Sport Sicilia, finanziati altri 2 mila voucher per i giovani siciliani Ammesse le istanze rimaste in sospeso

 

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Palermo,

Altri 2.062 giovani siciliani potranno fare sport con il sostegno della Regione Siciliana. L’assessorato regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo ha completato, infatti, le procedure di erogazione dei voucher, ammettendo al finanziamento le istanze precedentemente rimaste in sospeso per carenza di risorse economiche.

I bonus erogati erano già 14.247. «Con questa misura – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – abbiamo consentito a migliaia di giovani di avvicinarsi allo sport, distogliendoli in molti casi da potenziali distrazioni pericolose. La pratica sportiva, infatti, permette di generare benessere fisico ma è anche un fattore in grado di creare socialità e comunità, di educare i più giovani a sani valori. Sono contento che ci sia stata la possibilità di soddisfare tutte le richieste pervenute».

«Un provvedimento fortemente voluto dal governo regionale – afferma l’assessore Elvira Amata – che, grazie all’incremento della dotazione finanziaria prevista nella recente manovra di bilancio, ha consentito di poter allargare a tutti i richiedenti la fruizione dei voucher sportivi favorendo così la massima partecipazione dei giovani alla pratica sportiva. È la conferma della costante e particolare attenzione del governo Schifani verso un segmento di strategica rilevanza per il suo ruolo fortemente inclusivo».

Il voucher è destinato a giovani siciliani dai 6 ai 16 anni che svolgono attività sportiva e fanno parte di nuclei familiari con Isee non superiore a 12 mila euro annui. Può essere utilizzato esclusivamente per l’iscrizione e la partecipazione alle attività sportive delle associazioni e società dilettantistiche con sede legale in Sicilia, affiliate a federazioni sportive o enti riconosciuti dal Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) oppure dal Cip (Comitato italiano paralimpico).

Cantieri di servizio a Palermo,l’assessore regionale Albano: «Subito la Did per la domanda»

 

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Palermo,

Possedere la regolare dichiarazione di immediata disponibilità (Did): è quanto occorrerà nell’immediato per poter partecipare alla selezione per i cantieri di servizio, a Palermo, mentre il patto di servizio potrà essere sottoscritto anche successivamente alla scadenza di presentazione delle domande. È quanto si legge nella nota inviata al Comune di Palermo a firma del dirigente del dipartimento Lavoro della Regione Siciliana, Ettore Foti.

«Abbiamo inviato questo chiarimento al Comune di Palermo – dichiara Nuccia Albano, assessore regionale al Lavoro – in considerazione della mole di lavoro che si registra nel Centro per l’impiego di Palermo e dell’imminente scadenza entro la quale i potenziali candidati devono espletare le procedure burocratiche necessarie e presentare la domanda di partecipazione in maniera completa e adeguata. In questa maniera garantiamo ai cittadini interessati l’opportunità di partecipare ad un progetto fondamentale per il sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione. I cantieri di servizio, infatti, forniscono un prezioso contributo in diversi programmi di lavoro inseriti in progetti sociali o di riqualificazione, apportando benefici per i Comuni e dando dignità e ristoro economico a tante famiglie in difficoltà».

Ucraina, Meloni al forum di Cernobbio incontra Zelensky

 

 

 

 

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Villa d’Este a Cernobbio per la seconda giornata di lavori del Forum TEHA. 

Si apprende  che la Meloni abbia  incontrato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenuto ieri sera in particolare sul tema dell’utilizzo delle armi a lungo raggio fornite dall’Occidente per colpire in territorio russo. Richiesta alla quale l’Italia finora si è sempre opposta, ribadendo l’utilizzo dei suoi armamenti solo a scopo difensivo ed entro i confini dell’Ucraina. L’incontro con il presidente dell’Ucraina Voldymyr Zelensky è andato “bene”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Villa d’Este a Cernobbio dove è arrivata per intervenire nella seconda giornata di lavori del Forum TEHA nel panel “The G7 presidency and new challenges: Italy’s role in the global scenario”. I due leader di governo hanno avuto un incontro durato circa mezz’ora.

Reddito di libertà, dalla Regione Sicilia 236 mila euro per le donne vittime di violenza Iniziativa dell’assessore alla Famiglia Nuccia Albano

 

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Sostenere le donne vittime di violenza e che si trovano in condizione di povertà ad affrontare un percorso di indipendenza economica, di autonomia e di emancipazione, grazie all’assegnazione, per un determinato periodo, di una fonte di reddito stabile. È l’obiettivo dell’avviso rivolto ai Comuni che l’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato per finanziare il cosiddetto “reddito di libertà”.

«Anche quest’anno – dice l’assessore Nuccia Albano – abbiamo finanziato una misura che aiuterà le donne ad affrancarsi dai casi di violenza domestica, favorendone l’indipendenza economica. Il reddito di libertà, finalizzato all’acquisizione o alla riacquisizione della propria autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica, è un aiuto concreto per quelle donne che vogliono riprendere in mano la propria vita, mettendo anche al sicuro i propri figli. Tra le spese ammissibili, il contributo al pagamento del canone di affitto per abitazione o attività lavorativa, le spese di attivazione delle utenze, le polizze assicurative e l’apertura e tenuta di un conto corrente dedicato bancario o postale».

Il budget a disposizione dell’avviso, a sportello, è di 236 mila euro, fino a esaurimento fondi. I finanziamenti andranno ai Comuni che, in sinergia con i centri antiviolenza o con le strutture di accoglienza a indirizzo segreto iscritte all’albo regionale, vogliono avviare un progetto personalizzato in favore delle donne vittime di abusi e maltrattamenti, anche con figli minori o disabili. Potrà essere richiesto un contributo annuo non superiore a 10 mila euro per ciascuna donna.

 

Contrasto al traffico di sostanze stupefacenti Catania – Monitoraggio del tratto di mare tra Catania e Ragusa – Sequestro di 540 chilogrammi di cocaina

 

 

Catania,

I militari del Comando Provinciale di Catania della Guardia di finanza, in collaborazione con i finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare nonché con il supporto del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), hanno condotto un’operazione antidroga che ha consentito di individuare e sottoporre a sequestro 540 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina e trarre in arresto 5 soggetti.

L’operazione, sviluppata da unità specializzate del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (PEF) di Catania, è il risultato di una mirata campagna di prevenzione volta a monitorare i traffici e le rotte commerciali in mare al fine di individuare possibili comportamenti anomali e/o sospetti e attivare specifici controlli sui target emersi.

In tale contesto, grazie alla stretta sinergia sviluppata dalle Fiamme Gialle di Catania con la componente aeronavale della Guardia di finanza e lo S.C.I.C.O., è stato effettuato un monitoraggio giornaliero del tratto di mare compreso tra le province di Catania e Ragusa per finalità di polizia economico-finanziaria che ha consentito di rilevare, tra le altre, movimenti anomali di un motopeschereccio il quale, in luogo dell’attività di pesca, è risultato intento al recupero di diversi colli galleggianti presenti in acqua.

Si è proceduto pertanto a intercettare il natante con l’ausilio delle unità navali del Corpo al fine di procedere a un controllo approfondito. A seguito di ispezione dell’imbarcazione sono stati effettivamente rinvenuti a bordo 18 colli, ognuno dal peso di circa 30 kg, caratterizzati dalla particolare cura dell’imballaggio, verosimilmente diretto a evitare infiltrazioni di acqua in modo da preservarne il contenuto e, al contempo, scongiurare il pericolo di inabissamento grazie a una serie di galleggianti.

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Le peculiari modalità di confezionamento e le anomale modalità di recupero hanno dato adito all’ipotesi che potesse trattarsi di un carico di sostanze stupefacenti, con ogni probabilità scaricato in mare da una delle navi cargo che solcano quel tratto di costa per essere successivamente recuperato e trasportato sulla terraferma (c.d. “drop off”).

La susseguente apertura e analisi dei colli, condotta dalle unità specializzate del citato Nucleo PEF di Catania, ha confermato la presenza all’interno degli stessi di numerosi panetti contenenti sostanza biancastra in polvere che, da un preliminare esame tramite l’utilizzo di test speditivi, è risultata essere stupefacente del tipo cocaina.

Per effetto del ritrovamento dell’ingente carico di narcotico, informata costantemente la Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, si è dunque proceduto:

  • al sequestro di iniziativa di un totale di 450 panetti, per un peso complessivo di circa 540 chilogrammi a lordo del confezionamento, nonché dell’imbarcazione utilizzata per il relativo trasporto;
  • all’arresto, in flagranza, dei 5 membri dell’equipaggio (4 italiani e 1 cittadino serbo), in quanto ritenuti responsabili del reato di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope” di cui all’art. 73 del d.P.R. n. 309/1990, aggravato dall’ingente quantitativo (ex art. 80 del medesimo d.P.R. n. 309/1990).

 

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I provvedimenti di arresto e sequestro, adottati di iniziativa in flagranza di reato, sono stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria etnea.

L’operazione, resa possibile dalla costante e sinergica azione svolta dai presidi operativi della Guardia di Finanza sul territorio e in mare, si inserisce nel più ampio quadro delle diuturne attività svolte dai finanzieri a testimonianza dell’efficacia e dell’impegno del dispositivo delle Fiamme Gialle nella prevenzione e nel contrasto di ogni forma di traffico illecito. L’individuazione di un simile quantitativo di droga ha evitato che lo stupefacente fosse destinato a inondare le piazze di spaccio, con elevatissimi guadagni nell’ordine di oltre 100 milioni di euro.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in videoconferenza, alla 50^ edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del collegamento con il 50° Forum The European House - Ambrosetti a Villa d'Este

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del collegamento con il 50° Forum The European House - Ambrosetti a Villa d'Este

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del collegamento con il 50° Forum The European House - Ambrosetti a Villa d'Este

 Roma, 06/09/2024 (II mandato)

Rivolgo un saluto molto cordiale ai presenti, a chi partecipa in collegamento e a quanti animeranno nelle diverse sessioni il confronto sugli incalzanti mutamenti del nostro tempo.

Cinquant’anni di sguardi sul mondo.

Il Forum ha aiutato l’Italia, in questi decenni, a confrontarsi con le realtà di un mondo sempre più connesso e in competizione, a ragionare su una dimensione globale, a comprendere quali le opportunità per un Paese come il nostro.

Di converso avete offerto a operatori e osservatori internazionali un palcoscenico dal quale attingere notizie autentiche da diretti protagonisti e una piattaforma di dialogo, resa ulteriormente preziosa dagli incontri tra personalità che proprio a Cernobbio hanno trovato uno spazio di colloquio.

Un’attività, quella sviluppata dalla vostra impresa, per la quale va rivolto apprezzamento agli animatori della European House-Ambrosetti, motore di questa iniziativa.

Riflettere, allargare l’orizzonte, non pretendere di guardare agli accadimenti contemporanei come se potessero meccanicamente essere collocati dentro stampi conosciuti.

E, quindi, assumere la responsabilità della ricerca di soluzioni per le sfide epocali che il mondo si trova di fronte, a partire da quella della sostenibilità dei modelli di sviluppo e, insieme, da quella del perseguimento di obiettivi che affermino la dignità delle persone e dei popoli, non più strumenti di ambizioni di potenza di singoli governi e gruppi dirigenti ma, secondo il progetto che proprio l’Europa si è trovata a perseguire in questi quasi settant’anni dal Trattato di Roma, impegnati a combattere le disuguaglianze e a promuovere la pace.

È questo l’ambito primario che, oggi, in una condizione internazionale caratterizzata da aspri conflitti, ci interpella.

Dove si giocano i nostri destini, dove possiamo esprimere pienamente le nostre aspirazioni, in concordia con popoli e nazioni con cui condividiamo i valori? Dove esprimiamo in maniera significativa, effettiva, incisiva la nostra sovranità?

Le critiche rivolte al progetto europeo lo vogliono, di volta in volta, come una mera “utopia consolatoria”, frutto delle sofferenze della Seconda guerra mondiale, oppure lo definiscono talvolta come espressione funzionale di un passo ulteriore del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale.

L’eredità dei passi che sono stati compiuti può essere riassunta – a badare al dibattito contemporaneo presente in alcuni Paesi europei – tra la considerazione dell’appartenenza all’Unione come un vincolo, talora soffocante, per coloro che vi hanno aderito, oppure come un’opportunità, forse l’unica per il nostro continente, collocato in un mondo – i Brics insegnano – fatto sempre più di giganti.

Sovente i critici omettono due aspetti: anzitutto l’ Unione europea è il primo esercizio di questa natura caratterizzato dalla partecipazione diretta dei popoli alle decisioni; inoltre, le scelte che, talvolta, sono oggetto di polemiche a livello locale – sconcertanti quando derivano da protagonisti che han preso parte a questi passaggi –  sono il frutto non di normative imposte da oscuri poteri, bensì sono concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento Europeo, con procedimenti partecipati e trasparenti.

Va detto piuttosto che l’Europa è incompiuta, è un progetto in divenire.

Una volta imboccata la strada della unione economica rispetto a quella politica, a dettarne i ritmi sarebbero state – e sono state –  le “solidarietà di fatto” preconizzate da Robert Schuman.

Ricordiamo solo le recenti lucide scelte operate dalla Commissione Von der Leyen a seguito della pandemia: sono apparse un segno incoraggiante di discernimento.

E, tuttavia, non si tratta solo di questo, che sarebbe, peraltro, già significativo.

Pensando, tra l’altro, alle politiche coraggiose come quelle assunte in materia di mutualità del debito, di Next GenerationEu.

Naturalmente – lo abbiamo vissuto, in misura addirittura totale, nel caso del Regno Unito – è sempre possibile tornare sui propri passi rispetto a queste scelte coraggiose e innovative se si è timorosi della necessità dell’Unione e della sua più efficiente operatività.

Ma quale giustificazione potrebbero trovare i decisori a sostegno della diserzione da un ruolo incisivo dei Paesi europei, nel loro insieme, nel contesto internazionale?

Il progetto europeo interessa, riguarda, l’intero pianeta: un progetto inclusivo, basato sul riconoscimento della pari dignità delle persone, dei popoli, dei Paesi.

Interroghiamoci: quale peso politico è stato consentito ai Paesi membri a seguito della esistenza della Unione Europea?

E’ eloquente il caso del Premio Nobel per la Pace conferito all’Unione europea nel 2012 dall’apposito Comitato norvegese. Un riconoscimento per una attività che ha contribuito a trasformare il continente europeo da un continente di guerra a un continente di pace.

E certamente non è poco, a fronte di quanto accaduto in questi ultimi tempi, con l’aggressione russa all’indipendenza dell’Ucraina.

Ma, proseguendo sul filo di questo ragionamento, facciamo riferimento, per un attimo, alle conseguenze che ebbe la denuncia unilaterale da parte statunitense degli accordi di Bretton Woods, il 15 agosto 1971.

Gli Stati-nazione europei si trovarono di fronte, con le rispettive valute, a una sregolata fluttuazione dei mercati.

L’aspirazione a una moneta europea che agisse da scudo protettivo nacque lì, dal desiderio di dotarsi di uno strumento efficace, vista la fragilità di quelli nazionali.

La crisi petrolifera del 1973-74 mise a nudo una situazione sempre più critica, alimentando la crescita del debito, con la necessità – ha riguardato l’Italia – di prestiti internazionali, naturalmente accompagnati da condizionalità da parte dei creditori.

Lo Sme, il Sistema Monetario Europeo, nel 1979, costituì una prima imperfetta risposta, sino alla crisi del 1992.

Il successivo Trattato di Maastricht, l’anno successivo, rappresentò un’assunzione di responsabilità, con la costituzione della Unione Economica e Monetaria e l’avvio del percorso che avrebbe condotto all’euro.

Si prese atto che governare in autonomia le grandezze macroeconomiche vedeva le singole nazioni inadeguate e che la manovra monetaria – rincorsa fra salari e prezzi, abituale per numerosi Paesi – era un disvalore, era tutt’altro che risolutiva.

I problemi da affrontare erano tali che quella decisione passò sostanzialmente senza che il dibattito in argomento assumesse toni accesi.

La discussione sul “vincolo esterno” nei confronti dei comportamenti delle economie dei Paesi membri non è banale: taluno infatti ritiene di poter invocare il rischio di subire scelte che sarebbero rivolte contro l’interesse nazionale. Anche se è singolare pensare a Governi che, scientemente, approvino regole le cui conseguenze tradirebbero l’interesse della popolazione che ha affidato loro il mandato di governare.

Sarebbero intervenuti sull’argomento autorevoli interlocutori come Guido Carli, Governatore della Banca d’Italia e poi Ministro del Tesoro, come Carlo Azeglio Ciampi, anch’egli alla guida di Via Nazionale e poi Presidente del Consiglio e della Repubblica – protagonisti in passaggi rilevanti come Maastricht e la scelta dell’euro.

Una domanda semplice: il vincolo esterno – o, piuttosto, interno, come sarebbe corretto dire, trattandosi di una scelta operata da una comunità nell’ambito di canoni di cui si è liberamente dotata – deriva dalle regole o dal debito?

Non è, quest’ultimo, il vincolo che concerne i Paesi indebitati?

Merita una riflessione che interpella in particolare la situazione debitoria dei Paesi dell’Unione e sollecita a mettere a sistema in termini fiscali ed economici quanto oggi appare affidato alla sola Banca Centrale Europea.

Il tema non è puramente finanziario, bensì costituisce una grande questione civile, sociale e persino democratica, intersecando questioni come quelle della libertà economica, dell’eguaglianza dei cittadini, delle politiche che assicurano l’esercizio dei diritti di questi ultimi, della credibilità internazionale di uno Stato.

A questo riguardo consentitemi una breve considerazione che riguarda la Repubblica Italiana.

Recenti studi hanno evidenziato come, nel 2023, a fronte di un debito accumulato dall’Italia per circa 2.863 miliardi di euro, e a un ammontare dei debiti di Francia e Germania che, sommati, valgono quasi il doppio, il nostro Paese ha pagato in interessi poco meno di quanto ne abbiano pagati insieme Germania e Francia.

Il motivo, com’è noto, è il diverso tasso di interesse.

Eppure l’Italia è un debitore onorabile, con una storia trentennale di avanzi statali primari annui, con un debito pubblico cresciuto in larga misura, dal 1992, principalmente a causa proprio degli interessi.

È evidente che molta strada rimane da fare per dare razionalità a un mercato dei titoli pubblici che trascura temi come il rapporto debito pubblico/ricchezza finanziaria netta delle famiglie.

Il termometro della percezione dei mercati sull’affidabilità di un Paese può rivelarsi, come appare da questo esempio, quanto meno opinabile.

Una dimensione europea potrebbe restituire verità.

Attenzione, il mio non è un invito a trascurare il debito: sono pienamente consapevole dell’esigenza ineludibile di abbatterlo. Si tratta di un invito a procedere su una strada che assuma con precisione i fondamentali dell’economia come criterio e, inoltre, di un invito a completare l’edificio finanziario europeo in maniera più rassicurante per tutti, ponendovi mano sollecitamente.

Sono solo esempi, ruolo internazionale e gestione degli aggregati finanziari, di ciò che può essere l’Europa.

Rapporti importanti sono stati richiesti dalla Commissione Europea a personalità di rilievo. 

Ricordo, per tutti, gli ex Presidenti del Consiglio italiani Draghi e Letta.

Completare il mercato dei capitali, le transizioni verde e digitale, affrontare le questioni della pace e della difesa, rispondere alle domande di competitività, dettare regole per gli OTT affinché i cittadini non siano oggetti nelle loro mani, nonché il tema della Intelligenza artificiale, sono tutti capitoli necessari se non indispensabili.

Eppure forse non basta.

I traguardi di libertà, benessere, giustizia non possono attendere.

Ho fatto cenno alla necessità di non pretendere di affrontare le sfide della contemporaneità con l’atteggiamento di chi pensa di avere già visto tutto e, dunque, ritiene che rivolgere lo sguardo al passato basti per trovarvi ogni soluzione.

Lo sguardo va rivolto al futuro.

Sono grato, quindi, dello sforzo che verrà sviluppato in questi giorni perché i valori propri della identità europea possano trovare cittadinanza nel mondo e contribuire a costruire una realtà rispettosa della dignità di ogni essere umano, a partire dalla pace come valore.

Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un’Europa sempre più perfezionata nella sua architettura e sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura.

Nella pubblica opinione si riaffacciano, sono presenti, spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie.

Ciascuna generazione viene chiamata a combattere contro fantasmi che sperano nell’oblio per poter riemergere con vesti nuove.

Tocca alle forze della società civile, nella loro interezza, essere consapevoli che difendere il quadro della civiltà in cui vivono, e che contribuiscono a definire, è compito che non soltanto li interessa ma li riguarda.

La storia dell’integrazione europea, a partire dal dopoguerra, dalla Comunità per il carbone e l’acciaio, con la vitalità delle forze culturali, sociali, economiche dei diversi Paesi, sta a testimoniare come un quadro di libertà, giustizia sociale, aspirazione alla pace, esprima valori destinati a prevalere sui disvalori dell’egoismo, della contrapposizione, del razzismo, della violenza, dell’odio, della guerra.

Con fermezza, con determinazione, proseguiamo su questa strada.

 

 

Turismo, Regione Sicilia e Fondazione FS, riparte la stagione dei treni storici per raggiungere le località più belle dell’Isola

 

 

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Palermo,

Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, per il sesto anno tornano in Sicilia i treni storici della Fondazione delle Ferrovie dello Stato. Il 2024 sarà caratterizzato da un ricco programma che fino al prossimo dicembre permetterà di raggiungere in treno d’epoca le località più belle dell’Isola e, al contempo, di destagionalizzare i flussi turistici. L’iniziativa è promossa dall’assessorato regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo, in collaborazione con Fondazione FS e FS Treni turistici italiani.

Il calendario è stato presentato alla stampa questa mattina a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dall’assessore al Turismo, Elvira Amata, e dal direttore generale della Fondazione FS e amministratore delegato di FS Treni turistici italiani, Luigi Cantamessa.

Dal 2018 sono oltre 20 mila i turisti che hanno utilizzato i treni storici per visitare borghi, parchi archeologici e luoghi d’arte in Sicilia, 7400 solo nel 2023. Il programma dei treni storici 2024 in Sicilia prevede 33 appuntamenti e partirà sabato 14 settembre per concludersi domenica 8 dicembre.

 

Locomotiva

 

Tra le destinazioni previste Agrigento e il Parco archeologico della Valle dei Templi, Santo Stefano di Camastra e Caltagirone con dei tour alla scoperta delle ceramiche, Siracusa e il centro storico dell’antica Ortigia, Castelvetrano e il maestoso Parco archeologico di Selinunte, la barocca Modica in occasione dell’annuale festa del cioccolato, con partenza da Palermo, Messina e Catania. Come nelle passate edizioni, prevista la collaborazione con la Ferrovia Circumetnea per raggiungere da Giarre il centro di Bronte, con trasbordo dal treno storico alle automotrici Fce.

La manifestazione è finanziata con circa 500 mila euro di fondi extraregionali del Programma operativo complementare (Poc) 2014-2020.

«Questa iniziativa ormai consolidata e premiata dal consenso del pubblico – afferma il presidente Renato Schifani – ha l’obiettivo di valorizzare itinerari sulle linee ferroviarie più panoramiche della Sicilia e dà l’opportunità di conoscere il nostro ricchissimo territorio da prospettive sempre diverse. Anche attraverso manifestazioni come questa vogliamo ampliare un’offerta turistica attrattiva, che punti a una maggiore destagionalizzazione dei flussi».

«I treni storici rappresentano un modo concreto di coniugare forme diverse di turismo – aggiunge l’assessore Elvira Amata – rafforzando sempre più quella visione di un’offerta il più possibile integrata, funzionale e attenta alle aspettative del viaggiatore. I numeri del periodo settembre-dicembre 2023 danno un’indicazione dell’efficacia di iniziative come questa per promuovere la destagionalizzazione. In questi mesi presi in analisi, infatti, abbiamo registrato un incremento di presenze turistiche del 12% in Sicilia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, percentuale che supera il 21% se si analizzano solo le presenze di stranieri, che ad Agrigento rappresentano addirittura l’85,4 per cento».

«Prosegue anche quest’anno il nostro impegno nel contribuire a destagionalizzare i flussi turistici in Sicilia – ha detto il direttore generale della Fondazione FS e amministratore delegato di FS Treni turistici italiani, Luigi Cantamessa – con un ricco programma di treni storici che interesserà le più belle località dell’Isola, anche le meno conosciute. Abbiamo portato in Sicilia le mitiche carrozze “a terrazzini” degli anni ’30, una presenza costante nell’Isola negli anni ’50 del secolo scorso e che oggi riproponiamo in chiave turistica per far rivivere la meraviglia di un autentico viaggio indietro nel tempo. Dagli iconici terrazzini e dai finestrini di queste antiche vetture l’esperienza di viaggio sarà ancora più autentica, consentendo ai turisti di godere appieno degli odori e dei colori di questa splendida terra. Per gli amanti delle bici non mancherà la vettura bagagliaio con apposita rastrelliera che permette il trasporto di ben 50 biciclette. Le premesse per superare il successo della stagione precedente, dove abbiamo praticamente registrato il sold out a bordo della maggior parte delle circolazioni, ci sono tutte grazie all’investimento della Regione Siciliana». 

I biglietti per viaggiare a bordo dei treni storici sono acquistabili su tutti i canali di vendita Trenitalia e direttamente a bordo treno fino a esaurimento dei posti disponibili. Maggiori informazioni sui canali social e web della Fondazione FS.

 

Tutti gli appuntamenti con i treni storici in Sicilia:  

 

sabato 14 settembre 2024  Treno della Ceramica Messina – Santo Stefano di Camastra

sabato 14 settembre 2024 Treno dei Templi Palermo – Agrigento Bassa – Tempio di Vulcano – (Porto Empedocle)

domenica 15 settembre 2024 Treno dell’Arte Messina – Tusa

domenica 15 settembre 2024Treno dei Templi Palermo – Agrigento Bassa – Tempio di Vulcano  – (Porto Empedocle)

sabato 21 settembre 2024 Treno del mito Catania – Taormina (pomeridiano/serale)

domenica 22 settembre 2024Treno del mito Catania – Taormina 

sabato 28 settembre 2024Treno dei Templi Agrigento Centrale – Tempio di Vulcano – (Porto Empedocle)

domenica 29 settembre 2024Treno dei Templi Agrigento Centrale – Tempio di Vulcano – (Porto Empedocle)

domenica 29 settembre 2024Treno del Mare e delle Civiltà antiche Palermo – Castelvetrano

sabato 5 ottobre 2024Treno della Ceramica Catania – Caltagirone

sabato 5 ottobre 2024Treno delle Stelle Palermo – Roccapalumba

domenica 6 ottobre 2024   Treno della Ceramica Catania – Caltagirone

domenica 6 ottobre 2024Treno del Mare e delle Civiltà antiche Palermo – Castelvetrano

sabato 12 ottobre 2024Treno di Ortigia Catania – Siracusa

sabato 12 ottobre 2024Treno del Pistacchio Messina – Giarre (Circumetnea)

domenica 13 ottobre 2024Treno del Mito Catania – Taormina 

sabato 19 ottobre 2024 Treno della Ceramica Messina – Santo Stefano di Camastra

sabato 19 ottobre 2024 Treno del Pistacchio Siracusa – Giarre (Circumetnea)

domenica 20 ottobre 2024Treno dell’Arte Messina – Santo Stefano di Camastra – Tusa

domenica 27 ottobre 2024Treno dei Templi  Palermo – Tempio di Vulcano – (Porto Empedocle)

domenica 27 ottobre 2024 Treno turistico Siracusa – Catania

domenica 3 novembre 2024Treno turistico Palermo – Mazara del Vallo

domenica 10 novembre 2024Treno storico Catania – Messina

domenica 10 novembre 2024Treno del Mare e delle Civiltà antiche Palermo – Castelvetrano

sabato 16 novembre 2024Treno del Pistacchio Catania – Giarre (Circumetnea)

domenica 17 novembre 2024     Treno delle Stelle Palermo – Roccapalumba

domenica 24 novembre 2024     Treno dei Templi Palermo – Tempio di Vulcano (Porto Empedocle)

sabato 30 novembre 2024          Treno del Mare e delle Civiltà antiche Palermo – Castelvetrano

domenica 1 dicembre 2024        Treno del Mare e delle Civiltà antiche Palermo – Castelvetrano

domenica 8 dicembre 2024        Treno del Cioccolato Siracusa – Modica

domenica 8 dicembre 2024        Treno del Cioccolato Caltanissetta – Modica

Rapine: aggressione domestica ad un pensionato, due arresti in Sicilia

 

Noir movie character

 

 Ragusa – Scicli 

Nella serata di lunedì i militari della Tenenza di Scicli, fattivamente coadiuvati nei giorni scorsi dai colleghi della Stazione di San Nicola di Marsala (TP), hanno tratto in arresto, al fine di dare esecuzione ad un ordine di custodia cautelare, emesso dal Tribunale di Ragusa, a seguito della richiesta della Procura della Repubblica Iblea, un 27enne ed una 34enne, entrambi pregiudicati e originari della città barocca.

I fatti per cui si è reso necessario il regime restrittivo risalgono all’aprile scorso, quando i due si sono resi autori di una rapina aggravata ai danni di un anziano che, uscito di casa per depositare un sacco di rifiuti all’esterno della propria abitazione, si è visto avvicinare dai due malfattori che spintonandolo e aggredendolo con violenza gli hanno sottratto la somma di 45 euro custodita nel portafoglio.

I responsabili, a seguito della rapina commessa, si sono dati alla fuga per le strade del centro cittadino, facendo perdere le loro tracce. Le attività di indagine sono partite nell’immediato, avendo come motore pulsante delle investigazioni i sistemi di videosorveglianza che insistono sull’area di interesse. La conseguente acquisizione e il relativo riconoscimento dei responsabili ha consentito agli operanti di fornire all’Autorità Giudiziaria un quadro indiziario che non ha lasciato dubbi su chi fossero i protagonisti del gesto delittuoso. Pertanto, nei giorni scorsi, con la collaborazione dei militari  del luogo in cui si trova domiciliata attualmente la donna per essere sottoposta alle cure di una struttura terapeutica, sono state eseguite le misure cautelari disposte dal Gip di Ragusa, motivo per cui la donna è stata posta agli arresti domiciliari e l’uomo in carcere.

La conclusione positiva delle indagini è stata possibile grazie alla tempestività con la quale i militari dell’Arma hanno avviato le loro investigazioni e che ha consentito di accertare in modo inconfutabile la responsabilità dei due malviventi.

Intervento fiume di Putin al Forum di Vladivostok:” Non ho mai rifiutato i negoziati con l’Ucraina”

 

Vladimir Putin sembra voler aprire ai negoziati con l’Ucraina per porre fine al conflitto  guerra e preferisce Kamala Harris contro Donald Trump nelle elezioni in programma negli Usa il 5 novembre. Il presidente russo tiene un intervento fiume all’Eastern Economic Forum di Vladivostok. In 44 minuti, il più lungo discorso tenuto all’EEF, il leader del Cremlino tocca una serie di argomenti,

Putin: 'Non svenderemo la sovranità per qualche salsiccia ...
“Se siamo pronti a negoziare con loro? Non abbiamo mai rifiutato”, dice riferendosi alla possibilità di un dialogo con l’Ucraina.  Putin ribadisce che eventuali negoziati devono svilupparsi “sulla base” di quanto “concordato e siglato a Istanbul” due anni fa. In Turchia, secondo l’Ucraina, non è stato raggiunto alcun accordo di partenza.

Sul campo, dice Putin, “è sacrosanto dovere delle Forze armate” russe “fare di tutto per cacciare il nemico da questi territori e proteggere i nostri cittadini. E, naturalmente, il Paese intero deve fare di tutto per sostenere le persone”. “L’obiettivo del nemico (attaccando Kursk e le arre al confine tra Ucraina e Russia) era di innervosirci per farci trasferire le truppe da una zona all’altra e fermare la nostra offensiva nelle zone cruciali, in particolare nel Donbass, la cui liberazione è il nostro obiettivo numero uno”, insiste Putin. Ma, aggiunge, le truppe russe “hanno stabilizzato la situazione e iniziato a spingere gradualmente fuori” le forze ucraine “dai territori di confine”.

 

Napoli, Spiagge libere di ‘Donn’Anna’ e ‘Delle Monache’: il TAR respinge il ricorso contro il contingentamento

La domenica al “mare” di rifiuti a palazzo Donn'Anna ...

Napoli, spiagge libere

Il Presidente della VII Sezione del TAR Campania ha respinto l’istanza di tutela cautelare monocratica presentata dall’Associazione Mare Libero evidenziando che “… le ragioni a fondamento del disposto contingentamento all’esito del riesame disposto dal TAR con ordinanza cautelare n. 1498/2024 si presentano adeguatamente rappresentate e valutate nell’atto integrativo alla delibera del 9.8.2024 emergendo dallo stesso la ponderata valutazione degli opposti interessi coinvolti, atteso che la libera fruizione dell’arenile non può essere disgiunta dalla tutela degli interessi alla sicurezza ed incolumità pubblica; considerato che non appaiono sussistenti gli elementi del pregiudizio di estrema gravità ed urgenza paventato dall’associazione ricorrente, essendo oramai decorsa la parte più rilevante del periodo della stagione balneare …” .

Con lo stesso atto il presidente del TAR ha fissato per il 25 settembre l’udienza per la decisione collegiale. La stagione balneare prosegue come già previsto.