Reggio Calabria, un 79enne accusa un malore improvviso. I Carabinieri lo soccorrono nelle manovre di primo soccorso: salvato

Tale episodio dimostra, ancora una volta, l’estrema sensibilità dell’Arma dei Carabinieri ai bisogni della popolazione, qualunque essi siano.

Truffa ai danni di un anziano di 99 anni: due donne agli arresti domiliciari

Archivi-Sud Libertà
Reggio Calabria,

I Carabinieri di Ortì, nel corso di un servizio di pattuglia, sono intervenuti in loc. Terreti di Reggio Calabria in quanto alcuni cittadini avevano segnalato un 79enne riverso sulla strada, in stato di semi-incoscienza, poiché colto da malore improvviso.

I militari, giunti sul posto, dopo aver allertato il 118 per il tramite della Centrale Operativa, unitamente al nipote dell’uomo attuavano le manovre di primo soccorso per poi affidare il malcapitato nelle mani del personale sanitario che provvedeva a trasportarlo, non in pericolo di vita, presso il locale G.O.M. Tale episodio dimostra, ancora una volta, l’estrema sensibilità dell’Arma dei Carabinieri ai bisogni della popolazione, qualunque essi siano. La diffusione capillare su tutto il territorio nazionale e, in particolar modo, nei piccoli centri e nelle piccole frazioni – ove spesso la Stazione Carabinieri rappresenta l’unico presidio di riferimento per la cittadinanza – costituisce uno dei punti di forza dell’Istituzione e consente un intervento tempestivo, da parte dei militari, anche in caso di soccorso alle persone vittime di eventi naturali.

Intervento del Presidente della Repubblica Mattarella alla cerimonia in occasione del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Enrico Volpi, Sindaco di Castiglione delle Stiviere, in occasione della cerimonia dei 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

Castiglione delle Stiviere , 22/06/2024 (II mandato)

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra Rosario Maria Gianluca Valastro, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana,in occasione del 160° anniversario

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra Rosario Maria Gianluca Valastro, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana,in occasione del 160° anniversario

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo Internazionale della Croce Rossa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo Internazionale della Croce Rossa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo Internazionale della Croce Rossa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo Internazionale della Croce Rossa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo Internazionale della Croce Rossa

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita il Museo Internazionale della Croce Rossa Italiana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i volontari della CRI e rappresentanti del corpo militare volontario ,in occasione del 160° anniversario 
della Croce Rossa Italiana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i volontari della CRI e rappresentanti del corpo militare volontario ,in occasione del 160° anniversario 
della Croce Rossa Italiana

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta i volontari della CRI e rappresentanti del corpo militare volontario

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Germano Bignotti, Sindaco di Solferino, in occasione del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Germano Bignotti, Sindaco di Solferino, in occasione del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana

 

 

Il Presidente della Repubblica ha parlato della tragedia del “giovane Satnam Singh, lavoratore immigrato è morto, vedendosi rifiutati soccorso e assistenza, dopo l’ennesimo incidente sul lavoro

 

Solferino, 22/06/2024 (II mandato)

Rivolgo al Presidente e a tutti voi un saluto di grande cordialità.

Centosessant’anni di storia della Croce Rossa Italiana, ricca di umanità e di dedizione, storia che ha accompagnato e sostenuto l’Italia.

Ha visto nascere lo Stato unitario, è stata parte dei suoi progressi, ha sofferto per le cadute e le tragedie, ha contribuito a costruire quel tessuto sociale di solidarietà e mutualità che rappresenta l’elemento vitale delle Istituzioni e che rende i cittadini partecipi e protagonisti.

La celebrazione di oggi ricorda e sottolinea l’impegno che la Croce Rossa continua a esprimere.

La professionalità dei suoi operatori rappresenta un supporto prezioso nelle difficoltà e nelle emergenze. La generosità dei suoi volontari costituisce una forza civile, culturale, umana che trasmette energia e fiducia anche nella vita quotidiana.

La solidarietà ci ha sempre consentito di superare prove anche molto difficili.

Chi pensa che la modernità porti con sé inevitabilmente una contrazione dei Corpi intermedi della società, che il futuro ci riservi una progressiva, arida semplificazione tra pubbliche Istituzioni, da un lato, e cittadino come singolo – senza nulla in mezzo -, dall’altro, ignora che una società simile sarebbe molto più insicura, e decisamente infelice.

La Croce Rossa, con la sua storia e con la sua peculiare esperienza, maturata in oltre un secolo e mezzo, aggiunge a questa energia naturale delle libere aggregazioni anche il valore espresso da una grande professionalità.

Professionalità, unita a umanità, all’attenzione – come poc’anzi ricordava il Presidente Valastro – per ogni donna e per ogni uomo.

Questi valori ne accompagnano il prestigio e la fiducia di cui gode presso i nostri concittadini.

Questi nostri luoghi – Solferino, Castiglion delle Stiviere – prima ancora di ricordare a tutti noi il momento iniziale della storia della Croce Rossa, ci riconducono a una delle battaglie più cruente della Seconda Guerra di Indipendenza.

Oltre trecentomila soldati, di tre diversi eserciti, combatterono sulle colline e nelle campagne – come tutti ben sappiamo – e il numero dei feriti, dei morti, dei corpi rimasti senza nome fu di molte decine di migliaia.

Il cammino da Solferino, che fu centro dello scontro armato, a Castiglion delle Stiviere, fu di sofferenza, di angoscia e di speranza per migliaia di feriti.

La Croce Rossa nacque su quel percorso di dolore. Per dare conforto e assistenza. Per offrire cure ai feriti. Per ritrovare uno spazio umano dentro la logica spietata della guerra. Per dare possibilità di futuro a chi rischiava di morire.

Il sentimento di pietà vinse la paura, l’indifferenza, la rassegnazione.

Questo sentimento conquistò uno spazio pubblico. Si fece organizzazione. È divenuto diritto internazionale nella Conferenza di Ginevra.

Se è vero che nelle guerre c’è sempre qualcuno più responsabile nell’averle scatenate – e queste responsabilità non possono essere taciute – è vero che le vittime sono uguali nella loro umanità, nel dolore atroce che sono costrette a sopportare.

Le vittime sono tutte uguali. Meritano tutte aiuto, cura, solidarietà, vicinanza umana.

Sul valore della cura alle donne e agli uomini sofferenti, senza chiedere la loro provenienza, la nazionalità, il credo religioso, le convinzioni politiche, si è costruita quella cultura della Croce Rossa, italiana e internazionale, che è stata trasmessa al mondo, che ha influenzato le relazioni tra gli Stati, che è stata posta a base di alcuni importanti protocolli e trattati.

Sono questi i valori di cui siete oggi testimoni e che trasmettete ai giovani che frequentano le vostre sedi e animano le vostre attività sociali.

Così come lo sono l’indipendenza rispetto a ogni potere costituito, l’universalità del vostro aiuto concreto, l’imparzialità e la neutralità rispetto a interessi politici ed economici. Tutto questo accompagnato dall’assoluta, piena determinazione di andare incontro a chi ha bisogno.

Questa propensione all’impegno, alla dedizione, al sacrificio ha, nel tempo, ampliato il vostro campo di intervento sociale. E anche per questo desidero esprimere apprezzamento e incoraggiamento.

Accanto al soccorso d’emergenza, accanto alle cure sanitarie, accanto al sostegno umano e psicologico offerto nelle situazioni difficili, vi sono tante meritevoli iniziative che la Croce Rossa – come altre realtà di volontariato – riesce a realizzare.

Sono le essenziali campagne di informazione. Sono corsi e pratiche di formazione per i giovani. Sono interventi sociali finalizzati alla prevenzione. Sono iniziative per la tutela dell’ambiente e per il riequilibrio ecologico.

Tutto questo è parte di una più ampia cura della comunità, che va oltre l’emergenza. Perché tende a prevenire l’insorgere di situazioni di difficoltà, aumentando la partecipazione e la responsabilità comune.

Quando si pensa alle tante energie preziose e ai tanti progetti che il mondo del volontariato, nella libertà dei diversi soggetti, riesce a mettere in campo, qualcuno obietta che si tratta di supplenza rispetto alle attività che dovrebbero competere alle pubbliche Istituzioni, ai vari livelli.

Come se associazioni, movimenti, comunità, enti del Terzo Settore si occupassero di compiti che non spetterebbero loro, ma soltanto per tamponare lacune di servizi pubblici.

Questo può accadere perché vi è una responsabilità delle Istituzioni di assicurare i servizi e di garantire i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi. Una responsabilità che è costante nel tempo e che comprende il compito di rimuovere gli ostacoli che si frappongono a una parità effettiva tra le persone, e che non sempre si realizza.

Tuttavia, i valori che provengono dall’organizzarsi della società, espressi dal carattere gratuito del volontariato, i valori di solidarietà che soltanto autentiche relazioni umane possono assicurare, sono del tutto irrinunziabili.

Anche in un sistema di welfare opportunamente rinnovato, anche in uno Stato talmente ben organizzato e giusto, in grado di assicurare pienezza dei diritti a tutti i suoi cittadini, le ricchezze del volontariato avrebbero un ruolo indispensabile, sarebbero preziose e farebbero la differenza per la qualità della vita.

Il principio di sussidiarietà fa parte della Costituzione: ne è un compimento. È collegato alla libertà e – insieme – a quel senso di umanità, di amicizia sociale, che costituisce l’essenza della vita di una comunità.

Il volontariato, nelle sue diverse forme, è un orgoglio del nostro Paese. Trasmette energia preziosa.

I valori che esprime sono parte della cultura e della stessa identità del nostro popolo.

Questo è il carattere dell’Italia, ampiamente diffuso nella concreta vita quotidiana, ed è quel che la rende, in conformità alla sua storia, un Paese di grande civiltà.

Contro questa grande civiltà stridono – gravi ed estranei – episodi e comportamenti come quello avvenuto tre giorni fa, quando il giovane Satnam Singh, lavoratore immigrato, è morto, vedendosi rifiutati soccorso e assistenza dopo l’ennesimo incidente sul lavoro.

Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno – che affiora non di rado – di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli.

Fenomeno che, con rigore e con fermezza, va ovunque contrastato, totalmente eliminato e sanzionato, evitando di fornire l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo.

Contro questi fenomeni risaltano e rassicurano i valori e il messaggio che diffonde la Croce Rossa, mostrando interpretazione concreta del rispetto della dignità di ogni persona, della solidarietà, del contributo dell’Italia alla crescita civile in ogni luogo e in ogni momento.

Buon centosessantesimo compleanno.

L’augurio che la Repubblica vi rivolge è quello di proseguire sulla vostra strada e che nel cammino incontriate tante altre persone, soprattutto i giovani”..

Rifiuti, chiusura Tmb Lentini. L’assessore della Regione Sicilia Roberto Di Mauro: “Lavoriamo velocemente per consentire smaltimento in altri siti”

 

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Palermo,

Un provvedimento straordinario per consentire il conferimento temporaneo dei rifiuti, prima destinati al Tmb di Lentini e poi in altre discariche, in ulteriori impianti dell’Isola, superando così le difficoltà di smaltimento per numerosi Comuni”. Ad annunciarlo l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro al termine della riunione che si è tenuta in prefettura a Catania, a seguito del provvedimento della magistratura etnea.

“Ho già convocato – prosegue Di Mauro, che per tutta la giornata è stato in stretto contatto con il presidente della Regione, Renato Schifani – una riunione per domani mattina con l’Arpa Sicilia e le Asp di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani per avere i nulla osta propedeutici alla stesura del decreto di autorizzazione. Il provvedimento della magistratura è giunto in maniera inaspettata, quindi è necessario nell’immediato un atto straordinario al quale stiamo lavorando e che entro domani dovrebbe essere definito”.

Amministrative, domenica e lunedì i ballottaggi: in Sicilia al voto Caltanissetta, Gela e Pachino

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Sono tre i comuni siciliani che andranno al ballottaggio per l’elezione del sindaco: a Caltanissetta il confronto sarà tra Annalisa Maria Petitto e Walter Calogero Tesauro; a Gela, sempre nel Nisseno, si dovrà scegliere tra Grazia Rita Cosentino e Giuseppe Terenziano Di Stefano; a Pachino, in provincia di Siracusa, i candidati sono Rosaria Fronterrè e Giuseppe Gambuzza. Le urne saranno aperte domenica 23 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 24 dalle 7 alle 15. 

In Sicilia, a Petralia Sottana, sorge il primo Ospedale di comunità Il governatore Schifani ha inaugurato, insieme all’ass.Giovanna Volo, la struttura dell’ASP che conta su nove stanze di degenza

 

 

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Palermo,

«Il mio governo sarà sempre vicino a chi non ce la fa e ai più deboli, saremo sempre sensibili alle richieste di solidarietà, questo è il dovere delle istituzioni. Qui oggi si parla di medicina di prossimità, di ricoveri brevi o post intervento, di  malati che, loro malgrado, si ritrovano ad appesantire il lavoro dei pronto soccorso e che qui, invece, potranno avere risposte di assistenza sanitaria adeguate ai loro bisogni».

Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani all’inaugurazione del primo ospedale di comunità a Petralia Sottana, attivato dall’Asp di Palermo secondo le linee guida dell’Agenas, e ospitato al secondo piano del Presidio “SS. Madonna dell’Alto”. «Per la prima volta la riduzione delle liste d’attesa è un problema finito sul tavolo del governo nazionale e noi in Sicilia stiamo affrontando il tema con particolare attenzione e rigore. Abbiamo inserito nei contratti dei direttori generali l’obiettivo annuale della riduzione della lista d’attesa con un monitoraggio su base trimestrale, mentre sul fronte della carenza dei medici, stiamo lavorando a bandi rivolti a medici stranieri e al reclutamento in un paese dell’est europeo di oltre 100 medici».

«Abbiamo avviato la sperimentazione della casa di comunità al San Luigi di Catania e dell’ospedale di comunità oggi a Petralia – dice l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – oltre all’attivazione delle Cot, le 12 Centrali operative territoriali. Anche grazie alla collaborazione fra l’assessorato della Salute e l’Agenas, che fornisce le linee guida, stiamo costruendo il nuovo modello territoriale dell’offerta di salute in ogni provincia, il tutto in una logica di sperimentazione per concretizzare il concetto di assistenza territoriale che è il modo migliore per garantire l’assistenza.  Lo strumento del decreto ministeriale 77 ha permesso di dare alla Sicilia quello che in altre regioni si fa da molto tempo, ovvero un territorio in grado di rispondere in maniera congrua e adeguata al bisogno di salute e assistenza. Il rivolgersi agli ospedali in casi di non necessità ha determinato e determina quell’ingolfamento continuo delle strutture di pronto soccorso e le lunghe attese di ore ed ore che portano ulteriori disagi».

Alla cerimonia di inaugurazione della struttura sanitaria presenti oggi anche il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez, il direttore generale Asp Palermo, Daniela Faraoni, e i sindaci del comprensorio madonita.

«Dopo l’attivazione delle 12 COT (Centrali Operative Territoriali, ndr) previste per i distretti sanitari – ha spiegato Faraoni – è, di fatto, l’inizio della riorganizzazione dei servizi, così come previsti dalle nuove disposizioni nazionali che, attraverso le misure del PNRR, rifunzionalizzano le attività nell’ottica della medicina di prossimità».

L’ospedale di comunità di Petralia Sottana ha 9 stanze di degenza da 2 letti ciascuna, con servizi in camera, aria condizionata e tv. Una sala è dedicata al monitoraggio da remoto attraverso un servizio di telemedicina. Al suo interno lavorano un medico, infermieri, fisioterapisti e personale socio sanitario che assicurano assistenza a pazienti provenienti dal proprio domicilio, da strutture residenziali o dimessi da presidi ospedalieri per acuti.

L’obiettivo della nuova struttura realizzata dall’Asp di Palermo nelle Madonie è di evitare ricoveri ospedalieri impropri e di favorire dimissioni protette più idonee alla stabilizzazione del paziente ed al suo recupero funzionale. Il ricovero ha una durata non superiore a 30 giorni che, solo in casi particolari, può essere prolungato. L’accesso avviene attraverso dimissioni protette da un ospedale per acuti oppure attraverso il medico di medicina generale su proposta dei servizi della rete territoriale.

La fase sperimentale dell’ospedale di comunità di Petralia Sottana rientra nella convenzione stipulata dall’Assessorato regionale della salute con l’Agenas per anticipare con una struttura “transitoria” in ogni provincia, il nuovo modello territoriale dell’offerta di salute.

Palermo, tutela della filiera agro-alimentare – La Finanza sequestra , sanziona e confisca, successivamente dona in beneficenza al Banco Alimentare circa 10 tonnellate di prodotti ittici non tracciati

Palermo

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nel corso di tre distinte operazioni, hanno sottoposto a sequestro complessivamente novanta esemplari di tonno rosso e nove esemplari di pesce spada non tracciati, per un totale di circa dieci tonnellate di pescato.

In particolare, nel primo intervento, le Fiamme Gialle di Bagheria hanno individuato alcuni furgoni provenienti dal porto della frazione marittima di Porticello, nel comune di Santa Flavia, che di notte procedevano speditamente verso un deposito riconducibile a una nota pescheria di Bagheria, nel quale erano stoccati, prima di essere immessi in vendita nei principali mercati ittici della zona, sedici esemplari di tonno rosso (Thonnus thynnus) privi del documento di cattura B.C.D. (Bluefin Tuna Catch Document), un modello con cui viene garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento di questa specie ittica, dalla sua cattura alla successiva commercializzazione.

Nel secondo intervento, invece, i militari, seguendo dei furgoni provenienti dalla medesima località portuale, hanno individuato un deposito abusivo gestito da un soggetto privo di partiva IVA e SCIA, al cui interno sono stati rinvenuti quarantaquattro esemplari di tonno rosso e nove esemplari di pesce spada, anche in questo caso privi dei documenti obbligatori a garanzia della tracciabilità della filiera di sfruttamento.

Peraltro, venticinque tra gli esemplari rinvenuti sono risultati essere “sottomisura”, ovvero con un peso o una lunghezza inferiori rispetto alle taglie minime per cui è consentita la pesca (30 kg di peso o 115 cm di lunghezza alla forca per il tonno e 100 cm di lunghezza dal rostro alla coda per il pesce spada).

Infine, nel corso di un terzo intervento eseguito unitamente a personale della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Palermo e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto altri trenta esemplari di tonno rosso, sempre privi della documentazione obbligatoria, all’interno del deposito di una impresa con sede a Bagheria operante nel settore della rivendita all’ingrosso di prodotti ittici.

I responsabili sono stati segnalati all’Autorità marittima e all’Assessorato Regionale alle attività produttive ai sensi del d.lgs. 04/2012 che prevede, oltre alla confisca del pescato privo di tracciabilità, una sanzione pecuniaria che va da un minimo di € 1.000 a un massimo di € 6.000, sanzione aumentata di un terzo in quanto la specie ittica del tonno rosso è considerata a rischio estinzione.

Inoltre, nei confronti del soggetto detentore del deposito abusivo sono state irrogate anche le ulteriori sanzioni previste per la pesca e la detenzione di prodotti ittici cosiddetti “sottomisura” e per l’esercizio di un’attività commerciale in assenza di autorizzazione, condotte che prevedono delle sanzioni amministrative che vanno dai 12.500 € ai 150.000 €, la prima, e da un minimo di 1.549 € a un massimo di 15.493 €, la seconda.

Le 10 tonnellate di tonno e pesce spada sequestrate, essendo state certificate come idonee al consumo alimentare da parte dell’Autorità Sanitaria locale, per qualità e conservazione, sono state devolute in beneficenza direttamente dai militari operanti alla ONLUS “Banco Alimentare Sicilia Occidentale”.

La pesca degli esemplari sottoposti a sequestro è disciplinata da rigide regole di contingentamento e tracciamento finalizzate, da un lato, a impedire che vengano immessi sul mercato prodotti ittici non sicuri per la salute dei consumatori e, dall’altro, a garantire la sopravvivenza di queste specie a rischio di estinzione a causa di una pesca intensiva foraggiata anche da un fiorente mercato nero che ricerca continuamente tali prodotti per la loro prelibatezza e per gli ingenti guadagni derivanti dalla relativa vendita.

I controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle perseguono pertanto una duplice finalità: quella di garantire che le attività commerciali che operano nella legalità non subiscano la concorrenza di chi opera in violazione di legge, e quella di evitare che il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggi il mercato del pescato locale e nazionale, caratterizzato da elevati standard di qualità attraverso la completa tracciabilità della filiera di sfruttamento.

 

 

Catania,aggredivano le persone all’interno dei locali pubblici per futili motivi. Arrestati sei ragazzi,uno minorenne

 

Catania,

Prendevano di mira le persone all’interno dei locali pubblici, aggredendole per futili motivi. I poliziotti della Questura di Catania al termine di un’indagine nei confronti dei componenti di una banda giovanile hanno arrestato sei ragazzi, di cui uno minorenne, per lesioni aggravate in concorso.

Le vittime sono state aggredite mentre si trovavano all’interno di discoteche del centro storico cittadino.

Attraverso le telecamere di videosorveglianza e delle testimonianze di persone presenti, gli investigatori della Squadra mobile sono riusciti a ricostruire la dinamica delle violenze di due episodi.

La prima vicenda documentata risale a febbraio scorso quando una giovane donna è stata molestata mentre ballava con il suo ragazzo. Quattro persone intervenute a difesa della ragazza sono state malmenate dagli indagati con i loro caschi.

Il secondo episodio si è verificato il mese successivo all’interno di un’altra discoteca ai danni di uno studente universitario fuori sede che è stato aggredito, senza alcun motivo, con schiaffi e pugni da un ragazzo spalleggiato da un gruppo di venti persone.

Il giovane ha riportato un trauma cranico e tutta la sequenza dell’aggressione è stata registrata dalle telecamere del locale e da quelle di alcuni telefonini, finendo per essere rilanciata anche sui social network.

Il Questore di Catania, valutata la pericolosità sociale di tutti gli indagati, ha disposto altrettanti Daspo della durata di tre anni, vietandogli l’ingresso nelle discoteche e nei locali notturni della provincia.

 

 

GIP TRIBUNALE DI CATANZARO, ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE PER 14 PERSONE ARRESTATE IN CALABRIA PER MAFIA..

indicando il criminale - mafia foto e immagini stock

 

 Catanzaro – Territorio Nazionale

Nella mattinata odierna, 21 giugno 2024, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia con il supporto in fase esecutiva dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 14 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, rispettivamente ipotizzati nei loro confronti, di associazione di tipo mafioso armata, omicidio plurimo, concorso esterno in associazione mafiosa, e altri gravi reati, aggravati dalle  modalità e finalità mafiose, quali estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi.

In particolare, dei 14 indagati, n. 13 sono raggiunti dalla misura di custodia cautelare in carcere e n. 1 è destinatario della misura degli arresti domiciliari.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia, si è sviluppata mediante attività tecnica, servizi di OCP per i riscontri “sul campo”, acquisizioni e analisi di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri, e anche con l’attivazione degli strumenti della cooperazione internazionale, tra cui la Squadra Investigativa Comune con le autorità elvetiche, e con il coordinamento di EUROJUST e quello di EUROPOL.

Gli elementi indiziari acquisiti hanno consentito di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) il protrarsi, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, dell’operatività, nell’area delle “Preserre” vibonesi, della cosca di ‘ndrangheta ricompresa nel “locale dell’Ariola”, con proiezioni economico-criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania.

La gravità indiziaria ha riguardato l’attuale assetto del sodalizio, determinatosi all’esito di un cruento scontro con altro gruppo, nell’alternanza degli equilibri criminali, anche con riti di affiliazione avvenuti durante lo stato di detenzione, dimostrando in tal modo la perseverante capacità di penetrazione della ‘ndrina all’interno degli istituti carcerari.

In tale contesto, la gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato anche il triplice omicidio di mafia, commesso il 25 ottobre 2003 a Gerocarne (VV) e noto come “Strage dell’Ariola”, inserito all’interno di una lunga faida sanguinosa tra famiglie rivali che si contendevano l’egemonia criminale sul territorio.

Nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati, attinti dalle misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, con riferimento, rispettivamente, a plurime condotte illecite di estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi, aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Contestualmente all’esecuzione della ordinanza cautelare, si è dato esecuzione a plurimi decreti di perquisizione nei confronti di ulteriori soggetti per i quali si è ipotizzato il coinvolgimento nelle vicende illecite investigate, alcuni dei quali dimoranti in altre regioni del territorio nazionale (Abruzzo e Piemonte) e taluni anche in Svizzera, procedendosi per questi ad attivare gli strumenti della cooperazione internazionale.

 

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Summer Fest 2024, a Catania si vuol ridare vitalità con scenari più ambiziosi e uno dei cartelloni più importanti del Meridione

 

 

 

Foto Ufficio stampa

Catania,

Stiamo ridando vitalità a una città con scenari sempre più ambiziosi, grazie anche alla riqualificazione di spazi che ci consentono di guardare oltre, e di immaginare Catania come una sorta di Edimburgo del Sud, con festival ed eventi in contemporanea in più siti di rilievo, sento un entusiasmo contagioso”.
Ha introdotto così  il sindaco Enrico Trantino, nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti, la presentazione del cartellone del  Catania Summer Fest 2024 promosso dall’Amministrazione in sinergia con istituzioni e associazioni culturali.
Oltre 160 eventi da giugno a ottobre, tra musica, danza, letteratura, arte e cinema,  incastonati in scenari suggestivi e fortemente rappresentativi di una città in evoluzione, che si riappropria di spazi e luoghi. Anzitutto il Giardino Bellini, con la nuova arena che conta 5mila posti a sedere, la piazza Federico di Svevia pedonalizzata,  la corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura,  palcoscenico e casa per  tanti artisti, il Castello Ursino e il nuovo spazio ricavato nella corte della Galleria d’arte moderna connessa alla nuova Pinacoteca del complesso museale di Santa Chiara che, fino a ottobre, ospita la mostra di Caravaggio.
Il programma è stato  illustrato dal sindaco Enrico Trantino, che ha mantenuto per sé la delega alla Cultura e ai grandi eventi, insieme con gli assessori della giunta, il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi,  il capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro e il direttore della Cultura Paolo Di Caro. Hanno partecipato all’incontro anche  diversi rappresentanti  delle istituzioni culturali e associazioni che hanno collaborato alla realizzazione degli eventi, a partire da Teatro Massimo Vincenzo Bellini, Teatro Stabile e Istituto musicale Vincenzo Bellini e alcuni dei manager musicali, tra cui Nuccio La Ferlita di Puntoecapo.
“Troppo spesso in questa città – ha continuato il sindaco Trantino- ci siamo dati dei limiti non compatibili con le nostre potenzialità. Il cartellone messo a punto nel suo complesso è forse uno dei più importanti del Meridione,  con attrazioni internazionali come Il Volo o i Blue, artisti emergenti come Ariete, sino ad  Annalisa o evergreen come Massimo Ranieri. Persino cantanti che forse terranno qui il loro ultimo concerto, come pare abbia annunciato Umberto Tozzi. O Antonello Venditti, Francesco De Gregori, solo per fare qualche nome, che sono delle vere e proprie icone nazionali dello spettacolo. Artisti che si esibiranno nel cuore della città, in una Villa Bellini che adesso ha anche una tribuna che permetterà di  assegnare i posti così da evitare le lunghe file in via Etnea che abbiamo visto in passato. E’ nel complesso un’offerta che ci permette di dare risposte tanto al turista internazionale quanto al turista italiano e ai catanesi residenti.  Perché questa città è sul margine del risveglio e ha bisogno di  una spinta  per gasare il desiderio dei nostri cittadini a credere di più nel nostro territorio”. 
Tra i numeri della rassegna  si contano 67 serate al  Palazzo della Cultura, 26 nel Museo Civico Castello Ursino, 7 a piazza Federico di Svevia, 21 nel Giardino Bellini, 19 nella Galleria d’arte moderna, ai quali si aggiungeranno diversi altri eventi in via di definizione. Il sindaco ha anche ricordato che la Metro ogni venerdì e sabato prolungherà l’orario dell’ultima corsa da piazza Stesicoro fino all’una di notte.
Tra i numerosi spettacoli, ci saranno anche iniziative gratuite proposte proprio nella piazza Federico di Svevia con Palcoscenico Catania, o in altri siti grazie al Conservatorio Bellini, a Corti in cortile, al  Bellini International, all’Opera dei pupi e altre collaborazioni.
Tra i primi appuntamenti in programma,“La giara” di Pirandello al Palazzo della Cultura già in corso con repliche sino al 21 giugno,  “Giovanna D’Arco” (sino al 23 giugno) al Castello Ursino, Fabrizio Bosso con omaggio a Pino Daniele  in piazza Federico di Svevia (1 luglio, gratuito), CCCP alla Villa Bellini il 4 luglio.  Sponsor della rassegna Catania Summer Fest 2024 Glò, Bacco, Etnapolis, mentre Radio Studio Centrale sarà la radio ufficiale degli eventi.

Turismo in Sicilia, l’assessore Amata incontra ministro Urso: «Bene progetto pilota -allungando la stagione oltre i mesi canonici – su polo turistico Aci-Etna

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«Sull’obiettivo della destagionalizzazione della offerta turistica siciliana c’è piena sintonia tra il governo Meloni e quello regionale. Allungare la stagione oltre i mesi canonici è la strategia indicata dal presidente Schifani e, come assessore, sto lavorando per renderla concreta. Con il ministro Urso c’è la piena condivisione di visione e progetti, a partire da una realtà come quella delle Aci e dell’Etna che può fungere da polo pilota, vista la varietà della proposta che si arricchirà ulteriormente in futuro e che sono certa costituirà per il futuro un modello possibile da adottare, a vantaggio di ulteriori territori della nostra regione».

Lo ha detto l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata, che questa mattina ha partecipato nella sede del Mimit a Roma all’incontro presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, con i sindaci dei Comuni del Patto delle Aci e della zona dell’Etna sulla possibilità di creare un Polo di sviluppo turistico-culturale destagionalizzato. «Il turismo in Sicilia – ha aggiunto Amata – sta vivendo una stagione di grande rilancio e gli investimenti in termini di promozione, anche attraverso la straordinaria leva cinematografica, di sviluppo infrastrutturale e culturale servono proprio a dare ulteriore linfa a un settore sempre più trainante della nostra economia».