Mattarella ricorda Norberto Bobbio a 20 anni dalla scomparsa

discorso scrivania

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Nel ventesimo anniversario della scomparsa di Norberto Bobbio, la Repubblica rinnova l’omaggio a un illustre intellettuale del panorama culturale italiano e internazionale.

Attento studioso dei fenomeni che hanno dato impulso alle più significative vicende storiche del secolo scorso, Norberto Bobbio ha elaborato dottrine che costituiscono una preziosa eredità per la coscienza civile europea e italiana.  

Nelle sue riflessioni ha saputo coniugare, con un approccio innovativo, discipline considerate inizialmente eterogenee, offrendo una visione integrata dei principi che sono a fondamento della società, dello Stato e del diritto.

Le sue analisi e le teorie da lui elaborate, i suoi insegnamenti sono e saranno oggetto di approfonditi studi nei più prestigiosi luoghi di cultura.    

Il suo impegno costituisce un significativo contributo allo sviluppo dottrinale a livello mondiale della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, del pluralismo, della democrazia e dell’eguaglianza, valori cardine della nostra Costituzione e base di una pacifica convivenza.  

La Repubblica, grata a Norberto Bobbio per avere illustrato la Patria con i suoi altissimi meriti nel campo scientifico, lo volle Senatore a vita»

Violenza di genere: 3 arresti a Roma, Reggio Calabria (Polistena) e Verona

 

Violenza di genere: 3 arresti a Roma, Reggio Calabria e Verona

 

Nelle ultime ore, per reati connessi alla violenza di genere sono state arrestate dagli uomini della Polizia di Stato tre persone, tre casi dello stesso odioso fenomeno sociale che per fortuna si sono conclusi con un lieto fine per le vittime.

A Polistena, in provincia di Reggio Calabria, i poliziotti del locale commissariato hanno rintracciato ed arrestato un 39enne del posto per il reato di diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, il cosiddetto revenge porn e per sequestro di persona e atti persecutori. Gli investigatori hanno accertato che l’uomo, attraverso appostamenti, pedinamenti, violenze fisiche e verbali, aveva reso la vita impossibile ad una donna sposata con cui aveva una relazione extraconiugale, arrivando a inviare al marito della vittima diverse foto che la ritraevano in pose dal contenuto sessualmente esplicito.

A Roma invece, gli agenti del commissariato Prenestino, grazie alle nuove norme in materia di codice rosso, hanno arrestato in flagranza differita un 34enne per atti persecutori e lesioni ai danni dell’ex fidanzata. L’arrestato non accettando la fine del loro rapporto aveva cominciato a minacciare la ragazza con messaggi audio e video. Non contento aveva aspettato sotto casa la sua ex e, nel tentativo di baciarla contro la sua volontà, l’aveva morsa e spinta a terra. La vittima si era quindi convinta a denunciare l’accaduto e i poliziotti, attraverso anche l’acquisizione di materiale audio e video, hanno rintracciato e portato in carcere il suo aguzzino.

A Verona invece una chiamata al 113 ha segnalato un caso di violenza in atto ai danni di una giovane cittadina straniera. I poliziotti delle Volanti si sono quindi precipitati sul posto trovando una situazione di maltrattamenti e vessazioni risalenti nel tempo. In questo caso, a fare le spese dei comportamenti violenti del capo famiglia, spesso acuiti dall’uso di alcol, era l’intero nucleo familiare. Infatti l’uomo nel corso degli anni aveva più volte aggredito ed insultato la moglie davanti ai due figli minori che avevano dovuto assistere alle vessazioni. Come spesso accade, anche in questo caso, la donna ha riferito di non aver mai avuto la forza di denunciare il marito, soprattutto per tutelare i propri figli. Gli agenti, dopo aver tranquillizzato i bambini, hanno  arrestato l’uomo.

Ricordate- comunica la Polizia -che rivolgersi alla Forze dell’ordine o contattare la rete nazionale antiviolenza tramite il numero 1522 è fondamentale per poter uscire efficacemente dalla spirale di violenza, fisica e psicologica, di cui si è vittime.

 

Napoli: sequestrati a boss della Nuova Camorra Flegrea , titolare di tanti esercizi pubblici, beni per 800 milioni di euro

 

sequestro beni squadra mobile

 

Siamo alla confisca.Colpito il  consistente patrimonio di un boss appartenente alla Nuova Camorra Flegrea.

I poliziotti della Divisione anticrimine della Questura di Napoli hanno sequestrato, ai fini della confisca, i beni riconducibili ad un pericoloso pregiudicato che si è messo in luce per traffico di stupefacenti, estorsioni, rapina e lesioni.

Ai familiari del camorrista erano riconducibili beni per circa 800 milioni di euro, beni di fatto amministrati dal criminale che, nella zona di Fuorigrotta, era al centro di uno scontro tra clan rivali per il controllo dello spaccio di stupefacenti e, soprattutto, la gestione delle estorsioni in una zona che ha una sua vocazione commerciale con la presenza di numerosi esercizi pubblici.

L’uomo, che già era destinatario della misura della Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, è stato anche vittima di un agguato, probabilmente perché convolto nella lotta tra le diverse fazioni criminali.

“Mala gestio” del comune di Palma Campania (Napoli); corruzione e svolgimento illecito di procedure di gara. 8 indagati fra cui il sindaco e due dipendenti comunali

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 Napoli – Palma Campania (NA)
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.i.p. del Tribunale di Nola, su richiesta della locale Procura, nei confronti di otto indagati (due sottoposti agli arresti domiciliari, tre alla misura coercitiva non custodiale del divieto di dimora, tre alla misura interdittiva del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per la durata di un anno) a carico dei quali, a vario titolo, si è ravvisata la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine a reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato.
 Tra i destinatari dell’ordinanza figurano il sindaco del comune di Palma Campania, due dipendenti comunali e cinque imprenditori.
Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di articolate attività di indagine, condotte tra il 2021 ed il 2022 dal Nucleo Investigativo con l’ausilio della Stazione di Carbonara di Nola, che hanno consentito di svelare la gestione irregolare del citato ente locale, connotata dal sistematico asservimento dei pubblici poteri ad interessi particolaristici e di natura clientelare.
In particolare, le investigazioni hanno consentito di raccogliere plurimi elementi indiziari circa l’illecito svolgimento di svariate procedure di gara, quali quelle aventi ad oggetto la manutenzione stradale, la cura delle aree verdi, i lavori di ristrutturazione presso taluni edifici scolastici e le operazioni di carotaggio su fondi interessati dallo sversamento di rifiuti: le citate procedure sarebbero state turbate in modo da predeterminarne l’esito in favore degli imprenditori aggiudicatari, spesso identificati in figure gradite alla componente politica dell’ente locale che risulterebbe avere esercitato la propria indebita ingerenza nella sfera discrezionale dei dirigenti preposti agli uffici competenti.
Gli elementi acquisiti hanno indotto, altresì, il Giudice per le indagini preliminari a ravvisare la configurabilità di molteplici episodi di corruzione in cui l’asservimento della funzione pubblica, correlata all’aggiudicazione di appalti di lavori, servizi e forniture, avrebbe avuto luogo in cambio di denaro o altre utilità e, fra l’altro, verso il tornaconto di carattere elettorale connesso all’assunzione, da parte degli imprenditori beneficiari dell’appalto, di soggetti segnalati dai pubblici ufficiali.
Il provvedimento interviene evidentemente in una fase preliminare ed è sottoposto a mezzi di impugnazione, mediante i quali è garantito il diritto al contraddittorio delle persone sottoposte alle indagini. I destinatari delle misure cautelari non devono essere considerati colpevoli dei fatti in contestazione fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

La Francia ha un nuovo premier Gabriel Attal, il più giovane primo ministro della V Repubblica francese

 

 

Il ministro dell’Istruzione, Gabriel Attal, è nuovo primo ministro in Francia. Sostituisce Elisabeth Borne, che si è dimessa ieri. Attal, 34 anni, diventa il più giovane primo ministro della V Repubblica in Francia.

Gabriel Attal - Afp
Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha dato ad Attal  nella foto sopra – l’incarico di formare il governo

Attal ha superato l’ex premier socialista Laurent Fabius che era stato nominato a Matignon all’età di 37 anni nel 1984 dall’ex presidente François Mitterrand. Nato a Clamart, nel dipartimento degli Hauts de Seine, alla periferia di Parigi, Attal ha già un curriculum impressionante nonostante la sua giovane età ed è attualmente uno dei politici francesi più popolari con il 40% di giudizi positivi.

L’attuale ministro dell’Istruzione (è stato nominato a luglio del 2023), è stato già ministro con delega ai Conti pubblici tra maggio del 2022 e luglio del 2023, portavoce del Governo tra luglio 2020 e maggio 2022 e segretario di Stato all’Istruzione tra ottobre 2018 e luglio 2020. In precedenza è stato portavoce di La République en Marche, il partito fondato da Emmanuel Macron nel 2016 ed è stato successivamente eletto deputato a giugno 2017 dopo la vittoria del partito alle legislative (e rieletto a giugno del 2022).

Quindi ha annunciato: “Lo dico subito porterò con me a Matignon la causa della scuola. Ribadisco che è la madre di tutte le nostre battaglie e come primo ministro, una delle mie priorità alla guida del governo, sarà proprio la scuola. Con le mie decisioni sull’Abaja quando ero ministro dell’Istruzione e a favore della laicità mi sono impegnato per l’uguaglianza”, ha sottolineato Attal.

“Riceverò già questa settimana le ‘forces vives’ del paese”, ossia i soggetti che lavorano per migliorare la società, e l’opposizione, ha affermato ancora il neo premier francese, promettendo “di ascoltare e di rispettare sempre le opposizioni che rappresentano milioni di francesi”.

I soliti giochi di potere politico in Italia: il Ministro Musumeci “paralizza” ed inginocchia l’ “alleato” governatore della Sicilia Schifani- Ora riesame fascicolo

nello-musumeci-renato-schifani-2022 - Monreale Press ...

Archivi -Sud Libertà

 

di     E. LANZA

Roma e Palermo,duello di potere a distanza. Un ministro, che blocca le pratiche per riaffermare probabilmente la paternità della richiesta, e un governatore siciliano, paraddossalmente inginocchiato dalla forza alleata di maggioranza. Durissima reazione del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, trova inconcepibile respingere l’istanza della Sicilia dopo tutti quegli incendi che hanno flagellato l’Isola nell’ultima estate. A In questi giorni fra l’altro, si era accesa già una fibrillazione con il governo per la riduzione  delle risorse regionali inerenti il Ponte dello Stretto.

Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subito per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco. Uno Stato che viene meno al principio della leale collaborazione dei suoi vari livelli, cosi’ come previsto dall’articolo 120 della Costituzione, non è lo Stato in cui mi riconosco”: così il governatore in una nota nella quale annuncia anche la convocazione per domani di una giunta straordinaria sul caso.

La La nota  inviata nell’Epifania, ha sorpreso -ma sembra non più di tanto-  il governatore della Sicilia perchè  “viene negato  lo stato di emergenza nazionale per gli incendi del luglio scorso che hanno causato sei vittime e oltre 150 milioni di euro di danni a case, boschi, attività produttive e infrastrutture.      Ma la nota è d’ispirazione tecnica, firmata dal  dipartimento nazionale di Protezione civile, che fa capo al ministero oggi guidato dall’ex presidente della Regione meloniano Nello Musumeci.

«Sulla base della documentazione fornita e degli esiti dei sopralluoghi tecnici – scrive il direttore generale della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio – pur riscontrando numerose situazioni di disagio, prevalentemente temporanee, e di puntuali danneggiamenti, si è valutato che gli eventi non siano stati tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria». .

Il ministro Musumeci ha espresso l’intenzione di rivedere il fascicolo«.

«Altro  schiaffo alla Sicilia – gridano  i capigruppo M5S all’Ars, De Luca e Di Paola – da parte di un governo nazionale che, con l’inerzia complice di Schifani, sta distruggendo al Sicilia. La verità è che le vere calamità per la nostra isola non sono solo gli incendi e le alluvioni, quanto gli esecutivi che ci governano a livello regionale e nazionale. Stanno distruggendo la Sicilia, se non vanno a casa per noi sarà la fine».

 

Incontro Blinken- Netanyahu, le richieste del segretario di Stato Usa

 

FT: Impacto de guerra entre Israel e Hamas chega a ...

Blinken –si apprende oggi -incontrerà  il premier israeliano Benjamin Netanyahu al quale chiederà di annunciare la fine della ”fase militare” della guerra nella Striscia di Gaza e di passare a ”raid mirati”

Dopo aver visitato la Turchia, la Grecia, la Giordania e il Qatar, Blinken incontrerà oggi le autorità locali negli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita nel tentativo di convincerli a usare la loro influenza per evitare una escalation del conflitto.   Ha affermato il segretario americano: ”Questo è un conflitto che facilmente può avere un rischio di metastasi con più insicurezza e ancora più insofferenza”

Ministero Sanità di Gaza: comunicati  73 morti in 24 ore, 22.800 decessi da inizio guerra

Sono 73 i palestinesi che hanno perso la vita e 99 quelli che sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza a causa dei raid aerei israeliani. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza aggiornando a 22.800 il bilancio dei morti nell’enclave palestinese dallo scorso 7 ottobre, mentre oltre 58mila persone sono rimaste ferite.

PAPA FRANCESCO BATTEZZA 16 BAMBINI. “la data della nascita è come un compleanno, la data nella quale ho ricevuto la grazia del Signore, sono diventato cristiano e cristiana. Insegnate ai bambini questo, per festeggiarla tutti gli anni”

 

Papa Francesco è entrato nella Cappella Sistina, dove stamane, nella solennità del Battesimo del Signore, presiede la messa in cui amministra il Battesimo a 16 bambini e bambine.

I piccoli, per lo più figli o parenti di dipendenti vaticani, sono accompagnati nella Sistina, oltre che dai genitori, dalle rispettive coppie di padrini e madrine.  Concelebrano la liturgia con il Papa il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski e il cardinale Fernando Vergez Alzaga, presidente del Governatorato vaticano. 

Papa Francesco nell’omelia pronunciata ‘a braccio’ durante la messa nella Cappella Sistina  : “Noi stiamo qui per battezzare, per dare proprio il dono della fede ai nostri bimbi. E loro sono i protagonisti in questa cerimonia: loro possono parlare, andare gridare, loro comandano, perché è la festa loro e loro riceveranno il dono più bello, il dono della fede, il dono del Signore“.  “Se piangono – per il momento sono silenziosi, ma è sufficiente che uno dia la nota che incomincia il concerto – lasciateli piangere”.
Se hanno fame allattateli, tranquille qui – ha affermato  il Pontefice- Se hanno caldo togliete le vesti, che alle volte il caldo gli fa male. Loro sono i protagonisti, perché loro oggi ci daranno anche a noi la testimonianza di come si riceve la fede, con innocenza, con apertura di cuore”.

“E a voi genitori e padrini – ha continuato Francesco – vi auguro che la vostra vita sia di aiuto per questi bambini, di aiuto per la crescita, e di accompagnarli nella crescita perché questo è un modo di aiutare a che anche la fede cresca in loro. Grazie tante per la vostra testimonianza di portarli qui a ricevere la fede. E adesso continuiamo col rito del Battesimo”.

“Prima di darvi la benedizione, vi ringrazio per aver incominciato questa vita dei vostri figli col Battesimo, e mi raccomando: che loro sappiano la data del Battesimo, perché è la data della nascita. Anche ognuno di noi, se io domando a voi qual è la data di questa nascita io non so se tutti potranno ricordarlo”.

“Pensate bene – ha proseguito-: la data della nascita è come un compleanno, la data nella quale ho ricevuto la grazia del Signore, sono diventato cristiano e cristiana. Insegnate ai bambini questo, per festeggiarla tutti gli anni”. 

 

Concorso giornalistico “Giuseppe Fava” per gli studenti siciliani

Giuseppe Fava, giornalista contro le mafie
Nella foto d’archivio lo scrittore -Giornalista Giuseppe Fava  Scriveva pure -e liberamente-
all’Espresso Sera di Catania     Era contro ogni Mafia.  I vertici del potere economico lo fecero fuori nell’84 a Catania.
Palermo,

Sensibilizzare i giovani alla conoscenza e all’approfondimento dei temi legati alla legalità e al contrasto delle mafie, partendo dall’osservazione e descrizione della realtà del territorio in cui vivono. È la finalità del concorso giornalistico “Apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia, l’illegalità e le ingiustizie” promosso dalla Fondazione che porta il nome di Giuseppe Fava, il giornalista ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio del 1984.
Il concorso è promosso in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia e si inserisce nell’ambito delle attività culturali che la Fondazione Fava propone da anni per i giovani. Con il coinvolgimento delle scuole di tutta l’Isola, vuole favorire lo sviluppo di una cultura della legalità, del rispetto dei diritti umani, della lotta alle mafie, principi su cui si fonda una società civile e la formazione di cittadini consapevoli e attivi. Il concorso per l’anno scolastico 2023-24 è rivolto a studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie. L’obiettivo è di stimolare i giovani a riflettere, in maniera creativa, su quali siano i comportamenti e le azioni da compiere, in collaborazione con i familiari, gli insegnanti, gli amici e le Istituzioni, per creare un ambiente civile in cui tutti vedano rispettati i propri diritti, lottino per la legalità e contro le mafie.
L’iniziativa coincide con le celebrazioni del quarantennale dell’assassinio di Pippo Fava e intende contribuire a ricordare il giornalista che ha sacrificato la propria vita per la libertà di espressione sancita dall’articolo 21 della Costituzione Italiana. Nella Sicilia degli anni ’80, Fava creò un giornale chiamato ‘I Siciliani’ che formò un gruppo di cronisti ventenni ai quali egli diede una concreta opportunità di formazione professionale e civile. Fava continua a essere un modello per i ragazzi che aspirano a praticare la professione del giornalista in piena libertà.
Oggetto del concorso è il racconto di fenomeni o fatti accaduti preferibilmente nella città dove i partecipanti vivono. I lavori devono essere inchieste che ricostruiscono vicende legate al territorio locale o regionale, che assumano una particolare rilevanza in relazione al proprio vissuto di cittadini e di studenti. Si potranno prendere in considerazione non solo fatti o fenomeni di malcostume, criminalità, illegalità, corruzione, disservizi, ma anche buone pratiche, modelli virtuosi.
Gli elaborati possono prendere spunto da cronache locali o da eventi di rilievo nazionale per poi essere inseriti in un contesto concreto, vicino a chi scrive o a chi realizza video o scatta immagini. Si potrà presentare un testo scritto di massimo 3.000 battute (anche corredato da foto) o di prodotto audiovisivo della durata massima di 3 minuti. Gli studenti possono partecipare singolarmente, per gruppi o per classi.
Gli elaborati dovranno essere raccolti dal Dirigente Scolastico e inviati entro e non oltre il 10 aprile 2024 tramite e-mail al seguente indirizzo: concorso@fondazionefava.it. Una volta pervenuti, saranno valutati da una Commissione mista composta da rappresentanti della Fondazione Fava, giornalisti del tavolo di lavoro permanente sul Premio giornalistico Giuseppe Fava e da quattro rappresentanti nominati dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia. I lavori selezionati dalla Commissione avranno la possibilità di essere pubblicati sul sito della Fondazione Fava. I vincitori saranno premiati nel corso di una cerimonia ufficiale che si terrà il 10 maggio prossimo, a Catania.

 

Napoli, minaccia da CODICE ROSSO: “TI AMMAZZO, TI DO’ FUOCO CON BENZINA, TI TAGLIO L’ALTRA GAMBA…….” Fine incubo: in carcere un uomo di 5o anni

 

 

 

Napoli,,

 

Sotto casa della ex, disabile priva di uno dei due arti inferiori, una pesante minaccia da Codice rosso..    “Ti ammazzo, ti do fuoco con la benzina, ti taglio l’altra gamba e ti metto sulla sedia a rotelle”.

L’intervento dei carabinieri rappresenta la finale dell’incubo -orror : in stato di fermo un uomo di 50 anni. È accaduto nella notte a Torre del Greco, in provincia di Napoli: ora l’uomo deve rispondere di atti gravi persecutori.

La storia, l’ennesima legata alla violenza di genere vede la vittima costretta a rinchiudersi in casa dei genitori e un uomo che, non accettando la fine della loro breve relazione, aveva iniziata a perseguitarla, fino a creare ben 27 diversi profili social pur di ricattarla.La svolta è iniziata attorno alle 18.30 di ieri, quando i carabinieri di Torre del Greco ricevono la segnalazione di un soggetto che sta minacciando l’ex compagna.

I militari raggiungono l’abitazione al secondo piano e trovano il 50enne già noto alle forze dell’ordine e in evidente stato di alterazione psicofisica causata probabilmente dall’uso di stupefacenti. Anche in presenza dei militari continua a minacciare la ex. La vittima, classe 1977, infatti è disabile e le manca un arto. Vive con i propri genitori che – nonostante l’età avanzata – sono stati i primi a difendere la figlia. Per bloccare l’uomo i due carabinieri giunti sul posto hanno non poche difficoltà ed è necessario l’intervento di un’altra gazzella per immobilizzarlo e trasferirlo in caserma.

Negli uffici della caserma di Torre, più tardi, arriva anche la vittima e sarà lì che i militari – coordinati dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Torre Annunziata – ricostruiranno la vicenda: la vittima avrebbe avuto una relazione durata otto mesi, l’ultimo dei quali caratterizzato da una convivenza. In questi otto mesi vi sarebbero stati vessazioni ed umiliazioni continue. Il culmine sarebbe stato raggiunto con un messaggio quando lui postò sui social dopo l’ennesima lite, messaggio nel quale faceva riferimento alla smorfia napoletana, alla donna e al numero 77 (anno di nascita della compagna ma pure “le gambe” per la tradizione partenopea).

La donna allora aveva deciso di farla finita e chiudere la storia. Nessuna denuncia, nonostante i quotidiani tentativi del 50enne di contattarla. La donna aveva rifiutato ogni tentativo di riavvicinamento e, malgrado i 27 profili social creati dall’uomo – che lei aveva puntualmente bloccato – si è vista l’ex compagno davanti alla porta di ingresso dell’abitazione nella quale era andata a vivere con i genitori. Stando a quanto raccontato dalla vittima, erano giorni che non usciva: aveva preferito stare in casa proprio per paura che tutti quei messaggi e quelle minacce di morte o di dare fuoco a lei e suo padre si realizzassero. L’uomo – che in passato era già stato denunciato per analoghi episodi sia dalla prima sia dalla seconda moglie – è stato arrestato e trasferito in carcere. Perquisita la sua abitazione, nella quale i militari hanno trovato e sequestrato una dose di cocaina.