Archivi -Sud Libertà
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Foto G. Costiera
Sono arrivati verso mezzanotte e mezza nel porto di Crotone, a bordo di diverse imbarcazioni della Guardia costiera e di un rimorchiatore, i circa 500 migranti soccorsi nello Ionio dalle motovedette della Capitaneria di porto
Le operazioni di sbarco sono iniziate solo dopo l’una di notte. Al porto in moto la macchina organizzativa con ambulanze e mezzi di soccorso della Croce rossa, con i sanitari pronti a fornire la prima assistenza.
I profughi si trovavano a bordo di un peschereccio di 20 metri che era stato intercettato nel pomeriggio dalla Guardia costiera. L’imbarcazione, in pessime condizioni, è stata ‘scortata’ fino a due miglia da Capocolonna e poi è stata affiancata dal rimorchiatore ‘Alessandro Secondo’ di Crotone. Così il peschereccio è riuscito ad arrivare al porto in sicurezza.
Roma,
Il Sottosegretario, “strumento fondamentale contro illeciti e truffe nel settore, anche a tutela di un’attenta gestione dei soldi pubblici” Controlli ex post a campione sui contributi diretti e indiretti di sostegno all’editoria. E’ stato firmato ieri, presso la sede della Guardia di Finanza, a Roma, l’accordo tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, che dà attuazione al Protocollo di intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra il Dipartimento e la Guardia di Finanza.
L’obiettivo della collaborazione – rinnovata oggi per i prossimi 36 mesi senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica – è quello di “migliorare l’efficacia complessiva delle misure volte a prevenire, ricercare e contrastare le violazioni in danno degli interessi economici e finanziari dello Stato connessi all’erogazione dei contributi diretti e indiretti all’editoria”. “La collaborazione con la Guardia di Finanza – ha dichiarato Barachini – è uno strumento fondamentale nell’assegnazione dei sostegni all’editoria e, negli anni, ha contribuito alla drastica riduzione dei fenomeni patologici di illeciti e truffe nel settore. Una svolta, quindi, che tutela i contribuenti e lo Stato nel suo percorso di maggiore attenzione e responsabilità nella gestione dei soldi pubblici”.
Ogni anno il Dipartimento, unitamente agli importi erogati l’anno precedente, trasmette al ‘Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie’ l’elenco dei soggetti ammessi ai contributi e al ‘Nucleo speciale entrate’ l’elenco dei soggetti ammessi ai crediti di imposta. I Nuclei speciali curano l’esecuzione di sinergici controlli e, al ricorrerne i presupposti, comunicano al Dipartimento le risultanze emerse, accertando che siano state soddisfatte tutte le condizioni previste dalla legge, in mancanza delle quali occorre procedere al recupero delle somme percepite. Ciò anche ai fini delle verifiche e dei monitoraggi da parte della Commissione europea in relazione alle misure sottoposte al regime di aiuti di Stato.
Archivi – SUD LIBERTA’
Una storia infinita. Migranti, morti, scafisti, decreti inutili che non tengono conto delle cause delle tragedie quotidiane. Ora anche una nave della marina militare interviene nel mare a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio per dare supporto alla Guardia Costiera nelle operazioni di soccorso a imbarcazioni di migranti a sud est della Sicilia.
Sono in corso diverse operazioni della Guardia Costiera tra Calabria e Sicilia per salvare oltre 1.300 migranti in difficoltà in mare. A sostegno è intervenuta anche la Marina Militare, per supportare le operazioni di soccorso. A dare l’allarme per primo questa mattina era stato il centralino dei migranti Alarm Phone, contattato da alcune persone su un peschereccio che cominciava a imbarcare acqua e che contava oltre 500 migranti a bordo. Per il loro arrivo sono state allertate le prefetture di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina
“La Guardia Costiera in difficoltà nell’area Sar Italiana, a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio, durante interventi di propria competenza – dicono al ministero della Difesa – ha chiesto supporto alla Marina Militare. È stato disposto l’immediato intervento di Nave Sirio, già presente nell’area per le proprie attività operative, ad integrazione dei mezzi della Guardia Costiera attualmente impegnati sulla scena luogo dell’azione. La nave militare sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta”.
Alle ore 14.30, la Commissione Affari costituzionali, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti modifiche all’articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, ha svolto l’audizione di Gaetano Azzariti, professore di diritto cosituzionale presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Serena Sileoni, professoressa di diritto costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa.
Questa mattina, durante il pattugliamento aereo di Frontex, perviene una nota di comunicato della G. costiera, sono state avvistate in acque SAR maltesi – a circa 10 miglia dalle acque territoriali italiane – alcune piccole imbarcazioni in ferro, sovraccariche di persone ed in pessimo stato di galleggiabilità.
L’Autorità SAR di La Valletta, avvertita della situazione di pericolo, ha immediatamente richiesto alla Guardia Costiera di Roma (IMRCC) la cooperazione ai sensi della Convenzione SAR e IMRCC ha pertanto inviato in area l’unità più vicina in grado di intervenire che in quel momento era una motovedetta della Guardia di Finanza.
Quest’ultima, giunta rapidamente sul posto, ha subito cominciato il recupero degli occupanti; durante queste prime concitate fasi, una di queste imbarcazioni, che dalle immagini dell’aereo mostrava che già imbarcava acqua, è affondata.
Nel frattempo giungeva sul punto anche la motovedetta della Guardia Costiera CP 324 (che aveva appena ultimato un soccorso in favore di 45 migranti tra i quali 5 neonati) ed insieme traevano in salvo tutti i 38 migranti caduti in acqua (tra questi anche un minore).
La complessa operazione di soccorso ha visto l’impiego del Rescue Swimmer (figura professionale della Guardia Costiera, specializzata nel salvataggio in acqua in spazi ristretti e con condizioni meteomarine avverse) imbarcato a bordo della motovedetta della Guardia Costiera.
Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania ha posto in stato di fermo tre persone perché ritenute responsabili di sottrazione fraudolenta all’accertamento o al pagamento delle accise sugli oli minerali. Nei loro confronti le Fiamme gialle, su delega della Procura etnea, hanno eseguito un’ordinanza del Gip.
L’operazione ha visto protagoniste le unità specializzate del gruppo Tutela finanza pubblica del nucleo Pef di Catania della Guardia di finanza, con la collaborazione di funzionari dell’ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Palermo.
L’avvio alle indagini è scaturito da un controllo sulla qualità del prodotto petrolifero scaricato in un distributore stradale della provincia etnea che è risultato avere un altissimo contenuto di zolfo. Poi successivamente, approfondendo le investigazioni, le Fiamme gialle hanno rilevato la frode attuata dagli indagati: Giuseppe Adornetto, di 36 anni, Vincenzo Salvatore Adornetto, di 64, e Claudio Iacono, di 66.
Secondo gli inquirenti, gli Adornetto, a vario titolo amministratori e legali rappresentanti delle società di autotrasporto Gisa Autotrasporti srl e Lp Transport srls, con sede nella zona industriale di Catania, con l’ausilio di Iacono, già dipendente di quest’ultima con mansioni di autista, avrebbero sfruttato i trasporti di prodotti energetici eseguiti per conto di ignari committenti per prelevare, di volta in volta, dalle autobotti migliaia di litri di carburante, sostituendoli con analoghi quantitativi di olii esausti di scarsa qualità.
l carburante prelevato dagli indagati sarebbe stato successivamente destinato sia al rifornimento degli automezzi aziendali sia alla vendita abusiva al dettaglio a privati con una stazione di servizio abusiva realizzata alla Lp Transport.
A conclusione delle indagini sono stati deferite alla Procura di Catania cinque persone e sequestrati circa 53 mila litri di carburante «miscelato», 5 mila litri di olii lubrificanti esausti, due autocisterne e l’apparecchiatura per l’erogazione clandestina del prodotto…
Il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’assessorato alla Salute, diretto da Salvatore Requirez, e il comitato Sicilia del Coni, guidato da Sergio D’Antoni, hanno siglato oggi un protocollo d’intesa per la promozione dell’attività motoria.
«Tutelare il diritto dei cittadini alla salute – dichiara l’assessore Giovanna Volo – significa anche educare la popolazione ad abitudini quotidiane sane e a mantenere stili di vita attivi che permettano di prevenire molte delle principali patologie croniche, quali malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie, tumori».
Il protocollo, che si inserisce nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2020-2025 e ha durata quinquennale, prevede la collaborazione tra istituzioni per la realizzazione di percorsi multidisciplinari e intersettoriali a livello regionale che favoriscano il movimento. Tra gli obiettivi della collaborazione tra Regione e Coni c’è anche quello di effettuare una mappatura dell’offerta di opportunità per l’attività motoria e sportiva presente nel territorio regionale e di fornire una conseguente e adeguata informazione ai cittadini sulle relative modalità di accesso e di fruizione.
«Secondo il Rapporto Passi 2017-2020 “Sedentarietà” – spiega Requirez – il 50,7 per cento della popolazione siciliana è completamente sedentario, un valore che supera di gran lunga quello di riferimento nazionale che si attesta al 36,6 per cento. Il nostro obiettivo è far sì che l’attività fisica quotidiana inizi a essere vissuta quale momento di benessere psicofisico che coinvolga bambini, giovani, adulti, anziani e persone disabili».
I provvedimenti restrittivi seguono una complessa attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro tra il 2020 e il 2021. L’operazione, indicata in maniera convenzionale con il nome di ‘Hybris’, partendo dall’osservazione del territorio, si è posta l’obiettivo di incidere sulla struttura organizzativa della cosca dominante nella Piana.
Oltre alle misure personali il provvedimento dell’Autorità giudiziaria ha riguardato anche il sequestro preventivo di una ditta (con il relativo compendio aziendale), attiva nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli, e di due proprietà immobiliari utilizzate per agevolare le attività criminali della cosca e che rappresentano il profitto delle medesime attività delinquenziali, per un valore complessivo stimato in circa 1 milione di euro.