Polizia postale, contrasto forte agli attacchi hacker che devono essere tempestivamente segnalati per le indagini e l’individuazione dei criminali

 

 

Cnaipc

 

 

La Polizia postale e delle Comunicazioni, attraverso il       CNAIPC (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), sta contrastando una campagna di attacchi cibernetici massivi in atto ad opera di gruppi hacker contro il settore istituzionale, quello dei trasporti, della stampa e quello bancario-finanziario con la tecnica conosciuta come “D-Dos”. Questa tecnica, utilizzata a scopo prevalentemente dimostrativo, consiste nel dirigere ingenti quantità di connessioni e richieste verso i siti internet target, allo scopo di determinarne il malfunzionamento o la paralisi.

Il Cnaipc, la cui attività è quella di tutela delle infrastrutture critiche informatizzate dagli attacchi informatici mirati che potrebbero comprometterne la funzionalità, oltre agli approfondimenti investigativi, attualmente, sta procedendo all’analisi tecnica della minaccia, per il supporto operativo alle infrastrutture attaccate e per consentire il più rapido ripristino delle funzionalità dei sistemi, oltre che per l’elaborazione d’informazioni utili per la precoce attivazione dei sistemi di sicurezza.

Per una tempestiva acquisizione dei dati utili al successivo sviluppo delle attività investigative, il Servizio polizia postale ha immediatamente attivato i canali di cooperazione internazionale di Polizia.

Per proteggere i siti web da attacchi hacker, la Polizia postale consiglia e ribadisce la necessità di integrare all’interno dei propri sistemi specifici sistemi di protezione anti DDOS.
Si sottolinea che il Cnaipc effettua un monitoraggio della rete h24 allo scopo di intercettare attività e fenomeni potenzialmente dannosi, perché è assolutamente necessario che eventuali attacchi siano tempestivamente segnalati e che venga fornito ogni elemento utile per lo sviluppo dell’attività di analisi investigativa.

Appello dei Presidenti di alcuni Paesi del Mediterraneo per arrestare gli effetti della crisi climatica

Il Presidente Sergio Mattarella e i Capi di Stato partecipanti alla XVI riunione del Gruppo Arraiolos nel corso delle dichiarazioni alla stampa

Foto Quirinale d’Archivio

 

C o m u n i c a t o

APPELLO PER IL MEDITERRANEO

Come previsto, la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive, tanto che si parla ormai di “stato di emergenza climatica”. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite alla fine di luglio ha definito la crisi attuale uno stato di “ebollizione globale”. I suoi effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione. I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita.

Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci. Tutti i Paesi del Mediterraneo devono coordinarsi e reagire, impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica.

È dovere di tutti noi agire in questa direzione e adottare politiche concrete volte a questo sforzo. Sensibilizzare l’opinione pubblica, educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno.

I Capi di Stato dei seguenti Paesi del Mediterraneo e membri del Gruppo Arraiolos si impegnano a sostenere pienamente le iniziative di azione congiunta e fanno appello all’Unione Europea, agli altri paesi del Mediterraneo e alla comunità internazionale affinché mantengano questo tema in cima alla loro agenda politica.

Sergio Mattarella – Presidente della Repubblica Italiana

Zoran Milanović – Presidente della Repubblica di Croazia

Katerina Sakellaropoulou – Presidente della Repubblica Ellenica

George Vella – Presidente della Repubblica di Malta

Marcelo Rebelo de Sousa – Presidente della Repubblica Portoghese

Nataša Pirc Musar – Presidente della Repubblica di Slovenia

 

Catania, la Guardia di Finanza sequestra falsi profumi di marche esclusive

 

Archivi -Sud Libertà

 

 

Catania

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sottoposto a sequestro centinaia di profumi contraffatti, riportanti marchi e loghi di note case produttrici italiane ed europee, pronti per essere commercializzati da due cittadini italiani che, per tale motivo, sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica per il concorso nei reati di contraffazione e ricettazione.

È il risultato di attività info-investigativa eseguita dai militari del I Gruppo di Catania che, attraverso specifici monitoraggi, tra cui i canali social, hanno focalizzato l’attenzione sugli articoli di profumeria maggiormente richiesti, individuando i due commercianti che proponevano la vendita di articoli da profumeria a prezzi sensibilmente inferiori a quelli di mercato.

Le successive attività investigative consentivano di riscontrare, presso i domicili dei responsabili, la detenzione di complessivi 350 profumi illegali, riportanti l’effige contraffatta di note marche famose quali Armani, Dior, Tom Ford, Bulgari, Gucci e Chanel, rivelatisi quindi non originali e potenzialmente dannosi per la salute.

Difatti, non di poco conto risultano gli effetti negativi sulla salute di tali prodotti chimicamente trattati, spesso causa di reazioni allergiche poiché realizzati in filiere non certificate, in contesti di totale sprezzo delle regole, senza alcuna garanzia circa la loro rispondenza agli standard di qualità e sicurezza, parametri cui, invece, rispondono i prodotti legali.

Oltretutto, l’immissione in commercio a prezzi altamente concorrenziali di tali prodotti, peraltro attualmente molto richiesti, arreca serio danno all’economia legale del settore, poiché sottrae opportunità di lecito guadagno e di lavoro alle imprese che rispettano le regole.

L’intervento si è, pertanto, concluso con il sequestro dei profumi contraffatti che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato circa 7.000 euro, nonché con la conseguente denuncia, a piede libero, dei responsabili per i reati di contraffazione e ricettazione, non avendo giustificato la provenienza dei falsi profumi.

L’operazione delle Fiamme Gialle etnee testimonia la costante attenzione alla prevenzione e repressione dei fenomeni illeciti presenti sul territorio a salvaguardia della salute dei consumatori e dell’economia legale, con specifico riguardo alla commercializzazione di prodotti non originali o comunque di illecita provenienza.

La corruzione male che non diminuisce ma si accresce con gli accessi abusivi alle banche date delle Procure (vedi caso Catania)

Corruzione, male ancora molto diffuso in Italia

Archivi  -SUD LIBERTA

 

Presunto dossieraggio su politici e personaggi noti.Una vera b anca dati non si sa ancora finalizzata a quale uso.     Il  ministro della Difesa Guido Crosetto – a seguito della pubblicazione su alcuni giornali di notizie riservate relative alla sua precedente attività professionale – ha presentato una denuncia nell’ottobre scorso avviando l’indagine della Procura di Perugia su presunti accessi abusivi a banche dati per l’acquisizione di notizie riservate. .

l Ministro della Difesa Guido Crosetto afferma : “Oggi ho letto, su alcuni quotidiani, l’evoluzione di un’indagine giudiziaria nata grazie a una mia denuncia del 31 ottobre 2022. È emersa l’esistenza di un tentativo di condizionare la composizione del nuovo governo attraverso l’acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false per attaccarmi. Un sistema di dossieraggio illegittimo”,

“A parte la grave fuga di notizie, mentre l’indagine è ancora in corso, che rischia di inficiare il grande lavoro fatto prima dalla procura di Roma e ora da quella di Perugia, considero gravissimo – continua – che pezzi dello Stato possano aver lavorato deliberatamente per indebolire le istituzioni e perseguire interessi evidentemente opachi. Confido che, una volta tanto, la volontà di arrivare fino in fondo per fare chiarezza sia condivisa da tutti i livelli istituzionali e da tutte le forze politiche. Attendo fiducioso gli accertamenti della magistratura su questa torbida vicenda”.

La Procura Antimafia

Le indagini svolte in un primo momento dalla Procura di Roma avevano portato ad individuare quale autore di alcuni accessi a banche dati pubbliche, da ritenersi presumibilmente non leciti, un appartenente alla Guardia di Finanza, in forza al Nucleo di polizia valutaria di Roma ma distaccato ad operare presso un gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo di “Segnalazioni di operazioni sospette” (Sos) presso la Procura Nazionale antimafia.

Il soggetto era stato doverosamente iscritto nel registro delle notizie di reato per il delitto di cui all’art. 615 ter c.p. e dopo l’interrogatorio dell’indagato – si legge nella nota firmata dal procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone – che aveva rivendicato la piena correttezza del suo operato, essendo emersi dalle investigazioni svolte anche ulteriori possibili accessi non leciti, il Procuratore della Repubblica di Roma, previa una riunione di coordinamento e in pieno accordo” con lo stesso Cantone “ trasmetteva, nell’aprile di questo anno, il fascicolo a questo ufficio, ‘per le valutazioni di competenza ai sensi dell’art. 11 bis c.p.p’”.

SANITA’ A PEZZI, 50 SEGNALAZIONI DI DISSERVIZI AL SITO “SOS SANITA’SICILIANA” IDEATO DA M5S

 

 

Foto  M5S- Comunicazione stampa

“Quasi 50 (48 per la precisione) le segnalazioni di disservizi arrivate dal mondo sanitario siciliano in meno di 24 ore. Parte in quarta “SOSsanitasiciliana.it”, il sito web ideato dal Movimento 5 stelle per raccogliere le lamentele e gli sfoghi sui disservizi negli ospedali e nei pronto soccorso dell’isola e per le lunghissime attese per le visite specialistiche e gli esami strumentali.

A fare la parte del leone le grandi città, con Palermo e Catania in testa, non mancano però le segnalazioni dai piccoli centri.

È una notizia – commenta il coordinatore regionale del M5S e vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola – agrodolce, perché se da una lato certifica, come prevedevamo, che lo strumento funziona, dall’altra è la plastica dimostrazione che la sanità siciliana è, purtroppo, a pezzi. Se si considera, infatti, che il sito è stato appena messo on line e che è praticamente sconosciuto alla massa, quasi 50 segnalazioni di disservizi possono essere la punta di un iceberg grosso come una montagna. Il sito deve essere ancora pubblicizzato per bene, cosa che faremo prossimamente con locandine e volantini nei pronto soccorso e negli ospedali. Contiamo anche sul passaparola e nella condivisione dell’informazione nei profili social dei cittadini, oltre che, è ovvio, sui nostri canali comunicativi”.

“SOSsanitàsiciliana – precisa Di Paola – non vuole essere un atto d’accusa contro i medici e il personale sanitario, tutt’altro. Punta ad essere uno strumento nelle loro mani. Le denunce, infatti, possono solo aiutare a rendere pubblici disservizi che spesso rimangono sotto traccia e aiutarci a cercare, assieme alle istituzioni, le possibili soluzioni. E il fatto che le segnalazioni possano essere fatte anche in maniera anonima aiuta. Medici e infermieri, sia chiaro, sono, assieme ai cittadini, le vittime di una sanità che sta collassando per carenza di organici e risorse. Se il sistema è ancora in piedi si deve solo e soltanto al loro stakanovistico attaccamento al lavoro e alla professione”.

Le segnalazioni arrivate via web verranno vagliate e verificate dallo staff del M5S per produrre atti parlamentari, solleciti al governo regionale e, nei casi più gravi, anche ispezioni a sorpresa.

Non potevamo stare a guardare – dice Di Paola – la sanità che affonda, mentre l’orchestra governativa, come sul Titanic, continua a suonare la solita musica totalmente improduttiva. Noi cercheremo di dare il nostro contributo, sperando che il governo collabori. Cittadini e medici, siamo sicuri, che lo faranno”.

Lotta alla droga, i Carabinieri di Paternò arrestano un giovane spacciatore

(Ansa)

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Paternò (CT)
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia”, hanno arrestato in flagranza un 31enne del posto, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Nel corso della quotidiana attività di prevenzione dei reati, con particolare riferimento al contrasto dello spaccio di droga, i militari stavano effettuando un servizio di controllo nel centro cittadino quando la loro attenzione è stata attratta dall’improvviso arresto, a margine della carreggiata di via G.B. Nicolosi, di una Citroen C3 con due persone a bordo che, subito dopo, è stata avvicinata da un giovane appiedato che si è soffermato brevemente a parlare con la persona che prendeva posto sul lato passeggero.
I Carabinieri hanno quindi discretamente osservato la scena, notando come i due avessero realizzato un veloce scambio e pertanto, per verificare di cosa si trattasse, sono intervenuti procedendo ad un immediato controllo personale sui tre. In effetti come avevano presupposto, il giovane che si era avvicinato, identificato per un 24enne del posto, aveva appena ricevuto una dose di cocaina cedutagli dal suo interlocutore che, invece, ha invano tentato di nasconderne altre quattro alla vista dei militari, mentre all’interno della tasca dei pantaloncini è stato trovato in possesso della somma di 175,00 euro, provento dell’attività di spaccio. Null’altro è stato trovato all’interno dell’autovettura e del suo conducente ma, condotti i tre in caserma, i militari hanno scoperto che all’interno degli slip il 31enne celava un piccolo contenitore di plastica al cui interno hanno rinvenuto ulteriori tre dosi di cocaina.

CARABINIERI E LA CULTURA DELLA LEGALITA’

 

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 Catania
Nonostante le temperature estive e la chiusura delle scuole, continua l’attività dei Carabinieri per diffondere la “Cultura della Legalità” tra giovani e giovanissimi, come parte integrante della “strategia di prevenzione” attuata a livello nazionale.
Un progetto, quello degli incontri con i ragazzi, in cui i più giovani hanno la possibilità di confrontarsi direttamente con i militari dell’Arma che gli illustrano tematiche d’attualità, per contribuire a sviluppare in loro una coscienza civica, quale strumento fondamentale per combattere dalla base e in “maniera avanzata” i vari fenomeni delinquenziali, spesso alimentati dalla connivenza di parte della società.
In tale quadro, i Carabinieri della Compagnia di Giarre, coadiuvati da militari del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi e del Nucleo Artificieri Antisabotaggio del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito di una collaborazione nazionale con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, hanno incontrato i 24 ragazzi, tra i 13 ed i 17 anni, che all’interno dell’aviosuperficie di Calatabiano stanno partecipando al progetto “Anch’io sono la Protezione Civile”, consistente in un campo scuola estivo della durata di 8 giorni, organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana e gestito dall’associazione di volontari “Coordinamento F.I.R.”, avendo così modo di trasmettere loro i valori che da più di 200 anni caratterizzano la “Benemerita” e rinsaldando allo stesso tempo quel sentimento di vicinanza e di dialogo con i più giovani.
Durante la calda mattinata trascorsa insieme, quindi, i ragazzi hanno avuto modo di scoprire che le attività istituzionali dell’Arma non si esauriscono nella prevenzione e repressione dei reati, ma che la capillarità sul territorio e le competenze militari e di polizia sono anche messe a disposizione del Dipartimento di Protezione Civile, che le impiega nei più disparati contesti emergenziali, sempre a supporto delle popolazioni colpite da eventi tragici.
Momento particolarmente avvincente è stato quello che ha visto come protagoniste le dimostrazioni pratiche tenute rispettivamente dal personale del Nucleo Cinofili e del Nucleo Artificieri Antisabotaggio, che hanno suscitato un vivo interesse nei ragazzi, i quali hanno seguito con grande attenzione e partecipazione le spiegazioni offerte loro dai militari. Impossibile indicare il reparto che ha incuriosito in misura maggiore. “Athos”, il pastore tedesco dei cinofili, veterano nella ricerca di armi ed esplosivi, ha impressionato per la “professionalità” profusa nell’addestramento e nello svolgimento del suo delicato “lavoro”, ma ha anche entusiasmato tutti i presenti per il rapporto d’affetto condiviso con il suo conduttore e per la disponibilità al gioco e alle carezze elargite dai ragazzi.
Molto interessante anche la presenza degli artificieri che hanno illustrato con chiarezza la loro attività mostrando le attrezzature indossate in missione e spiegando il funzionamento del modernissimo robot artificiere radiocomandato che consente, a debita distanza, in condizioni di sicurezza per l’operatore, di effettuare le necessarie analisi sul potenziale oggetto esplodente individuato e, quindi, di procedere al suo disinnesco mediante un potente getto d’acqua “sparato” dal cannoncino del robot. In ultimo, facile immaginare, poi, la curiosità suscitata dalla presenza di un’Autoradio Alfa Romeo Giulia, di recente acquisto per l’Arma, all’interno della quale i ragazzi sono potuti sedere, scoprendone dotazioni e particolarità, provando l’emozione di attivare “sirene e lampeggianti”, immaginando di essere per un istante nel pieno dell’azione.
L’estate, si sa, per i più giovani è il momento in cui ricaricare le batterie, abbandonare i libri scolastici per qualche settimana dedicandosi al divertimento con i propri amici ed alle proprie passioni, è quindi di particolare buon auspicio per il futuro vedere ragazzi che decidono di trascorrere una parte delle loro vacanze estive facendo un’esperienza diversa, sviluppando capacità da mettere un domani al servizio della collettività e, chissà, forse qualcuno dei presenti ha trovato, proprio nell’incontro con i militari dell’Arma, uno stimolo da sviluppare in futuro. Intanto, grazie alla capacità di relazionarsi e dialogare anche con gli interlocutori più giovani espressa dall’Arma dei Carabinieri, nonché alla favorevole occasione creatasi grazie al Dipartimento della Protezione Civile, l’interazione positiva tra Arma e nuove generazioni si consolida come strumento di promozione del valore delle Istituzioni, del senso di responsabilità e di appartenenza ad una società fondata sul rispetto di diritti e doveri, sui principi di libertà, democrazia e partecipazione attiva.
Blackout, Controlli dei Carabinieri scovano allacci alla rete elettrica pubblica per piscina abusiva, congelatori e condizionatori nei garage: 30 denunciati I Carabinieri della Stazione di Adrano, al termine di una mirata serie di controlli eseguiti unitamente a personale della società E-Distribuzione volti a contrastare il fenomeno del furto di energia anche a seguito dei numerosi distacchi avvenuti nei giorni scorsi, hanno riscontrato il collegamento diretto alla rete elettrica, mediante “allaccio con fili volanti”, degli impianti domestici di diverse unità alloggiative site in area urbana degradata del comune di Adrano (CT). Nel corso dei controlli, i Carabinieri hanno riscontrato l’allaccio abusivo non solo per appartamenti ma anche per unità immobiliari dotate di giardino, in un caso anche servente ai motori di una piscina riscaldata.
Emblematici, inoltre, il caso riscontrato in uno stabile dove addirittura l’allaccio abusivo alimentava dei condizionatori e dei congelatori posti nei locali garage, utilizzati per tenere stabile il livello di umidità e per “rinfrescare” d’estate derrate alimentari e autovetture. Fondamentale è stata la fattiva collaborazione fornita dall’Arma che ha permesso di individuare e denunciare i 30 soggetti, tutti residenti ad Adrano, fortemente indiziati di furto aggravato di energia elettrica all’azienda erogatrice. Le verifiche hanno riguardato anche ulteriori 75 allacci di fornitura domestica ad altrettante abitazioni, identificando i 64 domiciliati.

 

 

Assegnati 6,6 miliardi di euro del Fondo sviluppo e coesione alla Regione Siciliana Saranno rilanciati gli investimenti ?

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«La destinazione alla Regione Siciliana di 6,6 miliardi di euro del Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027 sui complessivi 32,4 miliardi, assegnati oggi dal Comitato interministeriale per la programmazione economico e lo sviluppo sostenibile, costituisce un importante passo in avanti nel rilancio degli investimenti». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a proposito della ripartizione delle risorse del Fsc da parte del Cipess.

La Regione è riuscita a conquistare il più alto importo di risorse avviando un proficuo confronto con il Governo nazionale che dovrà essere definito con l’assegnazione delle risorse agli obiettivi di sviluppo e di crescita. Il negoziato con lo Stato ha consentito di conseguire, altresì, la possibilità di utilizzare parte delle risorse per il cofinanziamento dei fondi europei (FESR e FSEplus, anche in questo caso l’importo più alto delle Regioni), liberando così ingenti risorse finanziarie sui prossimi bilanci.

«Procediamo speditamente verso l’accelerazione degli investimenti garantendone il finanziamento – ha aggiunto Schifani -. Come ho già precisato al Governo siamo pronti per condividere già nelle prossime settimane il Piano per il finanziamento dello sviluppo e della coesione territoriale su grandi progetti, e sottoscrivere l’accordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri».

Mentre il Paese protesta per la sospensione del Reddito di cittadinanza, i deputati hanno indennità macroscopiche pure per telefono e spese informatiche

 

 

 

CHE  INDECENZA   SIGNORI DEPUTATI

Sventolare’ il cedolino per dimostrate che quello dei parlamentari non è uno “stipendio d’oro”. Il deputato Pd Fassino lo ha fatto e ha mostrato l’indennità lorda dei deputati a luglio, 10.435 euro che, decurtati di tasse e altre voci (previdenza e sanità), scende a 4.718 euro netti al mese.

L’iniziativa dell’ex segretario dei Ds, criticato pacatamente della segretaria del Pd Elly Schlein (“ha parlato a titolo personale”), ha riacceso la discussione sui guadagni degli inquilini di Camera e Senato. Tema tra i più sensibili, che insieme ai vitalizi ha animato polemiche e fatto scorrere fiumi di inchiostro sulla ‘casta’. I conti fatti da Fassino tra gli scranni di Montecitorio, però, non sono precisissimi, come si evince anche dai bilanci del Parlamento. Inoltre la somma attuale del parlamentare è elevatissima se si tiene conto della   acuta crisi economica e sociale nonchè la povertà di alcune zone nel Paese.

Si è scoperto però che si parla finora di indennità trascurando altre voci.    Infatti  ogni deputato gode anche di un fondo ‘per l’attività parlamentare’ di 3.610 euro al mese.    Con quella indennità l’ex segretario paga due collaboratori consulenti      C’è pure la diaria: 3.500 euro al mese. Ogni deputato decide come impiegarla. Nel Pd, per esempio, di solito viene versata al partito per le attività politiche, altri la utilizzano per le spese di alloggio (si può fare secondo le regole interne).

La diaria ha dei limiti,   non è fissa, può essere decurtata di 200 euro per ogni giorno di assenza nelle votazioni in aula e fino a 500 euro per le assenze negli organismi interni della Camera. Altro capitolo è poi rappresentato dalle spese di viaggio, per le quali sono previsti circa 3.300 euro trimestrali (una voce variabile, legata alla distanza tra residenza e un aeroporto) che si aggiungono alle facilitazioni per la circolazione (autostrade, treni).

C‘è poi un forfait per il telefono (1.200 euro l’anno) e una dotazione per le spese informatiche a inizio legislatura (circa 5mila euro). In Senato la situazione è grosso modo la stessa, anche se secondo qualche parlamentare palazzo Madama è piu “generoso”. L’indennità si aggira sui 5mila euro mensili e la diaria sui 3500 euro, con un forfait di circa 1600 euro per le spese e di circa 2000 per l’esercizio di mandato, più altre coperture per viaggi e altre voci.

Parla il ministro del Lavoro Marina E.Calderone criticando il Reddito di cittadinanza “ma non ha mai fatto essa-dicono le opposizioni- un solo incontro sul lavoro con i sindacati..”

 

Il governo trascura le critiche dell’opposizione e le proteste che si susseguono nel Paese per la sospensione del reddito con paternità M5s ..Il  ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, nel corso dell’informativa sul reddito di cittadinanza in Aula al Senato, ha affermato che:.

 

Calderone: nessuna applicazione degli ISA per il 2020

Dai controlli della Guardia di Finanza, a decorrere dall’introduzione del reddito fino al primo semestre 2023, risultano assegni indebitamente percepiti e indebitamente richiesti per un ammontare di 506 milioni“. 

“Nell’attività di controllo- ha aggiunto – sui percettori di reddito di cittadinanza, effettuati dall’ispettorato nazionale per il lavoro e dal nucleo dei carabinieri tra il 2019 e il 2023, sono stati intercettati 35.737 percettori irregolari o con necessità di regolarizzare la posizione

Replicando alle dure critiche che arrivano da Pd e M5S,  il rappresentante  del governo ha commentato che “ricordare che l’introduzione del Reddito di cittadinanza, che ha seguito l’abolizione del Rei, è avvenuta tra le severe critiche di numerosi componenti di forze politiche che oggi siedono tra banchi dell’opposizione e che oggi hanno una visione critica delle misure adottate dal governo”.

“Il Rdc ha mostrato da subito aspetti di criticità legati al forte disallineamento tra il sostegno monetario e le iniziative di attivazione, reso evidente dall’aver iniziato l’erogazione monetaria senza aver provveduto a mettere in grado i centri per l’impiego di far fronte ai nuovi compiti loro assegnati sul piano occupazionale”, ha detto Calderone.

“L’azione del governo rappresenta il segno politico di un nuovo approccio culturale che si ispira al lavoro, come scritto nella nostra Costituzione. Noi vediamo nel lavoro la risposta alla povertà: è il mezzo migliore per contrastare le condizioni di indigenza”.

Ma le opposizioni non ci stanno proprio ed  incalzano. “Questa destra ha deciso che se hai tra i 18 e i 59 anni un lavoro lo devi trovare per forza, non conta quale sia la tua condizione di vita – ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato – Ma noi non abbiamo mai visto nessuno che ha deciso di nascere povero, di non studiare, di vivere in condizioni drammatiche. Al contrario, chi è in quelle condizioni cerca di uscirne e se non riesce a farlo ha bisogno dello Stato”.

Se la Guardia di Finanza su 25 miliardi ha trovato truffe per 500 milioni, cioè per il 2% delle pratiche di Rdc – ha continuato Boccia – vuol dire che qualcosa ha funzionato. E voglio dirlo a chi guarda al passato pensando di fare propaganda: il Pd nel 2018 non votò per il Rdc, ma nel 2019, quando si è trattato di renderlo strutturale durante il governo giallorosso, lo ha votato convintamente.

E ringrazio Dio, perché se non ci fosse stato il Rdc durante il lockdown avremmo avuto conflitti sociali veri. Ha funzionato tutto? Ha funzionato come sussidio, andava migliorato sulle politiche attive per il lavoro. Peccato che la ministra Calderone non abbia fatto un solo incontro sulle politiche attive del lavoro con i sindacati, fatto salvo poi ora scoprire la concertazione per quello che riguarda il salario minimo”, ha aggiunto il dem.

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