Catania, uccidere pazienti ,forse per capriccio personale. Già in carcere “l’infermiere”autore del duplice omicidio

 

E’ davvero incredibile .Un infermiere del Cannizzaro di Catania, Vincenzo Villani Conti di 50 anni, è stato arrestato con l’accusa di duplice omicidio di due pazienti. La notifica del  provvedimento  eseguita dalla Polizia. Il Gip del Tribunale di Catania ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Secondo le indagini raccolte della Procura di Catania Villani Conti avrebbe provocato la morte di due pazienti ricoverati nel reparto di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza somministrando loro, con modalità estranee ad esigenze terapeutiche, Diazepam e Midazolam.

Gli accertamenti tecnici e la consulenza medico-legale e le analisi tossicologiche eseguite dopo la riesumazione dei cadaveri dei due pazienti, hanno risolto il quesito sul  decesso delle due persone  avvenuto dopo il turno notturno svolto dall’indagato.  Gli investigatori affermano: ” Nelle cartelle cliniche non risultava indicata la prescrizione dei farmaci, proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie. Sui cadaveri, pur a distanza di diversi mesi dalla morte, sono state trovate, durante l’autopsia, tracce significative di tali farmaci.  Resta l’enigma perchè l’infermiere abbia fatto questi delitti.   E l’interrogativo: e nel passato?  

“Sia nei campioni biologici dei due pazienti i dati relativi al Midazolam e al Diazepam sono compatibili con una somministrazione delle sostanze avvenuta pressoché contemporaneamente – hanno spiegato dalla Procura – determinando un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio. Considerando le condizioni cliniche delle due pazienti, la grave compromissione della loro funzione respiratoria avrebbe dovuto costituire una controindicazione specifica alla somministrazione”.

A questo punto la Procura ha così chiesto e ottenuto dal Gip la cattura del cinquantenne che ora si trova rinchiuso in un carcere catanese.

La Procura di Augusta ricostruisce l’omicidio di Lentini

 

Archivi -Sud Libertà

 

 

Lentini,

Si è costituito il presunto autore dell’ omicidio del 38enne di Lentini accoltellato poco prima della mezzanotte nella cittadina del Siracusano. Antonio Montalto, 23 anni, di Lentini era ricercato dai carabinieri nelle ore successive al delitto ma il sospettato si è presentato pochi minuti fa nella caserma della stazione dei carabinieri di Lentini difeso dal suo avvocato Julio Celesti   Non è chiara del tutto la dinamica del brutale evento. I successivi interrogatori consentiranno agli inquirenti di ricostruire l’accaduto in via Silvio Pellico

L’omicidio in Via Silvio Pellico

La vittima del delitto è Roberto Raso 38 anni, rimasto vittima dell’accoltellamento avvenuto poco prima della mezzanotte a LentiniIl fatto di sangue si è consumato in via Silvio Pellico, scaturito da una lite con altra persona che avrebbe utilizzato un coltello per colpire la vittima

Secondo una prima ricostruzione della Procura di Augusta , Montalto avrebbe estratto, , un coltello e sferrato un fendente che avrebbe colpito a morte Raso. Il 38enne era stato subito trasferito d’urgenza  al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I dove però i medici non hanno potuto più far nulla per lui, deceduto poco dopo.

Acireale, misterioso duplice omicidio di due cugini in un podere a Pennisi

 

Si tratta di due uomini di 30 e 31 anni,si apprende,  i corpi trovati dai parenti a Pennisi

 

alternate text
Foto Ag.

Duplice omicidio in una frazione di Acireale, nel Catanese. Due uomini, due cugini di 30 e 31 anni ,  residenti -si apprende -nel quartiere catanese di Librino, sono stati trovati questa sera nelle campagne di Piano Aci, frazione di Acireale. Sono stati trovati morti – uccisi a colpi di pistola – in un podere a Pennisi.

Sul posto i carabinieri.  La scoperta è stata fatta da alcuni parenti delle vittime dopo che ieri sera i due non erano rientrati a casa. Le prime ipotesi investigative rilevano che i due siano stati sorpresi a rubare e qualcuno li abbia colpiti con diversi colpi di pistola.

Al vaglio degli investigatori dell’Arma ci sarebbe la posizione di un uomo anziano, probabilmente uno dei tanti proprietari terrieri della zona. Le due vittime, Vito e Virgilio Cunsolo, sarebbero originarie di Catania.

Napoli, al culmine di un litigio figlio uccide a coltellate la madre

 

Napoli,

Altre notizie di drammi in famiglia si susseguono dopo quella di Catania. Qui l’attore principale è il figlio assassino.

Una donna di 61 anni è stata uccisa a coltellate dal figlio 17enne. Il delitto consumato  a Napoli, in un’abitazione a rampe San Giovanni Maggiore, traversa di via Mezzocannone, nel centro storico.

Violenza e delitti in famiglia -Archivi SUD LIBERTA'

L’omicidio- si apprende –  è avvenuto al culmine di un litigio tra madre e figlio. Quest’ultimo, dopo aver ucciso la donna, si è chiuso in casa. Si apprende che vicini di casa,  hanno sentito i due litigare violentemente, e hanno inviato segnalazioni alla Polizia

I primi a riuscire ad entrare nell’abitazione sono stati i vigili del fuoco attraverso una finestra. Sul posto sono intervenuti i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli e del Commissariato Decumani. Sono in corso accertamenti e indagini.      Si sta valutando la posizione del ragazzo, figlio adottivo della donna, soprattutto se è sano di mente.

 

Catania, la madre uccide la figlia Elena – Che Dio salvi la mente di una donna-madre

 

Che Dio salvi la mente di una donna-madre. Ma nel caso il destino della bambina si conclude qui. La donna è andata a prendere la figlia all’asilo. La bambina uccisa a coltellate, il corpo nascosto in un campo

Foto -Carabinieri Comando Ct –

 

 

Sotto interrogatorio Martina Patti ha confessato di aver ucciso a coltellate la figlia Elena, 5 anni, scomparsa ieri a Mascalucia, in provincia di Catania. Dopo il delitto, ha nascosto il corpo della bambina sotterrandolo in un campo

  La donna ieri ricordava  il rapimento della bambina,  interrogata ancora dagli inquirenti oggi ha indicato ai militari il luogo dove rinvenire il corpo della figlia (sotterrato in un campo vicino alla via Euclide di Mascalucia).

Conclusione. Presso il Comando Provinciale dei Carabinieri  con  presenza di magistrati dalla Procura di Catania, la madre ha confessato l’omicidio.

Come nei film dell’orrore ,riferiva  di aver agito da sola dopo essere andata a prendere la figlia all’asilo, di aver usato un coltello da cucina e dei sacchi neri per nascondere il corpo della figlia nella terra.

 

Napoli,macabro ritrovamento di un cadavere decomposto in sacco di plastica

Napoli, la "lista dei carabinieri corrotti" raccontata dal pentito: "Loro  sono Starsky & Hutch, ricevevano dal clan 1500 euro a testa" - Il Fatto  Quotidiano
Napoli, immagine dei Carabinieri -Archivi Sud Libertà

 

 

Napoli,

Macabro ritrovamento nel napoletano. Il cadavere di un uomo è stato trovato in un sacco di plastica in un fondo agricolo in via Molino a Scisciano. Il corpo è in parziale stato di decomposizione.

Sono in corso indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna per chiarire l’accaduto e procedere all’identificazione con informativa dettagliata all’Autorità Giudiziaria.

Due operai precipitano da un ponteggio sulla A19 Palermo-Catania. Uno muore. Problema sicurezza lavoro.

L'autostrada Palermo-Catania spezzata in due: lavori per 7 giorni tra Enna  e Caltanissetta - Giornale di Sicilia
Foto Archivi SUD LIBERTA’

 

Sicurezza sul lavoro. Il tema, tanto dibattuto e ricordato recentemente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ritorna attuale.   Un grave incidente sul lavoro si è verificato sull’autostrada A19 Palermo-Catania, all’altezza di Enna, dove due operai sono precipitati da un ponteggio, da un’altezza di oltre 5 metri sotto il viadotto Mulini. La centrale operativa del 118 di Caltanissetta ha inviato l’elisoccorso. All’arrivo del mezzo uno dei due operai era già morto, mentre l’altro è stato trasportato all’ospedale di Enna per un grave trauma addominale.

Il Tribunale con il  magistrato di turno  dr. Orazio Longo ha disposto il sequestro del cantiere e l’invio del medico legale per l’esame esterno del cadavere. La vittima è Vincenzo Martorana di Villabate (Palermo), mentre il ferito, trasportato in elisoccorso all’ospedale Umberto I di Enna per un grave trauma addominale è un 63enne di Caccamo (Palermo).

Indagini dei Carabinieri per ricostruire l’accaduto:  secondo una prima ricostruzione il ponteggio che viene usato per risalire i piloni del cavalcavia, si sarebbe staccato facendo precipitare nel vuoto i due operai sotto il viadotto Mulini, in direzione Catania. Quando il medico rianimatore del 118 e gli altri soccorritori della centrale operativa di Caltanissetta sono arrivati, i due operai si trovavano ai piedi del cavalcavia.

Autostrada A19 chiusa tra S.Caterina Villarmosa a Enna per brillamento  piloni viadotto Salso

«Siamo addolorati dinanzi a quella che sembra configurarsi come una nuova tragedia sul lavoro in Sicilia. Esprimo a nome di tutto il governo regionale un commosso cordoglio ai familiari di Vincenzo Martorana, l’operaio deceduto oggi in un cantiere dell’autostrada A19, fra Enna e Caltanissetta – ha detto  l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Siciliana, Marco Falcone -. Siamo, inoltre, in grande apprensione per le condizioni di salute del suo collega 63enne, anch’egli coinvolto nella caduta da un ponteggio al viadotto Mulini. Al lavoratore ferito auguriamo di superare presto le conseguenze dell’incidente».

«Le morti sul lavoro – ha aggiunto – rappresentano un terribile monito a cui tutti dobbiamo dar seguito, dalla Regione alle grandi aziende pubbliche come Anas, impegnandoci al massimo per aumentare la sicurezza nei cantieri».

Lampedusa: migranti deceduti per ipotermia. “Tanta comprensione ma nessuno interviene”

 

Da "invasione" a "collasso", le 6 bufale della nuova psicosi immigrazione - Redattore Sociale
Migranti diretti a Lampedusa Archivi Sud Libertà

 

Aggiornamento    Altri quattro migranti si aggiungono alla lista dei morti: prima di arrivare sull’isola a bordo delle unità della Guardia costiera, il freddo- l’ipotermia – ha colpito anche loro. I sette deceduti sono tutti giovani bengalesi 

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta….

 

Altre tre migranti, da identificare,  che erano su un’imbarcazione diretta a Lampedusa hanno avuto sorte avversa nel loro ultimo viaggio. Il barcone con 280 persone a bordo, la maggior parte originari di Bangladesh e dell’Egitto, è approdato in nottata sull’isola dopo essere stato soccorso dalle motovedette della Guardia costiera.  Il freddo intenso ha ucciso i migranti  all’interno del barcone , l’ ipotermia che in questi casi non da  scampo ai più fragili

«Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti – avverte  il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello – qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l’Europa sembrano avere dimenticato Lampedusa ed i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto».

Addio David Sassoli. Il giornalista e Presidente del Parlamento europeo si è spento stanotte a 65 anni

 

Addio a David Sassoli.     Il Presidente del Parlamento europeo si è spento stanotte, all’1.15 dell’11 gennaio nel Centro di riferimento oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone, dove era ricoverato.

alternate text
David Saaoli nella foto

Sassoli era ricoverato dal 26 dicembre scorso.

Sassoli aveva già dovuto annullare tutti gli impegni istituzionali da settembre a inizio novembre scorsi, a causa di una ” polmonite dovuta al batterio della legionella, come lui stesso aveva reso noto in un video. Il presidente del Parlamento europeo era stato ricoverato per diversi giorni in un ospedale di Strasburgo, fino a quando i medici non gli avevano consentito il rientro in Italia per continuare a curare la polmonite. A novembre poi c’era stata una ricaduta. Il mese scorso Sassoli aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato alla guida dell’Europarlamento. E giovedì prossimo era prevista l’elezione del suo successore, per la seconda metà della legislatura.

David Sassoli, che avrebbe compiuto 66 anni il prossimo 30 maggio, era nato a Firenze. Giornalista professionista dal 1986, è stato vicedirettore del Tg1 dal 2006 al 2009. Eletto parlamentare europeo per il Partito Democratico nella VII legislatura, è stato capo della delegazione Pd all’interno dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Rieletto alle Europee del 2014, è stato vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019.

Ricandidatosi al voto del 26 maggio 2019 nella circoscrizione dell’Italia centrale e viene nuovamente rieletto con 128.533 voti. Il 3 luglio 2019 viene eletto presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica, con 345 voti al secondo scrutinio. Il 15 dicembre scorso, a un mese dalla scadenza del mandato, aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo per “non dividere la maggioranza europeista”.

Trasferitosi da piccolo a Roma, a causa del lavoro del padre, giornalista, Sassoli si formò nella tradizione del cattolicesimo democratico, interessandosi allo scoutismo, in particolare dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani. Negli anni ’80 aveva partecipato all’esperienza della Lega Democratica, un gruppo di riflessione politica animato da Pietro Scoppola, Achille Ardigò, Paolo Prodi, Roberto Ruffilli.

Il presidente del Parlamento europeo era sposato con Alessandra Vittorini, architetto, figlia dell’urbanista Marcello Vittorini, al vertice della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio de L’Aquila dal 2015, dalla quale ha avuto due figli, Livia e Giulio.

 

Il bilancio delle vittime dell’esplosione a Ravanusa per la fuga di gas sale a sette

 

Questa mattina, a 36 ore dall’esplosione per la fuga di gas che ha distrutto 4 palazzine e ne ha devastate altre 4,il dramma di Ravanusa eleva  a sette il bilancio ufficiale delle vittime della tragedia. Dopo un’intera notte di scavi tra le macerie i vigili del fuoco hanno estratto 4 corpi: quello di Selene Pagliarello, l’infermiera incinta al nono mese che avrebbe dovuto partorire la settimana prossima, quello del marito Giuseppe Carmina e quello del suocero Angelo Carmina. 

Il quarto dovrebbe essere, anche se ancora non c’è stata l’identificazione ufficiale, quello di Carmela Scibetta, la moglie del professore Pietro Carmina (RPT: Carmina), il cui corpo era stato recuperato ieri assieme a quello di Enza Zagarrio, la moglie di Angelo Carmina, e di Gioachina Calogera Minacori. 

La donna è la moglie di Calogero Carmina e madre di Giuseppe Carmina: i due sono gli ultimi dispersi e i vigili del fuoco li stanno ancora cercando. 
 I quattro corpi trovati questa mattina erano tutti nello stesso punto: in quello che era il terzo piano del palazzo di quattro crollato in seguito all’esplosione. I vigili del fuoco li hanno individuati sotto una montagna di calcinacci, pezzi di cemento e tondini di ferro. 

Gli unici sopravvissuti all’esplosione sono due donne: Giuseppina Montana e Rosa Carmina, entrambe estratte dalle macerie nella tarda serata di sabato.