Economia, Sicilia : «Anche i dati diffusi dalla Svimez- dice il governatore della Regione Schifani- confermano che la Sicilia cresce»

 

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Palermo,

«Sono estremamente orgoglioso dei dati diffusi oggi dalla Svimez. La crescita del Pil siciliano del 2,2% è l’ennesima conferma di un’inversione di tendenza che non è casuale, ma frutto del duro lavoro e delle politiche liberali che abbiamo attuato, con una maggiore capacità di investire nelle infrastrutture e nei settori strategici per rilanciare l’economia. Dati che fanno il paio con quelli già diffusi nei giorni scorsi anche da Bankitalia e Unioncamere». Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando il rapporto dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, presentato oggi a Roma. 

 

«Inoltre – prosegue Schifani – è motivo di orgoglio sottolineare come l’occupazione nel post-pandemia sia cresciuta in maniera significativa, con una ripresa più marcata rispetto ad altre aree del Paese: la Sicilia, con un +5,2%, è infatti la seconda regione più dinamica di tutto il Sud. Questo è il risultato delle politiche regionali a sostegno delle imprese, che hanno contribuito a creare nuove opportunità di lavoro e a ridurre il disagio sociale. Ottimi segnali arrivano anche dalla blu economy: la filiera navale e cantieristica dell’Isola è prima per valore aggiunto (700 milioni di euro) in tutto il Sud».

 

«Questi dati, però – sottolinea il presidente della Regione – non ci devono fare abbassare la guardia su alcuni ambiti, in particolare sull’emigrazione giovanile. La fuga dei nostri talenti, soprattutto dei laureati, è un tema sul quale siamo concentrati. Il nostro fine è creare un futuro in cui i giovani siciliani possano vedere la loro terra come un luogo di opportunità e crescita, senza dover cercare altrove le condizioni per realizzare i propri sogni. Per questo la nostra azione mira a coniugare sviluppo e occupazione di qualità. Lavoriamo a questo obiettivo, da un lato, dialogando con le imprese e, dall’altro, con la modernizzazione e il rinnovamento dell’apparato burocratico regionale. Infatti, grazie al nuovo accordo Stato-Regione, dopo decenni, siamo riusciti a sbloccare le assunzioni con circa duecento giovani già in servizio e altri 600 che saranno selezionati nel prossimo triennio. A questi – conclude Schifani – si aggiungono anche i concorsi espletati per i Centri per l’impiego con 500 persone già assunte e altre circa cento che lo saranno nel 2025. Dati che contribuiranno a farci lasciare l’ultima posizione in classifica tra le regioni italiane come tasso di turnover tra il personale, che deve essere considerato una risorsa e non un costo e che va gratificato attraverso percorsi incentivanti e premiali, anche di carriera». 

Catania, Operazione “Taken down” contro la pirateria informatica

 

 

Catania,

La Polizia di Stato ha eseguito la più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva condotta in Italia ed in Europa. Oltre 270 operatori della Polizia Postale hanno effettuato 89 perquisizioni in quindici regioni italiane e, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, nei confronti di 102 persone. Nel medesimo contesto, la polizia croata ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati.
E stata smantellata la più vasta organizzazione criminale transnazionale dedita alla pirateria audiovisiva che si avvaleva di una complessa infrastruttura informatica che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti finali.

L’Operazione basata su oltre due anni di indagini dirette dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania e condotte dai poliziotti del locale Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale, coordinati dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica di Roma. Grazie al coordinamento di   Europol e Eurojiust e il supporto della rete operativa @ON (Operation network), finanziata dalla Commissione europea e guidata dalla Direzione investigativa antimafia (Dia), l’inchiesta ha permesso l’esecuzione di provvedimenti di perquisizione e sequestro in Italia e in quasi tutta Europa.

Oltre 270 poliziotti hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 regioni italiane, mentre altre 14 perquisizioni, sono state fatte dalle polizie dei relativi paesi in Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia, e Cina nei confronti di 102 persone.

Operazione “Taken down” contro la pirateria informatica

 

La risonanza internazionale delle investigazioni partite dal capoluogo siciliano ha sviluppato diversi filoni di indagini che, ad esempio, hanno permesso alla polizia croata di eseguire 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati.

L’operazione di oggi ha smantellato una complessa, estesa e capillare infrastruttura informatica che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti finali, dentro e fuori i confini nazionali. Infatti, attraverso strutture informatiche disseminate su tutto il globo, utilizzando il sistema informatico delle Iptv (Internet protocol television) illegali, venivano illecitamente captati e rivenduti i palinsesti delle più note piattaforme televisive nazionali e internazionali come Sky, Mediaset, Amazon prime, Netflix, Paramount, Disney+.

Grazie alle indagini svolte, sono stati spenti e sequestrati oltre 2500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa e che generavano un giro d’affari illegale di oltre 250 milioni di euro al mese.

Operazione “Taken down” contro la pirateria informatica

 

Secondo le ricostruzioni degli investigatori la struttura criminale, con una organizzazione di tipo verticistico, al cui interno ognuno degli indagati rivestiva ruoli distinti e ben determinati, era ben congeniata per commettere una serie di reati, in particolare inerenti lo streaming illegale, l’accesso abusivo in sistemi informatici, frode informatica e riciclaggio.

I poliziotti della postale hanno rintracciato in Romania e ad Hong Kong 9 server attraverso i quali veniva diffuso in tutta Europa il segnale audiovisivo piratato, che in collaborazione con le locali forze di polizia hanno provveduto a spegnere. Sono stati individuati, inoltre, in Inghilterra e Olanda 3 amministratori di livello superiore e 80 pannelli di controllo dei flussi streaming per i vari canali Iptv.

Nel corso delle perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate criptovalute per un valore di circa 1.650.000 di euro e oltre 40.000 euro di denaro contante, ritenuto frutto dell’attività criminale. Si stima che il denaro sequestrato, infatti, sia solo una minima parte del giro d’affari illegale che ogni anno frutta circa 3 miliardi di euro e provoca oltre 10 miliardi di euro di danno economico alle aziende che gestiscono le pay tv.

Operazione “Taken down” contro la pirateria informatica

 

Per tentare di eludere le investigazioni gli indagati usavano app di messaggistica crittografata, identità e documenti falsi utili per intestarsi utenze telefoniche, carte di credito, abbonamenti televisivi e noleggio di server. I poliziotti hanno rilevato inoltre che, utilizzando piattaforme social di canali, gruppi, account, forum e blog, gli indagati hanno pubblicizzato nel tempo i loro prodotti di streaming illegale anche con l’offerta di abbonamenti mensili.

Oltre agli indagati nel Regno Unito, Svezia, Svizzera, Olanda, Germania, i server collocati in Olanda, Romania e Cina, l’inchiesta ha toccato oltre 40 città italiane.

Napoli, approvata in Commissione la bozza del nuovo regolamento per il sistema educativo 0-6 anni

 

Rispetta le regole- diritti e doveri -20 novembre-educazione civica-  canzone- link con attività - YouTube

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Approvata in commissione Istruzione e Famiglie, presieduta da Aniello Esposito, la bozza del nuovo regolamento per il sistema educativo rivolto ai bambini da 0 a 6 anni, segnando un’importante innovazione nell’organizzazione dei servizi educativi per la prima infanzia e le scuole dell’infanzia comunali. Presente la dirigente dell’Area Educazione Barbara Trupiano.

Tra le principali novità, una riorganizzazione del sistema di iscrizioni che consente anche ai non residenti di accedere ai servizi comunali e un approccio più trasparente nella gestione delle liste d’attesa, con priorità per le famiglie in maggiore difficoltà. Nello specifico saranno equiparati ai residenti gli stranieri, i figli di genitori appartenenti alle forze militari e di pubblica sicurezza domiciliati nel comune, i bambini residenti in altri comuni che abbiamo almeno un genitore residente del comune e i figli dei dipendenti comunali non residenti, quale misura di welfare aziendale integrativa.

Il regolamento introduce i Poli per l’Infanzia, strutture innovative che superano la tradizionale separazione tra nidi (0-3 anni) e scuole dell’infanzia (3-6 anni), garantendo una continuità educativa. Attualmente, la sperimentazione coinvolge 20 realtà sul territorio cittadino.

Viene disciplinata per la prima volta l’integrazione di attività educative aggiuntive, come laboratori teatrali, musicali e ludici, definite in collaborazione con le famiglie. Per garantire trasparenza, sarà istituito un albo di soggetti accreditati che supporteranno le municipalità nell’offerta formativa. Un’altra importante innovazione riguarda il rafforzamento degli organi collegiali, che includeranno anche i nidi. Questo permetterà alle famiglie di partecipare attivamente alla programmazione delle attività educative, consolidando l’alleanza tra scuola e genitori. I prossimi passaggi per rendere il testo definitivo saranno l’approvazione in giunta e in Consiglio comunale.

“Con l’approvazione del nuovo regolamento per il sistema educativo 0-6 anni prodotto dopo un lungo lavoro in commissione, si compie un passo importante verso un sistema dell’istruzione cittadina più equo e trasparente, che mette al centro le famiglie e i bambini – ha detto Il presidente Esposito – L’introduzione dei Poli per l’Infanzia e il rafforzamento della partecipazione delle famiglie rappresentano una svolta innovativa per garantire continuità educativa e maggiore supporto ai territori”.

 

Catania,Borgo-Sanzio, apre oggi alle ore 10,15 – la quinta isola ecologica per conferire i rifiuti

Borgo Sanzio isola ecologica

 

 

Oggi, mercoledì 27 novembre 2024 alle ore 10,15, in via Patanè Romeo, traversa di via Vagliasindi, zona Borgo Sanzio, alla presenza del sindaco Enrico Trantino, dell’assessore comunale all’ambiente Massimo Pesce e di quello alle politiche comunitarie Sergio Parisi, con i responsabili di Gema Spa, azienda che opera in appalto nel Lotto Centro, verrà ufficialmente aperto al pubblico il quinto Centro Comunale di Raccolta (isola ecologica) della città di Catania.

La nuova isola ecologica di via Carmelo Patané Romeo, nell’area del III Municipio, è ampia 4000 metri quadrati e contiene due aree di deposito rifiuti con casse scarrabili e contenitori di varie tipologie di rifiuto.

Un avanzato sistema di registrazione dei conferimenti con i sistemi di pesatura e il riconoscimento dell’utente tramite tessera sanitaria, garantisce ai cittadini che vanno a conferire i rifiuti differenziati di poter usufruire degli sgravi tributari della Tari.

Anche la realizzazione del nuovo Centro Comunale di Raccolta di via Carmelo Patané Romeo, come quella di via Cairoli e del viale Biagio Pecorino a San Giorgio-Librino aperti recentemente, è avvenuta con i fondi comunitari Pon Metro, grazie a una procedura di progetto avviata nel dicembre del 2021 dalla giunta del sindaco Pogliese e coi successivi step portati avanti dall’attuale amministrazione del sindaco Trantino.

Il Centro Comunale di Raccolta rifiuti sarà aperto al pubblico, dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle 15.30, domenica e festivi esclusi.

 

Annuncio ufficiale; tregua tra Israele e Libano Ma Netanyaku, accende il fuoco, presto avremo armi sofisticate

 

Stragi del 7 ottobre causate dall'arroganza di Netanyahu, ha rafforzato  Hamas»: l'indagine conclusa dai familiari delle vittime - Open

 

Finalmente si muovono i passi decisivi per una pace duratura   Oggi si chiama tregua  .L’annuncio ufficiale, prima del sì del governo, era giunto da Benjamin Netanyahu con un messaggio tv. Il premier israeliano aveva così spiegato le “tre ragioni” della tregua in Libano, prima tra tutte quella di potersi “concentrare contro la minaccia iraniana”.

Nel suo discorso, Netanyahu ha poi parlato della necessità di permettere a Israele di “rinnovare” e “riarmare” le proprie truppe, ammettendo che – “non è un segreto”, ha detto – vi sono stati “grandi ritardi” nelle forniture di armi.

“Presto – ha quindi aggiunto – ci armeremo con armi sofisticate che ci aiuteranno a proteggere le nostre truppe e ci daranno ancora maggiore forza per completare la nostra missione”. Terza ragione, quella di isolare Hamas: “Hamas contava su Hezbollah per combattere insieme ed una volta che Hezbollah è eliminato, Hamas è lasciato da solo – ha detto -, la nostra pressione su Hamas crescerà e questo ci aiuterà a portare a casa gli ostaggi”.

Nel suo discorso, che è suonato come un appello ai suoi stessi ministri ad approvare il cessate il fuoco, il premier israeliano ha sottolineato che anche con la tregua Israele “manterrà la completa libertà di azione militare”, “in pieno coordinamento con gli Stati Uniti”. Israele controllerà il rispetto del cessate il fuoco e “risponderà con forza ad ogni violazione” di Hezbollah.

Il gabinetto politico di sicurezza ha poi approvato nella serata di ieri la proposta di pace avanzata dagli Stati Uniti “con la maggioranza di 10 ministri e l’opposizione di uno. Israele apprezza il contributo degli Stati Uniti nel processo e mantiene il diritto di agire contro ogni minaccia alla sua sicurezza”, quanto dichiarato dall’ufficio del premier, rendendo noto che il Netanyahu ha parlato con Joe Biden per “ringraziarlo del coinvolgimento degli Usa per ottenere i cessate il fuoco in Libano e per il fatto di aver capito che Israele manterrà la sua libertà di azione”. Il voto contrario all’accordo di tregua è stato quello di Itmar Ben-Gvir, l’estremista di destra che è ministro della Sicurezza Nazionale.

 Biden più battagliero adesso

Biden sembra diventato più battagliero.   Se Netanyahu non ha fornito nessun dettaglio sull’accordo nel suo discorso, né ha chiarito l’entrata in vigore del cessate il fuoco, a farlo ci ha pensato il presidente Biden nel suo intervento alla Casa Bianca dopo il via libera.

 

Ambiente: traffico illecito di rifiuti, denunce e sequestri in Sicilia

 

Gestione dei rifiuti: sempre più necessaria una strategia nazionale

Archivi-SUD LIBERTA’

 Palermo,

I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di n. 16 soggetti e di n. 6 persone giuridiche a vario titolo responsabili di aver partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Le operazioni si sono svolte prevalentemente ad Alcamo, ma hanno investito anche la Provincia di Palermo con obiettivi anche nei Comuni di Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria nonché a Palermo.

Le indagini, avviate dal N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) di Palermo nel febbraio del 2019 e proseguite fino al dicembre 2020 sotto il coordinamento della D.D.A. di Palermo hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

I predetti rifiuti – tra cui parti anche meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche – venivano conferiti presso gli impianti oggetto dell’odierna attività sia da soggetti privati, sia da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto, privi dei F.I.R. e – senza alcun tipo di trattamento – venivano miscelati tra loro per poi essere ceduti – a titolo oneroso – come rifiuti ferrosi non pericolosi. La quantità di rifiuti oggetto di traffico, per il solo periodo di indagini, è stimata in oltre 3.000 tonnellate, per un ingiusto profitto quantificato in oltre €. 300.000,00.

Le indagini, svolte anche con l’ausilio di attività di natura tecnica, hanno portato al sequestro di due aziende del settore, affidate ad un Amministratore Giudiziario nominato dall’Autorità Giudiziaria, al sequestro di n. 16 autocarri utilizzati per i predetti traffici nonché al sequestro per equivalente di somme pari a €. 153.000,00.


 

 

Durante l’esecuzione, all’interno di una delle aziende oggetto di sequestro, sono stati rinvenuti 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi che non avrebbero potuto fare ingresso all’interno dell’azienda in quanto non autorizzata al trattamento degli stessi. Tra i rifiuti erano riconoscibili autoveicoli non bonificati, completi di plastiche, vetri, apparecchiature elettroniche, nonché residui di olii esausti, morchie e vernici già in parte convogliate all’interno dei canali di scolo delle acque di prima pioggia, con evidente pregiudizio all’ambiente.

Giuseppe Conte, leader del M5s : ” Grillo sta cancellando la sua storia ” Imperdonabile il sabotaggio del fondatore -padre del Movimento e, soprattutto, immorale la somma di 300 mila euro intascata ogni anno

Grillo scordi Conte e sia il consulente di Draghi – infosannio

 

“Ileader M5S Giuseppe Conte  sulla sfida di Grillo, afferma a latere dell’assemblea della costituente:   “Non c’è mai stato lo scontro Conte-Grillo perché io non ho mai raccolto le sue provocazioni. Semmai lo scontro è quello di Grillo contro la sua comunità”.. “Ho rinunciato a capire perché lui stia cancellando la sua storia e stia schiaffeggiando così palesemente tutti gli iscritti e tutto ciò per cui si è battuto in tanti anni”.

Grillo prova a far ripetere la votazione agli iscritti M5S   Ma sulla testa del fondatore pesa troppo quel “contributo” che intascava di 300 mila euro all’anno

La richiesta di Grillo di ripetizione del  voto della Costituente M5S,  dà l’ occasione nuovamente a Conte di riaffermare alcuni punti: “È una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto e che, peraltro, la maggioranza ha già bocciato proprio nell’ultima votazione”. E spiega: “Abbiamo una comunità matura e unita, desiderosa di partecipare e contare, non vedo scissioni all’orizzonte”.

C’è tutta una serie di regole che Grillo si era costruito nel tempo e quando abbiamo rivisto lo statuto non c’è stato verso di renderlo un po’ più aggiornato. Grillo ha esercitato questa facoltà e noi rispondiamo con una votazione che faremo al più presto. Sono sicuro che la comunità risponderà anche questa volta“.

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

 

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti.
È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani.
L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere.
Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino.
“Nessuna scusa” è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna.
È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete.
È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto.
È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile».

Autoriciclaggio e circonvenzione di incapace Palermo – Provvedimento di confisca del valore di oltre 2 milioni di euro a carico di una badante

 

 

 

Palermo,

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca, del valore di 2.150.000 euro, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Palermo, a seguito della condanna definitiva di una donna per il reato di autoriciclaggio e prosciolta, per intervenuta prescrizione, dalla sola accusa di circonvenzione di incapace, rispetto alla quale tuttavia i fatti sono risultati completamente provati in giudizio.

Le indagini di polizia giudiziaria eseguite dalla Compagnia di Bagheria, a cavallo tra il 2015 e il 2018, avevano messo in luce un articolato e milionario disegno criminoso di spoliazione patrimoniale a danno di un benestante imprenditore italo-americano, del figlio disabile ed erede universale di tutti i suoi beni, attuato dalla badante, cittadina italiana originaria di Misilmeri.

La stessa, infatti, era stata assunta quale assistente del ricco imprenditore di origine siciliana, già titolare di una importante catena di lavanderie negli Stati Uniti e rientrato in Italia per gli ultimi anni della propria vita insieme al figlio, affetto da una grave patologia. Lo stesso imprenditore benestante l’aveva incaricata, con proprio testamento, di occuparsene per tutta la vita. In cambio, le aveva lasciato in eredità 31 cespiti immobiliari tra terreni e appartamenti, distribuiti nell’entroterra palermitano, per alcuni dei quali era stato però concesso l’usufrutto al figlio finché fosse rimasto in vita. A quest’ultimo, inoltre, erano state lasciate in eredità anche rilevanti polizze per un valore di oltre 2 milioni di euro.

Gli accertamenti, eseguiti in fase investigativa e successivi alla morte dell’imprenditore italo-americano nel 2014, sono scaturiti dalle denunce del perito del Tribunale, incaricato di valutare la capacità del figlio del de cuius. Quest’ultimo ha accertato come il tutelato non fosse capace di esprimersi correttamente, né di attribuire valore al denaro e alle cose di cui si serviva.

Non solo: il giovane, dopo la perdita del padre, aveva sviluppato una attrazione affettiva nei confronti della badante, verso cui era in stato di sudditanza. Resasi conto delle attività investigative in corso, la condannata aveva addirittura tentato, in pendenza di accertamenti, di far istruire il figlio dell’italo-americano affinché fosse preparato e collaborativo nel corso dell’effettuazione delle perizie giudiziarie, con l’intento di far apparire le sue donazioni frutto di scelte coscienti e volontarie.

Le indagini, svolte all’epoca dei fatti, anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno appurato l’evidenza di questi tentativi di inquinamento delle prove. Gli accertamenti bancari, invece, svolti in seguito alla morte del padre, sono serviti a ricostruire come la badante abbia anzitutto fatto smobilitare al giovane l’intero importo delle polizze, per farselo trasferire sui propri conti correnti con numerose operazioni dispositive. Successivamente, con l’aiuto di uno dei figli conviventi, ha reimpiegato le somme sui conti bancari di una società ungherese costituita ad hoc di cui era socia unica in modo da occultarne la reale provenienza.

Da lì, sono stati compiuti ulteriori trasferimenti, anche verso Paesi extracomunitari, che ne hanno reso difficoltoso il rintraccio. Anche per questi motivi, è stata disposta la confisca per equivalente dei profitti del reato.

Il provvedimento in corso di esecuzione, che permetterà di assicurare all’erario la quasi totalità delle somme, riguarderà numerosi cespiti immobiliari intestati alla condannata, nonché al nucleo familiare, cui sono stati via via trasferiti alcuni dei beni. Saranno apprese, inoltre, anche le disponibilità liquide giacenti sui conti correnti della condannata e dei familiari, e ogni altra disponibilità economica e finanziaria, incluse quelle presso terzi.

Si conferma così l’impegno della Guardia di Finanza informa infine il Comando del Corpo – quale forza di polizia a tutela della legalità economica e finanziaria, a contrasto dell’accumulo di patrimoni illeciti e a difesa dei cittadini più deboli spesso bersaglio di individui senza scrupoli.

Conte, assemblea del M5, aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana Isolato Grillo perchè secondo la maggioranza non avrebbe dovuto intascare o 300 mila euro all’anno

Il peggiore dei “delitti”, Conte, Grillo e la triste deriva del M5S -  Affaritaliani.it

 

“Il processo costituente è stato assolutamente partecipato, il più ampio possibile, abbiamo aperto anche a persone che hanno tentato di delegittimare sin dall’inizio, lo avevamo previsto, è fisiologico. Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana, se ci sono 90mila persone che discutono ci possono essere anche persone che la pensano diversamente”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel corso di Nova, l’Assemblea costituente del movimento.
“Forse questo è il punto più basso della politica, il momento di massimo inquinamento dove la politica è condizionata dall’influenza dei gruppi economici, i soliti, che riescono a gestire il destino di tutti. Quando c’è una astensione così forte non si può restare indifferenti, noi vogliamo dare l’esempio e per questo è nato il processo costituente”, ha sottolineato Conte.
“Ci possiamo giovare dell’intuizione di Casaleggio che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulle piattaforme digitali. Ma oggi stiamo osando, stiamo andando oltre perchè questo è un processo che si è aperto a contributi anche dei non iscritti, dopo è nato un confronto deliberativo sulle 22 mila proposte”, ha detto ancora l’ex premier contestato da alcuni giovani con lo slogan “trasparenza” e “dimissioni”  scritte su una maglietta proGrillo.
Ma il pubblico in sala – affermano alcuni intervistati     –  restano oggi indifferenti  alle iniziative         del fondatore Grillo  che “intascava 300  mila euro  degli iscritti deputati del Movimento”

“Sono in corso le votazioni e ciascuno di voi può decidere sul futuro del M5S, abbiamo ribaltato l’ordine delle cose, la piramide l’abbiamo rovesciata, è la base che è in alto e che sta decidendo – ha aggiunto -. Definiamo quali sono gli obiettivi strategici, i progetti di cambiamento della società e lo facciamo ascoltando i nostri iscritti e i cittadini com’è nella nostra tradizione”.