“E’ un viaggio di unità e fratellanza in Egitto…”
“Questo viaggio in Egitto ha un’aspettativa speciale, perché è un viaggio fatto per l’invito del Presidente della Repubblica, di Tawadros II patriarca di Alessandria dei Copti, del patriarca dei Copti cattolici e del Grande Imam di Al-Azhar: tutti e quattro mi hanno invitato a fare questo viaggio, che è un viaggio di unità e di fratellanza“, ha detto il Santo Padre durante il volo. Rivolto ai giornalisti a bordo dell’aereo, il Pontefice ha esclamato: “Vi ringrazio per il vostro lavoro, che in questi due giorni sarà abbastanza intenso! Grazie a voi: vi ringrazio della compagnia e del vostro lavoro, che sarà un lavoro per aiutare tanta gente a capire il viaggio, a conoscere cosa è stato fatto, di cosa si è parlato, tante cose… La gente ci segue”.
Il Pontefice si è trasferito in auto dall’aeroporto internazionale del Cairo al Palazzo presidenziale di Heliopolis per la cerimonia di benvenuto: ad accoglierlo, il presidente al-Sisi.
“Al Salamò Alaikum! (la pace sia con voi), ha esordito il Papa. “È un grande dono essere qui e iniziare in questo luogo la mia visita in Egitto, rivolgendomi a voi nell’ambito di questa Conferenza Internazionale per la Pace. Ringrazio il Grande Imam per averla ideata e organizzata e per avermi cortesemente invitato. Vorrei offrirvi alcuni pensieri, traendoli dalla gloriosa storia di questa terra, che nei secoli è apparsa al mondo come terra di civiltà e terra di alleanze”, ha aggiunto.
“In questa sfida di civiltà tanto urgente e appassionante siamo chiamati, cristiani e musulmani, e tutti i credenti, a dare il nostro contributo: ‘viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso'”, ha detto in un altro passaggio del discorso. “Oggi specialmente -ha sottolineato- la religione non è un problema ma è parte della soluzione”.
I “populismi demagogici non aiutano a consolidare la pace e la stabilità”, ha affermato ancora. “A a poco o nulla serve infatti alzare la voce e correre a riarmarsi per proteggersi: oggi c’è bisogno di costruttori di pace, non di provocatori di conflitti; di pompieri e non di incendiari; di predicatori di riconciliazione e non di banditori di distruzione”. “Nessun incitamento violento garantirà la pace, ed ogni azione unilaterale che non avvii processi costruttivi e condivisi è in realtà un regalo ai fautori dei radicalismi e della violenza”, un altro passaggio dell’intervento”
(Agenzia)