Putin, pronti per negoziare ma solo sulla base delle realtà che si sono create…

 

Vladimir Putin si dice “pronto per i negoziati” tra Russia e Ucraina ma solo “sulla base delle realtà che si sono sviluppate, come si dice in questi casi, sul terreno, e non su desideri derivanti dall’uso di psicofarmaci”.

Ucraina. Il tragico errore di Putin - Tempi
La Russia, avverte poi il leader del Cremlino, è pronta a usare armi nucleari se dovesse esserci una minaccia per l’esistenza dello Stato russo, ma non la auspica. Putin assicura che “da un punto di vista tecnico-militare, siamo, naturalmente, pronti”.

Le armi esistono per essere usate“, osserva. “Abbiamo i nostri principi”, aggiunge però Putin sostenendo che usare questo tipo di armi non rientra nei desideri del Cremlino. “Perché dobbiamo usare armi di distruzione di massa? Non c’è mai stata questa necessità”.

Il presidente russo critica l’allargamento della Nato, che ha appena accolto Finlandia e Svezia. “E’ un passo assolutamente senza senso” per i due paesi “dal punto di vista della tutela dei rispettivi interessi nazionali. Non avevamo soldati” al confine con la Finlandia “e ora ci saranno. Non c’era sistemi” di armi “di distruzione lì, ora appariranno.Non ha senso sfidarci…”

Disco verde in Sicilia alla stabilizzazione degli Asu. Schifani: «Impegno continuo contro il precariato» La massa dei disoccupati:” Asu stabili senza alcun concorso nè esami, che indecenza, questa è la Mafia della politica!

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Dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

«Dopo il personale delle società in liquidazione, il bacino ex Resais, i dipendenti ex Keller, i precari dei comuni in dissesto e i lavoratori ex Pip Emergenza Palermo, va a buon fine anche la soluzione che il governo regionale ha trovato per un’altra categoria di precari storici, ovvero i lavoratori impegnati in attività socialmente utili (Asu). Nel mio programma di governo era previsto lo stop al precariato e stiamo mantenendo l’impegno. Con questo obiettivo, raggiunto dopo la mancata impugnativa della norma sull’iter di stabilizzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, rendiamo la nostra Regione più solida e ordinata, riconoscendo dignità e diritti a migliaia di lavoratori siciliani».

Dichiara l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano

«La stabilizzazione dei 3.700 lavoratori Asu adesso è realtà. Abbiamo dovuto attendere le decisioni di Roma sulla legge di Stabilità: la norma che riguarda questa categoria di precari, approvata nell’ultima finanziaria regionale, non è stata impugnata, così come immaginavamo – . Ciò sancisce la bontà del provvedimento, fortemente voluto dal governo regionale, e al quale abbiamo lavorato assiduamente assieme all’assessore Falcone e all’onorevole Pace. Gli uffici stanno già preparando la circolare da inviare agli enti utilizzatori per velocizzare la fase di applicazione e avviare le procedure per la stabilizzazione. I lavoratori Asu dovranno poi presentare la domanda direttamente agli enti».

Blitz antimafia- 500 poliziotti – a Caltanissetta: ordinanza del Gip e 55 misure cautelari per estorsioni, droga e armi Gli indagati accusati anche di intestazione fittizia di beni.

 

gangster o sperimentatore o spia silhouette a portafoglio in legno naturale - mafia foto e immagini stock

 

Operazione antimafia della polizia di Stato di Caltanissetta che ha eseguito 55 misure cautelari in tutta Italia. L’ordinanza è stata emessa dal gip di Caltanissetta, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di stupefacenti. Reati aggravati dalla disponibilità di armi, anche da guerra, ed esplosivi.

All’operazione hanno preso parte 500 agenti di diversi uffici della polizia di Stato che hanno eseguito anche perquisizioni alla ricerca di armi e droga.

 

 

 

 

Scoperta truffa del bonus cultura – Edicolante incassa illecitamente oltre 140 mila euro

 

18app - Bonus cultura | TorinoGiovani

 

 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nel quadro del costante monitoraggio a tutela della spesa pubblica, hanno scoperto e posto fine ad una condotta fraudolenta perpetrata dal titolare di una libreria in provincia di Avellino, il quale con subdoli artifizi e raggiri, ha conseguito indebitamente il <<Bonus Cultura – App18>> erogato dallo Stato e riservato ai 18enni, per un importo pari a complessivi euro 144.160,55.

Questo Bonus è un’iniziativa dedicata a promuovere la cultura fra i giovani: si tratta di un buono di 500,00 € da spendere in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.

L’attività investigativa dei finanzieri della Compagnia di Arzignano si è sviluppata a seguito della ricezione di una denuncia presentata da un neo maggiorenne del luogo il quale, con l’intento di convertire il Bonus erogato dallo Stato in denaro di libera spendita, pur avendo seguito l’intera procedura per la conversione del beneficio economico rilevata da un sito internet, non riceveva alcuna somma in denaro, salvo poi constatare tramite l’applicativo ministeriale, che il bonus ad esso destinato era stato utilizzato da una libreria facente capo all’indagato.

I militari di Arzignano hanno focalizzato l’attività investigativa sulla libreria irpina segnalata e, a seguito dell’acquisizione di dati e notizie presso la CONSAP – Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici Spa – azienda di diritto privato totalmente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, incaricata dal Ministero della Cultura di gestire i pagamenti a favore degli esercenti che hanno aderito all’iniziativa in rassegna – hanno appurato che il titolare della libreria ha reiterato per almeno 442 volte la condotta delittuosa delineata ottenendo una indebita percezione di denaro pubblico pari appunto ad oltre 140 mila euro.

In sostanza, il libraio, regolarmente accreditato dal Ministero della Cultura per l’acquisto di beni e servizi culturali attraverso il bonus Cultura – App18, pubblicizzava sul proprio sito – realizzato con una fattura tale da ingannare centinaia di potenziali beneficiari – la possibilità di monetizzare i voucher statali dati ai neo maggiorenni beneficiari del predetto Bonus e, una volta incassato il contributo, pari appunto a 500,00 €, lo tratteneva anziché corrisponderlo al titolare del beneficio ministeriale. Per tale condotta il menzionato titolare della libreria campana è stato deferito alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, previsto e punito dall’art. 316 ter del codice penale.

In ordine a tali risultanze è stato attivato dalle Fiamme gialle vicentine, il Ministero della Cultura che ha disposto la sospensione in via cautelare dall’elenco degli esercenti “18APP” la ditta individuale di cui è titolare l’indagato.

L’attività illecita, inoltre, non avrebbe solo riguardato il titolare della libreria, bensì anche i giovani (18enni o comunque destinatari del beneficio), i quali cedendo il proprio voucher a fronte di un compenso, ovvero la promessa di un compenso di denaro in libera spendita, avrebbero, inoltre, violato la normativa istitutiva del “Bonus Cultura 18app” di cui al D.P.C.M. n. 187/2016 e al D.L. n. 177/2019.

L’attività di servizio costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio e dell’impegno della Guardia di Finanza di Vicenza nel contrasto agli illeciti perpetrati nel settore della spesa pubblica e mira a controllare il corretto impiego delle risorse pubbliche, assicurando che l’accesso ad agevolazioni o esenzioni avvenga in favore di coloro che ne hanno effettivamente diritto e bisogno a tutelare l’iniziativa dedicata a promuovere la cultura tra i giovani, con l’obiettivo assicurare di garantire il corretto impiego dei fondi pubblici.

Si rappresenta che la misura è stata adotta d’iniziativa da parte della polizia giudiziaria e che, per il principio della presunzione di innocenza, – informa la Finanza- la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Concerto al Palazzo del Quirinale nella Cappella Paolina del 10 marzo 2024

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assistito al Concerto nella Cappella Paolina del Quirinale,in occasione dell'8 marzo,dell'Orchestra femminile Olimpia diretta da Francesca Perrotta, al pianoforte Roberta Pandolfi

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assistito al Concerto nella Cappella Paolina del Quirinale,in occasione dell'8 marzo,dell'Orchestra femminile Olimpia diretta da Francesca Perrotta, al pianoforte Roberta Pandolfi

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assistito al Concerto nella Cappella Paolina del Quirinale,in occasione dell'8 marzo,dell'Orchestra femminile Olimpia diretta da Francesca Perrotta, al pianoforte Roberta Pandolfi

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assistito al Concerto nella Cappella Paolina del Quirinale,in occasione dell'8 marzo,dell'Orchestra femminile Olimpia diretta da Francesca Perrotta, al pianoforte Roberta Pandolfi

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha assistito al Concerto nella Cappella Paolina del Quirinale,in occasione dell'8 marzo,dell'Orchestra femminile Olimpia diretta da Francesca Perrotta, al pianoforte Roberta Pandolfi

 

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 10 marzo, al Palazzo del Quirinale, ha assistito – nell’ambito dei concerti della Cappella Paolina in diretta su Radio Rai 3 – al concerto per pianoforte e orchestra della Sinfonica Olimpia di Pesaro.
L’orchestra, composta interamente al femminile, fondata dalla pianista Roberta Pandolfi e diretta da Francesca Perrotta.
Eseguiti brani di Ludwig van Beethoven , Danilo Comitini e Chen Yi.

 

 

 

 

Marco Marsilio riconfermato alla presidenza della Regione Abruzzo

Marco Marsilio appoggiato dai partiti del centro destra è stato riconfermato alla presidenza della Regione Abruzzo. Candidato di Fratelli d’Italia, ha avuto il sostegno di Lega Nord, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e dalla lista civica “Marsilio presidente”. Marsilio è un esponente storico della destra romana, vicino a Giorgia Meloni.

 

Il candidato del centrodestra: “Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato”.

Marco Marsilio | Regione Abruzzo
Marco Marsilio – (Fotogramma)
“Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo – ha aggiunto – perché era il suo triste passato, e non sarà il futuro dell’Italia. Il mio impegno sarà ancora più intenso”. “Possiamo annà a ballà”, ha scherzato quindi Marsilio, festeggiando con i suoi sostenitori, al comitato elettorale, la vittoria. “Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa”, ha detto anora. Così Marco Marsilio, commentando la sua vittoria alle regionali in Abruzzo presso il comitato elettorale.

. La coalizione che sosteneva Luciano D’Amico, il professore universitario alla guida di un campo molto largo, si è fermata a una decina di punti distanza dal centrodestra del governatore uscente.  domenica sera, i dati dell’affluenza non erano incoraggianti: 52,19%, in lieve calo sul 2019. D’Amico, al contrario, aveva scommesso su un dato in crescendo, considerato indispensabile per colmare il gap della vigilia con Marsilio.

 

È stato deputato alla Camera dal 29 aprile 2008 al 14 marzo 2013 per Popolo della Libertà e senatore della Repubblica  dal 23 marzo 2018 al 19 marzo 2019 per Fratelli d’Italia.

 

È stato, al pari del suo collega di partito Fabio Rampelli  docente a contratto di estetica, museologia e marketing  applicato ai Beni culturali  presso l’Università Campus. È sposato e ha una figlia.

Cuc, nel 2023 gare per oltre 2 miliardi. Schifani e Falcone: «Avviato percorso virtuoso»

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i i dati che emergono dal monitoraggio compiuto dall’assessorato dell’Economia sul funzionamento della struttura che centralizza appalti e acquisti della Regione Siciliana, oggi guidata ad interim dalla dirigente Antonella Di Stefano.

«Fin dal nostro insediamento abbiamo avviato un percorso virtuoso nel funzionamento della Centrale unica di committenza – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – per garantire trasparenza, regolarità ed economicità nella gestione degli appalti pubblici. Grazie all’impegno profuso, si è ottenuto un doppio obiettivo: da un lato il raddoppio delle gare rispetto ai precedenti risultati e dall’altro l’immissione nel sistema economico di oltre due miliardi di euro».

«Ci siamo concentrati sul riordino della Cuc, pur facendo i conti con le storiche carenze della struttura – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – con l’obiettivo di valorizzarla per darle maggiore efficienza. Registriamo, in questo senso, i primi segnali positivi circa l’adozione di buone prassi e il conseguimento di notevoli risparmi. Il 2023 è stato dunque l’anno dell’avvio di un percorso di qualità, anche nell’ottica di adempiere ai richiami dell’Anac e alla sfide del nuovo Codice degli appalti».

I numeri registrati da via Notarbartolo certificano un miglioramento costante della performance della Cuc nel periodo 2020-2023 e un netto salto di qualità l’anno scorso, quando si è registrato, fra le altre cose, un risparmio complessivo per l’amministrazione regionale di oltre 620 milioni di euro in ribassi d’asta. Le 19 gare concluse nel 2023 segnano di fatto il raddoppio della mole di lavoro evasa dalla Cuc nel 2020, quando le gare furono 11 per un valore totale di 970 milioni di euro. Nel 2022, invece, le gare ultimate sono state 15, ma l’importo totale dei procedimenti si era attestato a 745 milioni di euro, cioè il 35 per cento del valore delle gare portate a compimento l’anno scorso.

Oggi urne aperte in 305 comuni, si vota per l’elezione del presidente della Regione e il rinnovo del Consiglio

 

 

Urne aperte in 305 comuni, il voto per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo del consiglio regionale

Elezioni regionali oggi in Abruzzo - Fotogramma
Elezioni regionali oggi in Abruzzo – Fotogramma
Oggi 10 marzo 2024 elezioni in Abruzzo  con il voto per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo del consiglio regionale. I 1.634 seggi saranno aperti dalle ore 7 alle 23 in 305 comuni.
Il totale degli elettori chiamati al voto è pari a 1.208.276.
Il consiglio regionale sarà composto da 31 membri, di cui sette consiglieri per ciascuna circoscrizione dell’Aquila, di Teramo e di Pescara, e otto consiglieri per quella di Chieti.

Oltre ai 29 consiglieri eletti nelle liste circoscrizionali, entrano a far parte di diritto dell’Assemblea, il presidente eletto e il candidato alla carica di presidente che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore. Diventa presidente della Regione il candidato alla carica di presidente che ottiene il maggior numero di voti validi.

Diversi sono i settori dell’amministrazione regionale coinvolti nell’organizzazione delle elezioni: vi partecipano i dirigenti e i dipendenti regionali, della Giunta e del Consiglio, individuati con determinazioni del direttore generale, con cui è stato costituito un apposito gruppo di lavoro composto da oltre 30 unità, per portare a termine efficacemente tutti gli adempimenti previsti dalla legge.

Le fasi elettorali in diretta

Nella sede della Regione all’Aquila – Palazzo Silone – via Leonardo da Vinci n. 6, è allestita una Sala stampa dedicata che resterà aperta dalle ore 10 fino all’arrivo dei dati ultimi relativi allo spoglio. Le varie fasi elettorali saranno documentate anche attraverso la diretta streaming a cura del Servizio relazioni esterne e comunicazione della Giunta con riferimento ai dati ufficiosi elaborati dalla piattaforma ‘Eligendo’, messa a disposizione dal ministero dell’Interno su specifico accordo con la Regione Abruzzo.

Papa Francesco:” Non abbiate vergogna di negoziare, si ritrovi quell’umanità per una pace giusta e duratura”

Non passa giorno in cui il Papa non faccia cenno della pace.Il Papa ora parla nuovamente della cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Suo auspicio è una soluzione diplomatica per una pace giusta e duratura”

Il Papa con le sue parole sull’Ucraina  chiede il cessate il fuoco e rilancia il coraggio del negoziato.  L’auspicio di Francesco per il Paese, da sempre definito “martoriato”, è tutto racchiuso nelle parole già espresse all’Angelus del 25 febbraio, all’indomani del drammatico doppio anniversario dello scoppio del conflitto, in cui ribadiva il suo “vivissimo affetto” alla popolazione. E cioè di “creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”.

“Il Papa – – usa il termine bandiera bianca, e sulla guerra in Ucraina dice di  Il Papa sulla guerra in Ucraina: non abbiate vergogna di negoziare

Aggiunge pubblicamente Papa Francesco: ” Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”.

Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’”.

Israele ed Hamas non accettano accordi di tregua: ora si apre lo scenario del Ramadan

 

Le forze di difesa israeliane “pronte a ogni scenario”. Qatar: via vertici Hamas se non accettano accordo

Israele - Hamas, le immagini di oggi della guerra: i raid ...

Archivi – Sud Libertà

 

Inizia il Ramadan, non c’è accordo tra Israele e Hamas: l’operazione militare a Gaza continua. I vertici militari israeliani e lo Shin Bet hanno “approvato i piani per continuare la guerra”, è l’informazione che filtra dalle Forze di difesa israeliane (Idf) dopo una riunione tra il capo di Stato maggiore, Herzi Halevi, e il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, andata in scena presso il quartier generale del Comando meridionale a Beersheba. Secondo le Idf, all’incontro hanno partecipato anche il capo del Comando meridionale, il generale Yaron Finkelman, il vice capo dello Shin Bet ed altri ufficiali.

Israele si prepara allo ‘scenario Ramadan’

L’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, può coincidere con un momento di particolare tensione e le Forze di difesa israeliane (Idf) sono pronte “per ogni scenario possibile in tutti i teatri”, assicura il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, affermando che l’esercito sta “rafforzando” la sua preparazione.

“Hamas impedisce un accordo e agisce al contrario di quello che suggeriscono i mediatori“, dice Hagari in una conferenza stampa. Il portavoce aggiunge che secondo l’intelligence israeliana, “Hamas sta accumulando equipaggiamenti e cibo per i suoi membri, mentre la popolazione di Gaza ha difficoltà a ottenere rifornimenti”.

Hamas “sta rafforzando la sua posizione, come se non fosse interessato a un accordo, e cerca di infiammare le regione durante il Ramadan”, che inizia oggi, “a spese della popolazione palestinese della Striscia di Gaza”, è la valutazione del Mossad, secondo quanto reso noto dall’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Confermato incontro tra il direttore David Barnea e il capo della Cia, William Burns, un faccia a faccia avvenuto venerdì “nel quadro dell’impegno incessante per promuovere un altro accordo per il ritorno degli ostaggi”. “Continuano i colloqui e la cooperazione con i mediatori”, aggiungono da Israele.

Qatar, pressing su Hamas

Il Qatar, mediatore dall’inizio della crisi,si spinge  verso una posizione più intransigente nei confronti di Hamas. Doha, secondo il Wall Street Journal, starebbe minacciando di espellere i leader di Hamas, tra cui il capo dell’ufficio politico Ismail Haniyeh, che vivono in autoesilio nell’emirato qualora continuassero a non accettare un accordo sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi.

Husam Badran, esponente del gruppo palestinese che risiede a Doha, smentisce tuttavia la notizia, sottolineando che senza un accordo, la violenza aumenterà durante il mese sacro di Ramadan. “Non abbiamo dichiarato che i negoziati sono stati interrotti. Siamo la parte che più desidera fermare questa guerra”, dice, rimarcando che le condizioni poste da Hamas per un accordo sugli ostaggi includono un cessate il fuoco permanente, il ritorno dei civili sfollati nel nord di Gaza, l’aumento degli aiuti umanitari e il ritiro delle truppe