SERGIO COSTA: FRA POCO LA SVOLTA VERDE PER LE FAMIGLIE E LE IMPRESE

 

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Con la nascita del Conte-bis, una delle riconferme della squadra di governo è quella di Sergio Costa, generale di brigata dei Carabinieri Sergio Costa che resta al timone del ministero dell’Ambiente. Napoletano, nato il 22 aprile 1959, all’inizio degli anni Duemila -ha condotto  l’inchiesta sulla Terra dei Fuochi, individuando per primo, nel Casertano, una discarica abusiva e dando così il via al primo filone d’indagine.

Costa, laureato in Scienze agrarie,  ha condotto indagini sul traffico internazionale dei rifiuti, in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia.

Durante il precedente mandato ha lottato per una campagna contro la plastica monouso: il ministero dell’Ambiente è divenuto “plastic free” e l’esempio è stato poi seguito da diverse altre istituzioni. Poi il successo per il  bando per progetti sull’educazione ambientale nelle scuole per i quali è stato stanziato un fondo di 330 mila euro. Ancora, fra gli impegni mantenuti c’è la nuova commissione Via-Vas. In prima linea sulla tutela del mare, ha anche preparato la legge Salvamare. Costa ha pure  promosso la battaglia ai rifiuti spingendo per il riciclo e ha preteso il rispetto delle prescrizioni ambientali per l’Ilva di Taranto. 

Questa la dichiarazione resa pubblica da Sergio Costa dilatata dai pentastellati ” Dobbiamo osare, non abbiamo alternative.Questo governo ha messo al centro l’ambiente e su questa linea sono concordi tutte e tre le compagini di governo. Bene, ora i fatti.

Dobbiamo costruire la strada per abbandonare l’attuale sistema di gestione dei rifiuti. Un sistema basato sull’incenerimento, un sistema costruito sulla quantità, un sistema stressato e al collasso. Continuare in questa direzione è fallimentare sia economicamente che socialmente.

Durante lo scorso anno abbiamo strutturato la filiera dell’economia circolare, creando una specifica competenza nel ministero: oggi nel mio dicastero c’è un gruppo di persone che se ne occupa, ieri no. Non basta, chiaramente, ma dobbiamo fare in modo che l’intero sistema funzioni. Ho già firmato alcuni decreti end of waste (penso a quello dei pannolini), ora l’obiettivo è andare avanti come treni.

Abbiamo lavorato tantissimo per il contrasto alla Terra dei Fuochi, ma questa estate ci dice che ancora non basta. Ieri mentre ero al Quirinale per il giuramento, al ministero c’è stata una riunione tecnica con i comuni della terra dei fuochi, le province, la regione e i dirigenti del Mattm. È stato un momento importante perché ha individuato una serie di problematiche da risolvere, alcune di competenza dei comuni, altre della regione e del ministero. Insieme ce la faremo.

Il Ministero c’è. Ma ognuno deve fare la propria parte. Ieri la prima cosa che ho fatto è parlare con il neoministro dell’Interno e gli ho chiesto di aiutarci. Mi ha risposto “io ci sto”.

Voglio portare al primo Consiglio dei ministri un decreto legge sui cambiamenti climatici, sarà il primo decreto di questo tipo europeo. Non è più il tempo di dire “possiamo farlo” ma “dobbiamo farlo”. Con questo decreto imporremo la svolta verde a imprese, famiglie e consumatori.

Un’altra priorità è quella delle bonifiche. Non è accettabile che le bonifiche in Italia si trasferiscano di generazione in generazione. Ci sono bonifiche tramandate da padre a figlio. 30/40 anni per una bonifica non è solo un’ingiustizia, ma una vergogna. Chiaramente ci sono bonifiche più complesse di altre, penso a Napoli est, al fiume Sarno, alla Valle del Sacco, o Brescia… ma i tempi devono essere più brevi, di almeno un terzo.

Se remiamo tutti verso questa direzione, si può fare e si farà. È il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ad maiora semper”

URAGANO “DORIAN”: “TRAGEDIA STORICA, CORPI UMANI GALLEGGIANO”

 

L'uragano Dorian devasta le Bahamas «Come in guerra, senza armi»

VIDEO DELL’INFERNO BAHAMAS

 

Secondo la Croce Rossa internazionale tredicimila abitazioni sono state danneggiate o distrutte. «Le Bahamas sono in guerra, sotto attacco dell’uragano Dorian — ma non abbiamo armi per difenderci».

Atterrato sull’arcipelago come un categoria 5, e classificato come il secondo più potente di sempre, l’uragano è stato declassato a categoria 4 ma ad amplificarne i danni è la lentezza atroce con cui si muove: è rimasto tutto il giorno fermo sull’arcipelago, spostandosi da Abaco a Grand Bahama Island.

Florida, Georgia, Carolina del Sud e del Nord hanno dichiarato lo stato di emergenza,  Trump ha avvertito gli americani del grave pericolo di questa calamità, e si detto preoccupato di una sua proprietà: la tenuta di Mar-a-Lago, vicino Palm Beach, che è dentro l’area più a rischio.
A Miami, che pure non sarebbe nella zona «rossa», sono stati vietati gli scooter elettrici per paura che si trasformino in proiettili mortali. Diversi aeroporti dello stato sono chiusi, oltre mille voli cancellati.   E’ stato diffuso pure un ordine di evacuazione per sottrarsi alla furia del “mostro”

Pare che l’origine di questo cataclisma sia dovuto al clima del pianeta che sta cambiando lentamente. Il riscaldamento  globale dell’atmosfera e l’innalzamento delle temperature del mare  rendono questi fenomeni disastrosi più imprevedibili e devastanti.

 

USO DELLA PLASTICA: IL CODACONS RICHIEDE ALLA REGIONE SICILIA UNA NORMA “PLASTIC FREE”

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Divieto nelle spiagge di utilizzo di prodotti in plastica monouso.Con questa richiesta l’associazione del Codacons nella persona del segretario nazionale, Francesco Tanasi, richiede alla Presidenza della Regione siciliana di emanare un decreto o norma di divieto urgente..    L’8 settembre prossimo sarà la giornata come è stata definita dall’associazione  “plastic free”  in occasione dell’annunciato sciopero dei consumatori.

Il Codacons afferma che recentemente i è intervenuto nel procedimento del Consiglio di Stato che con decreto ha accolto l’istanza cautelare della Regione Puglia e ha riconosciuto la legittimità dell’ordinanza “plastic free” della Regione.

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Il Consiglio di Stato, infatti, ha sospeso l’esecutività dell’ordinanza cautelare del Tar Puglia pronunciatosi a seguito di un ricorso da parte di produttori del settore (bevande analcoliche, acque minerali e distributori) e da un fornitore di prodotti per i bar che ritenevano l’atto amministrativo della Regione lesivo dei loro interessi,  in contrasto infatti  con l’impianto legislativo nazionale sull’ uso della plastica monouso.

 

STROMBOLI: IN AUMENTO I SEGNALI SISMICI

 

 

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STROMBOLI –

Adesso gli abitanti dell’isola, dopo la grande paura, hanno il problema di raccogliere la cenere laddove si è depositata ed infiltrata. Secondo la Protezione civile  l’attività parossistica sarebbe di intensità leggermente inferiore a quella registrata mercoledì poco dopo mezzogiorno….

Non si segnalano danni e la situazione viene definita «sotto controllo». Anche l’Osservatorio etneo dell’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) sta monitorando l’evolversi della situazione del vulcano, attraverso la propria rete di controllo installata sull’isola.

«Alle 22:43 – un comunicato  dell’Ingv – si è verificata una sequenza esplosiva dall’area centro-meridionale. Per quanto riguarda l’attività sismica contestualmente è stato osservato un aumento dell’ampiezza e della frequenza dei segnali sismici associati alla sequenza esplosiva. L’ampiezza del tremore ha mostrato un repentino incremento e attualmente oscilla su valori medio-alti. Un’ulteriore esplosione di minore intensità è stata registrata alle ore 23:29».

La fuoriuscita di lapilli e altro materiale incandescente -si apprende anche – ha provocato un incendio sulla zona sommitale del vulcano e in contrada Forgia Vecchia, sul versante dell’abitato di Stromboli.

Altri piccoli focolai si registrano nella zona di Ginostra, dove parte della popolazione per proteggersi dal  materiale vulcanico si è radunata nella chiesetta della minuscola frazione raggiungibile solo via mare.

Ricorderemo che proprio a Ginostra  il 3 luglio scorso l’escursionista Massimo Imbesi, 35 anni di Milazzo, perse la vita,colto di sorpresa dall’esplosione mentre era su un sentiero insieme a un amico che si era invece salvato.

La colata lavica alimentata dall’eruzione scende invece lungo la sciara del fuoco, il canale naturale sul versante occidentale del vulcano dal quale il fiume rovente raggiunge il mare senza provocare danni. La paura ha colpito anche gli abitanti della Sicilia per la temuta immaginaria esplosione del vulcano che avrebbe provocato un cataclisma/tsunami di spaventose proporzioni.

Conferenza servizi a Napoli: un nuovo Piano per la raccolta rifiuti

Napoli, Italia: Port of Naples
Archivio-Napoli- Sud Libertà
NAPOLI

Conferenza dei servizi convocata dalla Regione Campania conclusa.  Argomento:  affrontare il periodo di un mese di stop per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra.      Alla Conferenza ha partecipato la città Metropolitana di Napoli delle province e delle rispettive società provinciali per la raccolta dei rifiuti . La conferenza dei servizi ha condiviso e approvato un programma per fronteggiare il fabbisogno complessivo di 82.000 tonnellate di frazione secca sui base regionale. 

In virtù dei procedimenti di gara condotti  dalle società provinciali, dalla A2a e dalla Regione Campania 40.000 tonnellate saranno evacuate fuori Regione nel periodo del fermo del termovalorizzatore. Le restanti 42.000 tonnellate saranno destinate a depositi temporanei per un periodo non superiore a 90 giorni. I depositi temporanei sono distribuiti nelle diverse province, secondo il principio di prossimità.

I siti prescelti  sono Casalduni, Caivano, San Tammaro, Polla, per un quantitativo complessivo pari al 70% del fabbisogno. 

Architettura Catania: premiato un intervento sul lungomare etneo

 

V edizione del concorso d’idee, al Convitto Cutelli la cerimonia di consegna

PREMIO D’ARCHITETTURA 2019 TARGATO ANCE CATANIA: 

 Vince il progetto dell’arch. Roberta Sinesio: in Piazza Nettuno una terrazza ciclo-pedonale in pietra lavica per avvicinarsi allo Jonio. Soluzione che coniuga le due anime etnee, Vulcano e Mare

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Foto Archivio Sud Libertà

CATANIA

La quinta edizione del “Premio d’Architettura” organizzato dall’Ance di Catania ha dato un nuovo e significativo contributo al capoluogo etneo, premiando idee progettuali per la riqualificazione e il recupero paesaggistico della “Terrazza dello Jonio”, Piazza Nettuno, luogo amato da catanesi e turisti, punto cruciale del waterfront cittadino. «Il cambiamento della nostra città va stimolato e sostenuto concretamente, interrompendo quel sonno che da oltre quattro decenni paralizza il volto urbano e architettonico della città», ha affermato il presidente dei Costruttori etnei Giuseppe Piana, che ha fortemente voluto il ritorno del concorso d’idee nato dieci anni fa per volontà dell’allora presidente Andrea Vecchio.

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Ieri sera (18 luglio), nella scenografica cornice del chiostro del Convitto Cutelli, il palco della cerimonia di premiazione ha ospitato diversi professionisti che hanno scritto gli ultimi cento anni di storia dell’edilizia catanese. Architetti, ingegneri, docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni, funzionari pubblici, tutti concordi nel lanciare il grido d’allarme per l’immobilismo che tiene nella morsa il settore catanese delle costruzioni, e di conseguenza anche lo sviluppo socio-economico della città.

In platea, in prima fila, l’ospite d’onore della serata: il presidente nazionale dell’Ance Gabriele Buia, che durante il suo intervento ha spronato imprese e professionisti «a continuare con la ferma volontà di stimolare l’adozione di nuovi e più snelli strumenti urbanistici aderenti alle necessità del territorio, attuando alleanze strategiche e lavorando con obiettivi comuni».

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Una sfida che Catania può vincere grazie alla capacità straordinaria della filiera – Ordini professionali, associazioni di categoria, enti pubblici – di saper fare squadra, come testimoniato dal Comitato esecutivo del Premio composto da Giuseppe Piana (presidente Ance), Biagio Bisignani(direttore Uffici comunali Urbanistica e Lavori Pubblici), Luigi Longhitano e Carmelo Maria Grasso (rappresentati storici delle professioni, già alla guida degli Ordini, rispettivamente, degli Architetti e degli Ingegneri)

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È stata quindi una scelta fortemente simbolica quella di chiamare per ultimi sul palco i primi e giovani tre classificati del concorso d’idee, per voler sottolineare “il passaggio di testimone” e di speranze alle nuove generazioni che disegnano la città del futuro. Roberta Sinesio, 27 anni, si è aggiudicata il primo Premio di cinquemila euro con un progetto «innovativo nel rapporto tra città e natura» per la sua «reinterpretazione in chiave contemporanea degli aspetti naturalistici e materici attraverso l’uso della pietra lavica. La progettista ha concepito un «interessante percorso ciclopedonale che definisce un tracciato sulla scogliera», un’idea che «nel valorizzare i beni tutelati ha reso compatibile l’intervento con la qualità paesaggistica» e che ha dato una risposta fattiva alla domanda “Cosa rende il lungomare di Catania un vero lungomare?”.

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Il Ministro Costa comunica: “affronterò ora il dramma dei fondali marini, “le reti fantasma”

 

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Nella foto Sergio Costa, generale dei Carabinieri, e Ministro dell’Ambiente

 

Riceviamo il seguente comunicato stampa:

“C’è un dramma nei fondali dei nostri mari, di cui spesso non si parla: le reti fantasma.

Un problema spesso sottovalutato ma è una delle cause della desertificazione dei fondali marini. Inoltre le reti abbandonate non smettono di pescare, anzi continuano a catturare pesci e tutte le creature marine.

Fino agli anni ’60 le reti erano fatte in materiale biodegradabile come la canapa o il cotone, ma con l’avvento della plastica, le reti sono state sostituite con il nylon, così da farle durare di più… forse troppo. Si perché una rete può rimanere sotto il fondo per centinaia di anni continuando ad essere un pericolo per gli animali e per gli esseri umani (Sub). Nella legge che abbiamo chiamato “Salva mare” la pesca green, viene garantitacosì da portare nei mari una pesca senza vasche di polistirolo e con reti biodegradabili.

Con la Guardia Costiera stiamo lavorando molto da questo punto di vista e loro stanno facendo un lavoro eccellente per cui ringrazio. Stiamo parlando di un problema che coinvolge ognuno di noi, lavoreremo al massimo per ridurre questo problema. Promesso”.

Sergio   COSTA

                                                                                                                                 Ministro dell’Ambiente e dell’Identità del mare

CATANIA: FOCUS DEGLI INGEGNERI SULLA “WONDERLAD, PREVENZIONE PER I PAZIENTI ONCOLOGICI

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Foto Archivio Sud Libertà – Bioarchitettura

Evento di Ordine e Fondazione di Catania insieme a LAD Onlus

 

«COSTRUIRE IN QUALITÀ, EFFICIENZA E RISPETTO DELL’AMBIENTE»

FOCUS DEGLI INGEGNERI SULLA “WONDERLAD” PER PICCOLI PAZIENTI ONCOLOGICI

CATANIA –

Costruzioni edilizie e sostenibilità ambientale: un binomio ormai inseparabile, soprattutto se il progetto è destinato all’accoglienza di soggetti fragili come i pazienti oncologici, le loro famiglie e lo staff medico che li segue. Ecco perché l’Ordine degli Ingegneri di Catania, insieme alla sua Fondazione, ha organizzato nelle ultime settimane ben due eventi formativi per gli iscritti partendo da realtà di natura sociale e solidale presenti nel territorio etneo. «Prima con Medicare Onlus e oggi con LAD Onlus, abbiamo affrontato l’importanza dell’aggiornamento professionale per i progettisti e i costruttori sempre più attenti alla tutela dell’ambiente. Perché gli ingegneri si occupano di prevenzione a tutto campo, anche di quella oncologica, insieme a quella sismica, antincendio, e a quella connessa alla sicurezza sul posto di lavoro e alla sua promozione nelle scuole», ha affermato il presidente dell’Ordine Giuseppe Platania commentando il convegno che si è svolto ieri  nell’ambito di “Progetto Comfort” e del Salone “EcoMED 2019 green expo” in corso al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania, e a cui hanno preso parte oltre cento professionisti.

Al centro dell’incontro l’esempio virtuoso di WonderLAD Catania, la struttura che sarà completata e inaugurata il prossimo novembre per accogliere bambini affetti da patologie oncologiche. Una “casa delle meraviglie” che sorge nel quartiere Barriera, in prossimità del parcheggio Due Obelischi, su un’area di 17.500 mq, con una superficie coperta di 1.870 mq.

«Si tratta di una “green house” che sintetizza in maniera significativa i grandi temi dell’ingegneria su cui punta la formazione che rivolgiamo ai nostri iscritti: efficienza energetica, contenimento strutturale, biocompatibilità dei materiali, tecnologie di antisismica» ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione Ingegneri Salvo Bazzano, presente all’evento insieme al consigliere dell’Ordine Salvo Rapisarda, il quale ha coordinato gli interventi dei relatori: Davide Canducci, Salvatore Scandura, Maurizio Roccella, Marco Galluccio e Francesco Di Mauro. Le loro relazioni hanno riguardato i diversi aspetti del progetto WonderLAD, da quello strutturale a quello impiantisco, con approfondimenti sulla gestione della sicurezza e sugli obblighi normativi.

In rappresentanza di LAD Onlus ha preso la parola Luisa De Grandi che, ringraziando gli Ingegneri per l’opportunità del convegno, ha raccontato le varie fasi che hanno portato all’esecuzione del progetto, curato dallo studio “Frontiniterrana architects” di Firenze. L’edificio si fonda sui principi della bioarchitettura attraverso un’oculata selezione di materiali biocompatibili, comprese le strutture portanti in legno rivestite con pannelli di sughero, e un involucro efficiente in grado di ottimizzare il confort termico e ridurre i consumi energetici, con l’obiettivo di tutelare il sistema immunitario fortemente compromesso dei giovani pazienti, garantendo loro un ambiente sano dove poter svolgere attività artistiche, culturali, ludiche e di svago.

Il presidente Platania, ribadendo il ruolo che l’ingegnere svolge nella società e nel territorio e la condivisione di valori inclusivi con la comunità, ha sottolineato i campi d’azione e gli obiettivi di questa attività professionale, «che è allo stesso tempo tecnica, etica e politica»: la qualità dell’aria e dell’acqua, la corretta gestione dei rifiuti, lo sviluppo e la trasformazione urbanistica del territorio a “consumo zero”, la qualità dell’abitare fondata sull’impiego di materiali biocompatibili, la mobilità urbana e i processi industriali fonti di inquinamento outdoor. «Ricordiamo – ha concluso – che la biocompatibilità riduce l’inquinamento indoor e rende il processo edilizio sostenibile, a “bilancio zero”, con il loro recupero finale a conclusione della vita degli organismi edilizi».

Parco dei Nebrodi: progetto di recupero per combattere le infiltrazioni mafiose nella gestione dei boschi

 

Innovazione, rilancio sociale e partecipazione collettiva

LOTTA ALLA MAFIA, “LEGALITÀ DI RAZZA” SUI NEBRODI

Il progetto di recupero ambientale  vedrà il coinvolgimento di 60 ragazzi del comune di Troina: con le donazioni acquisto di asini e cavalli in via di estinzione

CATANIA

Anni di dure battaglie, serrate indagini della magistratura, innumerevoli denunce, intimidazioni, confische e arresti. Anni di paure e di incertezze in un territorio, come quello dei Nebrodi, soggetto a continue infiltrazioni mafiose nella gestione dei boschi e dei pascoli. Di contro, anni di lotte, di coraggio e impegno costante verso la propria Terra, di amore e di partecipazione da parte di chi crede in un futuro migliore.

Sembra una storia già sentita troppe volte, eppure in questa primavera c’è qualcosa di nuovo: c’è “quel fresco profumo di libertà” – per riprendere le parole di Paolo Borsellino – capace di “smuovere” le coscienze, mobilitare l’intera comunità e irrompere in quel silenzio diffuso per parlare al cuore di tutti, partendo proprio “dal basso”.

 

È così che nasce la nuova campagna di raccolta fondi “Legalità di razza” promossa dall’Azienda Speciale Silvo Pastorale, approdata da poche ore suLaboriusa.it – la piattaforma siciliana di crowdfunding legata al mondo non profit – e già diventata virale. Un grande progetto etico, spinto dall’azione di legalità portata avanti dal Comune di Troina, che permetterà di valorizzare 4.200 ettari di boschi situati nel polmone verde dell’Isola, e sottratti alla criminalità organizzata, per fornire così alla comunità una straordinaria leva di rilancio economico-sociale nel segno della sostenibilità e della responsabilità sociale, con l’obiettivo di supportare gli imprenditori agricoli onesti e offrire un futuro diverso alle nuove generazioni.

Il progetto, presentato ai cittadini nell’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Maiorana” di Troina, dal sindaco Fabio Venezia – sotto scorta dopo aver avviato controlli antimafia per riportare la legalità nella gestione del bosco – dal presidente dell’Azienda Speciale Silvo-Pastorale Angelo Impellizzeri, dai consiglieri Giovanni Ruberto e Angelo Barbirotto (promotori della campagna di crowdfunding), prevede la creazione di un sistema di allevamento di razze in via di estinzione, la produzione ecocompatibile e la trasformazione di materiale legnoso ricavato dalla pulizia del bosco, e la realizzazione di un “Geo Resort” nel cuore dei Nebrodi destinato alla fruizione turistica della più grande area protetta della Sicilia, fornendo lavoro a oltre 60 giovani del luogo.

 

 

In particolare, il ricavato delle donazioni (25.000 euro) servirà ad acquistare 20 asini ragusani e 20 cavalli sanfratellani contribuendo a salvare queste specie in via di estinzione e ad avviare un processo di recupero ambientale nell’immenso patrimonio naturalistico dei Nebrodi, mediante laboratori didattici, attività sportive e turistiche. La generosità della #gentelaboriusa – hashtag ufficiale dei donatori – diventerà dunque simbolo di questa rinascita “dal basso” e del coraggio e della forza di chi, in questa Terra – troppo spesso vittima di contraddizioni – ci crede davvero.

 

Catania : riprogettiamo gli spazi pubblici e affidiamoci al trasporto pubblico e la soft mobility

UN WORKSHOP PER RIPROGETTARE IN CHIAVE ACCESSIBILE LA CITTÀ

PUBBLICATO IL BANDO DI “INSUPERABILE CATANIA

CATANIA –

“Catania, città accessibile a tutti”: un obiettivo indispensabile, un diritto e un dovere, e da oggi anche il nome significativo di un workshop di progettazione che promuove l’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali nel capoluogo etneo. A partecipare saranno studenti universitari e professionisti, chiamati a individuare, in determinate aree del centro urbano, una rete di percorsi protetti e accessibili per i soggetti più deboli, nonché a riprogettare in quest’ottica alcuni luoghi pubblici.

Il bando è ufficialmente aperto: c’è tempo fino al 17 aprile 2019 per inviare la propria candidatura secondo i requisiti richiesti e le modalità pubblicate nei siti web degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania, e delle loro rispettive Fondazioni, che hanno organizzato l’iniziativa insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania e al Centro Nazionale di Studi Urbanistici. Il workshop vanta la partnership dell’Inu Sicilia (Istituto nazionale Urbanistica), il patrocinio della Delegazione Sicilia Adi (Associazione Disegno Industriale), e la collaborazione delle associazioni: Controvento, Guide Turistiche Catania, Legambiente Catania, Mobilità Sostenibile Catania, Mobilita Catania e Officine Culturali.

L’attività – che rientra nell’ambito del progetto “inSUPERabile Catania”, ideato e curato da Gaetano Manuele – si svolgerà da giovedì 2 a sabato 4 maggio coinvolgendo i partecipanti nel lavoro di squadra. Ad ogni gruppo – coordinato da un tutor degli Ordini e da un “resident designer” – verrà assegnata la riprogettazione di uno spazio di grandi dimensioni e di uno di medie/piccole dimensioni, all’interno della vasta area delimitata a nord dal Corso Italia, ad ovest da Via Lago di Nicito, a sud da una parte di Via Plebiscito, e a est dalle aree portuali e ferroviarie.

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«Catania si presenta come una città non sicura per chi si sposta all’interno di essa, basti pensare a come, secondo l’Istat, nelle strade urbane catanesi nel 2017 si siano registrati ben 1.109 incidenti con 11 morti» si legge nell’art. 2 del bando, dove è citata anche la “Carta europea dei diritti del pedone”.

«Per migliorare la sicurezza urbana è necessario creare una mobilità cittadina meno dipendente dall’auto e che si affidi sempre di più al trasporto pubblico e alla soft mobility – si legge ancora – Deve essere incentivata la presenza di ciclisti e pedoni attraverso un ridisegno della città che garantisca la loro sicurezza e facilità di spostamento». Il tutto rivalutando il punto di vista dei soggetti deboli, come portatori di disabilità, anziani e bambini.

«Mancanza di scivoli negli attraversamenti pedonali, auto che invadono i marciapiedi, inaccessibilità di alcuni spazi ed edifici pubblici per chi si muove con la sedia a rotelle accessibile – sottolineano gli enti organizzatori – sono situazioni frequenti riscontrabili su tutto il territorio catanese». Motivo per cui i masterplan progettuali, in conclusione del workshop, saranno consegnati all’Amministrazione comunale, in linea con gli obiettivi principali dell’iniziativa: «creare consapevolezza nella comunità locale sull’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali, e stimolare l’avvio di politiche volte alla formazione di una città accessibile a tutti».