Palermo –
Cambio di marcia della giunta regionale presieduta dal suo Presidente Musumeci. Le osservazioni critiche della Corte dei conti, la pioggia delle lamentele sulla gestione economica dell’apparato regionale costringono il governatore ad un cambio di passo. Mantenimento del divieto di assunzione, riduzione delle spese di amministrazione e gestione del 5%, chiusura delle liquidazioni entro il 30 giugno con trasferimento degli eventuali contenziosi a una struttura-veicolo, trasformazione in Agenzia della Seus Spa e del Parco scientifico e tecnologico, conferimento della Resais a Sas per creare sinergie amministrative e organizzative con un amministratore unico.
Il taglio della spesa proposto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao era del 3 per cento ma la giunta ha deciso di aumentarlo di 2 punti, portandolo al 5%. La chiusura delle liquidazioni nel prospetto dell’assessore era al 31 dicembre ma nella delibera è stata anticipata di sei mesi. Tempi un po’ più lunghi del previsto invece per la dismissione delle partecipazioni azionarie che la Regione detiene in due società, e in particolare il Distretto tecnologico trasporti navali commerciali e da diporto e il Consorzio di ricerca per l’innovazione tecnologica/Sicilia e agrobiopesca.
Sul piano di revisione delle società partecipate, dove finora le assunzioni era prevalentemente clientelari o sponsorizzate da referenti politici,, la Regione, che detiene il 7,20% delle azioni, attende il parere dell’Avvocatura dello Stato per una manovra autonoma senza vincoli. «L’atto di recesso da parte del presidente della Regione è sospeso», avverte un comunicato, perché «la società ritiene che il socio Regione non possa recedere» e pertanto il Distretto ha chiesto il parere dell’Avvocatura. Per il Consorzio, la Regione –– ha in portafoglio il 9,33% del capitale sociale, «si è in attesa della stipula dell’atto di vendita per il 4,78% tra il presidente della Regione e l’Istituto zooprofilattico e l’Università di Palermo, aggiudicatari di una quota parte».
Staremo a vedere cosa succederà ancora alla Regione , che nei giorni scorsi ha visto approvato il contratto dei dirigenti regionali con l’aumento mensile di oltre duecento euro a soggetto, una classe che-sì- attendeva da anni l’approvazione contrattuale ma alla Regione siciliana -da decenni -ha sigillato francamente solo il fallimento di una struttura che ha alimentato clientele con esponenti mafiosi e referenti politici di bassa qualità e non ha saputo sfruttare e valorizzare i fondi europei a disposizione Quindi una classe dirigenziale che , senza idee e alcun merito, ulteriormente fa cadere nel precipizio tutti i servizi ed unità operative compresi gli organi politici.