Contrasto al commercio di prodotti potenzialmente dannosi per la salute

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Al fine di salvaguardare sempre il consumatore finale, nel mese di agosto, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Brindisi hanno eseguito, presso alcuni esercizi commerciali della provincia, una serie di controlli finalizzati al contrasto dell’illecita commercializzazione di prodotti non sicuri e potenzialmente dannosi per la salute pubblica.

I Comuni interessati ai controlli sono Brindisi, Mesagne, Francavilla Fontana, Villa Castelli, Ostuni, Fasano e San Pietro Vernotico.

Gli interventi hanno permesso di individuare e di sottoporre a sequestro amministrativo circa 13.000 prodotti, tra i quali articoli per la cura della persona, accessori per l’abbigliamento, articoli di bigiotteria ed accessori elettronici, risultati privi delle informazioni previste dal “Codice del Consumo” concernenti la denominazione legale o merceologica del prodotto, l’identità del produttore, il Paese di origine e/o le indicazioni in lingua italiana.

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All’esito dei controlli eseguiti le Fiamme Gialle hanno segnalato alle competenti Autorità amministrative 22 titolari delle attività commerciali ispezionate.

Le indagini dei Finanzieri sono ora finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e strutturale della filiera, nonché ad accertare le eventuali violazioni di carattere fiscale e doganale.

L’attività svolta negli ultimi giorni si inserisce nei più generali e quotidiani controlli economici del territorio che hanno portato, dal primo gennaio di quest’anno, a sequestrare, in via amministrativa, oltre 56.000 articoli (tra accessori per abbigliamento, articoli per la cura della persona, articoli di bigiotteria e per la casa, componenti elettronici e accessori per decorazione) e segnalare 53 soggetti per violazioni al Codice del Consumo alle competenti Autorità.

Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

Fenomeno crescente:le rapine alle novantenni Arrestato un 33enne che aveva aggredito un’anziana signora con violenti spintoni

 

Anziana picchiata e rapinata in casa da tre banditi - Ottopagine.it Benevento

Archivi  – SUD LIBERTA’
 Ragusa – Genova

Recentemente i Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo genovese ritenuto responsabile di rapina aggravata e ricettazione.

Lo scorso 2 giugno infatti il malvivente 33enne, già noto alle Forze di Polizia, aveva aggredito in pieno centro a Genova un’anziana signora 89enne, strappandole dal collo una collana d’oro con violenti spintoni che ne avevano causato la caduta. Fermato, era stato sottoposto a perquisizione personale e trovato in possesso di due tessere sanitarie provento di un precedente furto. I militari della locale Stazione hanno rintracciato proprio a Pozzallo l’uomo che qui aveva fissato il proprio domicilio, unitamente alla convivente, da alcuni mesi.

L’arrestato è stato tradotto presso la Casa circondariale di Ragusa come disposto dall’Autorità giudiziaria competente.

L’Orsa Amarena, uccisa senza alcuna necessità, e i due cuccioli “a rischio”

 

Orsa Amarena sviluppi e conseguenze per l’indagato.  Abruzzo,la Procura ha notificato un avviso di garanzia al 56enne di San Benedetto dei Marsi accusato di aver ucciso l’orsa Amarena. Intanto il pubblico ministero ha nominato un esperto di balistica per tracciare l’esatta traiettoria del colpo di fucile  Il WWF ha comunicato di costituirsi parte civile visto che l’Orso conviveva da anni nella zona senza far del male a nessuno.

Il 56enne Andrea Leombruni, l’uomo accusato di aver preso a fucilate nella notte tra giovedì e venerdì scorso l’orsa Amarena, ha ricevuto la notifica di un avviso di garanzia da parte della Procura. L’ipotesi di reato è di uccisione di animale per crudeltà o senza necessità. Intanto il pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato ha nominato un perito, esperto di balistica, per stabilire l’esatta traiettoria del colpo di fucile che ha ucciso l’orsa rispetto alla posizione dell’indagato.

 

 

“L’ho uccisa io, tutta la mia famiglia è sotto una gogna”

“Sono tre giorni che non dormo e non mangio, non vivo più, ricevo in continuazione telefonate di morte, messaggi; hanno perfino chiamato mia madre 85 enne, tutta la mia famiglia è sotto una gogna”. Lo ha detto il 56enne all’Ansa nel piazzale della sua casa, lì dove è avvenuto il fatto, mentre una parente fa da ‘sentinella’ sul balcone per paura di ritorsioni. “Ci devi passare per capire quello che sto provando ora – ha detto l’uomo – ho sbagliato. L’ho capito subito dopo aver esploso il colpo. I carabinieri li ho chiamati io. È successo qui – ha spiegato – in uno spazio piccolissimo, io mi ero appostato per vedere chi fosse, mi sono trovato all’improvviso quest’orso e ho fatto fuoco per terra, non ho mirato, il fucile aveva un solo colpo”. La moglie del 56enne ha poi spiegato che “non è giusta questa violenza e questo martirio che ci stanno facendo, c’è la Procura che indaga, sono loro i titolati a farlo, a giudicare, noi sicuramente saremo puniti e ripeto giustamente, ma perché dobbiamo vivere sotto scorta? Perché dobbiamo aver paura di vivere?”.

Lunedì 4 vertice di maggioranza sulla manovra 2024 e l’incognita della crescita , del fenomeno della disoccupazione,delle pensioni e del rialzo dei mutui a tasso variabile

 

Le misure per i lavoratori e per le famiglie numerose, l’ipotesi privatizzazioni, il pacchetto pensioni e l’avvio della riforma fiscale accorpando i primi due scaglioni Irpef.    La manovra 2024 non ha ancora trovato la soluzione ai problemi prioritari del Paese, la crescita e la disoccupazione tra altri.

Archivi -Sud Libertà

Prossimamente si saprà di più sulla manovra in vista della  stesura del Def entro il 27 settembre, con la griglia delle stime entro le quali costruire la Finanziaria che il governo dovrà approvare entro metà ottobre. Da lì inizierà poi l’iter in Parlamento da concludere entro il 31 dicembre. Lunedì dovrebbe tenersi un vertice di maggioranza con il premier Giorgia Meloni, entro il 10 settembre invece i ministeri comunicheranno la loro spending review, necessaria per rafforzare le esigue coperture attualmente sul tavolo.

Su un equilibrio difficile da comporre tra entrate ed uscite del bilancio pesa poi l’incognita della crescita, che risente di variabili esogene (la recessione tecnica di Germania e Olanda e gli effetti della guerra in Ucraina) ed endogene per l’incertezza sul Pnrr, le prospettive dei consumi e l’export. La stima del pil all’1% dello scorso aprile (1,5% nel 2024) potrebbe essere rivista al ribasso alla luce della frenata dello 0,4% del secondo trimestre rilevata dall’Istat. In caso di variazione nulla nel terzo e quarto trimestre il pil 2023 verrebbe limato di due decimali, fermandosi a +0,7%.

Tra le certezze sembra che vi sia la tendenza a  confermare il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi rafforzato fino a 100 euro al mese in più in busta paga con il decreto del primo maggio (costo 9 miliardi). In agenda anche la proroga degli incentivi per l’assunzione di donne e under 36 e la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività. Si lavora anche alla possibile detassazione delle tredicesime e all’estensione della soglia esentasse per i fringe benefit per i lavoratori senza figli. Tutto il pacchetto costerebbe fino a 13 miliardi. Un primo passo della riforma fiscale con il taglio delle aliquote Irpef da quattro a tre costerebbe 3-4 miliardi.

Sul fronte pensioni per la riconferma di quota 103, di Opzione donna e dell’assegno minimo a 600 euro servirebbero circa 2 mld. Il rifinanziamento del fondo sanitario richiede almeno 2 miliardi. Per le spese indifferibili (missioni internazionali, indennità di vacanza per la pa,ecc..) ne servono circa 6 miliardi. Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego scaduti nel 2021 per il solo avvio richiedono circa 3 miliardi. Da quantificare il pacchetto natalità per agevolare il lavoro delle madri con tre figli o più. Al momento quindi il conto complessivo della manovra arriva a 30 miliardi, escluse appunto le misure per le famiglie.

Le coperture al momento sono rappresentate dai 4 mld del tesoretto di aprile, l’obiettivo di 1,5 mld di tagli di spesa e la tassa sugli extra-profitti (3,5 mld ma è una tantum). In tutto 9 miliardi. Altre risorse arriverebbero dalla lotta all’evasione (2,8 mld entro il 2025 ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini). Mancherebbero all’appello quindi ad oggi oltre 20 miliardi, da qui l’ipotesi di ricorrere alla leva del disavanzo ma solo per qualche decimale ed in accordo con la Commissione europea. In piena riforma del Patto di Stabilità l’Italia non ha alcun interesse infatti ad entrare in rotta di collisione con Bruxelles.

Altre entrate per lo Stato potrebbero essere rappresentate da alcune dismissioni di parte di quote nelle partecipate pubbliche. L’idea sarebbe di procedere – con il consenso di tutto il governo – a delle mini-cessioni senza impatto di rilievo sulla governance societaria. Tra le partecipazioni del Tesoro si segnala il 64,2% in Mps; il 29,2% di Poste; il 53,28% di Enav, il 23,59% di Enel; il 4,34% di Eni; il 30,2% di Leonardo, ma anche Fs e Ita. Le entrate in arrivo da eventuali privatizzazioni però essendo una tantum non potranno finanziare le misure della manovra ma andranno a ridurre il debito pubblico.

Scoperta dalle Fiamme gialle una assistente sociale e un medico specialista che abusavano della vulnerabilità di anziana per appropriarsi di oltre 400 mila euro

 

 

Reggio Calabria

 

Finanzieri del Comando Provinciale Reggio Calabria, nell’ambito di un servizio finalizzato alla repressione dei delitti contro il patrimonio mediante frode, hanno eseguito recentemente un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti di un’assistente sociale di Reggio Calabria e del coniuge, medico specialista.

I coniugi sono indagati – fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità – per il reato ex art. 643 del Codice Penale perché, abusando delle rispettive posizioni e della condizione di vulnerabilità di una donna di 87 anni di Reggio Calabria, oggi 91enne, provata prima dalle malattie delle figlie e poi dal lutto per la perdita di una di loro, nonché sfruttandone il bisogno di assistenza una volta rimasta sola, avrebbero indotto l’anziana donna a compiere una serie di atti patrimoniali per sé pregiudizievoli, appropriandosi, nell’arco di circa due anni, di oltre 400 mila euro.

La vicenda nasce nel 2019, allorquando l’assistente sociale, che prestava servizio presso la struttura ove si trovava ricoverata la figlia dell’anziana donna, instaurava con quest’ultima un’assidua ed interessata frequentazione, non giustificata da alcun rapporto di reale affetto, rendendosi disponibile per assisterla nelle necessità quotidiane e ottenendo la sua fiducia. Il marito, successivamente, si sarebbe adoperato con successo, ottenendo il rilascio delle certificazioni mediche necessarie, affinché l’anziana donna fosse ricoverata presso una determinata casa di riposo di Reggio Calabria, ove effettivamente veniva ricoverata poche settimane dopo il lutto.

L’assistente sociale, dunque, con il pretesto di prendersi cura della casa, avrebbe indotto l’anziana donna a consegnarle le carte di pagamento, a rilasciarle deleghe ad operare ed a cointestarle nuovi rapporti postali e bancari sui quali faceva transitare, oltre alla pensione dell’anziana donna, il rimborso di titoli e polizze di cui l’anziana era titolare, appropriandosi delle somme ivi confluite con successivi prelievi di contanti, emissione di assegni poi depositati su conti personali e trasferendo parte del denaro, a mezzo bonifici, sui conti cointestati con il marito.

All’esito delle indagini di polizia giudiziaria, eseguite dal Gruppo di Reggio Calabria, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, successivamente convalidato dal Tribunale, dei rapporti finanziari intestati ai coniugi indagati, fino alla concorrenza dell’ingiustificato profitto economico, pari a 419.524,26 euro, procuratosi a danno dell’anziana donna.

Giorgia Meloni a Caivano, luogo degli abusi a due ragazzine: ” Qui si è consumato un fallimento dello Stato. Oggi voglio dare segnali concreti”

 

 

L’incontro con don Patriciello e la visita alla scuola del Parco Verde.

La premier Giorgia Meloni e don Patriciello a Caivano (Fotogramma)
 Giorgia Meloni e don Patriciello 

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Caivano .:Crimine infame, lo Stato è qui”.     Il rione è quello dove si sono consumati gli abusi ai danni delle due ragazzine di 11 e 12 anni. “Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumato, di un crimine infame che ha scioccati tutti” e manifestare “la presenza serie, autorevole, costante dello Stato”, a Caivano, dunque, “per agire e metterci la faccia”.

“Se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro” a 10 anni dalla vicenda della piccola Fortunata Loffredo, “la bambina buttata giù da un balcone dopo aver subito abusi, allora significa che qui si è consumato un fallimento dello Stato. Siamo qui per dare segnali concreti”.

“Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche – ha rimarcato – ed è un messaggio che noi diamo qui, ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori che versano in queste e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia”.

Mattarella alla stazione di Brandizzo : omaggio alle vittime della tragedia ferroviaria-VIDEO DEL QUIRINALE

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla stazione di Brandizzo  rende omaggio alle vittime dell’incidente ferroviario

l Presidente Sergio Mattarella alla stazione di Brandizzo rende omaggio alle vittime dell’incidente ferroviario

Il Presidente Sergio Mattarella depone un mazzo di fiori alla stazione di Brandizzo  in onore delle vittime dell’incidente ferroviario

 

Il Presidente Sergio Mattarella depone un mazzo di fiori alla stazione di Brandizzo  
In onore delle vittime dell’incidente ferroviario

Il Presidente Sergio Mattarella depone un mazzo di fiori alla stazione di Brandizzo

 

Il Presidente Sergio Mattarella alla stazione di Brandizzo

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato alla stazione ferroviaria di Brandizzo (TO), dove questa notte cinque operai hanno perso la vita, travolti da un treno mentre lavoravano sulla linea ferroviaria Milano – Torino.

Le cinque vittime della tragedia ferroviaria sono Kevin Laganà, 22 anni, di Vercelli; Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorbillo, 43, nato a Capua e residente a Brandizzo; Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni, nato a Marsala e residente a Vercelli; Giuseppe Aversa, 49, di Chivasso. Erano tutti dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli, società che opera nel settore della costruzione e manutenzione degli impianti ferroviari da trent’anni. 

La Procura di Ivrea apre un’inchiesta: “I lavori sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio del treno investitore(160 Km orari)

 

La Procura di Ivrea apre un procedimento sulla morte del gruppo di lavoro dei cinque addetti alla ferrovia.    Reato: disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Da oggi lavoratori delle ferrovie in sciopero per 24 ore  Indagine anche delle Ferrovie…

Stazione di Brandizzo, rilievi dopo il tragico incidente ferroviario costato la vita a 5 operai investiti e uccisi da un treno - Fotogramma
Stazione di Brandizzo luogo della tragedia (foto comunicato)

 Gli investigatori approfondiscono le indagini . Si apprende che sono  stati ascoltati come persone informate sui fatti i due macchinisti che si trovavano a bordo del convoglio e che dopo l’incidente erano stati portati in ospedale sotto shock così come due operai rimasti illesi.     Punti interrogativi dell’inchiesta :  accertare se al momento dell’incidente c’era o meno un’interruzione della linea che avrebbe dovuto esserci.  Poi la  verifica delle apparecchiature del convoglio che ha investito e ucciso gli operai.   Si sa intanto che  il treno, che era diretto a Torino, viaggiava a 160 km orari.

Indagini anche delle Ferrovie per  ricostruire la dinamica e le cause della tragedia .
Sotto i riflettori la procedura di sicurezza vigente. Infatti, questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento, ossia binari, traverse e massicciata,  Rfi li affida anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni. Il cantiere può essere attivato, quindi, spiega ancora Rfi, soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del medesimo, in questo caso dell’impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di Rfi.
La velocità del treno investitore, le condizioni della linea gli consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 km orari. Dunque, conclude la nota Rfi, la questione è altra: i lavori, secondo procedura, sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno.