Messina, aggredisce convivente con arma da taglio. Arrestato per tentato omicidio

 

Ha umiliato, offeso e minacciato l'ex convivente: arresti domiciliari per  un 19enne - La Provincia

 

 

 Messina – Barcellona Pozzo di Gotto 
Un 45enne è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), in quanto accusato dei reati di “tentato omicidio”, “maltrattamenti contro familiari” e “lesioni personali aggravate”, per aver colpito con un coltello la convivente, 30enne.
I fatti si sono verificati nella mattinata di ieri a Barcellona Pozzo di Gotto, quando i Carabinieri, a seguito di una segnalazione pervenuta al 112, sono intervenuti in un appartamento del centro, laddove era stata segnalata una lite in famiglia. 
Nel luogo indicato, i militari dell’Arma hanno trovato già i sanitari del 118, intervenuti in soccorso di una donna che, poco prima, al culmine di un litigio, era stata aggredita e colpita con un coltello dal convivente, il quale, si era allontanato subito dopo aver commesso il gesto.
I militari dell’Arma hanno quindi avviato immediatamente le ricerche dell’uomo, che, rintracciato pochi istanti dopo nelle vicinanze dell’abitazione, ancora con le calzature sporche di sangue, è stato bloccato e condotto in caserma.
Sono stati quindi effettuati gli accertamenti necessari per ricostruire quanto avvenuto da parte dei Carabinieri, che, nel sopralluogo effettuato nell’abitazione, hanno rinvenuto e sequestrato un coltello da cucina, intriso di tracce ematiche, utilizzato dall’aggressore. 
La vittima, 30enne, trasportata e medicata presso l’ospedale di Milazzo, fortunatamente ha riportato ferite non gravi. L’arrestato invece è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Tutte le attività sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta dal Procuratore dott. G.V., particolarmente attenta a dare sempre pronte ed efficaci risposte ai reati in danno delle vittime vulnerabili. 

Selinunte, scavi portano alla luce un nuovo piccolo tempio. L’assessore ai Beni culturali Paolo F. Scarpinato: «Scoperta di grande valore»

 

 

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Nuovi edifici dell’area sacra e una struttura che al momento sembra essere un piccolo tempio, posizionato alle spalle del Tempio C, sono stati identificati grazie agli ultimi scavi condotti al Parco archeologico di Selinunte.

«Le attività di ricerca effettuate in questa zona – dice l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato – riservano sempre nuove scoperte e in questo caso si tratta di rinvenimenti di grande valore. In autunno, quando riprenderanno le attività, avremo dettagli più chiari sulla portata del ritrovamento».

Da oltre dieci anni gli archeologi dell’Institute of Fine Arts–Nyu e dell’Università degli studi di Milano effettuano scavi archeologici a Selinunte, studiando a fondo i santuari urbani all’interno del grande muro di peribolo sull’Acropoli e portando alla luce porzioni di abitati e interessanti manufatti. In particolare, in questa ultima campagna di scavo, sono stati fatti grandi passi in avanti, tanto che, se le ipotesi dovessero risultare esatte, si potrebbe riscrivere il perimetro dell’area.

I risultati degli ultimi scavi saranno presentati domenica 11 agosto, alle 18, al Baglio Florio, dal direttore del Parco archeologico Felice Crescente e dall’archeologo Clemente Marconi, che coordina sessanta collaboratori e studenti che hanno effettuato diversi lavori di indagine a Selinunte. Le esplorazioni riguardano più zone del grande santuario urbano sull’acropoli, tra le aree di culto più significative del mondo greco dell’età arcaica e classica, dove la missione ha individuato con certezza il grande accesso monumentale a nord-ovest, ma anche un ambiente con un pozzo circolare, diversi oggetti, monete e un gioiello in oro, oltre a una struttura che parrebbe condurre a un tempietto non ancora conosciuto, non grandissimo e senza colonne.

Le ricerche di quest’anno hanno portato notizie anche sulle azioni rituali legate alla costruzione del Tempio R: quando fu innalzato le strutture attorno erano state rase al suolo fino alle fondamenta e sarebbero stati condotti diversi riti, quasi a voler “purificare” l’area. Qui è stata ritrovata una cuspide di lancia in ferro (machaira) “defunzionalizzata”, cioè privata della punta e del filo della lama, un rituale per far perdere simbolicamente all’arma il suo potere offensivo.

Siccità, Regione Sicilia autorizza prelievo acqua da dighe Castello e Prizzi

 

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Palermo,

Agricoltori e allevatori dell’Agrigentino, nel mese di agosto, potranno utilizzare a fini irrigui 800 mila metri cubi di acqua provenienti dagli invasi Castello e Prizzi, oltre a quella della traversa Favara di Burgio. Lo prevede un’ordinanza appena firmata dal commissario delegato per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta.

La decisione è stata presa a seguito della riunione di ieri sera a Palazzo d’Orleans della Cabina di regia, alla quale ha partecipato anche l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, e dalla quale è emersa “l’indispensabilità della seconda irrigazione di soccorso per evitare il disseccamento e la morte delle piante, con le ripercussioni economiche e sociali, di produzioni di altissima qualità quali l’arancia di Ribera Dop e la pesca di Bivona Igp, per complessivi 7 mila ettari”.

«È una scelta – evidenzia il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – per sostenere i nostri agricoltori e allevatori in un momento di estrema necessità e per proteggere e preservare le colture di eccellenza della nostra terra, ma anche il benessere economico e sociale delle comunità locali. Il governo regionale è al fianco del settore agricolo e zootecnico in un momento di particolare crisi e proprio per questo motivo ha già stanziato decine di milioni di euro per limitare i danni dovuti alla siccità».

L’utilizzo dell’acqua per irrigazione di soccorso, anche delle aree fuori dal comprensorio consortile 3 di Agrigento, potrà proseguire eventualmente nel mese di settembre, previa verifica della necessità e della disponibilità delle risorse. Per quanto riguarda la traversa Favara, la risorsa idrica potrà essere utilizzata fino al suo esaurimento, in vista dei lavori di dragaggio che saranno effettuati a settembre. Per gli invasi Castello e Prizzi, dovendo garantire la disponibilità anche per l’uso idropotabile e assicurare la salvaguardia dell’ittiofauna, il Consorzio di bonifica, i gestori degli invasi (dipartimento regionale Acque e rifiuti ed Enel) e i gestori del servizio idrico (Aica e Amap) dovranno attivare un monitoraggio per prevenire le condizioni di crisi e avviare, se necessario, il trasferimento dei pesci.

RILANCIO DELL’AST SICILIA: UN’AZIENDA OGGI SENZA TESTA E CON TANTI DIPENDENTI-AUTISTI CHE “DIMENTICANO” GLI ORARI DI TABELLA E LASCIANO SPESSO A TERRA I CITTADINI

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Palermo,

Via libera alla ricapitalizzazione dell’Ast. Il Consiglio dei ministri non ha impugnato la norma regionale che stanzia le risorse per garantire un futuro all’Azienda siciliana trasporti e prevede il passaggio in house dei servizi per arrivare al nuovo piano industriale.

«Le controdeduzioni della Regione hanno convinto il governo Meloni della bontà della norma – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò – che ci consentirà di superare le criticità e di portare avanti il piano di rilancio e valorizzazione dell’azienda. Un risultato importante che ci permette di restituire serenità e garanzie ai dipendenti, ma anche di lavorare affinché i cittadini siciliani possano godere di servizi di trasporto pubblico più efficiente».

«Con il via libera definitivo della norma da parte del Consiglio dei ministri – commenta il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – possiamo finalmente procedere al rilancio dell’Ast, della quale in pochi mesi di governo abbiamo messo in ordine i conti, guardando con più fiducia al futuro della società regionale e rassicurando, nel contempo i lavoratori. Fin dal nostro insediamento, abbiamo ritenuto che l’Azienda rappresentasse un asset di fondamentale importanza per la Regione e abbiamo lavorato con questo obiettivo. Oggi un altro passo in avanti verso questa direzione è stato fatto»

Escalation del conflitto tra Israele ed Hamas, altri 100 morti in un raid israeliano contro scuola di Gaza

 

 

Escalation del conflitto tra Hamas ed Israele     Si apprende che sono almeno  100 persone  uccise e altre decine sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano contro una scuola di Gaza City, secondo quanto dichiarato da fonti mediche e di sicurezza nel territorio palestinese. L’ufficio stampa del governo controllato da Hamas a Gaza ha dichiarato che l’esercito israeliano ha attaccato la scuola, utilizzata come rifugio per gli sfollati, durante le preghiere del mattino. 

Macerie a Gaza - (Afp)

L’esercito israeliano (Idf)  sostiene che la scuola     era diventata u n obiettivo militare e ha dunque  colpito i militanti di Hamas che “operavano nella scuola Al-Taba’een e vicino a una moschea a Daraj Tuffah, che serve come rifugio per i residenti di Gaza City” e che il centro “serviva come nascondiglio per i terroristi e i comandanti di Hamas”.

L’esercito israeliano  ha affermato che “sono state prese numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili”, mentre ha accusato l’organizzazione militante palestinese Hamas di “sfruttare brutalmente la popolazione civile e le istituzioni come scudi umani per le loro attività di terrore”.

Nelle ultime settimane, gli attacchi alle scuole da parte di Israele sono diventati molto più frequenti, con Israele che ha preso di mira sette plessi scolastici, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. In un rapporto di questa settimana, le Nazioni Unite affermano di essere “inorridite” dall’escalation. I gruppi per i diritti umani affermano che ci sono prove che Israele non sta facendo abbastanza per distinguere i civili dai combattenti a Gaza, dove la guerra, che dura da mesi, ha ucciso almeno 39.699 persone (secondo un bilancio fornito venerdì), secondo i funzionari sanitari locali.

Il ministero della Sanità di Gaza non fa distinzioni tra civili e combattenti nel bilancio, ma afferma che la maggior parte dei morti sono donne e bambini.

Bonus fieno Sicilia -per un importo di 20 milioni di euro- sale a 17 il numero dei centri per la distribuzione agli allevatori

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Sette nuovi centri operativi da oggi preposti alla distribuzione del fieno agli allevatori siciliani che hanno diritto al bonus introdotto dalla Regione. È stato aggiornato l’elenco dei punti di distribuzione sul territorio che da dieci passano così a diciassette per meglio rispondere alle esigenze dei beneficiari e accelerare le operazioni di approvvigionamento. La misura, finanziata con 20 milioni di euro, è stata voluta dal governatore Renato Schifani per limitare i danni dovuti alla siccità. Il nuovo elenco completo, approvato dal commissario delegato per l’emergenza idrica in Agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta, comprende: una struttura nell’Ennese, il Centro di meccanizzazione agricola Esa di Agira; tre nella provincia di Siracusa, Agrifiera a Noto e l’area autoporto dell’Asi a Melilli, a cui si aggiunge adesso l’area protezione civile di Palazzolo Acreide; e ancora due punti di distribuzione nel Nisseno, al Centro di meccanizzazione Esa di Serradifalco si affianca il Ccr di Mussomeli (solo per mezzi fino a 150 quintali).

Le strutture individuate per la provincia di Ragusa sono cinque: la zona industriale del capoluogo, Foro Boario a Modica, fiera Emaia a Vittoria, il mercato ortofrutticolo di Roccazzo a Chiaramonte Gulfi e il mercato agricolo di Donnalucata a Scicli. Nel Catanese sono tre i centri aperti: a quello dell’area di protezione civile di via Cristoforo Colombo a Caltagirone se ne aggiungono altri due, ovvero il centro nella zona artigianale di Santa Maria di Licodia e, ancora, quello nella frazione di Vizzini Scalo in prossimità della Sp 38 I a Vizzini. Il nuovo elenco include anche tre centri in provincia di Trapani: quello nel piazzale antistante il Palazzetto dello sport di contrada Strasatti a Marsala, quello nel piazzale Area Artigianale di contrada Dagala a Poggioreale e il piazzale area parcheggio antistante Baglio Cofano a Custonaci.

La quantità di foraggio da distribuire agli allevatori dipende dall’intensità del danno subito sui territori in base alle precipitazioni rilevate dal Servizio informativo agrometeorologico siciliano. Gli elenchi con i beneficiari sono stati pubblicati nella sezione del portale istituzionale della Regione Siciliana dedicata all’assessorato dell’Agricoltura. Le operazioni di consegna avvengono obbligatoriamente alla presenza di un dipendente dell’ispettorato provinciale dell’Agricoltura. 

Sanità, presentate le relazioni ispettive su ospedale di Patti e cardiochirurgia pediatrica del Civico

 

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Palermo,

Le scelte del medico di guardia in servizio al Pronto soccorso di Patti (Messina) sono all’origine dell’episodio che ha visto protagonista, qualche giorno fa, un paziente al quale era stata provvisoriamente immobilizzata una gamba fratturata con del cartone imbottito di cotone di germania. Una responsabilità individuale, quindi, alla quale si aggiunge la mancata segnalazione sulla necessità di richiedere i dispositivi medici monouso per l’immobilizzazione degli arti. Sono queste le conclusioni dell’ispezione svolta dalla commissione incaricata dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, lo scorso 2 agosto, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani.
Le risultanze sono state illustrate questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’assessorato, a Palermo. Erano presenti, oltre all’assessore, anche il dirigente del dipartimento della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il dirigente del Dasoe, Salvatore Requirez, il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, e il direttore generale dell’Arnas Civico di Palermo, Walter Messina.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti è stata presentata la conclusione dell’indagine conoscitiva interna della direzione generale dell’ospedale Civico di Palermo sul reparto di cardiochirurgia pediatrica del Di Cristina. Su un quotidiano locale, nei giorni scorsi, i genitori di un piccolo paziente, deceduto quattro mesi fa nel corso della degenza, avevano denunciato presunti disservizi assistenziali. L’audit ha evidenziato “l’inesistenza di lacune nel trattamento erogato dagli operatori sanitari, il cui comportamento denota una indiscutibile professionalità nella tenuta dei rapporti, adeguati e rispettosi, sia nei confronti del paziente che dei genitori”.
«Ci tengo a esprimere prima di tutto – ha affermato l’assessore Volo – la mia vicinanza personale ai protagonisti di questi due episodi, che seppur dei casi isolati meritavano comunque un attento approfondimento. Nel caso di Patti abbiamo appurato che si è trattato di una responsabilità di singoli operatori e che, quindi, non esiste una criticità legata al rifornimento di presidi medico sanitari per le emergenze-urgenze. Era doveroso accertare le cause di eventi che hanno suscitato, comprensibilmente, clamore mediatico non soltanto nell’Isola. Abbiamo voluto fare chiarezza in tempi brevi per tranquillizzare i siciliani sul livello e l’efficienza del sistema sanitario regionale. Manterremo, comunque, alta l’attenzione».
«Vi è grande collaborazione tra il dipartimento e le direzioni aziendali dell’Asp di Messina e del Civico con l’obiettivo – ha aggiunto Iacolino – di concordare le azioni di miglioramento necessarie a rafforzare l’assistenza sanitaria, specialmente negli ospedali di frontiera. Tuttavia, occorre salvaguardare e tutelare l’immagine e il decoro tanto del Sistema sanitario pubblico complessivamente inteso, quanto dei professionisti che, a vario titolo, sono quotidianamente impegnati nello svolgimento della funzione assistenziale a garanzia della salute della comunità siciliana. L’incontro di oggi serve a ristabilire la verità dei fatti e il ruolo centrale del Sistema sanitario regionale pubblico».
«Le linee guida sono chiare – ha concluso Requirez – vanno applicate però ai casi concreti, in modo da lasciare poco spazio alle interpretazioni personali. Nel caso specifico di Patti, l’ispezione regionale ha accertato che i dispositivi monouso erano presenti nella struttura ospedaliera, e che quindi la paventata carenza non c’era, e che la scelta assistenziale adottata non era la più idonea al caso».

 

Ex Blutec in Sicilia, si utilizza il Fondo sociale europeo per garantire a 350 dipendenti del Gruppo Pelligra il futuro occupazionale. »

 

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Palermo, 

«Con questo provvedimento chiudiamo definitivamente una storia carica di incertezze per i lavoratori dello stabilimento ex Blutec e per le loro famiglie che non vivranno più con lo spettro della disoccupazione e della precarietà. Accompagneremo al prepensionamento chi non sarà assunto dal gruppo Pelligra, scongiurando il rischio di un licenziamento collettivo. Nessuno sarà abbandonato a se stesso, come è stato fatto per troppo tempo, oggi comincia una nuova era per Termini Imerese».

Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l’approvazione in giunta della riprogrammazione del Piano per l’occupabilità in Sicilia che destina 30 milioni di euro del Fondo sociale europeo per la chiusura della vertenza attraverso misure di politica attiva e di accompagnamento all’esodo. La soluzione individuata, e condivisa da tutte le parti coinvolte, prevede il ricorso all’isopensione per i 183 lavoratori che il piano industriale del gruppo Pelligra, aggiudicatario del bando per la riconversione dello stabilimento, considera “in eccedenza”, mentre i restanti 350 saranno assunti con l’impegno della Regione a supportare la loro riqualificazione.

«Sono convinto che il sostegno alle imprese e all’occupazione siano gli strumenti di crescita e sviluppo di cui la Sicilia ha bisogno e, non a caso – aggiunge Schifani – sono i pilastri delle politica economica del mio governo. Sono abituato a lavorare in silenzio, lontano da riflettori e clamori, con spirito di abnegazione fino al raggiungimento dell’obiettivo. Oggi possiamo dire di avere invertito la rotta: abbiamo trovato l’area industriale di Termini Imerese abbandonata a se stessa, sommersa da false promesse e da prospettive di degrado, abbiamo lavorato per trovare una soluzione vera e adesso, finalmente, c’è un gruppo industriale intenzionato a rilanciare il sito stimolando la crescita economica dell’intera area e, risultato altrettanto importante, abbiamo garantito un futuro a tutti i lavoratori. Impegno e strategie per lo sviluppo della nostra Isola: questa è la cifra del governo che ho l’onore di guidare». «Voglio ringraziare – conclude il presidente della Regione Siciliana – il ministro Adolfo Urso per la sensibilità e l’impegno che ha profuso per la risoluzione di questa vicenda a nostro fianco, e, ovviamente, anche l’assessore Edy Tamajo per il lavoro costante e continuo nel corso di questi mesi per il rilancio del sito industriale e l’assessore Albano per avere individuato la soluzione a garanzia dei lavoratori rimasti esclusi dal nuovo piano industriale».

Catania: riciclava parti di auto rubate in deposito abusivo, denunciato

 

 

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Catania,

Aveva adibito un’area recintata del comune di Giarre (Catania) per il ricovero di numerosi veicoli e per l’attività di officina meccanica e carrozzeria non autorizzate. Un uomo di 45 anni, è stato scoperto dai poliziotti delle Stradale e denunciato per i reati di riciclaggio, ricettazione e per la violazione delle norme ambientali concernenti l’allestimento abusivo dell’officina. Gli sono state contestate sanzioni amministrative per 5mila euro mentre l’area e le attrezzature sono state sequestrate.

È stato un carro attrezzi privo di scritte o segni distintivi che trasportava un veicolo senza parti di carrozzeria a destare i sospetti degli agenti della Polizia stradale. I poliziotti di pattuglia per i consueti controlli delle zone periferiche del paese, hanno notato il mezzo di soccorso che spariva nel capannone sequestrato e veniva celato da un cancello scorrevole. Autovetture issate anteriormente su dei cavalletti sbilenchi a prima vista interessate da lavori di manutenzione e poi accatastati alla rinfusa all’interno di un cassone di un autocarro, motori di veicoli a due e quattro ruote, lamiere, fanali e tappezzeria.

É questa la situazione che si sono trovati davanti i poliziotti una volta entrati. Dalle successive verifiche effettuate è emerso che numerosi veicoli presenti, quasi tutti intestati all’indagato, pur essendo in apparenza di provenienza lecita, in realtà erano provento di una sofisticata attività di riciclaggio di analoghi veicoli di origine furtiva, basata sull’avvenuta alterazione dei dati identificativi. I poliziotti inoltre, hanno rinvenuto nel sito illegale una targa per autoveicoli rubata nel 2023 e un cambio per autocarri anch’esso di provenienza furtiva.  (Com.Polizia- L.Bruno)

Problema Carceri e suicidi detenuti, la Camera approva il disegno di legge di Nordio. Ma i problemi vitali restano ancora sul tappeto

 

Disco verde della  Camera dei deputati al decreto legge sulle carceri con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. Essendo già stato approvato dal Senato è definitivamente convertito in legge. Oggi pomeriggio a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Oggetto dell’incontro, fare il punto sul sistema carcerario che rappresenta un tema molto sensibile per il Governo.
Il Ministro Nordio  afferma :“Ho prospettato al Presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del Ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza”, 

Circa l’elevato numero di detenuti stranieri, il Ministro Nordio ha confermato “l’impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei Paesi d’origine”. “Auspico che l’opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero”, ha concluso il Ministro