Anno: 2023
lA MOSTRA “LA VERGINE DELLE ROCCE” CURATA DAL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA VITTORIO SGARBI E NICOLA BARBATELLI: INAUGURAZIONE IL 31 LUGLIO
Uno straordinario percorso attraverso l’arte leonardesca nel cuore della Valle dei Templi. Sarà inaugurata il 31 luglio , con apertura al pubblico il primo agosto (dalle 8.30 alle 23) la mostra “La Bottega di Leonardo – La Vergine delle rocce”, curata da Vittorio Sgarbi e Nicola Barbatelli, e allestita nella Villa Aurea, nel Parco archeologico della Valle dei Templi, ad Agrigento, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità e iscritto al World heritage list dell’Unesco.
All’interno del percorso espositivo sarà possibile ammirare per la prima volta in Sicilia, la famosissima “Vergine Cheramy”, una delle tre versioni de “La Vergine delle rocce”, di Leonardo da Vinci. L’opera proviene da una collezione privata ed è stata concessa per l’occasione; le altre due versioni sono esposte in modo permanente nel Musée du Louvre di Parigi e alla National Gallery di Londra.
La mostra , prodotta da Mediatica, Ellison e Samar, patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Regione Siciliana, dal Comune di Agrigento e dal Parco della Valle dei Templi di Agrigento, è visitabile dal 31 luglio al 31 dicembre (ingresso 13 euro comprensivo della visita al Parco archeologico), anche in notturna durante il periodo estivo, e costituirà l’evento inaugurale del programma di avvicinamento ad “Agrigento Capitale italiana della cultura 2025”.
Oltre alla celebre opera pittorica del grande genio rinascimentale, saranno esposti dieci importanti dipinti degli allievi della “Bottega leonardesca”, che consentiranno di riscoprire l’ambiente e i linguaggi espressivi di Leonardo, le influenze dall’ultimo quarto del ‘400 fino la prima metà del ‘500.
«Accolgo con estremo piacere la notizia di una mostra ad Agrigento dedicata a Leonardo da Vinci – afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – autore che con il suo genio poliedrico ha segnato il nostro Rinascimento. Questa mostra prestigiosa, che gode del patrocinio della Regione Siciliana, attraverso l’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, oltre che del ministero della Cultura e del Comune di Agrigento, avvia il percorso che porterà la Città dei Templi ad assumere il ruolo di “Capitale italiana della cultura”, nel 2025.
E rappresenta molto bene la ricchezza e la varietà di una proposta culturale che valorizza il patrimonio artistico di una città dalla storia antichissima e che, al contempo, è in grado di accogliere e dare risalto a un linguaggio artistico universale e imperituro, qual è quello di Leonardo». «Non a caso, la capacità di relazionarsi con l’altro da sé in una prospettiva di arricchimento reciproco sul piano culturale e umano – sottolinea il presidente Schifani – è il fulcro del progetto che ha portato alla designazione della città e della provincia di Agrigento come capitale della cultura. Il governo della Regione è pronto a fare la sua parte al fianco della città e del suo territorio».
Dichiarazione del Presidente Mattarella nel decennale del rapimento di padre Paolo Dall’Oglio
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Sono trascorsi dieci anni dal rapimento in Siria di padre Paolo Dall’Oglio. Da allora nessuna notizia è stata capace di rinfocolare la speranza della sua sopravvivenza. In questo giorno che rinnova il dolore e, con esso, il ricordo di uomo generoso, che ha donato tutto se stesso alla solidarietà, al dialogo, all’aiuto di chi più è nel bisogno, desidero esprimere i sentimenti più profondi di vicinanza ai familiari e a quanti con loro condividono lo strazio dell’attesa.
Paolo Dall’Oglio, testimone e costruttore di pace, ha fatto sì che la sua fede religiosa non si sia mai espressa come motivo di contrasto. La sua vita è sempre stata una spinta incessante a ricercare la condivisione, l’incontro, la giustizia, l’unità, in nome della persona, di ogni persona, della sua integrità, della sua inviolabile dignità. Ha sfidato pregiudizi e regimi, ha vissuto con i più poveri, ha percorso coraggiosamente i deserti e i territori dei conflitti, dell’odio, della sopraffazione, per portare speranza e umanità.
Per quanto possano apparire inermi, i testimoni di pace sono protagonisti della storia. La memoria della loro presenza e del loro passaggio va tenuta alta, ancor più in una stagione in cui le ferite della guerra insanguinano il Medio Oriente e la nostra Europa».
Golpe in Niger, “incrollabile sostegno Usa” a presidente Bazoum
l segretario di Stato americano Blinken ha parlato al telefono con il presidente Bazoum agli arresti domiciliari dopo il colpo di Stato nel Paese
“L’Ue ribadisce il suo chiaro appello per il pieno e immediato ripristino dell’ordine costituzionale e si associa pienamente alle dichiarazioni dell’Ecowas e dei suoi partner africani e internazionali a questo proposito. Questo fine settimana, in coordinamento con il presidente del Consiglio europeo, proseguirò i numerosi contatti già avviati per raggiungere questo risultato”
Beppe Montana, ricordo di un giovane che lottava per cambiare la Sicilia Mafiosa
Oggi a Palermo le commemorazioni in ricordo del commissario Giuseppe Montana.
Era il 28 luglio 1985 quando il capo della Catturandi di Palermo fu ucciso da colpi di arma da fuoco mentre, con la fidanzata, era al molo Porticello.
Aveva solo 34 anni, credeva nella legalità, nel futuro delle nuove generazioni tanto da andare spesso nelle scuole a raccontare ai ragazzi storie di uomini coraggiosi che in Sicilia avevano tentato di sfidare la mafia, storie di uomini come lui. Lottava per cambiare il tessuto della Sicilia in mano agli imprenditori, ai criminali, ad una classe dirigenziale mafiosa.
Beppe Montana è stato uno di quei poliziotti che, con le proprie azioni, ha segnato un periodo storico per il nostro Paese, arrestando numerosi esponenti della Mafia e pagando il suo impegno con il prezzo della vita.
Questa mattina il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, ha deposto una corona d’alloro a Porticello, dove è presente una targa in ricordo del giovane poliziotto.
Ancora rialzo dei tassi variabili sui mutui, la politica italiana e quella internazionale non riescono a frenare la BCE
Quasi unanime la visione degli esperti dopo la riunione del Consiglio direttivo che ha ritoccato di 25 punti i tassi di riferimento
Una decisione attesa che quindi è una ‘non decisione’ che lascia il futuro aperto a quasi tutte le possibilità (per un taglio dei tassi bisognerà aspettare il 2024). E’ quasi unanime la visione degli analisti dopo la riunione del Consiglio direttivo della Bce che ha ritoccato di 25 punti i tassi di riferimento, portandoli al massimo storico, a un livello toccato solo nel 2001, al debutto dell’euro. Siamo arrivati ad un punto che la maggior parte delle famiglie destinatarie di un mutuo variabile ha dovuto sospendere il pagamento del mutuo variabile.
Ma questo ciclo, secondo molti analisti, potrebbe ormai essere alla fine. “Sebbene il rialzo odierno dei tassi dello 0,25% fosse ampiamente previsto, i dati recenti fanno pendere la bilancia dei rischi verso un inasprimento minore piuttosto che maggiore dopo la riunione di settembre. Questo sentimento sembra essere condiviso dalla Bce, che ha apportato piccole modifiche alla dichiarazione post-riunione rispetto a quella pubblicata a giugno”.
Alcuni analisti commentano le decisioni odierne dell’Eurotower ponendo l’accento sulla modifica di una parola (relativa al fatto che i tassi saranno ‘fissati’ e non più ‘portati’ verso livelli sufficientemente restrittivi). Peraltro, “i dati delle indagini PMI hanno sorpreso al ribasso, l’indagine sui prestiti bancari condotta dalla BCE mostra la trasmissione di una politica più restrittiva all’economia reale e l’inflazione sta lentamente ma inesorabilmente superando il suo picco”.
Ora si riscrive il piano, cambiano 144 obiettivi. Fuori 9 misure per 15,9 miliardi, saranno coperte da altre fonti finanziamento
Sono 9 le misure per le quali il governo propone il definanziamento dal Pnrr, per un totale di 15,9 miliardi sui 191,5 complessivi del Piano di ripresa e resilienza. Tra queste ci sono quelle “per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico“, l'”utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate” e la “valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”.
E’ la sintesi della proposta di revisione del Pnrr e integrazione del RePowerEu diffusa al termine della Cabina di regia con il ministro Raffaele Fitto.
Le modifiche vertono su 144 investimenti e riforme L’esecutivo intende “salvaguardare” queste 9 misure “attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione”… Martedì nuovamente in Camera…
Controllo del territorio: tre persone arrestate in possesso di attrezzi da scasso all’interno di una abitazione
Le fiamme non hanno risparmiato il Parco archeologico di Segesta – Sicurezza del sito tutta da rivedere anche per i percorsi di visita
«Le fiamme divampate ieri sera non hanno risparmiato neppure il Parco archeologico di Segesta. Da una prima ricognizione, per fortuna, è stato possibile verificare che non sussistono danni ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi. Ma se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l’incendio che ieri sera ha colpito il Parco archeologico in provincia di Trapani.
«Grazie a un’attenta programmazione – aggiunge l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – e alle recenti opere di pulitura, scerbatura e potatura abbiamo evitato il peggio. Risultano invece completamente distrutti il punto di ristoro, il corpo di guardia e il deposito vicino al tempio, il blocco dei bagni nei pressi dell’antiquarium e la tettoia delle case rupestri. Quasi tutta la staccionata protettiva della strada che conduce al teatro e le recinzioni di sicurezza sono stati ridotti in cenere, così come i cavi elettrici e i corpi illuminanti nei pressi del teatro. Ci stiamo attivando per un’ulteriore e attenta ricognizione dei danni – conclude il componente della giunta Schifani – anche nell’ottica di porre in sicurezza i percorsi di visita e non compromettere l’imminente stagione teatrale»
Sanità, presentato il Piano operativo della Regione per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali.
Da sinistra: Requirez, Volo, Schifani e Iacolino
Un Piano operativo per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali siciliani. La giunta regionale ha approvato il documento predisposto dall’assessorato della Salute che delinea una strategia di intervento per smaltire nel più breve tempo possibile le prestazioni in sospeso. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano complessivamente a 48,5 milioni di euro. Previsto il coinvolgimento anche delle strutture specialistiche private convenzionate a supporto del sistema sanitario pubblico.
«L’azzeramento delle liste d’attesa – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani – è uno dei capisaldi del mio programma di governo, per quanto attiene alla sanità, insieme al tema delle emergenze, sul quale stiamo già intervenendo con incisività per ridurre i disagi nelle aree più periferiche. Superata la fase dello sfoltimento, proseguiremo con un sistema più efficiente per le prenotazioni e le erogazioni, per garantire ai siciliani l’inalienabile diritto alla tutela della salute e soprattutto in tempi ragionevoli. Il Piano, tra l’altro, valorizza la cooperazione tra pubblico e privato per aumentare l’efficienza della rete assistenziale».
Il documento è stato presentato oggi a Palazzo d’Orléans nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e i dirigenti generali dei dipartimenti per la Pianificazione strategica e per le Attività sanitarie dell’assessorato, Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez.
«Grazie al lavoro metodico degli uffici dell’assessorato – ha spiegato Volo – abbiamo costruito un Piano che ci consente di utilizzare al meglio le risorse a disposizione, che arrivano alla Sicilia anche dalla legislazione nazionale. Riusciremo, così, non solo, a rimetterci al passo con l’erogazione delle prestazioni, che hanno subito un consistente rallentamento negli anni della pandemia di Covid-19, ma anche, a regime, a implementare un sistema che consentirà di non ritrovarci più in situazioni di disagio di cui fanno le spese soprattutto i cittadini».
Tra i “pilastri” portanti del Piano la condivisione delle liste d’attesa all’interno degli ambiti territoriali di garanzia, che hanno dimensione provinciale, coinvolgendo anche i soggetti privati con l’introduzione del meccanismo della “mobilità dei pazienti” a livello sovra-aziendale, una volta ottenuto il loro consenso; e l’utilizzo di strumenti informatici innovativi ad hoc per la bonifica e la gestione delle liste d’attesa. Infine, la definizione di una nuova struttura organizzativa basata su tre livelli: il primo, è la costituzione di reti aziendali per il recupero delle prestazioni; il secondo è l’istituzione di Osservatori per il recupero delle prestazioni di area metropolitana, uno ciascuno per le province di Palermo, Catania e Messina; e, la creazione di un Osservatorio regionale di recupero delle prestazioni, che monitorerà l’avanzamento del Piano e che sarà guidato dal dirigente della Pianificazione strategica.
«Il nostro obiettivo di lungo termine – ha detto Iacolino – è quello di organizzare un sistema performante che valorizzi tutti i soggetti che fanno parte del sistema sanitario dell’Isola. Grazie alla nostra interlocuzione con le associazioni di categoria della sanità privata, intanto abbiamo già trovato un accordo che abbatte del 10 per cento le tariffe relative ai rimborsi per i ricoveri chirurgici. Un primo passo per lo sfoltimento delle liste d’attesa e un tassello fondamentale per la realizzazione di una nuova sanità».