Gaza, “raggiunto accordo Israele-Hamas”

Le foto degli ostaggi israeliani tratenuti a Gaza - Afp

Foto degli ostaggi

 

 

Stop alle incertezze sul rilascio degli ostaggi nel conflitto in Medio oriente.

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà quindi domani mattina alle 11, le 10 in Italia, per approvare l’accordo,

Ministro Esteri Israele: “Domani voto”

Israele è “molto vicino” a raggiungere un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza, aveva detto poco prima dirlo il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar , prima di tornare a Tel Aviv. “Nella nostra regione niente è definitivo fino a che non lo è. Ma ci sono pochissime discrepanze. La mia speranza è che nel giro di qualche ora saremo in grado di concludere. Se succederà, domani ci sarà una riunione di governo per votare sull’accordo“, ha spiegato.

Sa’ar non esclude che in una fase successiva alla liberazione degli ostaggi e alla tregua ci sarà a Gaza una “presenza internazionale, con la presenza degli Stati arabi moderati, alcune componenti palestinesi che si possono accettare”. Ma, precisa, “non bisogna mai andare troppo lontano: la prima cosa che serve ora è la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco”.

“Noi siamo costruttivi con un solo obiettivo che è quello di mantenere la nostra sicurezza che non sarà raggiunto fino a che sarà Hamas a governare Gaza“. Sa’ar ha anche espresso scetticismo sulla possibilità che l’Anp “sia in grado di governare Gaza”, considerati i problemi che ha a “governare il suo territorio”.

“A Gaza, servirà un interlocutore affidabile, non terroristi o chi incita al terrorismo, non importa chi, pur che rispetti queste condizioni”, ha precisato il ministro. “Non riconosco nella società palestinese un leader con un approccio diverso nei confronti di Israele”, ha aggiunto ribadendo la sua posizione contraria all’obiettivo dei ‘due popoli, due Stati’. “Al momento noi non dobbiamo basare le nostre politiche su illusioni e auspici, ma sulla realtà e la realtà è che i palestinesi non possono essere una garanzia per la nostra sicurezza”, ha precisato.

Intesa è pronta

La delegazione di Hamas a Doha, guidata da Khalil Al-Hayya, ha consegnato nel pomeriggio ai mediatori di Qatar ed Egitto l’approvazione da parte del gruppo palestinese dell’accordo, ha confermato la stessa fazione palestinese ad al-Jazeera.

Il premier israeliano terrà questa sera una riunione di emergenza con la delegazione del Qatar e con i leader dell’establishment della sicurezza e dell’esercito…

Una fonte israeliana, giudicata ‘affidabile’ da Haaretz, ha spiegato che il governo israeliano si sta preparando a riunirsi stasera o domani mattina per ratificare l’accordo di cessate il fuoco, insieme all’elenco degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi da liberare. La fonte ha aggiunto che Israele spera che i primi ostaggi vengano liberati all’inizio della prossima settimana, prima dell’insediamento del Presidente eletto Donald Trump del 20 gennaio.

Probabilmente l’accordo sarà firmato domani.     Il passo avanti decisivo è maturato in un incontro tra i leader di Hamas che si è svolto stamane, durante il quale sono state risolte quasi tutte le questioni, compresa quella delle mappe che definiscono il ritiro delle Idf dalla Striscia. La fonte ha aggiunto di aspettarsi che l’attuazione dell’intesa possa iniziare 24-48 ore dopo la firma.

Il bilancio delle vittime della guerra

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 62 persone nell’enclave palestinese, portando il bilancio complessivo delle vittime della guerra a 46.707. In una nota, il ministero ha aggiunto che almeno 110.265 persone sono rimaste ferite in oltre 15 mesi di guerra tra Israele e Hamas.

Biden proroga sanzioni contro coloni estremisti

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato formalmente che prorogherà di altri 12 mesi l’ordine esecutivo di sanzioni contro i coloni israeliani estremisti, oltre la data di scadenza che era stata fissata al primo febbraio 2025. La situazione in Cisgiordania – in particolare gli alti livelli di violenza dei coloni estremisti, gli sfollamenti forzati di persone e villaggi e la distruzione di proprietà – ha raggiunto livelli intollerabili e costituisce una seria minaccia per la pace, la sicurezza e la stabilità della Cisgiordania e di Gaza, di Israele e della più ampia regione del Medio Oriente”, ha scritto Biden in una nota.

 

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