Mafia siciliana sempre più frantumata.La Dda di Palermo ha disposto il fermo di cinque persone accusate di mafia ed estorsione
e l’arresto pure di Giuseppe Biondino, figlio di Salvatore Biondino, autista e uomo di fiducia dell’ex Capo dei capi Totò Riina.
Per gli inquirenti è il nuovo “boss di comando” del mandamento di San Lorenzo ed è accusato di diverse estorsioni. I provvedimenti, firmati dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvo De Luca e dai pm Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi, sono stati eseguiti dai carabinieri.
L’indagine rappresenta un approfondimento di quelle precedenti sul mandamento di San Lorenzo retto secondo gli investigatori da Giuseppe Biondino, 40 anni, figlio dell’ergastolo mafioso Salvatore l’autista di Totò Riina. Nel corso dell’operazione sono state fermate Salvatore Ariolo e il tunisino Ahmed Glaoui, ritenuti appartenenti rispettivamente alle famiglie mafiose di San Lorenzo e Partanna Mondello.
Biondino, nei mesi scorsi, aveva lasciato più volte Palermo per alcuni contatti in Spagna dove avrebbe voluto probabilmente restare latitante Francesco Lo Iacono, nipote del boss Maurizio Lo Iacono, storico capoafia di Partinico.
E’ accusato dell’incendio di una concessionaria di auto. Si apprestava a partire e restare fuori Italia latitante.
Arrestati pure Ahmed Glaoui e S.Riolo,per mafia e Bartolomeo Mancuso, accusato di estorsione.
“Voglio innanzitutto ringraziare l’Autorità Giudiziaria per l’impegno e lo sforzo quotidianamente profusi in un territorio caratterizzato dall’endemico fenomeno mafioso. Un grazie anche ai “miei” Carabinieri che giornalmente operano al servizio dei cittadini per l’affermazione della legalità – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Di Stasio – Nel corso degli anni cosa nostra, pur avendo mutato pelle e diversificato i propri affari, continua ad essere viva e impegnata – anche attraverso il “pizzo” – nella ricerca quotidiana e ossessiva di denaro.
Per questo, a tutti i cittadini, ai commercianti e agli imprenditori di questa stupenda terra esprimo la mia gratitudine per essersi – ancora una volta – affidati allo Stato, continuando a denunciare gli estortori”.