Revocato lo sciopero generale del 18 Marzo dell’Ast ma il trasporto pubblico in Sicilia, e a Catania in particolare, è dir poco che fa davvero pena

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Afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sulla revoca dello sciopero generale del trasporto pubblico locale in Sicilia previsto per il 18 marzo.«Scongiurato lo sciopero generale e il disagio che avrebbe comportato per la mobilità locale, confermo che il governo regionale sta mettendo in atto tutte le azioni necessarie per superare le criticità che interessano la società Ast mantenendo fede agli impegni assunti. L’adozione del nuovo piano industriale dell’Ast si muove in questa direzione, all’interno di un processo di salvataggio e risanamento della società di trasporto pubblico locale, a garanzia dei lavoratori come anche dell’utenza pendolare, scolastica e lavorativa».

«Rivolgiamo il nostro apprezzamento alle rappresentanze sindacali degli autoferrotranvieri che ci hanno comunicato di aver revocato lo sciopero generale del trasporto pubblico locale in programma per il prossimo 18 marzo – aggiunge l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone – – una scelta saggia e costruttiva. Come da impegno assunto nel corso delle trattative svolte dal governo Schifani, il 20 marzo si terrà l’assemblea dei soci di Ast per l’approvazione dei bilanci 2020 e 2021. Una volta compiuto il passaggio – ha concluso Falcone – potremo poi passare all’adozione del nuovo piano industriale della società di trasporto pubblico, altro tassello del percorso di salvataggio e risanamento di Ast da noi avviato. Manteniamo con i sindacati un’interlocuzione costante e franca, nell’esclusivo interesse dei cittadini siciliani e dei lavoratori».

Nulla è cambiato nel Mar Mediterraneo: il fenomeno migratorio produce altre morti, donne e bambini, in fuga da situazioni disperate

Almeno 60 migranti morti in mare di fame e di sete

 

di E. Lanza

Altri 60 migranti deceduti nell’ultimo naufragio di ieri Sono già 215 i migranti morti nel Mediterraneo nel 2024, il doppio rispetto ai decessi registrati nello stesso periodo del 2023,  Non sono notizie inaspettate anzi ascoltiamo questi numeri quasi ogni giorno

Numeri della vergogna che  non producono interventi e provvedimenti immediati ancorché necessari a salvare le vite di quanti fuggono da guerre, persecuzioni e violenze, nella speranza di poter trovare protezione e riparo.

Nel drammatico naufragio di ieri sono morti anche  diverse donne e almeno un bambino.   La notizia è stata fornita dai  naufraghi stremati dalle ustioni e dai morsi della fame e della sete – circa 25 uomini in condizioni di salute precarie – tratti in salvo dalla nave Ocean Viking della ong SoS Mediterranee.

L’ennesimo viaggio della speranza con a bordo 12 minori, partito dalla Libia una settimana prima della sciagura, con destinazione Lampedusa.

I sopravvissuti sono partiti per l’esattezza da Zawiya, in Libia, 7 giorni prima di essere salvati – comunica la Ong  -“Il motore si è rotto dopo 3 giorni, lasciando la barca alla deriva senza acqua e cibo”.

Due dei 25 sopravvissuti soccorsi dalla Ocean Viking sono stati evacuati dalla Guardia Costiera italiana nel corso della notte e trasportati in ospedale in Sicilia: i due, secondo quanto afferma Sos Mediterranée, sono svenuti a bordo della nave e il personale medico a bordo non è riuscito a rianimarli. E’ così scattata la procedura di evacuazione medica da parte della Guardia Costiera.

Già ieri la Ong aveva fatto capire i contorni della possibile tragedia, informando che «i sopravvissuti si trovano in condizioni di salute fisica e mentale estremamente vulnerabili». Secondo le prime testimonianze, spiega la Ong, «la barca ha trascorso circa una settimana in mare. I sopravvissuti raccontano che molte persone sono morte e ora risultano disperse». Sempre in Sar libica, Emergency Life Support ha soccorso 52 migranti, sbarcandoli poi a Catania.

Negli ultimi giorni le condizioni meteo favorevoli hanno favorito nuovi viaggi nel Mediterraneo. Un barchino di 7 metri era stato rintracciato e soccorso, durante la notte scorsa, dalla motovedetta Cp319 della Guardia costiera. A bordo del natante, partito dalla Libia, c’erano 42 bengalesi, siriani ed egiziani. I migranti sono stati trasbordati e la carretta è stata lasciata alla deriva. Tutti sono stati portati all’hotspot di Lampedusa dove ieri c’erano 234 ospiti. Sempre ieri, alcune organizzazioni non governative che si occupano di soccorsi in mare, Sos Humanity, Sea Eye, Sea Watch e United4Rescue avevano puntato il dito verso Roma. «Nell’ultima settimana, il governo italiano ha fermato tre navi di soccorso di ong battenti bandiera tedesca. Alla Humanity 1, alla Sea-Watch 5 e alla Sea-Eye 4 è stato impedito di svolgere il loro lavoro di salvataggio sulla base di false accuse».

A poco più di un anno dalla strage di Cutro nulla è cambiato. Il governo è sempre più in confusione , sposta l’attenzione altrove mentre il fenomeno migratorio,  costringe sempre tanti esseri umani in fuga da situazioni disperate ad entrare dentro l’anonimato dell’irregolarità, senza alcuna prospettiva di integrazione, di accettazione e di riscatto.

Truffe anziani: contrasto e prevenzione Attenzione alle “tecniche” adottate dai truffatori

 

 

 

Truffa anziani

 

 

 

È costante l’impegno della Polizia di Stato per prevenire e contrastare il fenomeno diffuso delle truffe, in particolare quelle agli anziani. Negli ultimi giorni, truffatori senza scrupoli, sono stati arrestati o denunciati in diverse località Italiane dopo aver messo a segno i loro colpi.
A Caserta la Polizia stradale ha arrestato due persone che qualche ora prima avevano truffato un’anziana signora di 83 anni a Terni. I due sono stati fermati a bordo di un’auto mentre percorrevano l’autostrada a folle velocità. Gli agenti durante il controllo hanno trovato una busta trasparente con numerosi monili in oro di cui gli occupanti non erano in grado di dare una spiegazione.

Dagli accertamenti successivi, compiuti in collaborazione con la questura di Terni, è emerso che i due, nel corso della stessa mattinata, si erano recati a Terni dove avevano truffato l’anziana donna con la tecnica del “nipote”. Un fantomatico avvocato l’aveva informata di un grave incidente dove erano rimasti coinvolti i nipoti per cui servivano soldi per evitare la denuncia.  Nella circostanza, l’anziana donna ha riconosciuto i suoi oggetti preziosi rinvenuti, nonché uno degli arrestati quale autore della truffa.

Invece, la Polizia stradale di Arezzo, in pochi giorni e nel corso di una serie di controlli effettuati nel tratto aretino dell’A1, ha recuperato numerosi monili in oro e denaro contante, frutto delle truffe e ha arrestato 2 persone e ne ha denunciate 4; nel complesso ha recuperato oltre 7mila euro in contanti e monili in oro e monete preziose per un valore superiore ai 20mila euro.

Sempre con la tecnica del “nipote” in provincia di Cuneo, un uomo e una donna poco più che 20enni, avevano truffato una 75enne: il bottino, preziosi e denaro, in questo caso è stato trovato nascosto addosso alla donna, occultato nel reggiseno.
Nel secondo caso il reato era stato commesso in provincia di La Spezia, e anche stavolta i truffatori, due uomini di 30 e 20 anni, avevano raggirato una 80enne che aveva consegnato loro 6mila euro in contanti, trovati poi occultati all’interno degli slip del più giovane.

Mentre i due uomini arrestati, di 40 e 20 anni, avevano appena truffato una 59enne a Firenze; il bottino recuperato è stato restituito alla vittima.

Vi invitiamo sempre a fare attenzione quando si è contattati da sconosciuti che si spacciano per familiari o parenti, chiedendo denaro o altre utilità. Anche al minimo dubbio chiamateci.”

 

Tik – Tok multato dall’Antitrust per diffusione di contenuti suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti…”

 

 

Tik Tok  ritenuto responsabile “nella diffusione di contenuti suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili” senza assumere “misure adeguate ad evitare la diffusione di tali contenuti”. L’azienda: “Siamo in disaccordo”

LA DECISIONE  DELL’ANTITRUST (CHE APRE LA STRADA AI MILIONARI AMERICANI PER IMPEDIRE ALLA CINA LA RACCOLTA DEI DATI DI MILIONI DI PERSONE)
L’attività istruttoria “ha consentito di accertare la responsabilità di TikTok nella diffusione di contenuti – come quelli relativi alla challenge ‘cicatrice francese’ – suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili. Inoltre, prosegue la nota, TikTok non ha assunto misure adeguate ad evitare la diffusione di tali contenuti, non rispettando pienamente le Linee Guida di cui si è dotata e che ha reso note ai consumatori rassicurandoli che la piattaforma è uno spazio ‘sicuro’. Le Linee Guida vengono infatti applicate senza tenere in adeguato conto la specifica vulnerabilità degli adolescenti, caratterizzata da peculiari meccanismi cognitivi dai quali derivano, ad esempio, la difficoltà a distinguere la realtà dalla finzione e la tendenza ad emulare comportamenti di gruppo”.

Infine, “i contenuti – pur essendo potenzialmente pericolosi – sono diffusi tramite un “sistema di raccomandazione” basato sulla profilazione algoritmica dell’utenza, che seleziona costantemente quali video destinare a ciascun consumatore nelle sezioni denominate “Per Te” e “Seguiti”, con l’obiettivo di aumentare le interazioni tra utenti e il tempo speso sulla piattaforma così da accrescere la redditività degli introiti pubblicitari. Ciò causa un indebito condizionamento degli utenti che vengono stimolati ad adoperare sempre di più la piattaforma“.

TikTok non condivide la decisione dell’ Antitrust

“Siamo in disaccordo” con la decisione dell’Antitrust: “Il contenuto legato alla cosiddetta ‘cicatrice francese’ registrava una media giornaliera di soltanto 100 ricerche al giorno in Italia prima che l’AGCM annunciasse l’avvio delle indagini l’anno scorso. Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di tali contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni, escludendoli anche dalla pagina dei ‘Per Te’“….

Netanyahu: “Cessate il fuoco? Richieste Hamas irrealistiche” Intanto altre 20 persone uccise e 155 ferite “dai bombardamenti israeliani”

(AP Photo/Ohad Zwigenberg, File)

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Tante e tante vittime ancora sulla Striscia di Gaza Il ministero della Sanità di Gaza afferma che almeno 20 persone sono state uccise e 155 ferite dai bombardamenti israeliani mentre ieri erano in attesa degli aiuti. L’esercito israeliano ha negato il suo intervento militare  e ha detto che sta indagando sull’incidente. Il bilancio delle vittime è destinato a aumentare poiché le vittime vengono ancora trasferite in ospedale, secondo Mohammad Ghrab, un medico del pronto soccorso dell’ospedale Al Shifa.

Secondo il ministero della Sanità la strage è “il risultato del fatto che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di cittadini in attesa di aiuti umanitari alla rotatoria ‘Kuwait’ a Gaza. Le squadre mediche non sono in grado di gestire il volume e il tipo di feriti che raggiungono gli ospedali nel nord di Gaza a causa delle deboli capacità mediche e di personale”, ha aggiunto il ministero.

La rotatoria del Kuwait a Gaza City è l’area in cui i camion degli aiuti distribuiscono cibo, attirando folle di persone alla disperata ricerca di aiuto per sopravvivere.   Si apprende che le  forze di difesa israeliane hanno negato di essere responsabili dell’attacco, “Le notizie secondo cui l’Idf ha attaccato decine di abitanti di Gaza in un punto di distribuzione degli aiuti sono false”.

Secondo alcuni testimoni  l’area è stata colpita da quello che secondo loro sembrava un fuoco di carri armati o di artiglieria. Il portavoce della difesa civile di Gaza, Mahmoud Basal, ieri ha accusato Israele di essere dietro l’attacco in una dichiarazione. “Le forze di occupazione israeliane stanno ancora praticando la politica di uccidere cittadini innocenti in attesa di aiuti umanitari a causa della carestia che si sta verificando nel nord della Striscia di Gaza”,

Netanyahu: “Cessate il fuoco? Richieste Hamas irrealistiche”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Hamas “continua a proporre richieste irrealistiche” per una tregua tra Israele e Hamas durante il mese sacro islamico del Ramadan.

Israele ha accettato un cessate il fuoco di sei settimane in cambio del rilascio di alcuni dei suoi prigionieri detenuti da Hamas a Gaza. Ma l’organizzazione islamista ha insistito che sarà necessario solo un accordo che preveda un “cessate il fuoco permanente” e il ritiro completo delle truppe israeliane.

Nuove sanzioni del Dipartimento americano contro  coloni in Cisgiordania

Intanto il Dipartimento di Stato americano ha annunciato nuove sanzioni contro tre coloni israeliani e due fattorie nella Cisgiordania occupata, poiché l’amministrazione prende di mira le minacce alla pace e alla sicurezza nell’area.

Le ultime sanzioni riflettono un ordine esecutivo firmato il mese scorso dal presidente Joe Biden volto a prendere di mira i coloni israeliani violenti in Cisgiordania che, secondo lui, minano la stabilità nell’area.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller ha affermato che “dai terribili attacchi terroristici contro Israele del 7 ottobre, la violenza in Cisgiordania è aumentata notevolmente”.

Messina,consiglio comunale in adunanza giorno 19 Marzo per discutere lo stato di degrado e l’ipotesi di riqualificazione dell’area dell’Hotel e del Lido di Mortelle”.

Consiglio comunale: seduta martedì 19 marzo. L’esito dell’adunanza di ieri sera.

Foto dell’Ufficio Stampa Comune di Messina

Messina,

Il Consiglio comunale, riunitosi ieri sera in seduta d’urgenza, dopo avere accolto tre emendamenti, ha approvato, con sedici voti favorevoli, quattordici contrari e nessun astenuto, il provvedimento relativo “all’attivazione della procedura di contestazione della decadenza del consigliere Maurizio Croce per assenze ingiustificate alle sedute del Consiglio comunale”. Successivamente, nel corso dei lavori d’Aula, è stata ritirata “la proposta di deliberazione in indirizzo: attivazione della procedura di contestazione della decadenza per assenze ingiustificate del consigliere comunale Maurizio Croce, ex art. 41, comma 6, del Regolamento del Consiglio comunale del Comune di Messina”.

Il Civico consesso è convocato martedì 19 marzo, alle ore 13.30, con all’ordine del giorno la discussione relativa allo “Stato di degrado e all’ipotesi di riqualificazione dell’area dell’Hotel e del Lido di Mortelle”.

Elezioni presidenziali in Russia: Putin mira all’85% dei voti I dipendenti pubblici saranno controllati con un software

Ucraina. Il tragico errore di Putin - Tempi

 

Urne aperte in Russia per le elezioni presidenziali da oggi  a domenica. Nell’arco di tre giorni e non in uno solo e per la prima volta, , saranno usati software per geo localizzare gli aventi diritto al voto, per controllare che alcune fasce di russi, i dipendenti pubblici in particolare, si siano effettivamente recati a votare. Sarà attivo anche il voto elettronico. L’obiettivo del Cremlino è  di avere il massimo dei voti: la vittoria di Vladimir Putin con l’80-85 per cento dei voti, con una affluenza alle urne di almeno il 70 per cento.

C’è un’altra novità:   Le urne sono già aperte nei territori occupati dell’Ucraina, lo saranno, solo domenica, nella regione della Transnistria, inclusa entro i confini della Moldova, malgrado le proteste di Chisinau, e nelle sedi diplomatiche dei Paesi stranieri, anche se in un primo momento il ministero degli Esteri aveva spiegato che si stava valutando l’opportunità di non consentire il voto nei Paesi che Mosca considera come non amici. In Italia ci saranno 4 seggi elettorali (in Ambasciata a Roma e nei Consolati di Milano, Genova e Palermo), aperti però solo il 18. Vi potranno votare tutti i cittadini russi che si troveranno in Italia, quindi anche i turisti.

Pubblica Istruzione: domani, 14, a Catania, nelle scuole il progetto “Il mio amico ambiente marino”

Sede Assessorato Pubblica Istruzione

 

Domani, Giovedì 14 marzo alle ore 9.30, nella sede dell’Istituto comprensivo “Rita Atria” di via Gramignani, si terrà l’incontro “Il mio amico ambiente marino”, promosso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione su proposta delle sezioni della Lega Navale italiana di Catania e Acitrezza.
Saranno presenti l’assessore  Andrea Guzzardi e il delegato nazionale della Lega Navale Italiana per la Sicilia orientale, Contrammiraglio Agatino Catania.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un progetto ideato dal prof. Agatino La Spina, socio LNI, per  guidare i giovanissimi alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado alla scoperta dell’ambiente che li circonda, in particolare quello marino. L’obiettivo è richiamare i ragazzi al senso di responsabilità, a una logica di salvaguardia e cura della natura e delle sue risorse, con una speciale attenzione rivolta alle attività, compresi i piccoli gesti quotidiani,  che possono evitare danni all’ecosistema ma anche sprechi, consumi eccessivi e immotivati.
Il progetto è coordinato dall’ufficio Attività parascolastiche, pari opportunità e politiche giovanili della direzione Pubblica Istruzione. Hanno aderito le scuole Battisti, Convitto Cutelli, Petrarca, Rapisardi, Rita Atria, XX Settembre (sezione di Acitrezza), Musco, Brancati, Sauro/Giovanni XXIII, Sante Giuffrida, S. Giovanni Bosco, Dusmet/Doria, San Giorgio, Coppola (sezione Catania).

Imprese, intesa tra Regione Sicilia e Simest per promuovere i mercati esteri. Tamajo: «Sostegno all’internazionalizzazione»

 

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Promuovere la presenza delle aziende siciliane sui mercati esteri. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa, siglato questa mattina a Palazzo dei Normanni, dalla Regione Siciliana e da Simest, la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane. A sottoscrivere l’accordo l’assessore regionale alle Attività produttive, Edmondo Tamajo, e l’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo. «Le imprese che decidono di investire all’estero – sottolinea l’assessore Tamajo – spesso si trovano ad affrontare sfide legate alle elevate barriere informative che riflettono diversità culturali, legislative e ostacoli burocratici.
Con la sottoscrizione di questo accordo con Simest, la Regione Siciliana intende potenziare le proprie politiche di sostegno all’internazionalizzazione, rendendo più facile il percorso delle aziende della nostra Isola sui mercati esteri e favorendo, così, i processi di “learning-by-exporting”, “learning by investing” e la contaminazione di capacità e competenze». L’intesa definisce i termini della collaborazione che, nel rispetto delle procedure e competenze di ciascun ente, ha come principali obiettivi analizzare e proporre congiuntamente iniziative a supporto dell’export delle imprese regionali, selezionare progetti meritevoli di finanziamento e sostegno, monitorare lo sviluppo delle attività promozionali e diffondere la conoscenza degli strumenti per la crescita internazionale messi a disposizione da Simest. Verrà inoltre istituito un tavolo tecnico permanente tra la società e la Regione per coordinare le azioni e capitalizzare le reciproche competenze a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia siciliana nel suo complesso. Inoltre, sarà sottoscritto un protocollo operativo per potenziare lo sportello regionale “Sprint Sicilia”, così da agevolare il percorso di apertura ai mercati esteri delle aziende dell’Isola.
«La collaborazione con la Regione Siciliana – aggiunge l’ad di Simest, Regina Corradini D’Arienzo – è strategica per supportare le imprese dell’Isola nei processi di internazionalizzazione. Si tratta di un impegno che rafforza il sostegno fornito negli ultimi due anni alle oltre 200 pmi siciliane già partner di Simest, con finanziamenti a tasso agevolato per circa 60 milioni di euro rivolti a investimenti in digitalizzazione e “green”, in capitale umano, per lo sviluppo dell’e-commerce e la partecipazione a fiere di carattere internazionale. Sono certa che questo importante accordo potenzierà l’impegno comune a sostenere la competitività all’estero del Made in Italy e delle filiere produttive del territorio, con un maggior focus sulle pmi del Sud Italia».

Indagine dei Carabinieri: inquinamento ambientale su terreni agricoli Condotta illecita di diversi soggetti, anche di un dirigente della Regione Calabria

 

View of waste pickers working at Gioto dumping site. The Intergovernmental Negotiating Committee is meeting next week in Nairobi, Kenya, for the...

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 – Vibo Valentia,
Tonnellate di prodotto, qualificato come fertilizzante, ma costituito in realtà da rifiuto smaltito illecitamente sui terreni agricoli delle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. Ruota intorno a questa ipotesi di inquinamento ambientale l’indagine condotta dai Carabinieri dall’Aliquota Operativa del Nor di Serra San Bruno unitamente al Nipaaf dei Carabinieri Forestali di Vibo Valentia coordinati dal Procuratore della Repubblica Camillo Falvo e da un sostituto co-titolare del procedimento. Al centro dell’attività investigativa il ciclo di trasformazione dei rifiuti effettuato all’interno di un impianto di recupero vibonese.
Un’attività investigativa che già tra il marzo e il novembre del 2021, attraverso intercettazioni, campionamenti e controlli, aveva portato al deferimento di undici persone e alla segnalazione di tre società per responsabilità penali ed amministrative.
L’azienda sita nell’entroterra vibonese, operante nel settore del recupero dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, avrebbe dovuto produrre ammendante compostato misto. La stessa di fatto, non rispettando la procedura prevista all’interno dell’autorizzazione integrata ambientale, generava un prodotto che non aveva perso la qualifica di rifiuto, contenente plastiche, vetri e metalli, anche pesanti come il cromo esavalente ed andando ad inquinare irrimediabilmente i terreni agricoli ove lo stesso veniva spanso.
Il procedimento produttivo, inoltre, veniva effettuato all’interno di capannoni, i cui portelloni sarebbero dovuti restare chiusi; di fatto l’attività veniva svolta mantenendo gli stessi aperti, non consentendo il corretto utilizzo dei filtri e determinando l’inquinamento dell’aria a causa delle polveri e delle emissioni immesse in atmosfera.
L’indagine ha consentito di cristallizzare la presunta condotta illecita di diversi soggetti, attuata attraverso attività decisionali, esecutive e materiali, connesse alle posizioni e alle funzioni, apicali e non, rivestite all’interno della stessa azienda.
Nel mirino degli investigatori sono finiti anche un dirigente della Regione Calabria e alcuni tecnici.