Manifestazioni sindacali contro la precarietà e la disoccupazione del SUD -Landini: il bonus Befana è “una marchetta elettorale”

Maurizio Landini, Secretary of the FIOM-CGIL labour union federation, arrives at a demonstration in Rome to protest against the Italian government's...

 

Il bonus Befana «è uno spot, una marchetta elettorale. È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere. Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso».

Dalla piazza dei sindacati per il Primo maggio a Monfalcone (Gorizia), il segretario generale della Cgil Maurizio Landini lancia un affondo contro il governo. «Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese».

 Landini spiega anche che, «bisogna rimettere al centro il lavoro, i diritti delle persone, combattere e superare la precarietà, aumentare i salari». E poi la questione della sicurezza sul lavoro, con «gli infortuni e le morti che si registrano soprattutto nel sistema degli appalti e subappalti e coinvolgono di più i lavoratori precari. Bisogna cambiare il modello di sviluppo e cambiare le leggi sbagliate, folli che ci sono nel Paese».

ADESSO SI AMMETTE: IL VACCINO ANTICOVID “ASTRAZENECA” PROVOCA TROMBOSI E LESIONI GRAVI- TANTISSIMI I MORTI E, OGGI, CHI E’ VIVO PUO’ RINGRAZIARE IDDIO

 

 

Adesso è ufficiale davvero l vaccino anti-Covid di AstraZeneca “in casi molto rari può causare Tts”, la cosiddetta ‘sindrome da trombosi con trombocitopenia‘, caratterizzata da coaguli di sangue e bassi livelli ematici di piastrine. Lo ha ammesso per la prima volta il gruppo farmaceutico anglo-svedese, nell’ambito di una causa collettiva nel Regno Unito.

Immagine vaccinazione nuvola
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“Il meccanismo causale” con cui il vaccino può provocare Tts “non è noto”, ha precisato l’azienda nei documenti legali depositati in febbraio. “La Tts – ha puntualizzato inoltre AstraZeneca – può verificarsi anche in assenza della somministrazione del vaccino. Il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di prove da parte di esperti”.

Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca, Covishield* – – è stato sviluppato dal colosso anglo-svedese in collaborazione con l’università di Oxford e prodotto dal Serum Institute of India. E’ stato largamente somministrato in oltre 150 Paesi, tra cui Gran Bretagna e India. Alcuni studi condotti durante la pandemia avevano indicato per il vaccino un’efficacia anti-Covid del 60-80%, ma in alcune persone che avevano ricevuto l’iniezione sono stati segnalati casi di trombosi anche potenzialmente fatali.

I cittadini che hanno adito le vie legali   contro AstraZeneca sostengono che il vaccino Covishield ha provocato morti e lesioni gravi, chiedendo danni fino a 100 milioni di sterline per risarcire circa 50 vittime. Uno dei denuncianti ha riferito che il vaccino gli ha causato una lesione permanente al cervello, successiva a un evento trombotico, che gli ha impedito di lavorare. Pur contestando l’accusa, in uno dei documenti giudiziari depositati AstraZeneca ha riconosciuto che il vaccino può causare Tts in casi molto rari. Finora, invece, il gruppo farmaceutico aveva sempre tenuto il punto. Anche nel 2023, riporta sempre l’Independent, insisteva nel non accettare l’affermazione generale secondo cui la Tts è provocata dal vaccino.

La conferma dell’Oms

L’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato che “dopo la vaccinazione con Covishield è stato segnalato un evento avverso molto raro chiamato trombosi con trombocitopenia, che comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica”. Secondo il Council for International Organizations of Medical Sciences, si definiscono effetti collaterali molto rari quelli segnalati in meno di 1 caso su 10mila. Per l’Oms, comunque, “nei Paesi con trasmissione Sars-CoV-2 in corso il beneficio della vaccinazione nella protezione contro Covid-19 supera di gran lunga i rischi”.

Ma chi si è occupato di Covid, ricorderà alcuni spunti di cronaca.  Spunti che oggi, di fronte alla verità accertata, mettono in dubbio la credibilità di queste società.   Allora: “la raccomandazione del Comitato di Farmacovigilanza (PRAC) di EMA, l’Agenzia europea dei medicinali, nella riunione del 18 marzo 2021 aveva confermato il favorevole rapporto beneficio/rischio del vaccino antiCovid-19 AstraZeneca,  escludendo una associazione tra i casi di trombosi e il vaccino Covid 19.  Aveva inoltre escluso, sulla base dei dati disponibili, problematiche legate alla qualità e alla produzione”.   

Ma c’è di più: “Sentito il Ministro della Salute, la Direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute e il Consiglio Superiore di Sanità, AIFA ha reso  noto che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo 2021.

Pertanto, la nota ribadiva che “non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, AIFA  procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.00 di oggi venerdì 19 marzo.   (Nota Aifa del 18 marzo 2021)

La società  Astrazeneca non nega più….

“Dall’insieme delle evidenze raccolte negli studi clinici e dai dati del mondo reale, è stato continuamente dimostrato che il vaccino” anti-Covid “AstraZeneca-Oxford ha un profilo di sicurezza accettabile e gli enti regolatori di tutto il mondo affermano costantemente che i benefici della vaccinazione superano i rischi di effetti collaterali potenzialmente estremamente rari”. Lo precisa un portavoce del gruppo farmaceutico.

“La nostra solidarietà – aggiunge AstraZeneca – va a chiunque abbia perso i propri cari o abbia riportato problemi di salute. La sicurezza dei pazienti è la nostra massima priorità e le autorità regolatorie hanno standard chiari e rigorosi per garantire l’impiego sicuro di tutti i farmaci, compresi i vaccini”.

Beni culturali, al Museo Pepoli di Trapani due nuove tele di Renato Guttuso-donate da M. Scalabrino- che saranno presentate al pubblico venerdì 3 maggio ore 17

 

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Il patrimonio del Museo regionale Pepoli di Trapani si arricchisce di nuove opere contemporanee. Due tele autografe di Renato Guttuso, recentemente acquisite, saranno presentate al pubblico venerdì, 3 maggio, alle 17, nella sala conferenze del Museo, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana e del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali. Le due opere sono state generosamente donate da Michelangela Scalabrino, docente in pensione dell’Università Cattolica di Milano che ha voluto rendere omaggio al museo della città di origine della sua famiglia. La professoressa, da bambina, trascorreva a Trapani le vacanze estive assieme al padre, un medico che aveva ricevuto questi quadri in dono proprio dal pittore bagherese. L’evento, dal titolo “Guttuso. La passione del colore. Acquisizioni al Museo”, è stato realizzato con il contributo dell’associazione Amici del Museo Pepoli.

Il primo dipinto, “Contadino in sella a un asino” realizzato nel 1954, costituisce uno studio per un olio di grandi dimensioni dal titolo “L’occupazione delle terre incolte”, espressione di quel “realismo sociale” che ispira un’ampia fetta della produzione del maestro bagherese. Il tema è particolarmente caro al pittore che lo affronta più volte con esiti e linguaggi espressivi differenti: dalla Marsigliese contadina del 1947, di impronta postcubista, alla celebre versione del 1949-50, caratterizzata da una solenne sacralità del racconto e da forti dissonanze cromatiche.

Nella seconda tela, “Contadina” realizzata nel 1956, Guttuso ritrae una donna con un ampio fagotto sul capo che procede con sacrale solennità entro un paesaggio brullo e roccioso. In entrambe le opere viene rappresentata l’epopea degli umili, intenti con estrema dignità e compostezza alla fatica del duro lavoro quotidiano. L’accensione cromatica e l’intensa luminosità del paesaggio, che fa da sfondo alle figure, incarnano pienamente la solarità di quella terra siciliana tanto cara al maestro.

Le due tele, inserite nel catalogo e divenute parte della collezione permanente del museo, saranno collocate negli spazi della pinacoteca, nella piccola sala che ospita il celebre “Ritratto di Nunzio Nasi” di Giacomo Balla, ora destinata ad accogliere opere del tardo Ottocento e del primo Novecento. L’assetto espositivo dell’ambiente viene rimodulato con la restituzione alla fruizione della splendida “Testa di vecchio” in bronzo del palermitano Domenico Trentacoste, da lunghi anni in giacenza nei depositi, espressione di quel socialismo umanitario che nel tardo Ottocento improntò l’opera di numerosi intellettuali e artisti. Nel medesimo spazio viene collocato il bassorilievo in marmo con “Figura muliebre”, che il trapanese Domenico Li Muli scolpì nella seconda metà degli anni ’30.

Frane, al via i lavori di consolidamento alla baia “Ngonia del Tono” di Milazzo, per un importo di appalto di 4,3 milioni di euro

 

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Sono stati aggiudicati i lavori di consolidamento del costone roccioso che sovrasta la baia di “Ngonia del Tono”, a Milazzo, nel Messinese. La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana ha, infatti, proceduto-informa la Regione Sicilia –  alla definizione della gara. Si tratta di un appalto integrato che comprende sia i servizi di ingegneria utili alla progettazione che l’esecuzione dell’opera.

In base alla graduatoria finale stilata dagli uffici palermitani di piazza Ignazio Florio, della stesura del progetto si occuperà il raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Strafer ingegneria. A eseguire i lavori sarà, invece, il consorzio stabile Itm di Forlì. L’importo complessivo dell’appalto è di 4,3 milioni di euro, con un ribasso  del 21,6 per cento. L’intervento consiste nella messa in sicurezza del costone roccioso che cinge il litorale di Ngonia del Tono, comprese le parti sottostanti di via Manica e di via delle Magnolie. I primi movimenti franosi in quest’area risalgono al dicembre del 2008 e sono ancora ben visibili i danni, tra cui una serie di cedimenti del margine stradale e dei muretti di delimitazione.

Le opere riguarderanno la regimentazione e lo smaltimento delle acque meteoriche di via Manica, della sottostante via delle Magnolie e della scalinata che conduce alla Ngonia del Tono con relativo ripristino della sede stradale interessata e della scalinata.

Regione Sicilia e lotta alla mafia, restaurato il casolare del giornalista “Peppino Impastato” assassinato a Cinisi: tutti presenti alla cerimonia, anche la Commissione Antimafia

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Palermo,

Restaurato e restituito alla collettività il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi, nel Palermitano, dove il 9 maggio del 1978 l’attivista politico e giornalista venne assassinato dalla mafia. Stamattina la cerimonia di inaugurazione con il presidente della Regione, che ha annunciato l’affidamento in comodato d’uso gratuito del sito, simbolo della lotta alla criminalità, alle associazioni del territorio impegnate nella salvaguardia della memoria.

 

Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale ai Beni culturali e la soprintendente di Palermo, il prefetto e il questore di Palermo, il commissario straordinario del Comune di Cinisi, il presidente della commissione regionale Antimafia, numerose autorità civili e militari, oltre ai familiari di Impastato e alle delegazione dell’istituto comprensivo di Cinisi e del plesso di Terrasini del liceo statale di Partinico recentemente intitolato a Peppino e Felicia Impastato. Il presidente della Regione si è intrattenuto con gli studenti, affrontando il tema della legalità praticata nel quotidiano, e ha rivolto loro un invito a visitare Palazzo d’Orléans.

 

Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante – espropriati ed entrati in possesso della Regione nel 2020 – è stato redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo. I lavori erano stati avviati nel gennaio 2023 e finanziati con risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024 per un importo pari a centocinquantamila euro. Ad eseguirli l’impresa palermitana Scancarello. 

 

Con questo intervento la Regione Sicilia ha voluto salvare dal degrado un luogo già dichiarato di interesse culturale, che ha una forte valenza evocativa, di testimonianza di civiltà e di lotta alla criminalità, rendendolo uno spazio aperto ai cittadini e tappa di quel “percorso della memoria” in ricordo delle vittime di mafia che tanti visitatori compiono nel nome della legalità.

 

Nello specifico, i lavori hanno riguardato il consolidamento della muratura e del fondale con la realizzazione di un vespaio areato perimetrale oltre che degli intonaci esistenti. Si è proceduto alla pulitura e all’integrazione delle pavimentazioni esistenti con basole in pietra di Billiemi bocciardate, alla collocazione di infissi in legno, porte d’ingresso e vani finestra e alla realizzazione dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda la revisione delle coperture, si è provveduto al rifacimento del massetto, all’impermeabilizzazione con malta e al ripristino del soffitto incannucciato a vista.

 

All’interno della stalla, al posto della seduta in pietra sulla quale erano rimaste impresse tracce di sangue, si è scelto di realizzare un parallelepipedo in policarbonato trasparente. Sulla superficie di uno dei lati, una porzione è stata resa manualmente rugosa per fissare simbolicamente quelle macchie, con l’ intento di “cristallizzare l’assenza”.

Le nuove norme sul lavoro: sgravio contributivo del 100% per un massimo di due anni nel limite di 650 euro per i datori di lavoro fino a 15 dipendenti-Autoimpiego

 

Sono in tanti a lavorare….ma proprio tanti! | Iosonobellezza.it

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Gli incentivi per le assunzioni di giovani e donne, il bonus Zes al Sud, le misure per le grandi imprese in crisi a patto di avere disco verde dall’ Ue.      Cambia un pò  il mercato del lavoro previsto dal decreto Coesione approvato già in Consiglio dei ministri.

Il bonus da 100 euro del dlgs fiscale per problemi di coperture si vedrà a Gennaio con la  Befana se si avranno i requisiti per averlo”(vdi articolo)

Ancora attesa per la maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per giovani, le donne ed ex Rdc) sulle assunzioni delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e di lavoratori autonomi. Per l’attuazione della misura, prevista dai decreti fiscali già approvati, manca ancora il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro.

Queste alcune delle principali misure approvate dal governo tra decreto Coesione e dlgs fiscale di revisione dei redditi Irpef e Ires.

Dl Coesione, bonus assunzioni giovani e donne – Dal primo luglio 2024 al 31 dicembre 2025 per le assunzioni di giovani under 35 a tempo indeterminato è previsto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro entro il limite di 500 euro mensili per un massimo di 24 mesi. Per le lavoratrici svantaggiate, di tutte le età, invece l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali arriva al nel limite massimo di 650 euro mensili.

Bonus zes – La norma sostiene lo sviluppo occupazione nella Zes unica nel Mezzogiorno con uno sgravio contributivo del 100% per un massimo di due anni nel limite di 650 euro per ciascun lavoratore assunto per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti.

Autoimpiego – Per spingere l’autoimpiego il governo ha introdotto un voucher fino a 30mila euro per l’acquisto di beni per l’avvio d’attività (40mila se beni digitali o per risparmio energetico). Approvata anche una misura per contributi a fondo perduto al 65% per una spesa fino a 120mila euro, del 60% fino a 200mila euro. Per il Centro Sud il voucher sale fino a 40mila euro e il contributo a fondo perduto al 75% per spesa fino a 120mila euro, al 70% per spesa fino a 200mila euro.

Incentivi imprese giovani in digitale e green – Decontribuzioni totali per un triennio per un massimo di 800 euro mensili, per le imprese di under 35 nei settori del digitale e della transizione green tra il primo luglio 2024 al 31 dicembre 2025.

Decreto fiscale, bonus 100 euro a gennaio – Il tredicesimo decreto fiscale prevede un bonus da 100 euro nel 2025 per i genitori con reddito da lavoro dipendente complessivo riferito al 2024 entro i 28mila euro con un figlio a carico, anche non sposati.

Aggregazioni studi professionisti – Via libera nel dlgs sui redditi Irpef e Ires alla norma per la neutralità fiscale che incentiva le aggregazione tra studi di professionisti.

Stop contributi per 2 anni per chi assume giovani, disoccupati e donne

Chi assumerà giovani, donne e disoccupati da più di 24 mesi non pagherà i contributi. Nel comunicato di Palazzo Chigi si spiega che l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per i giovani, con età inferiore a 35 anni, avrà un limite massimo di 500 euro mensili per 2 anni, nelle regioni della Zona economica speciale unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno ventiquattro mesi.