ESTERI<!–
ESTERI
–>
Sei ospedali bombardati in 24 ore e almeno 16 morti, soprattutto bambini, nella provincia di Daraa, nel sud della Siria. E’ questo l’esito degli oltre 60 raid condotti dall’aviazione governativa siriana e da quella russa sua alleata nelle città e nei villaggi della provincia dove a marzo 2011 presero il via le prime manifestazioni contro il regime del presidente siriano Bashar al-Assad. E’ quanto si legge sul sito di notizie vicino all’opposizione ‘All 4 Syria’, che cita l’attivista Ahmad al-Masri.
Stando a Masri, “nelle ultime ore l’aviazione russa e gli elicotteri del regime hanno colpito incessantemente” con raid e barili bomba che hanno preso di mira anche i poli ospedalieri di al-Yaduda, al-Naimeh, Nasib, al-Ghariya est e al-Jizah, per un totale di “sei ospedali distrutti che servivano più di 300mila persone nelle aree ‘liberate’ di Daraa”, mentre da ieri si contano almeno “16 vittime, per la maggior parte bambini, e decine di feriti“.
Inoltre, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong legata agli attivisti delle opposizioni, almeno 24 civili sarebbero stati uccisi in bombardamenti contro la zona di al-Bab, nel nord della Siria, a ridosso del confine con la Turchia.
L’area è da mesi teatro di operazioni contro i jihadisti dell’Is. Le forze turche intervengono nella zona nell’ambito dell’operazione ‘Scudo dell’Eufrate’, lanciata alla fine dello scorso agosto a sostegno dei ribelli dell’Esercito libero siriano. Stamani lo Stato Maggiore turco riferendo delle ultime 24 ore di operazioni ha fatto sapere che almeno 15 jihadisti dell’Is sono stati ”neutralizzati” nella Siria settentrionale.
Intanto ‘Site’, sito che monitora i media jihadisti, a proposito nel crescente scontro tra gruppi differenti di militanti nell’ovest della Siria ha reso noto che sono più di 150 i ribelli rivali uccisi da esponenti di un’ala di Jund al-Aqsa nel villaggio di Khan Sheikhoun a sud della provincia occidentale di Idlib.
(Agenzia)