Reggio Calabria, smantellato un “take away” della droga. 4 arresti per spaccio di sostanze stupefacenti

 

Eroina, il ritorno low cost tra «micro dosi» e super sconti - La Gazzetta  del Mezzogiorno

Archivi-Sud Libertà

 

 – Reggio Calabria,
Operazione anti-droga nel quartiere CEP di Archi: con un blitz mirato e una strategia investigativa accurata, i Carabinieri di Reggio Calabria hanno smantellato una rete di spaccio a conduzione familiare che serviva decine di clienti ogni giorno. All’alba di oggi, i militari hanno eseguito quattro misure cautelari, con arresti domiciliari e braccialetto elettronico, nei confronti di una famiglia – nonni, figli e nipoti – accusata di gestire un punto di vendita di cocaina organizzato con metodo e rapidità.
Le indagini, avviate nel giugno 2022, sono partite dalle segnalazioni di residenti preoccupati e stanchi dell’intensa attività di spaccio che rendeva il quartiere insicuro. I Carabinieri della Stazione di Archi hanno risposto avviando un monitoraggio serrato del quartiere CEP, durato tre mesi, durante il quale sono stati pianificati servizi di appostamento, controlli mirati e analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza.
I militari dell’Arma hanno subito individuato un insolito modus operandi degli indagati, permettendo così di affinare le tecniche di controllo e di raccolta delle prove.

Catania, truffa ad anziana, arrestati i truffatori con il controllo del “fotosegnalamento” . In Calabria, appena sceso dal traghetto, fermato un 43enne di Napoli

 

bottino-truffa.jpg

 

Gli agenti del commissariato di Villa San Giovanni della polizia hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria    un 43enne di Napoli, ritenuto responsabile del reato di ricettazione..

L’uomo è stato fermato durante un posto di controllo, insieme a un giovane, a bordo di un’auto da poco sbarcata dal traghetto proveniente da Messina.   Il nervosismo dei due è stato notato dai militari e quindi sono stati sottoposti a perquisizione. Gli agenti hanno quindi trovato, nascosto nella scocca del parafango anteriore della macchina, un pantaloncino da mare con all’interno un involucro contenente diversi monili in oro, orologi preziosi e banconote.

Dopo il ritrovamento, il più giovane dei due, privo di documenti, è fuggito facendo perdere le sue tracce, mentre il conducente dell’auto è stato condotto in commissariato e identificato grazie al controllo del fotosegnalamento operato dal personale del Gabinetto regionale di polizia scientifica di Reggio Calabria.

Le indagini svolte con l’ausilio della Squadra mobile reggina hanno consentito di accertare che parte di quanto rinvenuto era provento di una truffa commessa a Catania in danno di una anziana donna che, con l’espediente del finto incidente del figlio, aveva consegnato ai truffatori, ancora in fase di identificazione, monili in oro, orologi e circa 3.500 euro in contanti. L’autorità giudiziaria, dopo la convalida del fermo, ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere.

Blatte, escrementi di topi e …via dicendo in un Bar del centro storico di Via Etnea a Catania ispezionato dai NAS

 

 

Carabinieri comando provinciale di Catania, della Stazione Piazza Dante e del Nas, hanno denunciato il titolare di uno storico bar-pasticceria di via Etnea per gravi violazioni nel settore igienico-sanitario.

Si apprende – ma non è stato rivelato il nome del proprietario del Bar, che  Carabinieri, qualificati Nas, hanno eseguito una ispezione in un  laboratorio di produzione e stoccaggio degli alimenti trovandolo in vergognoso stato di manutenzione. I locali presentavano tracce di unto e sporco pregresso e visibili pure escrementi di topi. Tra i cibi già pronti e le 1.800 bottiglie di latte e lattine varie, i Carabinieri hanno riscontrato pure -per completare il quadro orroico del bar -la presenza di blatte.

I militari hanno dunque sequestrato la merce, più di 500 chili tra dolciumi e rosticceria già pronta, 100 chili di gelato e anche tutte le bevande. Sospesa l’attività, ed è scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria del titolare, un 54 enne catanese. Nome nell’anonimato

Siracusa,sequestrati oltre 53.000 giocattoli di halloween non sicuri – Sequestro della Finanza nel corso di un’operazione finalizzata a contrastare la vendita di prodotti non sicuri e non conformi alle normative

 

01

 

Controlli della Guardia di Finanza di Siracusa a pochi giorni da Halloween: oltre 53.000 articoli tra giocattoli e decorazioni per la festa sono stati sequestrati nel corso di un’operazione finalizzata a contrastare la vendita di prodotti non sicuri e non conformi alle normative vigenti.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini, hanno riguardato due esercizi commerciali situati nelle località di Lentini e Francofonte. Durante le ispezioni, sono stati sequestrati più di 53.000 giocattoli con decorazioni e accessori per Halloween, per un valore di decine di migliaia di euro.

I prodotti ritirati dal mercato erano privi della marcatura CE e non rispettavano le norme di sicurezza previste dal Codice del Consumo. Più in dettaglio, le confezioni non presentavano le informazioni obbligatorie in lingua italiana né le dovute avvertenze sui rischi di soffocamento legati alle componenti di piccole dimensioni.

L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controlli che il Corpo sta portando avanti in tutta la provincia aretusea, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei consumatori e garantire la legalità nel mercato.

In vista di Halloween, infatti, aumenta la richiesta di prodotti legati alla particolare festività e con essa anche i rischi legati all’acquisto di merce pericolosa.

I titolari degli esercizi commerciali coinvolti sono stati segnalati alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge.

L’azione della Guardia di Finanza non si limita alla repressione del commercio abusivo, ma mira anche a sensibilizzare i cittadini sui pericoli che possono derivare dall’acquisto di prodotti non conformi. Contrastare la diffusione di questi articoli significa non solo proteggere la salute pubblica, ma anche garantire un mercato competitivo ed equo per tutti gli operatori economici onesti.

 

02

 

Le operazioni continueranno nei prossimi giorni, con un’attenzione particolare a tutte quelle categorie merceologiche che, in vista della festività di origine anglosassone, possono costituire un rischio per la sicurezza dei consumatori, soprattutto dei più piccoli, i quali hanno il diritto di vivere il famoso rito del “dolcetto o scherzetto” in assoluta tranquillità.

Controlli della Guardia di Finanza di Siracusa a pochi giorni da Halloween: oltre 53.000 articoli tra giocattoli e decorazioni per la festa sono stati sequestrati nel corso di un’operazione finalizzata a contrastare la vendita di prodotti non sicuri e non conformi alle normative vigenti.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini, hanno riguardato due esercizi commerciali situati nelle località di Lentini e Francofonte. Durante le ispezioni, sono stati sequestrati più di 53.000 giocattoli con decorazioni e accessori per Halloween, per un valore di decine di migliaia di euro.

I prodotti ritirati dal mercato erano privi della marcatura CE e non rispettavano le norme di sicurezza previste dal Codice del Consumo. Più in dettaglio, le confezioni non presentavano le informazioni obbligatorie in lingua italiana né le dovute avvertenze sui rischi di soffocamento legati alle componenti di piccole dimensioni.

L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controlli che il Corpo sta portando avanti in tutta la provincia aretusea, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei consumatori e garantire la legalità nel mercato.

In vista di Halloween, infatti, aumenta la richiesta di prodotti legati alla particolare festività e con essa anche i rischi legati all’acquisto di merce pericolosa.

I titolari degli esercizi commerciali coinvolti sono stati segnalati alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge.

L’azione della Guardia di Finanza non si limita alla repressione del commercio abusivo, ma mira anche a sensibilizzare i cittadini sui pericoli che possono derivare dall’acquisto di prodotti non conformi. Contrastare la diffusione di questi articoli significa non solo proteggere la salute pubblica, ma anche garantire un mercato competitivo ed equo per tutti gli operatori economici onesti.

Le operazioni continueranno nei prossimi giorni, con un’attenzione particolare a tutte quelle categorie merceologiche che, in vista della festività di origine anglosassone, possono costituire un rischio per la sicurezza dei consumatori, soprattutto dei più piccoli, i quali hanno il diritto di vivere il famoso rito del “dolcetto o scherzetto” in assoluta tranquillità.

Sparatoria a Napoli nella notte dopo un lungo inseguimento: ucciso il quindicenne E. Tufano Accertamenti della Polizia

 

 Emanuele Tufano è  il 15enne ucciso a colpi di pistola la scorsa notte a Napoli, in una sparatoria avvenuta tra via Carminiello al Mercato e corso Umberto I. La giovane vittima, di Rione Sanità, era riversa a terra senza vita quando è intervenuta la polizia.

Polizia sul luogo della sparatoria - (Fotogramma)

Forse il delitto dopo un lungo inseguimento.   Accertamenti  effettuati sul luogo del delitto dalla Polizia di Stato. Per circa 200 metri lungo il corso Umberto I a Napoli ci sono auto danneggiate dai proiettili, vetrine infrante e un cassonetto crivellato di colpi. Sull’omicidio del minorenne indagano gli investigatori della Squadra mobile di Napoli, che hanno informato sia la Procura ordinaria che quella per i Minorenni.

Gli investigatori pensano pure  che l’omicidio sia maturato nell’ambito di uno scontro tra brande rivali di giovanissimi. Gli agenti della Squadra mobile di Napoli ipotizzano il coinvolgimento anche di altri due minorenni, tuttora ricoverati al Cto: si tratta di un 17enne ferito a colpi di pistola e di un 14enne che ha riportato diverse escoriazioni per una probabile caduta. L’episodio si sarebbe verificato attorno alle 2 di notte lungo la strada nota a Napoli come il Rettifilo, a ridosso del rione Mercato.

E’ stato attivato il  Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato d’urgenza dal Prefetto Michele di Bari.

Palermo, Guardia di Finanza, il Gip dispone arresti domiciliari e il sequestro di crediti per oltre un milione e seicentomila euro-Lavori Sismabonus, fatture false..

 

primo piano dell'uomo d'affari che consegna la busta all'uomo. - corruzione foto e immagini stock

Archivi-Sud Libertàquestro

 

 

Palermo,

Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 1 soggetto.

I reati contestati a vario titolo sono quelli di truffa ai danni dello stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.

Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di crediti per un ammontare di € 1.660.537 e il sequestro per equivalente pari a € 1.022.117.

Le indagini condotte dalle fiamme gialle della Tenenza di Carini, hanno preso le mosse da una denuncia di un cittadino che aveva incaricato il professionista – oggi oggetto della misura cautelare – per la realizzazione di lavori dei cc.dd. Sismabonus e Superbonus usufruendo dell’agevolazione 110%.

In realtà le opere commissionate sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come accertato dai militari della Guardia di Finanza per almeno altri 7 immobili ubicati in località – anche turistiche – tra le provincie di Palermo e Trapani, i cui lavori erano stati affidati al medesimo professionista.

Pertanto, i finanzieri hanno ricostruito il disegno criminale attraverso l’esame della documentazione acquista presso uffici pubblici, banche e i privati, mettendo in luce il modus operandi del professionista-imprenditore il quale ha rivestito personalmente e attraverso le sue società la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori, general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti.

Infatti, una volta ottenuto da privati o condomini l’incarico, l’indagato ha affidato i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proposto ai clienti di avvalersi delle misure agevolative volute dal legislatore per l’efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.

Dopo aver avviato le “ristrutturazioni” e presentato presso gli uffici competenti tutta la documentazione necessaria, il professionista ha attestato, mediante false asseverazioni degli stati di avanzamento lavori, all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e agli uffici fiscali, di aver maturato un credito d’imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari.

Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture per operazione insistenti artatamente redatte con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere esso stesso le imposte, indirizzate agli ignari clienti.

Infine, ha utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell’ambito delle attività di impresa, mediante l’artificiosa compilazione dei modelli di pagamento delle imposte.

Con il provvedimento in esecuzione all’indagato vengono sequestrate 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.

L’attività eseguita dalla Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica, è finalizzata a impedire la monetizzazione (ovvero la compensazione) di crediti fittizi e la dispersione delle risorse per garantire la corretta destinazione degli stanziamenti pubblici, soprattutto laddove finanziati dal PNRR, a sostegno delle famiglie e delle imprese

Reggio Calabria, Parco Nazionale dell’Aspromonte: controlli e denunce per abbandono di rifiuti pericolosi

 

Otto Siti di Smaltimento Rifiuti Tossici Sequestrati Tra Caserta E Napoli |  Caserta Kest'è

Archivi -Sud Libertà

 – Reggio Calabria,

Prosegue l’opera di contrasto ai reati ambientali, in particolar modo contro l’abbandono incontrollato di rifiuti, da parte dei carabinieri forestali nel territorio del Parco Nazionale d’Aspromonte.

Nei giorni scorsi, nell’ambito dei servizi di controllo straordinario del territorio, coordinati dal Reparto Carabinieri Parco Nazionale “Aspromonte” di Reggio Calabria e finalizzati alla repressione ed al contrasto degli illeciti ambientali, i militari del Nucleo Carabinieri Parco di Oppido Mamertina notavano, all’interno del greto di un torrente in località “Molisa” del comune in parola, la presenza di rifiuti speciali pericolosi e non e di circa 50 contenitori in plastica, ricolmi di liquidi, questi ultimi verosimilmente riconducibili, ad una prima analisi, a pregressi lavori di rifacimento facciate di fabbricati.

Il rinvenimento di 2 etichette, su altrettanti contenitori in plastica, riportanti gli estremi di un’impresa edile, ha consentito ai militari operanti di risalire alla sede legale del venditore e, da qui, identificare i successivi acquirenti del materiale in questione. Gli accertamenti tempestivamente eseguiti hanno condotto a due soggetti, un 63enne, con pregiudizi di polizia ed un 23enne, entrambi residenti ad Oppido Mamertina e di professione imprenditori edili. Dopo aver messo in pratica ogni utile accorgimento, al fine di scongiurare la dispersione nell’ambiente dei liquidi rinvenuti, circostanza quest’ultima estremamente probabile con le piogge degli ultimi giorni, si è proceduto a deferire all’A.G. competente i due, per abbandono e smaltimento illecito di rifiuti da parte di titolare di imprese, realizzando di fatto una discarica abusiva, con conseguente compromissione e/o deterioramento di un ecosistema della biodiversità.

La salvaguardia delle aree protette e delle relative matrici ambientali sono da sempre oggetto di particolare attenzione da parte dei carabinieri forestali, con attività di sorveglianza disposta dal Reparto Parco Nazionale “Aspromonte” di Reggio Calabria e condotta con rigore normativo ed istituzionale.

Napoli, scambio elettorale politico-mafioso. Arrestate 3 persone

 

bianco e nero di donna che indica un fucile di davanti - mafia foto e immagini stock

 Napoli – Poggiomarino

Il comando del  Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata informa  – per delega del Procuratore distrettuale di Napoli-  di aver  eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone gravemente indiziate del reato di scambio elettorale politico-mafioso, con l’aggravante dell’avvenuta elezione di due dei partecipi.
In particolare: – gli indagati -in concorso tra loro- avrebbero partecipato ad uno scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle consultazioni elettorali per le elezioni degli organi di governo cittadino indette nel comune di Poggiomarino il 20 e il 21 settembre 2020; 
il clan Giugliano, attivo sul territorio comunale, tramite un proprio esponente apicale, previo accordo con gli altri indagati, avrebbe esercitato la propria forza di intimidazione ed influenza criminale al fine di condizionare le preferenze di voto, dietro promessa, ad elezioni concluse, di ottenere l’erogazione di denaro proveniente dall’affidamento di appalti pubblici o altre utilità.

PALERMO, CONTROLLI NEL SETTORE ALIMENTARE, RISTORAZIONE E VINICOLA, DEI NAS : SEQUESTRI E SANZIONI.

 

Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

Archivi -Sud Libertà

Palermo,

Nell’ambito di controlli mirati a garantire la sicurezza della filiera alimentare e il rispetto delle normative nel settore della ristorazione e in quello vinicolo, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo hanno controllato alcuni ristoranti, cantine e aziende vitivinicole nelle province di Palermo e Trapani.

Nel corso delle verifiche, i militari hanno constatato numerose violazioni amministrative riguardanti la mancanza di tracciabilità dei prodotti destinati alla somministrazione, lo svolgimento del servizio di catering in assenza di specifica autorizzazione, l’ampliamento abusivo degli spazi ricettivi degli esercizi commerciali, nonché la mancata comunicazione all’Agenzia delle Dogane dell’aggiornamento della planimetria dei vasi vinari presenti in cantina e la mancata esibizione della documentazione necessaria alla rintracciabilità del prodotto vinoso. Complessivamente, i militari hanno sequestrato circa 100 kg di generi alimentari carenti delle necessarie attestazioni a garanzia della salute del consumatore e circa 700 litri di vino sfuso contenuti all’interno dei silos.

Nel complesso, sono state contestate ai responsabili sanzioni amministrative pecuniarie per oltre 10.000 euro.

Game Over”: arresti su richiesta della Procura della Repubblica di truffatori che colpivano gli anziani indotti a consegnare denaro e gioielli

 

Foto gratuito triste uomo anziano a casa

 

Reggio Calabria,
I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il supporto di militari dei Comandi Provinciali di Genova e Caserta, hanno inferto un duro colpo a una banda criminale specializzata nelle truffe ai danni di persone anziane.
L’operazione, denominata “Game Over”, ha portato all’arresto di tre persone – un uomo di 40 anni e i suoi due figli 20enni, tutti residenti nel casertano. I sospettati sono stati fermati in località diverse, tra Genova e Castel Volturno, grazie a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Locri, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal dott. Giuseppe Casciaro.
La banda, ben organizzata, agiva sfruttando la vulnerabilità delle persone anziane di età compresa tra i 75 e 81 anni, attraverso la cosiddetta “truffa del Carabiniere”, un raggiro crudele e spietato. Il piano prevedeva una telefonata, in cui un falso Carabiniere o Avvocato comunicava alla vittima una falsa emergenza, sostenendo che un loro familiare fosse stato coinvolto in un grave incidente stradale e fosse in stato di fermo. Per evitare l’arresto del congiunto, le vittime venivano indotte a consegnare ingenti somme di denaro o gioielli. Successivamente, un complice si presentava a casa della vittima per raccogliere il bottino, sfruttando lo stato di ansia e confusione generato dalla finta emergenza.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Bovalino (RC), con estrema cura e meticolosità, hanno messo in luce un modus operandi ben strutturato e organizzato. Per identificare i responsabili delle condotte illecite, i militari dell’Arma hanno condotto un’attività meticolosa e tempestiva, focalizzata sull’analisi e l’incrocio di diversi dati.
Questo lavoro ha incluso l’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, l’acquisizione e l’analisi dei tracciati GPS delle auto a noleggio utilizzate dai sospettati, e lo studio dei tabulati di traffico telefonico dei loro cellulari. Ogni movimento dei sospettati è stato monitorato con precisione, permettendo di tracciare il percorso dei tre soggetti durante i loro spostamenti  dalla città di residenza fino ai luoghi di commissioni delle truffe.
 I militari dell’Arma sono riusciti a risalire ai numeri di telefono con cui venivano contattate le vittime, scoprendo che i cellulari utilizzati erano intestati a persone straniere, un dettaglio che la banda sfruttava per complicare le indagini e depistare eventuali controlli. I telefoni venivano spesso sostituiti per evitare di lasciare tracce, ma questo stratagemma non è riuscito a eludere le indagini dei Carabinieri. Le truffe messe in atto tra gennaio e giugno 2024 seguivano uno schema simile: dopo la telefonata che gettava nel panico la vittima, i malviventi, coordinati tra loro, agivano con rapidità e precisione.
Grazie al monitoraggio al lavoro certosino dei militari dell’Arma è stato possibile collegare i vari episodi criminosi, evidenziando un sistema ben rodato, che ripeteva lo stesso schema con poche variazioni, ma con incredibile efficacia. Le indagini hanno accertato che la banda nel periodo delle indagini ha sottratto alle vittime circa 70 mila euro, tra contanti e gioielli di valore. Tuttavia, grazie all’immediato intervento dei Carabinieri, una parte significativa della refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. Il coordinamento tra diversi reparti territoriali dei Carabinieri ha inoltre permesso di seguire i movimenti della banda da una regione all’altra, fino a catturare i membri tra Genova e Castel Volturno, grazie all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Locri, su richiesta della Procura della Repubblica.

Fondamentale per il successo dell’operazione è stata la collaborazione delle vittime. Nonostante il forte shock subito, molti anziani hanno trovato il coraggio di denunciare i fatti, fornendo preziosi dettagli che hanno facilitato le indagini. La loro testimonianza ha permesso ai Carabinieri di ricostruire i movimenti della banda e di agire tempestivamente per fermare i colpevoli.
Al momento, il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. Come stabilito dalla legge, gli arrestati sono da considerarsi innocenti fino a una eventuale condanna definitiva.
Translate »
Warning: file_get_contents(https://gooolink.com/somefile.php?domain=sudliberta.com): Failed to open stream: HTTP request failed! HTTP/1.1 521 in /customers/c/2/5/sudliberta.com/httpd.www/wp-content/plugins/gutenberg-addon/function.php on line 32