Riprende la vita sociale, ritorna la Messa in Chiesa

 

Finora la popolazione era costretta a stare in casa o a vivere alcune restrizioni, oggi vediamo quel che si potrà fare ricordando che la mascherina è ancora obbligo indossarla.
Spostamenti tra regioni e autocertificazione –

A partire da oggi, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Nessun limite dunque a spostamenti nelle seconde case se situate nella regione di residenza. L’autocertificazione resterà per chi voglia spostarsi in altra regione: “Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, ha chiarito il governo. E resta “il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus COVID-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata”, prosegue il governo.

Amici – Da oggi inoltre- ha affermato il premier G.Conte -“riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici”

 

Nei ristoranti – Distanze tra i clienti ridotta a un metro, uso di mascherina quando ci si alza dal tavolo, stop ai buffet e lista delle prenotazioni conservata per ben 14 giorni. E’ quanto prevede la proposta unitaria che le Regioni. La consumazione al banco è consentita “solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale“.

In spiaggia –

Un metro distanza tra le persone sulle spiagge, anche quelle libere. Stop ai giochi di gruppo in spiaggia, per evitare assembramenti e contagi, ok a racchettoni, surf, nuoto e windsurf. Mentre per “gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti“.

Parrucchieri e centri estetici

E’ il ramo forse più complesso.   Si attende un protocollo di sicurezza da parte della categoria e dalle Regioni.

Nel settore della cura della persona – servizi degli acconciatori, barbieri ed estetisti – sarà consentito l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione, bisognerà mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 gg e potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C. Bisogna dunque prevedere di “riorganizzare gli spazi, per quanto possibile in ragione delle condizioni logistiche e strutturali, per assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti. Verrà eliminata la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuoLa categoria ha già richiesto l’utilizzo di spazi esterni come per i Bar e ristoranti

In hotel –

Nelle strutture ricettive alberghiere, complementari e alloggi in agriturismo potrà essere rilevata la temperatura corporea e bisognerà garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e favorire la differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita.

Le sanzioni per chi viola le regole –

Sanzioni da 400 a 3.000 euro per chi viola le regole, aggirandole. E’ scritto nella nota emessa da Palazzo Chigi dopo il Cdm che ha dato il via libera al decreto legge quadro. E che prevede anche lo stop delle attività da 5 a 30 giorni. “Le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione – si legge nel comunicato – sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020 n. 19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo”. “Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima”.

 

BANCO DI SICILIA:   TENEBRE E “FAVORITISMI” DI GUARDIA GIURATA

 

Che ci sta a fare la vigilanza guardia giurata davanti alla banca Unicredit di Catania che mette più disordine che altro ?

FRASI DIVERTENTI : Le migliori barzellette sulle banche

Immagine Archivio Vignette Sud Libertà

di  R.Lanza

Non avremmo voluto parlare della banca Sicilia od UniCredit di Piazza Verga a Catania perchè sappiamo tutti che questi luoghi sono nati per il potere e l’interesse capitalistico di chi  ha degli appetiti da soddisfare. Ma una nota a firma di lettori del “Quotidiano Sud Libertà” che forniscono alcuni dettagli                       sull’omessa trasparenza di questa filiale e l’inusitato comportamento di un vigilantes in servizio davanti alla banca per “l’annotazione in ordine di arrivo dei clienti e dei cosiddetti “clienti prenotati”, offre alcuni spunti al cronista. 

Anzitutto sui recapiti telefonici di UniCredit e di un numero verde  Tutti i numeri della banca non sono operativi – è la prima accusa dei nostri lettori se non in rarissimi momenti della giornata lavorativa.  Abbiamo verificato con la redazione di Sud Libertà. Vero.    Anche l’email-l’unica citata sul sito di Unicredit  è fuori sintonia.    Anche qui abbiamo controllato. Questa la “risposta della banca”:  

“l recapito non è riuscito per i seguenti destinatari o gruppi: ucbancosicilia@unicreditgroup.com () Non è stato possibile recapitare il messaggio. Nonostante i tentativi ripetuti di recapitare il messaggio, la query nel DNS (Domain Name System) per le informazioni sulla posizione del dominio del destinatario non è riuscita. Per altre informazioni e suggerimenti per correggere il problema, vedi questo articolo: https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=389361″                                         Fin qui il messaggio dell’UniCredit sull’unica e-mail visibile sul sito Internet.

I nostri lettori e, in genere , chi fruisce dei servizi di questa filiale- chiediamo alla direzione generale di Catania – sono clienti di un luogo trasparente o di una struttura tenebrosa dove i funzionari e il direttore/preposto- persone impiegate che hanno gli stipendi sicuri – pongono più ostacoli alla gente che servizi?   Sarebbe interessante avere la risposta del direttore della filiale

Non è finita. Dulcis in fundo in questo periodo di coronavirus in questa filiale si entra due alla volta perchè i cassieri-ritualmente quattro- sono due adesso. Punto in regola se non fosse che l’ordine di arrivo dei clienti della banca di Piazza Verga a Catania viene stravolto giorno 24 aprile scorso dal vigilantes /guardia giurata in servizio davanti l’ingresso con il foglio delle presenze del giorno    ” Non è ammissibile -scrivono nella missiva i lettori – che questa guardia giurata apponga il nominativo di una signorina di bella presenza (Rullo n.d.r.) che sconosce gli elementi basilari dell’educazione e del rispetto, prima di coloro che erano arrivati abbondantemente ore prima. E’ una indecenza a cui il direttore della filiale deve provvedere”

L’alibi paradossale  della guardia giurata che lascia attoniti i presenti: “La signorina era in macchina a fare l’attesa”.

Logico e naturale il malcontento generale. Osserviamo che queste guardie che la Banca di Sicilia od UniCredit lascia davanti il portone d’ingresso devono essere istruite meglio e bene dall’Istituto di vigilanza dove provengono e controllate pure, a più riprese nel corso della giornata, dal direttore della filiale di banca dove prestano servizio. Altrimenti l’ordine verrà tramutato sistematicamente in disordine, come nella fattispecie,  per una strizzatina d’occhio alla signorina che chiede alla giovane guardia di favorirla.

Poi c’ anche un altro aspetto che mi riferiscono: ma la guardia in servizio davanti alla banca di Sicilia giorno 24 aprile perchè non era fornito di una mascherina regolamentare -anzichè una benda  nera da scambiarlo per un bandito/rapinatore- dove aveva questo signore la radio ricetrasmittente geolocalizzata? Perchè indossava  un’arma-la pistola così ampia   e  – così appariscente da preferire solo in un film di “Guerre stellari”?

Perchè il suo contestabile vestito-senza giacca nè giubbotto – non era munito di fregi identificativi dell’Istituto di vigilanza -o non erano affatto visibili per la sporcizia-.  ?

Tutte queste domande le giriamo anche al Prefetto di Catania che ha la prerogativa istituzionale  di controllo -e di revoca – delle concessioni di vigilanza

 

Vigilanza Armata Antirapina - M.G. Security S.r.l.      SUI PROCEDIMENTI E CONTROVERSIE CON LE BANCHE: COME AGIRE

Foto d’Archivio (generica)                                      

Apprendiamo che la Banca d’Italia e la Consob, al fine di limitare gli effetti negativi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sui procedimenti che si svolgono dinanzi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) e all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), hanno disposto la sospensione di tutti i termini della procedura di risoluzione stragiudiziale delle controversie innanzi all’ABF e all’ACF medesimi, :

  • La sospensione dei terminidella procedura innanzi all’Arbitro Bancario Finanziario, già disposta con delibera di Banca d’Italia n.144 del 17 marzo 2020, è da intendersi prorogata fino all’ 11 maggio 2020;
  • La sospensione dei terminidella procedura innanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, già disposta con delibera CONSOB n. 21299 del 12 marzo 2020 è da intendersi prorogata fino all’11 maggio 2020.

Gli adempimenti della banca devono assolvere a questi termini:

  • 15 giorni lavorativi per i reclami relativi a Servizi di Pagamento di cui alla Direttiva 2015/2366/UE cd. PSD2, come, ad esempio, bonifici, addebiti Sepa Direct Debit, addebiti su carte di debito e carte di credito;
  • 30 giorni di calendario per i reclami ordinari e per i reclami relativi alla distribuzione dei prodotti assicurativi;
  • 60 giorni di calendario per i reclami relativi ai servizi ed alle attività di investimento.

Per i servizi di pagamento, se, in situazioni eccezionali, la banca non può rispondere entro le 15 giornate lavorative, invia una risposta interlocutoria, indicando le ragioni del ritardo e specificando il termine entro il quale il cliente otterrà una risposta definitiva. In ogni caso il termine per la ricezione della risposta definitiva non supera i 30 giorni di calendario ovvero il diverso termine tempo per tempo vigente.

 CONTROVERSIE INERENTI AD OPERAZIONI E SERVIZI BANCARI E FINANZIARI O SERVIZI DI PAGAMENTO DI CUI ALLA PAYMENT SERVICE DIRECTIVE (PSD2)

Per soprusi contabili  rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF): i) se l’operazione o il comportamento contestato è successivo alla data del 1.1.2009; ii) nel limite di 100.000 € se il reclamo comporta la richiesta di una somma di denaro; i) senza limiti di importo, in tutti gli altri casi.

Il ricorso è predisposto e trasmesso secondo le modalità indicate sul sito dell’arbitro finanziario. e non può essere proposto qualora siano trascorsi  più di 12 mesi dalla presentazione del reclamo alla Banca. Sulle modalità per rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario

  • richiedere di attivare la procedura di conciliazione                    definita da UniCredit con le Associazioni dei Consumatori di rilevanza nazionale riconosciute dal Ministero dello Sviluppo economico partner di Noi&UniCredit, il programma di collaborazione attivo dal 2005. La procedura, operativa da febbraio 2011, può essere attivata dal cliente-consumatore per controversie inerenti ai seguenti prodotti e servizi: conti correnti, carte di debito, incassi e pagamenti, carte di credito e carte prepagate, contratti di credito ai consumatori come definiti dal disposto dagli artt. 121 e 122 del D.lgs. n. 385 del 1993. Il valore delle controversie non potrà superare i 50.000 € e dovrà essere riferito ad operazioni poste in essere nei due anni antecedenti al reclamo a cui la controversia si riferisce.

Resta ferma la possibilità di ricorrere all’autorità giudiziaria in caso di mancato accordo. Al fine della definizione stragiudiziale di eventuali controversie, prima di fare ricorso all’Autorità Giudiziaria, anche in assenza di preventivo reclamo, il Cliente e/o la Banca devono, ai sensi dell’art. 5 comma 1 bis Decreto Legislativo 4 marzo 2010 n. 28, attivare, quale condizione di procedibilità, un procedimento di mediazione – finalizzato al raggiungimento  di un accordo – ricorrendo:

  • all’Organismo di Conciliazione Bancaria costituito dal Conciliatore Bancario Finanziario – Associazione per la soluzione delle controversie bancarie, finanziarie e societarie – ADR.

 

  CONTROVERSIE INERENTI A SERVIZI E ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
  •  il cliente può rivolgersi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) per la risoluzione di controversie insorte con la banca relativamente agli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza previsti nei confronti degli investitori (nell’esercizio delle attività disciplinate nella parte II del D.Lgs. n. 58/98, incluse le controversie transfrontaliere e le controversie oggetto del Regolamento UE n. 524/2013), purché il cliente non rientri tra gli investitori classificati come controparti qualificate o tra i clienti professionali ai sensi del medesimo D.Lgs. n. 58/98.  Il diritto di ricorrere all’ACF non può formare oggetto di rinuncia da parte del cliente ed è sempre esercitabile, anche in presenza di clausole di devoluzione delle controversie ad altri organismi di risoluzione extragiudiziale contenute nei contratti. Il Cliente può rivolgersi all’ACF a condizione che:
    • ) abbia preventivamente presentato sui medesimi fatti reclamo alla banca al quale sia stata fornita espressa risposta ovvero siano decorsi più di 60 giorni dalla sua presentazione senza che la banca abbia comunicato al cliente le proprie determinazioni;
    • ) non sia decorso più di un anno dalla data di presentazione del reclamo alla banca, ovvero, se il reclamo sia stato presentato anteriormente alla data di avvio dell’operatività dell’ACF, entro un anno da tale data;
    • ) non siano pendenti, anche su iniziativa della banca a cui il cliente ha aderito, altre procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie sui medesimi fatti;
    • ) il ricorso venga proposto personalmente dal cliente o per il tramite di un’associazione rappresentativa degli interessi dei consumatori ovvero di procuratore.

Resta ferma la possibilità di ricorrere all’autorità giudiziaria.

  • al fine della definizione stragiudiziale di eventuali controversie prima di fare ricorso all’Autorità Giudiziaria, anche in assenza di preventivo reclamo, il cliente e/o la banca devono attivare quale condizione di procedibilità, un procedimento di mediazione (finalizzato al tentativo di trovare un accordo) ricorrendo, ai sensi dell’art. 5 comma 1 bis Decreto Legislativo 4 marzo 2010 n. 28  all’Organismo di Conciliazione Bancaria costituito dal Conciliatore BancarioFinanziario – Associazione per la soluzione delle controversie bancarie, finanziarie e societarie – ADR.  Giustizia.

 

 

 

Mattarella:”Festa della Liberazione, l’Italia rafforza la solidarietà della convivenza e la continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”

 

Il Presidente della Repubblica Mattarella: «Coraggio, spirito d’appartenenza e di sacrificio: i valori della Liberazione ci guidino anche oggi»

Il presidente della Repubblica Mattarella: «Coraggio, spirito d'appartenenza e di sacrificio: i valori della Liberazione ci guidino anche oggi»
INSIEME POSSIAMO FARCELA ANCHE OGGI NELLA DURA PROVA DI UNA MALATTIA CHE HA SPEZZATO TANTE VITE…”

Significativo il messaggio del  Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la Festa del Liberazione del 25 Aprile, in un momento così delicato per l’intero Paese..   Ecco il messaggio integrale.
«Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci.
L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea.
Oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione.
La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case.
Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali.
Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese.
In questo giorno richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore.
Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro.
Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili.
Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista.

Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore.

Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando.  Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!