foto archivio Sud Libertà_ Haftar Khalifa, l’uomo che sta bombardando Tripoli
Palcoscenico di guerra in Libia .Il rischio è che il fenomeno terroristico della Libia possa entrare e svilupparsi nella vicina Sicilia ,molto preoccupata dal tentativo di golpe del generale Haftar .Ogni giorno Tripoli viene bombardata. Non si contano più i morti.”Non ci sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare scorciatoie militari ed in ultima analisi il rischio di una nuova guerra civile in Libia”, comunica il prof. G.Conte :oggi gli scontri hanno spinto circa 18.000 persone ad abbandonare le proprie abitazioni e gli sfollati interni sarebbero ancora in rapido aumento”. “La situazione di caos e violenza accresce fortemente anche il rischio di una recrudescenza del fenomeno terroristico, del resto ancora ben presente in Libia”, ha affermato ancora Conte nell’informativa al Senato.
Questa sera alle 21 ora italiana (le 15 ora di New York) è stata organizzata una riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Libia, dopo che ieri è stata respinta una bozza emendata della risoluzione che la Gran Bretagna ha iniziato a far circolare lunedì scorso. La riunione nasce per valutare “il percorso da seguire”. Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro, la bozza – che chiede il cessate il fuoco immediato e l’accesso umanitario incondizionato alle zone dei combattimenti intorno a Tripoli – è stata respinta dalla Guinea Equatoriale, a nome dei tre Paesi africani (oltre alla Guinea, Costa d’Avorio e Sudafrica) che siedono in Consiglio. Ma anche la Russia ha bocciato il testo, nella parte in cui l’Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar veniva indicato come la forza responsabile dell’attacco contro la capitale. Tiepidi anche gli Stati Uniti.
Si apprende che il governo di concordia nazionale libico ha annunciato la sospensione di tutti gli accordi bilaterali nel campo della sicurezza tra il ministero degli Interni libico e la controparte francese. Il comunicato è a firma del ministro degli Interni di Tripoli, Fathi Bashagha. La Francia respinge come “completamente infondate” le accuse formulate dal governo di concordia nazionale libico secondo cui Parigi sostiene Haftar.