Forum Architetti in Europa

Seminario conclusivo del ciclo “Forum Architetti in Europa” promosso da Ordine e Fondazione di Catania

 

SVILUPPO SOSTENIBILE: «ADEGUARE I PROGETTI ALLE POLITICHE DI COESIONE»

 

Concertazione preventiva dei bandi e strategie di condivisione le chiavi per ottenere i finanziamenti europei


CATANIA – Il coinvolgimento degli architetti nei processi di pianificazione e progettazione degli interventi per lo sviluppo urbano sostenibile, grazie alle competenze e conoscenze messe in campo, rafforza il livello di buona qualità e spirito di aggregazione e coesione della programmazione. Da questo dato è partito il seminario conclusivo del “Forum Architetti in Europa”, iniziativa organizzata da Ordine e Fondazione degli Architetti di Catania, con l’obiettivo di fare piena luce sulle opportunità legate alla programmazione europea 2014/2020.

Il presidente dell’Ordine Giuseppe Scannella ha posto l’accento sui limiti che la programmazione europea incontra «quando viene a contatto con il reale sistema di governo del territorio che è basato sul vincolo. Il nostro compito – ha detto – deve essere, con senso di responsabilità, anche quello di ribaltare questo stato di cose, poiché tutelare non può essere sinonimo di bloccare lo sviluppo».

In apertura dei lavori – ieri pomeriggio (17 febbraio) nella sede dell’Ordine – la presidente della Fondazione Paola Pennisi ha sottolineato come «sia necessario che i professionisti abbiano un ruolo attivo nella programmazione. In molti casi le Amministrazioni si ritrovano progetti che devono essere rivisti in funzione dei nuovi standard richiesti dalle politiche di coesione – ha concluso – noi abbiamo dalla nostra parte una leva importante: le buone pratiche di architettura che vorremmo condividere con gli attori politico-istituzionali che abbiamo invitato oggi».

Anche il vicepresidente dell’Ordine Salvo Fiorito ha ripercorso «le attività di dialogo e confronto con le istituzioni regionali e locali proprio sui temi legati alla programmazione e pianificazione dei bandi». «Finalmente con la legge di stabilità 2016 è stata prevista l’equiparazione dei liberi professionisti alle piccole e medie imprese – ha affermato la coordinatrice del Dipartimento Agenda Urbana e politiche europee del Consiglio nazionale di categoria Lilia Cannarella – Questo significa che adesso gli architetti possono accedere a una serie di bandi e di progetti dai quali prima erano esclusi. Sul fronte delle politiche attive – ha continuato – voglio ricordare che la nuova programmazione europea non finanzia i singoli progetti come il restauro di una chiesa o la realizzazione di una piazza. Questo tipo di finanziamento avviene solo se l’intervento genera economia indotta».

Germana Di Falco, esperta indipendente della Commissione UE “Programmi Urbact, H2020, Erasmus” ha illustrato in videoconferenza la “bussola” di riferimento per i progetti di successo che guardano alle policy perseguite dagli attori politico-istituzionali. Chiave di lettura che ritroviamo nelle esperienze della città di Siracusa, illustrate durante il seminario dall’esperta in sviluppo locale e processi partecipativi Caterina Timpanaro – che ha delineato il percorso dei progetti Urbact, uno in corso e uno concluso con successo – e da Gino Valentino, collaboratore del Comune aretuseo all’interno del laboratorio della smart city e della mobilità sostenibile. Erano presenti all’incontro l’assessore all’Urbanistica del Comune di Catania Salvo Di Salvo, il sindaco di Paternò Mauro Mangano, l’assessore alle Attività produttive del Comune di Caltagirone Francesco Caristia.

Nuovi vertici all' Ordine degli Ingegneri

 

CENTRO STUDI URBANISTICI DI CATANIA: PIERLUIGI BELLA ALLA GUIDA

 

 

«Consulenza alle istituzioni per gli strumenti di pianificazione del territorio»

CATANIA – Si rinnovano i vertici del Centro Studi Urbanistici (Csu) istituito presso l’Ordine degli Ingegneri di Catania. Il presidente dei professionisti etnei della categoria Santi Maria Cascone, si congratula con il nuovo Consiglio direttivo del Centro che sarà guidato da Pierluigi Bella. Gli altri componenti sono: Francesca Cuius (segretario), Valentina Palermo (tesoriere), Luca Barbarossa, Paolo Battiato, Rossella Ciliberti, Sebastiano D’Achille, Elisa Pagano, Riccardo Privitera. Il collegio dei probiviri è formato da Salvatore Cartarrasa e Antonio Mazzotta, mentre quello dei revisori è composto da Fabrizio Fichera e Patrizia Rocca.

«Il Csu del nostro Ordine – ha sottolineato Cascone – si occupa di sostenere la cultura dell’ambiente e l’interesse collettivo sui temi della gestione e della trasformazione del territorio, e lo fa promuovendo iniziative di informazione, aggiornamento e partecipazione. La capacità di interlocuzione specializzata sui temi favorisce la collaborazione con associazioni ed enti pubblici chiamati a risolvere le delicate questioni urbanistiche. Il Csu mette in primo piano l’apporto culturale e professionale dell’ingegnere, e si configura anche come qualificato strumento di consulenza per tutti gli attori istituzionali coinvolti nei processi di pianificazione. Il neo presidente Pierluigi Bella, che è anche componente del nostro Consiglio di disciplina territoriale, saprà interpretare al meglio la missione istituzionale dell’ente».

«L’impegno che ci poniamo per il prossimo triennio – ha commentato Bella – è di riproporre la pianificazione come disciplina fondamentale per la rigenerazione urbana, economica e sociale, alla luce dei cinque obiettivi che l’Unione Europea è chiamata a raggiungere entro il 2020. Riteniamo che ciò possa essere raggiunto attraverso azioni che mettono al centro la figura dell’ingegnere, competente per studi e, soprattutto, professionista capace di esprimersi in maniera etica e trasversale. L’urbanistica non può e non deve essere vista come un insieme di norme spesso inorganiche e soggettivamente interpretate da chi ha l’obbligo di farle applicare. Porre l’accento sulle responsabilità e sul senso etico di questa difficile materia – ha concluso – può contribuire a restituire alla società una rinnovata fiducia e sicurezza».

 

Conti in rosso dell'Inps

ECONOMIA

Inps, Corte dei Conti: Patrimonio in rosso. Boeri: Nessun allarme

(Fotogramma)

Se la gestione finanziaria di competenza ha chiuso il 2015 con un avanzo di 1,43 mld rispetto ai -7,01 md del 2014, grazie anche all’apporto dello Stato per 103,77 mld in aumento per 5,33 mld sul 2014, il versante economico patrimoniale ha registrato, invece, una situazione in peggioramento dove lo scostamento tra i saldi finanziari e quelli economici è dovuto principalmente all’andamento dei residui attivi.

“Il conto economico, infatti, espone, al netto dell’accantonamento a riserva legale per 2,95 mld, un risultato di esercizio negativo per 16,3 mld (-12,48 mld nel 2014), condizionato da un accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 md (4,97 md nel 2014). In conseguenza di ciò, il patrimonio netto è pari a 5,87 mld, con un decremento sul 2014 di 12,54 mld”, spiegano i magistrati contabili che rilevano a questo riguardo anche come “per effetto di un peggioramento dei risultati previsionali assestati del 2016, con un risultato economico negativo che si attesta su 7,65 mld, il patrimonio netto passi, per la prima volta dall’istituzione dell’ente, in territorio negativo per 1,73 mld”.

(Agenzia)