Etna anche oggi in eruzione Spettacolo con cenere , lapilli e fessura eruttiva colma di lava

 

Ist.naz.di Geofisica-Video

 

Spettacolo Etna che continua.    Il vulcano coperto di neve, di nuovo in eruzione anche ieri sera e questa mattina con l’attività esplosiva al cratere di Sud-Est che è stata d’intensità variabile e al momento appare visibile sul vulcano un lungo cono di fumo e cenere L’emissione di cenere  ha provocato la caduta di terra nera su Catania e molti comuni dell’Hinterland. L’’aeroporto Fontanarossa  comunica comunque che lo scalo aereo funziona regolarmente..

L’Ingv – l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – ha registrato, per quanto riguarda l’attività effusiva, come la colata lavica prodotta dalla fessura di Sud sia inattiva, mentre la colata proveniente dalla fessura di Sud-Ovest al momento sia meno alimentata. Si apprende anche dall’analisi tecnica e più dettagliata delle immagini televisive si sono osservati tre flussi piroclastici che si sono sviluppati, due in concomitanza con l’apertura della fessura eruttiva dalla quale fuoriesce un fiume di lava.

Napoli, indagini dei Carabinieri. le acque del fiume Sarno sono nocive alla salute dell’uomo

Sarno (fiume) - Wikipedia

Napoli
Nella mattinata odierna i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, su delega della Procura della Repubblica, nell’ambito delle indagini finalizzate ad accertare le cause e il grado dell’inquinamento del fiume Sarno e del litorale stabiese, stanno eseguendo una serie di controlli presso gli uffici di due Comuni i cui territori sono attraversati dal citato corso d’acqua.

L’attività investigativa in corso fa seguito ad una prima fase di controlli, tuttora in atto, da parte dei Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, nei confronti sia delle aziende che di altri Comuni ubicati nel territorio compreso nel bacino idrografico del fiume Sarno e si inserisce nel più ampio contesto delle indagini finalizzate ad accertare e a rimuovere le cause dell’inquinamento di detto fiume.

Nel corso delle indagini sin qui condotte dai Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, unitamente ai Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli, Salerno e Avellino,  e coordinate dalle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, dall’esame dei risultati delle analisi dei campioni d’acqua del fiume Sarno, effettuati dall’ARPA Campania, è emerso che, con riferimento al parametro batteriologico  dell’Escherichia Coli, sono stati riscontrati, lungo tutto il corso del fiume, valori di concentrazione elevati che eccedono di gran lunga il limite massimo fissato normativamente, tanto da rendere impossibile, per lo strumento di analisi utilizzato, rilevarne l’esatto valore, soprattutto in prossimità della foce del fiume.

Si tratta di uno degli elementi di pressione ambientale, caratteristico della contaminazione fecale, proveniente dagli scarichi dei servizi igienici delle abitazioni e degli opifici industriali, la cui presenza in livelli di concentrazione così elevati rappresenta un importante bioindicatore della compromissione della salute delle acque e assume particolare rilevanza per le possibili conseguenze negative sulla salute dell’uomo e/o degli animali, trattandosi di germi patogeni in grado di provocare patologie attraverso il circuito oro-fecale.

L’ulteriore sviluppo delle indagini ha consentito di accertare che numerosi Comuni rientranti nel bacino idrografico del fiume Sarno risultano allo stato privi di collettamento agli impianti di depurazione esistenti o addirittura privi di una propria rete fognaria, con la conseguenza che i reflui domestici vengono riversati direttamente nel corso d’acqua, contribuendo al grave inquinamento sia del fiume che dell’area marina prospiciente la foce dello stesso.

L’attività investigativa delegata ai Carabinieri dalle Procure della Repubblica di Nocera Inferiore e Torre Annunziata è diretta ad avere un quadro ricognitivo completo dell’attuale stato di inquinamento del fiume Sarno derivante dai reflui domestici non depurati, attraverso un approfondimento in ordine alle modalità di gestione delle acque reflue da parte dei Comuni e allo stato di avanzamento delle opere fognarie e dei collettori di collegamento alle reti fognarie dei depuratori esistenti.

La stessa, dopo aver riguardato in data 5.11.2020 i Comuni di Angri, Sarno, Scafati, Poggiomarino, Striano e Santa Maria la Carità e in data 17.11.2020 i Comuni di Corbara, Nocera Inferiore, Mercato San Severino, Boscoreale, Torre del Greco e Torre Annunziata, attualmente riguarda i Comuni di Pompei e Castellammare di Stabia.

L’attività investigativa odierna è diretta:  – a verificare la completa realizzazione delle reti fognarie;
– ad accertare le cause del mancato collettamento delle reti fognarie esistenti ai depuratori comprensoriali;
– a verificare l’eventuale stanziamento di fondi pubblici per la realizzazione di tali opere e le modalità di utilizzo degli stessi.

In particolare, per i comuni di Castellammare di Stabia e Pompei, dotati solo in parte di reti fognarie, gli accertamenti in corso riguardano i lavori di completamento delle opere fognarie ed il loro collegamento al depuratore “Foce Sarno” che, ad ultimazione avvenuta, consentiranno l’eliminazione degli scarichi delle acque reflue domestiche nell’ambiente, attualmente ancora esistenti.

 

Disco verde alla gara d’appalto settennale per la raccolta rifiuti

 

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Foto Ufficio Stampa Comune di Catania

Il Consiglio Comunale, presieduto da Giuseppe Castiglione ha approvato la delibera sull’affidamento, con durata settennale, tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati, compresi quelli assimilati, e altri servizi di igiene pubblica, per un ammontare di 353 milioni di euro.

Secondo l’impostazione del bando, -comunica l’Ufficio Stampa del Comune -l’Area di raccolta ottimale  della Città di Catania viene suddivisa in tre macro lotti: zona Nord, zona Centro, zona Sud recependo le sollecitazione dell’Anac a suddividere l’assegnazione dell’appalto in più parti anziché in un unico lotto. Con questo pronunciamento del consiglio comunale, si potrà procedere alla pubblicazione della nuova gara settennale che rivoluzionerà la raccolta dei rifiuti introducendo il sistema del porta a porta in tutto il territorio cittadino superando quello basato sui cassonetti, che nella prassi ha rappresentato un  incentivo all’abbandono illecito dei rifiuti indifferenziati non solo dei catanesi ma anche da parte di chi risiede nei numerosi comuni limitrofi, facendo lievitare il costo della raccolta e di conseguenza della Tari. In aula la delibera sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, approntata dai tecnici della Società per la regolamentazione della Raccolta Rifiuti(Srr) dopo un lungo approfondimento seguito alla gara settennale, andata deserta dello scorso febbraio,  è stata illustrata dall’assessore all’ecologia Fabio Cantarella.

Sin dall’inizio del mandato –ha commentato a conclusione dei lavori dell’assemblea cittadina- l’obiettivo dell’amministrazione comunale guidata da Salvo Pogliese è stato proprio quello di tagliare gli enormi costi di discarica dovuti all’indifferenziata e abbassare il valore della Tari che purtroppo è ancora frutto di alcuni errori del passato. Sono state settimane intense nel corso delle quali abbiamo messo tutto noi stessi per predisporre tramite la Srr, con le poche risorse tecniche a disposizione, il migliore appalto possibile. Che il buon Dio ci aiuti a portare a casa quest’altro importantissimo risultato, nell’interesse della città e dei catanesi. E grazie a chi ha tanto lavorato e ai consiglieri che col loro voto hanno condiviso con l’amministrazione comunale questo importante, coraggioso e rivoluzionario percorso. Un grazie va anche agli astenuti perché nonostante le loro ragioni, condivisibili o meno che siano, hanno comunque deciso di anteporre a queste ultime, l’interesse pubblico”.

In tempi brevissimi la SRR trasmetterà gli atti di gara all’Urega per la pubblicazione del bando di evidenza pubblica di livello europeo.

 

ALLARME RIFIUTI SPECIALI AD ACI SANT’ANTONIO: LA DITTA DELL’ASP NON EFFETTUA IL SERVIZIO DI RACCOLTA

Come avviene la gestione e lo smaltimento dei rifiuti speciali

Caruso: “Situazione insostenibile, chi deve occuparsene è inadeguato”-Mi appello al Prefetto..”

Un vero e proprio limbo quello nel quale i soggetti costretti in casa dalla pandemia o perché positivi al Covid-19 o perché in attesa del tampone stanno attraversando: come da Ordinanza Regionale, infatti, i rifiuti prodotti nel domicilio in cui si trovano non possono essere ritirati da chi effettua il servizio di raccolta per il Comune, e a occuparsene dev’essere l’Azienda Sanitaria Provinciale attraverso una ditta specializzata (perché di rifiuti considerati speciali si tratta) ma nessuna ditta si presenta.
“La Regione ha dato precise direttive – spiega l’Assessore all’Ambiente, Quintino Rocca – Non sono rifiuti solidi urbani e i Comuni non possono farsene carico, ma al contempo a quello che sappiamo la ditta incaricata di questo delicato servizio legato per forza di cose all’ASP non riceve neanche comunicazione di quanto sta avvenendo.

Al Comune di Aci Sant’Antonio è stato fornito un numero di telefono, ma si tratta un contatto al quale spesso nessuno risponde, evidenziando come non ci sia alcun interesse a portare avanti questo servizio di enorme  importanza

Il Sindaco, Santo Caruso, sottolinea la gravità della cosa: “Si tratta di una situazione insostenibile. Ho scritto una lettera all’ASP già giorni fa per evidenziare il problema, ma evidentemente non è bastata, e questo rende chiaro come a occuparsi di questo problema ci sia personale del tutto inadeguato. Va chiarito, però, che le difficoltà stanno a monte: la Regione ha il dovere di far garantire in servizio del genere,legato ad una sua precisa direttiva.

Come si fa a lasciare per giorni e giorni la gente in condizioni simili? Si tratta di persone che stanno vivendo il dramma della pandemia in modo estremamente pesante: devono stare a casa, costretti a non lavorare e ad abbandonare la vita sociale e costretti in moltissimi casi ad affrontare il problema noto dei ritardi nei contatti per i tamponi, e a tutto questo devono aggiungere un problema che non dovrebbe esistere, cioè quello del ritiro dei loro rifiuti. Sono letteralmente abbandonati, con giorni e giorni di accumuli di immondizia di fronte la quale non ricevono neanche una risposta: tutto questo è assolutamente ingiusto e chiaramente non possiamo rimanere a guardare. Qualcuno deve fare qualcosa per questa gente: è necessario risolvere la situazione adesso! Faccio un appello, in questo senso, affinché la massima autorità, il Prefetto, si faccia promotore di un incontro risolutivo.”

 

Protesta degli abitanti di Via Ragalidda a Nicolosi, per il percorso stradale colabrodo (e appunto storico sull’omessa edificabilità)

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Via Ragalidda Archivi - Sud Libertà

 

 

Alla cortese attenzione del Sig. Sindaco del Comune di Nicolosi (Catania) e all’Ufficio tecnico

Oggetto: Segnalazione strada dissestata–      I sottoscritti, di seguito elencati residenti a Nicolosi, con la presente segnalano il dissesto e la situazione invivibile e del disagio causato dal manto stradale in prossimità di via Palermo e tutto il percorso di Via Ragalidda che esiste e che abbiamo segnalato più volte da diversi anni  al Comune di Nicolosi con richiesta di sopralluogo e messa in sicurezza della strada. 

La strada si presenta piena di buche e cespugli che occupano parte della carreggiata. Tale situazione mette in grave pericolo la circolazione dei veicoli e danni alle auto e soprattutto  dei cicli e motocicli, oltre che ovviamente di automobilisti e pedoni che di li transitano. Per questo motivo si invitano gli enti responsabili e competenti in materia del Comune di Nicolosi che sono tenuti  per legge a provvedere al loro risanamento e a porre in essere  ogni provvedimento necessario a garantire  la sicurezza e l’incolumità  dei cittadini e probabilmente  a salvare qualche vita.

RassegnandoVi che le Amministrazioni comunali sono responsabili  della manutenzione  del manto stradale, assumendo il Sindaco  e i responsabili dell’Ufficio tecnico  una posizione di garanzia , Vi intimiamo e diffidiamo , e la presente valga  quale formale atto  di messa in mora, ad eliminare le buche suddette e di provvedere  alla manutenzione del tratto di strada de quo con avvertimento che in caso di ulteriore inattività si procederà ad inoltrare denuncia alle autorità giudiziali, per omissioni di atti d’ufficio”

Seguono le firme degli abitanti e residenti di Contrada Ragalidda comprensivi degli estremi identificativi ufficiali. (Primo firmatario Mirabella)

 

Angelo Pulvirenti sindaco di Nicolosi - Etna, il rifiuto della normalitàAlessandro Chisari – Comune di Nicolosi

    Nella foto sopra il   Dr. Angelo Pulvirenti- Sindaco di Nicolosi         
              Nella foto a      sx     l’assessore alla Manutenzione-illuminazione A.Chisari-

Ps. Un appunto su questa Via storica del Comune di Nicolosi. La Via Ragalidda infatti –   professionisti hanno segnalato e consegnato questo appunto alla Redazione- “congiunge il Campo sportivo comunale “Pulvirenti” a Pedara, Via Guardia Ragala e sotto la sindacatura di Salvatore Moschetto  questa  Via  che con apposita deliberazione consiliare- dell’epoca-circa ventanni addietro- era compresa fra quelle destinate alla percentuale maggiorata di edificabilità, come è successo con  la Via Palermo e tutte le strade che conducono a Tardaria in alto, è stata espropriata o rapinata , nel silenzio generale della politica, del nuovo status edificabile in maniera ingiusta probabilmente perchè la via,rappresentata da un Comitato di professionisti, non garantiva voti di favore o scambio con il sindaco Moschetto che d’accordo con il redattore del Piano regolatore dell’epoca operò una evidente ingiustizia di fronte alla crescente espansione urbanistica della Via Ragalidda in simbiosi con Contrada Ragala.. ”      

 

La fine del mondo nel Mar Egeo tra Turchia e Grecia

Terrore nel Mar Egeo.Poco prima delle 14 un violento terremoto di magnitudo 7 a una profondità di soli 10km ha scosso l’Egeo, provocando numerosi crolli e tante vittime  tra Turchia e Grecia. Al seguito della violenta scossa si è pure manifestato uno tsunami.che ha  provocato la morte di almeno 19 persone. Secondo    i comunicati diffusi delle autorità locali, i feriti sarebbero più di settecento. In Turchia i danni maggiori si sono verificati a Smirne, che con oltre 4 milioni di abitanti è la terza città turca più popolata dopo Istanbul e Ankara: qui la zona portuale è stata colpita da un piccolo tsunami provocato dal terremoto. In Grecia finora si contano due morti, entrambi sull’isola di Samo, distante pochi chilometri dall’epicentro e anch’essa colpita da uno tsunami nelle sue località costiere.

Si apprende pure che sono già stati inviati oltre 3.000 soccorritori a Smirne, dove finora si contano diciassette edifici crollati o gravemente danneggiati; presente sui luoghi anche  il ministro della Protezione civile, Nikos Hardalias.     Secondo gli esperti potrebbero nelle prossime settimane  verificarsi altre scosse intense.     Notizie più precise sul numero delle vittime si avranno nei prossimi giorni appena i soccorritori libereranno le persone colpite sotto le macerie degli edifici. 

Ecco  il video che testimonia questo tragico evento

EMERGENZA COVID, ANNULLATE PER CAUTELA LE GIORNATE FAI D’AUTUNNO

CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA CHE FLAGELLA IL PIANETA

 

Dal 1975 il FAI difende la bellezza d'Italia. Per sempre per tutti.

MARIA LICATA: «MANIFESTAZIONE SOSPESA, CON LA PROMESSA DI REPLICARE LA TAPPA DELLE ANTICHE VIE DEI CASTELLI E LE APERTURE SU CALTAGIRONE E ACIREALE»

CATANIA –

Annullate le Giornate FAI d’Autunno 2020 – in programma oggi (sabato 24) e domenica 25 con le “Antiche Vie dei Castelli” e le aperture su Caltagirone e Acireale – alla luce dell’attuale situazione delle aree interessate, che ha indotto le Amministrazioni Comunali a limitare le occasioni di contagio.

«Siamo davvero rammaricati – sottolinea il capo delegazione etneo del Fondo Ambiente Italiano Maria Licata – anche in considerazione del grande successo riscosso dalla prima fase di queste Giornate, che lo scorso fine settimana – con le visite guidate al Cimitero di Catania – hanno dimostrato quanto è forte in tutti noi cittadini il desiderio di riconquistare una vita quanto più normale possibile, dove la cultura può e deve occupare uno spazio fondamentale e centrale. Siamo consapevoli dell’importanza di preservare e valorizzare le ricchezze e i tesori del nostro territorio, ma tenuto conto della peculiare situazione della provincia etnea, dobbiamo prendere atto di quanto comunicato dalle Amministrazioni Pubbliche interessate. In questo momento così delicato la priorità a beneficio delle comunità in cui si è verificato un numero maggiore di contagi è sicuramente quella di adottare ogni cautela per arginare la pandemia ed evitare ogni possibile occasione di diffusione del virus. Condividiamo, per tanto, le ragioni di cautela espresse dai sindaci dei Comuni, con i quali abbiamo mantenuto un costante rapporto di collaborazione e che oggi sono chiamati ad affrontare un ruolo di grande responsabilità, adottando decisioni non facili e impopolari. Confidiamo che, tutti coloro i quali hanno sempre sostenuto il FAI nelle Giornate di Primavera e Autunno, continuino a farlo a prescindere dalle occasioni d’incontro, perché mai più di ora il loro supporto può fare la differenza».

«Vogliamo vivere questo momento – conclude Licata – con la consapevolezza che si tratta solo di un rinvio, che presto ci vedrà tutti insieme riassaporare le bellezze della nostra terra, con lo spirito che da sempre anima il FAI e i suoi sostenitori. Un messaggio positivo, con la promessa di riproporre l’itinerario studiato per visitare e scoprire i Beni Culturali e Architettonici che si snodano lungo la provincia del capoluogo etneo».

Disco verde ad un progetto di riqualificazione e recupero del Parco di Aci Sant’Antonio, “un polmone ambientale”

L’interno del Parco di Casalotto -Aci Sant’Antonio – Foto  Ambra

Caruso e Scuderi : “Recuperare il Parco significa riscoprire la nostra storia, la nostra identità, riportare Aci Sant’Antonio al suo antico splendore”

 

Continua l’iter che porterà alla riqualificazione del parco di Casalotto di Aci Sant’Antonio: la Giunta Caruso ha approvato un provvedimento -la delibera numero 138 –  inerente il progetto di riqualificazione del Parco, delibera dove emerge la cifra di tre milioni e mezzo di euro che prevede il cofinanziamento da parte dell’Ente per un importo di un milione di euro (pari al 28,57% del totale), -come previsto -informa il Comune -nel DDG 175 del 2 marzo 2012-  legato all’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.
“Come detto più volte, questo è un progetto che riguarda ogni singolo cittadino santantonese – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi – Recuperare il parco significa riportare il cuore di Aci Sant’Antonio al suo antico splendore, oltre che dare nuovamente ossigeno a quello che è un vero e proprio polmone ambientale”.

L’esterno della Cappella –  Foto Ambra

“Era nelle previsione di bilancio, pertanto adesso sono state attivate tutte le procedure tipiche per ottenere il mutuo che servirà per portare il progetto alla fase esecutiva – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – Una volta avuto il progetto esecutivo si potranno poi predisporre le gare e gli atti successivi. Questo – ha continuato – è un momento davvero importante per Aci Sant’Antonio: si tratta di riscoprire l’identità, riappropriarci della storia, perché Casalotto è la storia del nostro Comune”

FAI: RISCOPRIRE I LUOGHI DIMENTICATI DI CATANIA

 

 

Oggi, martedì 13 ottobre, ore 10.00 Palazzo della Cultura (Catania)

GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2020: CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE

I Tre Cancelli & Le Antiche Vie dei Castelli: ecco i tesori da scoprire

 

CATANIA

A ottobre, come ogni anno, in tutta Italia torna l’appuntamento con la cultura e la bellezza, alla ricerca di luoghi da scoprire attraverso occhi nuovi e prospettive insolite.

Presso Palazzo della Cultura (Via V. Emanuele 121, a Catania) oggi alle 10 la conferenza stampa di presentazione delle Giornate FAI d’Autunno 2020, a cura della delegazione etnea del Fondo Ambiente italiano e della sua sezione Giovani.

Per l’occasione il capo delegazione di Catania Maria Licata e il capo gruppo FAI Giovani Silvia Majorana, illustrano  i dettagli del programma che si snoderà nei prossimi due fine settimana di ottobre: sabato 17 e domenica 18, per proseguire il 24 e 25 ottobre. Quest’anno occhi puntati sul Cimitero di Catania, con il percorso che partirà da “I tre cancelli”, alla scoperta del Viale degli Uomini Illustri, delle opere d’arte e dei monumenti omaggio, con l’Associazione territoriale Guide Turistiche presieduta da Giusy Belfiore. Si proseguirà il week-end successivo con le “Antiche Vie dei Castelli”, per conoscere storie, risorse e scrigni segreti grazie ai giovani Ciceroni delle scuole, con molteplici percorsi che interesseranno il territorio etneo.

La conferenza –

Novità di quest’edizione: sabato 17 e domenica 18 ottobre tour al Cimitero monumentale del capoluogo etneo tra arte, architettura e memoria

 – Alla scoperta del patrimonio storico e monumentale della Sicilia e di Catania. Neanche il Covid ferma la sete di cultura promossa con le Giornate d’Autunno 2020 del Fondo Ambiente Italiano (FAI). Il capoluogo etneo e i comuni della provincia saranno protagonisti nei prossimi due fine settimana (17-18 e 24-25 ottobre 2020) con diversi siti aperti al pubblico e giri itineranti per rivivere pezzi di storia passata, mai tramontata. I Tre Cancelli & Le Antiche Vie dei Castelli sono gli itinerari studiati e proposti dal capo delegazione di Catania Maria Licata (nella foto Press sotto), con l’obiettivo di seminare conoscenza e consapevolezza, sensibilizzando l’opinione pubblica e puntando i riflettori su luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o spesso dimenticati.

Tanti i comuni coinvolti grazie al prezioso contributo del Gruppo Giovani FAI di Catania (capo gruppo Silvia Majorana), Caltagirone (coordinamento Aline Lo Giudice), Acireale (Carlo Zimbone), Giarre-Riposto (Giada Patanè), a dimostrazione «dell’importanza e della capacità di coinvolgimento delle iniziative FAI – ha commentato l’assessore al Turismo della Regione Siciliana Manlio Messina, durante la conferenza stampa di stamane a Palazzo della Cultura come riportiamo sopra–

Oggi più che mai dobbiamo dimostrare di avere le idee chiare per superare questo momento critico e di avere a cuore le bellezze siciliane e catanesi. Il FAI lo ha fatto in più occasioni, preservando e salvaguardando il nostro patrimonio. Quindi, non potevamo che essere presenti anche in questa occasione: bisogna fare squadra per superare le difficoltà del momento. Valorizzare la bellezza della nostra terra è sicuramente una strada da percorrere insieme, attraverso una rete attiva sul territorio».

 

Con il supporto dell’associazione territoriale Guide Turistiche (presidente Giusy Belfiore), grande novità di quest’anno sarà la visita guidata tra le vie del cimitero catanese, «ricco di memoria e di storia», come affermato dall’assessore ai Beni Culturali di Catania Barbara Mirabella. «Le giornate FAI – quest’anno in ricordo della sua fondatrice Giulia Maria Crespi – sono sempre di grande interesse perché valorizzano le bellezze del nostro Paese. A Catania – ha proseguito Mirabella – il progetto permetterà di conoscere meglio il cimitero monumentale, dal viale dedicato agli “uomini” illustri ai mausolei storici dove sarà possibile omaggiare personalità che hanno reso grande la nostra terra: da Angelo Musco a Verga. Nel fine settimana successivo sarà inoltre possibile riscoprire il territorio attraverso lo scambio tra paesi limitrofi, specie in un momento in cui il turismo chiude i confini internazionali».

«Speriamo sia solo l’inizio di un percorso che avvicini le persone alle bellezze siciliane – ha rimarcato Maria Licata – Quest’anno abbiamo inserito un percorso all’interno del cimitero monumentale di Catania. Gli spazi cimiteriali rappresentano l’anima della città, segni indelebili delle nostre comunità, dove passato e presente s’intrecciano per mantenere viva la memoria: leggendo i nomi sulle lapidi capiamo come siamo cresciuti, quello che siamo e quello che potremo essere. Visiteremo la tomba di Giovanni Verga – arricchita dal verde della fondazione Radicepura – e cappelle storiche di confraternite mai aperte al pubblico. Poi, nel secondo fine settimana, spazio al romanticismo e al fascino medioevale con le “Antiche vie dei Castelli” (Adrano, Bronte, Aci Castello, Acireale e Giarre) e alla storia più “recente” (Caltagirone). Il nostro obiettivo è dare dignità e recuperare pezzi della città che sembrano andati perduti. Questo “viaggio” spero sia di ispirazione per le vecchie e nuove generazioni».

Una possibilità per recuperare e valorizzare una parte di Catania che «rappresenta un luogo di straordinaria bellezza e riflessione – ha aggiunto Giuseppe Arcidiacono, assessore ai Servizi Cimiteriali della città etnea – Le giornate in programma possono essere un trampolino di lancio per dare attenzione a un luogo dal grande splendore artistico e architettonico. Per questo, a causa del dissesto economico, abbiamo chiesto aiuto alla Regione per il restauro del Cimitero etneo, dando vita con l’architetto Marina Galeazzi (responsabile del Servizio) a un progetto di recupero e riqualificazione che spero possa realizzarsi presto». «La forza del FAI? Offrire soluzioni concrete alle attuali carenze strutturali e culturali di un territorio, dando la possibilità di conoscere angoli delle città inediti e di puntare i riflettori sui Beni Culturali, oggi risorsa da potenziare e valorizzare – ha concluso Enrico Trantino, assessore ai Lavori Pubblici e Decoro Urbano del Comune di Catania – Quella di quest’anno è una grande scommessa: un’occasione di crescita collettiva».

La Giunta di Aci Sant’Antonio delibera sulla Sicurezza stradale per ridurre l’inquinamento

 

IL SINDACO CARUSO: “IL SERVIZIO SARA’ TRA BREVE ATTIVO ED ERA NECESSARIO PER LA SALUTE E PER CHI LAVORA IN CENTRO

Disciplinare la sosta nel centro storico e nelle aree ad esso immediatamente adiacenti, nonché nelle zone ad alta intensità di
traffico del centro urbano, per risolvere gli effetti del traffico, sia in ordine alla sicurezza stradale che al patrimonio ambientale,
consentendo inoltre una maggiore rotazione nell’uso delle aree pubbliche di sosta, con conseguente maggiore disponibilità di spazi per la sosta breve e regolare, nonché una maggiore facilità di utilizzo di determinati spazi da parte dei cittadini, prima avvezzi ad una sosta lunga, con conseguente riduzione dei tempi di circolazione passiva finalizzata all’esclusiva ricerca di posteggio.   Un effetto positivo  è costituito dalla  riduzione dei livelli di inquinamento, sia atmosferico che acustico”: questo riporta la delibera che la Giunta Caruso ha firmato in merito all’istituzione delle strisce blu ad Aci Sant’Antonio.

 

Roghi ad Aci Sant'Antonio, il sindaco Caruso: "Allarmante ipotesi di dolo" - Giornale di Sicilia

Nella foto il Sindaco Caruso

L’attuazione del progetto, che riguarderà il perimetro del centro urbano in cui la densità di traffico è prevalentemente correlata alla presenza di attività commerciali e artigianali, oltre che uffici pubblici e privati, e nel quale sussistono esigenze e condizioni particolari di traffico che determinano influssi negativi sulla circolazione e sul patrimonio ambientale, con possibili problematiche di ordine pubblico e salute, sarà posta in relazione all’installazione e alla messa in opera della segnaletica orizzontale e verticale e di quanto propedeutico al pagamento della sosta, preso atto della presenza di tratti di strada nei
quali le fasce di sosta laterali sono fruibili senza utilizzo di dispositivi di controllo di durata della sosta (in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 7, comma 8, del Codice della Strada).
Le fasce orarie di pagamento saranno antimeridiane e pomeridiane, dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, fatta eccezione per il periodo dal 15 luglio al 15 settembre di ogni anno, quando la sosta a pagamento sarà dalle 09:00 alle 13:00. Il costo sarà di 0,70 euro l’ora,con possibilità di stipulare abbonamenti di 15,00 euro per un periodo di 30 giorni per i soli residenti nei tratti di strada interessati dalla sosta a pagamento nel Centro Urbano, e per un solo autoveicolo per nucleo familiare.
Saranno esenti dal pagamento i veicoli per il trasporto pubblico, quelli appartenenti a forze armate e di polizia statali, quelli dei vigili del fuoco e dei servizi di soccorso in stato di emergenza, quelli in dotazione ai Corpi di Polizia Municipale o in dotazione alla Protezione Civile, quelli di proprietà del Comune di Aci Sant’Antonio, quelli di servizio degli Enti e delle Aziende Pubbliche (quando sia evidente la funzione e la destinazione del mezzo e del conducente all’espletamento di un pubblico servizio) e quelli in dotazione al servizio dei medici in visita domiciliare (purché muniti di apposito contrassegno identificativo appositamente esposto nella parte anteriore del veicolo, all’interno dello stesso, sul cruscotto).
Negli stalli blu la sosta sarà vietata ai mezzi non a motore o a ciclomotori e motoveicoli (tranne con cabina chiusa), rimorchi o
macchine agricole.
Per l’eventuale mancata esposizione del tagliando di parcheggio sarà applicata una sanzione di 5,00 euro per l’intero turno di riferimento (mattina o pomeriggio), e il mancato pagamento della sanzione entro cinque giorni comporterà l’applicazione dell’art. 7 comma 15 del Codice della Strada, con una multa di 26,00 euro (con possibile riduzione 18,20 euro).
Era un provvedimento atteso e sarà di grande utilità, tanto per il traffico quanto per la salute e per chi lavora in centro – ha dichiarato il Sindaco, Santo Caruso – Il servizio sarà attivo a breve, e va rilevato che i proventi, come previsto dal Codice della Strada, saranno destinati a servizi legati alla circolazione e alla sosta, e gli eventuali provvedimenti eccedenti saranno utilizzati per interventi per migliorare la mobilità urbana”.