Il Presidente della Regione Schifani visita a sorpresa Villa Sofia per verificare inefficienze segnalate

 

Palermo-Agrigento, ultimatum di Schifani all'Anas: accelerare i ...

 

Stavolta il  presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in visita a sorpresa all’ospedale Villa Sofia di Palermo per vedere con i propri occhi la situazione che attanaglia la struttura a seguito di una segnalazione ricevuta nel giorno di Capodanno, con il reparto di ortopedia che si è trovato al collasso e diversi pazienti in attesa da diversi giorni per un intervento, visto che la sala operatoria lavorava a ritmo piuttosto ridotto per insufficienza del personale parasanitario.
Tra l’altro abbiamo registrato una grave carenza organizzativa derivante dall’assenza di personale infermieristico nel reparto di ortopedia che aveva paralizzato tanti interventi, tanto da individuare ben 14 pazienti in attesa di intervento, femore rotto e altro – ha sottolineato Schifani all’Italpress -. Abbiamo voluto verificare cosa succede. Ci siamo chiariti le idee”.

-. Noi lavoreremo per individuare le responsabilità ma allo stesso tempo per risolvere i problemi della sanità pubblica. Ho voluto verificare di persona e anche fare così dei bilaterali con gli operatori perchè è giusto sapere, venire e parlare”. Adesso mano ai correttivi..

Silenzio stampa richiesto per la giornalista Cecilia Sala

 

 

I genitori di Cecilia Sala richiedono il silenzio stampa in una nota: “La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo”.

La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione – proseguono -. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta”.

Messina, La Cavalcata dei Re Magi lunedì 6 gennaio a piazza Duomo Il corteo di pastori, paggi, palafrenieri e zampognari, seguito da Gaspare, Melchiorre e Baldassarre a cavallo, partirà da piazza Unione Europea alle ore 11.30.

La Cavalcata dei Re Magi lunedì 6 gennaio a piazza Duomo

 

Messina,

Torna dopo l’edizione del 2020, sospesa poi a causa del COVID, “La Cavalcata dei Magi”, un corteo di pastori, zampognari e dei tre Re Magi che lunedì 6 gennaio, il giorno dell’Epifania, entreranno in piazza Duomo durante il suono dell’Ave Maria di mezzogiorno.
La prima edizione di questo evento, che richiama il racconto evangelico, risale agli anni ’80, quando una grande folla salutò l’arrivo dei Re venuti dall’Oriente presso la Batteria Masotto, dove sbarcarono e proseguirono in corteo lungo le vie della città.
Riproposta nel gennaio del 2020 e poi sospesa a causa della pandemia, l’Amministrazione comunale ha accolto la proposta di questa significativa iniziativa legata all’Epifania, curata dalle associazioni Tercio Viejo di Sicilia, “Gruppo Rievocazione Storica” di Mili S. Pietro e “Cocchieri e Groom di Messina”, in collaborazione con padre Roberto Romeo, rettore della Basilica Cattedrale, nell’ambito del calendario delle manifestazioni natalizie, organizzato dal Comune di Messina.
Un’iniziativa che promuove uno degli aspetti più belli legati alla nascita di Gesù – dichiarano congiuntamente il sindaco Federico Basile e l’assessore al Turismo Enzo Caruso – che riaccende l’attenzione sulla festa liturgica dell’Epifania e crea, allo stesso tempo, un ulteriore attrattore culturale e turistico per quanti il 6 gennaio saranno presenti in piazza Duomo, al termine della Messa, per ammirare il Campanile in movimento”.
Il corteo di pastori, paggi, palafrenieri e zampognari, seguito da Gaspare, Melchiorre e Baldassarre a cavallo, partirà da piazza Unione Europea alle ore 11.30 del 6 gennaio, sul percorso delle vie Consolato del Mare, Garibaldi, largo San Giacomo, San Giacomo, piazza Duomo, per recarsi a rendere omaggio al presepe, allestito dagli studenti del liceo Seguenza e dalla Basilica Cattedrale nella Galleria INPS, in piazza Immacolata di Marmo.

Siracusa, i Carabinieri arrestano rapinatore che aveva sorpreso alle spalle un’anziano, trascinato sull’asfalto per alcuni metri

Anziano rapinato alla fermata del bus, i ladri lo scaraventano contro un  palo: arrestati un 18enne

 

 Siracusa – Augusta 
I Carabinieri della Compagnia di Augusta hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina e lesioni personali, un pregiudicato 26enne di Priolo Gargallo (SR), già condannato per rapina. L’uomo, – informa un Comunicato stampa – nel pomeriggio del 15 dicembre, ad Augusta (SR), in Via XXV Aprile, ha sorpreso alle spalle un 75enne che camminava lungo il marciapiede e gli ha strappato il borsello contenente denaro e documenti personali, per poi salire a bordo di una vettura e darsi alla fuga. L’anziano, che nel tentativo di trattenere il borsello si era aggrappato allo sportello dell’auto, è stato trascinato sull’asfalto per alcuni metri.
La vittima, dopo essere stata visitata al pronto soccorso dell’Ospedale di Augusta, aveva immediatamente sporto denuncia ai Carabinieri che sono così riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti e a identificare il rapinatore, grazie anche ad alcune testimonianze e ai rilievi tecnici sui luoghi.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa che ha coordinato le indagini, ha emesso nei confronti dell’indagato il decreto di fermo di indiziato di delitto. Al momento dell’arresto l’uomo è stato trovato in possesso di 7 grammi di sostanza stupefacente, cocaina e hashish già suddivise in dosi, e materiale atto al confezionamento e allo spaccio. L’arrestato è stato associato alla casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa.
È obbligo rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza

LA CAMERA IPERBARICA DELL’OSPEDALE PARTINICO – E IL TEAM MEDICO SPECIALISTICO E TECNICO -SALVANO LA VITA ALLA TURISTA TEDESCA KATHARINA

 

 

A sinistra Sandro Tomasello, primario della Rianimazione dell'ospedale di Partinico, e a destra Giuseppe Aiello, responsabile della camera iperbarica
A sinistra Sandro Tomasello, primario della Rianimazione dell’ospedale di Partinico, e a destra Giuseppe Aiello, responsabile della camera iperbarica

Katharina Feierabend, la turista tedesca di 34 anni ,ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Partinico, sarà sottoposta ad altri cicli in camera iperbarica. La donna, avvocato, risponde alle terapie e le sue condizioni  migliorano. Intossicata dal monossido di carbonio, che è stato letale per il fratello Jonathan, meccanico di 36 anni, Katharina,  trascorreva le festività, insieme alla famiglia, nella villa Deodata di contrada Saponara, sulle colline di Sant’Ambrogio, frazione di Cefalù.

Nessuna preoccupazione per la madre Patrizia Pargmann, di 60 anni, e il marito della signora, Elmo Pargmann, di 63 anni, che potrebbero essere presto dimessi. La famiglia era partita da Nordenham, città di 25 mila abitanti nella bassa Sassonia.

Gli agenti del commissariato di Cefalù guidati da Francesco Virga e coordinati dalla Procura di Termini Imeresa diretta da Ambrogio Cartosio, stanno controllando insieme ai tecnici dei vigili del fuoco la villa Deodata, dove è avvenuto l’avvelenamento da monossido di carbonio.         Sarà interrogata pure- per sapere le verifiche tecniche sull’impianto-  la  proprietaria della struttura, Carmelina Ricciardello, che al momento dell’accaduto si trovava in Toscana.

 

È stato proprio il trattamento in camera iperbarica a salvare la vita a Katharina, che ieri vi è stata sottoposta per due volte, la prima alle 2,30 di notte, al suo arrivo all’ospedale di Partinico, la seconda alle 11,30. Katharina è ancora in Rianimazione, in coma farmacologico, con una complicazione che ha colpito il cuore.  La camera iperbarica, il cui team è guidato da Giuseppe Aiello, dipende dall’unità operativa di Rianimazione, guidata da Sandro Tomasello. 

Il primario, insieme al team della Rianimazione, ha dato soccorso alla turista. «Abbiamo effettuato il trattamento due volte, è arrivata con una percentuale di monossido di carbonio nel sangue del 20%. Solitamente – chiarisce – la camera iperbarica, anche in assenza di sintomi, si utilizza quando la percentuale è superiore al 25%. Ma in questo caso si trattava di una paziente già intubata e in stato di incoscienza».

L’ossigeno puro della macchina consente di aumentare la quantità di ossigeno nel sangue e spazzare via il monossido di carbonio. Questo gas, incolore, inodore e insapore, impedisce l’ossigenazione dei tessuti e degli organi. Motivo per il quale si è verificata la complicazione al cuore. «Abbiamo eliminato del tutto il monossido dal corpo della paziente – aggiunge Tomasello – ma ciò che ha destato preoccupazione è stata proprio la complicazione cardiaca. C’è stata una ipossia, il cuore è andato in sofferenza, ha pompato con meno vivacità. Non si dovrebbe trattare di un danno permanente. Al contrario di ciò che avviene in caso di infarto, qui il cuore pian piano dovrebbe recuperare la normale attività. È stata necessaria però una consulenza cardiologica. Siamo fiduciosi, si tratta di una paziente giovane».

Il trattamento in camera iperbarica ha una durata di un’ora e mezza e avviene con l’assistenza del personale sanitario all’interno del tender. La madre della trentaquattrenne e il marito, invece, non hanno avuto la necessità della camera iperbarica. In prima battuta sono stati stabilizzati dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Giglio di Cefalù, diretto da Emanuele Sesti. Il trasferimento dei tre turisti è stato gestito dalla Rianimazione del Giglio, in particolare dall’anestesista Antonino Tutone e dai medici Carmela Maria Buglino e Silvia Maltese del pronto soccorso e da Gaetano Vitello della Neurologia. «I familiari – spiega ancora il primario di Partinico, Sandro Tomasello – sono stati gestiti nel corso della notte al pronto soccorso, con l’ossigenoterapia normobarica, ovvero con l’ossigeno in maschera facciale, e di mattina trasferiti nei reparti di degenza».

Discorso di fine anno del Presidente Sergio Mattarella -Video- Speranza nel futuro- rispetto per gli altri- vi sono problemi ancora nell’occupazione

 

 

 

 

Care concittadine e cari concittadini,

questo nostro incontro tradizionale mi consente di rivolgere l’augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all’estero.

Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore.

Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie. Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri.

Lo facciamo, dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili. Quando migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze.

Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata.

Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo.

Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane.

Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite.

Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza.

La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione.

La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità.

Perché è giusto. E – se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente – perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa.

Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo. Che il nuovo anno porti vera pace ovunque.

Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia.

Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità.

La notte di Natale Papa Francesco – cui invio auguri pieni di riconoscenza – ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza.

Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene.

Tocca a noi saperla tradurre in realtà.

Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti?

Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme.

In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni.

Sono lacerate le pubbliche opinioni.

Faglie profonde attraversano le nostre società.

La realtà che viviamo ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza.

A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti.

La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina – che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa – ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione.

Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia.

La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari.

I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassa integrazione.

L’export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d’arte, della sua cultura.

Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati.

Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane.

Colmare queste distanze. Assicurare un’effettiva pienezza di diritti è il nostro compito.

Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure.

Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi.

Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo.

I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni.

La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo.

Si intrecciano, quindi, straordinarie potenzialità e punti di debolezza da risolvere. Impegniamoci per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro.

L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, “rispetto”.

Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà.

Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali – tutti – si possono e si devono prevenire.

Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti. Anche per chi si trova in carcere. L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili.

Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario.

I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti.

La fine dell’anno è anche tempo di bilancio. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini.

Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri.

Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà.

Si trovano nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi.

Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi.

Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste.

Ho fatto riferimento ad alcuni esempi di persone che hanno scelto di operare per il bene comune perché è proprio questa trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale quel che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire.

È questa medesima trama che ci consentirà di evitare quelle divaricazioni che lacerano le nostre società producendo un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini.

Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza.

Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria.

Mi ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. A essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica.

Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie.

È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società.

La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati.

Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del Ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni.

Siamo grati alle Forze dell’Ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese.

Si affacciano nuovi odiosi fenomeni, a partire dalle truffe agli anziani, alle aggressioni via web ai ragazzi, alla violenza di strada, crimini contro i quali le Forze dell’Ordine sono fortemente impegnate.

Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport.

Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni dalla Liberazione.

È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità.

Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia.

Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica.

Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un’impresa che si trasmette da una generazione all’altra.

Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa.

La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte.

Buon anno a tutti!

 

SUD   LIBERTA’   AUGURA  BUON  ANNO  AI LETTORI