Libia ad alta tensione. L”Eni ha deciso di evacuare il personale italiano dal Paese dopo che, da due giorni, si registrano scontri seguiti alla manifestata volontà del generale Haftar di andare avanti a Tripoli.. Il personale italiano dell’Eni è presente nel giacimento di Wafa, in Tripolitania, e in quello di El Feel a sud. L’evacuazione della compagnia petrolifera è avvenuta in sintonia con la diplomazia della Farnesina.
Foto d’Archivio -Sud Libertà
I Paesi del G7 “intanto esprimono la più forte preoccupazione per le operazioni militari” e “ribadiscono che non c’è soluzione militare al conflitto” secondo gli intenti dei ministri degli Esteri dei sette Paesi più industrializzati del mondo (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Giappone e Germania) che si è tenuta a Dinard, sotto presidenza francese. I capi delle diplomazie del G7 riaffermano “il loro fermo sostegno al piano dell’Onu presentato nel settembre del 2017 e rivisto nel novembre del 2018, che prevede una Conferenza nazionale per preparare il terreno in vista di elezioni nazionali come convenuto alle riunioni di Parigi e di Palermo”.
Nel frattempo il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres avrebbe proposto a Serraj e Haftar un incontro a Ginevra per fermare l’escalation militare……
La conferenza nazionale prevista per metà aprile in Libia, informa l’inviato Onu Salamé, resta ancora in programma nonostante l’assalto lanciato dal generale Haftar: “Siamo determinati ad organizzare” questa conferenza interlibica “nella data prevista”, ovvero dal 14 al 16 aprile, “a meno che circostanze rilevanti non ci impediscano di farlo”.
– Sulla crisi libica, Conte ha avuto una conversazione telefonica con Guterres. Il presidente del Consiglio, riferisce una nota di Palazzo Chigi, ha espresso la sua preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Libia e ha ribadito il forte sostegno italiano al processo di transizione politica guidato dalle Nazioni Unite, considerato il percorso più efficace e sostenibile per giungere alla definitiva pacificazione e stabilizzazione del Paese a beneficio dell’intero popolo libico e dei Paesi vicini come l’Italia..