La Gran Bretagna studia nuove misure contro il terrorismo islamico

Europa in allarme pronta a colpire “i lupi solitari” dell’Is

Non c’è pace in Europa. La Gran Bretagna è in allarme e tutte le famiglie che hanno i propri figli in questo Paese per lavorare o per studi universitari. Intanto il Parlamento di Westminster riprende i suoi lavori dopo l’attacco terroristico che ha causato la morte di tre persone. Attacco rivendicato dall’autoproclamato Stato islamico: l’attentatore, ucciso dalla polizia, era uno dei “soldati del califfato”. L’agenzia Amaq dell’Is ha scritto in un comunicato online che l’attacco è avvenuto in risposta all’appello del gruppo terroristico di colpire cittadini dei Paesi che partecipano alla coalizione contro l’Is impegnata in raid in Siria e in Iraq.

I feriti sono quaranta, alcuni dei quali versano in gravi condizioni, e appartengono a varie nazionalità. Lo ha riferito la premier Theresa May. Tra questi, 12 di nazionalità britannica, 3 francesi, 2 romeni, 4 sudcoreani, 1 tedesco, 1 cinese, 1 irlandese, 2 greci e una persona di nazionalità italiana.

Tra le vittime un agente di polizia, Keith Palmer, in forza al comando incaricato della protezione del Parlamento e del corpo diplomatico: ex militare e da 15 anni in polizia, non era armato al momento dell’attacco. Scotland Yard ha reso noto che l’agente era sposato e aveva dei figli.

La donna che ha perso la vita è la 43enne Aysha Frade, insegnante di spagnolo, falciata dall’auto dell’assalitore mentre attraversava il Westminster Bridge per andare a prendere le figlie a scuola. La Frade era nata in Gran Bretagna ma aveva origini spagnole. Il marito, John, è di nazionalità portoghese.

La terza vittima è un turista americano. Si tratta di Kurt Cochran, originario dello Utah, che si trovava nella capitale britannica insieme alla moglie Melissa, rimasta ferita, per il loro 25mo anniversario di nozze. La coppia sarebbe dovuta ripartire oggi. A dare notizia della morte di Kurt i suoi suoceri e la cognata su Facebook: “La nostra famiglia ha il cuore spezzato per la morte del nostro genere. Kurt era un uomo buono ed marito amorevole per la nostra figlia e sorella”. Melissa Payne Cochran è ricoverata in ospedale con una gamba rotta ed una ferita in testa.

Gli investigatori hanno affermato di ritenere di avere individuato il nome dell’attentatore, che avrebbe agito da solo, ma “ispirato dal terrorismo islamista”.

(Agenzia)

 

Nove importanti siti d'interesse storico saranno visitabili dai cittadini

Le iniziative a Catania: sabato 25 e domenica 26 marzo, a partire dalle 9.30

 Sovrintendenza in letargo, ci pensa il Polo di Catania

XXV GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

APERTE LE PORTE DEL TEATRO MASSIMO BELLINI, 
DEL SANGIORGI E DI ALTRI SETTE BENI CULTURALI

 

Visite guidate a cura degli “Aspiranti Ciceroni” di oltre venti scuole cittadine

 CATANIA – Saranno le porte del Teatro Massimo Bellini le prime ad aprirsi al pubblico in occasione delle “Giornate Fai di Primavera”, in programmasabato 25 e domenica 26 marzo nella città etnea. In contemporanea con l’iniziativa nazionale del Fondo Ambiente Italiano in oltre 400 località della penisola, la delegazione di Catania, guidata da Antonella Mandalà, renderà inoltre fruibili il Teatro Sangiorgi, la Chiesa di Santa Maria di Gesù, il suo Chiostro e l’Istituto “Archimede”, l’Ex Sanatorio Clementi, Casa Verga e – in esclusiva per i soci Fai e per chi desidera iscriversi – Palazzo Manganelli, la Casa del Mutilato e la Chiesa di San Martino dei Bianchi.

Nove importanti siti d’interesse storico e artistico della città etnea, solitamente con accesso limitato, che per la “due giorni” saranno invece visitabili dai cittadini a partire dalle 9.30, rilasciando un contributo libero. «Lo spirito del Fai e di questa sua manifestazione è accompagnare gli italiani alla riscoperta della bellezza che li circonda e che spesso non si conosce o non si vede – ha affermato il capodelegazione Mandalà – quest’anno festeggiamo la XXV edizione, un compleanno speciale, un traguardo di cui essere fieri, ma al tempo stesso un punto di partenza, perché 25 anni di successo significano la certezza che questo incontro collettivo può crescere ancora. Oltre alle visite guidate l’iniziativa è stata arricchita da eventi collaterali, da concerti musicali a performance attoriali».

Alla presentazione dell’evento – che si è svolta questa mattina (20 marzo) nel foyer del Teatro Sangiorgi – è intervenuto il soprintendente del Teatro Massimo Bellini Roberto Grossi, il quale ha sottolineato che l’evento Fai è un’«occasione per sensibilizzare istituzioni e privati sull’esigenza del parziale ma necessario restauro di alcune aree della magnifica costruzione tardo-ottocentesca. In quest’ottica – ha continuato – ci impegniamo affinché l’equinozio di marzo segni per il nostro ente l’inizio di una campagna per conquistare alla causa grandi e piccoli mecenati, motivarli e convincerli ad adottare un palcoscenico ultracentenario, amatissimo dal pubblico e prediletto dai più grandi artisti. Ad accrescere la nostra soddisfazione è l’inserimento, tra i siti promossi dal Fai, anche di quel trionfo e gioiello liberty che è il Teatro Sangiorgi,

prestigiosa sala di proprietà del Massimo».

Oltre ai soci della delegazione catanese del Fai – che comprende i gruppi di lavoro di Acireale, Caltagirone, Giarre-Riposto, Mineo – alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti degli enti che hanno reso disponibili i beni culturali: la direttrice del Museo regionale Interdisciplinare di Catania Maria Costanza Lentini, la dirigente dell’Istituto Archimede Daniela Vetri, il governatore dell’Arciconfraternita dei Bianchi Raffaele Zappalà e il responsabile Relazioni esterne Banca Intesa San Paolo Massimo Pesce.

Presenza di rilievo anche quella dei giovani studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, in rappresentanza degli oltre 600 “Apprendisti Ciceroni”, che illustreranno ai visitatori gli aspetti storico-artistici dei monumenti. Un contingente, coordinato dalla delegata Fai alla Scuola Silvana Manzoni, rappresentato da alunni di più di venti scuole del territorio di ogni ordine e grado.

La Sicilia come un habitat per un garden festival

Dal 21 aprile al 21 ottobre 2017 | Giarre

RADICEPURA GARDEN FESTIVAL 
L’ESSENZA MEDITERRANEA DELLA SICILIA

L’ideatore e promotore Mario Faro: «La riqualificazione e il rilancio dell’Isola passa dal paesaggio e dalla natura»

«La Sicilia è un grande giardino, l’habitat ideale per ospitare un garden festival. I giardini sono da sempre un elemento culturale, oltreché ornamentale, che ci appartiene e ci contraddistingue, malgrado negli ultimi decenni una fase di mutilazione artistica abbia portato al depauperamento del potenziale territoriale». Così Mario Faro, imprenditore e vicepresidente della Fondazione Radicepura, questa mattina – martedì 21 marzo – presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, ha presentato ai giornalisti il Radicepura Garden Festival, l’evento che verrà inaugurato il 21 aprile e che per sei mesi vedrà a Giarre una rassegna di installazioni vegetali, con giardini a firma di paesaggisti internazionali, mostre artistiche, percorsi culturali, workshop, eventi food, concerti, laboratori ed esposizioni collaterali. «Il Festival dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio nasce dalla volontà di valorizzare la cultura del paesaggio e riportare in auge i valori, i benefici e l’importanza di vivere en plein air – ha continuato Faro – rispettando la natura e l’ambiente in cui viviamo».

Gli esempi positivi di garden show di successo quali il Chelsea Flower Show e Chaumont-sur-Loire mostrano come il buon mantenimento delle aree verdi, e la loro promozione, rappresenti un’opportunità significativa di crescita economica. «Crediamo che il Radicepura Garden Festival possa davvero rappresentare un volano di sviluppo per la Sicilia – ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo – in un’ottica di sinergia pubblico/privato che vede le eccellenze del territorio fare rete per creare un’offerta ampia e di alto livello culturale. Questa rassegna sarà, siamo certi, l’espressione più autentica dell’essenza mediterranea, che riuscirà a coniugare la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche della nostra Isola – i suoi profumi, sapori e colori – con la sensibilizzazione verso una maggiore coscienza ambientale e civile».

«Lo sviluppo rurale deve sfruttare il capitale naturale della Sicilia: il suo ecosistema e il patrimonio ambientale – ha continuato il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione – la vastità della nostra produzione florovivaistica, che si nutre di condizioni climatiche ottimali, può rappresentare un tratto distintivo da promuovere in Italia e all’estero». Parole che anche l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici ha ribadito durante il suo intervento, che ha posto l’attenzione sulle opportunità economiche del settore “green”. A portare i saluti del rettore dell’Università degli Studi di Catania Francesco Basile, il prorettore Giancarlo Magnano San Lio, che questa mattina ha anche inaugurato la rinascita del Chiostro di Ponente del Monastero, con il funzionamento della fontana centrale, attorniata per l’occasione da alberi di agrumi, per riproporre il sapore delle antiche orangerie.

Presenti anche il sindaco di Giarre Angelo D’Anna, la docente del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente Daniela Romano e il direttore artistico del Festival Pablo Georgieff, che ha illustrato l’idea concettuale del Festival: «Il Mediterraneo è uno dei “grandi cantieri” dell’umanità: per pensare e fare i giardinieri, l’occasione di un nuovo festival unico nel suo genere merita un’attenzione particolare».

«Il Mediterraneo è un unicum – ha concluso Venerando Faro, presidente della Fondazione e imprenditore che da 50 anni dedica la sua vita alla natura – è stato, e continua ad essere, la culla della cultura grazie all’incrocio di tradizioni diverse e di una ricchissima biodiversità». Il Radicepura Garden Festival, pertanto, vuol essere la forza propulsiva che innesca una nuova era di sviluppo economico e culturale di un territorio che ha tutte le carte in tavola per tornare ad occupare il posto di rilievo che gli spetta di diritto.

IL FESTIVAL

Il 21 aprile apre a Giarre (CT) la prima edizione del Radicepura Garden Festival, promosso dalla Fondazione Radicepura: il primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo, che vede coinvolti giovani designer, istituzioni, imprese, grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura. Fino al 21 ottobre, nel parco botanico di Radicepura, sarà possibile visitare quattordici giardini, realizzati appositamente con le piante più originali coltivate da Piante Faro, che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà, grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, oggi alla guida dell’azienda insieme ai figli Mario e Michele.

Cuore del festival è la celebrazione del giardino, non solo nella sua valenza estetico-culturale, ma anche per il suo ruolo di luogo ideale per fermare lo sguardo sulle bellezze, in questo caso, della Regione siciliana: attraverso l’interpretazione dell’Esperienza Mediterranea – tema della prima edizione – si vuole dunque creare un evento capace di unire arte, cultura enogastronomica e tutela dell’ambiente, come elementi costitutivi di un territorio straordinario. A questa chiamata hanno aderito numerose associazioni ed enti (tra i quali: FAI – delegazione di Catania, FAI – Giardino della Kolymbethra, UGAI – Unione Nazionale Garden Club e Attività Similari d’Italia, Grandi Giardini Italiani), con l’obiettivo condiviso di dare una piena visibilità al patrimonio botanico che la Sicilia e tutti i paesi che si affacciano sul Mare Nostrum custodiscono, creando una maglia attiva e coesa intorno al tema del giardino.

Partecipano a questa prima edizione quattro garden designer di fama internazionale che realizzeranno per il festival giardini site-specific di circa 150 metri quadrati ciascuno.

Il paesaggista francese Michel Péna guida i visitatori in un Jardin Parfumé, un giardino verticale per un’esperienza immersiva tra luce e vegetazione.Evaporazione mediterranea è il giardino dell’italiano Stefano Passerotti, che riflette sull’attuale situazione del Mare Nostrum, utilizzando la metafora del tronco d’albero adagiato sull’acqua. È un invito all’amicizia e alla fratellanza il progetto della designer arabo – londinese Kamelia Bin Zaal, intitolato Amity e ispirato alla convivialità dei cortili arabi, spazi aperti in cui condividere il piacere di stare insieme. Il paesaggista inglese James Basson ricrea con Arethusa and Alpheusun collegamento ideale tra Sicilia e Grecia, attraverso il mito di Alfeo e Aretusa che unisce simbolicamente i due paesi attraverso la storia del dio Alfeo, figlio del dio Oceano e personificazione del più grande fiume del Peloponneso, e della ninfa Aretusa, fonte a Siracusa.

Altri sei giardini, di dimensioni più piccole, variabili tra i 30 e i 50 metri quadrati, saranno realizzati da giovani paesaggisti selezionati tramite un bando internazionale. La call ha registrato un’importante partecipazione, con oltre 200 domande provenienti da 10 paesi diversi. La giura, presieduta dalla paesaggista inglese Sarah Eberle con Jordi Bellmunt (architetto, paesaggista e docente all’Università della Catalogna), Carmela Canzonieri (Università Kore di Enna e presidente AIAPP Sicilia), Daniela Romano (Università di Catania), Franco Livoti (Fondazione Radicepura) e la collaborazione del direttore artistico Pablo Georgieff, ha selezionato i sei partecipanti, paesaggisti under 35 provenienti da Spagna, Turchia, Italia, Francia e Uruguay.

Identità Mediterranea, ideato da un gruppo di studenti del corso di Laurea in Verde Ornamentale e Tutela del Paesaggio dell’Università di Bologna, pone l’accento sul ruolo del Mediterraneo come crogiuolo di culture, attraverso l’uso di una grande varietà di piante; gli studenti turchi provenienti dalle Università diIstanbul e di Antiochia presentano un giardino – galleria in Passage to Mediterranean mentre Claudia Amias e Joan Battle della Escula Tecnica Superior de Arquitectura di Barcellona puntano l’attenzione sul tema della riforestazione nelle zone aride con il giardino Through Vegetation. La Sicilia è la protagonista del progetto Hortus Salis di Alejandro O’Neill, un omaggio alle saline nate dall’evaporazione del mare nella zona di Trapani e Marsala, e di Re-Livedegli spagnoli Carmen Guerrero Mostazo e Andrea Graña, sul tema dei terremoti siciliani e della possibilità di rinascita. S’ispira, invece, alla mantiglia, lo scialle di pizzo usato dalle donne nelle cerimonie, il Jardin de Mantille della francese Maia Agor, attraverso giochi di luci e ombre.

Oltre ai dieci giardini, Radicepura ospita per tutta la durata del festival quattro particolari installazioni vegetali. Grazie all’Institut du monde arabe di Parigi, arriva a Giarre l’Anamorfosi, una creazione artistica-botanica realizzata da François Abélanet per la mostra Jardins d’Orient, una sorprendente scultura composta da segmenti di piante con misure differenti. In collaborazione con Flormart, l’Università degli Studi e l’Orto Botanico di Padova, fa tappa al festival il Giardino Italia, una sagoma dello stivale allestita con le piante che rappresentano la biodiversità italiana, mentre il Giardino della Dieta Mediterranea,ideato dallo studio Coloco,riunisce varietà di prodotti della terra che caratterizzano il patrimonio della dieta mediterranea. Omaggio alla Sicilia e al rapporto tra l’Etna e il mare,La Macchia di Donatello Chirico è uno spazio attrattivo – ricreativo, dove, grazie a un’installazione di action painting, ogni visitatore avrà la possibilità di dipingere la propria macchia indelebile su una tela.

Il parco botanico di Radicepura ospiterà, inoltre, interventi artistici e mostre: i due artisti siciliani Emilio Isgrò e Alfio Bonanno realizzeranno opere e allestimenti site specific per il festival; la Galleria Collicaligreggi curerà un programma di residenze d’artista e una mostra fotografica dal titolo Herbarium al palazzo nobiliare all’interno del parco.

Per tutta la durata del festival, è inoltre previsto un calendario di appuntamenti, per approfondire attraverso workshop, conversazioni e passeggiate i temi proposti nella manifestazione. Il 21 aprile apre gli incontri l’architetto paesaggista Paolo Pejrone in conversazione con Emanuela Rosa Clot, direttrice di Gardenia; la sera Palazzo Biscari a Catania ospita l’evento In Fiore promosso da Marella Ferrera, Paola Lenti e Radicepura Garden Festival. Il 24 aprile la nota fotografa lussemburghese Marianne Majerus condurrà un’intera giornata di workshop a Radicepura, dedicata ad amanti della fotografia e a professionisti: dopo una breve introduzione in aula, obiettivo della giornata sarà fotografare i giardini realizzati per il festival, guidati dai preziosi consigli di Majerus.

Dal 16 al 18 giugno Sarah Eberle sarà la protagonista di una masterclass di progettazione, patrocinata dai Grandi Giardini Italiani. Tema del corso sarà il restyling di un giardino mediterraneo, con lezioni sul campo in tre giardini siciliani. Il 23 giugno si terrà un workshop di acquarelli con Lucia Scuderi, autrice del volume Il Giardino delle Meraviglie (Donzelli editore) dedicato alle piante ornamentali del Mediterraneo.

Tra gli altri appuntamenti, in programma l’assemblea nazionale AIAPP – Associazione Italiana Architettura del Paesaggio il 19 e 20 maggio e un evento promosso da ACER, dedicato al verde nella pubblica amministrazione. In collaborazione con Assovini, è in programma dal 27 a 29 aprile Sicilia en primeur, l’annuale anteprima mondiale della vendemmia 2016 dei vini siciliani. In occasione, inoltre, dell’inaugurazione del festival, grazie alla collaborazione con l’Ugai, il 22 e 23 aprile saranno aperti gratuitamente alcuni giardini privati della Sicilia Orientale, normalmente non accessibili al pubblico. Radicepura Garden Festival proporrà, inoltre, un evento nel palinsesto di Taobuk, festival letterario internazionale, dal 24 al 28 giugno a Taormina. Dal 19 al 21 ottobre, infine, in collaborazione con Paysage e Lineaverde, si terranno gli Stati Generali del Vivaismo e del Paesaggismo.

Per la ricerca sulle malattie genetiche rare

Aula Consiliare, Palazzo degli Elefanti

 

TELETHON CATANIA, PRESENTATA LA VI EDIZIONE DELLA WALK OF LIFE

 

Dal 24 al 26 marzo il ricco calendario di appuntamenti che regalerà alla città una “tre giorni” di speranza e di contributi reali alla ricerca sulle malattie genetiche rare.

 

 

CATANIA – Ai nastri di partenza la VI edizione della “Walk of Life – Festa di primavera”, la passeggiata di solidarietà Telethon a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Il tradizionale appuntamento – in programma dal 24 al 26 marzo 2017 nel cuore della città di Catania – è stato presentato oggi (21 marzo) presso la sala Consiliare del Palazzo degli Elefanti dal coordinamento etneo di Telethon con la collaborazione della Fondazione Èbbene e del suo centro di prossimità Mosaico.

«Un giorno importante quello di oggi – ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco – il primo giorno di primavera, che segna il risveglio della vita e questo giorno così importante mi piace coincida con la presentazione della sesta edizione catanese di Telethon. Una passeggiata per la vita che è anche un rapporto bellissimo con la città. Saluto e ringrazio il Coordinatore provinciale, per l’Amministrazione comunale l’assessore al Welfare Angelo Villari, i consiglieri comunali Ersilia Saverino e Vincenzo Parisi, il capo di Gabinetto Giuseppe Spampinato, gli organizzatori, tutti i presenti e naturalmente il piccolo Matteo, la nostra mascotte catanese. Questa è la quarta edizione che seguo da sindaco, ma personalmente seguo Telethon da molti anni, in particolare da quando la senatrice Susanna Agnelli, della cui amicizia mi onoravo, allora presidente nazionale di Telethon fece decollare significativamente l’iniziativa con l’entusiasmo che le era consueto. Non dimentico la partecipazione alle iniziative svolte a Catania, in particolare ricordo gli sforzi fatti con Telethon per donare un’ambulanza a Librino, organizzando un ballo in maschera al Bellini. Abbiamo messo a disposizione di Telethon quest’anno il “salotto buono” della città: piazza Università – ha continuato il sindaco che ha ricevuto la t-shirt personalizzata dell’evento- per la passeggiata a cui invito, dal profondo del cuore tutti i catanesi a partecipare.

 È poi intervenuto l’assessore al Welfare Angelo Villari a testimonianza dell’impegno delle istituzioni nei confronti della manifestazione: «Attraverso la rete che abbiamo messo in atto tra pubblico e volontariato, daremo risposte concrete che legheranno la ricerca delle cure a una reale attivazione dei processi di inclusione sociale». A entrare nel vivo dei preparativi è il coordinatore provinciale Telethon Catania Maurizio Gibilaro: «La Walk of Life rappresenta per il capoluogo etneo non soltanto un’occasione di festa in pieno clima primaverile – ha spiegato – ma anche un momento per attivare e sensibilizzare la raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica. Grazie al lavoro svolto, abbiamo raggiunto risultati importanti sulla talassemia con una significativa riduzione delle trasfusioni: oggi ne contiamo una ogni nove mesi».

Il sovrintendente del Teatro Massimo V. Bellini Roberto Grossi ha fatto pervenire un messaggio raccontando l’esperienza della formazione giovanile nell’ambito dei progetti di valorizzazione del binomio musica e cultura.

Segnali concreti di sincero sostegno sono arrivati anche dal mondo sportivo catanese con il delegato provinciale del Comitato italiano paralimpico Claudio Pellegrino: «Abbiamo voglia di far conoscere l’essenza vera dello sport, pertanto durante questa manifestazione sarà possibile partecipare a diverse attività, dal basket in carrozzella alla danza, al tennis da tavolo». Insieme alla nutrita rappresentanza delle scuole e delle associazioni coinvolte nell’iniziativa, erano presenti inoltre il capo di gabinetto Giuseppe Spampinato, i consiglieri comunali Ersilia Saverino  Vincenzo  Parisi, il vicecoordinatore e il responsabile eventi  Telethon Catania, rispettivamente, Concetto Nicolosi e Carmelo Furnari. Non poteva mancare all’incontro il piccolo Matteo, affetto da una malattia rara, testimonial della tappa, accompagnato dai genitori. A conclusione della conferenza stampa è intervenuto il presidente della Fondazione Èbbene Dino Barbarossa: «Abbiamo scelto di sposare questa iniziativa e la “causa Telethon” perché quotidianamente operiamo per rispondere ai bisogni dei soggetti più fragili “.

 

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Nuovo allarme nel mondo: la Corea del nord ci riprova con nuovo test missilistico

Fallito il lancio del missile

 ESTERI

  

Nordcorea, fallisce un nuovo test missilistico

(Afp)Foto Agenzia A.

La Corea del Nord non perde il vizio  Ci ha riprovato con un nuovo test missilistico stavolta senza successo. Lo ha riferito il ministero sudcoreano della Difesa, aggiungendo che il lancio è avvenuto dalla costa orientale.

Secondo la difesa americana, il missile sembra essere esploso subito dopo il lancio, avvenuto nell’area di Kalma, nella provincia nordcoreana di Gangwon. “Un missile sembra essere esploso pochi secondi dopo il lancio”, afferma il comando americano del Pacifico. Il nuovo test missilistico di Pyongyang arriva mentre sono in corso le annuali esercitazioni militari congiunte fra Stati Uniti e Corea del Sud.

(Agenzia)