Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della Giornata Nazionale della Bandiera

Roma - Il Torrino del Palazzo del Quirinale illuminato con il Tricolore

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Ricorre oggi il 227° anniversario della nascita, per volontà del Parlamento della Repubblica Cispadana, riunito a Reggio Emilia, del primo Tricolore rosso, bianco e verde.

Radicandosi nelle tappe della storia d’Italia, è giunto sino ad oggi, simbolo della Patria.

La Costituzione afferma, con l’articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese.

In essa si identificano quei sentimenti di coesione e identità nazionale e quegli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto dei diritti dell’uomo che sono le fondamenta della nostra comunità e animano la coscienza civile nelle sue varie espressioni.

Del Tricolore, patrimonio di storia e cultura, andiamo, giustamente orgogliosi. In esso si riconoscono le concittadine e i concittadini stimolati nell’impegno di rendere vivi i valori della Costituzione.

Viva il Tricolore, viva la Repubblica».

Si contano le vittime tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania

 

Palestinesi osservano la distruzione a seguito di un attacco aereo israeliano sul campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. (Photo by MOHAMMED ABED / AFP)

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Il ministero della Sanità dell’Autorità palestinese,  dà i dati delle vittime ,oltre 20 i morti tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania in seguito ad attacchi di Israele nell’ambito dell’offensiva lanciata dopo gli attacchi compiuti il 7 ottobre da Hamas.

Sei palestinesi sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano a Jenin, in Cisgiordania 

Almeno 16 palestinesi sono invece stati uccisi e altri 50 feriti dopo due attacchi dell’esercito israeliano contro la città di Khan Younis e il campo profughi di al-Maghazi. Il primo degli attacchi ha colpito una casa di Khan Younis che ospitava un gran numero di sfollati, uccidendo dodici civili e ferendone altri 50 in varia misura,

.Si apprende anche che  le forze aeree dell’esercito israeliano hanno bombardato una scuola gestita dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, UNRWA, che ospitava gli sfollati nel campo di Al Maghazi, nel centro della Striscia. L’attacco ha ucciso almeno altre quattro persone, tra cui una donna.

Altra novità. La sparatoria in cui è rimasto ucciso questa mattina in Cisgiordania un cittadino israeliano è stato un attacco terroristico. Queste le conclusioni cui sono giunte le Forze di difesa israeliane che hanno avviato una caccia all’uomo per catturare i terroristi responsabili dell’agguato compiuto vicino all’insediamento di Ofra. Ad essere ucciso è stato un cittadino israeliano di 33 anni, residente a Gerusalemme est, trovato in condizioni disperate dai soccorritori nella sua auto.

Quattro agenti della Polizia di Frontiera sono rimasti feriti in un’esplosione la notte scorsa a Jenin, in Cisgiordania, dove era in corso un’operazione antiterrorismo delle forze israeliane. Secondo quanto riferito dalle Forze di difesa israeliane e dalla polizia, ad esplodere – mentre unità militari entravano a Jenin per un’operazione antiterrorismo – è stato un ordigno collocato sul bordo della carreggiata. La deflagrazione ha investito un mezzo della Polizia: quattro gli ufficiali rimasti feriti, due dei quali in modo grave.

Ed infine si apprende pure che un cittadino israeliano di circa 30 anni è stato ucciso in una sparatoria in Cisgiordania, tra gli insediamenti di Eli e Ofra, in quello che viene considerato un possibile attacco terroristico. L’uomo- un arabo -israeliano- è stato dichiarato morto sul posto dai medici che lo hanno soccorso. . 

La zona è stata temporaneamente chiusa al traffico mentre si cerca di ricostruire i fatti senza escludere alcuna pista nelle indagini.

Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato ad Amman, nuova tappa di un viaggio in Medio Oriente volto a ridurre le tensioni nella regione. A darne l’annuncio è stato su X il portavoce di Blinken, Matthew Miller: “La Giordania è un partner vitale nel contribuire a prevenire l’espansione del conflitto nella regione”, ha affermato Miller. “Siamo grati alla sua leadership nel facilitare gli aiuti ai civili a Gaza”.

Dopo aver fatto tappa a Creta, ieri, Blinken è volato nella capitale giordana all’inizio di un lungo tour in Medio Oriente, il quarto nella regione in quattro mesi. Oltre ad Amman, secondo il suo ufficio, visiterà il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, nonché Israele, la Cisgiordania e l’Egitto. In precedenza aveva incontrato a Istanbul il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il ministro degli Esteri Hakan Fidan.

Durante il viaggio, Blinken sta cercando di discutere passi concreti su come gli attori nella regione potrebbero usare la loro influenza per evitare un’escalation della guerra a Gaza. Washington punta anche a garantire che maggiori aiuti umanitari entrino a Gaza e che i militanti di Hamas liberino i restanti ostaggi.

 

Napoli, Servizio Civile: fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 è possibile presentare domanda di partecipazione.

uomo anziano depresso e triste ragazza - giovani disoccupati foto e immagini stock

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Napoli,

Torna l’opportunità del Servizio civile universale: fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 è possibile presentare domanda di partecipazione.

Il Comune di Napoli, nell’ambito del Bando Servizio Civile Universale, ha presentato il Progetto denominato “Napoli città dei giovani 2023” destinato a 35 aspiranti giovani volontari. I volontari di Servizio Civile dovranno svolgere le attività per cinque ore al giorno per cinque giorni a settimana e per un periodo di dodici mesi. Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda online (DOL) ..

Il servizio civile – sottolinea l’assessora al lavoro ed ai giovani Chiara Marciani – permetterà a tanti giovani di vivere un’esperienza unica al servizio del proprio territorio, della propria città e di orientarsi nel mondo del lavoro. Grazie ai progetti vincitori sarà possibile stare a diretto contatto con tante realtà diverse e crescere in consapevolezza, conoscenza ed empatia. Un’occasione preziosa per pensare al proprio futuro e acquisire nuove competenze e nuove conoscenze”.

UN PIANO PER LA STRISCIA DI GAZA MA SUL FUTURO DELLA “PALESTINA” SCONTRI APERTI IN ISRAELE

 

Le divisioni interne al governo israeliano sul futuro della Palestina e del suo status non riconosciuto stanno diventando sempre più polemiche e divergenti .

A quasi tre mesi dall’inizio della guerra ad Hamas nella Striscia di Gaza, le divergenze di opinioni e le divisioni interne al governo israeliano sul futuro dell’enclave palestinese stanno diventando sempre più evidenti e, soprattutto, pubbliche.

Case del campo di Jabaliya distrutte da bombardamenti israeliani nel 2012 foto wikipedia
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Giovedì scorso il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha infatti delineato un programma che non prevede sia il controllo di Hamas sull’enclave sia tantomeno la presenza di cittadini israeliani sul territorio una volta finita la guerra. Ma il piano è stato criticato duramente dal ministro delle Finanze di estrema destra del paese, Bezalel Smotrich, che ha invece sostenuto con forza l’idea di un esodo palestinese da Gaza. Il ministro, in particolare, ha chiesto “la ripresa della costruzione di insediamenti” israeliani nella Striscia e la “migrazione volontaria” dei suoi civili al termine del conflitto.

Nella giornata di ieri si è consumato lo scontro aperto tra alcuni dei principali politici israeliani dopo quella che una fonte ha descritto come una ‘lotta’ in una riunione del gabinetto di sicurezza su come gestire le indagini sugli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre scorso. Ma forti disaccordi pubblici si sono registrati anche sul piano postbellico per Gaza.

 Estrema destra contro il piano per Gaza

Giovedì scorso – si apprende -il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha infatti delineato un programma che non prevede sia il controllo di Hamas sull’enclave sia tantomeno la presenza di cittadini israeliani sul territorio una volta finita la guerra. Ma il piano è stato respinto dal ministro delle Finanze di estrema destra del paese, Bezalel Smotrich, che ha invece sostenuto con forza l’idea di un esodo palestinese da Gaza. Il ministro, in particolare, ha chiesto “la ripresa della costruzione di insediamenti” israeliani nella Striscia e la “migrazione volontaria” dei suoi civili al termine del conflitto.

Il Procuratore di Agrigento, dott Vella coordina le indagini delle due rumene trovate senza vita a Naro nelle loro case

Scientifica dei carabinieri all'opera - Fotogramma

Identificazione delle due donne grazie all’opera della scientifica

Agrigento,

La morte delle due donne rumene trovate all’alba di oggi senza vita nelle loro abitazioni a Naro nell’agrigentino  ha uno sviluppo giudiziario. Un indagato, ‘ accusato di duplice omicidio e vilipendio di cadavere. In questo momento è in caserma a Naro per essere interrogato, alla presenza del suo legale. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella.

La donna  è stata trovata carbonizzata nell’incendio che ha interessato l’appartamento in cui viveva, l’altra in un lago di sangue. Le due donne ritrovate cadaveri erano entrambe rumene. I carabinieri, coordinati dal Procuratore aggiunto Salvatore Vella, stanno indagando per fare luce su quanto accaduto. Si stanno cercando collegamenti tra le due vittimepare che le due donne fossero amiche. Il marito di una delle due era morto da tempo.

Si apprende dell’identificazione:     delle due donne trovate morte: si tratta di Delia Zarniscu, 54 anni e Maria Rus, 58 anni, entrambe romene. Le vittime vivevano a Naro da qualche tempo.

Una notta d’inferno

Sono state le urla strazianti di una delle donne morte a far scattare la notte scorsa l’allarme dei vicini di casa, che hanno quindi allertato le forze dell’ordine. Delia Zarniscu sarebbe stata aggredita e uccisa dentro casa, in via Vinci: l’abitazione era a soqquadro e il corpo in una pozza di sangue.

2023: la Polizia stradale comunica i numeri della sua attività

 

stradale

 

 

È un bilancio positivo quello presentato dalla Polizia stradale a consuntivo dell’attività svolta nel 2023. I dati hanno evidenziato che l’attività della Stradale ha portato a una riduzione degli incidenti stradali rilevati, passati da 45.387 dello scorso anno a 44.778.

Ma il dato più importante è la riduzione degli incidenti con persone decedute, passati da 521 a 449, con una riduzione del 17,1 per cento del numero delle persone morte (495).

Positivo anche il dato della riduzione del 3,9 per cento degli incidenti con feriti, passati da 16.402 dello scorso anno, a 15.760, con una riduzione del 2,7 per cento delle persone che hanno riportato lesioni, scese da 25.374 a 24.701.

Tutto questo grazie ai costanti controlli effettuati dalle pattuglie della Polizia stradale su strade e autostrade in tutto il Paese.Nel 2023 sono state impiegate 425.261 pattuglie, che hanno controllato 1.934.385 persone, contestando 1.791.320 infrazioni, il 26 per cento in più rispetto al 2022.

Vigilata speciale è l’eccessiva velocità, responsabile di numerosi incidenti, che ha fatto registrare 739.704 violazioni (421.973 lo scorso anno).

Polizia stradale: attività di prevenzione incidenti

 

Ritirate 34.315 patenti di guida, 43.187 carte di circolazione e 2.992.834 i punti patente decurtati.

Sono diventate 176 le tratte autostradali, pari a 1.670 chilometri, sulle quali la Polizia stradale controlla la velocità media attraverso il Tutor che, dal 1° gennaio al 27 dicembre, ha rilevato 372.532 infrazioni per superamento dei limiti di velocità.

Nell’ambito di questi controlli anche l’attività svolta nel settore del trasporto professionale, con 22.254 veicoli pesanti sottoposti a verifica, con 17.089 infrazioni accertate e 269 patenti e 616 carte di circolazione ritirate.

I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 640.044, di cui 13.594 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica, mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 1.300. I veicoli sequestrati per la confisca sono stati 831.

Rilevante l’attività di polizia giudiziaria svolta da uomini e donne della Polizia stradale, che ha portato all’arresto di 642 persone e alla denuncia in stato di libertà di altre 14.933.

Sequestrati oltre tre tonnellate e mezzo di sostanze stupefacenti e 446 veicoli oggetto di riciclaggio.

stradale

 

Gli esercizi pubblici controllati sono stati 4.193 di cui 1.404 autofficine, 996 concessionari, 526 autoscuole, 472 carrozzerie, 412 agenzie di pratiche automobilistiche, 79 autodemolizioni e 304 altri esercizi, con 1.989 infrazioni rilevate.

Anche sul fronte della prevenzione, la Polizia stradale è costantemente impegnata con iniziative volte ad accrescere la consapevolezza del pericolo che si corre sulle strade a causa di condotte scorrette o azzardate.

L’attività di prevenzione è la via privilegiata per contrastare l’incidentalità stradale che, per i giovani fino a 30 anni, rappresenta la prima causa di morte. Prevenzione da attuarsi non solo, attraverso un’azione di controllo capillare, ma anche attraverso la modifica dei comportamenti dei conducenti.

Per questo, progetti di sensibilizzazione come Icaro, Biciscuola, Chirone ed Ania Cares, Guida e basta, Inverno in sicurezza e Vacanze sicure, Incroci, ma anche mezzi quali il Camper e il Pullman Azzurro, con le loro particolari dotazioni, rappresentano gli strumenti con i quali la Polizia stradale promuove la cultura della legalità.

Complessivamente sono stati oltre 200mila i ragazzi che la Polizia stradale ha incontrato in occasione dei numerosi interventi di educazione stradale, e che sono stati coinvolti in attività formative sempre nuove ed efficaci.

Tenta il suicidio; i Carabinieri di Frosinone lo salvano consentendo ai sanitari di effettuare un primo intervento

 

Stop Child Suicidio

 Frosinone – Cassino 
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Cassino sono intervenuti all’interno dell’abitazione di un 45enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, per un tentativo di suicidio segnalato al N.U.E. 112 dai propri familiari e dal personale sanitario del 118 già intervenuto.
All’arrivo i Carabinieri hanno trovato l’uomo con una siringa nel braccio che in evidente stato di agitazione, causato da una crisi di astinenza, pronunciava frasi sconnesse minacciando di uccidersi. Dopo diversi tentativi, i militari sono riusciti, comunque, a far desistere l’uomo dall’insano gesto togliendoli la siringa dal braccio e consentendo ai sanitari di effettuare un primo intervento. Il 45enne però, repentinamente, riusciva a divincolarsi cercando di raggiungere il balcone per lanciarsi nel vuoto, venendo prontamente bloccato dai Carabinieri ed affidato nuovamente al personale del 118 che lo trasportava con ambulanza presso il pronto soccorso di Cassino per le cure del caso. Continua ininterrottamente l’impegno dei Carabinieri della Compagnia di Cassino sia nel controllo del territorio sia nell’assicurare risposta alle numerose richieste di soccorso che giungono alla Centrale Operativa attraverso il Numero Unico di Emergenza 112.

Anniversario Piersanti Mattarella,simbolo Antimafia : «Trasparenza,legalità, efficienza Pubblica amministrazione, Mattarella indicò una nuova direzione per la Sicilia” Assassinato a Palermo nel 1980

 

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Palermo,

«Celebrare la memoria di Piersanti Mattarella, che ha combattuto la mafia attraverso scelte politiche e azioni di governo, significa onorare ogni giorno l’impegno per l’affermazione della trasparenza, della legalità, dell’efficienza nella pubblica amministrazione. I suoi valori segnarono una nuova direzione per portare avanti il cambiamento della Sicilia e abbiamo l’impegno di continuare a camminare in questo solco». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Piersanti Mattarella, assassinato a Palermo il 6 gennaio 1980.

Domani il governo regionale sarà alle 9 alla cerimonia di commemorazione sul luogo dell’omicidio, in via Libertà. Alla deposizione della corona d’alloro sarà presente l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, delegato dal presidente Schifani che sarà fuori sede.

L’uccisione di Giuseppe Fava, un sacrificio a cui la Repubblica rende omaggio. “Fava fece del giornalismo uno strumento di irrinunciabile libertà”

Il Presidente Mattarella alla scrivania

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Sono trascorsi quarant’anni dal vile assassinio per mano mafiosa di Giuseppe Fava, giornalista che ha messo la sua passione civile al servizio della gente e della Sicilia, impegnato nella battaglia per liberarla dal giogo della criminalità e dalla rete di collusioni che consente di perpetuarlo.

La mafia lo uccise per le sue denunce, per la capacità di scuotere le coscienze, come fece con tanti che, con coraggio, si ribellarono al dominio della violenza e della sopraffazione e dei quali è doveroso fare memoria.

Fava ha fatto del giornalismo uno strumento di irrinunciabile libertà. L’indipendenza dell’informazione e la salvaguardia del suo pluralismo sono condizione e strumento della libertà di tutti, pietra angolare di una società sana e di una democrazia viva.

Un impegno e un sacrificio a cui la Repubblica rende omaggio».

Giorgia Meloni in Conferenza Stampa: “Il 2024 sarà un anno complesso per tutti, perchè vi sono scadenze importanti…”

 

La premier in conferenza stampa: “Mes obsoleto. Candidarmi alle europee? Non ho ancora deciso”. Sul premierato: “Non tocca i poteri del Capo dello Stato”. Sulla norma per la stampa: “Non vedo bavaglio”

Giorgia Meloni (Fotogramma)
Giorgia Meloni in Conferenza Stampa

Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa di fine anno alla Camera ha subito affermato: “Mi scuso perché la conferenza stampa di fine anno è stata rinviata per due volte per ragioni di salute, mi spiace che anche questo abbia creato fraintendimenti, ma come vedete non mi sottraggo alle domande”. Il 2024 “sarà un anno molto complesso per tutti, un anno che vede molte scadenze importanti, penso alla presidenza italiana del G7, per la quale siamo tutti molto impegnati”.

Il tema della candidatura alle europee è una decisione che non ho ancora preso ha spiegato rispondendo a una domanda  – Sono una persona per la quale niente conta di più di sapere di avere il consenso dei cittadini, tutte le volte che ho avuto l’occasione di misurarmi con il consenso l’ho fatto, anche misurarsi da presidente del Consiglio sarebbe utile e interessante”. “Una mia eventuale candidatura potrebbe portare altri leader a fare una scelta, penso all’opposizione, e diventare un test di altissimo livello, interessante – ha proseguito – Ma devo capire se una mia eventuale candidatura toglierebbe tempo al mio lavoro da presidente del Consiglio e penso che sia una decisione che va presa insieme agli altri leader di maggioranza, abbiamo stabilito che va presa insieme”.

Sul tema del Mes, la premier ha sottolineato che “la mancata ratifica non va messa in rapporto con l’accordo sul Patto di stabilità, io mi sono rimessa all’Aula e la modifica del trattato è stata bocciata, perché in Parlamento non c’è mai stata una maggioranza su questo. Bisogna capire perché Conte ha dato il via libera senza che ci fosse la maggioranza, quindi penso sia stato un errore sottoscrivere la modifica del trattato, sapendo che non c’era una maggioranza in Parlamento”.

Penso che il Mes sia uno strumento obsoleto e penso che la reazione dei mercati sia una conferma di questo, i mercati sono stati consapevoli di questo, penso pure che possa essere una occasione per modificarlo, per pensare come spendere meglio delle risorse che teniamo ferme. Va reso più efficace”, ha aggiunto Meloni.

Guardando all’accordo raggiunto nell’Ue sulla revisione del Patto di Stabilità “sono soddisfatta, a condizioni date”. Meloni ha precisato: “Chiaramente non è il Patto che avrei voluto io. Quello che emerge è che in Europa non c’è questo superiore interesse comune ma si cerca una sintesi”.

Sul tema del premierato “la prima cosa che ho detto è che abbiamo scelto di non toccare i poteri del Capo dello Stato e lo facciamo. Sappiamo che il Capo dello Stato è una figura di garanzia, non vedo in cosa l’elezione del premier significhi togliere poteri al Capo dello Stato, per me si crea un buon equilibrio e si rafforza la stabilità del governo”, ha affermato la presidente del Consiglio….nel corso della Conferenza