Archeologia Sicilia, da lunedì un mese di scavi nell’Agrigentino, nell’antica Finziade sul monte Sant’Angelo di Licata

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Da lunedì prossimo si tornerà a scavare sul monte Sant’Angelo di Licata, nell’Agrigentino, per ricostruire l‘impianto urbanistico dell’antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell’ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).

Le attività, sostenute dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e dal direttore, Roberto Sciarratta, a seguito di una convenzione stipulata tra l’ente Parco e il Cnr di Catania, rappresentano l’avvio di una nuova stagione di ricerche e si inseriscono nel programma “Finziade project”, diretto dagli archeologi Alessio Toscano Raffa per il Cnr-Ispc Catania, e Maria Concetta Parello, con il coordinamento logistico di Rosario Callea, del Parco della Valle dei Templi.

Ricercatori, archeologi e studenti torneranno in cantiere dal 6 al 31 maggio, a dieci anni dagli ultimi interventi in una delle città della Sicilia ellenistico-romana conservate meglio, e si concentreranno su un settore che custodisce abitazioni visibili fino a due metri di altezza.

Finziade svolse un importante ruolo strategico nel corso del II-I secolo a.C., sia dal punto di vista militare che commerciale, instaurando un precoce legame con Roma durante gli anni Guerre puniche (III sec. a.C.) e beneficiando di una notevole ricchezza, di cui le strutture eccezionalmente conservate sul sito rappresentano un riflesso. Oltre a un nutrito team di ricercatori, archeologi specializzati e studenti provenienti da diverse Università italiane (Catania, Palermo, Napoli, Roma, Milano), prenderanno parte alle attività circa 50 alunni del liceo Linares e dell’istituto Fermi di Licata, oltre 25 volontari dell’associazione Gral (Gruppo di ricerca archeologica licatese) e del Gruppo archeologico Finziade, che si alterneranno durante il mese di scavo.

«Il “Finziade project” si qualifica per la sua forte connotazione pubblica, volta al coinvolgimento attivo della comunità locale, in linea con la politica culturale del Parco – afferma il direttore, Roberto Sciarratta – Vogliamo in questo modo rafforzare il nostro rapporto con l’intera comunità licatese che da sempre si spende per la tutela e la valorizzazione dell’enorme patrimonio archeologico che possiede. Un ringraziamento va, inoltre, alla ditta Edil Pira srl che, nello spirito di collaborazione, ha sponsorizzato la ricerca fornendo le attrezzature per lo scavo».

 

 

Istruzione dei detenuti, rinnovato l’accordo in Sicilia per i poli universitari penitenziari: 118 iscritti ai corsi di laurea

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Palermo,

Si rafforza l’impegno istituzionale per garantire e promuovere la formazione universitaria dei detenuti in Sicilia. È stato firmato, infatti, stamattina, a Palazzo d’Orleans, il rinnovo dell’accordo quadro per la realizzazione dei poli universitari penitenziari nell’Isola per il triennio 2024-2027. Istituiti negli atenei regionali già nel 2021, questi centri hanno l’obiettivo di garantire un percorso di istruzione e formazione ai detenuti e agli internati che vogliono conseguire un titolo universitario, favorendone la riabilitazione psico-sociale, con ricadute positive nell’affrontare il percorso di recupero.

A sottoscrivere l’intesa, il presidente della Regione, l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, il Garante regionale dei diritti dei detenuti, il Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria in Sicilia, i rettori delle Università di Palermo, Catania, Messina. Sarà perfezionata successivamente l’adesione all’accordo anche da parte della Kore di Enna.

Una conferma da parte degli enti coinvolti dell’importanza delle attività svolte dai poli che, come documentato dalle relazioni prodotte dalle Università a conclusione del primo triennio, ha permesso a numerosi detenuti in espiazione di pena in Sicilia di intraprendere un percorso di studi universitari: per l’anno accademico 2023-2024 risultano 118 gli iscritti ai corsi di laurea.

I sottoscrittori dell’intesa si impegnano a favorire accordi con altri enti e istituzioni presenti sul territorio, comprese le associazioni di volontariato e del terzo settore che già operano negli istituti penitenziari, ma anche a favorire l’adesione all’accordo di altri enti universitari per gli studi superiori che operano nel territorio regionale.

I destinatari delle attività formative sono i detenuti, gli internati e i soggetti in esecuzione penale in Sicilia che, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, intendano immatricolarsi o siano iscritti a corsi universitari.

Le attività avranno prioritariamente luogo nelle sedi individuate dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, d’intesa con gli atenei, con il fine di coordinare le attività didattiche e di dare riconoscimento all’impegno profuso dai singoli operatori, ossia docenti, tecnici, personale amministrativo, tutor e studenti.

Le Università garantiranno la didattica nei singoli istituti penitenziari. Si impegnano anche a prevedere: la messa a disposizione di strumentazioni tecnologiche, materiale librario e didattico o banche dati ai detenuti iscritti; un sevizio di sostegno allo studio attraverso attività di tutorato e mediante tecniche di insegnamento a distanza; misure economiche che favoriscano l’iscrizione e la frequenza dei corsi da parte dei detenuti indigenti; convenzioni che stabiliscano “tirocini curriculari” degli studenti universitari nelle strutture penitenziarie, soprattutto negli ultimi anni del corso di studi, anche per la stesura della propria tesi di laurea. Le università trasmetteranno alla Regione una relazione annuale sulle attività e sull’andamento dei poli.

Il Garante regionale dei diritti dei detenuti, anche in rappresentanza della Regione, potrà sottoscrivere gli specifici atti di collaborazione tra le singole università e il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria.

La Regione Siciliana si impegna a contribuire alle spese necessarie al perseguimento delle finalità dell’accordo. 

Palermo, uccide il compagno poi si toglie la vita. Alla ricerca di un perchè.

 

Edouard Manet - Suicidio

 

Palermo,

Omicidio-suicidio in un appartamento nel centro di Palermo.   Una coppia è stata trovata senza vita. . La donna trovata morta con il compagno nell’appartamento di via Notarbartolo era una vigilessa 62enne del comando della Polizia municipale di Palermo.I carabinieri  stanno cercando di ricostruire quel che è successo. Sembra che sia stata usata l’arma della donna per l’omicidio-suicidio.Si apprende che il compagno della vigilessa, Pietro Delia di 66 anni, era un commercialista.

L’ipotesi: è stata la donna a sparare ma non si conosce ancora il motivo

Secondo una prima ipotesi investigativa sembra che a sparare sia stata la donna che poi si sarebbe tolta la vita. Laura Lupo, questo il nome della vigilessa, sarebbe stata trovata con la pistola ancora in pugno. La figlia della coppia  ha dato l’allarme perchè non riusciva a contattare i genitori.      Chiamat i vigili   del fuoco che hanno forzato la porta e trovato la coppia senza vita.  Indagini sono in corso adesso per ricostruire    l’omicidio-suicidio

 

Napoli, perdono la vita due operai nel corso dei lavori in un cantiere edile

Incidente sul lavoro a Napoli

Napoli,

Morti sul lavoro. Un intervento dei  carabinieri a Lettere in via Depugliano dove, Raffaele Manzo, 57enne, sarebbe precipitato dal terzo piano di una palazzina in ristrutturazione nel corso dell’allestimento dell’impalcatura. La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro del cantiere e aperto un fascicolo.

Non è finita. Si apprende pure che un altro operaio ,60enne,  è morto presso il cantiere di una scuola, in viale dei Tigli, a Casalnuovo di Napoli. Soccorso, l’uomo è deceduto al suo arrivo in ospedale. Indagini in corso per ricostruire la tragedia.

Dai primi accertamenti eseguiti dai carabinieri intervenuti sul posto pare che entrambi gli operai avessero un regolare contratto di assunzione dalle due ditte che stavano effettuando i lavori. Aperta un’inchiesta da parte della Procura di Nola.

La Finanza scopre operazioni immobiliari altamente speculative a spese dello Stato Un Resort di lusso anzichè un condominio

 

two cops with handcuffs

Archivi-Sud Libertà

 

L’attenzione degli investigatori sul Superbonus 110%  Nell’ambito di un piano di interventi programmato dal comando provinciale della Guardia di Finanza  di Siracusa nei confronti di persone definite con indici di “pericolosità fiscale”, è stata scoperta un’articolata truffa che ha consentito, nel corso di indagini dirette dalla locale procura della repubblica, il sequestro preventivo di circa 13 milioni di euro, importo corrispondente al valore dei beni immobili e dei crediti fiscali fittizi relativi al Superbonus 110%.

L’attenzione dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria si è concentrata su due contratti di compravendita immobiliari stipulati in qualità di acquirenti da una coppia di coniugi, risalenti al 2020 e al 2021 ed aventi ad oggetto in entrambi i casi un fabbricato in stato di abbandono e l’annesso terreno agricolo.

Subito dopo la stipula del rogito è stata registrata all’anagrafe tributaria la costituzione di due condomìni con sede nella provincia di Siracusa e Ragusa, di cui una signora (la moglie) risultava essere rappresentante; dopo aver ottenuto le prescritte autorizzazioni locali, sono stati avviati i lavori di ristrutturazione edilizia, con demolizione e ricostruzione degli immobili al fine di trasformarli in strutture residenziali e turistico-ricettive.

A fronte dei costi sostenuti, i condòmini hanno avanzato le richieste per il beneficio fiscale del Superbonus, ottenendo il riconoscimento di un credito pari al 110% di quanto speso per i lavori. Sebbene tali pratiche amministrative non presentino alcun profilo di illegalità nel rispetto della normativa di settore contenuta nel cosiddetto decreto rilancio che ha disciplinato l’agevolazione fiscale in argomento, tuttavia i finanzieri hanno accertato la fraudolenza di tale agire.

Infatti, veniva riscontrato che prima della stipula dei due rogiti i coniugi hanno proceduto, senza averne ancora titolo e con l’ausilio di alcuni professionisti compiacenti, al frazionamento catastale dei due fabbricati mediante la costituzione di 118 nuovi subalterni rispetto ai 4 originari, con l’unica finalità, come le indagini hanno dimostrato, di ottenere un beneficio fiscale di gran lunga maggiore rispetto all’importo spettante. Al riguardo, la disciplina del Superbonus 110% consente di poter usufruire di un ammontare massimo per singola unità immobiliare pari 96.000 euro.

Laddove infatti le proprietà non fossero state frazionate, con la costituzione (fittizia) dell’ente di gestione comune, gli indagati avrebbero potuto usufruire del beneficio per un massimo di sole quattro unità immobiliari per un totale, facilmente ricavabile, di poche centinaia di migliaia di euro. Tuttavia tale frazionamento posto in essere dai due neo condomìni era meramente formale, vista l’assenza di una reale divisione (impianti elettrici, scarichi, condutture idriche) tra le costituenti unità immobiliari.

Anzi, subito dopo l’avvio dei lavori, è stato riscontrato che, relativamente ad uno dei due fabbricati, su alcuni portali delle più importanti agenzie immobiliari nonché su alcune piattaforme social veniva pubblicizzata la reale natura del frazionamento che non era quello di costituire un condominio e suddividerlo in unità abitative bensì realizzare un Resort Wellness & Spa di lusso, composto da appartamenti, un grande albergo, un’area multifunzionale, un ristorante e un centro benessere.

In tal modo, mediante l’ausilio di professionisti, consulenti e delle società che avevano svolto i lavori, sono state realizzate due rilevantissime operazioni immobiliari speculative, finanziandole interamente a spese dello Stato.

Indagini per truffa

In ragione di quanto sopra, su delega della Procura della Repubblica di Siracusa, dopo aver iscritto nel registro degli indagati i responsabili per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, i finanzieri procedevano al sequestro preventivo del complesso immobiliare del valore di oltre 8 milioni di euro, di crediti fiscali già concessi per 1,3 milioni di euro e di ulteriori 3,5 milioni di euro ancora in fase di riconoscimento, pronti per essere utilizzati in compensazione delle imposte dovute, generando un ingente danno all’erario

Israele, “accordo entro una settimana o scatterà l’operazione a Rafah”- Monito degli Stati Uniti

Soldati israeliani a Gaza - Fotogramma /Ipa

Fotogramma

 

Una delegazione di Hamas si sta recando nella capitale egiziana per ulteriori negoziati e ribadirà le richieste  per un accordo, principalmente un impegno israeliano a porre fine alla guerra scatenata dall’assalto del 7 ottobre. La delegazione  dovrebbe essere guidata da Khalil al-Hayya e includerà anche Zaher Jabarin e Ghazi Hamad.

Secondo un alto funzionario israeliano, citato da Kan, “se Hamas non risponderà in modo totalmente negativo, si può ottenere una svolta”.

Ultimatum Israele: “Accordo entro 7 giorni o scatterà operazione a Rafah”

Scatta intanto l’ultimatum di Israele ad Hamas per un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia. Tel Aviv ha dato una settimana di tempo, altrimenti avvierà l’operazione militare a Rafah, dove sono rifugiati circa 1,4 milioni di palestinesi. L’Egitto, secondo le news riportate dal Wall Street Journal e attribuite a fonti del Cairo, ha lavorato con Israele sulla nuova proposta di cessate il fuoco presentata ad Hamas lo scorso weekend. La leadership politica dell’organizzazione avrebbe dovuto consultarsi con quella militare a Gaza e tornare con una risposta.

I danni di un’operazione miliare israeliana a Rafah “andrebbero oltre l’accettabile” senza un piano per proteggere i civili palestinesi. E’ l’avvertimento rilanciato dal segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha parlato al McCain Institute’s Sedona Forum in Arizona. “Assente un piano del genere, non possiamo sostenere una grande operazione militare a Rafah, perché i danni che farebbero andrebbero oltre quello che è accettabile”,

E’ Hamas “l’unico ostacolo” ad un accordo, ha poi ribadito il segretario di Stato americano, mentre è attesa oggi al Cairo una delegazione del gruppo per i negoziati. “Aspettiamo di vedere se, in effetti, possono accettare un sì come risposta sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi – ha dichiarato Blinken al Forum di Sedona del McCain Institute in Arizona –

“Qatar pronto di accettare la proposta degli Stati Uniti di espellere la leadership di  Hamas”

Se non si dovesse arrivare ad un accordo di pace, il Qatar sarebbe intanto pronto ad accettare la richiesta degli Stati Uniti di espellere la leadership di Hamas da Doha, espulsione che potrebbe avvenire presto. Il segretario di Stato americano Blinken  ha significato questo scenario al premier del Qatar Mohammed Al Thani che Doha dovrebbe espellere la leadership del gruppo se Hamas continuerà a respingere le proposte sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi.

 

Il mondo si capovolge, adesso la protesta pro-Palestina si allarga in tutte le Università del pianeta

Proteste pro-Gaza nelle università - (Afp)

 

 

Il mondo si è capovolto. Tutti dalla parte di Israele dopo l’attacco a sorpresa di Hamas con i missili lo scorso 7 ottobre, oggi la gran parte reclama         uno “Stato” per la Palestina.

La protesta contro la guerra a Gaza sta incendiando le università americane, con proteste e occupazioni in oltre 60 campus dove da metà di aprile sono state arrestate oltre 2mila persone. E le immagini della polizia in tenuta antisommossa che sgombra la Columbia e Ucla sono la dimostrazione che la faccenda diventa preoccupante, dove si sta allargando la protesta, con università occupate in Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente.

AUSTRALIA

Nelle ultime settimane, si sono registrate proteste pro Palestina in almeno sette università in Australia. In particolare all’università del Queensland a Brisbane si è creata una situazione di tensione tra due accampamenti, a circa 100 metri di distanza, uno degli studenti solidali con i palestinesi ed un altro, più piccolo, con le bandiere di Israele, animato da gruppi di studenti ebrei che accusano gli studenti pro Palestina di creare tensioni nel campus.

Si apprende che il  gruppo Students for Palestine UQ chiede ai vertici dell’Università di rendere pubblici tutti i rapporti con società israeliane e di tagliare quelli con l’industria bellica israeliana. Dal 23 aprile, da Brisbane la protesta si è diffusa in altri campus, tra i quali l’università di Sydney, dove sono state montate una cinquantina di tende con un centinaio di studenti che vi trascorrono la notte. Oggi un gruppo di studenti ebrei ha portato avanti una contro manifestazione contro quelle che definiscono “preoccupanti attività antisemite e anti Israele”. Oltre 200 persone, con bandiere australiane e israeliane, si sono radunate nel campus di Sidney, ma non vi sono stati scontri con i gruppi pro Palestina.

REGNO UNITO

Manifestazioni in solidarietà con i palestinesi si sono svolte sin dall’inizio della guerra a Gaza, ma negli ultimi giorni anche in alcuni campus britannici sono iniziate occupazioni ed accampamenti. Alla Newcastle University, un piccolo accampamento con bandiere palestinesi è stato montato nel centro del campus da un gruppo che si definisce “una coalizione guidata da studenti per mettere fine alla partnership dell’università di Newcastle con le società di difesa israeliane”.

Tende sono state montate anche da studenti che protestano nelle università di Leeds, Bristol e Warwick. Le proteste nei campus britannici sono state criticate dall’Union of Jewish Student che affermano che questi accampamenti “creano un’atmosfera ostile e tossica per gli studenti ebrei”.

FRANCIA

A Parigi a fine aprile sono scoppiate le proteste a Sciences Po e alla Sorbonne. La polizia è intervenuta in entrambi gli atenei per sgombrare gli accampamenti. Ed oggi è intervenuta di nuovo a Science Po dove una cinquantina di studenti erano tornati ad occupare. “Siamo ispirati da Columbia, Harvard, Yale, Vanderbilt”, ha detto una studentessa di Sciences Po, uno dei più prestigiosi atenei francesi, alma mater di diversi presidenti, tra i quali l’attuale, Emmanuel Macron. I

“Tutte queste università si sono mobilitate, ma la nostra solidarietà rimane prima di tutto e principalmente con il popolo palestinese”, ha aggiunto Louise, parlando con la Cnn. Samuel Lejoyeaux, presidente dell’unione degli studenti ebrei di Francia, ha chiesto un maggiore dialogo con i dimostranti che devono –  “denunciare chiaramente l’antisemitismo”. 

INDIA

Proteste pro Palestina, e in solidarietà con gli studenti della Columbia, sono scoppiate anche nella prestigiosa Jawaharlal Nehru University (JNU) di Nuova Delhi, proprio nel giorno in cui era atteso nell’ateneo l’ambasciatore Usa, Eric Garcetti. La visita è stata poi rimandata. “Il nostro ateneo non deve fornire una piattaforma ad amministratori e personale che rappresentano nazioni complici del terrorismo e del genocidio commesso da Israele”, si legge in una dichiarazione dell’unione degli studenti della Jnu, diffusa il 29 aprile, con un chiaro riferimento agli Usa. L’ateneo, uno dei migliori del Paese, è stato sempre all’avanguardia nei movimenti di protesta, tra i quali quello del 2019 contro la legge considerata discriminatoria contro i musulmani.

Solidarietà ai palestinesi è stata espressa anche dalla Federazione degli studenti dell’India, affiliata al partito comunista, che “denuncia la posizione assunta dal governo guidato da Bjp in sostegno di Israele, che devia da una posizione storica dell’India”.

CANADA

Alla McGill University, nel centro di Montreal, studenti pro Palestina hanno montato un accampamento nel centro del campus, chiedendo – come stanno facendo praticamente tutte le università in rivolta – che l’ateneo dismetta i legami con società israeliane. La polizia ha tentato di disperdere i dimostranti, affermando di aver ricevuto la richiesta di intervento dai vertici dell’università dopo che è fallito il dialogo con i rappresentati degli studenti.

Ma ieri un giudice di una corte superiore del Quebec ha rigettato la richiesta di ingiunzione che avrebbe costretto i dimostranti pro Palestina a lasciare l’accampamento. Proteste  sono in corsi anche all’università di Toronto e alla University of British Columbia a Vancouver.

LIBANO

Centinaia di studenti alla fine di aprile hanno iniziato a protestare all’American University di Beirut chiedendo che l’università boicotti le società che fanno affari con Israele. “Vogliamo mostrare al mondo intero che non abbiamo dimenticano la causa palestinese”, ha dichiarato uno degli studenti che partecipano alla protesta ispirata a quella dei campus Usa.

Napoli,truffe ai danni di anziani realizzate con la tecnica del finto Carabiniere. Un fenomeno diffusissimo, tre arresti

 

Archivi -Sud Libertà

 Napoli Ponticelli,

In mattinata odierna, in Napoli, località Ponticelli, personale della Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, sta eseguendo un’ordinanza cautelare – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di tre personeritenute responsabili di “truffe ai danni di anziani” realizzate con la c.d.  “tecnica del finto Carabiniere”.
L’indagine, condotta mediante accertamenti di natura tecnico-informatica, nonché attività investigative tradizionali di osservazione, controllo e pedinamento, ha consentito di attribuire al sodalizio tre eventi delittuosi, avvenuti nel dicembre 2023, consistiti in una truffa consumata in Besnate (VA), ai danni di un anziano novantatreenne, per un ammontare di circa € 15.000, nonché due truffe tentate in Gioia Tauro (RC) e Lamezia Terme (CZ), ai danni di altrettanti ultrasettantenni, che avrebbero fruttato ai malfattori, qualora portate a compimento, la somma di oltre 25.000 euro.
In particolare, l’indagine ha preso le mosse dall’arresto in flagranza di reato, a Lamezia Terme, di due soggetti, tra i destinatari delle odierne misure cautelari. Grazie a una meticolosa attività investigativa, i militari dell’Arma sono riusciti a raccogliere gravi e circostanziati elementi di colpevolezza a carico dei complici dei due arrestati, delineando un puntuale modus operandi finalizzato alla realizzazione delle truffe. L’attività di analisi dei Carabinieri ha permesso anche di determinare l’organigramma del presunto gruppo criminale, distinto in ruoli:
“telefonisti”, incaricati di telefonare alla vittima designata fingendosi Carabinieri, prospettandole l’arresto di un parente e richiedendo denaro e oro a titolo di cauzione;
– “organizzatori logistico-operativi”, aventi il compito di organizzare gli spostamenti dei complici indicando i luoghi in cui recarsi, orari di partenza e mezzi da utilizzare, nonché fornendo indicazioni stradali e aggiornamenti sull’andamento delle telefonate finalizzate ad adescare le vittime;
– “esattori”, il cui ruolo, fingendosi Carabinieri o avvocati, consisteva nel recarsi presso l’abitazione delle vittime per farsi consegnare il denaro e i preziosi.
L’attività di indagine svolta tra il mese di dicembre 2023 e febbraio 2024, ha fornito inoltre importanti elementi di analisi, favorendo l’osmosi operativa nell’ambito del Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro con l’implemento delle attività informative, preventive e repressive grazie alle quali si è registrata una drastica diminuzione delle truffe ai danni di anziani con la c.d. “tecnica del finto Carabiniere”.

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari. L’Arma dei Carabinieri, da sempre impegnata a tutela delle comunità, coglie l’occasione- informa il Comando per rinnovare l’invito alla popolazione a segnalare immediatamente eventuali analoghi fenomeni criminali, la cui pervasività ai danni delle persone anziani costituisce motivo di allarme sociale

Incontro del Presidente Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania

 

Il Presidente Sergio Mattarella accoglie S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania

Il Presidente Sergio Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania, in occasione dei colloqui

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania, in occasione dei colloqui

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania, in occasione dei colloqui

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania, in occasione dei colloqui

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella con S. M. Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania, in occasione dei colloqui

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale S.M. il Re Abdullah II del Regno Hashemita di Giordania.
Era presente all’incontro il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli.

Maggio dei Monumenti 2024 “Le acque di Napoli”

 

Maschio Angioino

Castel    Nuovo   di Napoli   (Foto Sabatasso)

 

Inaugurazione venerdì 3 maggio, ore 21.00, con lo spettacolo “La Volta Celeste” Anteprima alle ore 16.00 con l’azione performativa “Acque invisibili”

Sabato 4 maggio al via la mostra diffusa articolata in cinque itinerari attraverso la città

Sold-out per tutte le visite guidate in programma nel weekend

Verrà inaugurata venerdì 3 maggio, con lo spettacolo degli acrobati della Compagnia dei Folli, sotto la “Volta Celeste”, la 30esima edizione del Maggio dei Monumenti, in programma fino al 2 giugno. In Piazza Municipio alle ore 21.00 aprirà la manifestazione uno spettacolo tra trampoli e fuochi d’artificio con un’introduzione scritta ad hoc sul tema scelto per questa edizione: l’acqua.

Un viaggio nel mondo immaginario dei multiformi personaggi che popolano la Volta Celeste. Visioni fantastiche di sole e luna impegnate in una danza aerea, di variopinti uccelli, di strane macchine volanti che si rincorrono come in una giostra, di mezzi fantastici a propulsione pirotecnica, e molti altri misteriosi personaggi. Alla fine del viaggio, la Volta Celeste si accenderà in una spettacolare battaglia in cui angeli e demoni volanti si contenderanno il privilegio di poter portare la propria immagine come ricordo imperituro negli occhi e nel cuore dello spettatore.

Nel pomeriggio, alle 16.00, il Maggio dei Monumenti avrà un’anteprima a Largo Corpo di Napoli e zone limitrofe con lo spettacolo le “Acque invisibili”. Un tableau vivant di Simona Da Pozzo, realizzato in collaborazione con i performer del progetto Arte dal Vivo, Acque invisibili è un’azione performativa che attiva le memorie d’acqua della città: acqua di cui il monumento Corpo di Napoli, detto “il Nilo”, è un segno visibile. Il tableau vivant racconterà le acque di Napoli scomparse, rendendo visibili i putti mancanti della statua: nell’allegoria fluviale i putti rappresentano i cubiti d’acqua portati dalla piena del Fiume Nilo. Colonna portate degli eventi inseriti nell’edizione 2024 sarà la Mostra diffusa dal titolo “Per-corsi d’acqua”, che vuole offrire un racconto vario e articolato sulla storia delle acque a Napoli creando delle relazioni tra luoghi, opere, monumenti e, soprattutto, persone coinvolte negli itinerari per essere degli inediti narratori.

Dal 4 maggio e per tutti i fine settimana fino al 1° giugno turisti e cittadini potranno prendere parte alle visite organizzate in 5 itinerari:

Itinerario 1: L’acqua che purifica: i luoghi di San Giovanni (San Giovanni a Carbonara – Pozzo di Virgilio – Duomo – San Giovanni a Mare – San Giovanni Maggiore)

Partenza: sabato ore 10.00 e ore 12.00; domenica ore 10.00

Itinerario 2: L’acqua allontanata (Fontana del Gigante – Santa Maria della Catena – Molosiglio – Piazza Francese – Santa Maria di Porto Salvo)

Partenza: sabato ore 10.00 e ore 12.00; domenica ore 10.00

Itinerario 3: L’acqua trasportata, infiltrata …scomparsa (Santa Caterina a Formiello – SS. Annunziata – Fontana della Scapigliata – San Pietro ad Aram – Sant’Anna alle Paludi)

Partenza: sabato ore 09.30 e ore 11.00; domenica ore 09.30

Itinerario 4: L’acqua del mito, tra storia e leggenda (Largo Sermoneta – Fontana del Sebeto – Santa Maria del Parto – Fontana del leone – Fontana della sirena – Parco Vergiliano a Piedigrotta)

Partenza: sabato ore 09.30 e ore 11.30; domenica ore 10.00

Itinerario 5: L’acqua di Parthenope (Piazza Trieste e Trento – Giardini di Palazzo Reale – Santa Lucia e il Pallonetto – via Marino Turchi – via Santa Lucia e l’acqua ferrosa del Chiatamone – Fontana del Gigante)

Partenza sabato ore 11.00 e ore 12.00; domenica ore 11.00

Per-corsi d’acqua nasce per offrire a tutti la possibilità di entrare nel mondo profondo, complesso e articolato delle acque a Napoli. Acqua di mare, sorgenti, lave, paludi, acque suffregne diventano il filo conduttore per percorrere la città in lungo e in largo, per mettere in relazione luoghi diversi, fontane e sorgenti, corsi d’acqua sommersi e vagheggiati, ascoltare le voci di inediti narratori, rileggere opere di letterati antichi e moderni, scoprire nelle librerie testi dedicati all’acqua e trovare in alcuni punti anche oggetti e leccornie ad essa dedicati. Il principio della mostra diffusa è: perché spostare gli oggetti quando è possibile senza inquinare creare nessi e connessioni tra luoghi, opere e persone attraversando la città? Cinque sezioni, per altrettante letture trasversali di Napoli, andranno a comporre la mostra diffusa: ciascun visitatore riceverà un kit con le “istruzioni per l’uso”, per entrare ancor più in relazione con i luoghi e scoprire. Il cartellone del Maggio dei Monumenti si completa con tutta una serie di eventi inseriti nel programma “Le iniziative dalla Città”.