Forza Italia in Sicilia , strani accordi con i vertici, Tamajo rinuncia al seggio in Europa. Chinnici resta eurodeputata Il dubbio: E le preferenze che ha ottenuto Tamajo, dove vanno a finire?

 

 

 

L’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, eletto con Forza Italia al Parlamento europeo, resta in Sicilia. Dopo avere ottenuto oltre 121 mila preferenze alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, Tamajo rinuncia infatti al seggio a Bruxelles e Strasburgo, e quindi si apre una nuove legislatura all’Eurocamera per la prima dei non eletti forzisti, Caterina Chinnici.
“Stamane nel corso di un incontro con Schifani abbiamo raccolto la decisione di Tamajo di mettere a disposizione del partito il suo mandato parlamentare per permettere a Caterina Chinnici di poter entrare in Parlamento europeo, dove siede da 10 anni, e continuare la sua battaglia contro la malavita organizzata – ha annunciato nel corso di una conferenza stampa a Roma il vicepremier e segretario del partito, Antonio Tajani -. Lei è una delle nostre bandiere della lotta contro le mafie ed Edy Tamajo ha fatto questo gesto decidendo di restare a fare l’assessore”.
“Lui ha deciso di voler far sventolare la bandiera dell’antimafia in Europa”, aggiunge Tajani.
La scelta di Tamajo “è un fatto politico e non è un fatto di successione in un seggio – ha detto il presidente della Regione Siciliana e del Consiglio Nazionale di Forza Italia, Renato Schifani -. Forza Italia con questa scelta dimostra di essere il partito dell’antimafia, crede in questi valori e lo fa anche accogliendo la volontà di abdicazione da parte di un eletto nei confronti di Caterina Chinnici che, per la sua storia e il suo impegno parlamentare, non può essere che antesignana e protagonista del contrasto ad ogni forma di criminalità”.
“Oggi ho scelto di rimanere in Sicilia. Amo profondamente la mia Terra. Quando mi è stato richiesto la candidatura da parte del governatore Schifani e dal ministro Tajani, per questa tornata elettorale alle Europee, ho risposto immediatamente sì – spiega Tamajo -. Ringrazio i quasi 122 mila elettori che hanno deciso di votarmi. La nostra avventura politica continua e da uomo di partito, continuo a lavorare per il bene dei siciliani e della nostra Isola, all’interno della giunta Schifani che mi onoro di rappresentare”.
“La decisione di Tamajo, condivisa e ragionata insieme ai vertici di FI, credo non sia stata facile perchè da un lato c’è l’esperienza al Parlamento europeo e dall’altro il territorio dove ho visto il suo enorme lavoro – ha detto Caterina Chinnici -. Al Parlamento europeo ci sarò io che continuerò a lavorare per la Sicilia. Il mio impegno sarà assoluto e totale come è sempre stato, ma guardando maggiormente alla mia terra”.

Mark Rutte, Primo ministro olandese, nominato nuovo segretario generale della Nato

 

 

 

 

Cambiamenti in vista nell’organico dei vertici della Nato..  Il Consiglio Nord Atlantico ha deciso di nominare il primo ministro olandese Mark Rutte, (nella foto)come prossimo segretario generale della Nato, succedendo a Jens Stoltenberg. Rutte assumerà le sue funzioni dal primo ottobre, quando il mandato di Stoltenberg scadrà dopo dieci anni alla guida dell’Alleanza.

Il premier olandese ha rilasciato questa dichiarazione:“E’ un immenso onore essere nominato segretario generale della Nato. L’Alleanza è e rimarrà la pietra angolare della nostra sicurezza collettiva. Guidare questa organizzazione è una responsabilità che non prendo alla leggera. Sono grato a tutti gli alleati per aver riposto in me la loro fiducia. Non vedo l’ora di assumere l’incarico con grande vigore in ottobre, come successore di Jens Stoltenberg, che ha fornito alla Nato una leadership eccezionale negli ultimi 10 anni e per il quale ho sempre nutrito grande ammirazione”

Napoli: operazione contro la Camorra, arresti (16)e sequestri (8 milioni di euro) per Mafia ed altro

Napoli: operazione contro la Camorra, arresti e sequestri

 

Napoli; 

Un’indagine durata più di un anno e condotta dai poliziotti della Squadra mobile di Napoli e del commissariato di Scampia, ha portato all’arresto di 16 persone per i reati di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di droga.

Gli arrestati facevano parte di due gruppi criminali, entrambi affiliati a un noto clan camorristico e si contendevano, con estrema ferocia, la leadership nei quartieri napoletani di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella.

Sono diversi i crimini documentati dall’attività investigativa degli agenti, a cui hanno collaborato anche uomini della Squadra mobile di Perugia, del commissariato di Giugliano (Napoli) e Anzio (Roma) e, per quanto riguarda la comparazione balistica, i poliziotti della Scientifica della questura di Napoli.

I carabinieri della Compagnia Napoli Vomero hanno contemporaneamente arrestato altre tre persone per i medesimi reati, arresti che facevano parte dello stesso provvedimento cautelare eseguito dagli agenti di Polizia.

I militari della Guardia di Finanza del Gico di Napoli e gli agenti della Polizia penitenziaria del Nucleo investigativo centrale di Roma invece, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 20 persone indagate per estorsione, usura, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed emissione e utilizzo di false fatture, aggravati dal metodo mafioso.

I beni sequestrati (immobili, terreni, auto, rapporti finanziari e aziende) hanno un valore stimato di circa otto milioni di euro.

 

Caporalato in Sicilia , 10.000 contatti a Helpdesk Su.Pr.Eme. L’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano: «Aiuto e dignità a lavoratori sfruttati»

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Palermo,

Sono state circa diecimila le richieste di informazioni e di ascolto arrivate negli ultimi 3 anni all’Helpdesk Anticaporalato del progetto Su.Pr.Eme, per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Duemila i casi presi in carico dagli operatori e, tra questi, 192 hanno riguardato vittime accertate di sfruttamento lavorativo che sono state ascoltate e orientate ai servizi di emersione e protezione, garantendo loro tutto il supporto necessario. È il bilancio di uno dei servizi del programma interistituzionale che vede collaborare tutte le regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia), con la Sicilia in qualità di capofila, assieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione generale Immigrazioni.

«La morte di un lavoratore agricolo indiano avvenuta nei giorni scorsi a Latina, che si aggiunge ai decessi registrati nel recente passato nella nostra Isola – dice Nuccia Albano, assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali – ha acceso nuovamente i riflettori sul caporalato e sullo sfruttamento lavorativo. Il programma Su.Pr.Eme. ha messo a disposizione di oltre 15 mila beneficiari numerosi dispositivi e strumenti per affrancarsi ed emergere in una sfera di diritti e dignità. Esprimo vicinanza alla famiglia del giovane bracciante indiano – prosegue Albano – e a tutte le comunità straniere presenti in Italia che con il loro lavoro contribuiscono significativamente al benessere del nostro Paese, anche se troppo spesso finiscono nelle maglie di imprenditori che li sfruttano e offrono “lavoro indecente”. Inoltre, pur essendo nato il servizio per supportare i lavoratori migranti nelle regioni del Mezzogiorno, il 55 per cento delle chiamate proveniva da regioni del centro-nord, confermando che il caporalato è una piaga nazionale senza distinzioni tra settori produttivi e territori».

L’Helpdesk Anticaporalato è un servizio multicanale, multilingue, specialistico, che, attraverso un numero verde (tel. 800 939 000), un messaggio WhatsApp (tel. 350 909 2008) o uno dei numerosi canali social collegati, è in grado di raccogliere segnalazioni e denunce dei lavoratori stranieri sfruttarti, accompagnandoli verso una rete di servizi a loro disposizione e fornendo loro ogni forma di tutela legale. È attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30 e risponde in 15 lingue (italiano, inglese, francese, arabo, pidgin, edo, benin, wolof, mandingo, fula e pular, pashto, urdu, punjabi ed hindi).

 

Cultura Sicilia , biglietto unico per quattro siti archeologici della Sicilia occidentale Tagliando: “La Sicilia dei Templi”

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Un biglietto unico cumulativo per visitare i quattro siti archeologici più importanti della Sicilia occidentale: il Museo Salinas e i Parchi della Valle dei Templi (Agrigento), di Segesta e di Selinunte (Trapani). Il tagliando “La Sicilia dei templi”, che sarà valido 15 giorni, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa al Salinas di Palermo.

«Un provvedimento atteso da anni – ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – che siamo finalmente riusciti a realizzare. Stiamo già lavorando per estendere questa iniziativa anche ai siti della Sicilia orientale, creando così un circuito virtuoso di promozione culturale e turistica che possa valorizzare l’intero patrimonio dell’Isola». Diverse le tipologie di biglietto proposte: dal ticket cumulativo ai quattro siti Salinas, Valle dei Templi, Segesta e Selinunte (36,20 euro e ridotto 20,60 euro); al binomio Valle dei Templi + Salinas (18,20 euro; ridotto 10,60 euro); Salinas + Segesta (15,60 euro; ridotto 8,80 euro); Salinas + Selinunte (13,60 euro; ridotto 6,80 euro). I biglietti comprendono le integrazioni per le mostre in corso e consentiranno, nei 15 giorni, un solo ingresso ai siti coinvolti.

.. Grazie alla collaborazione tra i direttori del Museo e dei Parchi e CoopCulture, che ne gestisce i servizi, i visitatori potranno seguire le tracce delle civiltà che hanno “abitato” l’Isola, usufruendo di un risparmio pari a circa il 20 per cento sul costo totale degli ingressi. «Si potranno leggere i nomi dei faraoni sulla Pietra di Palermo al Salinas, interrogarsi sui misteriosi elimi a Segesta; scoprire l’acropoli che domina il mare a Selinunte e percorrere la Via sacra in uno dei siti più importanti al mondo, patrimonio Unesco dal 1997. Ovunque – conclude l’assessore – santuari, templi, rovine, agorà e poi ancora reperti, collezioni, mosaici, un viaggio nella storia unico al mondo». Ognuno dei siti archeologici coinvolti, inoltre, presenta un suo programma di eventi, mostre, concerti, esperienze e visite guidate, diurne e in notturna, consultabile sui rispettivi siti web.

Incendi, Regione Sicilia rinnova e finanzia l’accordo con i Vigili del fuoco.

 

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Palermo,

Rinnovata la collaborazione tra Regione Siciliana e Vigili del fuoco contro i roghi boschivi nell’Isola attraverso un finanziamento regionale per potenziare le squadre aggiuntive antincendio. È stata firmata la convenzione che resterà operativa fino a venerdì 13 settembre per azioni sia di prevenzione che di contrasto agli incendi. L’impegno finanziario per l’amministrazione è di 2,5 milioni di euro.

«Anche quest’anno – dice il presidente Renato Schifani – abbiamo rinnovato l’accordo con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per un’azione più forte e sinergica contro gli incendi boschivi. Sono state impegnate maggiori risorse che ci consentiranno di potenziare la presenza di personale e mezzi rendendola più capillare sul territorio, soprattutto nei luoghi più distanti dai distaccamenti. In questo contesto abbiamo esteso la durata della campagna antincendio dal 15 maggio al 31 ottobre e possiamo contare, come regione, su 120 nuovi mezzi e 190 postazioni del Corpo forestale e su oltre 300 squadre di volontari della Protezione civile con una dotazione aggiuntiva di ulteriori 70 veicoli. Nel frattempo, prosegue il progetto della control room regionale unica per le emergenze che dal prossimo anno unirà le forze di Protezione civile e Corpo forestale, anche con l’utilizzo di sistemi all’avanguardia per il monitoraggio del territorio in un’ottica sinergica di prevenzione».

Nel 2023 le squadre aggiuntive impegnate erano 14, quest’anno diventano 19 con una forza lavoro di 116 persone. In particolare, le nuove postazioni attivate saranno a Ragalna (Catania), Piazza Armerina (Enna), Santo Stefano di Camastra (Messina), Custonaci e Pantelleria (Trapani) che si aggiungono a quelle di Agrigento e Cammarata, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina e Vulcano, Palermo, Montemaggiore Belsito e Ustica, Ragusa, Siracusa, Trapani e Favignana. Tutte le unità, composte da cinque elementi ciascuna, saranno operative dalle 8 alle 20, mentre a Ustica, Vulcano e Pantelleria 24 ore su 24 (dal primo al 31 agosto).

A firmare la convenzione, per la Regione, l’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana, il capo della Protezione civile, Salvo Cocina, il comandante del Corpo forestale, Giuseppe Battaglia; per il ministero dell’Interno, il vice prefetto vicario di Palermo, Anna Aurora Colosimo; per il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il direttore regionale Gaetano Vallefuoco. Tra gli obiettivi dell’accordo quello di limitare l’insorgenza di danni al patrimonio naturalistico e ai beni, di contribuire alla sicurezza della collettività e di potenziare le strutture di coordinamento coinvolte, in particolare la Sala operativa unificata permanente della Regione. Le operazioni di spegnimento saranno coordinate dal Corpo forestale e dai Vigili del fuoco con il supporto delle squadre di volontariato antincendio formate, attrezzate e sovvenzionate, anche per le spese di consumo, dal dipartimento regionale della Protezione civile. Tali squadre potranno intervenire direttamente nei casi di piccoli focolai.

Agli interventi da terra si aggiungono quelli per via aerea con l’utilizzo di dieci elicotteri leggeri noleggiati dalla Regione e uno in convenzione con l’Arma dei Carabinieri che sono dislocati in aree strategiche e potranno approvvigionarsi nelle 50 nuove vasche di rifornimento. Avranno, inoltre, il supporto, all’occorrenza, della flotta aerea nazionale: canadair ed elicotteri pesanti. Importante azione di prevenzione è quella di presidio e pattugliamento delle aree a rischio svolta da ulteriori squadre di volontari di Protezione civile su percorsi indicati dal Corpo forestale o dai sindaci. Diverse prefetture e questure hanno organizzato attività di presidio e di vigilanza delle aree a rischio nelle giornate da “bollino rosso”.

Messina, un’operazione internazionale di Narcotraffico conduce in carcere oltre 110 persone con Ordinanza del GIP del Tribunale di Messina

Foto close-up di un uomo depresso sdraiato vicino alle medicine sul pavimento

Archivi -Sud Libertà

 Messina – Territorio Nazionale e Spagna,

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione, in Sicilia, Calabria, in altre località del territorio nazionale e in Spagna, a ordinanze di custodia cautelare nei confronti di oltre 110 persone (85 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 27 agli arresti domiciliari), di cui 4 a cura della Polizia Penitenziaria, emesse dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica. Tra i destinatari delle misure cautelari, 16 sono già detenuti in carcere.
L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi si pone a valle di tre distinte indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, a partire dal gennaio 2021 all’attualità; delle quali, una eseguita dai CC della Compagnia di Messina Sud, le altre due dalla Compagnia CC di Barcellona Pozzo di Gotto. Le articolate e complesse investigazioni hanno disvelato l’esistenza e la operatività di diverse organizzazioni criminali della città di Messina e del barcellonese, attive nel narcotraffico, con collegamenti con strutture criminali calabresi e soggetti attivi anche in Campania, Lombardia e all’estero.

Nell’ambito delle tre attività investigative, sono stati, infatti, documentati diversi, stabili, canali di approvvigionamento della droga, con la Calabria, per la cocaina; con alcuni soggetti attivi nelle province di Napoli e Milano, nonché con la Spagna, per l’hashish; e con soggetti attivi nei Paesi Bassi, con riferimento allo spice, cannabinoide sintetico con effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute. Le indagini articolate e complesse, si sono strutturate, utilizzando i tradizionali strumenti delle intercettazioni, telefoniche e ambientali;; delle dichiarazioni di soggetti che hanno avviato la collaborazione con l’autorità giudiziaria. Gli elementi raccolti, dunque, hanno disvelato l’organigramma di 4 tra le principali organizzazioni criminali operanti, dal 2020, nel traffico di stupefacenti e nella gestione di piazze di spaccio nei quartieri messinesi di Giostra, S a n t a Lucia Sopra Contesse, Villaggio CEP e Villaggio Aldisio, nonché nelle zone di Barcellona P.G. e di Milazzo.

In particolare, l’indagine delegata alla Compagnia Carabinieri di Messina Sud ha riguardato l’esecuzione di misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari a carico di 49 persone, gravemente indiziate -a vario titolo- per i delitti di “associazione finalizzata al narco traffico”, “detenzione, coltivazione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti”, “autoriciclaggio” e “porto e detenzione di armi clandestine”. Sono stati delineati i ruoli e gli assetti di un gruppo criminale, ritenuto fra i più attivi nel narcotraffico nell’area peloritana, con significativi rapporti con organizzazioni criminali di altre regioni, riorganizzatosi e riaffermatosi sul territorio .

Il sodalizio, con base operativa nel quartiere popolare messinese “Giostra” e con la disponibilità di armi, avrebbe smerciato, nel tempo, ingenti quantitativi di stupefacente, rifornendo plurime piazze di spaccio nei diversi quartieri nelle aree a Nord e a Sud del capoluogo e delle zone nebroidea e tirrenica della provincia, particolare a Tortorici. Lo stupefacente sarebbe stato stoccato e custodito nelle abitazioni di alcuni sodali, strategicamente protette da impianti di videosorveglianza, inferriate e porte blindate, volti a ritardare i tempi di accesso delle Forze di Polizia durante le perquisizioni e consentire, nel frattempo, l’occultamento della droga e delle armi, realizzando veri e propri “fortini” di difficile, se non impossibile, accesso. Infatti, nel corso delle indagini sull’articolazione operante in Messina, nel g e n n a i o 2021, abbiamo registrato il ferimento di un carabiniere, che, nel tentativo di entrare in una abitazione da perquisire, rimaneva ferito al piede, per effetto della improvvisa e volontaria chiusura, contro di lui, di una porta blindata a protezione dell’appartamento.

L’organizzazione, anche attraverso la considerevole disponibilità economica acquisita e le sperimentate capacità criminali, si sarebbe accreditata sul mercato illecito della droga, potendo contare su numerosi canali di approvvigionamento, individuati nelle aree di San Luca e Rosarno (RC), nonché in soggetti operanti nel napoletano e a Milano; ovvero, ancora, avvalendosi, in caso di difficoltà, di altri gruppi messinesi attivi nello spaccio degli stupefacenti. Sulla base di quanto emerso dalle indagini, il sodalizio avrebbe reimpiegato parte dei consistenti profitti del narcotraffico -che si stima essere pari a ca. €500.000 mensili, confluenti in una cassa comune- in un’attività commerciale nel settore dell’abbigliamento di Messina, destinando un’altra parte alle famiglie dei sodali detenuti.

Dall’indagine è emersa anche una seconda consorteria criminale, che si riforniva di stupefacente dal sodalizio principale, qualificandosi quale gruppo acquirente privilegiato, per, poi, metterlo in vendita nel quartiere popolare denominato “Villaggio Aldisio”. Sul versante barcellonese, delle due attività di indagine, la prima è culminata nell’arresto di 28 persone, delle quali 24 a cura della Compagnia CC di Barcellona P.G.; le restanti 4 a cura della Polizia Penitenziaria del Provveditorato di Palermo dell’Amministrazione penitenziaria; in particolare, 23 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari, gravemente indiziate -a vario titolo- dei delitti di “associazione finalizzata al narco traffico”, “detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti”, “associazione per delinquere finalizzata all’indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari”, “porto abusivo di armi” e “trasferimento fraudolento di valori”.

Le attività investigative hanno consentito di ricostruire le componenti soggettive ed oggettive di un’organizzazione criminale, attiva a Barcellona P.G. nel narco traffico di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish. Gli indagati avrebbero posto in essere un’intensa attività di spaccio, in modo sistematico, attraverso un’organizzazione criminale strutturata; con la disponibilità di armi; composta, tra vertici e affiliati, anche da soggetti legati da vincoli di parentela, che avrebbe distribuito la droga in favore di una rete di spacciatori nel territorio di Barcellona e nei paesi limitrofi, cedendola anche ad altri narcotrafficanti della provincia di Catania.

La droga, in particolare l’hashish, sarebbe stata, in parte, approvvigionata dalla Spagna, tramite un sodale ivi dimorante e poi occultata nelle abitazioni di altri affiliati alla consorteria, che utilizzava un’autoconcessionaria di Barcellona P.G., fittiziamente intestata ad alcuni indagati, sebbene riconducibile a uno dei capi del sodalizio, quale base operativa del narcotraffico nonché quale attività commerciale ove indirizzare parte dei proventi dell’illecita attività di spaccio. Dagli accertamenti svolti dai militari dell’Arma, insieme al Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, è emerso che, al fine di incrementare i propri introiti, il sodalizio criminale avrebbe, addirittura, introdotto la droga nel carcere di Barcellona P.G., dove uno dei promotori, lì detenuto, dirigeva e coordinava la distribuzione delle dosi e telefoni cellulari, anch’essi illecitamente introdotti, ad altri reclusi. L’attività investigativa ha altresì consentito di raccogliere indizi circa l’esistenza di un ulteriore gruppo criminale, collegato al primo sodalizio, finalizzato all’illecita introduzione nel carcere di Barcellona P.G. di telefoni cellulari, composto da detenuti e da una donna la quale, dall’esterno dell’istituto, avrebbe introdotto i dispositivi occultati all’interno di pacchi destinati ai detenuti.

Tra i destinatari della misura cautelare in carcere figurano un Agente della Polizia Penitenziaria e un infermiere dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Messina, all’epoca entrambi in servizio presso la citata Casa Circondariale. Il primo avrebbe coadiuvato uno dei capi della consorteria – consegnandogli stupefacente, poi, distribuito nel carcere; il secondo avrebbe introdotto la droga nel carcere, ceduta poi ad alcuni reclusi.

Contestualmente, all’esecuzione delle misure cautelari, i militari dell’Arma hanno anche eseguito il sequestro preventivo del capitale sociale e del compendio aziendale di 5 società, compresa una concessionaria di autovetture, ubicate a Barcellona P.G., Milazzo e in Spagna, nonché di 7 beni immobili (fabbricati e terreni), autovetture, polizze assicurative e conti correnti, tra cui uno relativo a un istituto di credito spagnolo, intestati o nella disponibilità degli indagati, del valore complessivo di 4 milioni di euro. Sempre sul versante barcellonese, il secondo segmento dell’indagine fa, oggi, registrare l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 35 persone, delle quali 20 destinatarie della misura in carcere e 15 agli arresti domiciliari, di cui 10 già detenute; allo stato, gravemente indiziate a vario titolo- di “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti”, “estorsione”, “detenzione e porto abusivo di armi”, nonchè “indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari”.

L’attività investigativa ha permesso di ricostruire le coordinate di riferimento di un’organizzazione criminale, con basi operative a Barcellona P.G e Milazzo (ME), dedita al traffico di ingenti quantitativi della droga sintetica denominata spice, nonché di cocaina e marijuana. In particolare, il gruppo criminale avrebbe importato lo spice dal mercato olandese in considerevoli quantitativi, tramite siti web riguardanti, apparentemente, il commercio di prodotti leciti- per il successivo smercio, per un volume d’affari di circa 50.000 euro al mese. Sono emerse anche le forti pressioni, esercitate dagli affiliati nei confronti di alcuni spacciatori, loro acquirenti, per costringerli ad onorare i debiti di droga assunti nei confronti della consorteria.

Dagli accertamenti condotti, anche questa organizzazione criminale avrebbe avuto la disponibilità di armi e la sua forza criminale sarebbe emersa dalla circostanza di essere in grado di operare nel narcotraffico, senza subire interferenze da parte di sodalizi concorrenti del territorio di Barcellona P.G. Pur essendo 3 distinte indagini, sono emersi elementi di collegamento tra i territori coinvolti, come documentato per il traffico di spice, che dal gruppo di Barcellona P.G., oltre a pusher della zona, veniva smerciato in favore di spacciatori messinesi, raggiunti dall’odierno provvedimento, che provvedevano a distribuire la sostanza ai consumatori del capoluogo.

Quanto sopra, – informa il Comando – ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli stessi indagati e restituzione dei beni sequestrati.

Il ministro maltese all’Ambiente Miriam Dalli in visita dal Presidente della Regione Sicilia Schifani Si è parlato della costruzione del secondo elettrodotto sottomarino

 

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Palermo,

l presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha ricevuto questo pomeriggio a Palazzo d’Orléans il ministro per l’Ambiente, l’energia e la rigenerazione del porto grande di Malta Miriam Dalli. Nel corso dell’incontro, che si è svolto in un clima cordiale di confronto e collaborazione, si è parlato della costruzione del secondo elettrodotto sottomarino, Interconnector 2, un collegamento in cavo da Ragusa, in Sicilia, a Maghtab, Malta, per il trasferimento di energia elettrica.

Nella delegazione maltese anche Ismail D’Amato, amministratore delegato di Interconnect Malta, società a totale partecipazione governativa. Al momento dei saluti, il presidente Schifani ha donato al ministro Dalli una trinacria in ceramica, ricevendo in cambio la riproduzione di un piccolo veliero in argento.

250° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza – Bilancio operativo dal 1° gennaio 2023 al 31 maggio 2024

The two financial police dogs, grey German shepherds, Alma and Larson, are part of the SAGF and are trained for mountain rescue on August 09, 2023 in...

Roma,

BILANCIO OPERATIVO DAL 1° GENNAIO 2023 AL 31 MAGGIO 2024

GDF: IMPEGNO “A TUTTO CAMPO” CONTRO LA CRIMINALITÀ A TUTELA DI CITTADINI E IMPRESE

Nel 2023 e nei primi cinque mesi del 2024, la Guardia di Finanza ha eseguito circa 1,5 milioni di interventi ispettivi e circa 110 mila indaginiper contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

CONTRASTO DELLE FRODI E DELL’EVASIONE FISCALE

Le attività ispettive hanno consentito di individuare 8.743 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 59.539 lavoratori in “nero” o irregolari.

Scoperti, inoltre, oltre mille casi di evasione fiscale internazionale, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazioni dei prezzi di trasferimento, a residenze fiscali fittizie e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.

I soggetti denunciati per reati tributari sono 19.928, di cui 423 tratti in arresto. All’esito di indagini delegate dall’Autorità giudiziaria, sono stati inoltre cautelati e segnalati all’Agenzia delle entrate crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica inesistenti o ad elevato rischio fiscale, nonché sequestrati beni costituenti profitto dell’evasione e delle frodi fiscali, per un valore di oltre 8,3 miliardi di euro.

Sono state avanzate 3.535 proposte di cessazione della partita Iva e di cancellazione dalla banca dati Vies, nei confronti di soggetti economici connotati da profili di pericolosità fiscale.

4.592 interventi in materia di accise hanno permesso di sequestrare oltre 6.879 tonnellate di prodotti energetici. Oltre 83 mila sono, invece, i controlli doganali sulle merci introdotte sul territorio nazionale in evasione d’imposta, contraffatte o in violazione delle norme sulla sicurezza.

Le attività di contrasto al contrabbando hanno portato a individuare oltre 526 tonnellate di tabacchi lavorati esteri consumati in frode o sottoposti a sequestro e alla denuncia di 1.130 soggetti.

I controlli e le indagini contro il gioco illegale hanno permesso di scoprire quasi 400 punti clandestini di raccolta scommessee di denunciare oltre 430 responsabili.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

L’attività della Guardia di finanza nel comparto della tutela della spesa pubblica è orientata a vigilare sul corretto utilizzo delle risorse dell’Unione europea e nazionali, per la realizzazione di interventi a sostegno di imprese e famiglie.

Le direttive impartite mirano, in via prioritaria, al presidio dei progetti e degli investimenti finanziaticon risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In tale ambito sono stati eseguiti 13.683 interventi orientati a verificare la spettanzaa cittadini e imprese di crediti d’imposta, di contributi e finanziamenti, oltreché la corretta esecuzione delle opere e dei servizi oggetto di appalti pubblici, per oltre 9,3 miliardi di euro.

Attenzione è prestata anche alla tutela di altre risorse dell’Unione europea, tra cui gli aiuti previsti dalla Politica Agricola Comune e dalla Politica Comune della Pesca. Al riguardo, i nostri Reparti hanno condotto 710interventi, accertando frodi, attuate attraverso la presentazione di dati non veritieri e di falsi titoli di proprietà, per quasi 110 milioni di euro, operando sequestri  per più di 25 milioni di euroe denunciando 667 responsabili.

Sul fronte della spesa pubblica nazionale, nello stesso periodo, sono stati effettuati 37.145 interventi, di cui 21.500 in tema di reddito di cittadinanza e di nuove misure di inclusione e di supporto per la formazione e il lavoro.

L’azione di contrasto alle frodi ai danni delle risorse unionali ha portato complessivamente ad accertare contributi indebitamente percepiti per oltre 812 milioni mentre quelle relative ai finanziamenti nazionali, alla spesa previdenziale e assistenziale sono di poco superiori a 1 miliardo di euro.

Nell’ambito della collaborazione con l’Autorità giudiziaria – penale e contabile – sono state eseguite 19.674 indaginiin tema di spesa pubblica al cui esito sono stati denunciati oltre 31.000 soggetti e segnalati alla Corte dei conti 6.345 responsabili, con l’accertamento di danni erariali per più di 3 miliardi di euro.

Crescente è la collaborazione sul territorio con la Procura europea, con la quale sono state sviluppate 830 indagini che hanno portato alla denuncia di 335 responsabili e all’esecuzione di sequestri per oltre 43 milioni di euro.

In tema di appalti, sono state monitorate procedure di affidamento e modalità di esecuzione delle opere e servizi per oltre 14,7 miliardi di euro.

L’azione del Corpo nel contrasto ai fenomeni corruttivi e agli altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, svolta facendo leva sulle peculiari potestà investigative che connotano la polizia economico-finanziaria e sviluppando indagini strutturate, di natura tecnica, finanziaria e patrimoniale, volte a ricostruire le regie criminali e il ruolo dei soggetti coinvolti, ha portato all’arresto di 257 persone alla denuncia di 3.178e al sequestro di disponibilità per 334 milioni di euro.

CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria, l’azione del Corpo mira a bloccare le infiltrazioni criminali nell’economia legale e, contemporaneamente, a tutelare il libero mercato e il rispetto delle regole della sana concorrenza.

In materia di riciclaggio e autoriciclaggiosono stati eseguiti 2.124 interventi, che hanno portato alla denuncia di 5.316 persone, di cui 461 tratte in arresto, e alla ricostruzione di operazioni illeciteper oltre 6,8 miliardi.

Sono stati investigati oltre 251.880 mila flussi finanziari sospettigenerati dagli operatori del sistema di prevenzione antiriciclaggio, di cui circa 500 attinenti al finanziamento del terrorismo.

È proseguita, altresì, l’azione del Corpo a tutela dei risparmiatori nel contrasto ad ogni forma di abusivismo bancario e finanziario, realizzate prevalentemente mediante canali telematici e sempre più innovativi strumenti digitali, con la denuncia di 613 soggettie l’esecuzione di sequestri per oltre 92 milioni di euro.

Nell’ambito dell’attività di contrasto a fenomeni di cybercrime di matrice economico-finanziaria, sono state sequestrate criptovalute per un controvalore in euro pari ad oltre 75 milioni di eurononché la prima mining farm italiana in grado di coniare nuove valute virtuali.

Ai confini terrestri, marittimi e aerei sono stati eseguiti 23.474 controllisulla circolazione della valutacon la scoperta di illecite movimentazioni per circa 244 milioni, l’accertamento di 10.304 violazioninonché il sequestro di valuta, titoli e certificati contraffattiper oltre 8 milioni.

In materia di reati fallimentari e del codice della crisi d’impresa, i beni sequestrati ammontano a 580,5 milionisu un totale di patrimoni distratti di oltre 3,6 miliardi mentre con riferimento alle condotte di usuraed estorsionesono stati denunciati 650 soggetticon sequestriper oltre 44 milioni.

In conseguenza della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, il Corpo, quale membro del Comitato di sicurezza finanziaria, ha proseguito gli accertamenti economico-patrimonialisugli individui e sulle entità listate nei provvedimenti restrittivi emanati dall’Unione europea.

Complessivamente, dal 2022, sono state eseguite misure di congelamento nei confronti di 29 soggetti, aventi ad oggetto fabbricati, autoveicoli, imbarcazioni, aeromobili, terreni, opere d’arte e quote societarie per un valore di oltre 2 miliardi di euro.

Nell’ambito del contrasto al crimine organizzato, finalizzato anche all’individuazione di fittizie intestazioni di beni, sono state concluse 406indagini che hanno permesso di denunciare all’Autorità Giudiziaria 1907soggetti, di cui 437colpiti da provvedimenti restrittivi della libertà personale.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottopostiad accertamenti patrimoniali 19.867 soggetti, che hanno portato all’applicazione di provvedimentidi sequestroconfiscaamministrazione giudiziaria per un valore di oltre 3,6 miliardi.

Sono stati eseguiti, poi, 89.864 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (89.646) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Nel periodo in esame, i Reparti del Corpo hanno sequestrato, in territorio nazionale ed estero, circa 51,8 tonnellate di sostanze stupefacenti, in prevalenza costituite da cocaina (20,4 tonnellate), hashish (12,1 tonnellate) e marijuana (17,1 tonnellate), denunciando all’A.G. 7.690 soggetti (di cui 2.258 in stato di arresto) e segnalandone 17.310 ai Prefetti. Il contrasto ai traffici illeciti, in generale, viene assicurato anche nell’ambito del Servizio “117”, oggetto di recenti interventi in campo operativo, addestrativo e tecnico-logistico, finalizzati a incrementare la prontezza operativa e l’efficacia d’intervento delle pattuglie sul territorio e dei mezzi navali, a riscontro delle segnalazioni del cittadino.

Sul versante della tutela del mercato dei beni e dei servizi, sono stati eseguiti 17.477 interventi, sviluppate 4.471 deleghe dell’Autorità Giudiziaria e denunciati 7.798 soggetti. A seguito di tali attività sono stati sottoposti a sequestro oltre 800 milioni di prodotti contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy, non sicuri e in violazione della normativa sul diritto d’autore.

Sono state, anche, sequestrate 22.686 tonnellate di prodotti agroalimentari (prevalentemente granturco e olio di oliva), recanti marchi industriali falsificati, indicazioni non veritiere nonché oggetto di frode commerciale.

L’attività di contrasto alla pirateria digitale, alla diffusione di contenuti editoriali in rete e alla commercializzazione di prodotti contraffatti e non sicuri tramite vetrine online ha consentito l’oscuramento o il sequestro di 19.565 siti internet.

OPERAZIONI DI SOCCORSO E CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna ed esterna del Paese, la Guardia di finanza assicura un’ampia azione di contrasto ai traffici illeciti di stupefacenti, rifiuti, armi ed esseri umani, spesso di dimensioni internazionali.

Le attività si sviluppano attraverso articolate indagini di polizia giudiziaria, avviate e portate avanti anche ricorrendo alla collaborazione con Paesi esteri, nonché mediante il pattugliamento del mare territoriale ed extraterritoriale da parte dei mezzi navali ed aerei del dispositivo aeronavale del Corpo.

grandi traffici illeciti che danneggiano la sicurezza e l’economia del nostro Paese, infatti, hanno origine in massima parte oltremare, transitando per il mediterraneo, e fanno capo ad organizzazioni criminali transnazionali la cui scoperta e disarticolazione presuppone un’azione operativa che – senza soluzione di continuità – si sviluppi con la massima e rapida integrazione fra dispositivo di vigilanza a mare e strutture investigative sul territorio.

Per la Guardia di finanza, questo è possibile grazie ad un dispositivo unitario dislocato lungo tutta la costa nazionale, in cui i 15 Reparti Operativi Aeronavali, con le dipendenti 16 Stazioni Navali e 13 Sezioni Aeree, si coordinano costantemente con i Comandi Provinciali e le altre unità operative presenti sul territorio, scambiandosi informazioni e pianificando ed eseguendo interventi congiunti.

La combinazione fra terra e mare costituisce, dunque, una leva irrinunciabileper consentire al Corpo il pieno assolvimento delle sue missioni istituzionali, permettendo, inoltre, di realizzare un immediato raccordo con l’Autorità Giudiziaria.

Da gennaio 2023 ad oggi, le attività poste in essere dal dispositivo aeronavale del Corpo hanno permesso di arrestarecomplessivamente 187 scafisti e concorrendo al salvataggio di 95.125 migranti.

Nel settore della sicurezza del mare, la Guardia di Finanza rinnova anche per la corrente stagione estiva, secondo una modalità operativa avviata già lo scorso anno, una attività finalizzata a realizzare un più efficace mantenimento dell’ordine pubblico e un maggiore livello di sicurezza percepita da parte della collettività e degli utenti del mare, attraverso il rischieramento temporaneo di unità navali presso le località a più alta vocazione e densità turistica che insistono nelle circoscrizioni dei Reparti Operativi Aeronavali.

La progettualità è stata inquadrata nell’ambito del più ampio potenziamento dei servizi di vigilanza estivi che il Ministero dell’Interno attua a supporto degli Uffici/Reparti delle Forze dell’ordine operanti nelle principali località balneari.

Tale iniziativa consentirà di assicurare una maggiore vicinanza all’utenza del mare e lacustre, anche nelle località di maggiore pregio e richiamo turistico che non ospitano un reparto navale del Corpo, contribuendo a rafforzare il concetto di “sicurezza percepita”.

La Guardia di finanza, quale Forza di Polizia e Corpo Armato dello Stato, è annoverata tra le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile ed è chiamata quindi a fronteggiare calamità e disastri naturali nonché a fornire il proprio apporto per eventi straordinari, che richiedono un intervento di carattere eccezionale dell’apparato statale.

In quest’ottica gli interventi di assistenza, seppure di natura concorsuale rispetto ai prioritari compiti istituzionali, trovano sempre nel Corpo un pronto interlocutore capace di fornire risposte efficaci ad ogni esigenza, anche la più imprevedibile, come accaduto in occasione dell’emergenza maltempo che ha colpito nel mese di maggio 2023 la Regione Emilia Romagna. La Guardia di finanza ha contribuito nelle operazioni di soccorso mediante le proprie componenti specialistiche, che hanno consentito il salvataggio di 995 persone.

Analogamente, durante le intense piogge e le esondazioni dello scorso novembre nella Regione Toscana, il personale specializzato dei subacquei, del soccorso alpino, del servizio aereo, dei baschi verdi e dei militari della componente territoriale ha condotto coraggiose operazioni di soccorso. Queste attività, eseguite unitamente alle altre Istituzioni intervenute, hanno reso possibile assistere circa 2.000 persone in pericolo.

Inoltre, durante gli eventi metereologici che hanno interessato nel mese di febbraio 2024 la Provincia di Vicenza, la Guardia di Finanza ha fornito il proprio sostegno, mobilitando i dipendenti militari unitamente ad assetti terrestri ed aerei, per assistere la popolazione colpita dagli intensi nubifragi. Le attività, condotte congiuntamente agli altri Enti del Soccorso, hanno complessivamente permesso di aiutare circa 2.700 persone in difficoltà appartenenti a 1.300 nuclei familiari.

Nel 2023, gli interventi complessivi effettuati dal S.A.G.F. sono stati 2.429e hanno permesso di portare in salvo 2.505 persone e recuperare 203 salme.

L’attività del comparto alpestre, che sta continuando anche nel 2024, ha consentito di eseguire ad oggi 1.324 interventi, salvare 1.309persone e recuperare 66 salme.

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblicacontinua ad essere garantito nell’ambito della gestione delle manifestazioni pubblichee di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa prioritariamente con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.

Nel contesto rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose Autorità estere e, spesso, organizzati in luoghi anche prospicienti le aree litoranee e portuali.

A tale riguardo, degno di menzione è il contributo offerto dalla Guardia di finanza nell’ambito della Presidenza italiana del G7, attraverso l’impiego, nei consessi ad essa correlati, svoltisi sinora lungo tutta la Penisola, di 1.117militari AT-P.I., di n. 193militari del contingente ordinario, di 479militari del comparto aeronavale, nonché di 89 assetti navalie di 10 mezzi aerei.

Nel 2023 la Guardia di Finanzaha impiegato complessive 127.527 giornate/uomo in servizi di ordine pubblicoin occasione di manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali e altri eventi. Tale impegno, che sta continuando anche nel 2024, ha portato ad un impiego complessivo di 60.249 giornate/uomo in servizi di ordine pubblico.

Il Presidente Mattarella ha ricevuto il Presidente della Repubblica di Singapore, Tharman Shanmugaratnam

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontra Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontra Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la sig.ra Laura con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,e la Sig.ra Jane Ittogi Shanmugaratnam, in occasione della visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,con Tharman Shanmugaratnam, Presidente della Repubblica di Singapore,in visita ufficiale

La Sig.ra Laura Mattarella con la Sig.ra Jane Ittogi Shanmugaratnam, in occasione della visita ufficiale

La Sig.ra Laura Mattarella con la Sig.ra Jane Ittogi Shanmugaratnam, in occasione della visita ufficiale

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Presidente della Repubblica di Singapore, Tharman Shanmugaratnam, in visita ufficiale, intrattenendolo successivamente a colazione.
Era presente all’incontro il Vice Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Edmondo Cirielli.