REGIONE SICILIANA, DIRIGENTE GENERALE MADONIA . ” MEGLIO IL SILENZIO CHE FAR APRIRE UN’INCHIESTA GIUDIZIARIA SULL’ERSU...!”
di Raffaele Lanza
Ci risiamo. La Regione prosegue a deliberare spese senza indagare o ispezionare da professionisti gli illeciti sollevati pubblicamente da SUD LIBERTA’ Illeciti. Pubblichiamo il dispositivo della delibera n.736 per renderci subito conto di che si tratta.
“Si autorizza la liquidazione delle somme di euro 11.928.68 sul capitolo 190001 Codice Siope 1.01.01.002 del Bilancio della Regione siciliana per gli stipendi dei giornalisti dell’Ersu di Palermo e Catania, sig Dario Matranga e sig Giampiero Panvini per il mese di marzo 2022 dei relativi oneri riflessi a carico dell’Amministrazione, si autorizza pure la liquidazione della somma di Euro 754,62 sul capitolo 108006 del bilancio regionale, codice siope 1.01.02.01.001 /(contributi di quiescenza e previdenza a carico dell’amministrazione regionale di cui al primo comma dell’articolo 10 della L r. 21/1986 da trasmettere al Fondo Pensioni per IIRAP (Imposte regionali sulle attività produttive), codice siope 1.02.01.01.001) sul capitolo 109001 del bilancio regionale, si autorizza la liquidazione della somma pure di Euro 1.169,62.
Alla liquidazione si provvederà con l’emissione di appositi mandati di pagamento in favore dei beneficiari con accredito sui rispettivi conti correnti bancari e postali in possesso di questo Servizio, versamenti sui pertinenti capitoli di entrata del bilancio della Regione sul Modulo F24 E competente Ragioneria Centrale per la registrazione ai sensi della Legge reg. n.9 del 15 Aprile 2021″
Fin qui la delibera a firma digitale del dr. Giovanni Stimolo ( dirigente )
Visto dunque che la Regione siciliana prosegue nei suoi macroscopici illeciti, con spreco di denaro pubblico, giriamo l’intera faccenda alla Procura della Corte dei conti per la Sicilia.
Le Fiamme gialle cioè dovranno accertare e farsi consegnare dall’Ersu di Palermo e Catania la composizione della pianta organica degli Uffici Stampa. E accertare se “i redattori” che compongono questi Uffici siano iscritti all’Albo professionale Giornalisti (prof.o pubblicisti) In caso contrario la Procura della Corte dei conti potrà richiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite dai giornalisti Matranga e Panvini perchè essi non potevano nè possono essere pagati dalla Regione Sicilia con il trattamento massimo di “Caporedattore”. Sappiamo infatti che i redattori di questi Uffici sono impiegati amministrativi ,che non possono legittimare all’assunzione della qualifica di “Caporedattori”
Per maggiore chiarezza riportiamo una nota dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Questo Ordine -osserviamo noi di Sud Libertà- esprime bene il concetto sulle figure che possono stare nell’Ufficio stampa. E a Napoli è correttamente intervenuto
Questa la nota dell’ Ordine:
“In merito alla nota diffusa dall’ordine dei Giornalisti si precisa che il requisito della iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti, ai sensi dell’art. 9 della L.150/2000, è requisito necessaria solo per il personale che costituisce l’ufficio stampa, che non rientra tra le figure professionali contemplate nei concorsi banditi.
Tutte le figure professionali messe a bando a Napoli non rientrano tra quelle per cui è richiesta la obbligatoria iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti così come previsto dalla L 150/2000. Si sottolinea inoltre che nei bandi richiamati la qualifica della iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti è titolo che attribuisce al candidato un punteggio aggiuntivo.”
Avevamo detto in un ns recente scritto -che riproponiamo a tratti- due giornalisti interessati sono per l’Ersu di Palermo Sig. Dario Matranga – Segretario generale del Cobas-Codir comparto regionale siciliano. Per l’Ersu di Catania Giampiero Panvini, commissario dell’Ist.Ciechi “Ardizzone Gioeni”di Catania. Ambedue per soli quattro mesi – vedi il decreto sopra -fruiranno di una somma complessiva di oltre settantamila euro -comprensiva dei relativi oneri. Ambedue da circa vent’anni sono riusciti a formalizzare una “delibera” al proprio Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Palermo e Catania , enti autonomi di sottogoverno tenebroso-“controllati” (si fa per dire) dal Dipartimento alla Formazione, dove la Procura di Palermo ha notificato-ricorderemo- provvedimenti di arresto ed altro a numerosi impiegati della Regione , collocati in posti strategici,corrotti ed arraffoni, presieduti da un governante -presidente con il quale hanno dichiarato di avere la qualifica di “Caporedattore” per la presenza di personale agli Uffici Stampa.
La differenza sul piano economico è sostanziale: una cosa è dichiarare “di essere coordinatore o capoufficio stampa(personale amm/vo o precario nell’ufficio), una cosa è dichiarare di essere caporedattore che dà diritto (ma qui è-inequivocabilmente -calpestato ed inosservato) ad un’altra ed elevata indennità stipendiale riconducibile all’apice del contratto giornalistico. Una apparente mistificazione lessicale insomma. Caro Matranga, caro Panvini , non siamo stupidi e nemmeno i siciliani-appena aperti gli occhi- lo saranno.
Quel che è grave che anche l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia con il suo ex Presidente Francese abbia omesso al tempo della pubblicazione di fornire chiarimenti (obbligatori per legge sulla trasparenza) sul caso pubblicato. Meglio anche qui il silenzio, dunque…
In realtà gli atti di organizzazione degli uffici stampa di Catania e Palermo -Ersu- non sono per nulla conformi alle disposizioni vigenti in materia stampa e di pubblica amministrazione perchè il personale che coadiuva il “capo redattore Dario Matranga” dell’Ersu di Palermo nonchè quello di Catania – visibile sui siti delle due strutture-è del tutto privo del requisito dell’iscrizione all’albo nazionale dei giornalisti e nell’esercizio delle funzioni istituzionali non può – salvo che ambedue gli uffici, in assenza temporanea dei due giornalisti, abbiano operato così abusivamente per vent’anni o meno- e “afferma la legge: ” non possono i dipendenti intrattenere rapporti diretti con la stampa, e in generale con i media”. Il personale di questi due uffici stampa devono avere dall’Ersu cioè altre mansioni che non rientrano nelle previsioni delle norme sulla stampa. Sappiamo ad esempio che la Procura della Corte di conti ha recentemente obiettato sulla qualifica dei 24 giornalisti “caporedattori”dell’Ufficio stampa centrale-documentazione della Presidenza regionale poi “mandati a casa”- è notorio – dal governatore di turno
E’ anche logico -che l’Ufficio stampa, sostanziandosi essenzialmente nella funzione di comunicazione all’esterno dell’attività istituzionale dell’ente pubblico, risponde ad esigenze di carattere continuativo. “Che ci azzecca” allora un giornalista “caporedattore ” all’Ersu di Catania – che fa il commissario straordinario all’ Ente dell’Unione ciechi o all’Ersu di Palermo (che fa il segretario sindacale -leader – del Cobas.Codir per l’invenzione di una delibera interna sottomano con la penna in prestito al Presidente dell’Ersu protempore, se nessuno dei componenti l’ufficio stampa è tale da definirsi “redattore”?
I redattori sono solo quelli che entrano nelle previsioni legislative di operare solo come giornalisti iscritti all’Albo . Affermare il contrario realizza un falso e l’ipotesi investigativa da parte dell’Autorità giudiziaria di Palermo e Catania ed in particolare l’attento Procuratore della Corte dei conti sarà o dovrebbe essere- di accertare la peculiarità del lavoro giornalistico del personale degli Uffici Stampa di Catania e Palermo
Motivi di giustizia – e di disparità- con l’ufficio Stampa centrale ricostituito in parte sorprendentemente con il risorto Contratto dei dipendenti regionali anzichè quello giornalistico- ci hanno indotto a richiedere chiarimenti sul decreto confezionato dalla Regione siciliana per dare i superstipendi/emolumenti al Matranga,capo sindacale dei dipendenti regionali della Sicilia, e al Panvini in perenne veste di Commissario Ist. Ciechi di Catania, e quindi “assente” dal proprio Ufficio Stampa.
UNA CLASSE DIRIGENZIALE INCOMPETENTE ED INCAPACE DI APPROFONDIRE GLI ATTI IN CONSEGNA
Il dott Giovanni Stimolo, Direttore del Servizio regionale economico della Regione Sicilia,da noi recentemente interpellato, ha risposto alla nostre domande girando la responsabilità alla Madonia. “Sono vent’anni – spiega il dirigente che cerchiamo di scoprire e capire questa matassa , vorremmo capire meglio la posizione giuridica di questi due giornalisti. Io tuttavia- tengo a precisare dr. Lanza – mi sono occupato della parte economica. Loro cioè hanno consegnato i contratti-registrati- e io ho solo preso atto della loro regolarità. Eventuali modifiche giuridiche sulla loro posizione di “redattore” anzichè di caporedattore” , -come Lei sostiene- in coerenza con la Corte dei conti, devono essere suggerite dal dirigente generale della Funzione pubblica del Personale della Regione siciliana.Tale qualifica di “caporedattore”comunque io non l’ho trascritta nel decreto di impegno spesa. E’ lì che deve richiedere specifiche domande, al la dott.ssa Carmen Madonia.” Invìi una denuncia e/o segnalazione alla drssa.Madonia”
Noi di SUD LIBERTA’ sappiamo che in un caso come questo anche il dr. Stimolo ha le sue responsabilità che non può restringere il suo dovere di servizio al “controllo” della sola parte economica delle delibere.