Napoli, Servizi Alto impatto. Carabinieri setacciano il rione De Gasperi. Diciotto perquisizioni domiciliari, trovate armi e droga

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 – Napoli,
A Napoli, nel quartiere Ponticelli, i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno effettuato un servizio ministeriale straordinario interforze a largo raggio setacciando le strade e le aree comuni delle palazzine popolari.
Nella lente dei controlli dei carabinieri le strade del quartiere partenopeo e in particolare il rione De Gasperi. Le indagini sono costanti in sinergia con la Procura di Napoli e si monitorano costantemente movimenti, comportamenti ed eventi che accadono nel posto.
I Carabinieri della compagnia di Poggioreale con il prezioso contributo dei militari del nucleo investigativo partenopeo, con i motociclisti, con le Aliquote di Pronto Impiego e con i carabinieri del reggimento Campania hanno passato palmo a palmo numerosi giganteschi palazzoni di cemento del rione.
In un solaio del Lotto 2 i carabinieri hanno rinvenuto 2 pistole con matricola abrasa perfettamente funzionanti. La prima è una calibro 9×21 mentre l’altra una 7×75. Insieme alle pistole pronte all’uso anche 9 proiettili e 85 grammi di marijuana. Droga e armi erano state nascoste nel muro ma il cemento fortunatamente era ancora fresco.
Durante le operazioni i militari hanno identificato 24 persone già note alle forze dell’ordine e controllato 16 mezzi tra auto e scooter con 18 perquisizioni tra domiciliari, personali e veicolari. Denunciato per evasione un 56enne del posto.
Le armi saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti.

 

Sicilia, Sicurezza sui luoghi di lavoro, insediata Commissione per verifica requisiti dei formatori

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Palermo,

Si è insediata, nei locali del Dasoe all’assessorato regionale della Salute, la nuova Commissione regionale per la verifica dei requisiti dei soggetti formatori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La Commissione, che è stata ricostituita con decreto assessoriale 294 del 14 marzo 2024, oltre a stilare e aggiornare l’elenco regionale dei soggetti formatori abilitati, verifica il mantenimento dei requisiti previsti, al fine di garantire una formazione di qualità, efficiente ed efficace delle specifiche figure, in considerazione dello specifico ruolo strategico per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
«Sono soddisfatta che si sia insediata la Commissione regionale per la verifica dei requisiti dei formatori – ha detto l’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo – perché il tema relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro rappresenta una forte criticità da superare, per interrompere la tragica sequenza di incidenti gravi e mortali sul lavoro. L’attività di formazione, in particolare, rappresenta sicuramente uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione degli infortuni. Per questo sono grata al dirigente generale del Dasoe che, attraverso l’attività della Commissione, garantirà un ulteriore e forte impegno del governo regionale, con particolare riferimento proprio alla formazione nell’ambito della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro».
«L’insediamento della Commissione cade in un particolare momento in cui è elevatissima l’attenzione sui rischi e gli infortuni nell’ambito del lavoro – ha sottolineato il dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez – Esistono specifiche linee guida e indicazioni ministeriali rispetto alle quali la Regione Siciliana sta attuando manovre di adesione, soprattutto per quanto riguarda i livelli dei contenuti dei singoli percorsi formativi. È necessario interfacciarsi operativamente con altre istituzioni e soprattutto rafforzare gli Spresal (Servizi prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) all’interno della aziende; c’è la necessità di intervenire a un livello culturale, destinando i messaggi non solo alla condivisione da parte degli operatori nello specifico settore della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, ma anche a tutti gli altri organi istituzionali deputati a una formazione specifica. Stiamo anche pensando, e per questo lavoriamo con tutti i componenti di questo tavolo tecnico, di misurare i risultati dell’attività formativa, attraverso quelle dinamiche che si sono dimostrate strumenti affidabili per valutare i livelli di efficacia dei percorsi formativi».
La Commissione è costituita da Antonio Leonardi, referente del Gruppo tecnico interregionale salute e sicurezza nei luoghi di lavoro/direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp Catania, come presidente; Elisabetta Gerbino, componente della cabina di regia regionale Prp 2020-2025 dell’Asp Catania; Elisa Trapani, dirigente medico dell’Asp Palermo; Maria Pia Angelo, responsabile dell’ufficio Attività amministrative del dipartimento di Prevenzione dell’Asp Trapani; un rappresentante dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro; Carlo Domenico Turriciano, rappresentante dell’assessorato regionale dell’Istruzione, e Antonio Giannotta (sostituto); Gesualdo Rubbonello, rappresentante Inail Sicilia; Salvatore Piscitello, Confartigianato; Francesca Vitale, rappresentate delle sigle Cgil-Cisl-Uil-Ugl, e Francesco Lucchesi (sostituto); Lucia Li Sacchi, responsabile Servizio 1 del Dasoe; Maria Lucia Furnari, responsabile Servizio 2 del Dasoe; Pier Paolo Arena, Servizio 2 del Dasoe, con funzioni di segretario.

Palermo, biglietto unico- di euro 23,20- per 4 siti culturali. Scarpinato: «Arte, natura e storia in un solo tagliando pronto a trainare i siti meno conosciuti»

 

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Nasce “Palermo Culture Pass”, un biglietto unico per visitare quattro tra i luoghi più conosciuti di Palermo: il Museo Salinas, lo Steri, l’Orto botanico, Palazzo Riso. Il costo del ticket è di 23,20 euro, con un risparmio del 20 per cento rispetto all’acquisto dei singoli tagliandi.

«Arte, natura, cultura e storia, tutti in un unico tagliando. Un progetto atteso da tempo, soprattutto dagli operatori culturali e turistici – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – esempio di sinergia tra istituzioni, Università e Regione Siciliana, e un privato come Coopculture che ne gestisce i servizi.

Siamo convinti che quest’iniziativa possa rivelarsi un ottimo veicolo di promozione del nostro patrimonio culturale, con i siti più visitati pronti a trainare anche quelli meno conosciuti, creando così un virtuoso effetto domino». Un unico biglietto, quindi, con il quale sarà possibile intraprendere un percorso storico, naturalistico e artistico che parte dalle origini della città, con i reperti archeologici del Salinas, passa dalle carceri dello Steri, alla scoperta del periodo dell’Inquisizione spagnola, attraversa il polmone verde dell’Orto Botanico e si conclude tra le sale del Museo d’arte moderna e contemporanea Riso.

“Palermo culture pass” sarà acquistabile sul sito di Coopculture oppure direttamente in biglietteria. Avrà una durata di 7 giorni dal primo accesso e consentirà una sola visita in ciascun sito

Cinema, dalla Regione Sicilia 3,5 milioni per 17 produzioni per potenziare l’industria del cinema

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Sono 17 i progetti di film, documentari e cortometraggi che la Regione Siciliana co-finanzierà con circa tre milioni e mezzo di euro. Risorse che l’assessorato regionale dello Spettacolo e la Sicilia film commission hanno messo a disposizione dal Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo attraverso un avviso pubblico per la finestra 2024-2025.

In dettaglio, si tratta di nove tra film, film per la televisione e serie Tv; sette documentari e un cortometraggio. «Un provvedimento con il quale – dice l’assessore regionale allo Spettacolo Elvira Amata – portiamo avanti la nostra strategia per potenziare l’industria del cinema in Sicilia. Le produzioni audiovisive nazionali e internazionali che abbiamo selezionato hanno anche l’intento di valorizzare l’immagine della nostra Isola e potranno incrementare i flussi turistici verso il nostro patrimonio culturale e architettonico.

Inoltre, offrono occasioni di sviluppo e di lavoro per le imprese locali, favorendo la crescita professionale degli operatori del settore».

Le produzioni che riceveranno i finanziamenti, infatti, sono tenute al coinvolgimento delle maestranze tecniche e artistiche locali e a spendere nell’Isola almeno il 50 per cento del contributo ricevuto…

Turismo, 35 mila strutture ricettive nella Bdsr. Amata: «Lavoriamo per elevare accoglienza»

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Palermo,

Sono oltre 35 mila le strutture turistico-ricettive in Sicilia caricate sulla Banca dati nazionale, segno di un sempre più completo monitoraggio dell’offerta regionale e di una progressiva emersione di tutte le realtà affinché operino in piena trasparenza.

È l’esito della fase pilota per il popolamento della Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (Bdsr), a cui la Regione Siciliana ha aderito attraverso il dipartimento del Turismo, dello sport e dello spettacolo. La Sicilia è, infatti, la settima Regione italiana ad aderire alla fase sperimentale dell’interoperabilità tra banche dati (nazionale e regionali) e da oggi anche i cittadini e gli operatori siciliani possono richiedere il Codice identificativo nazionale (Cin) da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili.

«Abbiamo appena definito con successo il caricamento massivo dei dati di nostra competenza – afferma l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata – che anche dal punto di vista qualitativo sono stati particolarmente apprezzati dal Ministero del Turismo per la completezza delle informazioni disponibili. Nello specifico, sono stati inviati i dati relativi a 35.265 strutture, regolarmente acquisite dal sistema del ministero, a conferma della corretta interlocuzione tra l’Osservatorio turistico della Regione e la banca dati nazionale e a garanzia di un continuo e corretto allineamento delle due banche dati; iniziativa che rappresenta una nuova e reale opportunità per le imprese del settore. È fondamentale continuare a valorizzare la fruizione turistica del nostro territorio e allo stesso tempo accrescerne la competitività, così da garantire standard di accoglienza più elevati».

Una volta completata la prima fase pilota, prenderà avvio la seconda fase che riguarderà la conversione dei Cir (Codice identificativo regionale) già assegnati dalla Regione in Cin. Per questa procedura, secondo le indicazioni del Ministero del Turismo, occorre accedere all’apposita piattaforma online tramite Spid o Cie, ma le disposizioni sono applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di entrata in funzione della banca dati a livello nazionale, prevista non oltre il primo settembre 2024. In questa prima fase di sperimentazione, quindi, non si incorrerà in sanzioni.

Ragusa, con un tirapugni ostacola il controllo antidroga.. Arrestati un 24enne e un albanese 58 anni senza fissa dimora

Syringes, pills and powder on black background, closeup with space for text. Hard drugs

 

 Ragusa
I Carabinieri della Sezione Operativa del NOR della Compagnia di Ragusa, nel corso di mirati servizi tesi al contrasto dello smercio di nel centro storico, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un 24enne gambiano, senza fissa dimora, con precedenti di polizia specifici, e un 58enne albanese, disoccupato, incensurato.
I due sono stati identificati all’interno dell’autovettura dell’albanese e, in ragione del loro atteggiamento sospetto e della minaccia con un tirapugni rivolta dal gambiano ai militari operanti, sono stati sottoposti a perquisizione personale sul posto che consentiva di rinvenire 100 grammi di cocaina e una cospicua somma di denaro (4.000 euro) ritenuta profitto dell’attività illecita condotta dai predetti.
Le successive perquisizioni domiciliari a carico dei due soggetti hanno permesso di rinvenire e sequestrare ulteriori 20 grammi di cocaina, 25 cartucce cal. 12 illegalmente detenute, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente nei confronti dell’albanese, mentre un’ulteriore somma costituita da banconote di piccolo taglio, anch’essa ritenuta essere pertinente all’attività delittuosa, è stata rinvenuta nella disponibilità del gambiano.
Su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, l’albanese è stato collocato agli arresti domiciliari mentre il gambiano tradotto presso la casa circondariale di Ragusa.

Cancellato l’abuso d’ufficio, rafforzati amministratori e sindaci, cittadini e magistrati antimafia indeboliti, senza strumenti di difesa dal malaffare

 

Approvato in via definitiva il ddl Nordio con 199 voti a favore, 102 voti contrari e nessun astenuto. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio   ha affermato : .”L’approvazione di questo ddl rappresenta una svolta nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e una mano tesa a tutti i pubblici amministratori, che non avranno più paura di firmare. Di questo importante risultato desidero ringraziare tutti i parlamentari, i colleghi di Governo e l’intero staff del Ministero”…

Nordio: "digitalizzazione e assunzioni per più efficienza"
Il ministro  Carlo Nordio
La passione dei Cinque stelle per i magistrati antimafia
Federico Cafiero De Raho  : “Il governo indebolisce le intercettazioni e la lotta alla corruzione”

Dichiara Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Fdi : “La giustizia compie un passo importante verso la tutela dei diritti e delle garanzie dei cittadini. Si tratta di una riforma che rappresenta l’avvio di una stagione che si completerà con la separazione delle carriere dei magistrati. I valori, le idee di Silvio Berlusconi sono quelle contenute negli articoli di questo disegno di legge che rappresenta il primo traguardo di una serie di battaglie condotte da Forza Italia negli anni. Con lo spirito di chi vuole una giustizia veramente giusta, andremo avanti con le prossime riforme“….

Anche per il deputato di Forza Italia e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, “l’approvazione del ddl Nordio rappresenta una svolta storica con la quale si pone un argine alle distorsioni del sistema giudiziario che per troppi anni hanno inquinato la vita del Paese, dei cittadini e delle istituzioni, introducendo principi basilari di civiltà giuridica. Come Forza Italia siamo orgogliosi di questo traguardo e continueremo a batterci per varare le riforme sulla giustizia, con l’obiettivo di garantire finalmente il diritto al giusto processo”..

Il commento del ministro Nordio

Nordio ha inoltre commentato : “Avremo una velocizzazione della giustizia penale, i nostri tribunali sono intasati in buona parte di indagini assolutamente inutili, costose e dannose e la depenalizzazione di questi tipi di reato che non servono a nessuno e sono anzi un intralcio alla corretta amministrazione della giustizia, avranno anche un effetto benefico sull’efficienza”…

Infine sulla misura che prevede che “un tribunale collegiale deve esprimersi sull’emissione dell’ordinanza cautelare”, Nordio ammette che “tutto questo può provocare alcune ragioni di incompatibilità nei tribunali piccoli dove ci sono pochi giudici, ma a questo abbiamo posto provvedimento con la soluzione di 250 magistrati nuovi”.

Quanto alle intercettazioni, “la disciplina radicalmente non cambia, cambierà quando avremo fatto la riforma organica e completa delle intercettazioni”. Nordio aggiunge che “l’Italia 10 giorni fa, con la sentenza Contrada, è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”. “Da noi l’articolo 15 della costituzione che tutela la riservatezza delle comunicazioni è stato stracciato e alcuni magistrati hanno intercettato persone che non erano indagate: su questo l’Europa ha fatto una sentenza umiliante per noi e la magistratura”…

Rispondendo a una domanda sull’emendamento relativo allo stop al rinvio della detenzione per le donne incinte o con figli fino a un anno, il ministro spiega che “si tratta di coniugare la presunzione di innocenza, l’umanità della pena, con l’allarme sociale creato da certi tipi di reati. Questo allarme sociale è così diffuso perché tutti vedono le situazioni in cui si trovano le stazioni e certe persone dedite al delitto, soprattutto per reati contro il patrimonio come scippi e rapine, che non espiano la pena perché si tratta di donne incinte. Vi è da parte della donna uno sfruttamento della maternità quasi blasfermo perché diventa uno strumento per evitare una punizione”. “Concordo in linea di massima, ma teniamo sempre presente che è il magistrato che decide volta per volta le misure da adottare”,…

 

 

 

Contro le truffe agli anziani l’Arma arruola un testimonial speciale: Lino Banfi, “Nonno d’Italia”

Truffe anziani, i consigli utili dei Carabinieri - Etna News 24

Comando Generale – Ufficio Stampa Roma –

L’Arma dei Carabinieri rivolge particolare attenzione ai soggetti vulnerabili, tra cui gli anziani, sempre più fragili di fronte alle insidie della modernità.

Già da tempo l’Istituzione ha assunto efficaci iniziative a loro tutela, soprattutto in relazione alle truffe: un fenomeno sempre più diffuso e attuale, che prende di mira le persone fragili, lasciando in loro segni indelebili. Oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio domestico, le vittime subiscono, infatti, anche il senso di colpa di essere state raggirate. I truffatori approfittano proprio della sensibilità emotiva e della fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia, con i metodi più disparati.

In questo contesto, l’Arma ha deciso di avviare una campagna di comunicazione diretta alla parte della popolazione maggiormente colpita da questo tipo di reati, allo scopo di rafforzare la prevenzione e accrescere la funzione di rassicurazione sociale. Il testimonial della campagna è il celebre attore Lino Banfi, il quale, per la profonda stima che nutre nei confronti dell’Istituzione e per la sua particolare sensibilità rispetto ai temi della legalità, si è mostrato fin da subito disponibile, con la grande generosità che lo caratterizza, a ricoprire questo ruolo così importante.

 

10 film di Lino Banfi da nominare patrimonio Unesco | Wired Italia

L’attore Lino Banfi ha aderito con piacere all’invito dell’Arma dei Carabinieri di tutelare gli anziani

 

La scelta del “Nonno d’Italia” è stata ispirata dall’esigenza e dal desiderio di avvicinarsi ancora di più agli anziani, con l’intento principale di trasmettere in modo diretto ed efficace consigli utili a tutelarsi dai raggiri. Per questo l’attore ha subito aderito all’invito dell’Arma dei Carabinieri.

Nello spot, che sarà diffuso sulle piattaforme social dell’Arma e sui media, Lino Banfi e il Comandante di Stazione del quartiere in cui vive mettono in guardia gli spettatori dalle truffe.

Nel corso di un dialogo con il “suo” Comandante di Stazione, Banfi, con l’inconfondibile stile che lo contraddistingue, racconta di alcuni suoi conoscenti che hanno subito truffe, per poi lasciare la scena al Maresciallo dell’Arma che esorta il pubblico a prestare massima attenzione e a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri chiamando il 112 N.U.E. Lo spot si conclude con l’invito a consultare il sito Carabinieri.it, in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle. Le tecniche adottate dai truffatori, infatti, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti: individuarli è il primo passo per difendersi.

Oltre a questa iniziativa, è stata realizzata una locandina che sarà affissa in tutte le caserme, nelle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani, nonché un opuscolo pieghevole da distribuire ai cittadini. In maniera chiara e semplice, vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere vittima delle truffe tra i quali: attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti, diffidare dalle apparenze, limitare la confidenza su internet.

Protagoniste assolute della missione di rassicurazione sociale dell’Arma sono le Stazioni Carabinieri, che vivono le comunità, rappresentando punti di riferimento sempre presenti e affidabili.

Ed è per questo che i Comandanti di Stazione:

  • svolgono incontri formativi in luoghi di culto, presso sedi comunali e strutture assistenziali/ricreative per anziani, con distribuzione di opuscoli informativi;
  • mantengono contatti con i direttori di istituti di credito e degli uffici postali, per condividere informazioni su casi sospetti;
  • sviluppano collaborazioni con gli organi di informazione e istituzioni locali per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Gli spaghetti “killer” e l’eredità maledetta: Paola Pepe accusata dell’omicidio della prozia

 

La nipote non ha ucciso la zia e merita di tornare in libertà» | G. di  Vicenza

La morte di  Maria Basso, a parere dell’accusa, sarebbe stata provocata da  una polmonite ab ingestis, per un piatto di spaghetti e da un dolce, offerto dall’imputata Paola Pepe

Primo giorno del procedimento in aula tra parti civili e difesa.  del processo sulla morte dell’ottantenne Maria Basso che vede imputata Paola Pepe per omicidio e circonvenzione d’incapace.

Maria Basso, affetta da una patologia che non le permetteva di ingerire cibo solido ma solo tritato, è deceduta- ricorderemo nel 2022 pochi giorni dopo l’arrivo in Sicilia. Paola Pepe, figlia di una cugina della donna, si fece viva il giorno dell’ottantesimo compleanno di Maria ad Asiago.

L’anziana viveva in una struttura sanitaria in Veneto. I sospetti si ingigantiscono nella famiglia  quando la  Pepe porta via la parente in macchina fino a un’altra casa di cura di Aci Castello, in Sicilia. Questo spostamento non passò inosservato dai parenti e un cugino presenta una denuncia ai Carabinieri  per le  indagini.

Guarda caso, altro comportamento dubbio di Paola Pepe che riesce a modificare  testamento per ricondurlo a proprio beneficio.    Prima il testamento disponmeva il lascito di ogni cosa  ad  alcuni enti di beneficenza.

Ad uccidere Maria Basso, a parere dell’accusa, sarebbe stata una polmonite ab ingestis, provocata da un piatto di spaghetti e da un dolce, offerto dall’imputata. Una tesi smentita da una perizia dei consulenti nominati dai difensori, gli avvocati Carmelo Peluso e Dario Riccioli.

Si apprende che il pubblico Ministero dottssa  Michela Maresca ha presentato le testimonianze, così come la difesa. Ammessi come parti civili cinque cugini della vittima: Mario Basso, assistito dall’avvocato Stefano Rigoni Stern, Ivano Basso, Roberto Basso e Tullio Rigoni, assistiti dall’avvocato Umberto Terranova. La presidente Maria Pia Urso ha chiesto, , di produrre i documenti anagrafici che attestino il grado di parentela.

Sicilia, Politiche sociali, quattro milioni per pagare gli stipendi del personale Ipab. L’assessore Nuccia Albano: «Tuteliamo i lavoratori»

 

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Quattro milioni di euro per la concessione del contributo in favore delle Ipab al fine di garantire il pagamento degli stipendi del personale delle strutture che si trovano in larga parte in grave difficoltà economica. L’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato un avviso rivolto anche agli enti che non hanno raggiunto l’equilibrio economico finanziario nell’esercizio precedente.

«Anche quest’anno  –  dichiara l’assessore Nuccia Albano – abbiamo previsto le somme per fronteggiare gli oneri derivanti dall’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per i dipendenti regolarmente assunti. Abbiamo il dovere di tutelare il personale che, con un grande senso di abnegazione, svolge un’importantissima funzione sociale per il territorio». 

La quota del 20 per cento dello stanziamento relativo al contributo per l’anno 2024, pari a ottocentomila euro è riservata alle Ipab della Sicilia che non svolgono più le loro attività ed è destinata alla copertura dei contributi previdenziali del personale, accertati alla data del 31 dicembre 2023, dovuti e non ancora versati agli istituti previdenziali e non  prescritti. L’ammontare del contributo da concedere agli enti che ne abbiano titolo verrà determinato in proporzione al numero degli enti partecipanti e al fabbisogno indicato nell’istanza.