Strisciatura plurima dei badge: indagati 94 dipendenti a Napoli

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 I carabinieri del Gruppo tutela salute e del Nas di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della procura nei confronti di 55 persone, mentre sono 94 gli indagati.

I carabinieri del Gruppo tutela salute e del Nas di Napoli, fanno sapere gli stessi militari, hanno piazzato nel nosocomio telecamere immortalando gli episodi di assenteismo che hanno portato ai provvedimenti restrittivi per truffa ai danni di Ente pubblico e falsa attestazione di presenza.

Come spiegano i carabinieri, cinquantacinque persone, tra le quali un neurologo, un ginecologo, nove tecnici di radiologia, 18 infermieri professionali, sei impiegati amministrativi, nove tecnici manutentori e 11 operatori sociosanitari, questa mattina sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della procura della Repubblica.

Secondo quanto emerso dall’indagine del Nas, c’era “una prassi consolidata” ossia la “strisciatura plurima dei badge” da parte di “persone che facevano risultare ingresso e presenza nel nosocomio di colleghi assenti e impegnati in faccende private lontane dal posto di lavoro”. Dai controlli è risultata anche l’assenza di “dipendenti dell’Ufficio rilevazioni presenze e assenze, ovvero di coloro che avrebbero dovuto assicurare i controlli per il rispetto delle clausole contrattuali; un dipendente di quell’Ufficio che aveva il compito di controllare i colleghi – osservano i carabinieri – in orario di servizio andava a fare lo chef in una struttura alberghiera del nolano“.

Tra gli indagati, ripresi reiteratamente dai sistemi video investigativi, due operatori socio sanitari “che avevano la disponibilità di 20 badge da ‘strisciare’ quotidianamente, a seconda dei turni di servizio dei colleghi da ‘coprire’, grazie anche a continui contatti telefonici, di regola sms”.

Tra i casi emersi dall’indagine, quello di un medico che risultava presente mentre se ne era andato in taxi a giocare a tennis, a sbrigare incombenze di carattere privato oppure a fare compere in gioielleria.

(Agenzia)

Rai, da aprile tetto di 240mila euro per stipendi degli artisti

Immagine di repertorio (Fotogramma)

Il Cda della Rai,  ha approvato il limite massimo retribuitivo di 240mila euro anche agli artisti, salvo diversa indicazione del Mef. Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità il Budget di Gruppo Rai per il 2017, illustrato dal Direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.

“Le proiezioni economiche evidenziano, nonostante la contrazione delle risorse pubbliche per circa 120 milioni di euro per effetto della riduzione dell’importo unitario del canone ordinario da 100 Euro a 90 Euro, un risultato economico in sostanziale pareggio e un livello di indebitamento finanziario netto allineato al valore previsto per il 2016. In questo contesto di minori risorse, il segno positivo della gestione operativa e il sostanziale pareggio previsto derivano dagli interventi di razionalizzazione impostati nell’area dei costi e degli investimenti di Gruppo, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro“, spiega la Rai in una nota.

Gli interventi di “razionalizzazione”, dettaglia la Rai, sono stati “identificati con una logica selettiva, al fine di: preservare l’elevata qualità dell’offerta editoriale che ha caratterizzato il palinsesto 2016; proseguire il piano di sviluppo tecnologico, fattore questo abilitante per la trasformazione di Rai in una Media Company; mantenere la leadership nella qualità del prodotto e negli ascolti”.

In apertura di seduta il cda aveva “discusso della questione dell’applicazione del limite di 240mila euro annui introdotto dall’art 9 della legge 198/26 ottobre 2016 anche ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica”, ricordando anzitutto che “dal momento dell’approvazione della legge, l’Azienda ha chiesto a più riprese supporto interpretativo al Mef ma, allo stato, non è ancora pervenuta risposta”.

Il dettaglio delle previsioni di Budget sono vede, riferisce viale Mazzini, “ricavi totali per 2.624 milioni di Euro, di cui 1.768 milioni di Euro ascrivibili al canone, in flessione per 153 milioni di Euro rispetto al Forecast 2016. Costi complessivi, inclusi ammortamenti, per 2.596 milioni di Euro, in calo di 155 milioni di Euro rispetto al 2016”.

E, ancora, “investimenti di prodotto per 460 milioni di Euro e tecnici per 126 milioni di Euro per un totale di 586 milioni di Euro, con una diminuzione sul 2016 di circa il 2%. Gestione operativa in utile per 28 milioni di Euro e risultato di esercizio in sostanziale pareggio. Posizione finanziaria netta stabile nell’ordine di 430 milioni di Euro”.

(Agenzia)