Richiesta ai cittadini di Aci Sant’Antonio una preferenza sulla scelta degli alberi sul social più noto

Via Regina Margherita, un sondaggio social per decidere quali alberi arricchiranno la strada.

 

Caruso: “Vogliamo coinvolgere i santantonesi

Il ligustrum, cioè una pianta molto comune, sempreverde, già presente ad
Aci Sant’Antonio sulla via Vittorio Emanuele, oppure il prunus, un
albero generalmente meno presente nelle strade dei centri abitati ma
dall’aspetto accattivante grazie alla fioritura: questa la scelta di
fronte la quale i cittadini santantonesi potranno esprimere una
preferenza sul social più famoso fra quelli che affollano il web, cioè
Facebook.
Nella pagina ufficiale del Comune di Aci Sant’Antonio, infatti, sul post
nel quale è presente l’immagine che pubblicizza l’iniziativa e nella
quale sono raffigurati i due alberi in lizza, sarà possibile cliccare
utilizzando una delle due emoticon assegnate a ciascuna delle piante
(nello specifico: il cuore e l’abbraccio).
Entro domenica 18 aprile sarà possibile votare, e alla fine il risultato
verrà reso pubblico e la scelta sarà ufficializzata.
L’iniziativa rientra nella scelta di arricchire il territorio in merito
al verde pubblico, come sottolineato dall’Assessore al Verde Pubblico,
Quintino Rocca: “Abbiamo voluto fortemente che all’interno di questo rifacimento della via Regina Margherita ci fosse la piantumazione di nuovi alberi, perché crediamo che sia tanto semplice quanto rivoluzionario mettere in centro venti nuove piante. Dovunque l’orientamento dei nuovi centri urbanistici è quello di recuperare sì l’assetto antico, originario, ma contemporaneamente di non tralasciare il verde. Questa è la nostra scommessa, per la quale abbiamo ritenuto che fosse giusto chiamare in causa l’intera cittadinanza”.
Il Sindaco, Santo Caruso, evidenzia l’importanza dell’iniziativa: “I
lavori in via Regina Margherita determineranno una morfologia nuova e probabilmente definitiva al nostro territorio, e per questo riguardo gli alberi non abbiamo voluto arrogarci il diritto di compiere una scelta autonoma. Ci siamo detti: perché non provare a lanciare un’idea innovativa, cioè far esprimere una preferenza ai cittadini? Quindi, dopo la consultazione con agronomi ed esperti del settore, abbiamo individuato queste due piante: il prunus, cioè un albero che fiorisce, e il ligusturm, cioè un sempreverde, quindi da un lato un albero che rappresenta una novità, non presente nelle nostre strade, e dall’altro uno che i cittadini conoscono già.
“Lanciamo quest’esperimento – ha concluso – affinché siano i
santantonesi a scegliere su quello che è il salotto del nostro paese e,in definitiva, su quello che è il loro salotto”.

Ambiente, intesa Comune-Arbolia. Pogliese:”Obiettivo nuovi 10 mila alberi per Catania”

 

boschetto

Dopo la riqualificazione arborea del boschetto della Plaia e il progetto 2000 alberi per Catania, recentissime iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale in sinergia con la Regione e in virtù dei  fondi della democrazia partecipata, la Città di Catania godrà di un piano di imboschimento senza precedenti nella propria storia, colmando un vuoto di decenni di assenza un unitario progetto di forestazione di ampio respiro.

La giunta comunale presieduta da Salvo Pogliese -informa il Comune nell’ultima riunione ha infatti deliberato la stipula di un documento di collaborazione con la Start Up Arbolia, azienda frutto di un’intesa tra Snam e Cassa Depositi e Prestiti che progetta, promuove e realizza iniziative di rimboschimento su terreni messi a disposizione dalla pubblica amministrazione, mediante il sostegno economico di aziende e privati che desiderino contribuire al miglioramento della qualità dell’aria delle città e alla creazione di aree verdi , senza costi per il Comune.

L’iniziativa promossa dalla Giunta Pogliese e coordinata dal capo di gabinetto Giuseppe Ferraro, è la prima nelle grandi città del Sud poiché, se si esclude Lecce, Arbolia finora ha dato il proprio contributo solo nel Nord Italia, in particolare nei comuni di Parma, Udine e Treviso piantando alberi nelle rispettive aree urbane con grande apprezzamento delle comunità locali: ”Siamo orgogliosi -ha commentato il sindaco Salvo Pogliese – di avere rilanciato un percorso virtuoso per l’ambiente contraddistinto da concretezza .sulla scia della feconda collaborazione pubblico-privato che già in tante situazioni ci ha consentito di migliorare il contesto urbano, senza gravare sul bilancio comunale, grazie a un’alleanza con quelle espressioni sociali e associative che hanno un atteggiamento autenticamente costruttivo verso i cittadini e la comunità”.

Tra i primi obiettivi di un piano che secondo l’amministrazione comunale dovrà essere il più vasto possibile, il sindaco ha reso noto di ritenere prioritario l’imboschimento del parco Monte Po’:”Un’area vastissima di proprietà comunale da sempre incolta e con resti archeologici da valorizzare –ha spiegato il primo cittadino- che contiamo di arricchire con almeno duemila alberi così da creare un nuovo grande polmone di ossigeno per i cittadini. Per la scelta delle zone, su cui avviare la piantumazione, tuttavia ci avverremo naturalmente dei suggerimenti di tecnici e organismi preposti, a cominciare dalla Consulta del verde. Abbiamo l’ambizioso obiettivo di accrescere i nostri parchi urbani con diecimila alberi, dando un’accelerazione fortissima sul fronte della sostenibilità ambientale che portiamo avanti con convinzione, nonostante siamo stati costretti a partire pressoché da zero e con i noti limiti di bilancio e risorse umane disponibili”. Secondo quanto prevede il protocollo, che ha valore per cinque anni, Arbolia, una volta individuati i terreni e definiti i progetti di imboschimento con essenze arboree e arbustive autoctone, si curerà di ricercare finanziatori/ sponsor per garantire, a propria cura e spese, l’intervento di imboschimento secondo il progetto redatto da un tecnico forestale abilitato e previo parere positivo da parte del Comune e di eventuali altri enti preposti; garantire, a propria cura e spese, la manutenzione del bosco per i primi due anni, a partire dal termine della piantumazione e concordare con il Comune le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione ai temi ambientali, anche mediante l’apposizione di targhe illustrative e svolgimento di eventi previamente autorizzati dall’Amministrazione Comunale.

Particolarmente soddisfatto l’assessore all’ambiente Fabio Cantarella che ha curato i primi passi dell’intesa con Arbolia che la giunta Pogliese ha varato: ”Proseguiamo con determinazione l’attività di forestazione urbana intrapresa sin dal momento dell’insediamento. Abbiamo dato vita -ha aggiunto Cantarella- a un’esperienza unica in Sicilia e nel Mezzogiorno, che renderà la nostra città sempre più vivibile e accogliente ma anche più preparata a prevenire i rischi derivanti dai cambiamenti climatici come le ondate di calore o le piogge imponenti”.

Secondo i piani concordati dall’Ufficio di gabinetto del sindaco diretto da Giuseppe Ferraro, una volta completati i previsti passaggi istituzionali e di condivisione dei progetti con le organizzazioni territoriali, l’obiettivo è avviare le prime piantumazioni nel primo periodo utile per queste attività, vale a dire il prossimo autunno, partendo proprio dal parco di Monte Pò su cui da anni si è unitariamente invocato un piano di forestazione.

nm

RISCHI COSTIERI: BOE E RADAR PER MONITORARE LE MAREGGIATE 

 

Università “Kore” di Enna, Università degli Studi di Catania e di Malta
  


IL PROGETTONEWS” SELEZIONATO PER RAPPRESENTARE IL SUD EUROPA

Mitigare gli effetti delle mareggiate e limitare i danni alle popolazioni provocati dai cambiamenti climatici attraverso un sistema innovativo di monitoraggio e di early warning, mettendo a disposizione degli utenti un’App per rimanere informati ed avere segnalazioni in anticipo su possibili inondazioni, erosione di litorali sabbiosi e crollo di falesie (coste rocciose).

 

Tutto questo è NEWS – “Nearshore hazard monitoring and Early Warning System” – finanziato nell’ambito del Programma INTERREG V-A Italia-Malta, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) l’Università di Catania, l’Università “Kore” di Enna, quella di Malta e il Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Un progetto sperimentale selezionato per rappresentare il Sud Europa nel Maritime Roadshow & EMD 2021, ossia l’annuale appuntamento organizzato dall’Unione Europea, in cui si incontrano i principali esperti nel settore marittimo per discutere e programmare azioni congiunte sulla blue-economy sostenibile.

 

NEWS ha preso vita tre anni fa dalla «consapevolezza del grande impatto che i cambiamenti climatici produrranno su scala globale, a cominciare dall’aumento della temperatura e degli effetti che quest’ultima avrà sull’alterazione del livello del mare e del  moto ondoso, con notevoli ricadute sulle zone costiere, a causa dei molteplici fenomeni che ne possono derivare: mareggiate, erosione, inondazioni – spiega il direttore del Dicar Enrico Foti, professore ordinario di Idraulica – anche nel Mar Mediterraneo assisteremo con sempre maggior frequenza a mareggiate severe, con ripercussioni sulle coste e conseguenti rischi per la popolazione. Certamente tra le aree maggiormente interessate è possibile annoverare quelle della Sicilia Sud-Orientale e del territorio maltese».

 

Come ottenere questi risultati? «Adottando misure specifiche per la riduzione dei rischi e facendo affidamento su sistemi di early warning, frutto di raccolte dati e analisi – aggiunge il coordinatore del progetto e professore di Geotecnica presso l’Università “Kore” di Enna Francesco Castelli – Nello specifico il progetto mira a realizzare una linea di intervento, comune ai due Paesi target, che va dal monitoraggio alla proposta di azioni e opere specifiche, per fare fronte a queste situazioni e per costruire comunità resilienti nei confronti di catastrofi dovute al rischio-mare»

Entrando più nello specifico e nella parte operativa «abbiamo due centri di controllo, uno a Enna ed uno a Catania, per la raccolta dei dati, l’elaborazione di tecniche avanzate e l’analisi di algoritmi – commenta Rosaria Musumeci, professore associato di Idraulica del Dicar – un mix che si trasformerà in informazioni fruibili agli utenti attraverso una applicazione web». Punto di forza del progetto e dello studio, dunque, «un monitoraggio dello stato del mare, per valutare le caratteristiche del moto ondoso durante le mareggiate: cosa resa possibile attraverso due boe – una posizionata a Santa Maria del Focallo ed una a Gozo – e quattro radar HF – due per parte (Sicilia Orientale e Malta)» conclude Luca Cavallaro, ricercatore di idraulica del Dicar.

«I primi risultati del progetto sono stati già inseriti nel Piano Regionale contro l’erosione costiera – concludono Foti e Castelli – una strategia complessiva adottata per intervenire su tutti quei tratti costieri maggiormente a rischio, con l’obiettivo di mettere in sicurezza litorali, salvaguardando la popolazione e i territori rivieraschi».

Cenere vulcanica: istituiti cinque punti di raccolta ad Aci Sant’Antonio

Da oggi e fino a domenica 28 marzo, quindi per dieci giorni consecutivi,-informa il Comune di Aci Sant’Antonio –saranno attivi per i cittadini santantonesi cinque punti per la raccolta della sabbia vulcanica.
Si potrà conferire dalle ore 08:00 alle ore 20:00, ma senza le buste o i sacchi con i quali viene effettuata raccolta: onde evitare di
compromettere il conferimento della sabbia vulcanica da parte del Comune (che andrebbe poi in corso a costi maggiorati), infatti, i cittadini dovranno versare il contenuto nel contenitore di raccolta e gettare poi le buste o i sacchi nei contenitori carrellati posti accanto il cassone.
Questi i cinque punti di raccolta, dislocati lungo l’intero territorio:
• Piazza Manzoni, per il centro;
• Slargo di via Donatello, per il centro e la frazione di Lavina;
• Piazza Carducci (detta ‘tre piazzette’), per la frazione di Lavinaio;
• Via Leonardo da Vinci, per la frazione di Monterosso;
• Via Sacerdote Messina, per la frazione di Santa Maria La Stella.

  “Sono stati allestiti cinque punti di raccolta in modo da poter servire tutte le località che ricadono sul nostro territorio – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia, Quintino Rocca – e quindi in modo da fornire più o meno a tutti i santantonesi un punto nelle vicinanze. Esorto la cittadinanza a cercare di utilizzare questa possibilità in modo da decongestionare il più possibile il servizio di raccolta porta a porta,fortemente messo alla prova dalla gran mole di materiale che l’Etna ha riversato negli ultimi giorni”.
Il Sindaco, Santo Caruso, evidenza la necessità del servizio: “Abbiamo cercato di agire prontamente. Già nelle prime ore del mattino di mercoledì abbiamo attivato i servizi di spazzamento, anzitutto in prossimità degli edifici scolastici, allertando il COC e mettendoci in contatto con la Protezione Civile Regionale. In casi del genere è necessario fornire una risposta celere, al fine di limitare il più possibile i disagi per la cittadinanza”.

Sentenza Tar sulle Zone a protezione speciale di Messina: nota polemica congiunta degli Assessori comunali Musolino e Mondello

 

In merito alla sentenza del Tar n.814 del 15 marzo scorso in materia di ZPS, gli Assessori Dafne Musolino e Salvatore Mondello del Comune di Messina scrivono in una nota -Comunicato Stampa- quanto segue:(naturalmente lo spazio di Sud Libertà è aperto a tutti):

il professore Saitta già Vicesindaco di Messina, che nulla ha fatto per risolvere la questione dei vincoli di tutela ambientale per il rispetto delle Zone a Protezione Speciale, ‘celebra la vittoria di Pirro’.
La questione della tutela ambientale verrà risolta dall’Amministrazione De Luca che è l’unica ad avere realmente avviato gli studi necessari per consentire al Comune di dotarsi degli strumenti di pianificazione urbanistica che sono stati richiesti già dal 2008, quando Sindaco era l’on.le Genovese e Vicesindaco proprio il prof. Saitta.

In questo articolato procedimento che continua ad andare avanti ancora oggi, nonostante tutti gli ostacoli che ci sono stati frapposti anche in modo arbitrario e illegittimo, il TAR ha finalmente reso una corretta applicazione dei principi normativi che non consentono, e non hanno mai consentito, alla Regione di imporre al Comune la sospensione sui procedimenti di valutazione di incidenza.

Cantare vittoria – proseguono i due Assessori – per una sentenza che di fatto certifica che dal 2008, cioè da quando Saitta era Vicesindaco, la ZPS nella dorsale Curcuraci-Area dello Stretto di Messina significa fingere di non conoscere di avere contribuito a creare il problema che questa Amministrazione sta cercando di risolvere, e costituisce altresì espressione di una inopportuna commistione e sovrapposizione del ruolo politico e di quello professionale che avrebbe imposto invece un atteggiamento più moderato sulla vicenda in oggetto. Noi andiamo avanti nel percorso avviato fin dal primo giorno del nostro insediamento, e ci auguriamo che la Regione intenda finalmente dare corretta attuazione dei suoi doveri e compiti istituzionali, che non prevedono – conclude il documento – come ha chiaramente motivato il TAR, la possibilità di sospendere senza termini di tempo le procedure di valutazione, ma che al contrario impongono agli uffici regionali il dovere di valutare in tempi rapidi, e senza pregiudizi e/o riserve mentali, i documenti che vengono trasmessi dal Comune per risolvere, dopo oltre 13 anni, l’annosa questione della ZPS a Messina”.

La Seconda Sezione del Tar di Catania ritiene illegittime le posizioni della Regione per le scelte del territorio comunale di Messina in materia di ZPS

 

Cateno De Luca: “La Regione ha agito penalizzando fortemente il territorio del Comune di Messina attraverso l’applicazione miope delle normative. Funzionari e dirigenti devono stare attenti, dotati del necessario equilibrio e non fare scelte di tipo politico

 

Con sentenza n. 814/2021 pubblicata ieri, lunedì 15 marzo 2021, la Seconda Sezione del TAR di Catania ha ritenuto illegittime le posizioni dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in materia di ZPS ( problematica di protezione speciale del territorio e della natura che ha coinvolto numerose intelligenze. (Una questione-ricorderemo ai lettori- che da tecnica si è poi tramutata nel tempo in politica sulla condivisione di diverse scelte ). Sull’argomento il Sindaco Cateno De Luca e l’Assessore Salvatore Mondello (nella foto allegata al Comunicato Stampa) dichiarano quanto segue:

 

“Siamo molto soddisfatti, in quanto si tratta di una sentenza storica che conferma ciò che l’Amministrazione comunale ha sostenuto fin dal proprio insediamento, con il supporto di pareri tecnici e legali. Occorre comunque precisare che il Comune non ha stipulato alcun Protocollo d’Intesa, ma ha sottoscritto il verbale di un tavolo tecnico richiesto proprio dall’Amministrazione comunale per risolvere l’annosa problematica delle ZPS, ormai impantanata da anni a causa dell’atteggiamento poco lineare della Regione, che era intervenuta unilateralmente in scelte relative al territorio comunale. Inoltre, gli Studi Cumulativi sono stati consegnati nel luglio del 2020, la CTS si è espressa accettando parzialmente il documento e chiedendo integrazioni sugli aspetti ambientali. Su questo punto il Comune ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Speciale Progettazione della Regione, per la risoluzione della questione. Sono stati avviati tavoli tecnici con gli Ordini Professionali e si sta procedendo ai necessari sopralluoghi, per condividere le migliori soluzioni ai problemi del territorio.

E’ quindi di tutta evidenza come l’Amministrazione comunale abbia lavorato alacremente a questo importante obiettivo, che di fatto sblocca vecchie situazioni edilizie, aprendo scenari di sviluppo economico e territoriale. La sentenza dimostra che la Regione ha agito penalizzando fortemente il territorio del Comune di Messina, in maniera spropositata e inopportuna, attraverso l’applicazione miope delle normative. Ciò ci spinge a pensare – proseguono nella nota il Sindaco De Luca e l’Assessore Mondello – che i Funzionari e i Dirigenti devono essere dotati del necessario equilibrio e dunque devono essere scelti su principi meritocratici e non politici, al fine di evitare ricadute negative sullo sviluppo dei territori. Infatti, al netto delle ripercussioni causate dall’emergenza COVID, l’impatto delle scelte regionali su questo settore è stato devastante, sia per il comparto edilizio che per i professionisti della città.

In ogni caso si continuerà a lavorare con la stessa tenacia e attenzione al completamento degli studi degli impatti cumulativi, che sarà la base sulla quale si implementerà il nuovo PRG. In effetti, la sentenza si oppone alla sospensione, per motivi di opportunità, dei procedimenti di Valutazione di Incidenza Ambientale, precisando espressamente che ‘tali ragioni di opportunità’ non sono sufficienti – in mancanza di una norma attributiva del relativo potere – a legittimare una sospensione dei procedimenti VINCA che risulta, pertanto, estranea al paradigma normativo di cui all’art. 1 della l.r. 13/2008 e più in generale alla legge n. 241/1990 sostanziandosi, di fatto, in una sospensione sine die priva di giustificazione normativa. Ne può ritenersi che la pendenza di una procedura istruttoria europea aperta a carico dell’Italia possa legittimare determinazioni dilatorie dell’obbligatoria azione amministrativa, potendo, eventualmente specifiche esigenze istruttorie/cautelari, essere contenute entro un prefissato termine per l’approfondimento necessario alla valutazione delle iniziative da intraprendere per la soluzione delle criticità riscontrate.

Inoltre, il principio di precauzione, richiamato nelle relazioni depositate dai dipartimenti regionali, così come la ‘doverosità’ di assicurare il rispetto della Direttiva 92/43/CEE possono rilevare esclusivamente in sede di esercizio ‘attivo’ della valutazione dell’incidenza (sulla cui base si accerta se un determinato progetto pregiudichi significativamente il sito interessato) e non certamente quale autonoma ragione della disposta sospensione che comporta, di fatto, l’astensione dalle valutazioni di incidenza (e quindi, il mancato rispetto di un obbligo di legge) determinando, inoltre, un’assoluta incertezza in ordine all’approvazione del progetto edilizio. La Regione, pertanto, – conclude il documento – non avrebbe potuto introdurre, in via autonoma e unilaterale, la citata sospensione (non contemplata dall’ordinamento e, comunque, temporalmente non determinata) dei procedimenti di valutazione di incidenza di competenza comunale”.

Cenere, mezzi al lavoro sul territorio per mettere in sicurezza le strade- Aci Sant’Antonio, ” a breve il servizio porta a porta”

 

 


A seguito dell’emergenza cenere che in queste ore sta interessando diversi comuni dell’area etnea, dalle prime ore di questa mattina il personale della ditta ‘Senesi’ è attivo sul territorio santantonese per rimuovere la cenere dalle strade.
Ad essere colpite sono state soprattutto le frazioni di Santa Maria La Stella, Monterosso e Lavinaio, e proprio dalla prima di queste tre si è dato inizio ai lavori, lavori che attenzioneranno particolarmente anche la circonvallazione che cinge il centro, per via dell’elevata mole di traffico che tutti i giorni la interessa.

 

Ringrazio vivamente la ditta – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia,Quintino Rocca – per aver risposto tempestivamente a questa vera e propria emergenza. È necessario mettere in sicurezza le strade al più presto, e ci siamo attivati subito per questo. Nella speranza che il fenomeno non si ripeta, contiamo nei prossimi giorni di completare l’intervento su tutte le strade”.
Il Sindaco, Santo Caruso, ha emesso un’Ordinanza ad hoc per vietare la circolazione ai mezzi a due ruote, sul territorio, e limitare la velocità alle auto a 30 Km orari su ogni via santantonese: “È necessario garantire la sicurezza dei cittadini, come è anche necessario rimuovere quanto in questo momento rende altamente pericolosa la circolazione.
Stiamo lavorando, di concerto con la ditta, per poter attivare il servizio di porta a porta per la raccolta della cenere che tutti i
cittadini hanno dovuto rimuovere, e contiamo di comunicare a breve un giorno della prossima settimana”.

 

Nelle foto : Le strade già liberate dalla cenere lavica

Vulcano Etna impazzito in queste ore del pomeriggio, fenomeno di espulsione di pietre laviche su Nicolosi e Paesi vicini- Danni già visibili

Risultato immagini per immagini dell'etna che esplode

Vulcano impazzito in queste ore, cieli pressochè neri per gli incredibili fenomeni che sta provocando l’Etna.  Non si tratta più di cenere e lapilli come nel passato ma espulsione di vere pietre vulcaniche che hanno coperto le pubbliche strade e le automobili.   Non è neppure consigliabile uscire a piedi per il rischio di scivolamento e le pietre che ti avvolgono  Il gigantesco nuvolone nero si è rovinato sopra Nicolosi alta, e i paesi vicini.  

Danni ingenti già visibili sia nell’edilizia urbanistica che nell’agricoltura. Ma soprattutto per gli automobilisti che si ritrovano con i tettucci e le portiere colabrodo come prese a sassate da tante persone  Fenomeno davvero strano ed inusitato. L’Etna impensierisce sempre più.

 

Risultato immagini per immagini dell'etna che esplode

IL COMUNE DI ACI SANT’ANTONIO CON “VIDEOCAMERE SORVEGLIANZA NASCOSTE” BECCA GLI AUTORI DI COMPORTAMENTI INCIVILI

 

 

L’Assessore all’Ecologia,Quintino Rocca:” Certo, non vorremmo mai vedere immagini del genere, ma è per arrivare a questo traguardo che abbiamo posizionato queste apparecchiature in punti strategici del territorio”.

 

Sono tre i video diffusi dall’Amministrazione Comunale di Aci Sant’Antonio: nel primo un uomo a piedi, con passo lento, si dirige verso un piccolo cumulo di rifiuti localizzato per strada, in via Mandarini, una zona periferica del comune santantonese, depositando con noncuranza un sacchetto di rifiuti;

nel secondo ( foto n.2) un’auto di colore grigio si affianca allo stesso cumulo, e vi lascia andare sopra un sacchetto lanciandolo dal finestrino;

nel terzo ( foto n.3)  è un furgone bianco ad affiancarsi al cumulo d’immondizia, depositando quanto non dovrebbe.

Tutti e tre beccati dal Comune di Aci Sant’Antonio , dal Sindaco Caruso, dall’Assessore Rocca, e dai Vigili Urbani. Oltre le dovute sanzioni di legge agli autori di gesti così incivili,da affiggere pure in piazza, anche un altro macigno di immoralità attestata: la pubblica vergogna!
Sono alcuni dei primi frutti che l’installazione delle videocamere di sorveglianza sul territorio stanno portando, e la speranza è che facciano da dissuasori contro gli sporcaccioni seriali, i furbetti della differenziata il cui comportamento danneggia l’intera comunità santantonese, che grazie alla stragrande maggioranza dei cittadini che seguono un comportamento virtuoso ha permesso di raggiungere risultati importanti in merito alla differenzazione dei rifiuti.
“Sortisce il primo effetto il posizionamento delle telecamere, e di questo siamo soddisfatti – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia,Quintino Rocca – Certo, non vorremmo mai vedere immagini del genere, ma è per arrivare a questo traguardo che abbiamo posizionato queste apparecchiature in punti strategici del territorio. Adesso dobbiamo sperare che chi viene sorpreso a lasciare in giro indiscriminatamente rifiuti si renda conto del danno causato alla collettività”.
“Il comando dei Vigili Urbani, effettuate le dovute verifiche, già oggi sta provvedendo ad inviare le dovute sanzioni – ha precisato il Sindaco, Santo Caruso – e questo spero serva da lezione. Chiaramente non pensiamo solo ad azioni repressive in questo senso: l’obiettivo è anche, anzi soprattutto, quello di educare chi non ha ancora chiari i benefici della differenziata. E questo per mettere ancora di più in risalto il buon lavoro fatto quotidianamente dai cittadini corretti”.

 

“Caos conferimento umido in Sicilia per assenza di programmazione”- Denuncia dei Cinquestelle

Rifiuti Covid-19: come procedere con smaltimento e raccolta differenziata?  | Ingegneri.cc

Crisi rifiuti al collasso in Sicilia.  I deputati regionali del Movimento cinque stelle scrivono un appunto-comunicato sull’operato della Regione spiegando che vi sono ancora inadempienze che non si possono tollerare. Ecco la motivazione: “Il ritardo con il quale si sta provvedendo a costruire nuovi centri di compostaggio pubblici in tutta l’isola, ha generato e continuerà a generare enormi disagi. Il nuovo caos dei rifiuti in Sicilia a causa della temporanea chiusura dell’impianto della Raco di Belpasso è il risultato della mancata programmazione del governo regionale”. 

“Musumeci – spiegano i deputati – parla di gestione pubblica, quando invece anche questa volta i paesi del Catanese colpiti da questo disservizio, saranno costretti a chiedere aiuto a ditte private che imporranno il loro prezzo di conferimento. La chiusura di un impianto determina il caos e testimonia la fragilità del sistema messo su in questi anni a suon di emergenze e non certo a seguito di adeguata programmazione. A ciò si aggiunga la beffa che in una regione con una differenziata che supera a stento il 38%, ci si riduca nelle condizioni di dover mischiare l’umido con la frazione indifferenziata, vanificando lo sforzo dei cittadini”.

“Siamo in contatto con l’assessore Pierobon – concludono i Cinquestelle all’Ars  – per trovare una soluzione e individuare siti alternativi. Ma il problema va risolto una volta per tutte, è intollerabile che ad ogni piccolo intoppo collassi l’intero sistema regionale. Musumeci, prima di pensare a leggi di riforma come panacea di tutti i mali, pensi piuttosto ad applicare le leggi esistenti e a velocizzare più possibile la costruzione di impianti che il territorio necessita da anni” – concludono i deputati.

 

 

 

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