Avvicendamento al Comando Legione Sicilia Carabinieri tra il Generale Castello e il Generale Spina- Commoventi conclusioni del Generale Corpo d’Armata Truglio

Carabinieri, Cerimonia di avvicendamento al Comando Legione Sicilia

 

Generale  Rosario Castello: “cari Carabinieri, non vi dimenticherò mai, resterete sempre nel mio cuore come i suoni i colori e i profumi della mia amata terra di Sicilia”.        Conclusione Cerimonia del Generale Corpo d’Armata  G.Truglio

 

Palermo

Cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando della Legione Carabinieri Sicilia tra il Generale di Divisione Rosario Castello, e il Generale di Divisione Giuseppe Spina proveniente dal Comando della Legione Carabinieri Veneto.

Nella foto d’Archivio il Generale di Divisione Giuseppe Spina nuovo Comandante Legione Sicilia  –  A  destra il Generale di Divisione  Rosario Castello

 

La cerimonia è stata celebrata alla Caserma Carlo Alberto dalla Chiesa di Palermo, alla presenza del Comandante Interregionale “Culqualber”, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Truglio e delle più alte cariche militari, religiose e civili dell’isola. Il Generale Castello lascia, dopo tre anni, il Comando della Legione Carabinieri Sicilia destinato allo Stato Maggiore della Difesa quale Capo Ufficio Generale Affari Giuridici e Consulente Giuridico del Capo di Stato Maggiore della Difesa. I

Il Generale Castello, ha salutato gli intervenuti e ringraziato gli oltre 9.000 Carabinieri dell’Isola per l’operato svolto in “ogni angolo del territorio”, l’Autorità Giudiziaria, i Prefetti, le altre forze di Polizia, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Università e la Stampa.  Ecco la dichiarazione dell’alto Ufficiale:

Il Generale Spina nel suo intervento ha salutato i presenti e il personale in congedo, ricordando tutti i Caduti che “in questa terra hanno sacrificato la vita in difesa della legalità e della collettività”. Ha sottolineato che “la fiducia che i cittadini ripongono nell’Arma siciliana è il risultato dell’agire quotidiano, della prontezza, della sensibilità con cui si offrono ogni giorno risposte ai problemi delle persone, dall’esigenze più elementari, ma non per questo meno importanti, alle criticità più complesse”.
Il Generale di Corpo d’Armata Truglio ha ringraziato ed elogiato il Generale Castello per la preziosa opera svolta e ha rivolto un sincero augurio al Generale Spina, ponendo l’accento sul suo valore personale e sulla sua diversificata e qualificata esperienza professionale.

Devastante terremoto in Marocco- Finora si contano oltre 630 vittime-Terrore per il sisma localizzato a circa 18 Km

Video -Ag  YouTube

 

L’epicentro è stato localizzato 70 chilometri a sudovest di Marrakesh, ad una profondità di 18,5 chilometri. Meloni dal G20: “Pieno sostegno Italia”

Devastante terremoto in Marocco oggi 9 settembre 2023. Finora si contano 632 i morti e i 329 i feriti ma il bilancio delle vittime è destinato a salire . Sono 51 i feriti molto gravi secondo i comunicati del Ministero  dell’Interno di Rabat 

Il sisma, si apprende dall’Istituto “l’Us Geological survey,” è stato di magnitudo 6.8 della scala Richter e l’epicentro è stato localizzato 70 chilometri a sudovest di Marrakesh, ad una profondità di 18.5 chilometri. Secondo il Centro nazionale per la ricerca scientifica e tecnica (Cnrst) di Rabat la magnitudo è stata di grado 7 sulla scala Richter.      Probabilmente  questo terremoto è il  più grave che abbia mai colpito il Paese

La scossa si è sentita con particolare intensità a Marrakesh, Agadir, Rabat e Casablanca. 

Le notizie sul tremendo sisma riportano anche i gravi danni riportati nel settore dei Beni culturali               e cioè le storiche mura della città di Marrakesh. Erette intorno al 1120, per difendere la città dagli attacchi delle tribù berbere del sud, le mura sono lunghe 10 chilometri e contano 18 porte.

Farnesina, come contattare l’Unità di Crisi

Marrakesh. A seguito del terremoto nell’area dell’Atlante, la Farnesina, con l’ambasciata d’Italia in Marocco e il Consolato generale d’Italia a Casablanca, monitorano la situazione e sono in contatto con le autorità locali. Per qualsiasi emergenza o segnalazione – comunica la Farnesina -è possibile contattare l’Unità di Crisi al numero +39 06 36225″. 

TOTÒ POETRY CULTURE – A Napoli :In scena all’Auditorium di Bagnoli “Porta del Parco”il concerto del duo composto da Gianni Valentino e Lello Tramma

Napoli

Domenica 10 settembre alle ore 20.30 è in programma lo spettacolo Totò Poetry Culture, che celebra il Principe Antonio De Curtis nell’anno in cui ricorre il 125° anniversario dalla sua nascita.

Il concerto, che elabora le poesie di Totò in musica elettronica, fondendo suoni ambient, dub, downtempo, chill, deep house, folk e idm con le parole antiche del principe della risata, è promosso dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto Napoli Città della Musica e si svolgerà presso l’Auditorium di Bagnoli “Porta del Parco” (via Diocleziano 341, ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili).

L’evento è ideato e realizzato dall’omonimo duo formato dal poeta/performer Gianni Valentino e dal musicista/producer Lello Tramma. Un sodalizio, quello di Totò Poetry Culture, nato nel 2021 in occasione del 70° anniversario di “Malafemmena”, trasportando su un dancefloor elettronico, che mescola segmenti analogici e digitali, le pagine di Totò e in particolare un documento autografo che nel 1951 il principe aveva dedicato a Mizuzzina, ovvero alla moglie Diana Bandini Rogliani. Da allora il duo ha firmato sette tracce, diffuse attraverso piattaforme streaming, e inciso i brani “Malafemmena” e “Minuzzina” su un vinile in produzione a tiratura limitata che porta in copertina proprio uno scorcio dell’area ex Italsider di Bagnoli che, con l’Auditorium Porta del Parco, si prepara ad accogliere l’esibizione live del duo.

Protocollo d’intesa stamane a Palermo tra il Ministro Piantedosi e associazioni di solidarietà,legalità e memoria

 

protocollo palermo donatorinati qs15

 

Promuovere, formare e comunicare per diffondere i valori di solidarietà, legalità e memoria. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato questa mattina a Palermo dai presidenti delle associazioni  Donatori Nati  e Quarto Savona15 , rispettivamente Claudio Saltari e Tina Montinaro.

Il documento è stato siglato durante l’inaugurazione della nuova sede palermitana della Quarto Savona 15, un locale confiscato alla mafia, del quale il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha consegnato le chiavi a Tina Montinaro.

Per la cerimonia è stata scelta una data simbolica, perché proprio oggi Antonio Montinaro, marito di Tina, avrebbe compiuto 61 anni se non fosse stato ucciso nella strage di Capaci insieme al giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e agli altri due poliziotti della scorta Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Sono particolarmente contento di aver partecipato a questo evento denso di significato – ha detto il ministro Piantedosi – si tratta di portare a compimento una missione che è quella di valorizzazione dei patrimoni sottratti alla mafia. Noi ci riprendiamo i proventi delle attività delittuose per metterle a disposizione della società e delle iniziative più nobili. Questo bene viene consegnato nelle mani dei migliori, ne sono sicuro. Tina saprà costruire qualcosa di molto importante qui”.

E qualcosa di importante è ciò che fanno le due associazioni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa.

DonatoriNati è l’Associazione donatori e volontari personale Polizia di Stato, e da anni promuove iniziative per incrementare la cultura della donazione del sangue tra i cittadini, soprattutto tra i giovani, con una presenza costante nelle piazze, nelle scuole, nelle università; la Quarto Savona 15, nata per ricordare le vittime della strage di Capaci del maggio 92, continua a lavorare ogni giorno, perché il loro sangue non sia stato versato invano, impegnandosi a diffondere i principi della legalità nelle scuole di ogni ordine e grado d’Italia.

Operazione “Take Away’ smantella una organizzazione a Ribera dedita allo spaccio

Archivi -Sud Libertà

 Agrigento – Ribera 
I Carabinieri della Tenenza di Ribera, coadiuvati da militari di altri comandi della Compagnia di Sciacca e da due unità cinofile per la ricerca di sostanze stupefacenti del Nucleo Carabinieri di Palermo, hanno dato esecuzione ad un Ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha diretto le indagini, con la quale veniva disposta l’esecuzione di due misure cautelari in carcere e tre divieti di dimora nella Provincia di Agrigento nei confronti di altrettanti cittadini di origine gambiana, di età compresa tra i 23 ed i 31 anni.
L’operazione, denominata “Take Away”, si è svolta con l’impiego di venti carabinieri ed ha permesso di smantellare una presunta organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti a Ribera, in uno stabile abbandonato di Viale Europa. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, anche nei confronti di minorenni. I presunti spacciatori avevano occupato uno stabile comunale in stato di abbandono, trasformandolo in una vera e propria piazza di spaccio, aperta 24 ore su 24, frequentata da tossicodipendenti dell’area riberese e dei comuni limitrofi.
Un via vai continuo di giovani che non è sfuggito ai Carabinieri di Ribera che, a partire dallo scorso mese di gennaio, hanno eseguito numerosi servizi di osservazione dell’area, acquisendo molteplici riscontri alle loro ipotesi investigative. Durante le attività d’indagine, infatti, sono state sequestrate numerose dosi di hashish, cocaina e crack, e segnalate alla Prefettura di Agrigento, quali assuntori di sostanze stupefacenti, ventotto persone residenti a Ribera e nei comuni limitrofi. Mentre, in occasione dell’operazione, la perquisizione effettuata all’interno dello stabile occupato abusivamente ha permesso di rinvenire e sequestrare svariati grammi di sostanze stupefacenti di tipo eroina, hashish e crack, nonché la somma in contanti di circa 1000 euro ritenuta provento di spaccio.

80 ANNIVERSARIO DELLA DIFESA DI ROMA: MATTARELLA DEPONE DUE CORONE D’ALLORO

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione della deposizione di due corone d’alloro, nell’80° anniversario della Difesa di Roma

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione della deposizione di due corone d’alloro, nell’80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro a Porta San Paolo nell’80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro al parco della Resistenza in occasione dell'80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro al parco della Resistenza in occasione dell'80° anniversario della Difesa di Roma

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella depone una corona d'alloro al parco della Resistenza in occasione dell'80° anniversario della Difesa di Roma

 

l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto due corone d’alloro a Porta San Paolo e al Parco della Resistenza, in occasione dell’80° anniversario della Difesa di Roma

 

 

Sport, la Regione Sicilia finanzia seimila voucher-concessione di 50 euro al mese- per le attività dei giovani a basso reddito

 

 

 

immagine

Palermo

Saranno seimila i ragazzi siciliani di età compresa tra i 6 e i 16 anni che beneficeranno del voucher di 50 euro al mese concesso per la pratica sportiva, istituito dalla Regione Siciliana con l’ultima legge di stabilità. È stato firmato il decreto dell’assessorato regionale dello Sport che impegna, per quest’anno, la somma di 1,3 milioni a valere del Fondo regionale per lo sport.

La misura, fortemente voluta dal presidente della Regione, Renato Schifani, è destinata a giovani fino a 16 anni di età che svolgono attività sportiva e fanno parte di nuclei familiari con Isee non superiore a 12 mila euro annui. Il voucher potrà essere utilizzato esclusivamente per l’iscrizione e la partecipazione alle attività sportive delle associazioni e società dilettantistiche con sede legale in Sicilia, affiliate a federazioni sportive o enti riconosciuti dal Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) oppure dal Cip (Comitato italiano paralimpico). È stata finanziata la quasi totalità delle richieste arrivate all’assessorato regionale dello Sport dopo la pubblicazione del bando, nei primi giorni dello scorso mese di agosto. I voucher copriranno gli ultimi quattro mesi di quest’anno.

«Il grande riscontro ottenuto dalla misura – dice il presidente della Regione Renato Schifani – dimostra che l’iniziativa del governo era giusta e va incontro alle esigenze delle famiglie meno abbienti, con figli che praticano sport. Sono particolarmente soddisfatto perché, al di là degli aspetti legati alla tutela della salute dei nostri ragazzi, lo sport è uno straordinario veicolo di inclusione sociale: toglie i giovani dalla strada, promuove le relazioni interpersonali e diffonde valori sani che si riflettono nella crescita personale di quelli che saranno i cittadini di domani».

«Sono davvero orgogliosa – aggiunge l’assessore regionale allo Sport, Elvira Amata – del risultato che conferma l’efficacia della norma. Uno strumento che contribuisce ad agevolare le famiglie che appartengono a fasce di reddito medio-basse e che concorre a scongiurare il forzato abbandono della pratica motoria dei minori. Lo sport, con i suoi valori, educa alla vita e, attraverso il gioco di squadra, insegna ai nostri figli lo spirito di collaborazione, il senso di far parte di una collettività e il rispetto delle regole».

«A conferma dei risultati ottenuti, grazie all’impegno profuso dall’assessorato che ho l’onore di guidare, ho proposto nella prossima legge di bilancio lo stanziamento triennale del Fondo regionale per lo sport per garantire continuità e stabilità all’esercizio dello sport da parte dei minori destinatari dei voucher», conclude Amata.

 

La Finanza confisca 12 milioni di euro al boss Alfonso Cerbo del Clan “I Carcagnusi” del Capoclan Mazzei

 

 

Catania

Un patrimonio di circa 12 milioni di euro è stato confiscato dalla Finanza a William Alfonso Cerbo, 41 anni, esponente di spicco del clan denominato “i Carcagnusi” del boss Santo Mazzei.

Ricorderemo che Cerbo era stato arrestato nell’aprile del 2014, insieme ad altre 15 persone, nell’ambito dell’operazione Scarface, per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta e corruzione.

video

Ricostruiti gli affari dell’arrestato, e scoperta dagli investigatori oltre  all’attività di estorsione, recupero crediti e bancarotta realizzate con metodo mafioso, gestione di attività economiche e imprenditoriali riconducibili al clan Mazzei, investendo i proventi nel circuito economico legale mediante la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche ed enti senza scopo di lucro, intestati a prestanome, familiari e conviventi.

il Tribunale penale etneo, ha emesso sentenza, confermata in appello e divenuta irrevocabile, nei confronti, tra gli altri, di Cerbo, condannato a oltre 7 anni di reclusione, disponendo contestualmente la confisca, divenuta definitiva, di cinque società commerciali operanti nei settori delle costruzioni di edifici, delle immobiliari e nell’impresa turistico-balneare con sedi a Catania, Ardea (Roma), Castelfranco Veneto (Treviso) e Palmanova (Udine), un motoveicolo e una lussuosa villa residenziale a Catania. Il patrimonio illecitamente acquisito, comunica la Procura di Catania, sarà ora affidato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati.

 

SANITA’ CORROTTA: MEDICI CHE A CATANIA -ED ALTRE CITTA’ -STRAVOLGEVANO LE LISTE D’ATTESA OMETTENDO PER GLI AMICI PERSINO DI FAR PAGARE IL TICKET COMPLICI INFERMIERI

Archivi -Sud Libertà

Catania   Milano Torino

Le verifiche ed ispezioni dei Nas sulla gestione di 3.884 liste di attesa e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali per visite mediche specialistiche ed esami diagnostici relative al Servizio sanitario nazionale ha condotto alla denuncia di ventisei medici e d operatori professionali infermieristici.. Tra loro 9 medici che avevano favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa. Secondo gli accertamenti e le ispezioni dei Nas  i denunciati sono ritenuti responsabili dei reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato e interruzione di pubblico servizio.

In 195 casi le agende di prenotazione erano state sospese o interrotte anche con procedure non consentite.

Un successo dei Nas che eseguono ispezioni   non solo a Catania e in Sicilia ma su  tutto il territorio nazionale presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Ssn.

I medici che stravolgevano le liste di attesa operavano a Milano, Torino, Perugia e Catania. Per quanto riguarda il professionista etneo denunciato, si tratta di un medico di ortopedia e traumatologia di un presidio ospedaliero che eseguiva visite ambulatoriali a vantaggio di pazienti privi della prescritta prenotazione al Cup, bypassando il sistema di lista d’attesa e omettendo di richiedere il versamento del previsto ticket contributivo, in danno del SSR.

Sempre in Sicilia, dalle verifiche in 14 presidi ospedalieri e sanitari delle province di Palermo e Agrigento è stata riscontrata, in 23 distinte unità operative e ambulatoriali, la sospensione delle prenotazioni per l’erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e strumentali (cosiddette agende chiuse). Inoltre, è stato accertato che alcune prenotazioni non venivano fatte confluire nel sistema informatico del Cup, ma inserite in un registro cartaceo. Relativamente al blocco delle prenotazioni in un ospedale palermitano sono stati denunciati tre medici per interruzione di pubblico servizio, per aver sospeso le prestazioni di gastroenterologia, ma, contemporaneamente, aver svolto attività libero professionale.

Altri tre medici di aziende sanitarie a Reggio Calabria sono stati denunciati per l’ipotesi di peculato per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche. Mentre a Perugia i Nas hanno scoperto un medico radiologo che svolgeva attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, e due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri.

Monreale, abusi sessuali in famiglia : una vera porcilandia

Archivi -Sud Libertà

Monreale

Mio zio ha qualche problema con me e anche mio nonno. Era una giornata come questa e io stavo dormendo. La nonna non c’era…”. Comincia così il drammatico racconto della tredicenne che per anni è stata violentata dallo zio e dal nonno. Gli abusi sono avvenuti quando la piccola aveva solo sei anni e sono andati avanti per anni. “Quando mi ha trovato mio padre mi ha chiesto perché piangevo e io ho detto a mio padre che mio nonno e mio zio mi hanno fatto questo. Mio padre si è arrabbiato tantissimo sia col nonno che con lo zio. Poi non l’ho detto più a nessuno. Ma poi è successo di nuovo e di nuovo. Io poi ho detto basta”.

Questo il racconto in Procura della ragazzina violentata per anni. Certamente la Procura e/o la difesa chiederà la consulenza psichiatrica per i fermati autori dell’infame reato di violenza sessuale aggravato dal fatto commesso in famigliA e discendenti. Una vera “porcilandia”

 

Tre uomini e una donna sono stati arrestati dai carabinieri di Monreale per violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e lesioni personali con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di discendenti, con abuso di autorità e nei confronti di minori di 10 anni. Le vittime sono due sorelle, che oggi hanno 13 e 20 anni e sono ‘stretti parenti’ degli indagati, ovvero il nonno, lo zio e i genitori. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, ha fatto luce su “reiterati episodi di violenza sessuale che sarebbero stati commessi tra il 2011 e il 2023”. La donna avrebbe tollerato e agevolato gli abusi, per  coprire le gravissime  responsabilità dei congiunti.

L’indagine dei carabinieri scaturisce da una segnalazione -denuncia  dell’insegnante di una delle ragazzine. Alla maestra di sostegno la bambina ha raccontato che quando aveva nove anni il nonno e lo zio, approfittando del fatto che a casa non ci fosse nessuno, abusavano di lei sistematicamente. Nell’ordinanza di custodia cautelare, chiesta dalla Procura coordinata da Maurizio De Lucia, vengono riportate le parole della vittima che descrive in dettaglio le violenze subite in casa. Abusi raccontati anche dalla sorella con le stesse parole. Delle violenze erano a conoscenza i genitori delle vittime che non hanno mai denunciato e perciò sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale in concorso.

 

Si apprende che  anche la sorella maggiore della tredicenne è stata violentata. “Tutta la famiglia sa di questa cosa – prosegue la drammatica ricostruzione della ragazzina – poi tra mia nonno e mia mamma c’è stata una discussione, e la mamma ha detto al nonno che se avesse fatto qualche altra volta qualcosa lo avrebbe denunciato. Il nonno non l’ho più visto dal mio compleanno. Quel giorno ho festeggiato il mio compleanno con torta, palloncini e i regali. C’era tutta la mia famiglia e i nonni, anche questo nonno. Questa cosa con il nonno è capitata anche altre volte”.

 

Translate »
Warning: file_get_contents(https://gooolink.com/somefile.php?domain=sudliberta.com): Failed to open stream: HTTP request failed! HTTP/1.1 521 in /customers/c/2/5/sudliberta.com/httpd.www/wp-content/plugins/gutenberg-addon/function.php on line 32