Accoglienza ed integrazione a Messina: ecco le sfide che il sistema di accoglienza metterà in atto nel futuro

 

 

 

Messina,

Un’occasione di confronto e riflessione su quelle che saranno le sfide che il Sistema di accoglienza italiano intende mettere in atto nei prossimi anni; anni che si prospettano essere di enorme complessità rispetto all’evoluzione dei flussi migratori e dei nuovi equilibri geo-politici che vanno delineandosi. A parlarne, ieri mattina, in occasione dell’iniziativa “Accoglienza ed integrazione a Messina: esperienze, lezioni e prospettive future”, organizzata dal Comune di Messina in collaborazione con la cooperativa Medihospes in occasione del ventennale del SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), alcuni dei principali “attori” che, a vario titolo, e con diverse competenze, operano all’interno del settore dell’accoglienza.

A portare i saluti del Sindaco Federico Basile e ad evidenziare gli interventi finora messi in atto dall’Amministrazione in tema di immigrazione ed accoglienza, l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore che ha evidenziato “la necessità di promuovere occasioni di confronto su un tema così delicato come quello di cui oggi stiamo discutendo, soprattutto nel momento storico che affrontiamo. E’ nostra intenzione – ha continuato l’Assessore Calafiore – portare avanti i percorsi che sono stati avviati già nel precedente mandato e promuovere nuove attività progettuali; una delle quali, dal titolo ‘A me importa’, che vede il coinvolgimento di diversi soggetti, tra cui anche la cooperativa Medihospes, verrà presentata proprio nelle prossime settimane. Sono anche particolarmente orgogliosa del progetto ‘Condividi Salute’ realizzato da Medihospes e Santa Maria della Strada e concluso nel dicembre 2021. Lo spirito con cui il Comune affronta il fenomeno migratorio non è legato solo alla prima accoglienza, ma anche e soprattutto alla successiva integrazione degli stranieri sul territorio. Sono contenta che l’Amministrazione abbia aderito a questo progetto, in linea con le progettualità avviate e programmate in questi ultimi anni dal mio Assessorato. Le buone prassi del Comune di Messina di questi ultimi anni hanno permesso la creazione e lo sviluppo di una rete solidale pronta a rispondere alle diverse esigenze”.

Il primo tavolo di lavoro , coordinato dalla dott.ssa Elena De Pasquale, giornalista e operatrice legale dei progetti Sai, è stato aperto dall’intervento della dott.ssa Virginia Costa, “storica” responsabile del SAI (Sistema di Accoglienza Integrazione), che ha delineato l’evoluzione del sistema: “All’inizio degli anni 2000 – ha sottolineato la Costa – ci si è resi conto che il numero di stranieri che giungevano sul territorio italiano in modo irregolare, al di fuori delle quote previste dai vari decreti flussi, era diventato abbastanza significativo e ci si è quindi resi conto della necessità di prevedere un’accoglienza anche per coloro che giungevano in Italia perché in fuga da guerre o da generali situazioni di pericolo e che, proprio per questo, manifestavano la volontà di richiedere asilo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 2000 viene quindi  stipulato un protocollo di intesa tra l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), l’Alto 

commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e il Ministero dell’interno, che danno vita al Programma nazionale asilo (PNA), il cui obiettivo era quello di creare, con la collaborazione dei Comuni, dei progetti in cui inserire i richiedenti asilo favorendone percorsi di integrazione.

La legge n.189/2002 ha successivamente istituzionalizzato queste misure di accoglienza organizzata, prevedendo la costituzione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR, ora SAI). “Oggi – ha evidenziato la responsabile del SAI – siamo giunti a ben 39 mila posti all’interno del sistema, segno evidente che è aumentata la consapevolezza e la sensibilità rispetto al tema, e la sfida che dobbiamo porci è quella di riuscire a fare sempre di più per migliorare le azioni da mettere in campo e far si che l’immigrazione venga realmente considerata un valore aggiunto”.

A “raccontare” la quotidianità vissuta all’interno dei SAI, i coordinatori dei progetti che la cooperativa Medihospes gestisce nella città di Messina, la dott.ssa Niky Bonaffini coordinatrice del SAI DS/DM, per un totale di 71 posti, riservato all’accoglienza di beneficiari in condizioni di disagio sanitario e/o disagio mentale, e il dott. Giuseppe Silvestro, coordinatore del progetto SAI Msna, rivolto all’accoglienza dei Minori stranieri non accompagnati (47 posti totali).

Nel progetto DS/DM – ha affermato Bonaffini -, considerata l’estrema fragilità e vulnerabilità dei beneficiari accolti, nella maggior parte dei casi donne vittime di tratta o affette da particolari patologie, è fondamentale la collaborazione con la rete territoriale al fine dei affrontare la multiproblematicità dei casi che di volta in volta vengono inseriti all’interno delle nostre strutture”.

Altrettanto impegnativa l’attività svolta nei SAI Minori, dove un ruolo fondamentale viene ricoperto dagli educatori, presenti H 24: “In tutte e quattro le nostre strutture “Casa Tourè”, “Casa Michelle”, “Casa Aylan”, “Casa Airone”, il nostro principale obiettivo – ha spiegato il coordinatore Giuseppe Silvestro, pedagogista della Medihospes – è quello di poter preparare i ragazzi alla vita che li aspetterà fuori, fornendo loro tutti quegli strumenti e quelle conoscenze che gli permetteranno un giorno di essere veramente autonomi e pronti ad una nuova vita”.

Nella gestione complessiva del sistema d’accoglienza, un ruolo centrale, nonché ruolo di coordinamento, è quello svolto dalla Prefettura di Messina, oggi rappresentata dalla Vice Prefetta Vicaria Patrizia Adorno e dalla referente per l’Area Immigrazione ed accoglienza Giusy Paratore: “Sebbene alla Prefettura spetti il ruolo di gestione dei centri di prima accoglienza, la collaborazione con gli enti del terzo settore che operano sul territorio, nonché con il Servizio Centrale, costituisce un punto di forza proprio per attenzionare specifiche situazioni di vulnerabilità che necessitino di una più consona collocazione nel sistema di seconda accoglienza”.

A chiudere il primo ciclo di interventi, è stato infine il Vice Questore Aggiunto e Dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Messina Andrea Sgrò, secondo il quale “non è possibile parlare di accoglienza senza parlare di integrazione, perché è proprio lì dove non vengono portate avanti politiche di integrazione, che rischia di mancare la sicurezza venendosi così a determinare potenziali situazioni di pericolo”.

Ad aprire i lavori nella seconda parte della mattinata, il dott. Giuseppe Totino, Referente dei progetti SAI per il Comune di Messina: “Il ruolo che ricopro – ha affermato -, pur essendo un ruolo soprattutto tecnico, poiché ho appunto il compito di interfacciarmi, per conto del Comune, con la cooperativa che gestisce la struttura e con il Servizio Centrale, mi porta spesso a confrontarmi con i beneficiari dei progetti e non sempre è facile riuscire a non farsi coinvolgere personalmente nelle situazioni che ci si trova ad affrontare”.

Autonomia ed integrazione, i principali obiettivi che il SAI si pone di raggiungere, si concretizzano attraverso l’inserimento socio lavorativo dei beneficiari, ed è proprio per questo che la cooperativa Medihospes ha attivato un “Ufficio Orientamento” , di cui è responsabile la dott.ssa Maria Andaloro, che nel corso degli ultimi anni, grazie alla relazioni avviate con diversi operatori economici della città, ha consentito l’avvio di numerosi tirocini lavorativi, successivi contratti lavorativi o attività di formazione: “Con il passare del tempo – ha spiegato Andaloro -, siamo riusciti a creare una rete con diverse aziende, che ci hanno dato fiducia e a cui abbiamo dato fiducia, che stanno dando importanti opportunità ai “nostri” ragazzi, ai quali rivolgo un particolare ringraziamento perché non siamo solo noi ad aver insegnato qualcosa a loro, ma sono loro, ogni giorno, ad insegnare qualcosa a noi”.

A conferma di ciò, l’intervento conclusivo è stato quello di Kande Moussa, giovane ventunenne originario del Senegal, oggi perfettamente autonomo ed integrato sul territorio messinese.

 

“Ricongiungimento giornalistico”: modificarne il principio per una realtà diversa che oggi non c’è più

Arriva il conto anche per le pensioni privilegiate dei giornalisti
La foto d’Archivio ritrae il vecchio e genuino modello del giornalista d’epoca

 

In riscontro ad alcuni quesiti di lettori “aspiranti giornalisti” forniamo i seguenti chiarimenti

Sappiamo – ricerca sul sito dei Giornalisti .it – che il ” Comitato Esecutivo dell’Ordine nazionale dei giornalisti, facendo proprie le sollecitazioni giunte da più Ordini regionali, ha approvato la proroga del Ricongiungimento fino al 31 dicembre 2022  per consentire l’accesso al professionismo di quei pubblicisti che esercitano di fatto l’attività giornalistica in maniera prevalente e sono titolari di rapporti di sistematica collaborazione retribuita con quotidiani, periodici, giornali online, televisioni e radio.

Il Comitato Esecutivo del Cnog ricorda che «inizialmente il Ricongiungimento, approvato per la prima volta dal Consiglio nazionale nel dicembre del 2016, era stato individuato come percorso transitorio per consentire ai Pubblicisti l’accesso all’esame di idoneità professionale per un preciso arco temporale. Successive proroghe hanno, però, dilatato i tempi di efficacia del provvedimento e pertanto si rende ora necessaria una verifica degli effetti e della validità del provvedimento. ».

Qualcuno che abbia interesse ad  accedere all’esame da professionisti, ha rilevato che «la legge Gonella sui giornalisti  è disegnata su una realtà che non c’è più. Si vuole dare la possibilità a chi svolge questa professione, a tempo pieno e in maniera esclusiva, di diventare professionista,indipendentemente dalla sua collocazione contrattuale».

Naturalmente questo è il principio poi nei fatti occorre verificare personalmente se i componenti dell’Ordine del diretto interessato,  aspirante professionista, manifestano la volontà di tramutare questo principio in realtà.  Cioè se l’Ordine cerca inghippi burocratici  all’interessato se” non lo conoscono”

.Generalmente sappiamo Noi di Sud Libertà che un Ordine- organo giudiziario del Ministero- è una casta per pochi equiparati ad una vera setta della società che riescono ad avere “privilegi” -al confine con l’illecito- personali . In questo caso, cari lettori, è meglio non appartenere a questa “categoria”

Lunedì a Catania Giornata memoria vittime di mafie

 

Murales

 

 

Catania

In occasione della XXVII Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, lunedì 21 marzo l’Amministrazione comunale parteciperà con l’assessorato alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili -Sigra Mirabella B.-agli appuntamenti promossi in due siti cittadini nell’ambito di una rete di sinergie finalizzate a diffondere la cultura della legalità. Le iniziative sono organizzate in collaborazione con il coordinamento provinciale di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, l’Ufficio distrettuale esecuzione penale esterna di Catania, la Casa Circondariale di Piazza Lanza e diverse scuole cittadine.

Il primo dei due incontri è previsto alle ore 9, in piazza Lanza, per l’inaugurazione di un’installazione realizzata dai detenuti della Casa Circondariale nell’ambito del progetto “Dentro e fuori la memoria”.
Alle ore 10, nel liceo classico Spedalieri, si svolgerà una sobria commemorazione scandita dalla lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie da parte degli alunni delle scuole che hanno aderito alla manifestazione.

Momenti di riflessione, di approfondimento, d’incontro e di testimonianza al fianco dei familiari delle vittime innocenti delle mafie, per “ricucire” lacerazioni e ferite e costruire e consolidare una memoria comune a partire dalle singole storie personali.
Parteciperanno gli istituti scolastici Battisti, Brancati, Cavour, Deledda De Roberto, Di Guardo/Quasimodo, Giuffrida, Maiorana, Musco, S.Giovanni Bosco, Sauro-Giovanni XXIII,  Vespucci-Pirandello, l’ Istituto Gemmellaro, Liceo Ettore Maiorana ( S.Giovanni La Punta) I.C. De Amicis (Tremestieri Etneo).

Studio Fondazione :in Sicilia la spesa più alta d’Italia per gli stipendi corrisposti al proprio personale

Quelli che hanno detto no alle tangenti. Dieci storie (non tutte recenti)
In Sicilia fenomeni di spesa fuori del comune

 

L’Aquila, Agrigento ed Enna sono i capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nella spesa per gli stipendi corrisposti ai dipendenti a tempo determinato. Tanto da ricevere il rating C, il più basso nella speciale classifica elaborata  dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia (sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report).

Per questa voce di spesa relativa al personale, nel 2020, L’Aquila ha speso 2.011.105,66 euro, Agrigento 2.645.794,44 ed Enna 1.012.589,92.

Se si considera, invece, la spesa in valori assoluti per pagare i dipendenti a tempo, la più elevata si registra a Milano (12.228.394,32 euro), Napoli (11.402.464,16), Bologna (7.940.843,90), Genova (7.020.404,53), Trieste (5.326.611,65), Torino (5.023.821,18), Firenze (4.803.387,19), Venezia (4.016.813,48). Al contrario, sempre in valori assoluti, a spendere di meno sono: Massa (54.796,23), Salerno (50.731,44), Imperia (47.422,02), Campobasso (41.846,25), Como (41.731,83), Carbonia (27.164,43), Vibo Valentia (22.735,69).

La Sicilia è la Regione italiana che, in valore assoluto, spende di più per gli stipendi corrisposti al proprio personale a tempo indeterminato: 424.921.240,66 euro nel 2020, cifra che la porta ad avere il rating peggiore, la C, per questa voce specifica. 

Seguono, nell’ordine: Sardegna 132.638.269,71; Lazio 122.992.992,12, Friuli Venezia Giulia 119.922.729,86; Campania 114.857.126,68; Valle d’Aosta 113.430.718,69. Sotto la soglia dei 100.000.000 troviamo: Emilia-Romagna 86.460.031,07; Piemonte 83.270.307,33; Toscana 74.916.909,53; Puglia 69.982.769,19; Lombardia 65.510.875,48; Veneto 60.502.087,08; Calabria 60.370.491,28; Marche 47.935.716,16; Abruzzo 46.693.208,02; Basilicata 36.569.310,41; Liguria 36.510.735,70; Umbria 28.462.517,03; Trentino Alto Adige 18.487.636,34 e Molise che, con 12.265.325,50, è la Regione che in valore assoluto spende meno per questa voce relativa al personale.

Dichiarazione del Presidente Mattarella Oggi seconda Giornata Nazionale del personale sanitario e del volontariato

Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  all’Ospedale Spallanzani in occasione del concerto di celebrazione della Repubblica e di ringraziamento al personale del Servizio sanitario

Foto Quirinale- Archivio

Roma,

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«In occasione della seconda Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato desidero sottolineare ancora una volta il ruolo cruciale svolto da tutto il personale del comparto sanità e del volontariato nella tutela della salute collettiva.

Da quando il nostro Paese è stato duramente colpito dall’insorgere, repentino e inatteso, di una emergenza sanitaria di così vasta portata, gli operatori di tali categorie si sono trovati all’improvviso in prima linea a fronteggiare un nemico per molti versi sconosciuto. E’ grazie alla loro preparazione professionale e al loro spirito di sacrificio che è stato possibile arginare il rischio di perdite ancor più ingenti di quelle, già dolorosissime, che abbiamo dovuto patire.

Sono in programma investimenti e nuove strategie per garantire una migliore qualità della cura e dell’assistenza, per accrescere la capacità di prevenzione, per ridare centralità alla persona e al territorio nel quale vive: ma l’efficacia delle riforme, come sempre, è legata alla qualità e all’impegno di chi concretamente la fa vivere con il proprio lavoro e con la propria passione. Quanto è avvenuto in questi anni difficili è motivo di rassicurazione per gli italiani.

Oggi è, pertanto, occasione per me e per tutto il popolo italiano di rendere omaggio all’impegno del personale sanitario e del volontariato e di unirci nel ricordo, grato e doloroso, di quanti hanno pagato con l’estremo sacrificio la propria inclinazione all’altruismo».

 

Protezione civile Catania: il CSVE forma 40 volontari per ogni emergenza ed all’utilizzo di attrezzature speciali

Protezione civile

 

Catania

La sede di Nesima del coordinamento comunale della Protezione Civile ha ospitato un corso di formazione di 40 volontari appartenenti a 16 Enti di Terzo Settore di protezione civile della città di Catania, per l’utilizzo in sicurezza di attrezzature speciali: motopompe, elettropompe, idrovore, motoseghe, decespugliatori, gruppi elettrogeni.

 Il corso, promosso dal Centro di Servizio per il Volontariato Etneo presieduto da Salvatore Raffa, ha rappresentato anche un’occasione di confronto, a cui è intervenuto anche l’assessore alla protezione civile del Comune di Catania Michele Cristaldi, che ha ospitato la formazione presso gli uffici di viale Felice Fontana: “Eventi come questo -ha detto Cristaldi- confermano l’importanza di una collaborazione continua tra istituzioni e volontariato. Da questa sinergia possono nascere opportunità di crescita per tutto il sistema della protezione civile con ricadute positive per la tutela e la sicurezza dei cittadini. Una sinergia che vogliamo incentivare e sostenere per migliorare la risposta sistematica alle emergenze purtroppo sempre più frequenti”.

Presenti all’incontro anche diversi presidenti delle associazioni di volontariato etnee che hanno avuto occasioni di incontro e confronto con le istituzioni.

Rivolgendosi ai volontari, il presidente del CSVE Raffa ha sottolineato la vicinanza agli enti del terzo settore impegnati sul territorio: ”Gli incontri di formazione -ha detto- sono preziose occasioni per migliorare la qualità del servizio dei volontari e garantire una presenza costante sul territorio in ogni situazione”.

Il programma formativo è stato articolato in una parte teorica e in una pratica. Sono state approfondite le tematiche relative al D.Lgs. 81/08, in particolare le questioni relative alla responsabilità dell’operatore e ai principali rischi connessi all’utilizzo delle attrezzature. Si è parlato anche della tecnologia delle dotazioni di lavoro e dei dispositivi di comando, sicurezza, manutenzioni e verifiche. La giornata di formazione si è conclusa con un addestramento all’uso corretto delle attrezzature e con una specifica prova pratica sul campo al termine della quale è stata rilasciato ai partecipanti un attestato. 

Stangata in arrivo Bollette Luce e gas. Naturalmente pensioni e stipendi fermi

 

Aumenti luce e gas: la stangata di Ottobre
Si prepara la stangata

Bollette luce e gas, arriva la stangata per  imprese e famiglie .   Si fanno le prime stime, scendono in campo le associazioni dei consumatori.Nel primo trimestre di quest’anno le imprese saranno chiamate a pagare, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), ben 14,7 miliardi di euro in più di energia elettrica e gas. Togliendo a questo importo 1,7 miliardi di misure di mitigazione introdotte dal Governo nelle settimane scorse, nel primo trimestre 2022 le aziende dovranno farsi carico di un extra costo pari a 13 miliardi: una vera e propria stangata. E’ la stima elaborata dalla Cgia di Mestre, che giudica ancora insufficiente la prossima misura annunciata dal Governo.

Rinnovo CCNL dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi: le novità  contributive - Previndai

Certo, il Premier Draghi ha annunciato che l’esecutivo sta elaborando qualcosa di positivo a riguardo . Pare di capire che questa misura dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Sia chiaro, in termini assoluti parliamo di una cifra elevatissima; se confermata,-affermano le associazioni- sarebbe comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, in particolar modo le imprese, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno”

“Abbiamo inteso tutti che nel medio periodo dovremo ridurre la dipendenza dall’estero, aumentare la produzione di gas italiano e proseguire sulla strada degli investimenti nelle fonti rinnovabili. Le imprese, tuttavia, necessitano di misure in grado di calmierare immediatamente il caro bollette: i 5-7 miliardi ipotizzati in questi giorni non sono sufficienti; pertanto non abbiamo alternative. O salviamo le aziende, recuperando le risorse attraverso un nuovo scostamento di bilancio, altrimenti molte saranno destinate a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente gli organici”.

Certo, l’obiezione di chi sostiene che siamo troppo indebitati e non possiamo farlo ulteriormente è legittimo. Ma è altrettanto legittimo segnalare che i soldi che risparmiamo, evitando di approvare aiuti importanti, saremo chiamati a spenderli erogando la Cig o l’indennità di disoccupazione a coloro che perderanno il posto di lavoro”, conclude l’associazione.

Con aumenti che in alcuni casi sfiorano anche il 400 per cento, i settori energivori sono più a rischio degli altri.   Sul  consumo del gas,  difficoltà  stanno colpendo le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica etc. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, rischiano il blackout le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, etc.).

Anche Tir, pescherecci e agricoltori sono allo stremo. A preoccupare il mondo del lavoro non sono solo i rincari di luce e gas, ma anche quello dei carburanti. Il gasolio per autotrazione, ad esempio, ha subito nell’ultimo anno un aumento di prezzo di oltre il 22 per cento. Molti settori, pertanto, rischiano di doversi fermare: l’autotrasporto, la pesca e l’agricoltura hanno già manifestato grande disappunto per la mancanza di interventi da parte del Governo, avverte la Cgia.

Le difficoltà colpiscono molte imprese e conseguentemente anche tanti distretti produttivi che sono il motore dell’economia e dell’export del Paese. Si tratta del cartario di Lucca-Capannori; materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova; metalli di Brescia-Lumezzane; metalmeccanico basso mantovano; metalmeccanico di Lecco; piastrelle di Sassuolo; termomeccanica Padova; vetro di Murano.

Biden invia nuove truppe in Ucraina, lo scenario è il rischio di una guerra iniziale tra Stati Uniti ed alleati e la Russia “invasiva”

 

Ucraina, il presidente Biden autorizza lo spostamento di truppe verso il  Sud-est dell'Europa

 

 

Proseguono le conversazioni tra gli esponenti degli  Stati Uniti, alleati Nato e leader europei: si cerca un fronte comune, anche nel caso in cui Mosca decidesse di tagliare le forniture di gas. Il ministro della Difesa ucraino, Alexei Reznikov, ha detto che “al momento non c’è una minaccia d’invasione, ma ci sono scenari rischiosi”. Sia Washington che Bruxelles si dicono pronte ad applicare misure restrittive. Borrell: “Momento più pericoloso da Guerra Fredda”. Francia e Germania invitano al dialogo con Putin

Resta alta la tensione sulla situazione dell’Ucraina. Gli  Stati Uniti seguono la situazione perchè sono il guardiano del mondo. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha detto che un attacco russo all’Ucraina potrebbe avvenire “in qualsiasi momento, ma ancora una volta non possiamo fare una previsione su quale decisione prenderà il presidente Putin”.

Il mondo intero, in particolare i Paesi della Nato si chiedono sui possibili rifornimenti di gas nel caso in cui Putin decidesse, di chiudere i rubinetti all’Europa.

Intanto il presidente Biden – dopo che il Pentagono ha inviato in assetto di guerra 8500 uomini- ha dichiarato che il Paese potrebbe “muovere alcune truppe a breve”, precisando però che per il momento si esclude un impiego di militari in Ucraina. Il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price ha poi chiarito che a subire “una risposta rapida e decisa” sarebbe anche la Bielorussia, nel caso in cui decidesse di aiutare Mosca a invadere l’Ucraina.

La Russia risponde alle critiche mobilitando le sue truppe per manovre ai confini ucraini

Le richieste della Russia per risolvere la crisi in Ucraina - Il Post

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg afferma che Washington continua a portare avanti colloqui con i leader europei e con la Nato, che “invierà alla fine di questa settimana una proposta scritta” alla Russia per “trovare una via di uscita” dalla crisi che si è creata

. Sono pure  possibili sanzioni che potrebbero colpire personalmente Putin, mentre circolano anche le misure a cui la Casa Bianca starebbe pensando contro la Russia in generale. Si parte dal divieto di esportazione di tecnologia americana in diversi campi (intelligenza artificiale, computer avanzati, difesa, aerospaziale) e si arriva allo stop delle transazioni in dollari per le banche russe.

 

 

 

 

 

 

 

 

“INDUSTRIA 4.0”: SOLUZIONI INNOVATIVE PER SFRUTTARE GLI INVESTIMENTI IN RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE

 

Ingegneri e Università di Catania insieme per cogliere le nuove opportunità professionali

 

CATANIA

Cogliere le opportunità lavorative, professionali e di cambiamento che stanno caratterizzando questo momento storico, attuando soluzioni innovative che incidano positivamente sul mondo professionale dell’ingegneria. «Abbiamo colto l’occasione per un confronto che permetta di dibattere su temi strategici per il terzo settore, con un focus trasversale su tutti i rami dell’ingegneria», ha commentato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, durante il seminario “Industria 4.0: caratteristiche e opportunità”, tenutosi questo pomeriggio (13 gennaio) in modalità webinar. «Avere un’ampia conoscenza delle nuove normative, degli incentivi, dei finanziamenti, delle possibilità di sviluppo e di quelle che offre la ricerca – ha proseguito – è fondamentale in questa fase di transizione professionale e sociale. Tenuto conto dell’argomento, non potevamo che operare in sinergia con l’Università di Catania e con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica, diretta da Giovanni Muscato, che ringrazio per la sinergia e la disponibilità mostrata».  

Ringraziamenti a cui si legano anche il presidente e il consigliere della Fondazione degli ingegneri etnei, rispettivamente Filippo Di Mauro e Fabio Filippino: «La partecipazione di relatori qualificati provenienti dal mondo universitario rappresenta un valore aggiunto e offre sempre importanti spunti e idee per la nostra professione.

Sicuramente, il contributo di oggi sulla blockchain e sulle nuove tecnologie, l’analisi attraverso casi studio e il focus sugli investimenti a disposizione in questo campo ne sono una dimostrazione». Un mix vincente di teoria e pratica, puntando i riflettori su «attività centrali per la ricerca del nostro dipartimento, per l’ingegneria industriale e per quella dell’informazione – ha aggiunto il direttore del DIEEI Giovanni Muscato – e questo per merito dell’iniziativa dell’Ordine e della Fondazione e dell’impegno del vicedirettore del nostro dipartimento Salvatore Cavalieri. Infatti, non ci siamo limitati solo ad analizzare le opportunità del settore, ma anche il quadro programmatico del “Piano Transizione 4.0”, per individuare le soluzioni in grado di sfruttare appieno gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica».

Aci Sant’Antonio, domani Babbo Natale riceverà alla Villa comunale tutti i bambini per raccogliere le letterine

Domani dalle 09.00 alle 14.00 alla Villa Comunale ‘Il Natale dei piccoli’

Come Spiegare il Natale ai Bambini Piccoli

Caruso: “Abbiamo fortemente voluto ritagliare uno spazio per i bambini”Domani, domenica 19 dicembre, dalle 09.00 alle 14.00 ad Aci Sant’Antonio sarà la volta del ‘Natale dei piccoli’.La Villa Comunale diverrà un luogo magico, con gli Elfi e con Babbo Natale che riceverà tutti i bambini per raccogliere le letterine.Fra musica, danza, stand e mercatini di Natale diverse iniziative renderanno unica la mattinata: – Il villaggio degli Elfi, che con animazione, giochi e laboratori intratterranno i più piccoli; – I laboratori creativi: accanto ai folletti i piccoli potranno creare e decorare le opere e realizzare decorazioni del natale come fiori, alberelli e cerchi con tappi di sughero, o stelle di cannucce, o metterein piedi Olaf, il divertente pupazzo di neve realizzato con rotoli di carta igienica; e ancora: mollette fermacarte decorati in tema natalizio, pasta di sale e disegni natalizi; – L’ufficio postale: gli elfi di babbo natale aiuteranno tutti i piccoli a scrivere e spedire la propria letterina; – L’incontro con Babbo Natale: i bambini potranno trascorrere del tempocon Babbo Natale e scattare delle meravigliose foto ricordo; – Il Cantastorie: i magici racconti di Natale verranno narrati e mimatiinsieme ai piccoli per vivere momenti unici.Insomma: allegria, magia e divertimento, e ci sarà spazio anche per la solidarietà. “Quella del Natale pensato per i bambini è un’idea alla quale abbiamo cercato di non rinunciare mai – ha spiegato l’Assessore allo Spettacolo, Antonio Scuderi – compatibilmente con quanto il Covid ci ha sottratto. Quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di realizzare una giornata come quella che domani riempirà la Villa Comunale di gioia e spensieratezza,e anche se chiaramente di questi tempi i margini di manovra sono ristretti e i tempi decisionali sono labili, siamo riusciti a fare quello che speravamo”.Il Sindaco, Santo Caruso, sottolinea l’importanza dell’evento: “Abbiamo fortemente voluto ritagliare uno spazio per i bambini, consapevoli del fatto che questa fase storica ha già tolto troppo e che nutrire la fantasia e la gioia nel periodo dell’anno più adatto fosse assolutamente necessario. Ringrazio chi si è speso per realizzare un simile evento, edinvito chiunque a partecipare a questo straordinario momento di festa, che mi auguro sia ricco di bambini e di spirito natalizio”.

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