RIFLESSIONI A MARGINE DELL' INCIDENTE IN VIA CRISPI A CATANIA

ANCE: «A CATANIA NON ANCORA ATTIVO SISTEMA DI CONTROLLO IMPIANTI.

RISPETTO DELLE NORMATIVE PER GARANTIRE SICUREZZA»

 

CATANIA- «L’incidente di Via Francesco Crispi è l’ennesima tragedia probabilmente causata dal fato e dall’incuria. La Legge 46 del 1990 (come modificata dal DM 37/2008) inerente la sicurezza degli impianti e la Legge 10 del 1991 (così come modificata dal D.lgs 191/2005) su l’uso razionale dell’energia, sono nate per mettere ordine nel settore, e hanno istituito un sistema di controlli che aveva l’obiettivo di garantire i cittadini/utenti. Tuttavia va evidenziato come nel Comune di Catania non sono ancora attivi i controlli previsti dalle norme vigenti in materia di impianti». Con queste dichiarazioni si apre la nota del presidente di Ance Catania Giuseppe Piana sull’esplosione che ha causato il crollo di una palazzina di tre piani nella notte tra sabato e domenica scorsi.

«A distanza di oltre venticinque anni tali controlli sono attuati solo in parte e solo in alcune regioni italiane. È indubbio – continua – che laddove i controlli sono stati attuati correttamente, questi hanno portato a una maggiore qualità impiantistica e, di conseguenza, a una maggiore sicurezza per gli utenti. A questo si deve aggiungere che la legislazione italiana, all’avanguardia in materia impiantistica, è stata annacquata dal recepimento delle direttive europee che hanno allentato complessivamente il sistema dei controlli, spostando le valutazioni sul cosiddetto “accertamento documentale” e allungandone inutilmente la periodicità. Mi riferisco – precisa – al DPR 74/2013».

Ma secondo Piana, anche in presenza di «elementi di confusione nella normativa e quindi di una generale regressione dell’attenzione in materia, l’Ente locale avrebbe la possibilità comunque di istituire un sistema di controlli serio ed efficace a tutela dei cittadini, seppur a fronte di un costo minimo che le norme pongono a carico del cittadino stesso. Queste considerazioni – ribadisce – valgono indipendentemente dal fatto che sia stata una bombola o meno a causare l’esplosione, poiché conoscere lo stato del patrimonio edilizio e il parco impianti significa anche conoscere le eccezioni e cautelarsi per poterle governare. Effettuare i controlli consente di verificare la qualità degli impianti installati sul territorio e capire quali interventi sono più cogenti e quali si possono diradare, ci permette inoltre di avere dati per impostare politiche di qualità del patrimonio edilizio ed impiantistico e, in definitiva, di maturare l’esperienza necessaria per migliorare il sistema dei controlli e le norme che li regolano. È tempo – conclude – che anche il Comune di Catania prenda seriamente in carico l’argomento e si attivi per il rispetto delle leggi vigenti».

Esposizione dei carri allegorici, opere d'arte di cartapesta

ACIREALE – «I carri allegorici sono vere e proprie opere d’arte di cartapesta, e come tali abbiamo dunque il dovere di preservarle dai possibili danni che il maltempo può causare: per questo motivo ieri pomeriggio (domenica 26 febbraio), in accordo con le associazioni coinvolte e il direttore artistico Giulio Vasta, abbiamo deciso di farli rientrare. Pur senza le sue maggiori attrazioni, “Il Più Bel Carnevale di Sicilia” ha comunque regalato spettacolo e divertimento alle migliaia di persone giunte ad Acireale. L’esposizione mattutina degli stessi carri ha confermato il successo di pubblico, e anche la lunga festa di sabato ci ha dato la carica giusta. Adesso siamo pronti per il gran finale».. Alle 10.00 i giganti di cartapesta saranno già posizionati lungo il circuito del centro storico, dando così inizio alla parata che li vedrà protagonisti tutta la giornata, fino alla premiazione serale. È un omaggio a tutti coloro che vogliono godersi in pieno il Martedì Grasso.

Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo chiama a raccolta cittadini e turisti: «Quest’edizione eccezionale si concluderà con un grande finale. Anche noi organizzatori attendiamo con emozione quest’ultima giornata, confidando nel bel tempo previsto. Sarà Carnevale per tutto il giorno e fino alla fine resteremo col fiato sospeso per la proclamazione delle opere vincitrici. Quest’anno i carri allegorici sono così belli, è talmente elevata la qualità del lavoro, che sarà difficilissimo il compito della giuria. Dovremmo proclamarli tutti vincitori».

Domani – 28 febbraio – durante la sfilata i carri saranno accompagnati dalle sette maschere singole e dai due testoni dell’edizione 2017, nonché dai gruppi mascherati, e dalle note suonate dal vivo dalle bande musicali e folcloristiche. Dopo l’esibizione dell’orchestra “Stile Italiano” (alle 21.00 in Piazza Duomo), si svolgerà l’attesa premiazione dei diversi concorsi. Sul palco saliranno i maestri artigiani che hanno dato vita, con la loro creatività e manualità, agli straordinari personaggi in cartapesta che hanno affascinato piccoli e grandi.

 

 

Protesta di un Comitato di Torino

Museo Egizio a Catania

Fonte foto: www.museoegizio.it

Fonte foto: www.museoegizio.it

CATANIA – I torinesi non ci stanno e si schierano duramente contro quello che definiscono “lo scippo all’Egizio“.

La sede distaccata del Museo Egizio di Torino che doveva sorgere a Catania, in via Crociferi, suscita i malumori dei piemontesi che si sono già riuniti in un comitato e hanno raccolto 3.500 firme online contro l’”esodo” di alcuni pezzi archeologici nell’isola.

La protesta si è trasferita ieri proprio di fronte l’edificio che ospita il Museo in via Accademia delle Scienze, a Torino.

Il dichiarato obiettivo degli organizzatori è sensibilizzare i visitatori e raccogliere ulteriori firme per bloccare il progetto del prestito di alcuni pezzi nella città etnea promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Fondazione Museo Egizio.

Secondo gli oppositori della nascita della succursale del museo torinese, il fatto che i pezzi che dovrebbero essere prestati non siano esposti ma conservati nei magazzini, non è una motivazione sufficiente a dar via all’operazione.

Il comitato sostiene, infatti, che in tal modo si creerebbe un precedente pericoloso per i musei italiani. E lancia una forte accusa alla Sicilia che, ricca di beni culturali, dovrebbe valorizzarli opportunamente invece di “scippare” quelli altrui.

(Agenzia)

Dj Fabo: eutanasia in Svizzera per la libertà di morire

CRONACA<!–

CRONACA

–>

 

Dj Fabo in Svizzera per chiedere l'eutanasia

 

“Fabo mi ha chiesto di accompagnarlo in Svizzera. Ho detto di sì. #fabolibero” ha annunciato Marco Cappato su Facebook e Twitter.

(Agenzia)

Satira dissacrante al Carnevale di Acireale

ACIREALE – C’è la bella Italia, in sembianze femminili, che fa lo spogliarello delle sue ricchezze imprenditoriali, e c’è anche baby Donald Trump che fa i capricci e gioca con le vite degli stranieri. Poi c’è la maniaca dei selfie, il polpo siciliano insaporito col limone, e il Ciclope che si gode le bellezze naturali della nostra terra. La satira dissacrante del Carnevale di Acireale quest’anno prende di mira anche la “dormiente” economia nazionale, la mazzata del canone tv, la fuga dei cervelli all’estero e l’esportazione delle armi nei Paesi Arabi.

Ecco i temi rappresentati dalle sette maschere isolate e dai due testoni in concorso per l’edizione 2017. Sono opere più piccole e meno complesse degli imponenti carri allegorici, ma sono un altro ingrediente fondamentale del mix di creatività e maestria artigianale voluto dalla Fondazione Carnevale Acireale. A realizzarle sono infatti le giovani leve della cartapesta, la cui crescente manualità e passione per la tradizione alimentano la storia e il futuro del “Più Bel Carnevale di Sicilia”. 

"Ricostruiamo il PD" : Orlando in corsa per " un partito oramai defunto "

 POLITICA

  Pd, Orlando: Non lasciamo che la casa crolli

 

“Abbiamo fatto fatica a costruirla – ha sottolineato – dieci anni fa, abbiamo lasciato vecchie appartenenze e fatte nuove. Ci siamo messi sotto lo stesso tetto, abbiamo fatto bene nonostante tutto”.

 “Il primo risultato del congresso è stata una scissione – ha continuato il Guardasigilli – Sbaglia sempre chi se ne va, ma vedere che tanta gente era contenta della scissione mi ha spinto a candidarmi. Ho sentito dire ‘siamo più leggeri, andiamo più veloci’, il problema è che non si sa dove andiamo più veloci. Poi è arrivato Michele Emiliano e ha smentito le mie più funeste profezie, annunciando la candidatura contro Renzi: questa è lotta libera. A quel punto ho deciso che non potevo stare a guardare perché alla fine è in pericolo il Pd”.

“Io mi candido per guidare il Pd, non mi candido contro nessuno – ha scandito Orlando – perché penso di avere delle idee e delle proposte per far andare avanti il Partito democratico”. Ed ha messo in chiaro: “Rifiuto l’idea di dover fare la sinistra del Pd. Io voglio fare il Pd così come era stato pensato all’origine, quando siamo partiti: Pci, Dc, Pri, Socialisti, e quelli nati dopo”.

“A tenerci insieme – ha sottolineato ancora – non può essere soltanto un leader. Un leader serve ma, se non c’è anche un dibattito, un programma e un modo collegiale per affrontare questioni e sfide, non si riesce. Serve una comunità. Nessun può affrontare da solo le sfide che abbiamo di fronte”.