Mattarella incontra il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite con António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite con Amina J. Mohammed Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite,

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite durante la Conferenza sullo stato di attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16 “Pace, Giustizia e Istituzioni Forti”

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite durante la Conferenza sullo stato di attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16 “Pace, Giustizia e Istituzioni Forti

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite durante la Conferenza sullo stato di attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16 “Pace, Giustizia e Istituzioni Forti

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a New York, ha espresso il suo cordoglio per la grave tragedia sul lavoro che ha causato la morte di cinque operai a Casteldaccia, in provincia di Palermo. “Auspico che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente. Ma l’ennesima inaccettabile strage sul lavoro – a pochi giorni dal 1 maggio – deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte”.

 

 

Esercitazioni con armi nucleari al confine con l’Ucraina; Putin ordina di “tener pronte le forze nucleari tattiche per missioni da combattimento”

 

 

Esercitazioni con armi nucleari sovietiche al confine con l’Ucraina. Mosca infatti, attraverso il ministero della Difesa, ha annunciato i preparativi per le esercitazioni militari che includeranno l’uso di “armi nucleari non strategiche” a fronte di quelle che descrive come “dichiarazioni e minacce provocatorie” da parte di “funzionari occidentali”. Le esercitazioni coinvolgeranno “formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale” ed è ipotizzabile quindi che le manovre avverranno non lontano dal confine con l’Ucraina.

(AFP)

L’esercitazione è stata ordinata dal presidente Vladimir Putin “al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari tattiche a svolgere missioni di combattimento”. “Su istruzioni del Comandante in Capo Supremo delle Forze Armate della Federazione Russa – è un comunicato del ministero della Difesa di Mosca – lo Stato Maggiore Generale ha iniziato i preparativi per lo svolgimento di esercitazioni nel prossimo futuro, con formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale e con il coinvolgimento dell’aviazione e delle forze navali”. “Durante le manovre saranno svolte una serie di attività per esercitarsi nella preparazione e nell’uso di armi nucleari non strategiche”, ha dichiarato, prima di sottolineare che l’obiettivo è quello di “mantenere la prontezza del personale e delle attrezzature” per “garantire incondizionatamente l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo”.

Dispiegare soldati Nato per confrontare militari russi nell’escalation di tensioni è un passo senza precedenti. E richiede attenzione e misure speciali“, ha successivamente dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citando le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti occidentali, fra cui Emmanuel Macron, ma anche di personalità Usa e Gb. Peskov si è limitato a spiegare di “non aver nulla da aggiungere”.

Andrei Yusov: “E’ solito ricatto”

E’ solito ricatto”, ha affermato il portavoce della direzione per l’intelligence del ministero della Difesa, Andrei Yusov. “Finora non abbiamo osservato nulla di nuovo, a parte la risposta a queste dichiarazioni. Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie e su questo lavorano sia i servizi speciali ucraini che quelli di tutto il mondo libero”. “Il ricatto nucleare è una pratica comune…”

Droni Kiev su Belgorod, di confine con la Russia :uccise sei persone

Almeno sei persone sono state uccise e altre 35 ferite oggi in un attacco di droni attribuito all’Ucraina e compiuto nella regione russa di confine di Belgorod. A darne notizia sono state le autorità russe, affermando che i velivoli hanno colpito due autobus che trasportavano i dipendenti di un’azienda agricola.

“Cessate il fuoco permanente”: la palla ora è nel campo di Israele”

 

 

L’accordo approvato dall’organizzazione islamista contiene modifiche” e “lontano dalle nostre richieste fondamentali”, mentre l’operazione a Rafah servirebbe ad “esercitare pressioni militari su Hamas per fare progressi nella liberazione degli ostaggi”

Fumo su Rafah dopo un raid israeliano - Afp
Foto di  un raid israeliano – Afp

Dopo la pausa per      negoziare per la tregua a Gaza, con Israele che ha accusato Hamas di aver approvato una proposta “modificata” rispetto a quella concordata con i mediatori di Qatar ed Egitto e ritenuta “unilaterale” e “inaccettabile” da Tel Aviv, lo Stato ebraico ha lanciato nella tarda serata di ieri un attacco a Rafah. Il raid, che non è chiaro se sia da considerare l’inizio dell’operazione di terra, è stato annunciato subito dopo la nota dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, dove si spiegava come il gabinetto di guerra israeliano avesse deciso all’unanimità di andare avanti con l‘operazione a Rafah “per esercitare pressioni militari su Hamas con l’obiettivo di fare progressi nella liberazione degli ostaggi e per altri obiettivi di guerra”. Del resto, spiegava ancora la nota, la proposta di tregua approvata dall’organizzazione islamista sarebbe considerata “lontana dalle richieste ritenute fondamentali da Israele”.    C’è comunque ottimismo visto che  lo Stato ebraico- si apprende –  invierà  una delegazione al Cairo per tenere colloqui con i mediatori nel tentativo di trovare un accordo bilaterale…

L’operazione israeliana

l portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagariha annunciato nella tarda serata di ieri l’inizio dell’operazione israeliana  Le forze delle Idf “stanno attaccando e operando in modo mirato contro obiettivi dell’organizzazione terroristica Hamas nella zona est di Rafah”.

I carri armati israeliani stanno sparando contro il valico da circa 200 metri di distanza, distruggendo il terminal che da novembre  rappresenta     fra i principali canali di trasporto degli aiuti a Gaza. Il valico si trova a circa 3 chilometri dai confini orientali di Rafah, nell’estremo sud di Gaza.

Altri rapporti affermano che le forze di terra si stanno spostando nell’area del valico e che gli attacchi aerei stanno colpendo la parte orientale di Rafah. Non vi è alcun commento da parte dell’esercito israeliano sull’azione riportata.

 Hamas spera nell’accordo di “cessate il fuoco permanente”

Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che ha informato il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, e il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamal, del sì del movimento palestinese alla proposta dei due Paesi arabi per un cessate il fuoco, ha riferito Hamas in una nota. “La palla è nel campo di Israele”, aveva dichiarato un funzionario dell’organizzazione islamista, con Hamas che ha affermato di aver accettato la proposta dei due Paesi dopo aver “ricevuto garanzie dagli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco permanente e al ritiro di Israele da Gaza al termine della terza e ultima fase dell’accordo”, ha detto una fonte del gruppo al canale saudita Asharq.

I mediatori ci hanno detto che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è chiaramente impegnato a garantire l’attuazione dell’accordo”, ha poi detto ad al-Jazeera Khalil al-Hayya, vice del leader di Hamas. Secondo il numero due di Sinwar, l’accordo prevede che “il primo giorno della prima fase” ci sia “un chiaro impegno a sospendere temporaneamente le operazioni militari”. Al-Hayya ha riferito che “la proposta include, nella sua seconda fase, l’annuncio della cessazione permanente delle operazioni militari” a Gaza.

Omicidi e associazione a delinquere di stampo mafioso. 14 misure cautelari-Vibo Valentia

 

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 – Vibo valentia,
Nella mattinata odierna, 6 maggio 2024, la Polizia di Stato e i Carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 14 soggetti sulla base della ritenuta sussistenza, di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, rispettivamente di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco e altri delitti i quali per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso (art. 416 bis. n.1 c.p.), ed altri gravi reati.
L’attività è condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria, dalla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di Catanzaro e dalle Squadre Mobili delle Questure di Vibo Valentia e Catanzaro, supportati, in fase esecutiva, da personale della S.I.S.C.O. di Milano, Roma e L’Aquila, di diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, di unità cinofile della Questura di Vibo Valentia, del V Reparto Volo della Polizia di Stato.
La misura cautelare scaturisce da due distinte attività investigative, condotte, rispettivamente, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, poi riunite in un’unica indagine per la concordanza di risultanze in ordine al contesto criminale di riferimento e riguarda, oltre che alcune vicende estorsive, un caso di lupara bianca risalente all’anno 2008 e tre omicidi commessi a cavallo tra il 2010 e il 2013, negli anni della cruenta guerra di Ndrangheta che ha visto contrapposti, da un lato, i clan MANCUSO e PATANIA e dall’altro, le cosche alleate dei TRIPODI e dei PISCOPISANI.
L’attività di indagine si è sviluppata mediante l’analisi e la messa a sistema delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia rese nel tempo, confrontate con le evidenze investigative emerse in pregresse vicende giudiziarie relative all’operatività, nelle zone marine della città di Vibo Valentia, di un’organizzazione criminale di tipo ‘ndranghetistico, con la ricostruzione dei ruoli dei presunti associati, nonché i vari ambiti di operatività e le plurime attività illecite ed in particolare la gestione delle attività estorsive commesse in danno ad imprenditori nel periodo compreso nella prima decade degli anni 2000.
 Attraverso le plurime fonti investigative (intercettazione, analisi dei tabulati telefonici e del traffico delle celle, servizi di osservazione sul territorio, fonti dichiarative), è stata ricostruita a livello indiziario e cautelare (il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), la dinamica e la causale dei predetti omicidi. In particolare, relativamente alla scomparsa per lupara bianca di Massimo Stanganello, avvenuto nel 2008 è stato ricostruito il movente, maturato nel contesto della consorteria di ‘ndrangheta dei Piscopisani, e sono stati interessati dalla misura cautelare i presunti esecutori materiali.
Nell’ambito della indagine sono state ricostruite tre vicende di omicidi maturate nell’ambito dei contrasti tra i c.d. Piscopisani e i Tripodi e l’articolazione di ‘ndrangheta riconducibile a Pantaleone Mancuso cl. 61, alias “Scarpuni”, con riferimento al controllo criminale dell’area di Vibo Marina. In particolare, è stata ricostruita, sul piano indiziario, la causale, con riguardo all’omicidio di Michele Palumbo, vittima di un agguato compiuto sotto casa alle porte di Vibo Marina nel 2010, in quanto ritenuto il riferimento di Pantaleone Mancuso cl. 61 alias “Sacrupini” e, quindi, un freno alle mire espansionistiche del gruppo criminale dei c.d. Piscopio e dei Tripodi, e con riguardo all’omicidio di Mario Longo, assassinato a Portosalvo (frazione di Vibo) nel 2012, in quanto considerato dal gruppo criminale dei c.d. Piscopisani, un informatore dei Patania e un confidente delle Forze dell’Ordine. Infine, con riguardo all’omicidio di Davide Fortuna, ritenuto organico agli stessi Piscopisani, ucciso in spiaggia nel luglio del 2012 davanti ai bagnanti, e per il quali erano già stati individuati gli autori materiali, da un gruppo di fuoco assoldato dal clan Patania di Stefanaconi, sono attinti dalla misura eseguita in data odierna, i presunti mandanti e organizzatori riconducibili al Patania di Stefanaconi e al clan riferibile a Mancuso Pantaleone cl. 61 alias “Scarpuni”. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari. 

Ragusa: nuovo scacco allo spaccio di droga. Carabinieri arrestano altre 9 persone

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Ragusa,
 È scattata alle prime ore di questa mattina, lunedì 6 maggio, la nuova operazione dei Carabinieri della Compagnia di Ragusa che, a pochi giorni di distanza dalla precedente che lo scorso 19 aprile che aveva portato all’arresto di 5 persone, stamane ha disarticolato un’altra rete di spacciatori operanti tanto nel capoluogo quanto nella provincia iblea. Il GIP del Tribunale di Ragusa su proposta della Procura Iblea ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altre 9 persone, eseguite questa mattina dai militari dell’Arma con il supporto del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi. Per 2 cittadini è scattata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Gli indagati dovranno tutti rispondere, a vario titolo, del reato di “detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e uno di essi anche dell’ipotesi di reato di “estorsione”. Inoltre, alcuni di essi dovranno rispondere anche delle aggravanti dello spaccio nei confronti di minorenni e nei pressi di istituti scolastici, nonché del concorso e della recidiva specifica infra-quinquennale.
Durante le indagini, che si sono sviluppate parallelamente a quelle che hanno portato agli arresti scattati lo scorso aprile, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno potuto documentare numerose cessioni di sostanza stupefacente, di tipo marijuana, hashish e cocaina, avvenute tutte nel centro storico del capoluogo ibleo. Anche in questo caso l’attività info-operativa corroborata da indagini di natura tecnica ha consentito la ricostruzione dei movimenti e del modus operandi adottato dai pusher, analoghe rispetto alle ultime ricostruzioni investigative, con cessioni a domicilio od in località isolate, lontane da occhi indiscreti. A conferma ulteriore della fiorente attività di spaccio da parte della consolidata rete costituita dagli indagati ed in virtù delle numerose perquisizioni che i militari dell’Arma hanno cristallizzato, nel corso degli ultimi mesi, il contesto criminale, sono stati eseguiti tre arresti in flagranza di reato, nonché diversi sequestri di stupefacenti e materiale atto al confezionamento della sostanza, per un valore stimato oltre 30 mila €.
La Procura della Repubblica Iblea, condividendone appieno le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri, ha richiesto al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa l’emissione delle misure cautelari personali eseguite stamane dai Carabinieri di Ragusa. L’articolata attività d’investigazione ha consentito altresì di deferire in stato di libertà ulteriori 5 persone per i medesimi reati, appurando un totale di oltre 330 cessioni di sostanza stupefacente, e di identificare più di 68 acquirenti.

 

 

Casteldaccia: tragico incidente sul lavoro, cinque operai perdono la vita mentre eseguono manutenzione dentro una vasca di depurazione

 

Tragico incidente sul lavoro a Casteldaccia. Vittime coinvolte  sette operai c incaricati della  manutenzione nell’impianto di sollevamento di acqua reflue dell’Amap sulla statale 113: in cinque hanno perso la vita. Sarebbero rimasti  nella vasca di depurazione uccisi dalle esalazioni senza poter trovare poù, in quelle condizioni, la via d’uscita. L’intervento era stato affidato all’Amap e a una ditta specializzata esterna (Quadrifoglio).

Nel corso dei lavori alcuni di loro hanno cominciato ad accusare malori, verosimilmente a causa di una intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento. Uno di loro è riuscito ad uscire e a lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivate diverse ambulanze del 118 e le squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Brancaccio e Termini Imerese, con il supporto della squadra speleo alpino fluviale, dei sommozzatori e del nucleo Nbcr.

Un sesto operaio, in condizioni disperate, è stato trasportato in ospedale con l’elisoccorso, un altro è invece rimasto illeso. Sul posto, oltre alla polizia e al medico legale che ha accertato il decesso dei cinque operai, anche i tecnici dello Spresal ,il dipartimento che controlla la tipologia ed adeguatezza del lavoro dei dipendenti.

Operazione antibracconaggio con impiego del cane “Africa” dell’Unità cinofila antiveleno – Due arresti

Un capriolo © ANSA

 

Si è appena conclusa ad Ischia un’importante operazione mirata al contrasto del fenomeno del bracconaggio che ha visto protagonisti, oltre che i militari del Raggruppamento CITES di Roma (SOARDA) ed i carabinieri forestali del Nucleo di Casamicciola, anche l’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio di Frosolone (IS), dipendente dal Gruppo CC  di Isernia.

L’operazione ha portato all’arresto di due persone, già note alle Forze dell’Ordine e particolarmente attive da anni nella pratica dell’uccisione illecita di specie di avifauna migratoria tutelata dalla normativa in materia. L’importante risultato è stato raggiunto, per il secondo anno consecutivo, anche grazie all’impiego del cane “Africa” dell’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio – che ha sede presso il Nucleo cc Forestale di Frosolone (IS) – addestrata non solo al rinvenimento di esche e bocconi avvelenati pericolosi per gli animali domestici e selvatici, ma anche per la ricerca di armi e munizioni.

Determinante, quindi, nell’ambito di operazioni antibracconaggio come questa appena conclusa, è l’ausilio fornito dai cani antiveleno ed antibracconaggio dell’Arma essendo in grado di rinvenire armi e cartucce anche se occultate sottoterra. L’Unità Cinofila Antiveleno e Antibracconaggio di Frosolone (IS) opera a supporto degli altri Reparti dell’Arma in tutta Italia per contrastare i fenomeni criminosi del bracconaggio e dell’avvelenamento degli animali, rendendosi protagonista di importanti risultati nel contrasto di queste attività illecite e dannose per la tutela della biodiversità e dell’ambiente e della collettività in generale.

Napoli,Valute digitali: confisca e conversione di asset digitali con deposito al fondo unico di giustizia

 

Bitcoin, Criptovaluta, Cripto, Moneta

Archivi – Sud Libertà

 

Napoli,

La Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria ha completato con successo la prima operazione di conversione in euro di beni confiscati in monete digitali. L’attività è conseguente al sequestro di Bitcoin e Monero, per un controvalore di circa 11.000,00 euro, avvenuto a gennaio 2023, quando la 1^ Sezione Operativa di Roma e la Sezione Criptovalute hanno eseguito otto misure cautelari nei confronti di individui, tutti residenti a Napoli e sospettati di appartenere ad un gruppo criminale dedito alla contraffazione valutaria.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotte con la collaborazione di Eurojust ed Europol, fanno parte di un ampio contesto investigativo iniziato nel 2018, mirato a smantellare una rete di distribuzione di banconote contraffatte attraverso il Darkweb, canali Telegram e il trasferimento di criptovalute come Bitcoin e Monero su wallet dedicati. Nel corso delle operazioni le criptovalute sequestrate – in particolare Monero e Bitcoin – erano state trasferite dalla Sezione Criptovalute su portafogli dedicati, attraverso l’uso di tecniche e software sviluppati direttamente dal Reparto Specializzato dell’Arma che consentono la creazione dei wallet garantendo, oltre ad una elevata sicurezza, anche una gestione particolare delle chiavi private e/o seed phrase.

L’approccio utilizzato dalla Sezione Criptovalute assicura che nessun singolo operatore possieda la conoscenza completa della chiave privata, eliminando così un punto critico di vulnerabilità e aumentando significativamente la protezione contro gli attacchi informatici. Le criptovalute, oggetto di sequestro, sono state confiscate con decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria di Napoli la quale ha disposto la conversione e il trasferimento al Fondo Unico di Giustizia. Pertanto, i Carabinieri della Sezione Criptovalute unitamente a personale dell’Exchange italiano Young Platform nominato appositamente ausiliario di polizia giudiziaria per procedere alla conversione, hanno provveduto al trasferimento e cambio in euro per il successivo deposito al FUG delle somme oggetto della confisca.

CORSO DI PERQUISIZIONE E SEQUESTRI DI VALUTE DIGITALI

La peculiarità di questa operazione non risiede solo nel suo successo e nella sua natura pionieristica, ma anche – comunica il Comando – nel modo in cui dimostra l’efficacia dell’Arma dei Carabinieri nello svolgere operazioni altamente specializzate anche con le nuove tecnologie finanziarie. L’Arma dei Carabinieri, sempre attenta e vigile nelle indagini sul sensibile tema del Cybercrime, ha svolto recentemente il primo corso di perquisizione e sequestri di valute digitali presso l’Istituto Superiore Tecniche Investigative di Velletri, con il quale ha formato 25 operatori già specializzati in indagini telematiche. Durante il corso, sono state analizzate anche le ultime tendenze nel mondo delle criptovalute e i casi di successo nel contrasto alle attività illecite.

Inoltre, sono stati presentati strumenti e metodologie all’avanguardia per l’analisi e il monitoraggio delle transazioni blockchain, consentendo agli investigatori di acquisire competenze indispensabili per affrontare efficacemente le sfide del crimine digital

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

Il Presidente Sergio Mattarella con  Francesco Giambrone, Presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS), Francesco Rutelli, Presidente dell'Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive (ANICA), Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, e Gennaro Sangiuliano, Ministro della cultura, poco prima della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

l Presidente Sergio Mattarella con Francesco Giambrone, Presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS), Francesco Rutelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive (ANICA), Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, e Gennaro Sangiuliano, Ministro della cultura, poco prima della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Vincenzo Mollica, vincitore del David speciale 2024

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Vincenzo Mollica, vincitore del David speciale 2024

Il Presidente Sergio Mattarella con Milena Vukotic e Giorgio Moroder, Vincitori del David alla carriera

Il Presidente Sergio Mattarella con Milena Vukotic e Giorgio Moroder, Vincitori del David alla carriera

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Paola Cortellesi, in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Paola Cortellesi, in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

L'intervento di Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello

intervento di Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello

Vincenzo Mollica, vincitore del David speciale 2024

Il saluto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

 

L'intervista a  Giorgio Moroder, Vincitore del David alla carriera

L’intervista a Giorgio Moroder, Vincitore del David alla carriera

Il Presidente Sergio Mattarella rivolge il suo indirizzo di saluto in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

Il Presidente Sergio Mattarella rivolge il suo indirizzo di saluto in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

Il Presidente Sergio Mattarella rivolge il suo indirizzo di saluto in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

 

Il Presidente Sergio Mattarella saluta Isabella Rossellini, al termine della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024

“Benvenute e benvenuti per questo appuntamento così atteso, non soltanto dal mondo del cinema, ma anche da un vasto pubblico di appassionati e di spettatori.

Il David di Donatello è la festa del cinema, l’Oscar italiano. La presentazione delle candidature – che, per una intuizione di Gian Luigi Rondi, si svolge al Quirinale – consente, ogni anno, un’occasione di riflessione sul valore dell’industria della cultura cinematografica, sui suoi percorsi creativi, sui suoi orizzonti.

Saluto – e ringrazio per gli interventi – il Ministro Sangiuliano e la Presidente Detassis. Le riflessioni che ci hanno proposto manifestano passione per il mondo del cinema.

Ringrazio Teresa Mannino, che ci ha accompagnato, anche nella lunga lettura dei candidati, con la sua verve così coinvolgente: affrontare quella lettura è un’impresa da alta montagna. E ringrazio Serena Ionta per le belle canzoni così legate al cinema; e, con lei, ringrazio Gennaro Ricciardone.

La storia del nostro Paese, la storia della Repubblica, delle conquiste di libertà e democrazia, è passata dal Grande schermo. E’ stata narrata attraverso emozioni, volti, sentimenti; attraverso vicende drammatiche e speranze che sorgevano; attraverso la quotidianità del vivere e l’eccezionalità di tante storie personali.

“Nulla è in grado di rivelare come il cinema i fondamenti di una nazione” ebbe a dire Alberto Lattuada nella prima riunione dell’Associazione culturale del cinema italiano, a Roma, pochi giorni prima del 25 aprile 1945.

Il cinema, vivendo in un contesto di libertà e di pluralismo, svolge questa preziosa funzione di ricerca e di sfida creativa, incoraggiato nel produrre, nell’innovare, anche nel rischiare.

Il cinema, nel volgere degli anni, ha costantemente ampliato le sue potenzialità espressive e narrative e, con esse, la capacità di quanti ne fruiscono di immaginare, conoscere, riflettere, fare memoria, sorridere e piangere, sognare.

Sfogliare l’album dei premi David è un po’ come rileggere la storia d’Italia. Sono passati dal podio del David tutti i grandi interpreti della cinematografia italiana.

Vi sono, quest’anno, ricorrenze significative. Federico Fellini, oltre ai suoi premi David, sessanta anni or sono vinse l’Oscar con “8½”.

Paolo Sorrentino dieci anni fa, lo conquistò, insieme al David, con “La grande bellezza”.

Cento anni fa, nel 1924 – anche questo il filmato ce lo ha ricordato -, nasceva un protagonista indimenticato del cinema mondiale, Marcello Mastroianni.

Desidero ricordare anche la recente scomparsa di Paolo Taviani, più volte – come abbiamo visto poc’anzi – premiato, insieme al fratello Vittorio, al David. Conservo un ricordo intenso dei loro interventi al Quirinale. Il cordoglio sentito che esprimiamo reca con sé la consapevolezza della eredità di grande valore che ci hanno lasciato.     

In attesa di conoscere questa sera i nomi delle vincitrici e dei vincitori, vorrei rivolgere i miei complimenti a chi ha ricevuto i premi già assegnati: Paola Cortellesi, Margherita Giusti, Justine Triet.

Si potrebbe dire: tre donne premiate, un bel segnale; ma non lo farò: mi apparirebbe improprio e riduttivo, perché quanto avvenuto rientra nella normalità.

Auguri e complimenti ai premi alla carriera, meritatissimi.

A Vincenzo Mollica: il suo garbo, la sua competenza, la sua voce rassicurante, la sua presenza familiare, hanno accompagnato generazioni di italiani alla scoperta di piccoli e grandi capolavori del cinema e della musica. Sono io e sono un suo fan.

A Milena Vukotic, artista versatile, profonda e convincente, anch’essa figura cara agli italiani che l’hanno apprezzata tanto in ruoli drammatici e comici. 

A Giorgio Moroder, compositore innovativo e influente, autore di canzoni e colonne sonore che hanno fornito un grande contributo alla musica contemporanea.

Li ringrazio di essere qui questa mattina. 

La storia è sempre un percorso. Memoria e cambiamenti si rincorrono e si alimentano. Le novità e le rotture non rimuovono il passato, ma lo possono reinterpretare selezionando esperienze e chiavi di lettura.

Profonde e veloci trasformazioni hanno interessato il cinema in questi ultimi anni. L’innovazione tecnologica ha favorito mutamenti radicali nei linguaggi, nelle modalità di trasmissione e di fruizione, nella stessa percezione dei contenuti.

Il cinema registra una rinnovata vitalità e un più vasto campo d’azione.

Si tratta di un’opportunità per l’Italia, non soltanto per chi vi opera. Perché il cinema è un’industria di grande rilievo, che dà lavoro a tante persone, che coltiva specialismi e saperi, e produce ricchezza che concorre al benessere del Paese.

Le politiche pubbliche devono tener conto di questi valori. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina, difatti, importanti risorse al cinema e alla cultura. Le istituzioni sono quindi chiamate a promuovere le tante opportunità che possono offrire occasioni di sviluppo in questo ambito. Opportunità che si inseriscono in una condizione internazionale che registra una competizione sempre più vigorosa e postula, quindi, un sicuro quadro normativo di riferimento.

Grande attenzione va rivolta in particolare all’espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L’ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza.

Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente.

Lungo il percorso, ovviamente, vi sono anche contraddizioni e vi sono problemi da risolvere. Molte sale cinematografiche continuano a soffrire, anche dopo la ripresa post-pandemia, e non sono poche le città di piccole e medie dimensioni che non dispongono più di sale accessibili.

È un tema che presenta evidenti risvolti sociali, e non può essere considerato soltanto dal punto di vista degli equilibri commerciali. Le sale sono un luogo di incontro.

Con il medesimo impegno – per assicurare costante vitalità al tessuto civile – vanno preservate, ad esempio, le librerie delle città e di ogni luogo,  e va posta attenzione a quei settori artistici e dello spettacolo che si propongono a pubblici più limitati, ma esprimono contenuti di alto valore e di qualità.

Costituiscono beni preziosi che, oltre la loro portata economica, hanno grande valenza per la comunità e per il grado di civiltà.

Il nostro cinema contiene nel suo DNA una tensione alla dimensione nazionale. Sin dal tempo in cui ha contribuito, con le pellicole degli anni Quaranta e Cinquanta, a consolidarne la lingua in un Paese dai molti dialetti.

Questa tensione si arricchisce con la creatività così ampiamente manifestata, con i successi nazionali e internazionali, con la rilettura della storia, degli eventi, dei protagonisti, con i valori di umanità, con i sentimenti che aiutano a rafforzare il senso di comunità.

Abbiamo bisogno del cinema. Della sua sensibilità, della sua arte, delle sue visioni plurali.

La storia del cinema ci ha fatto conoscere e apprezzare queste sue capacità.

Buona serata dei David! “

 

 

 

Disabilità, dalla Regione Sicilia disco verde alla programmazione di interventi per 174 milioni All’Istituto Oasi M.Santissima di Troina assegnati cinque milioni

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Oltre 174 milioni di euro per interventi a favore delle persone con disabilità in Sicilia. A tanto ammonta la programmazione del Fondo per le non autosufficienze approvato dalla giunta regionale della Sicilia  su proposta dell’assessorato delle Politiche sociali. Si tratta di risorse assegnate dal governo nazionale sulla base dei piani triennali 2019-2021 e 2022-2024.

Per l’annualità 2020 sono stati destinati alla Sicilia 52,6 milioni di euro da utilizzare per prestazioni, interventi e servizi assistenziali. In particolare, quasi tre milioni (più altri 740 mila euro di cofinanziamento regionale) andranno a 37 ambiti territoriali per interventi che possano rendere autonome le persone con disabilità nella vita di tutti i giorni. All’istituto Oasi Maria Santissima di Troina andranno 5 milioni (ai quali si aggiunge un altro milione di euro dal fondo regionale). Il resto verrà diviso in quattro quote da 11.166.525 euro per il fabbisogno di adulti e minori con disabilità gravi e gravissime.

Delle risorse per circa 55 milioni di euro relative al 2021, una parte di 1.280.000 euro (più 320 mila di cofinanziamento) andrà a 16 ambiti territoriali per interventi in materia di vita indipendente. All’Oasi di Troina andranno ancora 5 milioni di euro (più un milione di cofinanziamento). Inoltre al fabbisogno di adulti e minori con disabilità gravi e gravissime saranno destinate quattro quote da 12.159.172 euro.

Infine per il 2022 sono disponibili altri 67,3 milioni di euro. Con 1.200.000 euro saranno finanziati 15 progetti di inclusione, di altrettanti ambiti territoriali, per le persone con disabilità. Con 1,6 milioni di euro si rafforzeranno i Punti unici di accesso (Pua) con l’assunzione di 41 figure con professionalità sociale. Altri 800 mila euro serviranno per la formazione del personale. Risorse anche in questa annualità per l’Oasi di Troina: 5 milioni di euro (di cui quattro per l’attività svolta dall’istituto di ricovero e cura per l’anno 2022), più un milione di cofinanziamento. Della restante parte del fondo (oltre 58 milioni), si erogheranno quattro quote da 14.671.250 euro per il fabbisogno di adulti e minori con disabilità gravi e gravissime.