Per una pace giusta e per gli esiti dei vertici NATO , Mattarella convoca il Consiglio supremo di Difesa

 

Il Presidente Sergio Mattarella con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa

l Presidente Sergio Mattarella con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa

 

 

Il Presidente Sergio Mattarella con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa

 

Si è già riunito  al Palazzo del Quirinale, il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone.
Erano altresì presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa, Francesco Saverio Garofani.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha illustrato gli esiti del vertice NATO di Vilnius. Il Consiglio ha, successivamente, esaminato la situazione della guerra in Ucraina e ha ribadito la ferma condanna dell’aggressione operata dalla Federazione Russa e il sostegno all’Ucraina nella sua difesa contro l’invasore. Il rispetto della libertà, della sovranità democratica, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza degli Stati sono valori fondanti dell’Unione europea e condizioni essenziali per l’ordine internazionale e la convivenza pacifica dei popoli.
Il Consiglio è stato parimenti concorde sull’importanza di richiedere la massima attenzione verso le iniziative tendenti a individuare sentieri di dialogo tra le parti che permettano di giungere a una pace giusta e duratura, in conformità al diritto internazionale.
Il Consiglio ha quindi passato in rassegna la situazione delle altre aree di crisi, soprattutto di quelle in cui l’Italia è presente con le sue Forze armate nell’ambito di missioni fuori confine. Sono stati affrontati i rapidi mutamenti dello scenario internazionale e la conseguente evoluzione dei rapporti politici e strategici tra i Paesi e le Organizzazioni internazionali.
Il Consiglio ha posto speciale attenzione al Mediterraneo allargato, in considerazione della sua rilevanza strategica, e soprattutto alle situazioni d’incertezza che in grado differente interessano diverse regioni.
La rotta del Mediterraneo centrale, caratterizzata da flussi migratori che originano prevalentemente dalle coste libiche e tunisine, si conferma – con un picco nei primi mesi del 2023 – la principale direttrice di trasferimento via mare di migranti irregolari in Italia.
In questo quadro, sono state sottolineate le ragioni che inducono l’Italia ad assumere una forte iniziativa per richiamare l’attenzione piena dell’Unione europea e della NATO sull’Africa. Senza il consolidamento politico, sociale ed economico di quel continente non è infatti possibile garantire la sicurezza dei Paesi membri dell’Unione europea, che a loro volta sono parte fondamentale dell’Alleanza atlantica.
Il Consiglio ha poi esaminato lo stato di efficienza dello strumento militare, approfondendo– anche in termini di politica industriale nazionale nel settore della difesa – le misure necessarie per assicurare adeguata prontezza e capacità di garantire il compito primario e istituzionale della difesa della Repubblica, con livelli di efficienza e capacità d’impiego adeguati e sostenibili nel tempo.
Il Ministro della Difesa ha illustrato i principi che guideranno la futura riorganizzazione della struttura del dicastero e l’esigenza di assicurare allo Strumento militare, anche con finanziamenti adeguati, in linea con i requisiti definiti dall’Alleanza Atlantica, in un’ottica interforze e attenta al personale militare e civile, la capacità di operare su tutti i domini, compresi i nuovi ambiti, quali lo spazio esterno, quello cognitivo e quello subacqueo.
Infine, è stato ribadito che, nell’attuale e nel futuro scenario internazionale, difesa e sicurezza devono essere considerati obiettivo comune per le istituzioni della Repubblica, sulla base di una strategia di sicurezza nazionale, predisposta dal Governo e approvata dal Parlamento.

 

Mafia e narcotraffico, arrestati dal ROS soggetti apicali del Clan “Li Bergolis-Miucci”

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 Un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Bari – questa mattina 14.07.2023, è stata notificata dai  Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia a  cinque persone, di cui tre destinatarie del carcere e due, invece, della misura degli arresti domiciliari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha diretto e coordinato le indagini dei militari dell’Arma.
Si tratta di provvedimenti restrittivi emessi in fase cautelare nei confronti di cinque soggetti ritenuti, allo stato, sotto un profilo gravemente indiziario, quali presunti responsabili – a vario titolo – dei gravi reati di concorso di persone in spaccio di sostanze stupefacenti nonché di possesso ed utilizzo illegale di apparati telefonici all’interno di Istituti di detenzione, il tutto aggravato dall’agevolazione all’organizzazione mafiosa convenzionalmente denominata “LI BERGOLIS-MIUCCI”, attivamente operante in area garganica.
La complessa ed articolata indagine in questione, sviluppata altresì mediante strumentazioni tecniche da parte degli investigatori dell’Arma, è in particolare scaturita a seguito dell’arresto di un 28enne, avvenuto in Vieste (FG), nel marzo 2021, sempre per reati di droga, per il quale lo stesso è già stato condannato, nell’Aprile di quest’anno, in secondo grado, da parte della Corte d’Appello di Bari, ad una pena di anni 2 e mesi 8 di reclusione, oltre a 12.000 euro di multa. A seguito dei successivi approfondimenti derivanti da tale operazione di polizia giudiziaria dalla quale derivò il sequestro di circa un etto di cocaina, le investigazioni svolte hanno quindi consentito di ricondurre tale condotta criminale, apparentemente estemporanea, ad un contesto più ampio legato al controllo del territorio nel settore del narcotraffico nella città di Vieste (FG) da parte di soggetti riconducibili al clan “LI BERGOLIS-MIUCCI”.
Tra i destinatari di tale importante misura cautelare e di custodia, rilevante soprattutto in termini di ricostruzione degli interessi illeciti e dei fenomeni mafiosi riguardanti tale area geografica, da sempre al “centro” di molteplici interessi criminali nonché protagonista, negli ultimi anni, di efferati omicidi tra clan contrapposti per il controllo del territorio e, specificatamente, del narcotraffico, vi sono anche figure apicali del clan “LI BERGOLIS-MIUCCI”, tra l’altro già detenuti in carcere per altri procedimenti.
All’atto dell’esecuzione dei provvedimenti in questione, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, Carabinieri del ROS e del Nucleo Investigativo di Foggia hanno altresì eseguito perquisizioni nei confronti degli indagati.
Ancora una volta, Magistratura e Carabinieri, insieme, hanno dato un’importante risposta – in termini di legalità e sicurezza – sul territorio del Gargano, a tutela della collettività. L’ennesima forte testimonianza dello Stato in un’area sensibile della Nazione permeata da insidiosi fenomeni di criminalità organizzata anche di matrice mafiosa.

Un’altra indecenza arricchisce l’attività politica dei gruppi parlamentari: ulteriore aumento di 1270 euro ai capigruppo

 

 

LA  MORALITA’  DELLA  POLITICA  ITALIANA  :  VOTARE ESSI STESSI – SENZA VERGOGNA – L’AUMENTO DELL’INDENNITA’

 

 

 

Un’altra indecenza arricchisce l’attività politica  di chi ha pensato – in un contesto di crisi globale e di difficile sopravvivenza  della popolazione – l’aumento di indennità per i capigruppo alla Camera con il benestare  di Centrodestra e del Movimento 5 Stelle che ha trascurato i principi morali del procedimento.       Si sono  astenuti Pd, Verdi-Sinistra e Roberto Giachetti di Iv. L’aumento di indennità è pari a 1269,34 euro netti.

E’ vero che si tratta di un’operazione a saldo invariato che non pesa sul bilancio della Camera ma è anche vero e sacrosanto  che la moralità e la saggezza sono state  mandate a quel paese .

         Si parla di gestione dei fondi dei gruppi parlamentari, si spiega, e che è stata presa dall’ufficio di presidenza di Montecitorio.

Il Questore della Camera dei deputati Paolo Trancassini con disinvoltura    spiega :”Nell’Ufficio di presidenza abbiamo approvato una delibera che prevede di corrispondere un’indennità per i presidenti dei Gruppi parlamentari pari a quella dei presidenti di commissione, senza prevedere nessun aumento di spesa per il bilancio della Camera dei deputati”  “Con questa indennità, che dovrà essere prelevata dal contributo che viene versato ai Gruppi parlamentari, viene riconosciuta l’importanza del ruolo e delle attività dei presidenti dei Gruppi parlamentari “.

“Grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle abbiamo evitato spese a carico degli italiani. La proposta alternativa, che il M5S ha fermamente contrastato in collegio dei questori, prevedeva l’introduzione dell’indennità per i capigruppo con costi a carico della Camera e quindi dei cittadini”, dice il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri.

“Abbiamo ottenuto una modifica sostanziale spingendo le forze politiche di maggioranza ad accettare lo schema da noi proposto e a votarlo in Ufficio di Presidenza: le indennità dei capigruppo non devono essere a carico degli italiani ma eventualmente dei gruppi parlamentari. La proposta passata alla Camera è a saldo zero”.

“Io, Francesco Silvestri, in linea con la mia storia personale e quella del Movimento 5 Stelle, non mi avvarrò in alcun modo di questo aumento e farò in modo che le risorse, proprio come prima che questa delibera divenisse effettiva, vengano utilizzate per lo svolgimento delle nostre battaglie politiche”.   

  Il  Movimento 5 stelle- è l’opinione di SUD LIBERTA’ –  probabilmente ha trascurato in questa vicenda l’aspetto moralistico sociale che le forze politiche di maggioranza hanno calpestato e come la politica italiana curi bene i propri interessi particolari..

“Il Ponte sullo stretto diventa sempre un progetto più concreto”, parola dell’amministratore della società Pietro Ciucci

 

 

 

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Palermo

l presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto questa mattina a Palazzo d’Orléans l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. Un incontro cordiale e propositivo, utile a fare il punto sulle prossime fasi progettuali.

«Ogni giorno che passa  – afferma il governatore Schifani – il Ponte sullo Stretto diventa un progetto sempre più concreto, anche sotto il profilo della futura governance. La nomina dell’ingegnere Ciucci, che è la memoria storica, una persona che conosce tutte le tematiche riguardanti questa infrastruttura, è un’ottima scelta del ministro Salvini. Il nuovo amministratore delegato, che conosco e stimo da tempo, rappresenta una figura che può dare una marcia in più. Occorrerà adesso impegnarsi in un percorso comune».

«Stiamo lavorando con impegno assieme al Ministero delle Infrastrutture, alla Regione Siciliana e alla Regione Calabria – dichiara l’amministratore delegato Ciucci – nel rispetto del cronoprogramma delle azioni finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo, fissato per legge, di approvazione del progetto esecutivo entro il mese di luglio del 2024, con immediato avvio dei lavori. Sfida che è resa possibile grazie al grande lavoro svolto dalla Società negli anni, assieme alla squadra di contraenti, dal Comitato tecnico scientifico, dal territorio siciliano e calabrese e dalle istituzioni, nel redigere e approvare il progetto definitivo dell’opera. L’incontro di oggi conferma la piena sintonia con il presidente Schifani, costruita nel tempo, e il contributo fondamentale della Sicilia per la realizzazione del ponte». 

In particolare, sono in corso numerose attività: il riavvio dei rapporti con i contraenti già affidatari dell’opera, l’aggiornamento del progetto che si concluderà entro settembre, l’aggiornamento delle previsioni di traffico necessarie per l’elaborazione del nuovo piano economico-finanziario per la copertura dell’investimento, pari a 13,5 miliardi di euro. L’importo comprende le opere complementari e di ottimizzazione delle connessioni ferroviarie e stradali, risultato delle indicazioni provenienti da Sicilia e Calabria. I collegamenti assieme al ponte permetteranno la realizzazione dell’area Metropolitana dello Stretto a sottolineare che oggi l’infrastruttura, ancor più che in passato, è un’opera del territorio e realizzata per il territorio. 

«Inoltre, la valenza strategica e funzionale del ponte – conclude Ciucci – è ulteriormente valorizzata dai significativi investimenti del governo sulla rete stradale e ferroviaria in Sicilia e Calabria. Un impegno, quello del Ministero delle Infrastrutture, senza precedenti che al 2030 prevede opere per circa 70 miliardi tra Sicilia e Calabria che daranno vita a un sistema di trasporti sostenibile, sia in termini di rilancio economico che sociale delle due regioni».

Ponte sullo Stretto di Messina: se ne parla ancora oggi pomeriggio a Palazzo Zanca tra il sindaco Basile e l’amministratore della società Ciucci

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Messina

Il sindaco Federico Basile ha ricevuto oggi pomeriggio a palazzo Zanca l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci per fare il punto sulle attività in corso e in programmazione per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Durante l’incontro è stato avviato fattivamente il dialogo per massimizzare il valore dell’opera per il territorio anche alla luce dello sviluppo del progetto esecutivo del ponte. “E’ stata una riunione proficua ed interessante – ha dichiarato il sindaco Basile – in quanto abbiamo avviato un’interlocuzione diretta e positiva per la città di Messina, che riveste un ruolo da protagonista nell’esecuzione dell’opera. Questo è il primo di una serie di confronti che con l’avanzamento del progetto ci vedrà sempre più in prima linea”.

Pietro Ciucci, nell’occasione, ha confermato: “Piena attenzione alla cittadinanza di Messina con l’obiettivo di valorizzare al massimo i vantaggi derivanti dal ponte che permetterà la realizzazione dell’area Metropolitana dello Stretto a sottolineare che oggi il ponte, ancor più che in passato, è un’opera del territorio e realizzata per il territorio”.

Enna, neonato cade dal fasciatoio e, dopo vari interventi, non c’è più nulla fare

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Enna

Un neonato di sei mesi di Agira, in provincia di Enna, è morto stamani all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è giunto ieri in condizioni disperate.      Sembra che  il piccolo sarebbe caduto dal fasciatoio, procurandosi gravissime lesioni. Immediata la corsa all’ospedale Umberto I di Enna, dove i medici hanno disposto il trasferimento in elisoccorso al nosocomio etneo. Qui il bimbo è stato sottoposto a un primo delicato intervento chirurgico per un vasto ematoma cerebrale e stamani a una seconda operazione per tentare di salvarlo. Per il piccolo, la fine era però giò segnata e non c’è stato, però, nulla da fare.

Agricoltura, Regione Sicilia,approvati i piani di gestione delle dighe San Giovanni e Gorgo nell’Agrigentino

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L’Autorità di bacino della Presidenza della Regione ha approvato il piano di gestione della diga San Giovanni e del cosiddetto laghetto Gorgo, entrambi nell’Agrigentino. La prima, che sbarra il torrente Naro, si trova nel comune omonimo, il secondo invece, costruito lungo il “Fosso Gurra”, sorge nel territorio di Montallegro.

Un altro passo importante per la dotazione idrica di due invasi destinati ad uso irriguo, che consentirà un più efficace utilizzo e maggiori quantitativi d’acqua a disposizione degli agricoltori della zona. Il via libera al piano di gestione della diga San Giovanni, che presenta una capacità d’invaso totale di 16,30 milioni di metri cubi, consentirà un quadro previsionale delle operazioni di svaso, sfangamento e spurgo connesse con le attività di manutenzione dell’impianto. Il documento prevede inoltre la rimozione del sedimento nell’area dello scarico di fondo attraverso un’attività di sfangamento per un volume di circa 27.000 metri cubi.

Stessi interventi anche per il laghetto Gorgo, capacità totale 3,4 milioni di metri cubi d’acqua, con l’obiettivo di conseguire nel tempo il ripristino della capacità utile originaria dell’invaso, proteggendola da fenomeni d’interrimento. Il progetto di gestione dei due invasi è stato affidato al dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione Siciliana e avrà validità decennale, con l’obbligo del gestore di presentare un aggiornamento ogni qualvolta mutino in modo sostanziale le condizioni.

“Nuove risorse – comunica il Presidente Regione Sicilia Schifani – per riqualificare l’area industriale di Catania”

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«Pronti a stanziare 100 milioni di euro per lo scorrimento delle graduatorie del bando Ripresa Sicilia».

Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, all’incontro organizzato da Confindustria Catania sulla riqualificazione dell’Area industriale del capoluogo etneo e della provincia. Presenti anche gli assessori regionali alle Attività produttive, Edy Tamajo, e al Territorio e ambiente, Elena Pagana.

«Recupereremo le risorse – prosegue il governatore – dalla riprogrammazione dei fondi extraregionali 2021-2027 e l’erogazione avverrà attraverso l’Irfis, finanziaria della Regione, ente snello e fiore all’occhiello di questa amministrazione». Ripresa Sicilia è un bando che favorisce investimenti ex novo o di ristrutturazione per importi che in media si aggirano sul milione, il milione e mezzo.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle politiche che il governo Schifani ha destinato per la ripresa delle attività produttive dell’Isola. «Guardiamo, quindi – aggiunge Schifani – alle piccole e medie imprese che nel nostro territorio rivestono un’importanza strategica. Avevamo lanciato il bando con 34 milioni di euro, ora incrementeremo i fondi a disposizione per dare sostegno a circa la metà delle imprese che hanno fatto domanda di contributi». Il presidente della Regione ha annunciato anche l’intenzione del governo regionale di istituire un tavolo tecnico dedicato all’area industriale di Catania: «Servirà per affrontare tutte le esigenze degli imprenditori e del territorio».

San Luigi : ” Abbattere le liste d’attesa e migliorare gli aspetti delle emergenze”

 

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IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELL’ASP DI  CATANIA ,MAURIZIO  LANZA :” CATANIA SI CONFERMA ALL’AVANGUARDIA PER LA CAPACITA’ DI FARE RETE..”

 

 

 

«Dobbiamo guardare a una Sanità più moderna, più agile e meglio organizzata. Oggi è un giorno importante perché inauguriamo questo prototipo di Casa di comunità, un “modello” che è figlio del Pnrr. Siamo sempre stati d’accordo alla Sanità di prossimità, cioè a quel cuscinetto tra il medico di base e il ricovero ospedaliero. Queste realtà, infatti, sono destinate a filtrare ed evitare l’intasamento delle strutture sanitarie. Sulla Rete ospedaliera, in generale, abbiamo grandi progetti con centinaia di milioni di euro destinati a ristrutturare i grandi complessi sanitari. La priorità del mio governo, al di là del potenziamento della Rete ospedaliera, è abbattere le liste d’attesa e migliorare l’aspetto relativo alle emergenze».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che stamattina, accompagnato dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e dal dirigente generale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, si è recato in visita alla Cittadella della Salute “San Luigi” per verificare lo stato di implementazione del modello sperimentale della Casa di comunità (Cdc), già avviato nel presidio. È stata l’occasione per fare il punto sull’avanzamento dei lavori in corso, finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per l’ampliamento della struttura e la realizzazione delle nuove Centrali operative territoriali (Cot).
Il governatore è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza, dal direttore sanitario, Antonino Rapisarda, e dal direttore amministrativo, Giuseppe Di Bella. «Devo ringraziare coloro che lavorano qui – ha aggiunto l’assessore Volo – per la grande capacità e per avere intuito che bisognava ammodernare il concetto di semplice poliambulatorio, portandolo ad avere una struttura in grado di costituire non solo una forte integrazione tra territorio e ospedale, ma sostanzialmente la possibilità di assorbire la domanda di assistenza che viene da parte dei cittadini con problemi di cronicità e di fragilità. Quello di oggi, qui a Catania, è il primo esempio, la migliore risposta ai grandi disagi che registriamo quotidianamente negli ospedali.
In tutta l’Isola sono previsti 156 di questi centri e il prossimo, spero entro fine mese, sarà inaugurato in provincia di Caltanissetta». «Catania – ha detto il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza – si conferma all’avanguardia, soprattutto per la capacità di fare rete. Qui c’è un ambulatorio in cui i medici di medicina generale faranno squadra con i colleghi dell’Asp e con tutte le professionalità che lavorano in questa struttura eccezionale. Sarà un presidio medico attivo h24 nel quale i cittadini potranno trovare anche i propri medici curanti. Un modello evoluto, che consente un’assistenza specifica per alcune patologie, con accesso alle cure più facilitato perché non c’è bisogno di passare attraverso il Cup. Infine, è già operativa una tac di ultimissima generazione che consentirà di abbreviare enormemente i tempi di attesa». L’attuale Cittadella della Salute situata nell’ex ospedale San Luigi è stata inaugurata il 27 febbraio 2016 ed è sede del Distretto di Catania e del Presidio territoriale di assistenza (Pta).
Il progetto assistenziale, integrato e multidisciplinare, ruota attorno al cittadino, organizzando i percorsi in modo nuovo, semplice e veloce. Fra i punti di forza della “Cittadella” ci sono sia la collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e la medicina specialistica sia quella fra Asp e Arnas “Garibaldi” per i servizi di radiologia. A seguito delle nuove indicazioni contenute nel Decreto ministeriale n. 77 del 2022 sui nuovi modelli standard per lo sviluppo del l’assistenza territoriale del Servizio sanitario nazionale, in attesa del completamento dei lavori di ampliamento finanziati con i fondi del Pnrr, nel Pta “San Luigi” si dà l’avvio sperimentale a una Casa di comunità, che vede la realizzazione di modelli organizzativi che potranno essere adottati nelle altre Case di comunità regionali. Al suo interno sono già attivi i cantieri per la realizzazione di due Centrali operative territoriali (Cot) delle 10 previste in tutta la provincia etnea.
Saranno realizzati anche nuovi spazi ambulatoriali e un Ospedale di comunità (in entrambi i casi a settembre verranno aggiudicati i lavori da Invitalia, incaricata dalla Regione Siciliana della procedura di gara). Le Case di comunità rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale a cui il cittadino può accedere per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In provincia di Catania sono previste 29 Case di comunità, 3 delle quali nel capoluogo etneo, nell’ambito di uno stanziamento complessivo per la stessa provincia pari a 65,7 milioni di euro, che comprende anche gli Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali. Lo stanziamento complessivo dei lavori e delle forniture finanziate dal Pnrr Salute, per l’intera Regione, ammonta invece a 800 milioni di euro.
I profili di cura assicurati dal Pta, dunque, si potenziano integrando il Presidio di continuità assistenziale (ex Guardia medica) e rinnovando, in forma più ampia e organizzata, l’integrazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta: nella nuova Casa di comunità un’intera area, infatti, sarà a loro dedicata. Inoltre, grazie ai fondi del Pnrr, all’interno della struttura sanitaria attiva è già operativa una TAC, alla quale si aggiungerà a breve anche un Telecomandato, per offrire ai cittadini del territorio servizi pubblici di radiologia territoriale unici in ambito regionale. Le scadenze imposte dal Ministero sono state fin qui rispettate ed, in ogni caso, l’attivazione delle strutture è prevista entro il 2026, solo per Cot è anticipata al 30 giugno 2024.

Napoli, incubo per famiglia spagnola, stuprato un 15enne su una nave

 

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ARRESTATO MEMBRO DELL’EQUIPAGGIO

Napoli

Violenza sessuale aggravata :    vacanza da incubo per una  famiglia di turisti spagnoli partiti in crociera. Un 15enne ha denunciato di essere stato stuprato da un addetto alle pulizie a bordo della nave mentre era attraccata al porto di Napoli. E’ quanto riporta Il Messaggero. Il presunto violentatore, un 54enne originario dell’Honduras, è stato arrestato: è indagato dal pm partenopeo, Emanuele De Franco, per violenza sessuale aggravata.

I fatti risalgono al 24 giugno scorso: il ragazzino insieme al fratello hanno preferito restare in piscina sulla nave, mentre i genitori ne hanno approfittato per fare un’escursione a terra. Il 54enne dopo aver incrociato il giovane nei corridoi della nave, lo ha attirato nella sua cabina e quindi fatto stendere sul divano per poi abusare di lui. Dopo che il ragazzo, terrorizzato, lo ha implorato di fermarsi, l’uomo è uscito dalla cabina. Il 15enne ha poi raccontato tutto al fratello, il quale a sua volta ha chiamato i genitori. Nei prossimi giorni il giovane spagnolo (la famiglia è residente ad Alicante) verrà ascoltato in incidente probatorio davanti   il  Gip del Tribunale di Napoli.