TEATRO DEI MITI E GROTTA DI POLIFEMO: SI POTENZIA IL TURISMO SCOLASTICO SICILIANO

 VIAGGIO NELLA STORIA TRA VIDEO INTERATTIVI E PERCORSI TEMATICI IMMERSI NELLA NATURA

Il presidente di “Amici della Terra” Ettore Barbagallo: «Una proposta educativa attuale e creativa per valorizzare il territorio e rafforzare l’identità siciliana»

 

ZAFFERANA ETNEA 

La Storia della Sicilia, tra educazione e intrattenimento, diventa un viaggio interattivo alle pendici del Vulcano: nasce a Zafferana Etnea il “Teatro dei Miti”, una struttura dedicata alla mitologia in chiave ludico-didattica. L’iniziativa è firmata dall’Associazione Amici della Terra, che con i suoi progetti “Casa delle Farfalle”, “Museo dell’Etna” e “Planetario”, ha creato un vero e proprio polo di educazione ambientale e di fruizione turistica, scientifica e culturale, punto di riferimento per tutte le scuole italiane. «L’Isola più grande del Mediterraneo ha rivestito un ruolo fondamentale negli eventi storici che hanno avuto come protagonisti numerosi popoli – spiega Ettore Barbagallo, promotore dell’iniziativa e presidente dell’Associazione – in Sicilia non esisteva fino ad oggi nessuna struttura rivolta a studenti e famiglie, dedicata al nostro patrimonio storico e culturale. Dopo mesi di studio e ricerche, che hanno visto come partner il ministero dei Beni Culturali Ambientali con il Programma Operativo “Cultura e Sviluppo”, il Polo Regionale di Catania per i Siti Culturali e il Distretto Turistico “Antichi mestieri, sapori e tradizioni popolari di Sicilia”, abbiamo creato un percorso tematico che attraversa le epoche. La filosofia utilizzata è stata quella del “Tinkering”: una metodologia educativa, applicata con successo in alcuni musei americani, che si basa su un approccio pratico, esperienziale e sperimentale. Per la prima volta nelle nostre strutture sarà possibile applicare questo metodo in laboratori che potranno essere anche frequentati da alunni con BES, compresi DSA e disabilità gravi».

La visita al Teatro dei Miti, struttura dotata di aree espositive e di una sala teatrale, include la proiezione-spettacolo di un docufilm sulla Storia della Sicilia: dagli avvenimenti principali, alle numerose colonizzazioni, fino ad arrivare ai giorni nostri con temi di grande attualità. Inoltre, la proiezione del filmato diventa un vero e proprio spettacolo grazie ai nuovissimi sistemi tecnologici “Live Motion”, che lo arricchiscono di interattività e coinvolgimento, «rendendo l’apprendimento più piacevole – spiega Barbagallo – attirando interesse e rimanendo impresso nella memoria dei piccoli spettatori».

Nell’area esterna, è possibile inoltre percorrere i sentieri che conducono alla “Grotta di Polifemo”: «Narrando le gesta del mitico Ulisse, immersi nel Parco dell’Etna, sarà possibile visitare la grotta dove apparirà il Ciclope e incontrare i protagonisti della mitologia – continua l’ideatore del Teatro dei Miti – dal Dio Efesto che forgia le armi nella sua fucina sotterranea; al trono di Zeus (per raggiungere il quale si dovrà percorrere una salita che ricorda il monte Olimpo), passando per la conchiglia di Afrodite, il Cavallo di Troia (struttura lignea di 6 metri, dotata di scivolo e scaletta per accogliere i bambini) – e la Nave di Ulisse, una vera barca in legno posta sul prato verde ai piedi del promontorio, dove i bambini possono entrare nelle piccola stiva e giocare con il timone e i remi aiutati da un mappa. I visitatori, inoltre, andranno alla ricerca delle Facce di Pietra e delle sculture primitive mimetizzate tra le rocce laviche, con percorsi sull’orientamento con l’orologio solare, il labirinto, la rosa dei venti e il ratto di Proserpina».

Obiettivo dell’iniziativa è quello di veicolare alcuni messaggi e valori legati al nostro territorio: in primis, quello dell’identità, che dovrebbe catalizzare i giovani, troppo spesso protagonisti della migrazione intellettuale. Una proposta educativa attuale e creativa che arricchisce la filiera del turismo scolastico della nostra Isola.

Ricordo del Geologo Fabio Lentini, autore della carta geologica siciliana: un albero a Catania, Corso Italia

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Lunedì 25 marzo, ore 9.00, appuntamento di fronte Palazzo delle Scienze

CATANIA, “PER LA TERRA, CON LA TERRA RIVIVRAI NEI RICORDI”
UN PLATANO IN CORSO ITALIA PER RICORDARE IL GEOLOGO FABIO LENTINI

I volontari di Legambiente e Laboriusa piantumeranno l’albero acquistato grazie alle donazioni degli studenti e dei colleghi del prof. scomparso il 5 dicembre 2017

 

CATANIA –

Il suo lavoro più complesso e faticoso, ma anche più prestigioso è stato quello che ha visto nascere “La carta geologica della Sicilia” in scala 1:250.000, una delle pietre miliari della geologia del Mediterraneo e oggi Carta ufficiale dello Stato: strumento di base per la conoscenza fisica del territorio e presupposto fondamentale per qualsiasi intervento finalizzato alla difesa del suolo e allo studio dell’inquinamento ambientale, alla pianificazione e alla prevenzione dei rischi naturali, alla valutazione di risorse in campo minerario, nonché alla progettazione di opere ed infrastrutture.

Il Geologo Fabio Lentini, Ordinario del Dipartimento di Scienze Geologiche e socio pluriennale della Società di Geologia Italiana, la presentò insieme alla collega Serafina Carbone nel 2016, dopo ben 128 anni dalla prima e unica edizione ufficiale pubblicata dall’ingegner Baldacci nel 1886.

Ma i suoi alunni e colleghi – dopo la scomparsa avvenuta il 5 dicembre 2017 – non lo ricordano solo per le ricerche che gli hanno consentito di pubblicare oltre 45 cartografie e studi scientifici, oggi pietre miliari della Geologia contemporanea (dal progetto di attraversamento del Ponte di Messina, all’evoluzione del basamento dell’Etna); lo ricordano durante le escursioni ad alta quota, col suo altimetro al collo, le matite colorate in mano e il sorriso sempre accennato, per quel modo affabile che aveva di dialogare con i ragazzi e trasferire la sua passione con giovialità e semplicità.

 

Ricercatore eclettico, che durante la sua carriera ha spaziato dalla paleontologia alla stratigrafia, dalla geologia strutturale alla geodinamica, con i suoi insegnamenti fuori dall’aula sapeva unire amore per gli aspetti scientifici e grande umanità: la voglia di esserci, di confrontarsi, di costruire, di fare. Oggi rimane una scuola di ricercatori universitari che custodiscono e trasmettono la sua professionalità e umanità.

«Per la Terra, con la Terra» è la dedica che accompagnerà la crescita di un Platano, che verrà piantumato in suo ricordo lunedì 25 marzo, alle ore 9.00, di fronte al Dipartimento di Scienze Geologiche (Corso Italia) dai volontari di Legambiente e Laboriusa. L’albero è stato acquistato grazie alle donazioni versate da amici e colleghi del prof. Lentini a sostegno del progetto “100 Alberi per Catania”.

«Fra tutte le donazioni ricevute questa è la più significativa – dichiara Viola Sorbello, presidente del circolo Legambiente di Catania – perché non credo ci sia un modo migliore per commemorare chi ha contribuito, con la propria opera, alla salvaguardia del pianeta. Il gesto degli allievi e colleghi del prof. Lentini ci ha commosso e riempito il cuore di speranza perché è un chiaro segnale di come il professore abbia saputo lasciare loro in eredità un grande amore per la natura».

La pianta, con un gesto semplice ma carico di emozioni, diventerà simbolo dell’amore per la Terra, la nostra Terra. Perché il ricordo attraversa studi e documenti, per trasferire passione e affetti che oltrepassano i confini della Scienza. E rimangono nel tempo. Come rocce.

 

Oggi  protesta mondiale per il clima e la natura :il grido dei  ragazzi di tutti i Paesi

 

Sciopero planetario, gli studenti scendono in piazza per gridare contro i disastri climatici.

Sciopero mondiale del 15 marzo, gli studenti scendono in piazza per gridare contro i disastri climatici.
           (Archivio Sud Libertà_ Greta Thunberg l’eroina svedese sulla problematica del Clima nel pianeta)

Oggi sciopero planetario  degli studenti.   Protesta globale contro i sistemi di governo che stanno rovinando il nostro clima , intossicando la natura ed uccidendo animali che stanno per scomparire dall’habitat naturale.

I giovani di tutto il mondo si uniscono  alla protesta radunandosi in piazza per gridare il proprio sdegno nei confronti dei potenti che ancora non hanno preso misure importanti contro i cambiamenti climatici.

La Thunberg, diventata sempre più popolare non solo in patria, dove è stata eletta donna dell’anno, è ormai una vera e propria eroina sul fenomeno e la problematica del clima e dell’ambiente. Come lei stessa racconta, a muovere il suo interesse verso questa causa le potenti ondate di calore e dagli incendi che avevano di recente distrutto boschi e il verde del suo Paese 

Greta dal 20 agosto ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni del 9 settembre per chiedere al governo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. La sua protesta è diventata poi un fenomeno mondiale, che raggiunge oggi l’apice con questo sciopero . Il fenomeno Greta però è anche  una grande battaglia culturale e investe non solo i ragazzi ma anche le persone di ogni età sensibili alla Cultura dell’ambiente.

 

Un passo verso il cambiamento di Catania: piccoli “giardinieri” piantono le radici del futuro

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L’iniziativa ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale Dusmet-Doria


I PICCOLI GIARDINIERI AFFIDANO AI RESIDENTI LA CURA DEI LIGUSTRI 

Terminato il primo ciclo di piantumazione del progetto “100 alberi per Catania”, promosso da Legambiente e finanziato con il crowdfunding di Laboriusa.it

 

CATANIA

Nelle vie dove l’odore di Catania entra forte nelle narici; dove il rintocco delle campane scandisce i passi lenti di giornate tutte uguali; dove il dialetto s’intreccia ai rituali quotidiani di una comunità che si dà ancora appuntamento in piazza, iniziative come quella di Legambiente hanno un valore educativo che va oltre una mattinata all’insegna del verde. Se i bambini chiedono agli abitanti di prendersi cura dei ligustri appena piantati; se i commercianti si affacciano dalle botteghe per osservare e respirare l’aria che profuma di terra e di sole; se i volontari prendono a braccetto i passanti per trascinarli nell’entusiasmo che blocca il traffico di via Plebiscito all’angolo con la voglia di sognare e di sperare, allora il progetto “100 alberi per Catania” vale molto di più di 1.500 euro. Vale un altro passo verso il cambiamento; vale il sorriso di un alunno che non si ritrova in piazza San Cristoforo solo per un’ora di lezione green; vale un seme che viene piantato nel presente per essere raccolto dai nostri nipoti; vale una giornata dove anche le lenzuola che svolazzano dalle finestre colorano i pensieri e le più energiche intenzioni.

Per un giorno, i giovani alunni dell’Istituto Comprensivo Statale Dusmet Doria si sono trasformati in piccoli “giardinieri”: con pettorina giallo/verde, attrezzi del mestiere e tanto senso civico, hanno piantato – con il supporto degli operatori comunali – gli alberi lungo la via del centro storico, affidando ai residenti e ai commercianti, la loro cura e il loro mantenimento. «É bellissimo vedere i ragazzi e i volontari piantare il proprio futuro – dichiara Fabio Cantarella, assessore all’Ecologia del Comune di Catania, presente oggi (lunedì 11 marzo) per la messa a dimora delle piante acquistate grazie al crowdfunding di Laboriusa.it – la loro opera ci dà un’ulteriore spinta per promuovere uno sviluppo sostenibile nel capoluogo etneo e per valorizzare il patrimonio arboreo già esistente».

«Vedere la partecipazione online e offline di tantissime persone che hanno contribuito alla realizzazione del progetto – spiega la presidente di Legambiente Catania Viola Sorbello – è segno di quanto sia importante diffondere e condividere i valori legati all’ambiente in cui viviamo, facendo riscoprire un rapporto con la Terra, forse oggi un po’ sbiadito nelle giovani generazioni».

Un “tocco di verde” ma anche di “pink” grazie al contributo di Laboriusa che – sulla strada della responsabilità sociale d’impresa – in questi mesi ha promosso l’iniziativa sul web, raccogliendo i fondi utili attraverso le donazioni di oltre cinquantacinque utenti.

«Siamo felici del risultato ottenuto – sottolinea Assia La Rosa, ideatrice della piattaforma nato dalla creatività dell’Agenzia I Press – valori come solidarietà e sostenibilità, attraverso strumenti di finanza alternativa come il crowdfunding, possono mettere radici forti e profonde…”

 

 

Catania si colora di verde-Progetto di Legambiente

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Prossimo appuntamento promosso da Legambiente Catania lunedì 11 marzo ore 9.00

DAL VIRTUALE AL REALE    -LABORIUSA 17 NUOVI LIGUSTRI DA PIANTARE

Dopo Piazza dei Martiri e viale Libertà, tocca ora a via Plebiscito, dove verranno posizionati gli alberi acquistati grazie alle donazioni sulla piattaforma siciliana di crowdfunding

CATANIA

Alberi virtuali che diventano reali con un click. Così è stato per il progetto lanciato da Legambiente Catania sulla piattaforma siciliana di crowdfunding Laboriusa.it, che è riuscito grazie ai1.500 euro donati online da oltre cinquantacinque utenti, ad avviare “realmente” un ciclo di piantumazione nel cuore della città di Catania.

«L’iniziativa è riuscita in poco tempo a trasformarsi in un atto concreto e condiviso dalla comunità – sottolinea la presidente di Legambiente Catania Viola Sorbello – una boccata d’ossigeno per tutti, che aiuterà ad accelerare il miglioramento delle condizioni ambientali del capoluogo etneo e dell’ecosistema urbano».

I lavori “green” sono già iniziati e in piena attività: dopo la messa a dimora nelle scorse settimane di tre alberi di jacaranda in Piazza Martiri e di sette specie di cercis siliquastrum in viale Libertà, lunedì 11 marzo toccherà colorare di verde via Plebiscito (dal civico 324 al 543) attraverso la piantumazione di ben 17 alberi di ligustri acquistati con le donazioni raccolte online su Laboriusa.it, il progetto di responsabilità sociale nato dalla creatività dell’Agenzia I Press.

Gli alberi scelti, infatti, sono fonte di benessere per la vita quotidiana e svolgono una vasta gamma di funzioni vitali che variano dalla riduzione di emissioni di CO2 e inquinanti nell’aria, alla produzione di benefici psicofisici sulle persone.

Dal virtuale al reale dunque, nel segno della tutela ambientale per muovere “dal basso” le coscienze e dare forma, grazie anche alla collaborazione della #gentelaboriusa, dei volontari e delle associazioni locali, a quel senso di appartenenza, di rispetto e di cura che ciascun cittadino – incluse diverse aziende del territorio, come Vivereverde – ha voluto manifestare con la propria donazione sulla piattaforma.

«Desideriamo dare un contributo fattivo alla città cominciando da ciò che ognuno di noi può fare – spiega Davide Ruffino componente del direttivo Legambiente Catania – per questo abbiamo voluto coinvolgere nel nostro progetto le scuole, i residenti del luogo e i vari commercianti, affidando a loro la cura degli alberi e il loro benessere affinché la nostra amata città possa riscattarsi».

L’evento di lunedì prossimo, realizzato in sinergia con la direzione Ecologia e Ambiente del Comune di Catania e l’Istituto Comprensivo Statale Dusmet Doria, fa parte inoltre del movimento “IO STO CON GRETA” per la lotta contro i cambiamenti climatici, avviata dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg che, nell’era dell’inquinamento e della deforestazione, è riuscita in questi ultimi mesi ad aprire uno squarcio di speranza per il futuro del mondo.

Scandalo dieselgate: la Corte di Giustizia europea boccia la commissione d’inchiesta del Parlamento europeo

 

Pubblichiamo una comunicazione Stampa del M5s a firma di Eleonora Evi con un breve preambolo per la reale comprensione della problematica.

La bufera ha avuto inizio negli Usa quando l’Epa, l’Agenzia americana per la protezione ambientale, ha scoperto l’uso di software che modificavano i dati sulle emissioni delle auto. Tra le case automobilistiche più coinvolte le tedesche Volkswagen e Audi

Il Dieselgate o scandalo emissioni, consiste nella scoperta della falsificazione delle emissioni di vetture munite di motore diesel vendute negli Stati Uniti e in Europa consentendo così alle vetture di emettere sostanze inquinanti superiori ai limiti imposti per legge. La manipolazione avveniva attraverso un software. La bufera è scoppiata nel settembre 2015 e non è ancora conclusa come dimostra il fermo dell’amministratore dell’Audi Rupert Stadler.

Dopo quasi due anni dalla fine lavori della Commissione di inchiesta del Parlamento europeo sullo scandalo Dieselgate (EMIS) non si è fatto abbastanza per togliere dalla strada milioni di auto diesel che inquinano più di quanto dichiarato da costruttori e autorità di omologazione. Lo dice chiaramente la Corte dei conti nel documento di riflessione intitolato “La risposta dell’UE allo scandalo Dieselgate” (febbraio 2019).

I revisori inchiodano letteralmente la Commissione Junker alle proprie responsabilità quando affermano che potrebbero essere necessari molti anni per migliorare la qualità dell’aria nelle città considerato l’elevatissimo numero di auto diesel altamente inquinanti in circolazione in Europa, che secondo le stime a disposizione ammonterebbero a ben 43 milioni di veicoli. Perché i recenti sviluppi normativi promossi a livello dell’Unione, tra cui l’introduzione della prova RDE per gli inquinanti atmosferici, ovvero il test in condizioni reali di guida, non hanno avuto un impatto incisivo.

I revisori della Corte dei Conti scrivono che proprio la prova RDE avrebbe potuto portare ad una riduzione maggiore delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) da parte delle auto diesel se la Commissione europea non ne avesse indebolito l’efficacia introducendo dei moltiplicatori con cui rendere più laschi i limiti da far rispettare ai costruttori di auto diesel: “l’introduzione della prova RDE ha portato ad una significativa riduzione delle emissioni di NOx da parte delle autovetture diesel, ma l’impatto avrebbe potuto essere ancora maggiore se fosse stato adottato il limite massimo di 128 mg/km di NOx inizialmente proposto invece di quello di 168 mg/km.”

Tradotto: la Commissione poteva (e noi diciamo doveva) essere più ferma nei confronti delle case automobilistiche e non concedere loro di piegare la nuova procedura di test su strada a loro piacimento, consentendo il raddoppio dei limiti da rispettare fino al 2020.

Una vergogna. Esattamente quanto noi abbiamo sempre denunciato in Commissione EMIS. E un punto su cui la Commissaria all’industria e il mercato interno (la polacca Elżbieta Bieńkowska) è stata incalzata anche durante l’ultimo confronto sul follow-up dell’UE allo scandalo Dieselgate il 20 febbraio scorso.

E non è finita qui. La Commissione europea ha ricevuto un’altra sonora bocciatura del suo operato, questa volta da parte della Corte di Giustizia europea, con sentenza  di condanna di Dicembre 2018.

La sentenza ha annullato parzialmente il regolamento della Commissione – a cui il Movimento 5 Stelle si era opposto con un’obiezione in Parlamento UE – che aveva fissato limiti di emissione per i NOx troppo elevati, in base al cosiddetto “fattore di conformità” ovvero quei moltiplicatori (peraltro privi di solide fondamenta scientifiche) che consentono di annacquare i limiti.

La Corte condanna la Commissione perché la modifica dei limiti è avvenuta per mezzo di un atto “esecutivo”, ovvero una procedura che sfugge al pieno controllo e coinvolgimento dei co-legislatori – quindi del Parlamento europeo – atto che ha modificato un regolamento di base. Cosa significa in poche parole? che la Commissione ha modificato i limiti del regolamento con una procedura “secondaria” e non aveva il potere di farlo.

Ci sono voluti tre anni dallo scoppio dello scandalo dieselgate per confermare quello sempre denunciato, ovvero che annacquare i limiti non avrebbe risolto il problema. Il fatto che il 20 febbraio la commissaria Bieńkowska abbia pubblicamente dichiarato in Parlamento europeo che la sentenza della Corte verrà “probabilmente impugnata” di certo non fa ben sperare e dice moltissimo di quanto l’esecutivo comunitario continui ad essere tristemente prigioniero delle lobby dell’auto.

Il vento flagella ora la Sicilia e la Calabria.Sospesa la linea ferroviaria Sicilia-Calabria. Tanti i pericoli da rimuovere nel SUD

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La linea ferroviaria Catania- Siracusa – si apprende da un comunicato- risulta sospesa, così anche la linea  Sicilia e Calabria. Fra Siracusa e Augusta, sulla linea Catania-Siracusa,  la presenza di rami sulla linea elettrica dovuta alle raffiche di vento forte non consentono la circolazione ferroviaria  che sta interessando la zona. In corso la riprogrammazione del servizio ferroviario.

Il vento  ha flagellato anche la città di Pozzuoli . Il sindaco Vincenzo Figliolia, infatti, ha firmato un ordinanza con la quale ne ha disposto la chiusura per la giornata di domani.
“Ho firmato un’ordinanza con la quale ho disposto per la giornata di lunedì 25 febbraio la chiusura di tutte le scuole cittadine pubbliche e private, di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido – spiega il primo cittadino -. La decisione è maturata in seguito agli eventi meteorologici straordinari di ieri. La chiusura si rende necessaria per eseguire dei controlli sullo stato dei luoghi e rimuovere possibili pericoli, limitando la circolazione e rendendo così le operazioni più semplici. Siamo ininterrottamente con i tecnici al lavoro per riportare la normalità e ripristinare la sicurezza. Grazie al lavoro dei vigili del fuoco, della polizia municipale e di tutte le forze dell’ordine intervenute in queste ore, nonché del comitato di protezione civile comunale”.
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Non solo il vento  ma anche altri elementi creano disagi alla popolazione. In Calabria, da sabato sera, è sospesa la circolazione dei treni fra Policastro e Sapri (linea Battipaglia–Paola) per un incendio divampato nei pressi dei binari che ha fatto accumulare ritardi fino a 13 ore a treni diretti a Milano e Roma. 

 

 

Il maltempo e forte vento stanno per abbattersi sulla Sicilia. Crollano alberi a Napoli

Raffiche di vento, danni ingenti nel Napoletano.

Foto di Ag. Il vento ha fatto cadere un Cartellone pubblicitario su un’auto in sosta.
Raffiche di vento, danni e molte polemiche in alcuni comuni della provincia, dove i sindaci non hanno sottoscritto ordinanze di chiusura per gli istituti scolastici e le villette comunali. A Marano danni ingenti provocati dalla caduta di un cartellone pubblicitario, nella zona di via Che Guevara, abbattutosi su un’autovettura in sosta, e il crollo di diversi alberi nelle zone periferiche della città.
Il Comune, si apprende ,ha sottoscritto un’ordinanza per la chiusura del cimitero di via Vallesana. I  collegamenti con le Isole sono bloccati. Il maltempo ma soprattutto un fortissimo vento sta per raggiungere la Sicilia investita nuovamente dal freddo artico e dalla basse temperature…
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«CATANIA CONNESSA, CONDIVISA E PARTECIPATA»:PROPOSTE PER VALORIZZARE IL PRG

«CATANIA CONNESSA, CONDIVISA E PARTECIPATA»

ECCO LA “SMART CITY” DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

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Un contributo di idee al nuovo Prg della città per valorizzare le zone dismesse

 – “App” per individuare parcheggi liberi con gli smartphone; lampioni pubblici che come alberi catturano anidride carbonica per restituire ossigeno; pavimenti che producono energia dal movimento dei pedoni. E poi co-working, bike sharing, bio-panchine, cestini fotovoltaici. Può Catania diventare una smart city, una “città intelligente”? La risposta è affermativa e i progetti esistono già su carta, nelle tavole tecniche e nei rendering realizzati dagli oltre settanta studenti universitari che hanno partecipato al seminario di progettazione organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Ingegneri, dal Centro Provinciale di Studi Urbanistici (CePSU), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Unict (Dicar), e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della sua Direzione Urbanistica.

Durante il corso accademico di “Architettura e composizione architettonica III”, tenuto dal prof. Riccardo Dell’Osso, fra lezioni teoriche e attività pratiche, sono nate ben 24 idee – una per ogni gruppo di lavoro – tradotte in proposte fattive per il futuro urbanistico di Catania che verrà disegnato nel nuovo e atteso Piano Regolatore Generale.

Nulla di utopico o inattuabile, ma tutti “sogni” urbani con un forte potenziale di fattibilità, nel pieno rispetto del costruito esistente e soprattutto attraverso la virtuosa valorizzazione di quei luoghi oggi degradati o inutilizzati. Dall’area portuale percorrendo l’intero waterfront che interessa la fascia di Ognina, fino alle aree interne della città, come gli Orti di Susanna in zona Cibali o il complesso dell’Ascoli Tomaselli in via Passo Gravina: connessione, condivisione e partecipazione sono le parole chiave di quel linguaggio architettonico espresso dagli studenti, che nell’occasione si sono avvalsi anche di video e realtà aumentata per far conoscere le loro idee urbane.

Ad avvalorare questi progetti sono giunti personalmente, oltre ai docenti universitari, anche professionisti avviati ed esperti a livello nazionale, trasformando il seminario da attività didattica a vero e proprio contributo professionale per la città etnea. Proprio per questo alla presentazione dei lavori erano presenti numerosi rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Catania – gli assessori Barbara Mirabella, Sergio Parisi e Alessandro Porto, i dirigenti Biagio Bisignani (Direzione Urbanistica) e Fabio Finocchiaro (Direzione Politiche comunitarie) – tutti concordi nel definire i progetti di “Catania Smart City” un esempio eccellente di urbanistica partecipata, ricco di visioni innovative da approfondire, e quindi un valore aggiunto per gli studi in corso sul nuovo Prg.

«Una smart city è una città fondata sul capitale umano che contribuisce allo sviluppo urbano – ha detto il presidente dell’Ordine Ingegneri Giuseppe Platania, sottolineando il valore sociale dell’iniziativa – Non basta la presenza delle infrastrutture materiali e digitali se non c’è l’intelligenza collettiva che partecipa, gestisce e alimenta la sostenibilità economica e ambientale. Oggi abbiamo la conferma che i giovani possono e devono rientrare a pieno titolo tra le professionalità chiamate a contribuire alla trasformazione della città. Ribadiamo anche in questa sede la necessità e l’opportunità di rilanciare lo strumento del concorso di idee». «La rigenerazione di Catania non può che partire dai professionisti del futuro – ha aggiunto il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce – basta guardare le tavole architettoniche dei nostri giovani per avere subito una visione concreta di come potrebbe essere la città».

«Grazie alla possibilità di condividere spazi di abitazione, lavoro, studio, mezzi di trasporto, le infrastrutture tecnologiche e umane delle smart city permettono di ridurre sprechi e inquinamento, e di conseguire una maggiore inclusione sociale dei residenti negli spazi pubblici», ha affermato il presidente del CePSU Pierluigi Bella.

Numerosi i docenti del Dicar Unict in sala: il vicedirettore Vincenzo Sapienza, Paolo La Greca – anche in qualità di presidente nazionale del Centro Studi Urbanistici – Riccardo Dell’Osso (direttore diOpen Source Lab), Santi Cascone, Francesco Martinico. Ciascuno nel proprio intervento ha sottolineato l’importanza che gli studi universitari non rimangano chiusi nelle aule ma siano conosciuti dall’intera comunità, perché è nell’interesse comune per la città che nascono iniziative come “Catania Smart City”.

Durante la giornata sono intervenuti inoltre: il presidente di Ance Catania Giuseppe Piana, i componenti del Laboratorio universitario per la Pianificazione del Territorio e dell’Ambiente (Lapta) Luca Barbarossa e Riccardo Privitera, il co-founder di Whole Urban Regeneration Simone Grasso, il docente universitario Andrea Rapisarda, ed Emanuele Spampinato in rappresentanza di Confcommercio.

“Catania Sicura”: urgente il processo di rinnovamento edilizio.”

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#CATANIASICURA: «NEL NUOVO PRG INDISPENSABILE UNA CONCRETA STRATEGIA DI PREVENZIONE SISMICA»

CATANIA

Il dialogo istituzionale tra la task force di #CataniaSicura – istituita dall’Ance – e l’Amministrazione comunale della città etnea si arricchisce di nuove tematiche e azioni operative che hanno come obiettivo la concreta attuazione della prevenzione sismica all’interno del nuovo Piano regolatore Generale. Il presidente dei Costruttori Giuseppe Piana e i rappresentati degli Ordini professionali degli Architetti, Ingegneri, Geometri e Geologi hanno incontrato (ieri 11 febbraio) l’assessore alla Protezione Civile Alessandro Porto e il presidente della Commissione Urbanistica Manfredi Zammataro. Presenti Maurizio Catania dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco e il dirigente dell’INGV di Catania Domenico Patanè.

«Il redigendo Prg di Catania – ha affermato Piana, affiancato dal vicepresidente Marcello La Rosa – è tra le maggiori opportunità che possono innescare l’urgente processo di rinnovamento edilizio e di messa in sicurezza del patrimonio esistente. Com’è noto, la maggior parte degli edifici pubblici e privati della città soffre di una gravissima vulnerabilità sismica e uno strumento di pianificazione urbanistica finalmente aggiornato consentirebbe di adottare regole certe su come e dove intervenire. Ma questa strategia non può prescindere dal bisogno delle risorse economiche necessarie, come quelle stanziate per il Sismabonus, e di cui Catania invece non può paradossalmente beneficiare perché non classificata in zona sismica 1, così come più volte denunciato».

Il passaggio da area 2 a 1 è per l’Ance e per tutti gli attori della filiera edile riuniti attorno a #CataniaSicura, il primo, fondamentale e indifferibile passo per accendere i motori del meccanismo propositivo di prevenzione antisismica, «anche perché – ha aggiunto il presidente Piana – la nostra è la città con il più alto rischio sismico in Europa, come confermano numerosi dati e analisi».

L’assessore Porto ha ribadito la partecipazione fattiva dei professionisti alle politiche urbanistiche della città di Catania proponendo «ulteriori spazi di confronto per affrontare tutti gli aspetti che riguardano la riqualificazione del tessuto urbano catanese – ha detto – Mi riferisco alla tutela ambientale, alle aree verdi, alle innovazioni per le smart city, al risparmio energetico, per poter collaborare a 360 gradi nell’interesse della cittadinanza». Di «urbanistica partecipata» ha parlato anche Zammataro, che guida la Commissione comunale di competenza: «Il Prg è una grande scommessa che riguarda il futuro dell’intera città – ha detto – i professionisti sono interlocutori fondamentali per creare un documento che sia condiviso anche fuori dalle stanze del Palazzo municipale».

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