In Sicilia, a Petralia Sottana, sorge il primo Ospedale di comunità Il governatore Schifani ha inaugurato, insieme all’ass.Giovanna Volo, la struttura dell’ASP che conta su nove stanze di degenza

 

 

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Palermo,

«Il mio governo sarà sempre vicino a chi non ce la fa e ai più deboli, saremo sempre sensibili alle richieste di solidarietà, questo è il dovere delle istituzioni. Qui oggi si parla di medicina di prossimità, di ricoveri brevi o post intervento, di  malati che, loro malgrado, si ritrovano ad appesantire il lavoro dei pronto soccorso e che qui, invece, potranno avere risposte di assistenza sanitaria adeguate ai loro bisogni».

Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani all’inaugurazione del primo ospedale di comunità a Petralia Sottana, attivato dall’Asp di Palermo secondo le linee guida dell’Agenas, e ospitato al secondo piano del Presidio “SS. Madonna dell’Alto”. «Per la prima volta la riduzione delle liste d’attesa è un problema finito sul tavolo del governo nazionale e noi in Sicilia stiamo affrontando il tema con particolare attenzione e rigore. Abbiamo inserito nei contratti dei direttori generali l’obiettivo annuale della riduzione della lista d’attesa con un monitoraggio su base trimestrale, mentre sul fronte della carenza dei medici, stiamo lavorando a bandi rivolti a medici stranieri e al reclutamento in un paese dell’est europeo di oltre 100 medici».

«Abbiamo avviato la sperimentazione della casa di comunità al San Luigi di Catania e dell’ospedale di comunità oggi a Petralia – dice l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – oltre all’attivazione delle Cot, le 12 Centrali operative territoriali. Anche grazie alla collaborazione fra l’assessorato della Salute e l’Agenas, che fornisce le linee guida, stiamo costruendo il nuovo modello territoriale dell’offerta di salute in ogni provincia, il tutto in una logica di sperimentazione per concretizzare il concetto di assistenza territoriale che è il modo migliore per garantire l’assistenza.  Lo strumento del decreto ministeriale 77 ha permesso di dare alla Sicilia quello che in altre regioni si fa da molto tempo, ovvero un territorio in grado di rispondere in maniera congrua e adeguata al bisogno di salute e assistenza. Il rivolgersi agli ospedali in casi di non necessità ha determinato e determina quell’ingolfamento continuo delle strutture di pronto soccorso e le lunghe attese di ore ed ore che portano ulteriori disagi».

Alla cerimonia di inaugurazione della struttura sanitaria presenti oggi anche il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez, il direttore generale Asp Palermo, Daniela Faraoni, e i sindaci del comprensorio madonita.

«Dopo l’attivazione delle 12 COT (Centrali Operative Territoriali, ndr) previste per i distretti sanitari – ha spiegato Faraoni – è, di fatto, l’inizio della riorganizzazione dei servizi, così come previsti dalle nuove disposizioni nazionali che, attraverso le misure del PNRR, rifunzionalizzano le attività nell’ottica della medicina di prossimità».

L’ospedale di comunità di Petralia Sottana ha 9 stanze di degenza da 2 letti ciascuna, con servizi in camera, aria condizionata e tv. Una sala è dedicata al monitoraggio da remoto attraverso un servizio di telemedicina. Al suo interno lavorano un medico, infermieri, fisioterapisti e personale socio sanitario che assicurano assistenza a pazienti provenienti dal proprio domicilio, da strutture residenziali o dimessi da presidi ospedalieri per acuti.

L’obiettivo della nuova struttura realizzata dall’Asp di Palermo nelle Madonie è di evitare ricoveri ospedalieri impropri e di favorire dimissioni protette più idonee alla stabilizzazione del paziente ed al suo recupero funzionale. Il ricovero ha una durata non superiore a 30 giorni che, solo in casi particolari, può essere prolungato. L’accesso avviene attraverso dimissioni protette da un ospedale per acuti oppure attraverso il medico di medicina generale su proposta dei servizi della rete territoriale.

La fase sperimentale dell’ospedale di comunità di Petralia Sottana rientra nella convenzione stipulata dall’Assessorato regionale della salute con l’Agenas per anticipare con una struttura “transitoria” in ogni provincia, il nuovo modello territoriale dell’offerta di salute.

Palermo, tutela della filiera agro-alimentare – La Finanza sequestra , sanziona e confisca, successivamente dona in beneficenza al Banco Alimentare circa 10 tonnellate di prodotti ittici non tracciati

Palermo

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nel corso di tre distinte operazioni, hanno sottoposto a sequestro complessivamente novanta esemplari di tonno rosso e nove esemplari di pesce spada non tracciati, per un totale di circa dieci tonnellate di pescato.

In particolare, nel primo intervento, le Fiamme Gialle di Bagheria hanno individuato alcuni furgoni provenienti dal porto della frazione marittima di Porticello, nel comune di Santa Flavia, che di notte procedevano speditamente verso un deposito riconducibile a una nota pescheria di Bagheria, nel quale erano stoccati, prima di essere immessi in vendita nei principali mercati ittici della zona, sedici esemplari di tonno rosso (Thonnus thynnus) privi del documento di cattura B.C.D. (Bluefin Tuna Catch Document), un modello con cui viene garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento di questa specie ittica, dalla sua cattura alla successiva commercializzazione.

Nel secondo intervento, invece, i militari, seguendo dei furgoni provenienti dalla medesima località portuale, hanno individuato un deposito abusivo gestito da un soggetto privo di partiva IVA e SCIA, al cui interno sono stati rinvenuti quarantaquattro esemplari di tonno rosso e nove esemplari di pesce spada, anche in questo caso privi dei documenti obbligatori a garanzia della tracciabilità della filiera di sfruttamento.

Peraltro, venticinque tra gli esemplari rinvenuti sono risultati essere “sottomisura”, ovvero con un peso o una lunghezza inferiori rispetto alle taglie minime per cui è consentita la pesca (30 kg di peso o 115 cm di lunghezza alla forca per il tonno e 100 cm di lunghezza dal rostro alla coda per il pesce spada).

Infine, nel corso di un terzo intervento eseguito unitamente a personale della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Palermo e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto altri trenta esemplari di tonno rosso, sempre privi della documentazione obbligatoria, all’interno del deposito di una impresa con sede a Bagheria operante nel settore della rivendita all’ingrosso di prodotti ittici.

I responsabili sono stati segnalati all’Autorità marittima e all’Assessorato Regionale alle attività produttive ai sensi del d.lgs. 04/2012 che prevede, oltre alla confisca del pescato privo di tracciabilità, una sanzione pecuniaria che va da un minimo di € 1.000 a un massimo di € 6.000, sanzione aumentata di un terzo in quanto la specie ittica del tonno rosso è considerata a rischio estinzione.

Inoltre, nei confronti del soggetto detentore del deposito abusivo sono state irrogate anche le ulteriori sanzioni previste per la pesca e la detenzione di prodotti ittici cosiddetti “sottomisura” e per l’esercizio di un’attività commerciale in assenza di autorizzazione, condotte che prevedono delle sanzioni amministrative che vanno dai 12.500 € ai 150.000 €, la prima, e da un minimo di 1.549 € a un massimo di 15.493 €, la seconda.

Le 10 tonnellate di tonno e pesce spada sequestrate, essendo state certificate come idonee al consumo alimentare da parte dell’Autorità Sanitaria locale, per qualità e conservazione, sono state devolute in beneficenza direttamente dai militari operanti alla ONLUS “Banco Alimentare Sicilia Occidentale”.

La pesca degli esemplari sottoposti a sequestro è disciplinata da rigide regole di contingentamento e tracciamento finalizzate, da un lato, a impedire che vengano immessi sul mercato prodotti ittici non sicuri per la salute dei consumatori e, dall’altro, a garantire la sopravvivenza di queste specie a rischio di estinzione a causa di una pesca intensiva foraggiata anche da un fiorente mercato nero che ricerca continuamente tali prodotti per la loro prelibatezza e per gli ingenti guadagni derivanti dalla relativa vendita.

I controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle perseguono pertanto una duplice finalità: quella di garantire che le attività commerciali che operano nella legalità non subiscano la concorrenza di chi opera in violazione di legge, e quella di evitare che il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggi il mercato del pescato locale e nazionale, caratterizzato da elevati standard di qualità attraverso la completa tracciabilità della filiera di sfruttamento.

 

 

Catania,aggredivano le persone all’interno dei locali pubblici per futili motivi. Arrestati sei ragazzi,uno minorenne

 

Catania,

Prendevano di mira le persone all’interno dei locali pubblici, aggredendole per futili motivi. I poliziotti della Questura di Catania al termine di un’indagine nei confronti dei componenti di una banda giovanile hanno arrestato sei ragazzi, di cui uno minorenne, per lesioni aggravate in concorso.

Le vittime sono state aggredite mentre si trovavano all’interno di discoteche del centro storico cittadino.

Attraverso le telecamere di videosorveglianza e delle testimonianze di persone presenti, gli investigatori della Squadra mobile sono riusciti a ricostruire la dinamica delle violenze di due episodi.

La prima vicenda documentata risale a febbraio scorso quando una giovane donna è stata molestata mentre ballava con il suo ragazzo. Quattro persone intervenute a difesa della ragazza sono state malmenate dagli indagati con i loro caschi.

Il secondo episodio si è verificato il mese successivo all’interno di un’altra discoteca ai danni di uno studente universitario fuori sede che è stato aggredito, senza alcun motivo, con schiaffi e pugni da un ragazzo spalleggiato da un gruppo di venti persone.

Il giovane ha riportato un trauma cranico e tutta la sequenza dell’aggressione è stata registrata dalle telecamere del locale e da quelle di alcuni telefonini, finendo per essere rilanciata anche sui social network.

Il Questore di Catania, valutata la pericolosità sociale di tutti gli indagati, ha disposto altrettanti Daspo della durata di tre anni, vietandogli l’ingresso nelle discoteche e nei locali notturni della provincia.

 

 

GIP TRIBUNALE DI CATANZARO, ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE PER 14 PERSONE ARRESTATE IN CALABRIA PER MAFIA..

indicando il criminale - mafia foto e immagini stock

 

 Catanzaro – Territorio Nazionale

Nella mattinata odierna, 21 giugno 2024, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia con il supporto in fase esecutiva dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 14 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, rispettivamente ipotizzati nei loro confronti, di associazione di tipo mafioso armata, omicidio plurimo, concorso esterno in associazione mafiosa, e altri gravi reati, aggravati dalle  modalità e finalità mafiose, quali estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi.

In particolare, dei 14 indagati, n. 13 sono raggiunti dalla misura di custodia cautelare in carcere e n. 1 è destinatario della misura degli arresti domiciliari.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Vibo Valentia, si è sviluppata mediante attività tecnica, servizi di OCP per i riscontri “sul campo”, acquisizioni e analisi di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri, e anche con l’attivazione degli strumenti della cooperazione internazionale, tra cui la Squadra Investigativa Comune con le autorità elvetiche, e con il coordinamento di EUROJUST e quello di EUROPOL.

Gli elementi indiziari acquisiti hanno consentito di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) il protrarsi, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, dell’operatività, nell’area delle “Preserre” vibonesi, della cosca di ‘ndrangheta ricompresa nel “locale dell’Ariola”, con proiezioni economico-criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania.

La gravità indiziaria ha riguardato l’attuale assetto del sodalizio, determinatosi all’esito di un cruento scontro con altro gruppo, nell’alternanza degli equilibri criminali, anche con riti di affiliazione avvenuti durante lo stato di detenzione, dimostrando in tal modo la perseverante capacità di penetrazione della ‘ndrina all’interno degli istituti carcerari.

In tale contesto, la gravità indiziaria conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato anche il triplice omicidio di mafia, commesso il 25 ottobre 2003 a Gerocarne (VV) e noto come “Strage dell’Ariola”, inserito all’interno di una lunga faida sanguinosa tra famiglie rivali che si contendevano l’egemonia criminale sul territorio.

Nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati, attinti dalle misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, con riferimento, rispettivamente, a plurime condotte illecite di estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi, aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Contestualmente all’esecuzione della ordinanza cautelare, si è dato esecuzione a plurimi decreti di perquisizione nei confronti di ulteriori soggetti per i quali si è ipotizzato il coinvolgimento nelle vicende illecite investigate, alcuni dei quali dimoranti in altre regioni del territorio nazionale (Abruzzo e Piemonte) e taluni anche in Svizzera, procedendosi per questi ad attivare gli strumenti della cooperazione internazionale.

 

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Summer Fest 2024, a Catania si vuol ridare vitalità con scenari più ambiziosi e uno dei cartelloni più importanti del Meridione

 

 

 

Foto Ufficio stampa

Catania,

Stiamo ridando vitalità a una città con scenari sempre più ambiziosi, grazie anche alla riqualificazione di spazi che ci consentono di guardare oltre, e di immaginare Catania come una sorta di Edimburgo del Sud, con festival ed eventi in contemporanea in più siti di rilievo, sento un entusiasmo contagioso”.
Ha introdotto così  il sindaco Enrico Trantino, nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti, la presentazione del cartellone del  Catania Summer Fest 2024 promosso dall’Amministrazione in sinergia con istituzioni e associazioni culturali.
Oltre 160 eventi da giugno a ottobre, tra musica, danza, letteratura, arte e cinema,  incastonati in scenari suggestivi e fortemente rappresentativi di una città in evoluzione, che si riappropria di spazi e luoghi. Anzitutto il Giardino Bellini, con la nuova arena che conta 5mila posti a sedere, la piazza Federico di Svevia pedonalizzata,  la corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura,  palcoscenico e casa per  tanti artisti, il Castello Ursino e il nuovo spazio ricavato nella corte della Galleria d’arte moderna connessa alla nuova Pinacoteca del complesso museale di Santa Chiara che, fino a ottobre, ospita la mostra di Caravaggio.
Il programma è stato  illustrato dal sindaco Enrico Trantino, che ha mantenuto per sé la delega alla Cultura e ai grandi eventi, insieme con gli assessori della giunta, il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi,  il capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro e il direttore della Cultura Paolo Di Caro. Hanno partecipato all’incontro anche  diversi rappresentanti  delle istituzioni culturali e associazioni che hanno collaborato alla realizzazione degli eventi, a partire da Teatro Massimo Vincenzo Bellini, Teatro Stabile e Istituto musicale Vincenzo Bellini e alcuni dei manager musicali, tra cui Nuccio La Ferlita di Puntoecapo.
“Troppo spesso in questa città – ha continuato il sindaco Trantino- ci siamo dati dei limiti non compatibili con le nostre potenzialità. Il cartellone messo a punto nel suo complesso è forse uno dei più importanti del Meridione,  con attrazioni internazionali come Il Volo o i Blue, artisti emergenti come Ariete, sino ad  Annalisa o evergreen come Massimo Ranieri. Persino cantanti che forse terranno qui il loro ultimo concerto, come pare abbia annunciato Umberto Tozzi. O Antonello Venditti, Francesco De Gregori, solo per fare qualche nome, che sono delle vere e proprie icone nazionali dello spettacolo. Artisti che si esibiranno nel cuore della città, in una Villa Bellini che adesso ha anche una tribuna che permetterà di  assegnare i posti così da evitare le lunghe file in via Etnea che abbiamo visto in passato. E’ nel complesso un’offerta che ci permette di dare risposte tanto al turista internazionale quanto al turista italiano e ai catanesi residenti.  Perché questa città è sul margine del risveglio e ha bisogno di  una spinta  per gasare il desiderio dei nostri cittadini a credere di più nel nostro territorio”. 
Tra i numeri della rassegna  si contano 67 serate al  Palazzo della Cultura, 26 nel Museo Civico Castello Ursino, 7 a piazza Federico di Svevia, 21 nel Giardino Bellini, 19 nella Galleria d’arte moderna, ai quali si aggiungeranno diversi altri eventi in via di definizione. Il sindaco ha anche ricordato che la Metro ogni venerdì e sabato prolungherà l’orario dell’ultima corsa da piazza Stesicoro fino all’una di notte.
Tra i numerosi spettacoli, ci saranno anche iniziative gratuite proposte proprio nella piazza Federico di Svevia con Palcoscenico Catania, o in altri siti grazie al Conservatorio Bellini, a Corti in cortile, al  Bellini International, all’Opera dei pupi e altre collaborazioni.
Tra i primi appuntamenti in programma,“La giara” di Pirandello al Palazzo della Cultura già in corso con repliche sino al 21 giugno,  “Giovanna D’Arco” (sino al 23 giugno) al Castello Ursino, Fabrizio Bosso con omaggio a Pino Daniele  in piazza Federico di Svevia (1 luglio, gratuito), CCCP alla Villa Bellini il 4 luglio.  Sponsor della rassegna Catania Summer Fest 2024 Glò, Bacco, Etnapolis, mentre Radio Studio Centrale sarà la radio ufficiale degli eventi.

Turismo in Sicilia, l’assessore Amata incontra ministro Urso: «Bene progetto pilota -allungando la stagione oltre i mesi canonici – su polo turistico Aci-Etna

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«Sull’obiettivo della destagionalizzazione della offerta turistica siciliana c’è piena sintonia tra il governo Meloni e quello regionale. Allungare la stagione oltre i mesi canonici è la strategia indicata dal presidente Schifani e, come assessore, sto lavorando per renderla concreta. Con il ministro Urso c’è la piena condivisione di visione e progetti, a partire da una realtà come quella delle Aci e dell’Etna che può fungere da polo pilota, vista la varietà della proposta che si arricchirà ulteriormente in futuro e che sono certa costituirà per il futuro un modello possibile da adottare, a vantaggio di ulteriori territori della nostra regione».

Lo ha detto l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata, che questa mattina ha partecipato nella sede del Mimit a Roma all’incontro presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, con i sindaci dei Comuni del Patto delle Aci e della zona dell’Etna sulla possibilità di creare un Polo di sviluppo turistico-culturale destagionalizzato. «Il turismo in Sicilia – ha aggiunto Amata – sta vivendo una stagione di grande rilancio e gli investimenti in termini di promozione, anche attraverso la straordinaria leva cinematografica, di sviluppo infrastrutturale e culturale servono proprio a dare ulteriore linfa a un settore sempre più trainante della nostra economia».

Svimez, il governatore Schifani della Sicilia: «Dati su economia dell’Isola gratificazione e stimolo per velocizzare le procedure»

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L’incremento del Pil pari al 2,2% fa della Sicilia la regione italiana ad avere segnato la crescita maggiore nel 2023. Un indicatore, certificato da Svimez, che ci gratifica e fa da stimolo all’azione del mio governo per continuare a lavorare con ulteriore impegno per lo sviluppo della nostra Isola nella direzione che abbiamo intrapreso, con l’obiettivo di utilizzare al meglio tutte le risorse e senza alcuno spreco».
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando i dati diffusi dall’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. In un quadro in cui l’intero Meridione d’Italia ha incrementato il prodotto interno lordo reale (+1,3%) più delle altre aree del Paese, la Sicilia registra la crescita di Pil più elevata tra tutte le regioni italiane, trascinata soprattutto dagli investimenti pubblici.
«Un risultato solido, dopo il rimbalzo dei Pil all’uscita dal Covid – aggiunge Schifani – ottenuto grazie anche alle opere pubbliche realizzate e in corso di realizzazione nel nostro territorio. Le infrastrutture sono fondamentali per lo sviluppo e su questo abbiamo le idee ben chiare. Rilevanti per la crescita anche il pieno impiego delle risorse della programmazione 2014-2020 entro il periodo di spesa previsto e i primi effetti del Pnrr. La Regione Siciliana, tra finanziamenti regionali ed extraregionali – prosegue il governatore – ha messo in campo la massa di risorse più significativa del Mezzogiorno, in connessione anche alla tempestività nell’adozione dei provvedimenti finanziari e alla velocizzazione delle procedure: la Sicilia, infatti, è stata la prima Regione italiana ad aver recepito il nuovo Codice dei contratti pubblici, rendendo così chiare e certe le regole da applicarsi negli affidamenti di lavori e servizi».
«In prospettiva – prosegue Schifani – la chiusura del nuovo Accordo per i Fondi di sviluppo e coesione firmato con lo Stato, che mette in campo 6,8 miliardi di euro nel complesso, potrà rafforzare la crescita dela nostra economia. Se il settore delle costruzioni e dei servizi risulta trainante e l’export dei prodotti siciliani cresce velocemente e il comparto industriale ha retto più che altrove, è l’agricoltura che appare penalizzata, così come in quasi tutta Italia. Questo – conclude Schifani – rende ancora più forte la determinazione del mio governo nell’orientare la spesa e gli interventi di sostegno verso questo settore che rappresenta un’economia di straordinaria importanza per la nostra Isola. Un comparto che deve essere tutelato in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo a causa della perdurante siccità».

Cocaina, traffico tra la Calabria e la Sicilia, Ordinanza del Tribunale di custodia in carcere per 13 persone

OPERAZIONE    “DEVOZIONE”

Catania, 

Identificati e arrestati i componenti di un’associazione criminale specializzata nel traffico e spaccio di stupefacenti. I poliziotti della Squadra mobile di Catania su disposizione del tribunale di Catania hanno eseguito l’ordinanza di custodia in carcere nei confronti di 13 persone nell’ambito dell’operazione denominata “Devozione”.

L’indagine, avviata nel giugno 2020, ha permesso di ricostruire l’attività criminale del gruppo consentendo di documentare almeno 20 trasporti di droga e di sequestrare circa 11 chili di cocaina, armi e 90.300 euro in contanti.

Partendo da un gruppo già noto alle Forze dell’ordine per il traffico di droga nel catanese, gli investigatori sono riusciti ad individuare il fornitore, un calabrese che da anni operava a Catania con la collaborazione di alcuni pregiudicati locali e che utilizzava autovetture con vani nascosti dove occultava la droga.

L’operazione condotta con la collaborazione delle Squadre mobili di Reggio Calabria e Siracusa è stata coadiuvata dal Servizio centrale operativo e sotto il diretto coordinamento della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato. All’operazione hanno preso parte diversi equipaggi del Reparto prevenzione crimine e la Squadra specializzata del Gabinetto regionale di Polizia scientifica.

Napoli, sgominata banda “Point Break” provvedimento cautelare del Gip del Tribunale per 7 persone più braccialetto elettronico

Torna in carcere il detenuto agli arresti domiciliari che ha ...

Il braccialetto elettronico in una foto della Polizia penitenziaria

Napoli –

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno notificato  un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Napoli Nord, applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari – con braccialetto elettronico – a carico di sette persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi, commessi con la tecnica del c.d. “filo inverso”.

Tale particolare modalità delittuosa prevedeva una fase preliminare di osservazione, in cui venivano individuati imprenditori, commercianti o agenti di commercio; una fase successiva, svolta dal c.d. “filatore”, di pedinamento e studio preventivo delle abitudini della potenziale vittima per calendarizzare i giorni in cui veniva abitualmente effettuato il versamento di denaro contante; una fase esecutiva di avvicinamento, che consisteva infine nell’aggredire la vittima con azioni repentine e con l’uso di armi da fuoco, prima che effettuasse il deposito.

Le complesse ed articolate indagini, dirette dalla Procura di Napoli Nord e delegate al Nucleo Investigativo Carabinieri di Napoli, hanno consentito di raccogliere plurimi e gravi elementi indiziari, ad integrazione e rafforzamento del solido quadro probatorio già delineatosi con l’applicazione delle misure cautelari custodiali già eseguite, nel mese di maggio 2023, nei confronti di sei dei soggetti indagati, al fine così di interromperne l’azione criminosa.

Nel complesso, l’attività investigativa condotta – da ottobre 2022 ad agosto 2023 – mediante una prolungata e qualificata attività tecnica e con numerosi servizi di osservazione e pedinamento a riscontro, consentiva in definitiva di disvelare e disarticolare un pericoloso sodalizio criminale, composto da sei persone e dedito alla commissione di una serie indeterminata di rapine con la tecnica del “filo inverso”, per un profitto complessivo di € 131.620,00, nonché di individuare altri due complici, gravemente indiziati di aver concorso in ulteriori due rapine.

Venivano individuati, inoltre, la base operativa del gruppo criminale e i rispettivi componenti, in grado anche di pianificare una serie di rapine da eseguire, con la tecnica dell’ariete o della spaccata, ai danni di istituti di credito in provincia di Napoli e Parma nonché in Belgio, con la collaborazione in quest’ultimo caso di un basista in Romania e l’acquisto da un laboratorio teatrale di quattro speciali maschere in silicone, del valore di circa cinquecento euro ciascuna, per il successivo sofisticato travisamento.

Tra i mezzi utilizzati dal sodalizio smantellato dagli Inquirenti, vi erano altresì telefoni cellulari dedicati, schede intestate a soggetti stranieri inesistenti, due pistole di colore nero tipo replica, un giubbotto antiproiettile ed undici tra motocicli e autovetture.

Infine, è stato possibile raccogliere gravi indizi di reato a carico di ulteriori due soggetti per la commissione di una rapina con la tecnica del “filo inverso”, avvenuta il 06.10.2022 ad Arzano (NA) ai danni del gestore di una tabaccheria per un profitto complessivo di € 20.000,00, e di tre tentativi di rapina commessi, con analoghe modalità, tra febbraio e marzo 2023 nel comune di Pozzuoli.

Sulla scorta delle evidenze investigative raccolte nonché delle denunce e delle sommarie informazioni acquisite dalle persone offese, si è accertato che – per assicurarsi il conseguimento dell’illecito profitto – gli indagati portavano illegalmente con sé armi, utilizzandole anche in pieno giorno per infrangere i finestrini delle autovetture delle vittime, ferme nel traffico e, in un’occasione, anche per esplodere dei colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio.

Durante l’esecuzione odierna sono stati individuati sei dei sette soggetti destinatari dell’ordinanza custodiale, mentre uno di essi risulta, allo stato, irreperibile. Sono tuttora in corso le ricerche finalizzate al suo rintraccio.

 

 

Schlein annuncia la raccolta delle firme – e sono tutti d’accordo nell’opposizione – per il Referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata-

 

 

Approvazione finale dell’autonomia, dopo una seduta fiume durata l’intera la notte.  Le regioni del Sud non ci stanno, governatori in testa.  Battaglia su tutti i fronti. Le opposizioni sono già pronte a portare la lotta fuori dal Parlamento, avviando la raccolta firme per il referendum abrogativoCi sono tutti. A Pd, M5S, Avs e Più Europa, martedì insieme a Santi Apostoli per la piazza unitaria contro le riforme del governo Meloni, si uniscono anche Italia Viva e Azione. Sul referendum insomma il campo è extra large. Un primo passo verso quel “basta divisioni” richiamato da Elly Schlein alla manifestazione a Roma davanti a una piazza che ha chiesto, a gran voce e a più riprese, unità.

Autonomia differenziata, così si rischia la divisione dell’Italia in tante piccole repubbliche
Archivi -Sud Libertà  (nella foto il Ministro Calderoli della Lega, l’inventore dell’Autonomia che frattura l’Italia)

Ci hanno tenuto tutta la notte in Parlamento pur di approvare l’autonomia differenziata e brandire – afferma Schlein  – lo scalpo del Sud prima dei ballottaggi. E così Fratelli d’Italia si piega all’antico sogno secessionista della Lega. Suggerirei che a questo punto cambiassero il nome in Brandelli d’Italia. O Fratelli di mezza Italia, visto che la stanno spaccando in due. Continueremo a batterci contro l’autonomia differenziata e il premierato insieme alle altre opposizioni, come abbiamo fatto ieri sera in una piazza unitaria e pienissima“.

Giuseppe Conte rilancia la critica ai tempi di quando era premier, nel campo della destra: “Spaccano l’Italia col favore delle tenebre”, scrive sui social poco prima del voto finale sull’autonomia. E ancora: “Fratelli d’Italia, pur di portare a casa il premierato, ha ceduto allo scambio con la Lega e all’approvazione dell’autonomia differenziata che spacca il Paese. Si fanno chiamare Fratelli d’Italia ma poi dividono gli italiani in serie A,B,C”.

Pronti alla raccolta firme anche Avs e Più Europa che con Riccardo Magi chiede di darsi subito da fare: “Le opposizioni si mettano subito al lavoro per costruire l’ipotesi referendaria e il governo renda accessibile finalmente la piattaforma per la raccolta delle firme digitali, come previsto dalla legge da oltre due anni”.

Assenti martedì in piazza, sul referendum ci sono anche Iv e Azione. “Anche Italia Viva raccoglierà le firme contro la riforma dell’autonomia differenziata -annuncia Matteo Renzi- insieme a quelli che vorranno starci. Questa riforma non serve al nord e fa male al sud. Abbiamo votato contro in Aula, saremo conseguenti sul referendum”. Anche il partito guidato da Carlo Calenda sarà della partita: “Azione è pronta a unirsi alla battaglia referendaria”. Con una avvertenza: “Va considerato il quorum necessario ed allo stesso tempo evitare di fare regali alla maggioranza”.