Quando l’avidità è tale da pensare di uccidere persino la zia “che aveva fatto recentemente nuovo testamento”

 

La donna, che pensava di passarla liscia,   si difende col dire di aver dato le cure di cui l’anziana aveva bisogno e il cibo spezzettato come le veniva somministrato nella casa di cura ma…… c’era nell’aria il nuovo testamento

Una manciata di soldi — Foto Stock
L’avidità e la corsa alla ricchezza e al denaro è punita da Dio quando giungerà il momento
Catania,
L’interrogatorio di garanzia per la 58enne è stato fissato per il prossimo 28 febbraio. La donna, che si professa innocente, ritiene di aver dato le cure di cui l’anziana aveva bisogno e il cibo spezzettato come le veniva somministrato nella casa di cura. Dopo il pranzo ‘incriminato‘, l’80nne era stata portata in ospedale per una piccola occlusione intestinale in codice verde ed era stata poi dimessa. Il nuovo testamento in favore della pronipote, si sottolinea dalla difesa, è stato redatto e firmato da un notaio che ha verificato la capacità di intendere e volere dell’80enne.

Icapitano Domenico Rana, comandante della compagnia dell’Arma di Acireale, AFFERMA: “Le indagini dei Carabinieri della stazione di Aci Castello hanno permesso di fare piena luce sulla morte dell’80enne per cui è stata arrestata una pronipote di 58 anni, accusata di averne causato il decesso per ottenere la sua eredità”. “Fondamentali sono state le dichiarazioni della donna, acquisite dai Carabinieri in punto di morte, il giorno prima del decesso. Ci hanno permesso – aggiunge il capitano Rana- di ricostruire che lei era stata portata fuori a pranzo dalla pronipote e che aveva mangiato un piatto di spaghetti e un dolce, che ne avrebbero poi provocato la morte”. Il “decesso dell’80enne è stato l’epilogo di un disegno criminale più ampio ordito dall’indagata che si era fatta prima nominare procuratrice speciale e poi testamentaria universale, in modo da impadronirsi della cospicua eredità della donna”

A19, chiusura svincolo di Termini Imerese.Il Presidente Regione Sicilia, Schifani: «Consapevole dei disagi, ma lavori urgenti»

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Si terrà oggi in prefettura a Palermo una nuova riunione per definire gli ultimi dettagli per la chiusura dello svincolo autostradale di Termini Imerese sull’A19, necessaria affinché l’Anas possa eseguire i lavori di messa in sicurezza. Già da lunedì scorso, nella zona sono stati avviati i primi interventi propedeutici per l’avvio del cantiere.

Le opere, per un importo di 2,1 milioni di euro, prevedono il risanamento del ponte sul torrente Barratina, che raccoglie tutto il traffico in entrata e in uscita proveniente da Palermo e Catania, e di tutte le arterie di accesso all’autostrada. Opere necessarie e non più rinviabili a causa del grave ammaloramento della struttura in diversi punti (vedi foto). L’area di cantiere, che prevede anche il consolidamento di muri di contenimento e delle carreggiate, è di circa due chilometri.

La durata originaria prevista per l’intervento era di sedici mesi, ma dopo le indicazioni date all’Anas dal commissario straordinario per la manutenzione straordinaria della A19, il presidente della Regione Renato Schifani, è stata ridotta a otto. Prima di decidere la chiusura dello svincolo, era stata valutata anche la possibilità di un eventuale bypass, ma l’ipotesi è stata subito accantonata dai tecnici perché sarebbe stato necessario realizzare un ponte provvisorio allungando, quindi, considerevolmente i tempi previsti per i lavori di risanamento strutturale.

Alla riunione di oggi con Anas, i sub commissari nominati dalla Regione, polizia stradale e locale, vigili del fuoco e 118, prenderà parte anche il sindaco di Termini Imerese, non presente a quella dello scorso 8 febbraio scorso.

«Siamo consapevoli – sottolinea il presidente della Regione Schifani – dei disagi che cittadini e utenti saranno costretti ad affrontare, ma la sicurezza viene prima di ogni cosa: forse in molti hanno dimenticato la tragedia del Ponte Morandi a Genova. Proprio per ridurre al minimo le difficoltà, visto che si tratta di un’area vasta utilizzata giornalmente da migliaia di utenti, ho chiesto il raddoppio dei turni di lavoro, dimezzando così il periodo di chiusura. Vigileremo sul rispetto dei tempi e ho dato mandato in tal senso ai due sub commissari».

Sulla Voragine di via Morghen, a Napoli ,dichiarazione della Vicepresidente del Consiglio Comunale Flavia Sorrentino

CEDIMENTO STRADALE  O CONDUTTURA IDRICA  ROVINATA?

 

La nota di Flavia Sorrentino sulla voragine di Napoli: “Sono davvero preoccupanti, oltre che impressionanti, le immagini della tragedia sfiorata in Via Morghen. La seconda in poche settimane: il 16 gennaio infatti si era aperta una voragine in Via Manzoni. Per questo ho immediatamente chiesto, alla Presidente della Municipalità e all’assessore competente, una relazione aggiornata sullo stato di manutenzione delle strade e dei sottoservizi, in particolare delle infrastrutture di adduzione e distribuzione idrica e di quelle fognarie di tutta l’area, e che siano adottate tutte le misure necessarie alla manutenzione e alla messa in sicurezza delle opere pubbliche e private.

Quando avvengono episodi così gravi, che mettono a rischio l’incolumità pubblica e lasciano senz’acqua interi comprensori abitativi con centinaia di famiglie, mettendo a rischio anche il valore di mercato delle loro case, bisogna interrogarsi sulle cause e soprattutto adoperarsi per scongiurare situazioni analoghe in futuro. Fino ad ora,, una parte della politica cittadina si é eccessivamente concentrata a denunciare, come se fosse un male assoluto, il proliferare di attività commerciali, gazebo, sedie e tavolini, dimenticando che é la sicurezza e la tutela dell’incolumità dei cittadini la fondamentale priorità della città e di chi la abita”.

Quella chiarezza sulla morte di Navalny che ancora non c’è

 

Fare chiarezza sulla morte di Alexei Navalny – “ucciso con un pugno al cuore -e stop alla persecuzione del dissenso politico. Su indicazione del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia è stato convocato oggi alla Farnesina in relazione alla tragica morte in carcere del dissidente russo.

Un'immagine di Alexei Navalny (Afp)

Una nota del ministero degli Esteri è stata inviata all’ambasciatore Alexey Paramonov   In essa è stata esposta l’aspettativa dell’Italia di fare piena chiarezza sulle circostanze del decesso di Navalny, che era stato condannato a scontare una detenzione in condizioni durissime per la sua attività politica e per la sua lotta contro la corruzione, si legge in una nota del ministero degli Esteri.

In linea con gli altri partner europei, l’Italia, che difende i valori irrinunciabili di libertà e democrazia, continuerà a invitare la Federazione Russa a porre fine all’inaccettabile persecuzione del dissenso politico e a garantire il diritto alla piena libertà di espressione, senza alcuna limitazione dei diritti civili e politici.

Ambasciata: ”  morte Navalny questione interna” non bisogna strumentalizzare

La morte di Alexei Navalny “è una questione interna russa” e sono in corso le indagini necessarie “per individuare le cause reali dell’incidente”. E’ quello che l’ambasciatore Alexey Paramonov ha detto alla Farnesina, dove è stato convocato nel pomeriggio.

In una nota, l’ambasciata russa a Roma definisce “inaccettabili i tentativi dei Paesi occidentali di strumentalizzare la morte” di Navalny.

Fsc 2021-2027, programmate le risorse della Regione Sicilia. Il governatore Schifani: «Interventi strategici »

 

 

 

 

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Palermo,

Definita la proposta di programmazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 previste per la Sicilia. Nel corso della seduta di questa mattina, la giunta regionale ha apprezzato il piano del presidente Renato Schifani relativo alla ripartizione di 6,8 miliardi di euro da destinare a interventi in dodici ambiti.

«Grazie alla proficua e costante interlocuzione con il governo nazionale – dichiara il governatore Schifani –, abbiamo definito la strategia per l’utilizzo delle risorse privilegiando fortemente interventi significativi in settori chiave, evitando così la parcellizzazione delle opere. Adesso, così come previsto dal nuovo assetto ordinamentale introdotto con il decreto “Sud e Coesione”, acquisiti i prescritti pareri parlamentari, sarà avviato un processo di condivisione con il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto. Terminata questa fase, firmeremo l’accordo con il presidente Giorgia Meloni. Intendiamo avviare le opere il prima possibile e seguirne passo dopo passo la realizzazione, vigilando sul pieno rispetto dei tempi».

La parte più consistente delle somme di circa 2,4 miliardi è prevista per interventi nel settore “Trasporti e mobilità”, di cui 1,3 miliardi da destinare al cofinanziamento per il Ponte sullo Stretto.

Per l’ambito “Ambiente e risorse naturali” sono stati programmati 2,1 miliardi. Agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche e rifiuti (340 milioni), depurazione (350 milioni), interventi su alvei fluviali (250 milioni), per il contrasto al dissesto idrogeologico (400 milioni) e all’erosione costiera (50 milioni).

Una parte dei fondi, pari a circa 450 milioni, è prevista per il finanziamento di misure sulla competitività delle imprese, in particolare nel comparto dell’industria e dei servizi e in quello del turismo e dell’ospitalità. La programmazione prevede anche 120 milioni di euro per gli impianti sportivi all’interno dell’area tematica “Cultura”, che comprende altri 170 milioni per interventi su patrimonio e paesaggio.

Per il settore “Sociale e salute” sono previsti 250 milioni di euro, che includono anche investimenti in strutture e attrezzature sanitarie. Una somma di 100 milioni di euro ciascuno è stata prevista per i settori “Energia” e “Riqualificazione urbana” e per l’edilizia scolastica.

La proposta di accordo sarà adesso inviata all’Ars per il parere delle commissioni competenti e successivamente sarà messa all’ordine del giorno dell’aula. I passi successivi saranno la firma dell’accordo con il premier Giorgia Meloni e l’adozione da parte del Cipess della delibera di approvazione, che dovrà essere poi registrata dalla Corte dei conti nazionale.

Incontro con il Segretario generale della Cei, Mons. Baturi e con il Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa, Mons. Coccia, in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Massimo Porfiri, Amministratore delegato di Rete Blu Spa,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Massimo Porfiri, Amministratore delegato di Rete Blu Spa,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Vincenzo Morgante, Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceve Vincenzo Morgante, Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio,

in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa,in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei, e S.E. Mons. Piero Coccia, Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa, accompagnati da Massimo Porfiri e da Vincenzo Morgante, rispettivamente Amministratore delegato di Rete Blu Spa e Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio, in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25° anniversario di TV2000 e RadioinBlu2000, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Segretario generale della Cei, S.E. Mons. Giuseppe Baturi, e il Presidente della Fondazione “Comunicazione e Cultura” e Presidente di Rete Blu Spa, S.E. Mons. Piero Coccia, accompagnati dal Dott. Massimo Porfiri e dal Dott. Vincenzo Morgante, rispettivamente Amministratore delegato di Rete Blu Spa e Direttore di Rete e dell’informazione di TV2000 e InBluRadio.

Latitante stava per imbarcarsi, su un volo diretto in Spagna, ma viene sorpreso allo scalo di Napoli dai Carabinieri

 

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 – Napoli,
Tempi molto duri per i latitanti. Dopo la cattura di Marco Raduano, (nella foto sopra) il boss della “mafia del Gargano”  catturato recentemente a Bastia, in Corsica, arrestato mentre andava a mangiare in un ristorante elegante,  (L’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce dal 24 febbraio 2023 quando riuscì clamorosamente ad evadere dal carcere di massima sicurezza di Nuoro, “Badu’ e Carros”)  adesso un altro ricercato- di  statura “mafiosa” molto  più bassa, cade nella trappola investigativa dei militari dell’Arma.Ricercato dal 16 ottobre 2022, si apprende infatti  del  fermo  di ieri sera a Napoli dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto, al termine di una complessa attività investigativa che ha posto fine alla sua latitanza.

Sull’uomo, un 35enne tarantino, gravavano due ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta di quella Direzione Distrettuale Antimafia, rispettivamente negli anni 2022, per il reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, e 2023, per i reati di “associazione finalizzata al traffico di stupefacenti” e ” trasferimento fraudolento di valori”, nell’ambito di due indagini che avevano colpito numerosi presunti appartenenti rispettivamente al clan Pascali di Taranto (Paolo VI) e al clan Sudoso di Statte (TA).
L’arrestato, inoltre, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Taranto, per l’espiazione di una pena detentiva di 3 anni, poiché riconosciuto colpevole di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
La complessa attività di ricerca del catturando, coordinata dalla DDA di Lecce, ha visto i Carabinieri impegnati in un paziente e meticoloso lavoro di raccolta dati, attraverso una tradizionale attività di indagine e senza il supporto di ausili tecnici: in particolare, sono stati effettuati approfonditi monitoraggi in diversi scali aeroportuali dell’Italia meridionale, con analisi dei dati estrapolati dallo studio di numerosi voli, nonché attraverso la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza.
La prolungata attività investigativa ha, quindi, portato i militari a concentrare l’attenzione sullo scalo partenopeo, dove ieri sera, il latitante è stato bloccato poco prima che si imbarcasse, con un documento falso, su un volo diretto in Spagna. L’uomo, sorpreso dal repentino intervento dei Carabinieri, mimetizzatisi tra i passeggeri in partenza, non ha opposto resistenza né ha tentato di negare la propria identità. Condotto in caserma, al termine delle formalità di rito, il 35enne è stato associato al carcere di Napoli – Poggioreale.
È importante sottolineare che l’eventuale responsabilità dell’indagato dovrà essere accertata con sentenza definitiva, valendo, fino ad allora, la presunzione di innocenza.

Tragedia sfiorata a Napoli dove all’improvviso si apre sulla strada una enorme voragine

 

Voragine a Napoli

Tragedia sfiorata a Napoli

 

Napoli,

Miracolo e tragedia sfiorata a Napoli dove si è aperta all’improvviso una voragine in strada al Vomero.Miracolosamente si sono salvati gli automobilisti .

Due persone, rimaste bloccate nella propria autovettura per il cedimento del manto stradale, sono state tratte in salvo  dai Vigili del fuoco occorsi nel frangente. Disposta l’evacuazione delle persone residenti nella zona.   Tutta l’area interessata è stata recintata     I tecnici ora dovranno fornire una spiegazione a quel che è accaduto

Il dolore di una madre che chiede al dittatore russo di restituire il corpo del figlio sul quale piangere

 

La mamma di Navalny, Lyudmilla

La mamma di Navalny

 

“Restituitemi ora il corpo di mio figlio Aleksei. La mamma di Navalny, Lyudmilla, si rivolge direttamente a Vladimir Putin. “Non sono riuscita a vederlo, sono cinque giorni. Non mi restituiranno il corpo o neanche mi diranno dove si trova. Mi rivolgo a lei, Vladimir Putin. Risolvere questa questione dipende solo da lei. Lasciate che io veda mio figlio, infine”, afferma Navalnaya con tono fermo, in un video, in cui parla, vestita di nero e con gli occhiali scuri, davanti alla colonia penale a regime speciale di Kharp dove Aleksei è stato ucciso, come hanno detto familiari, amici e oppositori al regime, oltre che diversi leader stranieri.

Afferma inoltre Lyudmilla”Le chiedo che consegnate immediatamente il corpo di Navalny in modo che io lo possa seppellire in modo appropriato”, afferma inoltre Lyudmilla.

La moglie di Aleksei Navalny, Yulia, si era allo stesso modo rivolta a Vladimir Putin nell’agosto del 2020, chiedendo al presidente russo, e ottenendo, che il marito potesse essere trasferito in Germania dall’ospedale di Omsk dove era stato ricoverato con i sintomi dell’avvelenamento. Ieri alla famiglia del dissidente russo e ai suoi avvocati è stato comunicato che il corpo non sarà restituito per almeno due settimane, per gli esami tossicologici necessari per determinare la causa della sua morte.

Manifestazioni in tutto il mondo per l’avvelenamento dell’oppositore russo Navalny

 

Alexei Navalny è stato avvelenato con il Novichok. A denunciarlo è la moglie dell’oppositore russo, morto venerdì scorso in una colonia penale russa, in un video in cui accusa le autorità russe di nascondere il corpo del marito, in attesa che spariscano le tracce dell’agente nervino dal cadavere. L’accusa è ben precisa, contro Vladimir Putin: “Ha ucciso mio marito”. Intanto, secondo lo staff del dissidente, le autorità hanno fatto sapere che le analisi sul cadavere proseguiranno per altre 2 settimane. Il corpo, quindi, non verrà restituito per almeno 14 giorni.

Alexei Navalny con la moglie Yulia - (Afp)

Nel video Yulia Navalnaya – oggi a Bruxelles per incontrare i ministri degli Esteri della Ue – fornisce anche il nome delle persone coinvolte nella morte del marito, e le motivazioni del nuovo avvelenamento. Navalny era stato avvelenato il 20 agosto 2020 durante un suo viaggio in Siberia, anche in quel caso i suoi sostenitori denunciarono l’uso del Novichock da parte delle autorità russe.

“Noi sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei tre giorni fa – ha sottolineato – E ve lo diremo presto. Scopriremo in modo definitivo chi è esattamente responsabile e come esattamente questo crimine è stato commesso”. “Faremo dei nomi e presenteremo le loro facce”, ha affermato.