Vertice a Versailles, “cooperazione aperta ai Paesi dell’Ue”
POLITICA
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Paolo Gentiloni, Francois Hollande, Mariano Rajoy e Angela Merkel a Versailles (Afp)
L’Italia nella discussione sul futuro dell’Unione “prenderà posizione per una Ue più integrata, ma che possa consentire diversi livelli di integrazione“. Lo sottolinea il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a Versailles a margine dell’incontro con il presidente francese Francois Hollande, il premier spagnolo Mariano Rajoy e la cancelliera tedesca Angela Merkel in vista del Consiglio Europeo del 9 e 10 marzo e del vertice di Roma del 25 marzo. “Perché – afferma- è giusto e normale che i Paesi possano avere ambizioni diverse e che l’Unione possa dare a queste ambizioni diverse risposte diverse, mantenendo un progetto comune”.
“Le scelte che l’Ue deve fare sono anzitutto sul terreno economico e sociale. Abbiamo bisogno di un’Europa sociale, che guardi alla crescita e agli investimenti”, aggiunge durante le dichiarazioni alla stampa. “Abbiamo bisogno di un’Europa in cui chi rimane indietro non consideri l’Europa come una fonte delle proprie difficoltà, ma come una possibile risposta alle proprie difficoltà, e non siamo ancora a questo livello”.
(Agenzia)
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Il lanciatore Vega
Sentinel-2B ha raggiunto in orbita il suo ‘gemello’ Sentinel-2A dopo un lancio perfetto che ha visto il vettore Vega portare a termine con successo anche la sua nona missione, la prima del 2017. Il satellite è partito dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana francese, alle 02,49 ora italiana, le 22,49 del 6 marzo ora locale, con un volo tutto nominale.
Nella sala di controllo del centro spaziale di Kourou si è levato un applauso liberatorio quando, 57 minuti e 57 secondi dopo il liftoff, si è avuta la conferma che, una volta rilasciato dal lanciatore Vega, il satellite si è posizionato nell’orbita corretta. A salutare il successo della missione è stato il Direttore Generale dell’Esa, Jan Woerner, ed il capo delle missioni Esa di Osservazione della Terra, Josef Aschbacher, responsabile anche del centro Esa-Esrin di Frascati.
Presenti a Kourou anche il Direttore delle Politiche spaziali e di Copernicus della Commissione Ue, Philippe Brunet, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, ed i top manager di Arianespace che gestisce i lanci del Vega, un gioiello della tecnologia spaziale realizzato in Italia da Avio nei suoi stabilimenti di Colleferro.
I primi tre stadi del lancio di Sentinel-2B, di cui Airbus è il principale realizzatore, sono stati realizzati in sei minuti e 36 secondi, mentre l’ultimo stadio a propulsione liquida ha completato la messa in orbita del satellite con due accensioni durate appena pochi minuti.
“Con il successo del lancio di Sentinel-2B, Vega conferma la sua affidabilità e flessibilità. Ma soprattutto questa missione rappresenta il terzo volo del nostro lanciatore in meno di sei mesi, una frequenza che dimostra la nostra capacità di fare tanti lanci ravvicinati” ha commentato l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, raggiunto telefonicamente negli stabilimenti di Colleferro, dove ha assistito alla diretta via streaming del lancio.
“Vega è un cavallo di razza dei lanciatori”, ha aggiunto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, arrivato a Kourou per assistere al lancio del satellite Sentinel-2B. “La presenza a Kourou di Phlippe Brunet – ha spiegato Battiston – responsabile per le politiche dello spazio della Commissione Europea, è particolarmente significativa per le decisioni che Bruxelles intende prendere riguardo i prossimi anni di Vega”.
Ora, con l’arrivo in orbita di Sentinel-2B, diventano 5 le Sentinelle già al lavoro del programma europeo Copernicus di Osservazione della Terra, un programma spaziale che vede lavorare fianco a fianco l’Agenzia Spaziale Europea, la Commissione Europea e le principali aziende dell’aerospazio del vecchio continente, tra cui anche le italiane Leonardo, Thales Alenia Space Italia e Telespazio che, attraverso il centro spaziale di Matera di e-Geos, assicura una delle tre stazioni del Core Ground Segment di Copernicus.
(Agenzia)
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(Afp)
Save The Children nel suo ultimo rapporto intitolato ‘Ferite invisibili’, sottolinea che “almeno 3 milioni di bambini che hanno oggi sei anni non hanno mai conosciuto altro che la guerra”.
Nel rapporto, l’Organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti, per la prima volta indaga – attraverso interviste e testimonianze raccolte tra adulti e minori all’interno del Paese – l’impatto psicologico sui bambini coinvolti nel conflitto siriano.
“Due bambini su tre dicono di aver perso qualcuno che amavano, la loro casa è stata bombardata o sono rimasti feriti a causa del conflitto. Il 50% degli adulti denuncia che gli adolescenti ormai fanno uso di droghe per affrontare lo stress, le violenze domestiche sono aumentate e il 59% degli intervistati conosce bambini e ragazzi reclutati nei gruppi armati, alcuni anche sotto i sette anni”, ha evidenziato Save The Children.
“Secondo l’81% degli adulti intervistati, i bambini sono diventati più aggressivi, sia nei confronti dei genitori e dei familiari che degli amici. Sono tantissimi i bambini che soffrono di minzione involontaria e di frequente enuresi notturna e quelli che la notte non riescono a dormire per gli incubi, la paura del buio, dei bombardamenti, della perdita della famiglia. La metà degli adulti intervistati denuncia che molti bambini commettono atti di autolesionismo, che sfociano spesso in tentativi di suicidio”, ha proseguito l’organizzazione internazionale.
“Questa ricerca dimostra che le conseguenze del conflitto sui bambini siriani sono devastanti. Bambini che sognano di morire per poter andare in paradiso e avere così un posto dove poter mangiare e stare al caldo o che sperano di essere colpiti dai cecchini per arrivare in ospedale e magari poter scappare dalle città assediate. Genitori che preferiscono dare in spose le proprie figlie ancora bambine perché non possono occuparsi di loro, generandone la disperazione che in alcuni casi le porta addirittura al suicidio. Bambini lasciati orfani della guerra che pur di avere qualcosa da mangiare si uniscono ai gruppi armati”, ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia.
“Sono 3,7 milioni i bambini che sono nati durante il conflitto e quelli che hanno meno di 12 anni hanno passato già la metà della loro vita in una condizione di continuo imminente pericolo – ha denunciato Save The Children nel rapporto – Molti di loro soffrono di incubi notturni e hanno difficoltà ad addormentarsi per il terrore di non svegliarsi più. La mancanza di sonno e di riposo è estremamente pericolosa per la salute fisica e mentale dei bambini e può portare a gravi conseguenze di natura psichiatrica nonché a malattie a volte mortali”.
“Sono tantissimi i bambini che smettono di parlare, che soffrono di tremendi mal di testa, difficoltà a respirare e paralisi temporanee degli arti. E tanti i bambini e gli adolescenti che per combattere la paura si rifugiano nelle droghe, nell’alcol o compiono atti di autolesionismo. In soli due mesi nella città assediata di Madaya, lo staff medico ha segnalato a Save the Children almeno 6 casi di bambini che hanno tentato il suicidio, il più giovane aveva 12 anni.
(Agenzia)
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(Foto Afp)
La Corea del Nord ha lanciato quattro missili balistici nelle acque al largo delle coste orientali del Giappone. L’agenzia sudcoreana Yonhap, ha riferito che un “proiettile non identificato” era stato lanciato da un’area vicina al sito missilistico di Dongchang Ri alle 7.36 del mattino (ora locale) ed aveva attraversato la Corea del Nord prima di cadere nel Mar del Giappone. Il test appare come una protesta contro le manovre militari in corso tra Corea del Sud e Stati Uniti.
Il Giappone ha successivamente confermato il lancio di quattro missili, tre dei quali caduti all’interno della zona economica esclusiva giapponese. Il premier Shinzo Abe ha riferito di avere inoltrato una “dura protesta” nei confronti di Pyongyang. Per il governo di Tokyo il lancio dei missili in acque giapponesi rappresenta una “nuova fase di minacce” e costituisce”una grave minaccia alla nostra sicurezza nazionale“.
I continui lanci di missili da parte di Pyongyang, ha affermato Abe, “sono un atto di provocazione per la sicurezza nazionale” del Giappone e “una chiara ed inaccettabile violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Il Giappone, ha proseguito il premier, “chiede con forza” alla Corea del Nord di astenersi da atti simili e “sta operando in stretto coordinamento con i Paesi interessati, come gli Stati Uniti e la Corea del Sud”.
Gli Stati Uniti condannano il lancio di missili balistici. Attraverso il Dipartimento di Stato, Washington si dice “pronta ad usare la piena gamma di capacità a nostra disposizione contro questa crescente minaccia”. Il lancio, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner in una dichiarazione riportata da Abc News, “viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu che proibiscono esplicitamente alla Corea del Nord l’uso di tecnologia missilistica balistica”. Il Comando per la difesa aerospaziale del Nord America, ha stabilito che il lancio dei missili nordcoreani non ha costituito una minaccia per il continente nordamericano.
(Agenzia)
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Donald Trump (Foto Afp)
Il direttore dell’Fbi, James Comey, ha respinto le accuse lanciate dal presidente Donald Trump al suo predecessore Barack Obama riguardo a presunte intercettazioni dei suoi telefoni durante la campagna elettorale. Secondo quanto riportano i media Usa, Comey ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di respingere l’accusa che Obama avrebbe ordinato di intercettare le utenze telefoniche di Trump, perché l’affermazione lascerebbe falsamente intendere una violazione della legge da parte dell’Fbi. Si tratta, sottolineano i media Usa, di un contrasto senza precedenti tra un presidente in carica e un direttore dell’Fbi.
Ieri “il presidente Donald Trump ha chiesto che, nel quadro della loro inchiesta nell’attività della Russia, le commissioni intelligence del Congresso esercitino la loro autorità di controllo per determinare se ci sia stato un abuso dei poteri dell’esecutivo nel 2016. Né la Casa Bianca né il presidente commenteranno ulteriormente (la vicenda, ndr) fino a che tale controllo non sarà condotto”, comunicava lo staff del presidente Trump. La Casa Bianca si prepara ad una grande battaglia contro il predecessore di Trump.
(Agenzia)
(Fotogramma)
500 euro da spendere in cultura: è questo il valore del bonus dedicato ai giovani che hanno compiuto 18 anni nel 2016 o che (grazie alla legge di bilancio 2017) li compiranno nel corso del 2017. Il bonus cultura, operativo dal 3 novembre 2016 e utilizzabile fino al 31 dicembre 2017, può essere utilizzato per l’acquisto di libri, biglietti per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo o per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali.
Come richiederlo
Per prima cosa i diciottenni, per usufruire del bonus, devono richiedere l’attribuzione dell’ identità digitale (credenziali Spid), rivolgendosi a Infocert, Poste Italiane, Sielte o Tim. I quattro soggetti (che vengono chiamati Identity Provider) offrono diverse modalità di richiesta. Basta andare su Spid.gov.it/richiedi-spid per trovare tutte le informazioni aggiornate su dove e come richiedere le credenziali Spid. La registrazione è consentita fino al 30 giugno 2017 (questo termine, inizialmente posto al 31 gennaio 2017, è stato prorogato).
Con l’identità digitale si può così accedere alla piattaforma informatica dedicata www.18App.it e iniziare a creare buoni fino a 500 euro. Ad ogni beneficiario è infatti attribuita una Carta elettronica utilizzabile, attraverso buoni di spesa, entro il 31 dicembre 2017 presso le strutture inserite in un apposito elenco di esercenti fisici e online che aderiscono all’iniziativa. I buoni di spesa sono quindi generati dal beneficiario, che deve inserire i dati richiesti sulla piattaforma elettronica; quando l’esercizio commerciale o il luogo culturale accreditato accetta il voucher si riduce il credito disponibile.
In qualunque momento si può decidere di annullare un buono non ancora validato e crearne un altro, sempre nel limite dei 500 euro, ad eccezione dei buoni generati per musei, monumenti e parchi (che seguono un processo differente di validazione dei buoni). Nell’area autenticata dell’applicazione ’18app’ può essere sempre controllato lo stato del bonus cultura verificando l’importo residuo a disposizione per ulteriori acquisti e l’elenco dei buoni prenotati e validati.
L’acquisto può essere completato in diversi modi: stampando il buono e presentandolo alla cassa; presentando alla cassa un dispositivo (ad esempio smartphone o tablet) e visualizzando i dati identificativi del buono, corredati di codice alfanumerico di 8 cifre, QR code e barcode. Così facendo si permetterà all’esercente di validare il buono attraverso l’inserimento su ’18app’, nella sezione dedicata agli esercenti, del suo codice identificativo e del codice identificativo del buono, così da completare l’acquisto
Cosa devono fare gli esercenti
Per potere essere inseriti nell’elenco dei luoghi dove spendere i voucher, i titolari interessati devono registrarsi entro il 30 giugno 2017 sulla piattaforma informatica dedicata. La registrazione avviene tramite le credenziali fornite dall’Agenzia delle Entrate e richiede la dichiarazione che i voucher saranno accettati esclusivamente per gli acquisti previsti dalla norma (L. 28 dicembre 2015 n. 208). Con l’accettazione del voucher è riconosciuto un credito di pari importo alla sala cinematografica o teatrale o agli altri luoghi scelti; il credito è registrato nell’apposita area sulla piattaforma dedicata.
(Agenzia)
Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale, ritorno in Sicilia col debutto de “Il Casellante”
«IL FUTURO DEL TEATRO? L’ALLEANZA GENERAZIONALE
TRA MAESTRO E ALLIEVO: UN AMORE CHE VIVE DI LIBERTÀ»
Lo scrittore: «A Giuseppe il mio messaggio teatrale: fare sognare il pubblico
e usare il palco come uno spazio aperto, dove il racconto trova la sua sede naturale»
PALERMO – Un tradimento che giura amore eterno. Perché il transfer che avviene dal racconto alla sceneggiatura teatrale, dalle pagine di un libro al palcoscenico, mutua l’opera ma non la snatura; altera le forme ma senza annacquare i contenuti. Si colora con la voce e i volti degli attori, ma preservando rigorosamente la narrazione e custodendone i sospiri poetici. È questo il dinamismo professionale che contraddistingue il regista Giuseppe Dipasquale, allievo di quel Camilleri che racconta l’altra Sicilia, «quella lunga quasi un secolo, che ha finalmente elaborato il lutto e ha finito di fare geremiadi pur senza sottacerne le incognite», come sottolinea lo stesso regista. Un incessante esercizio di stile per far schizzare l’inchiostro nella partitura scenica e disegnare l’espressione corporea dei personaggi che nascono dal genio creativo del Maestro. Un rapporto simbiotico, quello tra i due, che vive di ricordi avvolti da quella dolce vitad’Accademia che trascinava i cantastorie della contemporaneità verso la rivoluzione delle visioni.
Tutto questo (e molto altro) è l’anima de “Il Casellante”, che dal 7 al 12 marzo andrà in scena al Biondo di Palermo. Dopo un tour che ha toccato diverse città italiane, lo spettacolo approda finalmente in Sicilia, terra di contraddizioni che passa dal tubo catodico attraverso Montalbano e si riversa nel presente vivendo le passioni dei teatranti e del Teatro. Quello con la maiuscola, quello vivo, fatto per le persone e con le persone. «Portare Camilleri a teatro è come traghettare un’emozione tra prosa e poesia – spiega il regista siciliano Dipasquale – e questo è stato possibile anche grazie alla musica, che accompagna un linguaggio personale, originale com’è quello di Camilleri; e che ritma una divertita sinfonia di parlate fatta di neologismi, di sintassi travestita. Il Casellante è rimasto integro, ha una stabilità narrativa che è stata calata di peso nella solidità drammaturgica, questo anche perché ha la forza mitologica che l’autore ha voluto dare alla storia». Un amore artistico, quello tra Camilleri e Dipasquale, che ha segnato un passaggio di consegne: l’arte di Camilleri a teatro, con quella forza che dalle parole arriva all’azione, coinvolgendo il pubblico attraverso il sentimento.
«Mentre scrivevo Il Casellante – spiega Andrea Camilleri – mi sono abbandonato a una sorta di tentativo di poesia in prosa: anche la scrittura è diversa, pur mantenendo il suo rigoroso vigatese. È più fantasiosa, più libera, più ariosa, vira e volteggia intorno alla fabula. Se il regista avesse ipotizzato una scenografica chiusa, blindando lo spazio scenico, avrebbe commesso un errore. Invece ha usato il palcoscenico come spazio aperto, come spazio della fantasia assoluta, dove il racconto ha trovato con semplicità la sua sede naturale, utilizzando pochissimi mezzi scenici e affidando tutto il resto al canto e parola. Giuseppe ha fatto quello a cui narrativamente tendevo: una melopea teatrale, o meglio, un cunto siciliano, in cui la musica ha una valenza drammaturgica preminente che centra lo spirito motore col quale ho scritto questo lavoro. Ma questo per me è il teatro – continua lo scrittore, maestro del corso di Regia all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” nel 1985, quando avvenne il primo incontro tra i due – la libertà di distaccarsi dal testo pur fornendo la stessa chiave di lettura e rimanendo a fuoco sul tema, con l’obiettivo di lasciare immaginare il pubblico, trascinarlo verso la scoperta di se stesso ma attraverso un’altra dimensione». Quella profonda del teatro, dove l’azione è affidata alla parola. E viceversa.
Effettiva la classificazione sismica delle costruzioni
ANCE SU ATTIVAZIONE SISMABONUS:
«UNA SPINTA IMPORTANTE PER IL PIANO DI PREVENZIONE DI #CATANIASICURA»
CATANIA – «Il Sismabonus e la classificazione del rischio sismico sono finalmente realtà. Condividiamo la soddisfazione dell’Ance nazionale per l’approvazione del decreto ministeriale che permette di attivare gli incentivi fiscali fino all’85% per la messa in sicurezza di case e condomini. È un’ottima notizia per Catania e i suoi cittadini, perché rappresenta una spinta importante alle concrete attività di prevenzione che la nostra associazione sta promuovendo a livello locale con il tavolo tecnico #Cataniasicura». Il presidente dell’Ance etnea Giuseppe Piana continua a tenere alta l’attenzione sul tema del rischio sismico nel nostro territorio. In seguito all’entrata in vigore delle nuove linee guida che permetteranno di rilevare e conoscere il grado di vulnerabilità degli edifici, l’Ance Catania ribadisce dunque la priorità di agire con incisività e rapidità sul patrimonio esistente.
«È inoltre di rilevante importanza – precisa Piana – che la classificazione approvata non sia utilizzata solo per la concessione del sismabonus. Sull’esempio della classificazione energetica, sarebbe opportuno inserire la classe di resistenza sismica come informazione obbligatoria e caratterizzante del patrimonio edilizio e del suo reale valore immobiliare». Questo meccanismo renderebbe più consapevoli i cittadini sull’acquisto e la manutenzione delle proprie case, favorendo anche un mercato di edifici di qualità.
«La volontà dei residenti di investire nella prevenzione antisismica – conclude Piana – è fondamentale allo stesso modo dell’intervento delle pubbliche amministrazioni e dei professionisti del settore. Bisogna favorire il credito ai cittadini che vogliono rendere più sicure le proprie abitazioni. Ci impegniamo a formulare un modello finanziario che, anche attraverso la possibilità di cessione a terzi del bonus fiscale, possa rendere possibile l’avvio dei lavori».
Alfredo Romeo in una foto di repertorio (FOTOGRAMMA)
“Gli accertamenti fin qui espletati hanno evidenziato che le indagini del procedimento a carico di Alfredo Romeo ed altri, sui fatti (poi) di competenza di questa Procura, sono state oggetto di ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto sia prima che dopo la trasmissione degli atti a questo ufficio, sia verso gli indagati o comunque verso persone coinvolte a vario titolo, sia nei confronti degli organi di informazione”. E’ quanto affermato in una nota dalla Procura di Roma su caso Consip.
“Per una esigenza di chiarezza – prosegue il comunicato – la Procura di Roma ha pertanto revocato al Nucleo operativo ecologico la delega per le ulteriori indagini che è stata affidata al Nucleo investigativo di Roma dell’Arma dei Carabinieri”.
(Agenzia)
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(Fotogramma)
Una quarantenne, già madre di due bambini, ha vissuto una vera e propria odissea per poter procedere all’interruzione volontaria della sua terza gravidanza.
È metà dicembre quando la donna scopre di essere incinta, la legge impone di procedere all’ivg entro i primi novanta giorni. Dodici settimane, tre mesi. La quarantenne è al secondo mese di gravidanza e inizia a contattare telefonicamente le strutture più vicine, a Padova, ma niente da fare, così prosegue la ricerca ed arriva alla incredibile cifra di 23 strutture ospedaliere contattate, che per una ragione o per l’altra le danno una risposta negativa: “non ce la facciamo”, “siamo già al limite”, “non riusciamo a stare nei tempi”, “ci sono le vacanze”, “sono tutti obiettori”, “il problema non è solo trovare un medico ma anche l’anestesista può essere obiettore di coscienza”,”non siamo nelle condizioni di…”.
Giulia abortisce all’ospedale di Padova (la prima struttura contattata), poco prima dello scadere dei novanta giorni previsti dalla legge 194. L’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto ha annunciato un’indagine interna, approfondendo la vicenda e sentendo anche la donna.
(Agenzia)