La manovra passa alle ore 11 all’esame del Senato . Opposizioni: “vi è un monocameralismo di fatto..”

 

Aula del Senato - Fotogramma

 

Roma,

Riprendono oggi, 27 dicembre, i lavori della legge di bilancio che passa all’esame del Senato per la seconda lettura. La manovra da circa 30 miliardi di euro, la terza del governo Meloni, sarà licenziata dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama che tornerà a riunirsi fra poco, alle  11, mentre l’approdo in Aula è previsto per le ore 14.

Il numero complessivo delle proposte emendative delle forze di opposizione è orientativamente di 800. Visti i tempi contingentati, è possibile che l’ok al testo arrivi senza mandato al relatore e che il governo ponga la questione di fiducia, con il voto finale che dovrebbe arrivare intorno alle 14 di domani, 28 dicembre.

Opposizioni :  “.. vi è un monocameralismo di fatto

Le opposizioni unite hanno criticato aspramente l’iter blindato della legge di bilancio, parlando di “Parlamento umiliato” e “mortificato” da un “monocameralismo di fatto” che, secondo le minoranze, sarebbe ormai diventata una “patologia” delle Camere. La capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga attacca: “Da domani un inutile tour de force al Senato per approvare la legge di bilancio. Inutile – spiega – perché non si potrà cambiare una virgola a una legge ingiusta che scontenta tutti: chi vive tra mille difficoltà e chi vuole fare impresa“.

Il Giubileo della speranza si è aperto: lancia un messaggio di pace e rinnovamento per tutta l’umanità

 

 

PAPA FRANCESCO: ”  ALZARE LA VOCE CONTRO IL MALE E LE INGIUSTIZIE...”

 

Pope Francis opens the Holy Door to mark the opening of the 2025 Catholic Holy Year, or Jubilee, in St. Peter's Basilica, at the Vatican, Dec. 24, 2024. (Remo Casilli/Pool Photo via AP)

 

ROMA,

Il Papa ha aperto e varcato la Porta Santa. Comincia, così, il Giubileo dedicato alla speranza. Dopo di lui hanno varcato la porta i concelebranti e una cinquantina di fedeli in rappresentanza del mondo. Alla cerimonia ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni seduta accanto al ‘ministro degli Esteri’ vaticano Paul Richard Gallagher.

“La speranza è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri”. Presente anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Circa 30mila i fedeli in Vaticano. Ingenti le misure di sicurezza messe in campo a Roma

 Sono i momenti in cui Papa Francesco si è avvicinato alla Porta Santa in sedia a rotelle, aprendo la Porta in silenzio e pregando. Dopo Francesco, hanno attraversato la Porta Santa i cardinali, i vescovi e alcuni rappresentanti del popolo di Dio provenienti dai cinque Continenti.

In questo Giubileo della Speranza, e,forse il più importante che sia mai stato celebrato a causa dei conflitti mondiali in corso nel         pianeta,  il passaggio del popolo di Dio attraverso la soglia della Porta Santa lancia un messaggio di pace e rinnovamento per tutta l’umanità.

Il Pontefice ha celebrato la messa della vigilia di Natale. Al di fuori della Basilica, migliaia di fedeli hanno seguito la celebrazione dai maxi-schermi di piazza San Pietro.

Papa Francesco: “Il cielo si apre sulla Terra: Dio si è fatto uno di noi per farci diventare come Lui..”

“Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo. Questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza anche per te!” ha detto Papa Francesco nella messa di Natale. “Tra lo stupore dei poveri e il canto degli angeli – osserva il Pontefice – il cielo si apre sulla terra: Dio si è fatto uno di noi per farci diventare come Lui, è disceso in mezzo a noi per rialzarci e riportarci nell’abbraccio del Padre. Questa è la nostra speranza. L’infinitamente grande si è fatto piccolo; la luce divina è brillata fra le tenebre del mondo; la gloria del cielo si è affacciata sulla terra, nella piccolezza di un Bambino. E se Dio viene, anche quando il nostro cuore somiglia a una povera mangiatoia, allora possiamo dire: la speranza non è morta, la speranza è viva, e avvolge la nostra vita per sempre!”.

Papa Francesco fra poco aprirà la Porta Santa della basilica di S.Pietro

Papa Francesco (Afp)

 

 

Papa Francesco oggi dà il via al Giubileo, aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro. “E’ l’invito a compiere un passaggio, una pasqua di rinnovamento, a entrare in quella vita nuova che ci viene offerta dall’incontro con Cristo

La Porta Santa di San Pietro viene aperta dal Papa solo in occasione del Giubileo. Di solito è la prima Porta a essere aperta e il gesto identifica l’inizio dell’Anno Santo. Da quel momento la Porta rimane aperta tutto l’Anno per il passaggio dei pellegrini.

Con questo gesto, non solo chi arriva a Roma vive in senso pieno l’indulgenza, legata all’Anno Santo, ma il passaggio sta anche a significare che il proprio cammino di conversione è arrivato all’incontro con Cristo, la ‘Porta’ che ci unisce al Padre. La Porta sempre aperta per chi si converte.

Le tappe della celebrazione

Il Papa – – arriverà nell’Atrio della Basilica alla testa di un corteo di cardinali, vescovi, preti, al canto del Jubilate Deo e del Veni Creator Spiritus. Dopo la recita del Deus Qui per Moysem, pronuncia la frase Aperite Mino portas iustitiae (apritemi la porta della giustizia), spinge leggermente le ante facendole spalancare mentre si genuflette appoggiandosi alla Ferula, il bastone pastorale. Dopo un attimo di preghiera silenziosa, attraversa la Porta Santa da primo pellegrino per entrare in basilica, seguito dal corteo pontificio, con il Coro della Sistina che intona il Te Deum Laudamus.

Napoli,valorizzazione 6 beni comunali- 44,4 milioni di euro- con il contributo di Invimit

 

foto in primo piano delle mani della donna che digitano il rapporto aziendale su una tastiera del computer portatile nel caffè - affari finanza e industria foto e immagini stock

Napoli,

Oggi si è conclusa formalmente un’operazione strategica su alcuni beni del Comune di Napoli, che confluiranno nel Comparto Napoli del Fondo i3-Sviluppo Italia le cui quote saranno detenute per circa il 70% dal Comune di Napoli e circa il 30% dal Fondo dei Fondi (sottoscritto da INAIL) gestito dalla Invimit Sgr S.p.A., interamente detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’apporto è finalizzato ad una completa e radicale valorizzazione degli immobili sulla base di linee strategiche condivise. L’Iniziativa di Invimit SGR S.p.A. a supporto del Comune di Napoli inaugura un nuovo modello di cooperazione sulla rigenerazione economico-sociale dei beni pubblici. Il Comune ha sottoscritto un accordo nel quale si impegna a adottare le azioni di valorizzazione amministrativa di propria competenza a cui seguono azioni di gestione professionale e di investimento da parte della SGR. In questo modo, il contributo della Invimit Sgr S.p.A., unito alle azioni di indirizzo e amministrative del Comune, può consentire di arrivare a sviluppare aree nell’interesse della collettività creando valore, contribuendo a risanare le finanze pubbliche, come richiesto dalla norma istitutiva della SGR.

Immobili trasferiti: sei proprietà di alto valore storico e strategico, tra cui il Deposito ANM di Via Posillipo, Villa Cava a Marechiaro, l’immobile a Pizzofalcone e Palazzo Cavalcanti, oltre a tre caserme in locazione alla Pubblica Amministrazione. Il valore complessivo dell’operazione è di 44,4 milioni di euro.

Investimenti: il Fondo dei Fondi gestito dalla Invimit ha investito nell’operazione oltre 15,5 milioni di euro ed ha stanziato ulteriori 27 milioni di euro per la valorizzazione degli immobili trasferiti.

Modalità di Trasferimento: Il 30% del valore complessivo di una parte del portafoglio è stato versato in contanti nelle casse del Comune di Napoli, per la riduzione del debito, mentre il restante 70% è rappresentato da quote del Comune di Napoli, assicurando al Comune una partecipazione diretta ai risultati della valorizzazione. Le caserme sono state interamente oggetto di acquisto da parte del Comparto.

Enti locali in Sicilia, proroga per 97 Comuni: si tornerà al voto in primavera 2026 e 2027

 

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Palermo,

Comuni che, a causa del Covid-19, hanno svolto le elezioni per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale nell’autunno del 2020 e del 2021, torneranno alle urne rispettivamente nella primavera del 2026 e del 2027. Si tratta di un rinvio rispetto alla scadenza del mandato che permetterà di riallineare così le tornate elettorali di queste amministrazioni alla “finestra” ordinaria prevista dalla normativa regionale.

Lo dispone un circolare firmata dall’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Messina, con la quale anche in Sicilia, per la sostanziale coincidenza con la normativa statale in materia di turno elettorale, vengono adottate le disposizioni del ministero dell’Interno contenute nella circolare del 6 novembre scorso.

La circolare spiega che, ad essere interessati dal rinvio, sono 97 Comuni (58 che hanno votato nel 2020 e 39 nel 2021) i cui cittadini saranno chiamati a rinnovare gli organi elettivi tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2026 e del 2027, tornando così alla “finestra” individuata con la legge regionale n.16 del 1963.

«La scelta di far votare i Comuni in una tornata elettorale ordinaria durante il periodo primaverile, così come previsto dalla normativa vigente – precisa l’assessore alle Autonomie locali, Andrea Messina – rappresenta un segnale di normalità e di ripresa dopo la deroga necessaria legata all’emergenza sanitaria della pandemia. Questo passaggio istituzionale ha l’obiettivo di informare preventivamente gli enti interessati e l’elettorato, per consentire una doverosa ed essenziale programmazione amministrativa. Il provvedimento permette, inoltre, la pianificazione delle attività elettorali da parte di tutti i soggetti interessati e di riaffermare l’importanza della partecipazione democratica e della stabilità dei processi elettorali, pilastri fondamentali della nostra società».

 

La Circolare della Regione a firma dell’Assessore Andrea Messina:

 

“Si premette che negli anni 2020 e 2021 si sono svolte, come di consueto, le elezioni
amministrative per il rinnovo delle cariche elettive in alcuni comuni della Sicilia e precisamente
in 58 comuni nell’anno 2020 ed in 39 comuni nell’anno 2021.
In entrambi gli anni summenzionati, in conseguenza alla pandemia da CO.VID 19, la data
di indizione dei comizi elettorali ha subito uno slittamento temporale a causa dell’emanazione di
diversi atti normativi nazionali e regionali di tutela della salute pubblica.
Infatti nell’anno 2020, giusto quanto disposto dal comma 1 dell’articolo 1 della L. R. 21
maggio 2020 n° 11 il quale recita: “Allo scopo di contenere i rischi sanitari derivanti dalla
diffusione della pandemia Covid-19, il turno elettorale amministrativo ordinario 2020, –
OMISSIS – è rinviato al secondo semestre dell’anno 2020 e si svolgerà in una data compresa tra
il 15 settembre ed il 15 novembre 2020. – OMISSIS -”. le elezioni per il rinnovo delle cariche
elettive dei comuni interessati al voto dell’anno 2020 anziché svolgersi nell’unico turno
elettorale compreso tra il 15 aprile ed il 30 giugno, giusto articolo 169 della L. R. 15 marzo 1963
n° 16 come modificato dall’articolo 3 della L. R. 16 dicembre 2000 n° 25, si sono svolte nella
data del 4 e 5 ottobre 2020, giusta disposizione della L. R. 11/2020.
Analogamente, per l’anno 2021 è intervenuta la L. R. del 15 giugno 2021 n° 13 che al
comma 1 dell’articolo 1 recita: “Allo scopo di contenere i rischi sanitari derivanti dal perdurare
dell’emergenza epidemiologica dal Covid-19, in deroga a quanto previsto dall’articolo 169,
comma 1, dell’ordinamento degli enti locali nella Regione siciliana approvato con la legge
regionale 15 marzo 1963, n. 16 e successive modificazioni, il turno elettorale amministrativo
ordinario 2021 è rinviato al secondo semestre del 2021 e si svolgerà in una data compresa tra il
15 settembre ed il 15 ottobre 2021.” Anche in questo caso le elezioni per il rinnovo delle cariche

elettive dei comuni interessati al voto dell’anno 2021 anziché svolgersi nell’unico turno
elettorale compreso tra il 15 aprile ed il 30 giugno, giusto il già citato articolo 169 della L. R. 15
marzo 1963 n° 16 come modificato dall’articolo 3 della L. R. 16 dicembre 2000 n° 25, si sono
svolte nella data del 10 e 11 ottobre 2021, giusta disposizione della L. R. 13/2021.
Tanto premesso occorre richiamare quanto disposto dal comma 2 dell’articolo 1 della L. R.
26 agosto 1992 n° 7 “La durata della carica di sindaco e del consiglio comunale è fissata in
cinque anni.” Pertanto, nella considerazione che la durata del mandato decorre dalla data delle
elezioni, il quinquennio della carica dei sindaci e della carica dei consiglieri comunali dei
comuni che hanno rinnovato le proprie cariche elettive negli anni 2020 e 2021 ha termine
rispettivamente il 4 ottobre 2025 e 10 ottobre 2026.
Al riguardo, l’articolo 169 della L. R. 16/1963, summenzionata, recita: “Le elezioni
congiunte degli organi dei comuni e delle province regionali si svolgono in un unico turno
annuale, da tenersi nel periodo compreso fra il 15 aprile e il 30 giugno, se il mandato,
decorrente dalla data della prima domenica di elezione, scade nel primo semestre dell’anno,
ovvero nello stesso periodo dell’anno successivo se il mandato scade nel secondo semestre.”.
Considerato pertanto che il mandato quinquennale dei comuni che hanno rinnovato le
proprie cariche elettive negli anni 2020 e 2021 si esaurisce, rispettivamente, nel secondo
semestre del 2025 e del 2026 ne consegue che il loro rinnovo dovrà svolgersi ai sensi del
succitato articolo 169 della L. R. 16/1963, da applicarsi quale disciplina ordinaria in mancanza di
una specifica disposizione legislativa nelle succitate norme di rinvio delle elezioni degli anni
2020 e 2021, nella finestra temporale ordinaria del 15 aprile e 30 giugno dell’anno successivo al
compimento del quinquennio e quindi nella primavera del 2026 per i comuni che hanno votato
nel secondo semestre 2020 e nella primavera del 2027 per i comuni che hanno votato nel
secondo semestre 2021.
Quanto sopra, avuto riguardo alla sostanziale coincidenza tra la normativa statale e quella
regionale in materia di turno elettorale, conformemente a quanto rappresentato dal Ministero
dell’Interno con propria circolare n° 83/2024 protocollo 0029739 del 06 novembre 2024.
L’Assessore alle Autonomie Locali ed
alla Funzione Pubblica
On.le Andrea Messina

Asp Messina, inaugurato nuovo reparto di Oncologia con tecnologia all’avanguardia e personale specializzato

Asp Messina

Messina,

Siamo orgogliosi di annunciare l’apertura del nostro nuovo reparto oncologia, un passo fondamentale per migliorare la qualità delle cure per i pazienti affetti da tumore. Questa nuova unità operativa rappresenta il nostro impegno costante nella lotta contro il cancro, offrendo tecnologie all’avanguardia e un team altamente specializzato”.

Parole del  direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, durante l’inaugurazione della nuova Unità Operativa di Oncologia Medica Semplice presso il Presidio Ospedaliero “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto.
Con l’apertura del reparto oncologia – continua Cuccì – vogliamo garantire un’assistenza personalizzata e multidisciplinare, supportando i pazienti e le loro famiglie in ogni fase del percorso terapeutico. Investire nella salute dei nostri cittadini è la nostra priorità; il nuovo reparto oncologia è un esempio concreto della nostra dedizione a fornire cure di alta qualità. Siamo certi che, grazie a questo nuovo reparto, riusciremo a fare la differenza nella vita di molti pazienti, offrendo loro non solo trattamenti efficaci, ma anche supporto e speranza”.
Questa importante struttura, già istituita prima della pandemia, ha recentemente subito una radicale riprogrammazione grazie all’iniziativa del Direttore Generale dell’Asp di Messina.
La nuova Unità sarà in grado di ospitare 8 postazioni dedicate ai pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, utilizzando poltrone confortevoli per le sedute.
“Siamo lieti – aggiunge Cuccì – di avere introdotto intanto le modalità di ricovero in day hospital presso il nostro ospedale di Barcellona, un servizio pensato per offrire ai pazienti cure efficaci e tempestive, permettendo loro di tornare a casa lo stesso giorno, garantendo così un’assistenza più comoda e meno invasiva”.
Questo passo, è stato sottolineato nel corso della cerimonia, rappresenta un significativo passo avanti per l’ampliamento dell’offerta sanitaria locale, riducendo i disagi per i malati oncologici, che finora si sono visti costretti a viaggi per raggiungere l’ospedale di Taormina per le sedute di chemioterapia. A partire da gennaio 2025, l’Unità garantirà la somministrazione di chemioterapie endovena, inizialmente limitate a trattamenti di breve durata, con un successivo ampliamento dell’offerta per includere l’intera gamma di trattamenti disponibili presso l’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina.

Agrigento, perquisizioni nella abitazione di pregiudicato fa rinvenire arsenale a disposizione cosche mafiose, un arresto

 

 

Agrigento,

I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e dei Nuclei Cinofili di Palermo – Villagrazia e Nicolosi, proseguendo l’operazione di controllo del territorio e polizia giudiziaria dello scorso martedì, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, durante la quale sono state sottoposte a fermo 23 persone ed effettuate decine di perquisizioni, hanno svolto una serie di perquisizioni nei confronti di persone ritenute vicine alle locali famiglie mafiose ed agli arrestati.

In particolare, nel corso di una perquisizione effettuata nei confronti di un 48enne pregiudicato agrigentino, venivano rinvenute nella sua disponibilità numerose armi e munizioni da guerra. Nello specifico, all’interno di un bidone nascosto presso la propria abitazione di campagna sita in c.da Fondacazzo di Agrigento, venivano rinvenute una pistola mitragliatrice calibro 9, 3 revolver di vario calibro, una penna – pistola, vario munizionamento, nonchè una bomba a mano fatta brillare dagli artificieri a causa della sua pericolosità intrinseca.

L’uomo è stato tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco comuni e da guerra. Le indagini in corso sulla loro provenienza passeranno alla Direzione Distrettuale Antimafia nell’ottica della più stretta collaborazione, come segnalato dalla Procura di Agrigento, e come avvenuto in occasione del recente sequestro di una rilevantissima somma di denaro, operato nei giorni scorsi nei confronti di due dei fermati nell’operazione.
Nel corso di un’altra perquisizione, effettuata nei confronti di un 72enne di Agrigento, veniva rinvenuta all’interno della abitazione una ulteriore somma ingiustificata di circa 80.000 euro, sottoposta anch’essa a sequestro poichè ritenuta provento di attività illecita. L’uomo, è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità giudiziaria poichè ritenuto indiziato del reato di riciclaggio.

Catania, duro colpo ai Clan mafiosi, 21 persone arrestate

di  ALESSIO  EVANGELISTA    (Comunicato )

Catania,

I poliziotti della Squadra mobile di Catania e del Commissariato di P.S. di Adrano hanno arrestato 21 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi da sparo, tutti aggravati dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza.

Gli investigatori, proseguendo filoni di precedenti indagini, dal luglio 2021 hanno evidenziato come uno dei componenti di alto livello nella gerarchia del clan Scalisi, una volta scarcerato, si sia subito posto ai vertici del gruppo criminale, diventandone il reggente.

Dalle analisi dei poliziotti si è potuto ricostruire l’organigramma del clan, portando alla luce le numerose estorsioni che commercianti e imprenditori locali subivano, costretti a versare mensilmente il “pizzo”, con il timore di subire danni alle loro imprese se non avessero pagato.

Dalle indagini, infatti, sono emersi diversi episodi di danneggiamento e intimidazione nei confronti di quelli che non avevano ceduto al pagamento del dovuto agli emissari del clan.

I poliziotti hanno dimostrato che l’estorsione non era la sola fonte di guadagno dell’associazione mafiosa. Il clan, infatti, gestiva un esteso traffico di cocaina e marijuana, dopo essersi inserito prepotentemente nel mercato degli stupefacenti grazie alla debolezza dell’altro clan adranita, colpito negli anni da numerosi arresti.

Proprio per difendere questo predominio, presidiare il loro territorio e preservare i loro affari dalle interferenze dei rivali, i membri dell’organizzazione criminale si erano dotati di numerose armi, pronti a sostenere il confronto con gli altri gruppi mafiosi.

L’operazione, su delega della Direzione distrettuale antimafia, si è conclusa con il supporto operativo degli equipaggi del Reparto prevenzione crimine, Reparto mobile, Polizia scientifica, nonché con la supervisione dall’alto di un elicottero del Reparto volo etneo.

 

SALVINI ASSOLTO A PALERMO “IL FATTO NON SUSSISTE” -PROCESSO OPEN ARMRS

Matteo Salvini - L'avvocato Giulia Bongiorno si candida ...

 

Palermo,

Matteo Salvini è stato assolto nel processo Open Arms perché il fatto non sussiste. E’ la sentenza emessa pochi minuti fa -oggi  20 dicembre 2024 nell’Aula bunker ,dai giudici a Palermo al termine del processo di primo grado.

Il leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per i fatti accaduti nel 2019: da ministro dell’Interno aveva negato lo sbarco per diciannove giorni a 147 migranti, tra cui 27 minori, soccorsi in tre distinte operazioni dalla ong spagnola Open Arms. L’accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni di carcere.  Dopo la sentenza un lungo applauso ai giudici.

Fra poco la sentenza a Palermo del processo Open Arms che vede coinvolto Matteo Salvini Innocente o colpevole?

 

 

Per Matteo Salvini, fra pochi minuti, la sentenza che probabilmente cambierà la sua vita politica de

 

 

Palermo,

È attesa fra poco la sentenza del processo Open Arms che  vede imputato il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell’agosto del 2019. Per Salvini, allora ministro dell’Interno, l’accusa ha chiesto sei anni di reclusione.

Questa mattina, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, dopo “brevi repliche” dei pm all’arringa del 18 ottobre scorso dell’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno che ha accusato il Pm di omissioni, i giudici entreranno in camera di consiglio per decidere la sorte di Salvini, giunto ieri sera nel capoluogo siciliano.
“Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte e ho contrastato l’immigrazione di massa – ha detto Salvini arrivando con la sua legale in aula bunker -. Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio paese. Rifarei e rifarò tutto quello che ho fatto e sono felice delle dimostrazioni di affetto che tantissimi italiani mi stanno portando. Andrò in aula orgoglioso del mio lavoro. Se non mollerò in ogni caso? Assolutamente”.
Chiuso il dibattimento, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, dove è in corso il processo Open Arms che vede imputato il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Il tribunale si è riunito in camera di consiglio. Fra poco uscira  la decisione dei giudici che si profila una sentenza di assoluzione “condizionata”.

La difesa di Matteo Salvini ha evidenziato che i migranti a bordo di Open Arms sono stati trattenuti sulla nave dagli attivisti della ong spagnola.

L’avvocato Giulia Bongiorno “ha documentato le innumerevoli occasioni e possibilità offerte alla ong per far scendere le persone: occasioni e possibilità non colte scientificamente, perché Open Arms voleva decidere come e quando far sbarcare tutti in Italia – riferisce la Lega -. Anche per creare un problema a quello che l’ong considera un vero e proprio avversario politico, ovvero Matteo Salvini. È sconcertante che la pubblica accusa e le parti civili non abbiano detto nulla su questi aspetti e abbiano taciuto su altre situazioni opache come il modo in cui la ong ha intercettato i barconi e ha rifiutato le indicazioni di Malta, Spagna e Italia. In particolare, dal 18 agosto 2019 c’era un preciso ordine del governo di Madrid che intimava alla ong di dirigersi in Spagna: Open Arms si è rifiutata di obbedire a un ordine di uno stato sovrano”, conclude la Lega.