Accordo Sibeg con Italia Zuccheri a sostegno della filiera agroalimentare italiana

IN SICILIA SIBEG SEMPRE PIÙ GREEN

Catania

Continuano gli impegni di Sibeg per la tutela del territorio in cui opera: dopo importanti sforzi per la protezione ambientale, ora l’azienda siciliana darà valore alla filiera agroalimentare italiana. Da sempre attenta a sostenere la filiera agrumicola siciliana – con il supporto all’introduzione di Fanta Aranciata Rossa con “Succo di Arancia Rossa di Sicilia IGP” e Fanta Limonata con succo di “Limone di Siracusa IGP” – ora Sibeg continua l’impegno verso il sistema agroalimentare italiano, avviando una collaborazione triennale con Italia Zuccheri, unico produttore di zucchero 100% italiano con la sua filiera tracciata e certificata.

Cominciata nel 2015 con la conversione full electric delle auto a disposizione della field force commerciale, l’attenzione di Sibeg per l’ambiente si è rafforzata anche attraverso l’inaugurazione del recente impianto di trigenerazione, grazie al quale l’azienda è in grado di produrre in maniera autonoma il 45% del suo fabbisogno di energia elettrica. L’impianto si è aggiunto a diverse iniziative ambientali già adottate, come l’utilizzo dell’energia 100% proveniente da fonti totalmente rinnovabili, l’implementazione del “modello 3R” (riduci-recupera-ricicla) per lo smaltimento dei rifiuti con impatto azzerato, cui si aggiunge oggi il nuovo focus sulla filiera agroalimentare italiana per una valorizzazione dei prodotti nazionali e un futuro più sostenibile.

«In ottica “green” abbiamo già investito tanto e continuiamo a farlo, anche in momenti critici come quelli che stiamo attraversando, per poter operare sempre più nell’ottica della sostenibilità – spiega Luca Busi, Ad di Sibeg – ora il nostro impegno si focalizza anche verso la filiera agroalimentare italiana, con l’inizio della collaborazione con Italia Zuccheri, per avere nei nostri prodotti zucchero italiano da filiera tracciata e certificata».

«Siamo molto soddisfatti di questo primo passo nella collaborazione con Sibeg, che ha riconosciuto il nostro impegno sul fronte della sostenibilità e il valore dell’italianità da sempre nel DNA della cooperativa agricola a cui Italia Zuccheri fa capo – afferma Alessandro Benincà, Direttore Generale di Italia Zuccheri Commerciale – equa cooperazione e innovazione nel segno del rispetto ambientale sono alla base di un ingrediente tutto italiano che rappresenta una delle materie prime più importanti per il funzionamento del sistema agri-food del nostro Paese. Questo ultimo anno ha dimostrato come sia chiave per le imprese in Italia riuscire a fare sistema creando valore reciproco per i consumatori e gli stakeholder nazionali».

 

 

Riconoscimento della tutela europea per il limone di Aci Sant’Antonio

Comune della Sicilia - Aci Sant'Antonio - Typical Sicily

CARUSO: “ IL NOSTRO TERRITORIO VALORIZZATO   -GRANDE RISULTATO –  E RILANCIO DEL MERCATO””

Dopo il via libera da Bruxelles, con la Commissione Europea che ha approvato la domanda di iscrizione del ‘Limone dell’Etna’ nel Registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP), il Sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso, esprime viva soddisfazione per il risultato ottenuto, soprattutto alla luce del fatto che la Città del Carretto Siciliano rientra fra i sedici Comuni che aderiscono al Consorzio legato alla produzione del limone, cioè in un’area geografica delimitata nella quale avvengono le fasi di produzione dello stesso.

LIMONE FEMMINELLO ZAGARA BIANCA - Vivai Frappetta Roma

Il riconoscimento della tutela europea, come spiegato in una nota della Commissione, arriva per “lo sviluppo e maturazione in un ambiente climatico molto specifico, costituito da suoli di origine vulcanica associati ad un clima temperato dal mare” e per la “particolare tecnica di coltivazione, che consente la produzione estiva”, il che valorizza anche il territorio santantonese.
È un grande risultato – ha sottolineato Caruso – che premia gli sforzi di chi ha creduto e crede nelle potenzialità del nostro straordinario territorio. Rivolgo un sentito ringraziamento al Presidente dell’Associazione ‘Limone dell’Etna’, Renato Maugeri, che ha lavorato molto con un qualificatissimo entourage per arrivare a questo risultato.
Finalmente – ha concluso il primo cittadino – uno dei frutti simbolo del nostro territorio esce dall’anonimato, divenendo riconoscibile con una precisa garanzia bel al di là delle nostre zone: su questo si potrà certamente lavorare per rilanciare il mercato e farlo crescere per arrivare a quei fasti che nessuno ha dimenticato”.

Fondi europei insufficienti anche per chi ha i requisiti per l’accesso alla terra

“Agricoltura, il ricambio generazionale che non c’è e il rischio per l’Italia”

L’indagine e denuncia sono del Movimento 5 S- Il comunicato pervenutoci a firma di Zullo verte sull’ agricoltura e giovani.Lo pubblichiamo integralmente.. Eccolo : ” Due mondi separati da un insormontabile muro di difficoltà. Un binomio che in Europa ancora non sfonda, nonostante il problema sia sotto la lente della politica agricola comune da più di trent’anni. Nel 2013, in Italia, più del 60% degli agricoltori aveva oltre 55 anni, mentre solo il 5% ne aveva meno di 35. Il dato europeo non è molto migliore, rispettivamente il 54,9% e il 5,9%. Che è un po’ come dire che manca il ricambio generazionale del settore.

Nonostante le misure di sostegno previste a livello europeo, l’accesso alla terra per i “giovani agricoltori” – cioè quelli che hanno meno di 40 anni – è difficile. Dal 2005 al 2015 le aziende agricole in Unione europea sono diminuite di 3,8 milioni e parallelamente le dimensioni di quelle esistenti sono aumentate mediamente del 36%. Il settore, in altre parole, sta subendo un processo di concentrazione della proprietà. In più occasioni abbiamo ribadito la necessità di misure che disincentivino questo fenomeno, per rendere il mercato fondiario più fluido e favorire l’ingresso anche ai più giovani.

La Politica Agricola Comune (PAC) prevede che gli Stati possano riservare fino al 2% dei pagamenti diretti ai giovani agricoltori. Questi pagamenti favoriscono però l’aumento del prezzo dei terreni: ecco perché abbiamo chiesto, per la riforma della PAC, di far sì che i sussidi vengano erogati a chi lavora davvero la terra, e non agli speculatori. Per raggiungere questo obiettivo è essenziale quindi chiarire la definizione di “agricoltore attivo”.

Un altro problema è legato al fatto che i mezzi a disposizione favoriscono la successione intergenerazionale, cioè l’ingresso per ereditarietà nella gestione dell’azienda di famiglia. Il criterio svantaggia però gli altri, il che si traduce in maggiori difficoltà nell’accesso alla terra: abbiamo chiesto che siano previsti strumenti dedicati ai nuovi agricoltori, a quelli cioè che vogliono inserirsi per la prima volta nel settore.

Quanto abbiamo detto finora viene reso più difficile da un ulteriore elemento. Ogni anno molte domande di finanziamento, che pure presentano i requisiti necessari, devono essere respinte. Il motivo? L’insufficienza di fondi. A tal proposito, nei negoziati sulla PAC stiamo lavorando affinché si soddisfino tutte le richieste, trovando cifre dedicate alla fetta giovane degli agricoltori.

Favorire l’accesso degli under 40 nel settore è essenziale sia per il ricambio generazionale, che favorisce la preservazione del settore, sia in una prospettiva di rinnovamento delle metodologie e tecniche, come l’agricoltura biologica o l’agricoltura di precisione. Le nuove generazioni, infatti, si dimostrano molto più interessate a sperimentare, ma purtroppo si scontrano con un’offerta formativa non sempre adeguata e costi iniziali molto alti. Introdurre strumenti ad hoc come dei sussidi per rendere queste spese meno onerose rientra tra i nostri obiettivi.

Cambiare approccio non è solo possibile, ma anche e soprattutto necessario: ce lo chiedono i giovani cittadini, ce lo chiede il futuro dell’Unione europea. Noi vogliamo abbattere quel muro che separa i giovani dall’agricoltura. Ristrutturiamo il settore e ripartiamo più forti di prima, in Italia e in Europa.

Regione Siciliana: progetti di bonifica aree inquinate in Sicilia

 

 

Occorre restituire all’uso produttivo le aree inquinate


 


Immagine articolo: Misura 6.2.1 PO FESR: possibile presentare progetti di bonifica aree inquinate in Sicilia fino a novembre 2018



PALERMO

Rimbocchiamoci le maniche, sarà possibile presentare  progetti relativi all’Azione di  ” Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano Regionale di Bonifica”  che ha come obiettivo la restituzione all’uso produttivo di aree inquinate. La Regione siciliana, Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti ha infatti pubblicato  nei giorni scorsiil decreto con cui concede tempo fino al 20 novembre di quest’anno  per poter presentare i progetti.

L’Azione   mira quindi a realizzare interventi di risanamento ambientale di quelle aree del territorio regionale che risultano inquinate, con conseguenti situazioni di rischio sia ambientale che sanitario, tali da determinare l’inibizione del territorio e/o delle sue risorse per attività produttive, turistiche o di servizi a favore della collettività.

Le risorse disponibili, messe a disposizione di Regione, Enti locali ed Enti pubblici, ammontano per l’esattezza ad 35.412.757,55 € .

Le operazioni ammissibili al contributo finanziario di cui al presente Avviso sono gli interventi di “ messa in sicurezza permanente” , “ bonifica” e “ ripristino e ripristino ambientale” , sui seguenti siti contaminati:
• Discariche pubbliche dismesse censite nel Piano Regionale delle Bonifiche.
• Discariche pubbliche dismesse rientranti nelle perimetrazioni nazionali.

Ammessi a presentare la domanda saranno la Regione , i comuni e gli enti pubblici e locali.

Sono considerate ammissibili le spese effettivamente sostenute dal Beneficiario direttamente imputabili all’operazione come successivamente specificato e sostenute e pagate dal Beneficiario nel periodo di ammissibilità della spesa del Programma.

Il costo dell’operazione è determinato nel rispetto delle seguenti categorie di spese ammissibili:

  • esecuzione dei lavori relativi alle opere, agli impianti, acquisto delle forniture e dei servizi connessi all’esecuzione stessa;
  • spese relative all’esecuzione del monitoraggio nel corso e dopo il completamento delle attività di bonifica/MISP che dovranno rappresentare specifica voce da esporre nel quadro economico dell’intervento tra le somme a disposizione;
  • acquisizione di immobili necessari per la realizzazione dell’opera
  • indennità e contributi dovuti ad enti pubblici e privati come per legge (permessi, concessioni, autorizzazioni, finalizzate all’esecuzione delle opere);
  • spese generali.
    Risultati immagini per immagine di terreni bellissimi

Il contributo finanziario in conto capitale viene concesso fino al 100% dei costi totali ammissibili dell’operazione.

L’intero processo di valutazione – dal ricevimento delle istanze alla pubblicazione degli esiti definitivi della selezione – sarà proporzionato al numero delle domande di finanziamento pervenute e non si protrarrà oltre 180 giorni dopo la scadenza dell’Avviso. L’iter valutativo si concluderà con l’approvazione di una graduatoria basata sui criteri predefiniti.