Gli obiettivi che Israele si era posto di colpire in Iran sono stati colpiti secondo le dichiarazioni del portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari. Sembra ora “conclusa” l’operazione in risposta all’attacco missilistico iraniano del primo ottobre. Forse, visti gli attacchi e/o i danni limitati dell’Iran sarà possibile lavorare ora ad una tregua.
Questa la dichiarazione di Hagari diffusa. :”Ora Israele ha una maggiore libertà d’azione anche in Iran.. “Siamo concentrati sugli obiettivi della guerra a Gaza e in Libano. E’ l’Iran che continua a spingere per un’ampia escalation regionale”
Hagari ha avvertito per conto dei leader israeliani : l’Iran “pagherà un caro prezzo” se inizierà un nuovo round di escalation . ”Se il regime in Iran commette l’errore di iniziare un nuovo round di escalation, saremo obbligati a rispondere. Il nostro messaggio è chiaro: tutti coloro che minacciano lo stato di Israele e cercano di fare scivolare la regione in una escalation più ampia pagheranno un caro prezzo”….
Ci sono state esplosioni a Teheran, Karaj e in Siria. Per la Casa Bianca, quella di Israele è una autodifesa. Teheran minaccia: «Il potere iraniano umilierà i nostri nemici».
Si apprende infine che che il raid aereo israeliano “ha colpito i siti di produzione di missili che l’Iran ha sparato sullo Stato di Israele per un anno. Questi missili erano una minaccia diretta e immediata per i cittadini di Israele“,
“Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, rinnova la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio e il fervore della missione: perché il Cuore di Gesù ci spinge ad amare e ci invia ai fratelli
Quarta enciclica : “«Ci ha amati», dice San Paolo riferendosi a Cristo per farci scoprire che da questo amore nulla «potrà mai separarci» . Inizia così la quarta Enciclica di Papa Francesco, intitolata dall’incipit “Dilexit nos” e dedicata all’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo: “Il suo cuore aperto ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza pretendere alcun requisito previo per poterci amare e per offrirci la sua amicizia: Egli ci ha amati per primo Grazie a Gesù «abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi»
Nel cuore di Cristo possiamo trovare tutto il Vangelo
In una società – scrive il Papa – che vede moltiplicarsi “varie forme di religiosità senza riferimento a un rapporto personale con un Dio d’amore” , mentre il cristianesimo spesso dimentica “la tenerezza della fede, la gioia della dedizione al servizio, il fervore della missione da persona a persona” , Papa Francesco propone un nuovo approfondimento sull’amore di Cristo rappresentato nel suo santo Cuore e invita a rinnovare la sua autentica devozione ricordando che nel Cuore di Cristo “possiamo trovare tutto il Vangelo” : è nel suo Cuore che “riconosciamo finalmente noi stessi e impariamo ad amare”
Francesco spiega che incontrando l’amore di Cristo, “diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune”, come invita a fare nelle sue Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti . E davanti al Cuore di Cristo, chiede al Signore “di avere ancora una volta compassione di questa terra ferita” e riversi su di lei “i tesori della sua luce e del suo amore”, affinché il mondo, “che sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l’uso anti-umano della tecnologia, possa recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore” . Nell’annunciare la preparazione del documento, al termine dell’udienza generale del 5 giugno, il Pontefice aveva chiarito che avrebbe aiutato a meditare sugli aspetti “dell’amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore”. E questo mentre sono in corso le celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, nel 1673, che si chiuderanno il 27 giugno 2025.
“Siamo schiavi degli ingranaggi di un mercato”
Aperta da una breve introduzione e articolata in cinque capitoli, l’Enciclica sul culto del Sacro Cuore di Gesùraccoglie, come preannunciato a giugno, “le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale”.
Il primo capitolo, “L’importanza del cuore”, spiega perché serva “ritornare al cuore” in un mondo nel quale siamo tentati di “diventare consumisti insaziabili e schiavi degli ingranaggi di un mercato” . Lo fa analizzando cosa intendiamo per “cuore”: la Bibbia ce ne parla come di un nucleo “che sta dietro ogni apparenza” , luogo dove “non conta ciò che si mostra all’esterno o ciò che si nasconde, lì siamo noi stessi” . Al cuore portano le domande che contano: che senso voglio che abbiano la mia vita, le mie scelte o le mie azioni, chi sono davanti a Dio .
Il Papa sottolinea che l’attuale svalutazione del cuore nasce “nel razionalismo greco e precristiano, nell’idealismo postcristiano e nel materialismo”, così che nel grande pensiero filosofico si sono preferiti concetti come quelli di “ragione, volontà o libertà”. E non trovando posto per il cuore, “non è stata sviluppata ampiamente nemmeno l’idea di un centro personale” che può unificare tutto, e cioè l’amore (10). Invece, per il Pontefice, bisogna riconoscere che “io sono il mio cuore, perché esso è ciò che mi distingue, mi configura nella mia identità spirituale e mi mette in comunione con le altre persone” .
Il cuore, cioè l’amore, unisce i frammenti del mondo
È il cuore “che unisce i frammenti” e rende possibile “qualsiasi legame autentico, perché una relazione che non è costruita con il cuore è incapace di superare la frammentazione dell’individualismo” . La spiritualità di santi come Ignazio di Loyola (accettare l’amicizia del Signore è una questione di cuore) e san John Henry Newman (il Signore ci salva parlando al nostro cuore dal suo sacro Cuore) ci insegna, scrive Papa Francesco, che “davanti al Cuore di Gesù vivo e presente, la nostra mente, illuminata dallo Spirito, comprende le parole di Gesù”. E questo ha conseguenze sociali, perché il mondo può cambiare “a partire dal cuore” .
“Gesti e parole d’amore”
Ai gesti e alle parole d’amore di Cristo è dedicato il secondo capitolo. I gesti con i quali ci tratta come amici e mostra che Dio “è vicinanza, compassione e tenerezza”, si vedono negli incontri con la samaritana, con Nicodemo, con la prostituta, con la donna adultera e con il cieco sulla strada . Il suo sguardo, che “scruta l’intimo del tuo essere” , mostra che Gesù “presta tutta la sua attenzione alle persone, alle loro preoccupazioni, alle loro sofferenze” . In modo tale “da ammirare le cose buone che riconosce in noi” come nel centurione, anche se gli altri le ignorano . La sua parola d’amore più eloquente è l’essere “inchiodato sulla Croce”, dopo aver pianto per l’amico Lazzaro e aver sofferto nell’Orto degli Ulivi, consapevole della propria morte violenta “per mano di quelli che Lui tanto amava”
“Il mistero di un cuore che si estende ai sentimenti umani”
Nel terzo capitolo, “Questo è il cuore che ha tanto amato”, il Pontefice ricorda come la Chiesa riflette e ha riflettuto in passato “sul santo mistero del Cuore del Signore”. Lo fa riferendosi all’Enciclica di Pio XII Haurietis aquas, sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù (1956). Chiarisce che “la devozione al Cuore di Cristo non è il culto di un organo separato dalla Persona di Gesù”, perché noi adoriamo “Gesù Cristo intero, il Figlio di Dio fatto uomo, rappresentato in una sua immagine dove è evidenziato il suo cuore” . L’immagine del cuore di carne, sottolinea il Papa, ci aiuta a contemplare, nella devozione, che “l’amore del Cuore di Gesù Cristo, non comprende soltanto la carità divina, ma si estende ai sentimenti dell’affetto umano” Il suo Cuore, prosegue Francesco citando Benedetto XVI, il suo contiene un “triplice amore”: quello sensibile del suo cuore fisico “e il suo duplice amore spirituale, l’umano e il divino” , in cui troviamo “l’infinito nel finito” .
Il Sacro Cuore di Gesù è una sintesi del Vangelo
Le visioni di alcuni santi, particolarmente devoti al Cuore di Cristo – precisa Francesco – “sono stimoli belli che possono motivare e fare molto bene”, ma “non sono qualcosa che i credenti sono obbligati a credere come se fossero la Parola di Dio”. Quindi il Papa ricorda con Pio XII che non si può dire che questo culto “debba la sua origine a rivelazioni private”. Anzi, “la devozione al Cuore di Cristo è essenziale per la nostra vita cristiana in quanto significa l’apertura piena di fede e di adorazione al mistero dell’amore divino e umano del Signore, tanto che possiamo affermare ancora una volta che il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo” ). Il Pontefice invita poi a rinnovare la devozione al Cuore di Cristo anche per contrastare “nuove manifestazioni di una ‘spiritualità senza carne’ che si moltiplicano nella società” ). È necessario tornare alla “sintesi incarnata del Vangelo” ) davanti a “comunità e pastori concentrati solo su attività esterne, riforme strutturali prive di Vangelo, organizzazioni ossessive, progetti mondani, riflessioni secolarizzate, su varie proposte presentate come requisiti che a volte si pretende di imporre a tutti” .
Negli ultimi due capitoli, Papa Francesco mette in evidenza i due aspetti che “la devozione al Sacro Cuore dovrebbe tenere uniti per continuare a nutrirci e ad avvicinarci al Vangelo: l’esperienza spirituale personale e l’impegno comunitario e missionario” . Nel quarto, “L’amore che dà da bere”, rilegge le Sacre Scritture, e con i primi cristiani, riconosce Cristo e il suo costato aperto in “colui che hanno trafitto” che Dio riferisce a se stesso nella profezia del libro di Zaccaria. Una sorgente aperta per il popolo, per placare la sua sete dell’amore di Dio, “per lavare il peccato e l’impurità” . Diversi Padri della Chiesa hanno menzionato “la ferita del costato di Gesù come origine dell’acqua dello Spirito”, su tutti Sant’Agostino, che “ha aperto la strada alla devozione al Sacro Cuore come luogo di incontro personale con il Signore” (103). A poco a poco questo costato ferito, ricorda il Papa “venne assumendo la figura del cuore” , ed elenca diverse donne sante che “hanno raccontato esperienze del loro incontro con Cristo, caratterizzato dal riposo nel Cuore del Signore” . Tra i devoti dei tempi moderni, l’Enciclica parla prima di tutto di San Francesco di Sales, che raffigura la sua proposta di vita spirituale con “un cuore trafitto da due frecce, racchiuso in una corona di spine”
Le apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque
Sotto l’influsso di questa spiritualità, Santa Margherita Maria Alacoque racconta le apparizioni di Gesù a Paray-le-Monial, tra la fine di dicembre 1673 e il giugno 1675. Il nucleo del messaggio che ci viene trasmesso può essere riassunto in quelle parole che Santa Margherita ha udito: “Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore” .
Teresa di Lisieux, Ignazio di Loyola e Faustina Kowalska
Di Santa Teresa di Lisieux, il documento ricorda il chiamare Gesù “Colui il cui cuore batteva all’unisono col mio” e le sue lettere alla sorella suor Maria, che aiuta a non concentrare la devozione al Sacro Cuore “su un aspetto doloristico” quello di chi intendeva la riparazione come un “primato dei sacrifici”, ma sulla fiducia “come la migliore offerta, gradita al Cuore di Cristo” . Il Pontefice gesuita dedica alcuni passi dell’Enciclica anche al posto del Sacro Cuore nella storia della Compagnia di Gesù, sottolineando che nei suoi Esercizi Spirituali, Sant’Ignazio di Loyola propone all’esercitante “di entrare nel Cuore di Cristo” in un dialogo da cuore a cuore. Nel dicembre 1871, padre Beckx consacrò la Compagnia al Sacro Cuore di Gesù e padre Arrupe lo fece nuovamente nel 1972 .
Le esperienze di Santa Faustina Kowalska, si ricorda, ripropongono la devozione “con un forte accento sulla vita gloriosa del Risorto e sulla misericordia divina” e motivato da queste, anche San Giovanni Paolo II “ha collegato intimamente la sua riflessione sulla misericordia con la devozione al Cuore di Cristo” . Parlando della “devozione della consolazione”, l’Enciclica spiega che davanti ai segni della Passione conservati dal cuore del Risorto, è inevitabile “che il credente desideri rispondere” anche “al dolore che Cristo ha accettato di sopportare per tanto amore” . E chiede “che nessuno si faccia beffe delle espressioni di fervore credente del santo popolo fedele di Dio, che nella sua pietà popolare cerca di consolare Cristo” . Perché poi “desiderosi di consolarlo, ne usciamo consolati” e “possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione” ..
Il quinto e ultimo capitolo “Amore per amore” approfondiscela dimensione comunitaria, sociale e missionaria di ogni autentica devozione al Cuore di Cristo, che, nel momento in cui “ci conduce al Padre, ci invia ai fratelli” ). Infatti l’amore per i fratelli è il “gesto più grande che possiamo offrirgli per ricambiare amore per amore” . Guardando alla storia della spiritualità, il Pontefice ricorda che l’impegno missionario di San Charles de Foucauld lo rese “fratello universale”: “lasciandosi plasmare dal Cuore di Cristo, voleva ospitare nel suo cuore fraterno tutta l’umanità sofferente” . Francesco parla poi della “riparazione”, come spiegava San Giovanni Paolo II: “offrendoci insieme al Cuore di Cristo, «sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza, potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderato, il regno del cuore di Cristo»” ..
L’azione missionaria della Chiesa nel mondo
L’Enciclica ricorda ancora con San Giovanni Paolo II che “la consacrazione al Cuore di Cristo «è da accostare all’azione missionaria della Chiesa stessa, perché risponde al desiderio del Cuore di Gesù di propagare nel mondo, attraverso le membra del suo Corpo, la sua dedizione totale al Regno». Di conseguenza, attraverso i cristiani, «l’amore sarà riversato nei cuori degli uomini, perché si edifichi il corpo di Cristo che è la Chiesa e si costruisca anche una società di giustizia, pace e fratellanza»” . Per evitare il grande rischio, sottolineato da San Paolo VI, che nella missione “si dicano e si facciano molte cose, ma non si riesca a provocare il felice incontro con l’amore di Cristo” , servono “missionari innamorati, che si lascino ancora conquistare da Cristo” .
Il testo si conclude con questa preghiera di Francesco: “Prego il Signore Gesù che dal suo Cuore santo scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per guarire le ferite che ci infliggiamo, per rafforzare la nostra capacità di amare e servire, per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno. Questo fino a quando celebreremo felicemente uniti il banchetto del Regno celeste. Lì ci sarà Cristo risorto, che armonizzerà tutte le nostre differenze con la luce che sgorga incessantemente dal suo Cuore aperto. Che sia sempre benedetto!”
Tra le vittime di guerra nel conflitto Israele-Libano è il turno oggi di tre i giornalisti uccisi in un raid aereo israeliano contro una guesthouse dove alloggiavano anche altri reporter nel Libano orientale, vicino al confine con la Siria. Tra le vittime, si contano un cameraman e un ingegnere che lavoravano per l’emittente filo-iraniana Al-Mayadeen e un cameraman che lavorava per la tv Al-Manar di Hezbollah. Altri reporter presenti sulla scena hanno affermato che il bungalow in cui dormivano i giornalisti è stato preso di mira direttamente.
Archivi-Sud Libertà
Le Idf hanno intanto annunciato l’uccisione del capo delle forze di elite di Hezbollah, Radwan, per la regione di Aitaroun nel sud del Libano. Si tratta di Abbas Adnan Moslem, secondo i militari israeliani responsabile di numerosi attacchi missilistici contro truppe e città israeliane dalla zona di Aitaroun.
Israele colpisce scuola a Gaza credendo che vi fossero terroristi: “Almeno 17 morti e 42 feriti”
Altri appunti di guerra. Secondo il ministero della Salute della Striscia, un attacco aereo israeliano avvenuto ieri contro una scuola nel centro di Gaza che ospitava palestinesi sfollati avrebbe ucciso almeno 17 persone e ne avrebbe ferite altre 42. L’esercito israeliano ha affermato che stava prendendo di mira i “terroristi di Hamas” quando ha colpito la scuola.
Carabinieri comando provinciale di Catania, della Stazione Piazza Dante e del Nas, hanno denunciato il titolare di uno storico bar-pasticceria di via Etnea per gravi violazioni nel settore igienico-sanitario.
Si apprende – ma non è stato rivelato il nome del proprietario del Bar, che Carabinieri, qualificati Nas, hanno eseguito una ispezione in un laboratorio di produzione e stoccaggio degli alimenti trovandolo in vergognoso stato di manutenzione. I locali presentavano tracce di unto e sporco pregresso e visibili pure escrementi di topi. Tra i cibi già pronti e le 1.800 bottiglie di latte e lattine varie, i Carabinieri hanno riscontrato pure -per completare il quadro orroico del bar -la presenza di blatte.
I militari hanno dunque sequestrato la merce, più di 500 chili tra dolciumi e rosticceria già pronta, 100 chili di gelato e anche tutte le bevande. Sospesa l’attività, ed è scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria del titolare, un 54 enne catanese. Nome nell’anonimato
Controlli della Guardia di Finanza di Siracusa a pochi giorni da Halloween: oltre 53.000 articoli tra giocattoli e decorazioni per la festa sono stati sequestrati nel corso di un’operazione finalizzata a contrastare la vendita di prodotti non sicuri e non conformi alle normative vigenti.
Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini, hanno riguardato due esercizi commerciali situati nelle località di Lentini e Francofonte. Durante le ispezioni, sono stati sequestrati più di 53.000 giocattoli con decorazioni e accessori per Halloween, per un valore di decine di migliaia di euro.
I prodotti ritirati dal mercato erano privi della marcatura CE e non rispettavano le norme di sicurezza previste dal Codice del Consumo. Più in dettaglio, le confezioni non presentavano le informazioni obbligatorie in lingua italiana né le dovute avvertenze sui rischi di soffocamento legati alle componenti di piccole dimensioni.
L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controlli che il Corpo sta portando avanti in tutta la provincia aretusea, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei consumatori e garantire la legalità nel mercato.
In vista di Halloween, infatti, aumenta la richiesta di prodotti legati alla particolare festività e con essa anche i rischi legati all’acquisto di merce pericolosa.
I titolari degli esercizi commerciali coinvolti sono stati segnalati alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge.
L’azione della Guardia di Finanza non si limita alla repressione del commercio abusivo, ma mira anche a sensibilizzare i cittadini sui pericoli che possono derivare dall’acquisto di prodotti non conformi. Contrastare la diffusione di questi articoli significa non solo proteggere la salute pubblica, ma anche garantire un mercato competitivo ed equo per tutti gli operatori economici onesti.
Le operazioni continueranno nei prossimi giorni, con un’attenzione particolare a tutte quelle categorie merceologiche che, in vista della festività di origine anglosassone, possono costituire un rischio per la sicurezza dei consumatori, soprattutto dei più piccoli, i quali hanno il diritto di vivere il famoso rito del “dolcetto o scherzetto” in assoluta tranquillità.
Controlli della Guardia di Finanza di Siracusa a pochi giorni da Halloween: oltre 53.000 articoli tra giocattoli e decorazioni per la festa sono stati sequestrati nel corso di un’operazione finalizzata a contrastare la vendita di prodotti non sicuri e non conformi alle normative vigenti.
Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini, hanno riguardato due esercizi commerciali situati nelle località di Lentini e Francofonte. Durante le ispezioni, sono stati sequestrati più di 53.000 giocattoli con decorazioni e accessori per Halloween, per un valore di decine di migliaia di euro.
I prodotti ritirati dal mercato erano privi della marcatura CE e non rispettavano le norme di sicurezza previste dal Codice del Consumo. Più in dettaglio, le confezioni non presentavano le informazioni obbligatorie in lingua italiana né le dovute avvertenze sui rischi di soffocamento legati alle componenti di piccole dimensioni.
L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controlli che il Corpo sta portando avanti in tutta la provincia aretusea, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei consumatori e garantire la legalità nel mercato.
In vista di Halloween, infatti, aumenta la richiesta di prodotti legati alla particolare festività e con essa anche i rischi legati all’acquisto di merce pericolosa.
I titolari degli esercizi commerciali coinvolti sono stati segnalati alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per l’irrogazione delle sanzioni amministrative previste dalla legge.
L’azione della Guardia di Finanza non si limita alla repressione del commercio abusivo, ma mira anche a sensibilizzare i cittadini sui pericoli che possono derivare dall’acquisto di prodotti non conformi. Contrastare la diffusione di questi articoli significa non solo proteggere la salute pubblica, ma anche garantire un mercato competitivo ed equo per tutti gli operatori economici onesti.
Le operazioni continueranno nei prossimi giorni, con un’attenzione particolare a tutte quelle categorie merceologiche che, in vista della festività di origine anglosassone, possono costituire un rischio per la sicurezza dei consumatori, soprattutto dei più piccoli, i quali hanno il diritto di vivere il famoso rito del “dolcetto o scherzetto” in assoluta tranquillità.
Emanuele Tufano è il 15enne ucciso a colpi di pistola la scorsa notte a Napoli, in una sparatoria avvenuta tra via Carminiello al Mercato e corso Umberto I. La giovane vittima, di Rione Sanità, era riversa a terra senza vita quando è intervenuta la polizia.
Forse il delitto dopo un lungo inseguimento. Accertamenti effettuati sul luogo del delitto dalla Polizia di Stato. Per circa 200 metri lungo il corso Umberto I a Napoli ci sono auto danneggiate dai proiettili, vetrine infrante e un cassonetto crivellato di colpi. Sull’omicidio del minorenne indagano gli investigatori della Squadra mobile di Napoli, che hanno informato sia la Procura ordinaria che quella per i Minorenni.
Gli investigatori pensano pure che l’omicidio sia maturato nell’ambito di uno scontro tra brande rivali di giovanissimi. Gli agenti della Squadra mobile di Napoli ipotizzano il coinvolgimento anche di altri due minorenni, tuttora ricoverati al Cto: si tratta di un 17enne ferito a colpi di pistola e di un 14enne che ha riportato diverse escoriazioni per una probabile caduta. L’episodio si sarebbe verificato attorno alle 2 di notte lungo la strada nota a Napoli come il Rettifilo, a ridosso del rione Mercato.
E’ stato attivato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato d’urgenza dal Prefetto Michele di Bari.
foto ufficio stampa Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone”, al centro il professore Antonino Agrusa ed il team –
Palermo,
Un complesso intervento chirurgico di asportazione di un gigante liposarcoma peritoneale di 24 chili e 10 grammi è stato eseguito al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo che informa dell’eccezionale intervento. L’operazione, durata quattro ore, è stata eseguita dall’equipe diretta dal professore Antonino Agrusa, responsabile dell’unità operativa dipartimentale di Chirurgia laparascopica.
Il liposarcoma, un tumore raro del tessuto adiposo, occupava gran parte dell’addome del paziente comprimendo diversi organi vitali. . La massa tumorale, infiltrata in diversi organi, ha reso necessaria l’asportazione in blocco di rene sinistro, surrene, colon trasverso, discendente, sigma, retto, tratto digiuno-ileale, appendice ed epiploon.
Il paziente, di 51 anni ha avuto un decorso post operatorio regolare, e sarà dimesso nei prossimi giorni per essere preso in carico dall’Oncologia medica, dove dovrà iniziare il ciclo di chemioterapia.
“E’ stato un caso di alta complessità – spiega il professore Agrusa – che ha richiesto una fase preparatoria all’intervento con un trattamento multidisciplinare con i colleghi internisti, radiologi, anestesisti, oncologi. Siamo orgogliosi di poter dire che l’intervento è stato un successo e che il paziente è ora in fase di recupero. E’ una grande testimonianza delle capacità del nostro team e della tecnologia di cui disponiamo. Ringrazio tutti per l’impegno e il grande lavoro di squadra, in particolare il professore Giuseppe Badalamenti, il professore Maurizio Raineri e il dottore Antonio Gallina, gli specializzandi e tutti gli infermieri di reparto e di sala operatoria che, come sempre, hanno dimostrato elevata professionalità e competenza”.
Si apprende che il caso sarà oggetto di una pubblicazione scientifica …
“Desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento a tutto il team – afferma la Direttrice generale dell’Azienda ospedaliera, Maria Grazia Furnari -. Questo intervento dimostra l’eccellenza medica del nostro ospedale, che continua a investire in formazione specialistica e tecnologie all’avanguardia….”
– –
Ho rappresentato al commissario Dell’Acqua l’importanza di riattivare il prima possibile i tre dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, ormai dismessi da oltre dieci anni. Il governo della Regione ha già individuato nella sua strategia le risorse necessarie, stanziando 90 milioni di euro all’interno dell’accordo di coesione sottoscritto con il governo nazionale
Per accelerare l’iter ho chiesto e ottenuto da Roma che a occuparsene sia il commissario nazionale, al quale la legge ha assegnato pieni poteri di deroga sui tempi di realizzazione. Da parte nostra assicuriamo, nello spirito di leale collaborazione istituzionale, la massima disponibilità a offrire l’appoggio logistico e le risorse umane che dovessero essere necessarie».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che questo pomeriggio ha incontrato a Palazzo d’Orléans, il commissario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, che da domani effettuerà un sopralluogo nei tre siti che ospitano i dissalatori. Erano presenti l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, e il coordinatore della cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, Salvo Cocina.
Il commissario Dell’Acqua si è impegnato ad avviare con immediatezza l’iter di evidenza pubblica per l’attivazione in pochi mesi di tre moduli mobili di dissalazione e nel contempo ad approfondire le procedure per l’avvio del percorso di realizzazione dei tre impianti definitivi, da completare entro la prossima estate. «La Regione – ha aggiunto Schifani – ha già avviato gli interventi a breve termine per mitigare gli effetti dell’eccezionale crisi idrica che ha colpito l’Isola e ritiene, comunque, i dissalatori fondamentali per il prossimo futuro per garantire in modo continuo adeguate forniture idriche, visto che a seguito dei cambiamenti climatici saremo costretti sempre più spesso a fare i conti con lunghi periodi di siccità».
I fondi saranno destinati a cinque opere prioritarie nelle zone più colpite dagli eventi meteorologici degli ultimi giorni. Serviranno a rimuovere le situazioni di pericolo e a ripristinare la viabilità
Stato di emergenza regionale per le zone della Sicilia colpite gravemente dagli eventi alluvionali degli ultimi due giorni. Lo ha deliberato la giunta di governo convocata con urgenza per questo pomeriggio dal presidente della Regione, Renato Schifani.
Stanziati 2,8 milioni di euro dal Fondo di riserva per le spese impreviste del bilancio regionale per effettuare, nel più breve tempo possibile, gli interventi ritenuti indispensabili per rimuovere le situazioni di pericolo e ripristinare lo stato dei luoghi colpiti dai fenomeni meteorologici avversi del 19 e del 20 ottobre 2024. Commissario straordinario per l’emergenza è stato nominato il dirigente generale del dipartimento Tecnico dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, Duilio Alongi.
«Dopo aver seguito costantemente l’evolversi della situazione dei giorni scorsi – dice Schifani – stiamo procedendo con tempestività e immediatezza, sia sul piano operativo sia su quello finanziario, per fronteggiare le criticità riscontrate in diverse zone della Sicilia. Nostro obiettivo fondamentale è quello di garantire innanzitutto la sicurezza dei cittadini e ripristinare la viabilità regionale lì dove è stata danneggiata gravemente».
Nello specifico, sono cinque gli interventi prioritari, nelle aree maggiormente colpite, individuati a seguito dei sopralluoghi del dipartimento Tecnico con gli uffici del Genio civile, dell’Autorità di bacino e della Protezione civile. Alla foce del fiume Salso, a Licata, nell’Agrigentino, sarà avviato un intervento urgente per rimuovere i detriti alluvionali che ostruiscono il regolare deflusso delle acque verso il mare, con l’obiettivo di ripristinare la normale funzionalità. Sul fiume Dittaino, si interverrà con il rifacimento degli argini attraverso il posizionamento di massi ciclopici.
A Enna, dove una frana di notevoli dimensioni ha causato la chiusura al transito dell’intera sede stradale e la sospensione di alcune attività commerciali, verranno intraprese misure di messa in sicurezza dell’area per consentire la riapertura della viabilità e ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Sull’isola di Stromboli, verranno effettuati interventi per la rimozione dei detriti che ostacolano la circolazione lungo alcune arterie compromettendo la normale mobilità; in particolare, nella frazione di Ginostra saranno rimossi i residui alluvionali che rendono impraticabili diverse strade del centro abitato, con l’intento di ristabilire l’accesso all’area e garantire la sicurezza degli abitanti.
La giunta, inoltre, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo ha dato incarico al dipartimento competente di delimitare le aree agricole della Piana di Licata maggiormente colpite, quantificando i danni alle infrastrutture, alla produzione agricola e alle attrezzature. La copertura finanziaria sarà garantita da apposite risorse del Programma di sviluppo rurale.
Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 1 soggetto.
I reati contestati a vario titolo sono quelli di truffa ai danni dello stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.
Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di crediti per un ammontare di € 1.660.537 e il sequestro per equivalente pari a € 1.022.117.
Le indagini condotte dalle fiamme gialle della Tenenza di Carini, hanno preso le mosse da una denuncia di un cittadino che aveva incaricato il professionista – oggi oggetto della misura cautelare – per la realizzazione di lavori dei cc.dd. Sismabonus e Superbonus usufruendo dell’agevolazione 110%.
In realtà le opere commissionate sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come accertato dai militari della Guardia di Finanza per almeno altri 7 immobili ubicati in località – anche turistiche – tra le provincie di Palermo e Trapani, i cui lavori erano stati affidati al medesimo professionista.
Pertanto, i finanzieri hanno ricostruito il disegno criminale attraverso l’esame della documentazione acquista presso uffici pubblici, banche e i privati, mettendo in luce il modus operandi del professionista-imprenditore il quale ha rivestito personalmente e attraverso le sue società la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori, general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti.
Infatti, una volta ottenuto da privati o condomini l’incarico, l’indagato ha affidato i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proposto ai clienti di avvalersi delle misure agevolative volute dal legislatore per l’efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.
Dopo aver avviato le “ristrutturazioni” e presentato presso gli uffici competenti tutta la documentazione necessaria, il professionista ha attestato, mediante false asseverazioni degli stati di avanzamento lavori, all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e agli uffici fiscali, di aver maturato un credito d’imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari.
Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture per operazione insistenti artatamente redatte con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere esso stesso le imposte, indirizzate agli ignari clienti.
Infine, ha utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell’ambito delle attività di impresa, mediante l’artificiosa compilazione dei modelli di pagamento delle imposte.
Con il provvedimento in esecuzione all’indagato vengono sequestrate 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.
L’attività eseguita dalla Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica, è finalizzata a impedire la monetizzazione (ovvero la compensazione) di crediti fittizi e la dispersione delle risorse per garantire la corretta destinazione degli stanziamenti pubblici, soprattutto laddove finanziati dal PNRR, a sostegno delle famiglie e delle imprese
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