Putin sorpreso dall’incursione Kiev a Kursk in territorio russo

 

Un tank ucraino - (Afp)

 

 

 Belgorod, regione della Russia, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale a causa dell’escalation della situazione dopo l’attacco dell’Ucraina . E le autorità stanno valutando di elevare lo stato di emergenza a livello federale, ha dichiarato il governatore della regione Vyacheslav Gladkov

” I bombardamenti quotidiani delle Forze armate ucraine hanno portato alla distruzione di abitazioni, oltre che a feriti e vittime tra i civili”, ha dichiarato Gladkov in un discorso video. “Pertanto, abbiamo deciso di dichiarare lo stato di emergenza in tutta la regione di Belgorod a partire da oggi, per fornire ulteriore protezione alla popolazione e offrire ulteriore sostegno alle persone colpite”, ha affermato il governatore, il quale ha anche indicato che il governo regionale si rivolgerà presto alla commissione federale per richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza a livello federale.

Dal 6 agosto l’Ucraina sta conducendo una grande offensiva nell’oblast di Kursk, rivendicando la conquista di più di 1.000 km quadrati di territorio russo. .

Il portavoce delle forze militari ucraine Dmytro Lykhoviy ha inoltre annunciato, in una intervista a Politico, che la Russia ha riposizionato alcune unità militari dalle regioni ucraine occupate di Zaporizhzhia e Kheron all’oblast di Kursk, per difendere il territorio russo dall’incursione ucraina.

Biden: “Incursione Kiev a Kursk pone interrogativi a  Putin”

L’incursione delle forze ucraine in Russia sta creando “un vero dilemma” al presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando ai giornalisti a New Orleans.

Kiev: ”  Dobbiamo rendere più difficile la logistica militare di Mosca”

 Kiev ha assicurato che non ha l’intento di estendere il territorio. L’operazione ha come obiettivo quello di rendere più difficile la logistica militare delle forze di Mosca e il rafforzamento delle unità militari nell’est dell’Ucraina. Secondo la versione ucraina, le forze di Kiev controllano mille chilometri quadrati di territorio. “Diversamente dalla Russia, l’Ucraina non ha bisogno delle proprietà degli altri. L’Ucraina non è interessata a prendere il controllo della regione di Kursk, ma proteggere la vita degli ucraini”…

Autostrade Sicilia, riaprono il viadotto Euno sulla A19 e lo svincolo di Enna in direzione Catania.

 

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Enna,

Dalle 15 di questo pomeriggio il viadotto Euno nei pressi di Enna, lungo l’autostrada Palermo-Catania, è riaperto al transito in modalità cantiere, con una riduzione della velocità a 30 km/h. L’Anas ha riaperto al traffico anche le due rampe dello svincolo autostradale di Enna sulla carreggiata in direzione Catania.
L’intervento si è concluso in linea con il cronoprogramma, per ridurre al minimo i disagi alla circolazione nella settimana di ferragosto. «Grazie all’impegno di tutte le parti coinvolte – dice il presidente della Regione Renato Schifani, commissario straordinario per la A 19 – procede speditamente il lavoro di riqualificazione di un asse fondamentale dei collegamenti viari siciliani.
Un lavoro che va avanti senza sosta per dare finalmente alla Sicilia un’autostrada efficiente, pienamente percorribile, sicura e in sostanza degna di questo nome. Ringrazio Rfi per aver collaborato con Anas per la soluzione di alcuni problemi che consentiranno di giungere, nei tempi previsti, alla riapertura dell’intero svincolo di Enna, dopo la conclusione della successiva fase dei lavori, che prevede la demolizione e ricostruzione di alcuni impalcati del sovrappasso autostradale».
L’apertura permetterà di uscire dalla A19 in direzione Enna, per chi proviene da Palermo, e di immettersi in autostrada in direzione Catania per chi proviene da Enna, garantendo piena sicurezza alla circolazione. I lavori sono stati portati a compimento nonostante alcune criticità emerse e tempestivamente risolte dai tecnici Anas. Restano in corso intense attività di cantiere con l’impiego di circa 60 unità di personale al giorno.
Ultimata questa parte dei lavori, inizierà subito la seconda e ultima fase prima della riapertura totale su Enna. A partire dal 26 agosto sono in programma le attività di demolizione di quattro impalcati del sovrappasso sulla A19 e successivamente la loro sostituzione con nuovi impalcati in acciaio corten. Durante le attività di demolizione e ricostruzione degli impalcati, il transito dei veicoli sarà consentito con l’istituzione del doppio senso di circolazione nella carreggiata direzione Palermo, senza interruzione di traffico, a cavallo dei due bypass esistenti nel sovrappasso dello svincolo autostradale di Enna. L’abbattimento avverrà nelle notti del 26 e 27 agosto, dalle ore 22 alle ore 6, con la chiusura totale delle due carreggiate. L’importo complessivo dell’investimento per i lavori di ammodernamento dello svincolo autostradale di Enna ammonta a 19 milioni e 521.000 euro.

 

Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

 

Asuncion - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo Presidenziale in occasione delle dichiarazioni alla stampa

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’ 80° anniversario dell’ eccidio di Sant’Anna di Stazzema, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
« Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza.
Il 12 agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti.
Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli.
Fu la tragedia che si abbattè sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre.
Il baratro nel quale allora sprofondò l’umanità ha reso questi luoghi un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza.
Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione.
Una grande eredità morale è stata lasciata dai sopravvissuti.
La Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.
Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio».

 

 

Droga al porto di Napoli, sequestrati 188 chili di cocaina

 

napoli

Napoli,

Cocaina per un peso lordo di 188 chilogrammi e già suddivisa in 163 panetti, è questo il bilancio del sequestro effettuato dai poliziotti della Questura di Napoli e dagli operatori dell’Agenzia delle dogane nell’area portuale.

La droga era occultata all’interno di un container proveniente dal sud-America e destinata al mercato illegale partenopeo. Trenta milioni di euro è il valore al dettaglio dello stupefacente sottratto alla criminalità.

Le indagini dei poliziotti della Squadra mobile proseguono per identificare i destinatari del carico illecito e appurare le modalità con cui è stato sdoganato e portato all’esterno del porto di Napoli.   (Com.Polizia- Leonardo Bruno)

Venezuela, “spariscono” gli oppositori di Maduro , presidente contestatissimo. Anche un italiano , Veltri risulta “scomparso”

 

(Afp)

 

 

Américo Giuseppe de Grazia Veltri, politico venezuelano naturalizzato italiano sparito da giorni, si trova presso la sede dei servizi segreti venezuelani.    Si apprende che al momento  “De Grazia  è prigioniero in un centro penitenziario che si chiama El Helicoide. , che è un centro di tortura. Uno dei peggiori posti in cui ci si possa trovare in Venezuela”….

El Helicoide è un edificio situato a Caracas, di proprietà del governo venezuelano e utilizzato come struttura e prigione per prigionieri regolari e politici del Servizio di intelligence nazionale bolivariano. “

“Oppositori che spariscono”

Anche un altro italiano. Antonio Calvino segue la sorte delle  persone ‘scomparse’ in Venezuela, dopo i disordini a seguito del voto, contestatissimo, che ha visto la rielezione del presidente uscente Nicolas Maduro.   Si apprende qui che il console controllerà a casa di Calvino.

La sparizione di Calvino arriva dopo quelle di Williams Davila, deputato dell’Assemblea nazionale venezuelana e membro dell’istituto liberale internazionale Milton Friedman, e di Americo de Grazia, ex deputato, simbolo dell’opposizione a Maduro.     Le case che hanno favorito l’opposizione vengono contrassegnate sui muri esterni da una “X”

Attualmente non è possibile fornire un numero preciso degli italiani che mancano all’appello: “I dati sono molto fluidi, le persone si nascondono di appartamento in appartamento. La comunità italiana in Venezuela è il 30% della popolazione totale. Basta un post di appoggio all’opposizione per essere arrestati. Stanno facendo dei posti di blocco dove controllano il telefono. Poi vengono a casa e controllano anche lì. E’ una situazione che purtroppo non può che peggiorare.

Napoli, Smaltimento illecito di abiti usati: sequestrati 50 tonnellate di rifiuti e denunciati quattro responsabili

 

Cile, cimitero della moda mondiale. Nel deserto la discarica ...

 

Napoli,

Nell’ambito di un’operazione mirata alla repressione dello smaltimento illecito di rifiuti, il reparto ambientale della Polizia locale di Napoli, in collaborazione con gli ispettori ambientali della società ASIA, ha concluso con successo un’importante attività investigativa durata otto mesi, che ha portato all’individuazione e alla denuncia di quattro persone responsabili di un vasto traffico di abiti e calzature usati, con base nel quartiere Barra-San Giovanni-Ponticelli.

Le indagini, condotte attraverso un’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza e azioni di monitoraggio sul territorio, hanno permesso di localizzare un deposito illecito in via Luigi Tammaro, a Ponticelli, dove G. V. (33 anni) e D. I. V. (27 anni) , entrambi di Napoli, insieme a D. D. N. (28 anni), residente ad Ercolano, e a T. C. (60 anni), residente a Portici e già noto alle forze dell’ordine per reati quali porto abusivo d’armi e traffico di stupefacenti, erano intenti a gestire illegalmente circa 50 tonnellate di indumenti e calzature usate. All’interno del deposito di circa 300 metri quadri, privo di dispositivi antincendio e con un’unica via di aerazione, gli agenti hanno rinvenuto centinaia di sacchi contenenti rifiuti non igienizzati e potenzialmente pericolosi per la salute pubblica e l’ambiente. Il materiale veniva selezionato e successivamente smaltito in modo illecito, senza alcuna autorizzazione.

Durante l’operazione, è stato sequestrato un veicolo immatricolato all’estero, utilizzato per il trasporto dei rifiuti, insieme a numerosi materiali utilizzati per l’imballaggio. I quattro responsabili sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per violazione degli articoli 256 e 192 del D.Lgs. 152/2006, degli articoli 648, 452-quaterdecies e 110 del Codice penale, per la gestione non autorizzata di rifiuti e la creazione di una discarica abusiva. Inoltre, uno dei soggetti coinvolti risulta essere percettore del reddito d’inclusione, circostanza per la quale verranno effettuati ulteriori accertamenti.

L’operazione ha messo in luce un ingente danno ambientale ed economico, con ripercussioni dirette sul bilancio comunale e sulle imposte sui rifiuti pagate dai cittadini. ASIA fornirà una relazione dettagliata all’Autorità Giudiziaria per la quantificazione del danno erariale. Proseguono le indagini per identificare ulteriori responsabili e per risalire alla filiera del traffico illecito, che sembra avere ramificazioni anche oltre confine.

Messina, aggredisce convivente con arma da taglio. Arrestato per tentato omicidio

 

Ha umiliato, offeso e minacciato l'ex convivente: arresti domiciliari per  un 19enne - La Provincia

 

 

 Messina – Barcellona Pozzo di Gotto 
Un 45enne è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), in quanto accusato dei reati di “tentato omicidio”, “maltrattamenti contro familiari” e “lesioni personali aggravate”, per aver colpito con un coltello la convivente, 30enne.
I fatti si sono verificati nella mattinata di ieri a Barcellona Pozzo di Gotto, quando i Carabinieri, a seguito di una segnalazione pervenuta al 112, sono intervenuti in un appartamento del centro, laddove era stata segnalata una lite in famiglia. 
Nel luogo indicato, i militari dell’Arma hanno trovato già i sanitari del 118, intervenuti in soccorso di una donna che, poco prima, al culmine di un litigio, era stata aggredita e colpita con un coltello dal convivente, il quale, si era allontanato subito dopo aver commesso il gesto.
I militari dell’Arma hanno quindi avviato immediatamente le ricerche dell’uomo, che, rintracciato pochi istanti dopo nelle vicinanze dell’abitazione, ancora con le calzature sporche di sangue, è stato bloccato e condotto in caserma.
Sono stati quindi effettuati gli accertamenti necessari per ricostruire quanto avvenuto da parte dei Carabinieri, che, nel sopralluogo effettuato nell’abitazione, hanno rinvenuto e sequestrato un coltello da cucina, intriso di tracce ematiche, utilizzato dall’aggressore. 
La vittima, 30enne, trasportata e medicata presso l’ospedale di Milazzo, fortunatamente ha riportato ferite non gravi. L’arrestato invece è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Tutte le attività sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta dal Procuratore dott. G.V., particolarmente attenta a dare sempre pronte ed efficaci risposte ai reati in danno delle vittime vulnerabili. 

Selinunte, scavi portano alla luce un nuovo piccolo tempio. L’assessore ai Beni culturali Paolo F. Scarpinato: «Scoperta di grande valore»

 

 

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Nuovi edifici dell’area sacra e una struttura che al momento sembra essere un piccolo tempio, posizionato alle spalle del Tempio C, sono stati identificati grazie agli ultimi scavi condotti al Parco archeologico di Selinunte.

«Le attività di ricerca effettuate in questa zona – dice l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato – riservano sempre nuove scoperte e in questo caso si tratta di rinvenimenti di grande valore. In autunno, quando riprenderanno le attività, avremo dettagli più chiari sulla portata del ritrovamento».

Da oltre dieci anni gli archeologi dell’Institute of Fine Arts–Nyu e dell’Università degli studi di Milano effettuano scavi archeologici a Selinunte, studiando a fondo i santuari urbani all’interno del grande muro di peribolo sull’Acropoli e portando alla luce porzioni di abitati e interessanti manufatti. In particolare, in questa ultima campagna di scavo, sono stati fatti grandi passi in avanti, tanto che, se le ipotesi dovessero risultare esatte, si potrebbe riscrivere il perimetro dell’area.

I risultati degli ultimi scavi saranno presentati domenica 11 agosto, alle 18, al Baglio Florio, dal direttore del Parco archeologico Felice Crescente e dall’archeologo Clemente Marconi, che coordina sessanta collaboratori e studenti che hanno effettuato diversi lavori di indagine a Selinunte. Le esplorazioni riguardano più zone del grande santuario urbano sull’acropoli, tra le aree di culto più significative del mondo greco dell’età arcaica e classica, dove la missione ha individuato con certezza il grande accesso monumentale a nord-ovest, ma anche un ambiente con un pozzo circolare, diversi oggetti, monete e un gioiello in oro, oltre a una struttura che parrebbe condurre a un tempietto non ancora conosciuto, non grandissimo e senza colonne.

Le ricerche di quest’anno hanno portato notizie anche sulle azioni rituali legate alla costruzione del Tempio R: quando fu innalzato le strutture attorno erano state rase al suolo fino alle fondamenta e sarebbero stati condotti diversi riti, quasi a voler “purificare” l’area. Qui è stata ritrovata una cuspide di lancia in ferro (machaira) “defunzionalizzata”, cioè privata della punta e del filo della lama, un rituale per far perdere simbolicamente all’arma il suo potere offensivo.

Siccità, Regione Sicilia autorizza prelievo acqua da dighe Castello e Prizzi

 

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Palermo,

Agricoltori e allevatori dell’Agrigentino, nel mese di agosto, potranno utilizzare a fini irrigui 800 mila metri cubi di acqua provenienti dagli invasi Castello e Prizzi, oltre a quella della traversa Favara di Burgio. Lo prevede un’ordinanza appena firmata dal commissario delegato per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta.

La decisione è stata presa a seguito della riunione di ieri sera a Palazzo d’Orleans della Cabina di regia, alla quale ha partecipato anche l’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, e dalla quale è emersa “l’indispensabilità della seconda irrigazione di soccorso per evitare il disseccamento e la morte delle piante, con le ripercussioni economiche e sociali, di produzioni di altissima qualità quali l’arancia di Ribera Dop e la pesca di Bivona Igp, per complessivi 7 mila ettari”.

«È una scelta – evidenzia il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – per sostenere i nostri agricoltori e allevatori in un momento di estrema necessità e per proteggere e preservare le colture di eccellenza della nostra terra, ma anche il benessere economico e sociale delle comunità locali. Il governo regionale è al fianco del settore agricolo e zootecnico in un momento di particolare crisi e proprio per questo motivo ha già stanziato decine di milioni di euro per limitare i danni dovuti alla siccità».

L’utilizzo dell’acqua per irrigazione di soccorso, anche delle aree fuori dal comprensorio consortile 3 di Agrigento, potrà proseguire eventualmente nel mese di settembre, previa verifica della necessità e della disponibilità delle risorse. Per quanto riguarda la traversa Favara, la risorsa idrica potrà essere utilizzata fino al suo esaurimento, in vista dei lavori di dragaggio che saranno effettuati a settembre. Per gli invasi Castello e Prizzi, dovendo garantire la disponibilità anche per l’uso idropotabile e assicurare la salvaguardia dell’ittiofauna, il Consorzio di bonifica, i gestori degli invasi (dipartimento regionale Acque e rifiuti ed Enel) e i gestori del servizio idrico (Aica e Amap) dovranno attivare un monitoraggio per prevenire le condizioni di crisi e avviare, se necessario, il trasferimento dei pesci.

RILANCIO DELL’AST SICILIA: UN’AZIENDA OGGI SENZA TESTA E CON TANTI DIPENDENTI-AUTISTI CHE “DIMENTICANO” GLI ORARI DI TABELLA E LASCIANO SPESSO A TERRA I CITTADINI

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Palermo,

Via libera alla ricapitalizzazione dell’Ast. Il Consiglio dei ministri non ha impugnato la norma regionale che stanzia le risorse per garantire un futuro all’Azienda siciliana trasporti e prevede il passaggio in house dei servizi per arrivare al nuovo piano industriale.

«Le controdeduzioni della Regione hanno convinto il governo Meloni della bontà della norma – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò – che ci consentirà di superare le criticità e di portare avanti il piano di rilancio e valorizzazione dell’azienda. Un risultato importante che ci permette di restituire serenità e garanzie ai dipendenti, ma anche di lavorare affinché i cittadini siciliani possano godere di servizi di trasporto pubblico più efficiente».

«Con il via libera definitivo della norma da parte del Consiglio dei ministri – commenta il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – possiamo finalmente procedere al rilancio dell’Ast, della quale in pochi mesi di governo abbiamo messo in ordine i conti, guardando con più fiducia al futuro della società regionale e rassicurando, nel contempo i lavoratori. Fin dal nostro insediamento, abbiamo ritenuto che l’Azienda rappresentasse un asset di fondamentale importanza per la Regione e abbiamo lavorato con questo obiettivo. Oggi un altro passo in avanti verso questa direzione è stato fatto»