Napoli, cittadinanza onoraria alle donne iraniane ingiustamente detenute in carcere

Torino

 

Su proposta del Sindaco Gaetano Manfredi, –  afferma un Comunicato stampa – pervenuto in Redazione -la Giunta ha approvato la decisione di conferire la Cittadinanza Onoraria di Napoli alle donne indebitamente incarcerate in Iran ‘quale atto simbolico di impegno civile, e in segno di pubblico attestato dei sentimenti di vicinanza e solidarietà, per la loro strenua difesa dei diritti umani e per l’affermazione dei diritti fondamentali di libertà, democrazia e giustizia”.

La delibera fa seguito ad un Ordine del Giorno, approvato il 31 gennaio scorso dal Consiglio Comunale, nel quale si sottolinea come, da tempo, “le manifestazioni di donne e ragazze di nazionalità iraniana si diffondono a macchia d’olio; in Iran, in particolare, giovani e donne scendono in piazza, bruciano i veli, si tagliano i capelli e suscitano espressioni di pubblica solidarietà in tutto il mondo”.

Nell’Odg si esprime la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti ed al popolo iraniano e si impegna il Sindaco, con un atto simbolico, ma di forte connotazione politica e sociale, a conferire la Cittadinanza Onoraria alle cittadine iraniane private della libertà ed ingiustamente detenute in carcere. La Cittadinanza Onoraria costituisce un sostegno ed un segnale di vicinanza alle donne iraniane vittime di soprusi giudiziari e dell’arbitrio politico.

NAPOLI,CRIMINALITA’ IN SALITA, SI SPARA ORA PER NULLA

 

Quartiere Forcella nel centro storico della città di Napoli

Zona Forcella di Napoli –  Archivi Sud Libertà

 
Napoli,

Due ragazzi protagonisti a bordo di uno scooter ,di un episodio assurdo e armati fino ai denti. . Sant’Anastasia, alle porte di Napoli, luogo dove una bambina di 10 anni è stata colpita accidentalmente alla testa da uno dei colpi, almeno dieci, esplosi davanti ad un bar dove si trovava a mangiare un gelato insieme alla mamma e al papà, feriti anche loro in maniera lieve.

I sanitari dell’Ospedale S .Maria di Loreto informano che  la bambina se la caverà: miracolosamente il proiettile  si è fermato allo zigomo.

La comunicazione d’agenzia gira subito in tutta Napoli . Anche se le notizie sono un pò diverse. In breve tempo i due malavitosi sono stati entrambi fermati dopo che attorno a loro si era stretto il cerchio carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, coordinati dalla Dda e dalla Procura dei minorenni di Napoli. Tutti e due – Emanuele Civita, di 19 anni, ed un diciassettenne – sono stati identificati in virtù delle  immagini delle videocamere di sorveglianza installate in zona e dopo l’acquisizione di alcune testimonianze. A casa non c’erano, ma si sono costituiti nel tardo pomeriggio. I due giovani erano stati allontanati, per aver litigato con altri ragazzi, dai gestori di un bar a chiosco che si trova di fronte a quello dove la famiglia era andata a prendere un gelato.

 L’affronto ha avuto una grave conseguenza:  i ragazzi sono tornati a bordo di uno scooter, armati di un revolver e di un mitra, che prima hanno ostentato davanti ai due bar, per poi esplodere diversi colpi verso la piazza in un secondo passaggio. 

I colpi della ‘stesa’ hanno colpito una bambina di 10 anni in Via Annunziata, zona della Forcella, e i suoi genitori. E’ rimasto illeso, invece, un altro figlio della coppia, di appena 6 anni, che al momento degli spari si trovava all’interno del bar insieme ad altri conoscenti, ai quali è stato poi affidato durante i soccorsi, in attesa di uno zio.

La famiglia, residente al confine tra Pollena Trocchia e Volla, si era recata nella vicina Sant’Anastasia per cenare insieme a degli amici. Poi si era fermata in uno dei bar più noti e frequentati della zona per un gelato. Ma non ne ha avuto il tempo. Appena fuori dal bar, i tre sono stati raggiunti dai proiettili impazziti, che hanno colpito la bambina alla testa, la mamma di 35 anni all’addome e il papà 43enne ad una mano. Provvidenziale la corsa all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove la piccola è stata sottoposta a due interventi chirurgici per l’estrazione dell’ogiva, e dove è ricoverata in prognosi riservata in rianimazione per almeno 72 ore, sotto stretto controllo sanitario.

La mamma, invece, ha avuto una ferita superficiale all’addome ed è ricoverata al Cardarelli di Napoli, dove resterà in osservazione per le prossime 48 ore.

Le indagini dei carabinieri sono scattate subito. I militari hanno sentito diversi testimoni e acquisito le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona, e  sono riusciti a risalire ai presunti responsabili, che al momento delle perquisizioni domiciliari erano assenti, ma si sono poi consegnati agli uomini dell’Arma. Sono “gravemente indiziati” dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma. Emanuele Civita ha precedenti per detenzione di armi e stupefacenti. E’ residente a Somma Vesuviana, e secondo quanto si è appreso il padre, Fabio, nel 2014 fu raggiunto da un provvedimento cautelare in quanto ritenuto affiliato al clan camorristico D’Avino, operante proprio sul territorio di Somma Vesuviana. Paura, rabbia e indignazione da parte della gente: “qui sparano per nulla. Adesso basta”, dicono i residenti. Il sindaco, Carmine Esposito, parla di una “recrudescenza importante” della criminalità nella sua città: “da 15 anni non si viveva questo clima”.

(Ag.)

Da Sigonella parte un drone -spia americano

 

alternate text

(AG.)

 

Un drone americano Rq-4b Global Hawk, partito dalla base aerea americana di Sigonella, in Sicilia, è in missione di ricognizione sul Mar Nero.

La notizia proviene dall’agenzia informazioni  ucraina Rbc, citando i dati forniti dal servizio Flightradar24, in base ai quali il drone-spia, nominativo Forte 10, si trova davanti alla Crimea a un’altitudine di circa 16 chilometri.

Il capo della Polizia Giannini,alla Scuola Superiore

 

 

Lamberto Giannini alla Scuola superiore di polizia

Foto Uf.Stampa- Polizia

 

Questa mattina il capo della Polizia Lamberto Giannini si è recato alla Scuola superiore di Polizia per porgere l’ultimo saluto ai caduti della Polizia, i cui nomi sono incisi sulle formelle presenti all’interno del Sacrario 

Lo ha fatto deponendo una corona d’alloro e rivolgendo un commosso pensiero ai 2.546 poliziotti caduti in servizio nel corso dei 171 anni di storia della Polizia.

 

Lamberto Giannini alla Scuola superiore di polizia

 

Sul libro d’onore, prima di lasciare il Sacrario, il prefetto Giannini ha scritto un suo pensiero “Grato per la vostra guida e protezione, mi inchino. Un saluto e un bacio a Gianni, Marino, Maurizio, Sergio e Domenico, uomini valorosi caduti durante il cammino, per sempre qui e nel mio cuore”.

Subito dopo, accompagnato dal direttore della Scuola Annamaria Di Paolo, il prefetto Giannini ha raggiunto l’aula Parisi dove ha incontrato i frequentatori dei due corsi in atto per commissari, il 111° e 112°, e il personale della Scuola superiore.

 

Lamberto Giannini alla Scuola superiore di polizia

 

 

Questo incontro rappresenta un momento importante del mio percorso. Qui alla Scuola superiore di Polizia tutto è iniziato 35 anni fa”. Il Capo della Polizia, rivolgendosi al Direttore e al personale del quadro permanente, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla Scuola, portato avanti sempre garantendo un elevato livello di formazione e produttività.  Questo “ha consentito un ricambio di funzionari che è vitale per il territorio e per la nostra Amministrazione”.
Parlando poi ai giovani commissari presenti in aula, il prefetto Giannini ha ribadito “Siete entrati in una famiglia, grande e importante, esigente ma accogliente alla quale sarà naturale dare tutto. C’è molta aspettativa nei vostri confronti, e tale aspettativa è pari alla qualità che negli ultimi anni si sta registrando sempre maggiore”.

 

Lamberto Giannini alla Scuola superiore di polizia

 

Ai funzionari del 111° corso, che a breve termineranno il loro percorso di formazione, il Direttore generale della Pubblica sicurezza ha rivolto il suo personale augurio “State terminando la formazione e intraprenderete il vostro percorso, fatelo con serenità e convinzione, parlate con tutti, ascoltate gli anziani, non solo i funzionari ma il personale di ogni ordine e grado che ha grandissima esperienza. Lavorando e assumendovi delle responsabilità sarete non solo rispettati come funzionari ma sarete amati, ed è quanto di più bello ci possa essere, avere affetto restituito da chi lavora con voi. In questi giorni sto ricevendo grandissime prove di questo affetto, e vi assicuro che è importante. Vi auguro che possiate avere il meglio da questo lavoro, grandi soddisfazioni, e trasmettere all’esterno i valori della Polizia di Stato”.

Infine, ha concluso il capo della Polizia Giannini “ho una raccomandazione: prestate particolare attenzione alle categorie più fragili, ragazzi, anziani, le persone che sono ai margini. Anche lì bisogna far rispettare la legge, ma c’è modo e modo di farlo. In bocca al lupo a tutti, auguri e viva la Polizia di Stato”.

 

Antincendio, potenziata in Sicilia l’azione di contrasto agli incendi e la collaborazione con i Vigili del fuoco

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Potenziare in maniera più efficace e coordinata l’azione di contrasto agli incendi, a partire dalla prossima stagione estiva. Questo l’obiettivo dell’accordo di programma 2023-2025 firmato stamattina a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana, dall’assessore al Territorio e ambiente e dal direttore regionale dei Vigili del fuoco alla presenza dei vertici del Corpo forestale e della Protezione civile regionali. In collegamento anche il capo del dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco.
 
L’intesa, come l’anno scorso, impegna le istituzioni a collaborare nelle attività di prevenzione e lotta attiva ai roghi sul territorio dell’Isola, con il coinvolgimento del Corpo forestale e del sistema di Protezione civile, in particolare del volontariato specializzato nell’antincendio. Tra le novità di quest’anno, un ulteriore incremento della formazione dei volontari per accrescere il numero del personale operativo sia nella sorveglianza sia nello spegnimento degli incendi e un maggiore coinvolgimento del personale dei Vigili del fuoco per gli interventi aerei. È stato istituito, inoltre, un presidio rurale a Cammarata, nell’Agrigentino, che si va ad aggiungere a quello di Montemaggiore Belsito, nel Palermitano. La regia di tutte le operazioni sarà affidata alla sala operativa unificata della Regione.
L’accordo ha una validità di tre anni a partire dal primo giugno prossimo e prevede anche la partecipazione a progetti congiunti di ricerca e sperimentazione, l‘apertura di presidi stagionali dei Vigili del fuoco in aree protette, nelle isole minori e nelle località a maggiore afflusso turistico. Le specifiche attività sono definite nei programmi operativi annuali (poa), all’interno dei quali sono indicate anche le risorse stanziate dalla Regione per la copertura delle spese.
Il programma operativo 2023, con uno stanziamento complessivo di quasi 2 milioni di euro, prevede specificamente il potenziamento della sala operativa unificata permanente con la presenza di un funzionario e di unità tecniche dei Vigili del fuoco specializzate in topografia applicata al soccorso, il coinvolgimento nella direzione operazioni di spegnimento assieme al Corpo forestale della Regione attraverso sei unità (3 in Sicilia occidentale e 3 in quella orientale) e la previsione di squadre di antincendio boschivo aggiuntive composte da 5 unità dei Vigili del fuoco, dotate di automezzi per lo spegnimento, così dislocate: 2 nell’Agrigentino (Agrigento e Cammarata), 1 nel Nisseno, 1 a Catania, 1 a Enna, 2 nel Messinese (Messina e Vulcano), 3 nel Palermitano (Palermo, Ustica e Montemaggiore Belsito), 1 a Ragusa, 1 a Siracusa, 2 nel Trapanese (Trapani e Favignana). Le unità di Ustica e Vulcano saranno operative 24 ore su 24.

SPEZZARE GLI INTRECCI NELLA REGIONE SICILIANA : IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELL’ASP- DR DE LUCA – MODIFICA IL “GIUDIZIO PROFESSIONALE” DEL MEDICO AZIENDALE-DR SOLE

 

 

 

DI  RAFFAELE   LANZA

 

UFFICI  PUBBLICI           COME UNA TARANTOLA –

 

Un destino strano è riservato all’Istituto incremento ippico di Catania     E’ passato diverso tempo da quando una determina dirigenziale dell’ente  , firmata dal direttore dell’Istituto Alfredo Alessandra.ha creato il panico fra i dipendenti  che hanno girato la palla al tribunale del lavoro, attraverso ricorsi approfonditi di giuristi .         Già si sono svolte udienze d’apertura e non è detto che almeno entro l’anno   si possa arrivare alla decisione giudiziaria di “confermare la qualifica degli  ex stallieri  di istruttore direttivo”.     Già si sa i dipendenti dell’Istituto ippico rivestono la qualifica di istruttore ed istruttore direttivo    Ma sono costretti – salvo alcune eccezioni – a  svolgere l’ antico compito e mansione di addetti alle stalle.    Quando si dice dalle stelle alle stalle e viceversa.    .Un demansionamento generale.  E anche forte.    

Il direttore dell’ente Alessandra ,probabilmente per eludere le contestazioni e i ricorsi, ricorderemo come già pubblicato da Sud Libertà, ha pensato di mandare a visita sanitaria dal medico competente convenzionato i dipendenti dell’Istituto con l’esclusivo compito della gestione delle stalle e cura degli equini. E lo ha fatto in maniera forzata, cioè formalmente con atto scritto per tutelare i medici competenti.     Due medici hanno rifiutato l’incarico e si sono dimessi, il dr Sole medico competente di Siracusa ha accettato il nuovo incarico sulla base di una delibera -scudo “che la visita avrebbe dovuto accertare esclusivamente l’idoneità alla gestione delle stalle e cura equini.        Forte di questa deliberazione dirigenziale dell’Istituto Incremento ippico il dr Sole  pensava di aver creato la propria immunità giudiziaria e/amministrativa  dai contraccolpi dei dipendenti più attenti e rivoluzionari    Era nata la simbiosi  direttore Alessandra e medico Giuseppe Sole.   Il dr Sole firma l’idoneità alla gestione delle stalle per i dipendenti sottoposti a visita sanitaria.  Nulla viene richiedo dal sanitario- si apprende -”   in ordine alla qualifica attuale rivestita dal popolo dell’ente regionale.  Ma la storia vede oggi un altro protagonista, un ex dirigente sindacale autonomo, Salvo Soldano, che presenta la sua denuncia personale all’Organo di controllo -Dipartimento di prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro-   di Catania .       “Un mobbing massacrante che l’ex dirigente sindacale ,noto in Sicilia per le sue denunce nel corso della sua attività, cerca in ogni modo di spezzare.     Il dipartimento di vigilanza interviene con “disposizioni in merito al ricorso avverso il giudizio espresso dal medico competente aziendale in data 24 marzo 2023 nei riguardi di Soldano Salvatore”              

Riportiamo testualmente la disposizione in oggetto del 16 maggio, cioè di ieri:   “In relazione al ricorso in oggetto, avverso il giudizio espresso dal medico competente Dott. Giuseppe Sole, valutate le condizioni psico-fisiche del Sig. Soldano Salvatore a seguito di visita medica effettuata in data 26 Aprile 2023 ed esaminata la documentazione esibita, si modifica il giudizio  espresso dal medico competente ritenendo il predetto lavoratore idoneo alla mansione di Collaboratore addetto Uffici Amministrativi   Non idoneo a svolgere attività di scuderia. Firmato il Direttore del Servizio Prevenzione e Sicurezza  negli Ambienti di lavoro dott.  Santo De Luca.   

Adesso dopo questo”infortunio professionale” del dr Giuseppe Sole –  e comunque brutta , bruttisima figura professionale – ,le dimissioni dell’incarico, prima che intervenga il magistrato ,Pubblico Ministero, sono d’obbligo …

 

In settimana la Corte Costituzionale si pronuncerà sui ricorsi dipendenti pubblici per la riduzione dei tempi di pagamento della liquidazione/ buonuscita o Tfs

Archivi -Sud Libertà

 

Si attende la sentenza della  corte Costituzionale sull’anticipo Tfr-Tfs.  Forse domani oppure un altro rinvio per approfondimenti. La sentenza sarà di interesse immediato degli Enti pubblici, delle Asp, dei Servizi Personale delle Regioni ed enti locasli.

Secondo l’Inps e gli intenti governativi il differimento della liquidazione è di una quelle misure che serve per sostenere i costi dello Stato.

 

I lavoratori dipendenti pubblici quando cessano il rapporto di lavoro hanno diritto, a differenza dei lavoratori del settore privato che ricevono il Tfr, Trattamento di fine rapporto, ad avere il Tfs, Trattamento di Fine Servizio, e altre prestazioni diverse, a seconda dell’Amministrazione presso la quale è stato prestato servizio, come indennità di Buonuscita (IBU), i cui destinatari sono i dipendenti dello Stato in senso stretto (dipendenti dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali, della Scuola, dell’AFAM e dell’Università); indennità Premio di Servizio (IPS), di pertinenza dei dipendenti degli Enti Locali, delle Regioni e del Servizio Sanitario Nazionale; e indennità di Anzianità (IA), destinata ai dipendenti degli Enti Pubblici non Economici e delle Camere di Commercio.

Si sa che l’importo del Tfr viene accantonato dal datore di lavoro privato o pubblico in misura variabile secondo la retribuzione: la somma accantonata ogni anno corrisponde ad una mensilità di stipendio e viene calcolata dividendo lo stipendio annuale per 13,5. Il montante viene poi moltiplicato per gli anni di servizio, rivalutato del 75% dell’indice di aumento dei prezzi al consumo dell’anno precedente e aumentato di una quota fissa dell’1,5%. Le discussioni sono aperte proprio su modalità e tempi di pagamento del Tfr-Tfs. 

 

Secondo quanto affermato dall’Inps, è legittimo pagare la liquidazione ai dipendenti pubblici dopo anni dal termine del rapporto di lavoro.

L’Inps sottolinea la differenza tra Tfs, Trattamento di fine servizio, e Tfr, Trattamento di fine rapporto, ritenendo che solo il Tfr possa essere pagato subito.

Oggi la liquidazione del Tfs che può allungarsi fino a 5 anni rispetto al momento in cui il lavoratore cessa il rapporto di lavoro, riconosciuta senza rivalutazione e senza interessi, implica un taglio del circa 30% della somma spettante, tassa che pagano solo i dipendenti pubblici.

Secondo i ricorrenti che riconoscono l’illegittimità della decisione, non c’è alcuna differenza tra Tfs e Tfr e non deve sussistere nessuna differenza nei tempi di pagamento di entrambe i trattamenti, oggi decisamente differenti. Un lavoratore dipendente privato, infatti,  ha un tempo di attesa di  ‘soli’ 45 giorni.

La nuova sentenza della Corte Costituzionale,  dovrà decidere se pagamenti differiti del Tfs ai dipendenti pubblici siano legittimi o meno. La Corte Costituzionale dovrebbe esprimersi sostenendo  la riduzione dei tempi di pagamento del Tfs agli statali e altri dipendenti pubblici i

I ricorsi presentati per i pagamenti del Tfs sono motivati tanto dai singoli tempi troppo lunghi che bisogna attendere per ricevere il proprio Trattamento spettante per i lavoratori pubblici, sia dalla forte differenza rispetto ai tempi di pagamento del Tfr ai lavoratori privati.

I tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali cambiano in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono generalmente di: 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio, per andare in pensione; 

-24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se per dimissioni volontarie.

Inoltre, in base all’importo di Tfr da liquidare, che per legge può avvenire: in un’unica soluzione se l’importo è pari o inferiore a 50mila euro; in due rate annuali se l’importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro e se l’importo lordo complessivo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro la liquidazione del Tfs avviene in due rate, la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo; 

 

Il finto pianto dell’ex Ministro prof.Fornero

Messina, lunedì 15 maggio la ripresa al Camposanto delle attività di cremazione

 

SOTTO    A  CHI  TOCCA……

Il Comune di Messina in una nota informa che  “la ditta Altair Funeral, , ha comunicato al Comune , che nella giornata di ieri, giovedì 11, è stato completato l’intervento di ripristino del sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) relativamente al servizio di gestione totale dell’Ara crematoria del Gran Camposanto con conduzione dell’impianto di cremazione.

“Da una prima analisi dei dati rilevati dal sistema – prosegue il documento – era stato riscontrato un picco importante di CO in fase di preriscaldo motivo per il quale è stato chiesto a GEM un intervento straordinario di taratura dei bruciatori di entrambi i forni che verrà eseguito la settimana prossima. In riferimento a quanto sopra, l’Altair Funeral S.R.L. ritiene che l’attività di cremazione possa riprendere, salvo ulteriori complicazioni al momento non prevedibili, a partire da lunedì 15 maggio 2023.

Considerato l’importante fermo impianto, è stato richiesto di programmare le cremazioni secondo il seguente cronoprogramma: 1) dal 15 al 20 maggio si eseguiranno solo cremazioni di salme contenute nella sola cassa di legno; 2) dal 22 al 27 maggio si effettueranno cremazioni di salme contenute nella sola cassa di legno e in cassa di zinco interno (una al giorno); 3) dal 29 maggio verrà concordata la cremazione di salme con doppio cassone in zinco per verificare la quantità di residui a fine cremazione”.

 

Napoli, Sanità, Operazione di contrasto al fenomeno del “Paletto Abusivo”

 

Napoli - Telegraph - Neomag.

Archivi -Sud Libertà   – Immag. di Napoli

 

Agenti della Polizia Locale di Napoli appartenenti all’Unità Operativa Stella- informa il Comune di Napoli -hanno eseguito, unitamente al personale del Commissariato Stella San Carlo, una operazione di contrasto al fenomeno del c.d. “Paletto Abusivo”. L’azione si è svolta nella zona della Sanità. In via Santa Maria Antesaecula, strada sempre molto frequentata dai turisti per la presenza dello stabile che vide la nascita di Totò, sono stati rimossi paletti, transenne ed altri manufatti che occultavano proprio la statua raffigurante il noto artista.

In via Salita dei cinesi ed in via salita Sant’Elia sono stati liberati spazi occupati da veicoli abbandonati e privi di copertura assicurativa. Le auto diventate ricettacolo di immondizia ed i motorini, per lo più vandalizzati e posti sui marciapiedi, impedivano il percorso a piedi. Sono stati rimossi in totale oltre 50 paletti, prelevati 10 tra ciclomotori e motoveicoli e un veicolo bruciato ed abbandonato. Contestualmente è stata effettuata una prima bonifica della zona di intervento, con l’eliminazione dei rifiuti sottostanti le carcasse e la pulizia chimica dei liquidi fuoriusciti dai veicoli. Le operazioni hanno ricevuto il plauso da parte dei cittadini residenti e dei numerosi turisti presenti.