SAN VALENTINO 2017, UN “WEEKEND D’AMORE

 

 

L’attesa festa degli innamorati, un esclusivo concorso a premi e la possibilità di vincere un romantico fine settimana: ecco la tradizionale “ricetta” che Sicilia Outlet Village dedica alle coppie in occasione di San Valentino. L’edizione 2017 dell’iniziativa – che anche quest’anno porta il titolo “Vinci un weekend d’amore” – prenderà il via il prossimo lunedì 30 gennaio.

Tutti i giorni, fino al 14 febbraio, chi effettua all’interno dei negozi del Village una spesa minima di 50 euro avrà la possibilità di concorrere alla vincita di un soggiorno di due notti presso il lussuoso Verdura Resort di Sciacca (AG). In palio inoltre due Gift Card, del valore di 300 e 100 euro, da utilizzare per lo shopping nelle boutique di Sicilia Outlet Village. 

Per partecipare basta presentare all’Info Point uno scontrino unico dell’importo uguale o maggiore di 50 euro o multipli – ricordando che ad ogni 50 euro di spesa si moltiplicano le probabilità di vincita – compilare l’apposita cartolina e imbucarla nell’urna in attesa dell’estrazione finale del 25 febbraio. Il regolamento completo è consultabile sul sito www.siciliaoutletvillage.com.

A corredo del concorso, Sicilia Outlet Village organizza anche tre weekend di Extrasaldi: dal 27 al 29 gennaio, dal 3 al 5 febbraio e dal 10 al 12 febbraio ogni ora e in un negozio diverso sarà possibile approfittare di uno sconto ulteriore del 20% sul prezzo già in saldo.

Fughe di notizie e Pm oggetto di rilievo mediatico

Il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, interviene sulle ‘distorsioni del processo mediatico’. “L’opinione pubblica –  esprime spesso sentimenti di avversione per talune decisioni di proscioglimento o anche di condanna, se ritenute miti, pronunciate dai giudici in casi che hanno formato oggetto di rilievo mediatico. Si scorge una frattura fra gli esiti dell’attività giudiziaria e le aspettative di giustizia, a prescindere da ogni valutazione circa la complessità dei fatti, la validità delle prove, i principi di diritto applicati, le garanzie del processo, la tenuta logica della decisione”.

Canzio, ribadendo la necessità della “ragionevole durata del processo” e del “rispetto delle garanzie”, lancia un monito anche ai pm: “Mi sembra che, per un verso, debbano essere riconosciute le linee dell’attrazione ordinamentale della figura del pm nel sistema e nella cultura della giurisdizione (da cui, di fatti, è visibile, in alcuni casi, il progressivo distacco, per una sorta di spiccata autorefenzialità, anche nei rapporti con la narrazione mediatica); e che, per altro verso, meriti di essere presa in seria considerazione la proposta di aprire talune, significative finestre di controllo giurisdizionale nelle indagini, piuttosto che prevedere interventi di tipo gerarchico o disciplinare”.

Tra i temi affrontati dal primo presidente della Cassazione c’è anche la piaga della corruzione. “E’ fortemente avvertita nel Paese la percezione di una diffusa corruzione sia nella Pa che tra i privati – afferma – Essa non trova riscontro, tuttavia, nelle rilevazioni delle statistiche giudiziarie. Il dato statistico nazionale degli uffici di merito e di legittimità registra, infatti, un numero esiguo di giudizi penali per siffatti gravi delitti”. Dati alla mano, Canzio osserva che si tratta di “appena 273 procedimenti definiti nel 2016 in Cassazione, pari allo 0,5%”. Da qui l’appello di Canzio: “Occorre avviare un’approfondita riflessione sull’efficacia delle attuali misure, preventive e repressive, di contrasto del fenomeno, perché ne sia consentita l’emersione nelle sue reali dimensioni anche nelle aule di giustizia”.

Il Procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, lancia l’allarme sulla fuga di notizie e invita le toghe a una maggiore discrezione. “Dinanzi al fenomeno della fuga di notizie – spiega il procuratore generale nella sua relazione in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario a piazza Cavour – fenomeno grave perché rischia di ledere il principio costituzionale di non colpevolezza, più volte viene invocato l’intervento del mio ufficio, che risulta quasi sempre sterile per la obiettiva difficoltà di individuare le singole responsabilità”.

Ciccolo invita dunque le toghe al “riserbo, sul quale già l’anno scorso mi sono soffermato ricordando che la stessa Corte di Strasburgo ha ribadito che ai magistrati è imposta la massima discrezione anche là dove si sia trattato di sostenere pubblicamente le ragioni e la bontà dell’attività giudiziaria svolta”.

Nel corso del suo intervento il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, auspica “fortemente che si possano superare le difficoltà del rapporto tra Anm e il governo proseguendo un percorso, che non possiamo smarrire, di innovazione nell’amministrazione della giustizia con il pieno coinvolgimento di tutti gli attori della giurisdizione”.

Legnini parla anche dei tempi lunghi della giustizia. “L’inefficienza e i tempi lunghi del rendere giustizia possono, purtroppo, produrre conseguenze inaccettabili – sottolinea – In mancanza di processi tempestivi, l’ipotesi dell’accusa penale, spesso, rimane troppo a lungo l’unica verità sul campo. E ciò produce un danno al cittadino indagato, alle stesse vittime e alla fiducia collettiva in una giustizia eguale per tutti”. “La grande scommessa – rimarca – è dunque quella dei tempi del processo poiché una giustizia che arriva troppo tardi è ingiusta per definizione. Nel rapporto tra tempo e processo, dunque, si situa una grande battaglia di civiltà la cui posta in palio sono i diritti fondamentali e la credibilità del giudice”.

(Agenzia)

Ricerca Eurispes: identikit della povertà

Secondo l’Eurispes, l’Istituto di Studi Politici Economici e Sociali, ben il 48,3% delle famiglie non riesce ad arrivare alla fine del mese e il 44,9% per arrivarvi sono costrette a utilizzare i propri risparmi, così solo una famiglia su quattro risparmia.

Le rate del mutuo per la casa sono un problema nel 28,5% dei casi, mentre per il 42,1% di chi è in affitto lo è pagare il canone. Il 25,6% delle famiglie ha inoltre difficoltà a far fronte alle spese mediche. Molti hanno dovuto mettere in atto strategie anti-crisi come tornare a casa dai genitori (13,8%), farsi aiutare da loro economicamente (32,6%) o nella cura dei figli per non dover pagare nidi privati o baby sitter (23%).

Un italiano su 4 si sente povero – Dai dati raccolti dall’Istituto, circa una persona su quattro afferma di sentirsi ‘abbastanza’ (21,2%) e ‘molto’ (3%) povero. L’identikit di chi denuncia la propria povertà disegnato dalla ricerca Eurispes mostra in primo piano il single (27,1%) o monogenitore (26,8%) che vive al Sud (33,6%) ed è cassaintegrato (60%) o in cerca di nuova occupazione (58,8%). La ricerca evidenzia inoltre che alla domanda ‘Conosce direttamente persone che definirebbe povere?’, il 34,6% degli italiani risponde ‘alcune’, il 20,1% risponde ‘molte’, il 33,2% risponde ‘poche’ e solo il 12,1% ‘nessuna’. Nella povertà, segnala il rapporto, si sprofonda soprattutto a causa della perdita del lavoro (76,7%), ma anche a seguito di una separazione o un divorzio (50,6%), a causa di una malattia propria o di un familiare (39,4%), della dipendenza dal gioco d’azzardo (38,7%) o della perdita di un componente della famiglia (38%).

Sale potere acquisto ma tagli a cibo e medicine – Anche se la maggioranza delle persone (51,5%) sostiene di non aver perso il proprio potere d’acquisto, un dato in crescita rispetto al 46,8% dello scorso anno, allo stesso tempo per l’acquisto degli alimentari sale dell’1,7% la percentuale di consumatori che cambia marca di un prodotto se più conveniente e ben il 3,9% in più delle persone è costretto a tagliare le spese mediche. E nel corso dell’anno si è risparmiato sui pasti fuori casa (70,9%), l’estetista, il parrucchiere, gli articoli di profumeria (66,2%), i viaggi e le vacanze (68,6%). Sono rimasti pressoché stabili, evidenzia l’Istituto, i tagli sui regali (75,6%) e per il tempo libero (64,8%). Stabile anche il ricorso ai saldi (80,6%) mentre diminuisce la quota di risparmio che incide sulle nuove tecnologie (-5 punti: dal 69,4% del 2016 al 64,4% del 2017). Si riduce, rileva ancora il report, il numero dei consumatori che per l’abbigliamento prediligono punti vendita più economici come grandi magazzini, mercatini e outlet (73,2%; -2,8%).

Cuffaro si laurea anche in legge con una tesi sul sovraffollamento nelle carceri

Ad un anno dall’espiazione della condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia, Salvatore Cuffaro, ex governatore della Sicilia, si è appena laureato con 110 e lode in Giurisprudenza con Giorgio Spangher, cattedra di Diritto penale, alla Sapienza di Roma. Una tesi sul sovraffollamento carcerario, con due dediche: al padre morto lontano dal figlio detenuto e agli ergastolani che hanno preferito il suicidio a una morte ‘quotidiana’, dietro le sbarre.

L’ex presidente ha ribadito la propria volontà di non tornare a occuparsi istituzionalmente di politica, ma di volerlo fare attivamente, impegnandosi in difesa dei diritti dei detenuti e con lo scopo di migliorarne le condizioni carcerarie. “Più del corpo – ha detto Cuffaro – a essere detenuta nelle carceri italiane è la mente di chi sconta la pena. Gli istituti penitenziari non riabilitano, né rieducano, ma sono luoghi di sofferenza dove è impressionante e paradossale il numero dei suicidi per un Paese come il nostro dove non c’è la pena di morte”.

Disco rosso dell'Ispettorato Foreste alla creazione di un sito Arte-Natura

L’Ispettorato nell’ambito dell’attività di vigilanza sul territorio e di salvaguardia e tutela della biodiversità come già definito dalla sua istituzione, svolge la sua attività in maniera prioritaria nelle aree protette. L’insediamento di betulle (Betula aetnensis) presso i Monti Sartorius subisce da alcuni anni una morìa dovuta a complessi fungini. Dalla prima segnalazione ufficiale delle patologie responsabili della morìa (Tamburino et al. zoo5) ad oggi non si sono manifestati segnali di miglioramento nella vitalità del bosco ma piuttosto di anno in anno si assiste ad un evidente “deperimento del bosco” per cause riconducibili a fattori biotici e abiotici ( ). La diffusione dei patogeni fungini ancora oggetto di studio (Sidoti et al. zor3), la mancanza di azioni efficaci atte al contenimento degli stessi, le condizioni climatiche che annualmente subiscono alterazioni, il perdurare della siccità estiva,la difficoltà della specie vegetale alla riproduzione naturale per seme (Strano, 2o1o), l’attività pascoliva, la fruizione turistieo-escursionistica del sito tra i più apprezzali nell’area Parco e la conseguente elevata pressione antropica, sono tutti fattori che compromettono la stabilità dell’area boscata in tutta la sua interezza. Il sito infatti possiede un carattere di specificità unico non solo per la presenza della Betula aetnensis quale specie endemica presente allo stato nafurale solo sull’Etna, ma anche per le unità fitosociologiche presenti in associazionee tutto l’ecosistemac he ne conseguel a cui dinamica è ancora oggetto di studio.

Sebbene sia di per sé lodevole  l’ iniziativa della creazione di un sito di Arte-Natura all’interno del Parco dell’Etna con l’installazione di opere di arte contemporanea, il rischio che si intravede è la compromissione irreversibile dell’equilibrio ecosistemico e della sua biodiversità già fragile soprattutto nell’area compresa tra i crateri spenti e il bosco indicata dal progetto. Lontano dal voler inibire iniziative come queste, si rawede la necessità di individuare località all’interno del Parco attualmente meno fruite ma più stabili dal punto di vista forestale ed ecologico che possano,attraverso itinerari museali all’aperto, contribuire alla promozione del sito UNESCO.  Il dirigente Gubernale dell’Ispettorato  auspica inoltre che vengano promossi dall’Ente Parco e da tutti i soggetti coinvolti nella gestione del territorio, interventi immediati per la tutela delle Betulle dei Monti Sartorius efficaci e mirati alla reale problematica ai fini della tutela del sito già espressione di Arte naturale.

Incontro con i Notai a Catania -TESTAMENTO E LASCITO SOLIDALE

CATANIA – Sette italiani su dieci conoscono il “lascito solidale”, il 14% l’ha realizzato, e un’indagine di Gfk Eurisko conferma la crescita di questa percentuale. Sono segnali incoraggianti che invitano a proseguire con la sensibilizzazione verso la tematica grazie anche all’impegno dei Notai, «che operano non solo come “custodi” del testamento, ma come figura qualificata e preposta che può guidare il cittadino nella più ampia consapevolezza delle sue volontà» afferma il presidente del Consiglio notarile di Catania e Caltagirone Giuseppe Balestrazzi, che così annuncia l’adesione dei professionisti della città etnea alla XIII Settimana Nazionale dei Lasciti, organizzata – dal 23 al 29 gennaio 2017 – dall’Associazione italiana sclerosi multipla (AISM), con la collaborazione e il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, insieme a UBI Banca.

Venerdì 27 gennaio, alle 18.00, nell’Aula Dusmet dell’Ospedale Garibaldi Centro (Piazza Santa Maria di Gesù 5) il presidente Balestrazzi e il notaio Maristella Portelli, con la partecipazione del Rotary Distretto 2110, incontreranno i cittadini – ingresso libero e aperto a tutti – per fornire consulenza e informazioni chiare ed esaustive sulle disposizioni testamentarie, sulla legge italiana in materia di successioni, e sull’importanza del lascito solidale quale gesto di generosità alla portata di tutti, non vincolante e pienamente rispettoso dei diritti dei familiari e degli eredi.

Quest’ultimo aspetto spiega in pieno l’obiettivo della campagna promossa dall’AISM, che oggi in Italia conta 110 mila persone affette dalla patologia: «Fare un lascito solidale – ha dichiarato il coordinatore della Sicilia Angelo La Via – può significare molto per le persone con sclerosi multipla: dal sostegno alla ricerca scientifica, fondamentale per trovare una cura risolutiva e la causa della malattia, al potenziamento dei servizi socio-sanitari per migliorare la qualità di vita delle persone colpite e la loro inclusione sociale».

Protesta contro Trump – Mi ricorderò delle star che si sono esibite contro di me

Trump esprime  così la sua rabbia. “Ho visto le proteste di ieri, ma ho come l’impressione che si sia appena svolta una elezione. Perché questa gente non è andata a votare” lo scorso 8 novembre? Solo adesso manifesta in questo modo contro di me?

“Le celebrità fanno davvero male alla causa”, ha scritto in un tweet in cui punta il dito contro le star che si sono esibite ieri (e che avevano sostenuto la rivale Hillary Clinton).

Ma la Regione siciliana non adotta alcun procedimento disciplinare

Scandalo Ciapi, condannato ex dirigente ed assessore

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PALERMO –   

La Corte dei conti ha condannato in appello anche Gianmaria Sparma, ex dirigente generale del dipartimento Pesca, successivamente diventato assessore regionale.

Sparma dovrà risarcire 50 mila euro, colpevole di aver compiuto “atti contrari ai propri doveri d’ufficio”. Versamenti, abbonamenti Sky e accesso a carte di credito, comportamenti illeciti dovuti all’assolvimento del suo ruolo di funzionario pubblico.

Sparma si sarebbe reso colpevole del danno d’immagine di Palazzo d’Orleans, dovuto all’ampia risonanza a livello mediatico della vicenda corruttiva, “con conseguente notevole detrimento dell’immagine, del prestigio e della credibilità istituzionale dell’amministrazione in seno alla collettività sociale”.

Non risulta tuttavia alla Presidenza della Regione siciliana un procedimento disciplinare a carico dell’ex dipendente regionale a causa della sua condotta illecita condannata dall’Organo contabile.

 

Quando può passare il medico fiscale? Queste le fasce di reperibilità dei dipendenti

Quando può passare il medico fiscale? E’ vero che in caso di malattia la visita scatta già il primo giorno e che comprende anche il sabato e la domenica? Esistono esoneri? Sono molte le domande che il lavoratore dipendente si pone quando deve affrontare un periodo di malattia e di conseguenza la visita fiscale.

Per visita fiscale si intende l’accertamento sanitario, cioè una visita medica, che viene effettuata da parte di un medico dell’Inps nei confronti del lavoratore, quando è assente per malattia: il medico può essere mandato direttamente dall’Inps, a campione, per i lavoratori privati, oppure a spese del datore di lavoro, o, ancora, dall’amministrazione presso cui lavora il dipendente pubblico.

 Nel 2017, il lavoratore è tenuto a rendersi reperibile, per la visita fiscale, in determinati orari; in particolare, le fasce di reperibilità per la visita fiscale sono le seguenti: dipendenti statali e degli enti locali devono essere reperibili per l’intera settimana, festivi compresi, nelle fasce orarie dalle 9 alle 13, e dalle 15 alle 18. Anche i lavoratori del settore privato devono essere reperibili tutta la settimana, compresi sabati e domeniche, ma le fasce orarie sono differenti e vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.   Nella Regione
Sicilia le disposizioni si applicano appena si registra la presa d’atto da parte della Presidenza della Regione che trasmette ai vari dirigenti generali dei dipartimenti esistenti.

Durante le fasce di reperibilità, sin dal primo giorno in cui si ammala, il lavoratore in malattia deve restare a disposizione del medico fiscale, presso il domicilio indicato nel certificato medico inviato telematicamente all’Inps dal medico curante. Al verificarsi della malattia, il dipendente è tenuto a comunicare, appena possibile, la malattia al datore di lavoro (il tempo massimo entro cui avvertire l’azienda è stabilito dai contratti collettivi) e a recarsi immediatamente dal proprio medico curante perché rediga ed invii all’Inps in tempo reale il certificato telematico.

Se il lavoratore si reca dal medico il giorno successivo alla malattia e la visita è ambulatoriale, perde il primo giorno di malattia; lo stesso accade nel caso in cui la visita non sia ambulatoriale, ma il lavoratore si presenti alla visita medica con oltre 1 giorno di ritardo dal verificarsi della patologia; inoltre, su richiesta del datore, o dietro accordi aziendali, il lavoratore deve comunicare il codice univoco del certificato, perché possa essere visualizzato via web dall’azienda stessa, tramite il sito dell’Inps.

Proprio in virtù dell’informazione in tempo reale, è possibile l’invio del medico fiscale sin dal primo giorno di malattia, non solo da parte del datore di lavoro, ma anche da parte dell’Inps, nell’ambito dei controlli a campione. Qualora il medico fiscale si presenti al di fuori delle fasce orarie di disponibilità, e non reperisca il malato, quest’ultimo non può subire sanzioni disciplinari. Ricordiamo che chi non si presenta alla visita fiscale perde il 100% della retribuzione per i primi 10 giorni (a meno che entro 10 giorni non si presenti alla visita ambulatoriale, nel qual caso, a partire dal giorno della visita, la retribuzione viene ripristinata, ovviamente se viene effettivamente riscontrata la malattia); il 50% della retribuzione, per i giorni successivi al decimo; tutta la retribuzione, se non si presenta nemmeno al terzo controllo.

Il dipendente è esonerato dalla visita fiscale solo in alcune ipotesi, come una malattia nelle quali è a rischio la vita del lavoratore, un infortunio sul lavoro, patologie per causa di servizio, una gravidanza a rischio, patologie collegate all’invalidità riconosciuta, se almeno pari al 67%, il ricovero ospedaliero o presso altra struttura sanitaria. Se il medico curante riscontra una delle cause di esonero elencate, o se decida, in base ad altre serie motivazioni, di escludere il lavoratore dalla visita, deve contrassegnare il certificato telematico col codice E.

Se il dipendente malato, durante le fasce di reperibilità, deve assentarsi, è giustificato solo se l’assenza è dovuta a cause di forza maggiore o per sottrarre sé o un familiare da un pericolo grave, se l’interessato deve sottoporsi a visite mediche specialistiche o generiche, analisi, cure o terapie. Per giustificare l’assenza alla visita fiscale, in questi casi, il lavoratore deve preavvertire il datore o l’amministrazione, indicando giorno e orari di indisponibilità alle fasce di reperibilità e fornire, successivamente, idonea attestazione di quanto effettuato.

Non sono considerati casi giustificati di assenza al controllo del medico fiscale ipotesi quali malfunzionamento del campanello, breve uscita per espletare commissioni, o non essersi potuti alzare dal letto, perché vale il principio  secondo il quale il  dipendente  è tenuto a mettere in atto ogni accorgimento possibile per consentire l’accesso al personale fiscale sanitario.

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Chirurgia pediatrica. nuovi giochi

 Progetto realizzato da Rinascendo Onlus, grazie al contributo di Smei e Anac

 CATANIA – L’area giochi del Day Hospital dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Pediatrica dell’Arnas Garibaldi Nesima dal prossimo 20 gennaio non sarà più la stessa: l’associazione socio-sanitaria di volontariato “Rinascendo Onlus” consegnerà in dono all’Unità Operativa Complessa diretta da Sebastiano Cacciaguerra, un’importante e significativa attrezzatura ludica, «per rendere bello e speciale agli occhi dei piccoli pazienti e delle loro famiglie lo spazio in cui trascorrono il tempo durante il ricovero ospedaliero, che è sempre una parentesi difficile e delicata», hanno affermato i volontari coordinati dalla fondatrice e presidente della Onlus Angela Leonardi.

Un televisore, un armadio, quindici tablet, dieci aste portaflebo, numerosi giocattoli e giochi di società, tanti palloncini, e molto altro: è il regalo che Rinascendo ha realizzato grazie al contributo della Smei (Società  Missionaria Evangelica Italiana). I fondi sono stati raccolti infatti in occasione di un concerto gospel di beneficenza che la Società ha organizzato insieme con l’Anac (Associazione Nazionale Artisti Cristiani) durante il periodo natalizio.