Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale Confesercenti “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Confesercenti, in occasione dell’Assemblea

Annuale 2024 “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e sicurezza dei territori

 

 

 

 

 Roma, 19/11/2024 (II mandato)

Rivolgo un saluto di grande cordialità al rappresentante della Camera dei deputati, ai Viceministri, ai Parlamentari presenti, a tutti i presenti, con un ringraziamento alla Presidente per la sua relazione, sottolineando che viviamo un cambiamento d’epoca.

Ne cogliamo le straordinarie potenzialità.

Dalle innovazioni, in ogni campo, scaturiscono opportunità inedite per le persone, per l’economia, per le comunità.

Al tempo stesso non sfuggono gli squilibri, i conflitti drammatici, i pericoli.

Accondiscendere al pensiero che si tratti di prezzi inevitabili da pagare per il cambiamento sarebbe già una resa.

Non è questo quel che ci indica la nostra Costituzione. Non sono queste le ragioni fondanti la Repubblica.

Avvertiamo i timori che attraversano le nostre società e, talvolta, oscurano il futuro. Ma siamo consapevoli anche di realtà solide e confortanti.

Il commercio, l’artigianato, l’imprenditoria che nasce e si sviluppa nelle piccole e medie dimensioni sono parte del tessuto vitale della comunità.

Ossatura di valori e connessioni che caratterizza il nostro modello economico e sociale e che rende sicuro il nostro cammino, affrontando le sfide nuove.

La qualità della vita di domani è in discussione, caratterizzato com’è questo periodo dalla sfrenata concentrazione delle ricchezze, che interferisce sulla struttura della società, sullo stesso accesso ai consumi. Ma non è affidata a scelte che siano per noi indisponibili.

Il domani sarà plasmato anche da noi, anche dalle vostre attività, dalle interrelazioni che svilupperete con le istituzioni e con il resto della società.

Il commercio è stato uno dei motori della civiltà europea. Lo è anche della cultura e dell’identità italiane, che cominciarono a maturare prima ancora di una piena coscienza nazionale.

Il commercio si è diffuso, sospinto da un vento di libertà e, insieme, dalla consapevolezza che sarebbe stato leva di benessere.

È facendo aggio sul binomio – libertà e sviluppo sociale – che si è costruito un nuovo contesto di diritti e sono progrediti prosperità, produzione, diffusione di beni.

Pensiamo a come la società delle disuguaglianze fosse – e sia quando si fa tuttora sentire – angustiante per le persone che vedono i loro diritti messi, di fatto, in discussione.

Utilità e valore sociale non riducono ma completano, integrano il principio di libertà. Ce lo ricorda l’intero Titolo Terzo della nostra Costituzione.

Il nostro ordinamento è qualcosa di più di un insieme di norme e di forme. La democrazia è sostanza.

Si invera in uno sviluppo sociale dove libertà, uguaglianza, equità rappresentano l’obiettivo e lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati.

Con questo bagaglio prezioso andiamo incontro ai tempi nuovi.

E le articolazioni sociali e professionali che voi rappresentate rivestono grande rilievo per dar vita a una fase di sviluppo nuova, finalmente sostenibile, e per mantenere la coesione della società.

Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio.

Il mondo del commercio, le reti di piccole e medie imprese, sono state un presidio di resilienza per il nostro Paese.

Resilienza anche civile, non soltanto di valore economico.

Cosa sarebbe avvenuto, durante la fase più acuta della pandemia, senza i negozi di prossimità, i servizi, gli artigiani, nei grandi e nei piccoli centri?

Cosa potrebbe accadere oggi senza la rete delle attività commerciali, dei servizi, dell’artigianato, rete che contribuisce a stabilizzare la vita quotidiana delle comunità pur di fronte alle difficoltà della congiuntura?

La Repubblica vi è grata per il vostro impegno e per il lavoro dispiegato nel corso della vostra vita.

Lavoro che richiede, naturalmente, ogni giorno, come sempre, innovazione, creatività, coraggio.

Le politiche pubbliche, con lungimiranza, devono sostenere questi sforzi.

Devono porre attenzione alle riflessioni, alle proposte di questi mondi.

L’attività che svolgete vi rende anche un barometro significativo: il negozio è lo spazio in cui il rapporto con il cittadino-consumatore è quotidiano; le preoccupazioni, i bisogni, le aspettative delle persone riempiono necessariamente le vostre relazioni.

Non va mai dimenticato che il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società.

Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi.

La pluralità è un bene prezioso.

C’è una biodiversità che ha grande valore anche sul piano economico e sociale.

Indebolirla sarebbe autolesionistico.

La vivibilità, la sicurezza, la socialità dei quartieri, dei centri più piccoli, dei borghi, dipende da questa rete di presenze.

I rischi più consistenti di chiusura dei negozi gravano in modo particolare proprio sulle aree interne e rurali, sui territori montani, sui paesi divenuti ora, con la rarefazione dei servizi, più lontani dalle reti infrastrutturali, dalle scuole, dagli ospedali.

Va interrotto il circolo vizioso che si realizza con declino demografico e desertificazione commerciale e dei servizi.

Il divario che penalizza le aree interne – e che assume non di rado il carattere di un vero e proprio spopolamento – è un freno allo sviluppo di tutto il Paese, non soltanto di alcune aree limitate.

La leva del commercio, la leva del turismo, sono preziose. Essenziali.

Una grande opportunità per il nostro Paese, e al tempo stesso una sfida ulteriore che sta conoscendo uno sviluppo poderoso: il turismo.

Nelle città più grandi, nelle mete tradizionali del turismo i flussi sono divenuti così imponenti da creare problemi non piccoli di gestione.

Ampliare i circuiti del turismo italiano, far conoscere altri luoghi e altri percorsi, offrire esperienze diverse ma anch’esse di alta qualità, consentirebbe inoltre di entrare in contatto con i tanti valori dell’Italia.

Il commercio crea lavoro.

Il terziario di mercato occupa una quota altamente significativa di lavoratori.

Il settore è anche palestra di imprenditorialità.

Tante start-up che nascono sono guidate da giovani e da donne.

Spesso sono, all’inizio, micro-imprese.

“Dalla bottega all’impresa” è stato un efficace slogan della vostra organizzazione, slogan che indicava con orgoglio il superamento della nozione di piccolo commercio come attività marginale, per conferirgli, invece, qualità e spessore.

Il rilancio dell’economia passa dalla consapevolezza del ruolo di ciascun singolo attore del nostro tessuto produttivo.

In questo ambito, sta crescendo anche la presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza.

Interesse del commercio – interesse vitale – è contrastare sempre l’illegalità: dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusivo fino alle infiltrazioni criminali. Le vostre battaglie contro l’usura e contro il pizzo hanno coinvolto persone, comunità, e hanno consentito di raggiungere importanti risultati.

Sono temi che appaiono oggi in minore evidenza.

Dubito che questo derivi da una sconfitta definitiva di quei fenomeni.

Non si deve mai abbassare la guardia.

Il confronto, la collaborazione tra i diversi livelli di governo e le associazioni di categoria sono sempre da ricercare.

Aiuta a definire interventi efficaci nei diversi contesti, a conciliare gli interessi in gioco, quelli degli operatori con quelli dei cittadini, dei residenti, dei turisti.

Il ruolo dei corpi intermedi, la concertazione tra parti sociali e istituzioni consentono di raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro.

Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno permesso all’Italia di progredire: mentre si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro.

Quasi che il progresso non passi, al contrario – come lei ha sottolineato, Presidente – attraverso la coesione e la partecipazione.

L’interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli.

Lei, Presidente, segnala, sulla base della riduzione, in termini reali, dei consumi delle famiglie nel primo semestre del corrente anno, la preoccupazione del diffondersi di un clima di sfiducia, quasi che i fondamentali positivi dell’economia non riescano a bilanciare gli effetti del clima di conflittualità sociale, politica, istituzionale.

I tempi facili sono un inganno.

Pensiamo, oggi, ai conflitti – come lei poc’anzi rammentava, Presidente – ai confini con l’Unione Europea, in Ucraina, in Medio Oriente.

L’Italia vi oppone la volontà di affermare i suoi principi di pace, di democrazia, di cooperazione, di sviluppo.

A questo modello, che il nostro Paese offre, viene fornito grande contributo dal mondo delle piccole e medie imprese, cui è ascrivibile il 99% delle imprese, il cui fatturato giunge al 70% di quello complessivo.

Appare evidente che stiamo parlando della spina dorsale del Sistema Italia, del nostro Paese.

La densità delle imprese – oggi gravata da una pesantissima denatalità, in parallelo con quella demografica – è sintomo della vitalità dei territori.

La crescita delle imprese dunque non è soltanto un affare privato del singolo imprenditore o investitore, ma è anche un impegno che rafforza la società, che fa progredire la nostra Repubblica.

In questi oltre cinquant’anni, Confesercenti ha corrisposto all’impegno assunto di concorrere a far crescere il nostro Paese.

Vi auguro di continuare su questa strada.

Inflazione in calo, a settembre -0,2%: ma aumenta il ‘carrello della spesa’ -Stime Istat

 

11.000+ Carrello Spesa Pieno Foto stock, immagini e fotografie royalty-free  - iStock | Cesto spesa, Supermercato, Shopping

 

 

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di settembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua, dal +1,1% del mese precedente: si tratta del livello più basso registrato da inizio anno.

Aumenta però il ‘carrello’ della spesa aumenta. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale (da +0,6% a +1,1%), mentre il ritmo di crescita su base annua di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si attenua (da +1,1% a +0,6%).

Il calo del tasso d’inflazione si deve ancora all’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). Nel comparto alimentare, i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,1% da +0,6%). A settembre l’inflazione di fondo scende a +1,8% (dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi).

La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente ai prezzi dei Beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,0%) sia non regolamentati (da -8,6% a -11,0%) e, in misura minore, al rallentamento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,5%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da -0,5% a +0,3%) e lavorati (da +1,5% a +1,8%), prosegue l’istat.

Nel mese di settembre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende a +1,8% (da +1,9% di agosto) e quella al netto dei soli beni energetici a +1,7% (da +1,8%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione leggermente più ampia (da -0,5% a -0,8%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +3,2% a +2,8%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +3,6 punti percentuali (dai +3,7 di agosto).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale (da +0,6% a +1,1%), mentre il ritmo di crescita su base annua di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si attenua (da +1,1% a +0,6%). La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,1%), dei Beni energetici regolamentati (-1,5%) e dei Beni energetici non regolamentati (-1,1%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei Beni durevoli e semidurevoli (+0,3% entrambi). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,2% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e dello 0,8% su base annua (in decelerazione da +1,2% di agosto).

Fsc 2021-2027, per la Sicilia 6,8 miliardi. Firmato a Palermo l’accordo con il governo nazionale per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale Ora vedremo in quali anni saranno spesi

Immagine

 

 

 

La Sicilia potrà contare su 6,8 miliardi di euro- informa un comunicato della Regione Sicilia –  per portare avanti lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio nei prossimi anni. È il frutto dell’accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Presidenza della Regione Siciliana firmato questo pomeriggio al Teatro Massimo di Palermo, alla presenza dei sindaci di tutta l’Isola e di autorità civili, religiose e militari.
L’intesa garantisce con 5,5 miliardi la copertura finanziaria a 580 interventi in nove diversi ambiti e con ulteriori 1,3 miliardi il cofinanziamento regionale al progetto della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, ponendo la Sicilia al primo posto tra le regioni per risorse assegnate. Nel dettaglio, la parte più consistente delle somme, 2,5 miliardi è destinato ad “Ambiente e risorse naturali”: agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche (527 milioni), rifiuti (164 milioni) depurazione (354 milioni), interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera (circa 700 milioni). All’ambito “Trasporti e mobilità” è assegnato 1 miliardo di euro, di cui 710 milioni serviranno a interventi di manutenzione stradale e per nuove infrastrutture viarie. A “Competitività imprese” vanno 548 milioni; a “Sociale e salute” 392 milioni, di cui 271 milioni includono investimenti in strutture e attrezzature sanitarie; a “Riqualificazione urbana” 100 milioni; alla “Cultura” 182 milioni. Per “Istruzione e formazione” sono previsti 80 milioni; per il settore “Energia” 67,5 milioni; infine alla linea di azione “Capacità amministrativa-assistenza tecnica” andranno 89 milioni.
Inoltre, 331,9 milioni di risorse Fsc 2021-2027 sono destinati al cofinanziamento dei Programmi europei della Regione Siciliana. A questi fondi si aggiungono 234 milioni di euro di anticipazione Fsc. La Regione Siciliana nella definizione della programmazione riguardante il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 ha beneficiato del supporto di Cassa depositi e prestiti.

Commercianti in fuga alla pescheria di Palermo per una ispezione della G-Costiera Sequestrati oltre mille chili di pesce senza tracciabilità

 

Come riconoscere il pesce fresco - Ittica Brianza

 

Guardia costiera:  sequestro di oltre mille chili di pesce sequestrati al mercato ittico di Palermo. I militari nel corso di un’ispezione a tutela dei consumatori hanno scoperto una decina di commercianti  in fuga non appena vedevano gli ispettori  abbandonando il pesce pronto per essere venduto.

Sequestro di 1.025 chili di prodotto ittico che non aveva la documentazione necessaria per  la tracciabilità e altri informazioni utili ai consumatori. Non è stato possibile contestare ai trasgressori le violazioni amministrative, di circa 15 mila euro. Il pescato dopo l’analisi del veterinario dell’Asp è stato ritenuto fresco e idoneo al consumo e devoluto in beneficenza al Banco alimentare della Sicilia occidentale. L’attività è proseguita controllando l’altro pesce, circa una tonnellata e mezzo, esposto alla vendita da parte di altri commercianti, risultato conforme alle norme.

Imprese, intesa tra Regione Sicilia e Simest per promuovere i mercati esteri. Tamajo: «Sostegno all’internazionalizzazione»

 

Immagine

 

 

Promuovere la presenza delle aziende siciliane sui mercati esteri. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa, siglato questa mattina a Palazzo dei Normanni, dalla Regione Siciliana e da Simest, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. A sottoscrivere l’accordo l’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo, e l’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo. «Le imprese che decidono di investire all’estero – sottolinea l’assessore Tamajo – spesso si trovano ad affrontare sfide legate alle elevate barriere informative che riflettono diversità culturali, legislative e ostacoli burocratici.
Con la sottoscrizione di questo accordo con Simest, la Regione Siciliana intende potenziare le proprie politiche di sostegno all’internazionalizzazione, rendendo più facile il percorso delle aziende della nostra Isola sui mercati esteri e favorendo, così, i processi di “learning-by-exporting”, “learning by investing” e la contaminazione di capacità e competenze». L’intesa definisce i termini della collaborazione che, nel rispetto delle procedure e competenze di ciascun ente, ha come principali obiettivi analizzare e proporre congiuntamente iniziative a supporto dell’export delle imprese regionali, selezionare progetti meritevoli di finanziamento e sostegno, monitorare lo sviluppo delle attività promozionali e diffondere la conoscenza degli strumenti per la crescita internazionale messi a disposizione da Simest. Verrà inoltre istituito un tavolo tecnico permanente tra la società e la Regione per coordinare le azioni e capitalizzare le reciproche competenze a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia siciliana nel suo complesso. Inoltre, sarà sottoscritto un protocollo operativo per potenziare lo sportello regionale “Sprint Sicilia”, così da agevolare il percorso di apertura ai mercati esteri delle aziende dell’Isola.
«La collaborazione con la Regione Siciliana – aggiunge l’ad di Simest, Regina Corradini D’Arienzo – è strategica per supportare le imprese dell’Isola nei processi di internazionalizzazione. Si tratta di un impegno che rafforza il sostegno fornito negli ultimi due anni alle oltre 200 pmi siciliane già partner di Simest, con finanziamenti a tasso agevolato per circa 60 milioni di euro rivolti a investimenti in digitalizzazione e “green”, in capitale umano, per lo sviluppo dell’e-commerce e la partecipazione a fiere di carattere internazionale. Sono certa che questo importante accordo potenzierà l’impegno comune a sostenere la competitività all’estero del Made in Italy e delle filiere produttive del territorio, con un maggior focus sulle pmi del Sud Italia».

Alla Mostra d’Oltremare la dodicesima edizione di Creattiva Napoli, il Salone nazionale delle arti manuali

I contratti di cessione di prodotti agricoli e alimentari: le novità del  D.lgs.198/2021

 

Napoli,

Alla Mostra d’Oltremare la dodicesima edizione di Creattiva Napoli, il Salone nazionale delle arti manuali

Con l’intervento di Chiara Marciani, Assessore alle Politiche giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, ha aperto i battenti alla Mostra d’Oltremare la dodicesima edizione di Creattiva Napoli, il Salone nazionale di Promoberg (www.bergamofiera.it) dedicato al mondo delle arti manuali e del ‘fatto a mano’.

Sono intervenuti il presidente della Mostra d’Oltremare, Remo Minopoli, il presidente di Promoberg, Luciano Patelli e Carlo Conte, direzione Fiere e Mice Promoberg. Fino a domenica sui 6mila metri quadrati dei due padiglioni del polo fieristico (accesso consigliato da viale J.F. Kennedy n. 54) le migliaia di appassionate che raggiungeranno Napoli da tutta Italia troveranno come sempre migliaia e migliaia di prodotti, messi in vetrina da una novantina di imprese provenienti da dodici regioni italiane, ben 28 dalla Campania e quattro paesi stranieri (Spagna, Ecuador, India e Polonia).

Oltre alla ricca area espositiva sono in programma centinaia di eventi proposti dagli organizzatori e dagli stessi espositori: laboratori, corsi, dimostrazioni e work shop, ed uno spazio Creattiva Show Lab, con corsi gratuiti ed intrattenimento per imparare nuove tecniche e spunti creativi. <

SIBEG, NISSAN E ARVAL: PARTNERSHIP A FAVORE DELL’E-MOBILITY IN SICILIA

 

La mobilità in Sicilia è sempre più sostenibile: siglato accordo per la fornitura di 98 Nissan Leaf a zero emissioni a Sibeg tramite il servizio di noleggio a lungo termine offerto da Arval

SibegNissan e Arval insieme per lo sviluppo della mobilità elettrica in Sicilia con il “Green Mobility Project 2.0”, attraverso un accordo che potenzia il percorso già avviato nel 2018. Oggi, con la consegna delle 98 Nissan LEAF 100% elettriche, l’ambiente beneficerà della riduzione di emissioni di COdi circa 1.100 tonnellate*, nei quattro anni di noleggio, rispetto all’impiego di una flotta composta esclusivamente da veicoli endotermici.

 

Sibeg – imbottigliatore dei prodotti di The Coca-Cola Company per il mercato siciliano – ha infatti scelto 98 vetture Nissan LEAF 100% elettriche da destinare alla propria forza commerciale. Le auto saranno fornite in noleggio a lungo termine da Arval Italia, società specializzata nel noleggio di veicoli e in soluzioni di mobilità sostenibile.

Arval Italia metterà le Nissan LEAF a disposizione di Sibeg attraverso contratti di noleggio a lungo termine di 48 mesi, una soluzione che, oltre ai veicoli, include anche una serie di servizi per la gestione dell’auto (manutenzione ordinaria e straordinaria, assistenza h24, copertura assicurativa).

Inoltre, grazie alla scelta “green” di utilizzare veicoli elettrici, Sibeg partecipa a “1 Electrified Vehicle = 1 Tree”, un progetto internazionale con cui Arval si impegna a piantare un albero per ogni veicolo elettrico o ibrido noleggiato nella Foresta di San Godenzo, in provincia di Arezzo che porterà ulteriori benefici tra cui: 15 tonnellate di CO2 immagazzinate, 294 nuovi habitat per la fauna locale, 392 mesi di ossigeno generato, 98 ore di lavoro create.

Si rinnova così l’impegno di Sibeg a favore della sostenibilità: «Sibeg è una delle principali protagoniste del panorama produttivo regionale, in grado di fare impresa, generando valore per il territorio, sostenendo concretamente l’economia e operando ogni giorno nella direzione della responsabilità sociale – afferma Luca Busi, amministratore delegato Sibeg – “Green Mobility Project 2.0” è una rivoluzione per la mobilità aziendale e anche una risorsa infrastrutturale che ci ha permesso di costruire un nuovo “Ecosistema Elettrico” in Sicilia. Con questa nuova fase del progetto, vogliamo spingere ulteriormente sull’acceleratore della politica ambientale, che ci vede già protagonisti con la conversione della nostra intera flotta full electric; con l’introduzione del rPet per un minore impatto del packaging sull’ambiente; con l’impegno per la razionalizzazione dei consumi idrici, grazie a un impianto all’avanguardia per il trattamento delle acque reflue; con il nuovo impianto di trigenerazione, che consente all’azienda di produrre in maniera autonoma il 50% del suo fabbisogno di energia elettrica; con l’utilizzo dell’energia 100% proveniente da fonti totalmente rinnovabili; con l’implementazione del “modello 3R” (riduci-recupera-ricicla) per lo smaltimento dei rifiuti con impatto zero. Ci impegniamo ogni giorno per migliorare il nostro sistema di gestione ambientale: un percorso virtuoso per l’intera comunità, oggi “modello” a livello nazionale».

In virtù dell’autonomia di percorrenza, delle tecnologie di connettività e di sicurezza di cui è dotata, LEAF è l’auto ideale per accompagnare i Sales Executives di Sibeg. “Con il lancio nel 2010, LEAF ha aperto la strada di Nissan verso le zero emissioni e questo accordo si inserisce proprio in questa direzione” ha commentato Vincenzo Varriale, Direttore Vendite Nissan Italia, che ha aggiunto: “Il percorso di Nissan verso la decarbonizzazione si articola su alcuni passaggi principali: nel 2023 prevediamo di raggiungere il 75% delle nostre vendite in Europa con vetture elettrificate e dal 2030 tutti i nuovi modelli che introdurremo nei mercati chiave saranno elettrificati. Tutto questo lo faremo attraverso una serie di prodotti elettrificati, alcuni già disponibili e altri immediatamente in arrivo. Nel primo caso, rientra il nuovo Qashqai 100% elettrificato, lanciato da poco, che sta già riscuotendo un grande successo sia in termini di vendite private che di flotte aziendali.

Siamo orgogliosi di poter essere parte integrante di questa partnership con due realtà che, come noi, si impegnano a favore della sostenibilità ambientale e della tutela del territorio” dichiara Tomaso Aguzzi, Direttore Sales di Arval Italia “Abbiamo obiettivi ambiziosi per i prossimi cinque anni, in linea con il nostro piano strategico Arval Beyond, che ci porteranno ad avere nella flotta globale il 25% di veicoli elettrificati. Per questo, lavoriamo per supportare concretamente tutti i nostri clienti nei loro percorsi di transizione energetica, in linea con la nostra ambizione, che è quella del Gruppo BNP Paribas, di impegnarci quotidianamente perché le nostre attività e il nostro business abbiano un impatto positivo sulla società”.

*La riduzione media di annua di CO2 è stata calcolata da Arval in rapporto a una flotta analoga, per settore merceologico, tipologia di utilizzo e percorrenza media annua, composta da veicoli endotermici diesel con emissioni medie ponderate di 93 gr/km. 

Sibeg, conversione elettrica della flotta Coca Cola nel più elegante barocco della Sicilia

Foto Press: da sx Paolo Tringali, Corrado Bonfanti, Luca Busi

Mezzo elettrico di ultima generazione per il distributore di riferimento dell’azienda che produce e sviluppa i prodotti a Marchio The Coca-Cola Company per la Sicilia

NOTO –

Le buone pratiche portate avanti in ambito territoriale stimolano conseguenze positive su tutto l’ecosistema economico, ambientale e sociale. In questa direzione ha sempre operato Sibeg – azienda che imbottiglia Coca-Cola per la Sicilia – che ha puntato sulla conversione elettrica della sua flotta già sei anni fa, avviando nell’Isola quella rivoluzione “green” che ha visto importanti investimenti a favore della comunità, anche attraverso l’installazione di un’imponente rete infrastrutturale di punti di ricarica, dislocati oggi su tutto il territorio regionale.

«Siamo stati pionieri in questa direzione e non ci siamo mai fermati – sottolinea l’Ad di Sibeg Luca Busi – guidare lo sviluppo della mobilità sostenibile in Sicilia vuol dire continuare a investire seguendo l’evoluzione di un mercato, quello dell’e-mobility, in continuo movimento. Ecco perché nei giorni scorsi abbiamo deciso di dotare il nostro distributore partner di riferimento D&T di Dogali&Tringali di Noto, di un mezzo elettrico di ultima generazione che, con una media di 15mila km l’anno, consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di 2,085 tonnellate di CO2, pari alla quantità assorbita da 138 alberi. Una bella notizia per un luogo incredibile – scrigno del Barocco siciliano e patrimonio Unesco – che oggi più che mai va preservato e valorizzato, spingendo proprio sul fronte della sostenibilità».

«Un’iniziativa che rientra in pieno nelle attività di risparmio energetico, mobilità sostenibile e rispetto dell’ambiente che, come Amministrazione comunale, portiamo avanti da dieci anni con risultati importanti, che ci auguriamo possano essere sempre migliori – spiega il sindaco di Noto Corrado Bonfanti – A questo si aggiunge la possibilità di veicolare le immagini della nostra Cattedrale, dando l’idea di una città green, che punta allo sviluppo sostenibile per contribuire a raggiungere gli standard europei sul risparmio energetico per il 2030. Un ringraziamento particolare all’amministratore delegato Luca Busi e al distributore locale Dogali&Tringali, protagonisti insieme con noi di questa bellissima rivoluzione green».

 

 

Foto Press: da sx Corrado Bonfanti, Cristina Busi Ferruzzi, Paolo Tringali

Il furgone “ecologico”, già tra le vie del centro storico per le consegne veloci su tutti i punti vendita, si aggiungerà all’ecosistema elettrico di Sibeg che, in Sicilia, conta ben 110 veicoli 100% elettriche, utilizzati dai Sales Executive: «La politica ambientale è da sempre uno dei nostri asset aziendali – conclude Busi – grazie alla sinergia instaurata con il sindaco Bonfanti, che voglio personalmente ringraziare per la passione che mette ogni giorno nel suo lavoro, potremo ulteriormente spingere sull’acceleratore, mettendo in campo nuovi progetti volti a migliorare il nostro presente».

Interessante indagine territoriale sui prezzi al consumo Gennaio 2021 a Messina

 

Risultato immagini per immagine di farmaci

Gli indici dei prezzi al consumo di gennaio 2021 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo.
Nella città di Messina nel mese di gennaio 2021 si registra un incremento congiunturale del 0,5% e tendenziale del 0,2% dell’indice dei prezzi al consumo.
Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+2%), abbigliamento e calzature (+0,4%), abitazione, acqua, elettricità, e combustibili (0,1%), mobili, articoli e servizi per la casa (+1,3%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,4%), servizi ricettivi e ristorazione (+0,6%), altri beni e servizi (+1,9%).
Decrescono: trasporti (-2,2%), comunicazioni (-2,5%), istruzione (-3%).
La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di gennaio 2021:
Prodotti per fumatori: si registra un aumento congiunturale dei sigari e sigarette (+4,1%; +7,9% il tendenziale), dovuto all’aumento di prezzo di alcune marche.
Energia elettrica: nel mercato dell’energia elettrica si rileva un aumento congiunturale generalizzato, sostanzialmente legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche. Le tariffe del mercato tutelato registrano un aumento congiunturale soprattutto nella fascia diurna feriale (+6,5%; +5% il tendenziale), seguita dalla fascia notturna, weekend e festivi (+5,2%; +0,5% il tendenziale) e dalla quota fissa (+2,3%; +2,7% il tendenziale). Più lieve è l’aumento delle tariffe nel mercato libero (+06%; -1,9% il tendenziale).
Farmaci: in aumento del 2,3% in termini congiunturali (+2,2% il tendenziale) i prezzi dei farmaci di fascia C a seguito della revisione dei prezzi prevista ogni due anni.
Servizi di trasporto: nel mese di gennaio si registra un aumento congiunturale generalizzato dei prezzi dei voli. L’aumento più marcato interessa i voli nazionali (+17,6%; -23,9% il tendenziale), seguiti dai voli europei (+7,2%; -16,0% il tendenziale) e dai voli intercontinentali (+0,2%; -8,2% il tendenziale). L’aumento è dovuto soprattutto ai voli low cost, che registrano per tutte le tratte aumenti considerevoli. I voli tradizionali registrano, invece, un calo nelle tratte europee e in quelle intercontinentali, sulle quali incidono in modo più marcato rispetto ai voli low cost. Si riscontra, invece, una diminuzione congiunturale nel trasporto marittimo (-1,4%; -3,8% il tendenziale), dovuto principalmente alle tratte estere e in misura minore al cabotaggio.
Attività turistiche e ricreative: questo mese non sono stati utilizzati i dati relativi ai pacchetti vacanza nazionali e internazionali e quelli relativi ai parchi di divertimento, agli impianti di risalita, agli stabilimenti balneari e ai parchi nazionali, giardini zoologici e giardini botanici, perché l’erogazione dei servizi è risultata limitata a causa delle misure restrittive di lockdown.